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Tutto è successo casualmente.
Avevo fatto tanto sesso di tutti i generi con molte donne e pensavo di aver fatto tutte le esperienze più strane che una persona possa pensare e desiderare, ma non era così. Con Lei ero felice e soddisfatto anche se non l’avevo tuta a mia disposizione ogni giorno. Lei voleva divorziare ed ame interessava averla come amante per tanti motivi che mi facevano sentire libero.
Conobbi sua figlia Sabrina poco più che 18enne con una corporatura snella e slanciata, capelli lunghi neri come sua madre; in effetti ha preso molto da lei in tutti i sensi e scoprii che aveva una voglia di fare e una determinazione da persona più che adulta che gli invidio. Avrei voluto una figlia con quel carattere.
I nostri rapporti erano stati sempre più che normali e discreti, insomma il rapporto che può intercorrere tra un amico e la figlia di un’amante che per lei sono un ‘amico’.
Nulla andava a presagire ciò che a breve tempo sarebbe poi accaduto.
Il marito della mia donna ha deciso di andare a fare i fanghi e poi un giro turistico in Sicilia; durata totale dell’assenza 24 giorni.
Non c’era occasione migliore affiche Lei si trasferisse stabilmente da me ed invitò la figlia a fare altrettanto così avremmo potuto fare conoscenza.
Un giorno è successo quello che mai avrei pensato e voluto che accadesse.
Lei era uscita con delle amiche e mi disse che sarebbe rientrata tardi.
Sabrina cenò con me ed dopo aver guardato un po’ di Tv si è ritirata nella sua stanza.
Casualmente mentre passavo davanti alla stanza di mia figlia Sabrina per andare a dormire ho notato che la porta della sua cameretta, al contrario di altre volte, era rimasta socchiusa e si intravvedeva una luce leggermente soffusa.
Incuriosito mi sono fermato e sbirciando dalla fessura della porta ho visto una situazione veramente eccitante: Sabrina era distesa mollemente sul suo lettino completamente nuda, come non l’avevo mai vista prima, con le gambe leggermente divaricate e sollevate sul letto, con la giovane fighetta depilata, che si contraeva al tocco leggero delle sue dita. Il movimento era lento, ma incessante, si sentiva impalpabile il profumo di giovanissima femmina ed anche, impercettibile prima ma poi più distinto, il suo leggero ansimare, che andava a crescere con l’arrivo dell’orgasmo che sarebbe arrivato dopo poco.
Avrei voluto allontanarmi ma non ci riuscivo perché la vista della situazione era davvero unica;  era troppo eccitante.
Il mio membro non voleva saperne di stare negli slip; si era talmente indurito che fuoriusciva per una parte. Mi venne spontaneo, come in preda ad un raptus inconscio, calare lo slip a mezza gamba liberando il mio cazzo che è svettato turgido in tutta la sua lunghezza e vigore e ho cominciato a toccarlo delicatamente e poi sempre più con vigore.
Dopo l’orgasmo Sabrina, rilassata e appagata dal godimento ha spento la luce ed io arrapato come poche volte, cercando di non far rumore, sono andato in camera mia con ancora gli slip calati cercando di non inciampare e cadere. Mi sono disteso sul letto e con ancora il cazzo duro e pensando a ciò che avevo appena visto ho schizzato in aria degli spruzzi mare di sperma che mi sono arrivati anche in faccia.
Le sere seguenti, sempre dopo cena e dopo aver visto un po’ di TV Sabrina è andata a letto ed poco dopo a spiare che cosa lei facesse. Non vidi niente, la porta era chiusa e curioso ed eccitato pensavo a cosa lei stesse facendo sul suo sesso.
Aspettai con pazienza alcuni giorni e finalmente ebbi la sorpresa.
E’ stata una combinazione unica; la mia donna era fuori per lavoro ed io solo in casa. La curiosità morbosa mi portò a fare ciò che facevo ogni sera in incognito.
La porta era socchiusa e lei era li, bellissima, non era distesa sul suo letto come l’avevo vista la prima volta ma era nuda seduta difronte al computer con le gambe leggermente divaricate e con qualcosa di indefinito in mano tra le sue delicate dita e che stava maneggiando con cura e maestria sulla sua delicata fighetta appena pelosa. Quel che faceva doveva essere molto piacevole, infatti si contorceva e smaniava su se stessa. Il godimento che stava avendo con quella masturbazione in chat attraverso le immagini che riceveva e che a sua volta inviava doveva essere veramente al massimo. Vidi con chiarezza l’immagine della persona con cui era in comunicazione, era la sua amica Chantal che si stava toccando le parti intime e il seno prosperoso forse raccontando di alcune situazioni piccanti avute con qualche loro amico. Le due ragazze si erano eccitate al punto tale da riviverle mentalmente masturbandosi vicendevolmente come se fossero realmente li insieme.
Mi chiedevo se Sabrina avesse avuto dei rapporti sessuali con qualche suo amico coetaneo o almeno qualche toccatina vicendevole alle parti intime e soprattutto al suo piccolo seno acerbo appena accennato e sormontato da due capezzoli piccoli e turgidi.
Mi rendevo conto che erano esperienze piacevoli che tutti da giovani abbiamo provato. Ne parlai con Lei ma non ne seppi più di tanto.
Quella sera ero appena rientrato nella mia stanza ed mi distesi sul mio letto intento a masturbarmi beatamente fino a spruzzare sperma, quando all’improvviso si aprì la porta della mia camera e apparire Sabrina in tutta la sua bellezza coperta solo da una leggera sottoveste rosa corta e trasparente che in realtà non nascondeva niente.
Sono rimasto di sasso non mi aspettavo quell’intrusione imprevista.
Il cazzo si è ammosciato all’improvviso e imbarazzatissimo ho cercato di coprirlo.
Con voce flebile Sabrina ha cominciato a parlare; “da quanto tempo è che non fai l’amore con la mamma?”
Con la voce un po’ roca ho risposto “non da molto. Ieri sera ci siamo accoppiati e oltre tua madre non ho avuto e non ho altre donne”
Mi rispose; “Me lo immaginavo. Penso che lei non ti soddisfi più, oppure sbaglio? Sai, l’ho capito da come mi osservavi dalla fessura della porta, incuriosito ed eccitato dalla situazione. Quella porta socchiusa l’ho lasciata appositamente per vedere la tua reazione al mio comportamento. Tu non ti sei mai accorto che ogni volta che io spegnevo la luce, dopo aver goduto copiosamente, aspettavo che arrivassi nella tua stanza e a mia volta ti guardavo dalla porta che, non so se volontariamente o no, lasciavi socchiusa e osservavo furtiva per la reazione inaspettata che ero riuscita a provocare ai tuoi sensi. Mi toccavo la fighetta fino a sbrodolarmi tutta lungo le gambe”
Replicai “Sai, in cuor mio speravo che anche tu mi spiassi dalla porta che lasciavo appositamente socchiusa ma mai avrei pensato che avessi il coraggio di entrare nella mia stanza come hai fatto ora”
Sabrina proseguì a dirmi “Sai, quel giorno che mi hai vista incantata e quasi presa fortemente dalla libidine stavo provando ad arrapare la Rosi parlando di te al PC e la cosa ci ha eccitato da morire; ci ha fatto godere come non mai. Ora che mamma non c’è, voglio sostituirla in tutto e per tutto anche sessualmente”
Rimasi esterrefatto dalla proposta ma preso anche io dalla voglia e curiosità di scopare una così bella fighetta già smaliziata non rifiutai.
Senza il mio assenso Sabrina si è inginocchiata ed ha preso delicatamente il mio cazzo tra le mani facendo scorrere inizialmente le sue dita per tutta la sua lunghezza. Il cazzo sottoposto a quel trattamento si è gonfiato di sangue animandosi nel suo sviluppo ed inturgidendosi. Nel vedere che aveva raggiunto le dimensioni massime Sabrina si è chinata su di me e con la sua piccola ma già esperta lingua mi ha titillato l’asta e l’ha percorsa tutta dallo scroto fino al glande che era diventato sempre più paonazzo per l’eccitazione.
La mia meraviglia è continuata nel momento in cui ho visto Sabrina n un sol colpo ficcarlo in gola, tutto fino alla radice, quasi al punto di soffocare.
L’effetto ha superato il punto di non ritorno infatti, poco dopo, non riuscendo più a trattenere l’imminente orgasmo liberatorio, ho riversato in quella bocca calda e accogliente una valanga di seme caldo, che volle assaporare fino all’ultima goccia. Sabrina si comportava come una persona assetata che anela un goccio d’acqua in mezzo al deserto. La quantità prodotta ed emessa era tanta  ed aveva inghiottito avidamente tutto ciò che era riuscito a contenere in gola e in bocca, il resto era caduto sulle lenzuola.
Con me disteso sul letto l’ho fatta inginocchiare a gambe larghe in modo che la sua fighetta potesse facilmente poggiare sule mie labbra; così l’ho leccata piano e di seguito più velocemente interrompendo ogni tanto.
Alla madre, la mia Lei, piaceva tanto questa tecnica, la adorava la faceva urlare dal godimento.
Sabrina in quella posizione raggiunse un livello di eccitazione molto elevato, smaniava si contorceva sembrava una puledra alla monta. D’un tratto un rantolo, un urlo di godimento e le sue gambe si sono strette sulla mia testa e poco dopo un rivolo gelatinoso biancastro ha cominciato a sgorgare dalle grandi labbra morbide del suo delicato fiore. Era quello che desideravo; così ho assaporato il suo nettare come aveva fatto lei stessa con me.
Nel frattempo l’uccello aveva ripreso forma da solo ed è bastato toccarmi leggermente con le mie dita, solo iniziando una sega, che sono venuto ancora una volta da solo senza neppure essere sfiorato da lei emettendo quel poco di sborra che mi era rimasto.
Inutile dire che eravamo spossati e appagati e dato che le forze non le avevamo ci siamo addormentati nel lettone insieme, abbracciati.
Al rientro a casa della mia amante ci trovo così.
Mi svegliò e mi giustificai dicendo che Sabrina si era spaventata ed aveva bisogno di compagnia e coccole.
Ero, a quel punto, diventato l’amante di mia figlia e, virtualmente, della sua più cara e intima amica Chantal.
Nei giorni seguenti io ed Sabrina non ci siamo spinti oltre anche perché con la mia donna scopavo a sufficienza.
Chantal è l’unica persona che sa della relazione di Sabrina con me e, dato che le due porcelline ne avevano parlato in precedenza, Sabrina mi ha detto esplicitamente che non potendo avere un rapporto completo con me ci poteva essere l’alternativa di uno con la sua amica. Infatti Chantal cercava un adulto che la potesse soddisfare avendo già avuto rapporti deludenti con alcuni suoi coetanei ed avendone parlato e visto alcune mie foto non nudo, di comune accordo avevano pensato a me come maschio da monta.
L’idea di farmi la sua amica mi attizzava parecchio e a quell’invito non me la sono sentita di rifiutare; il solo pensiero di leccare la passerina e quelle magnifiche tette che si ritrovava Chantal mi faceva eccitare e Sabrina se ne era accorta immediatamente.
Chantal rimase davvero entusiasta del fatto che l’avrei montata uno dei giorni seguenti.
In uno dei quei giorni, mentre Sabrina era uscita per fare degli acquisti e la mia donna era al lavoro a casa del marito, ho sentito la porta d’ingresso chiudersi. Pensavo fosse Lei che era rientrata e la cosa non mi impensierì. Ero sdraiato sul letto intento a leggere un giornale quando improvvisamente si spalancò la porta e una visione paradisiaca si presentò davanti ai miei occhi stupefatti: era Chantal completamente nuda come mamma l’ha fatta, con quelle gambe lunghe snelle con quelle tette sode non tanto grandi da essere contenute in una mano, sormontate da due magnifici capezzoli turgidi da essere succhiati con avidità senza sosta, per non parlare poi del suo monte di venere che aveva una peluria chiara appena accennata che faceva da corolla ad un dolce fiore con labbra piccole e un clitoride sovrastante molto accentuato. Quel clitoride era proprio un bocciolo in fiore, una vera meraviglia della natura.
La ragazza, evidentemente esperta, prese l’iniziativa e mi ritrovai un po’ impacciato ed ebbi paura di fare una brutta figura. Ci pensò lei a mettermi a mio agio: mi spogliò tutto con maestria, poi mi fece sdraiare sul letto, si mise a cavalcioni su di me con le gambe rivolte verso il mio viso in posizione del 69. Avevamo praticamente i nostri sessi a pochi centimetri dalle nostre bocche che non attendevano altro che abbeverarsi a quelle due fonti che e pulsavano di desiderio.
Vicendevolmente cominciammo ad esplorarci, non potevano più attendere.
Mentre le leccavo la fighetta giovane, contemporaneamente le stimolavo il clitoride che era diventato lungo e duro tanto da sembrare un piccolo pene in miniatura. Le labbra del suo fiore si aprivano e schiudevano era in un lago di umori per l’eccitazione. Dala sua fighetta proveniva un dolce afrore che ma anche delle goccioline che scendevano sempre più abbondanti a cascata sul mio viso e che raccoglievo avidamente con la lingua, goccia dopo goccia, assaporandole una ad una. Ricambiavo questo regalo con una leccata alla figa e di conseguenza lei si inarcava e si contorcendosi.; non riusciva a contenere i continui orgasmi a catena che la stavano scuotendo in tutto il corpo. Sentivo il tremolio e il vibrare delle sue gambe sopra il mio corpo e le sue tete dure come un sasso toccavano le mie gambe ad ogni suo movimento
Preso dalla bramosia infilai dapprima un dito nella sua fighetta già ben aperta, poi due poi tre infine le misi completamente la mano fino al polso e cominciai ad esplorarla e a perlustrarla al suo interno poi serrai la mano e iniziai a stantuffarla piano.
L’avevo fistata.
All’aumentare del movimento si dimenava come in preda ad un qualcosa che la scuoteva. Chantal era felicissima e godeva tanto di quel trattamento; non voleva che smettessi quel servizietto che le stavo praticando. Infine dovetti con sommo suo dispiacere estrarre da quella fighetta fradicia di umori la mano che era grondante dei suoi umori biancastri e li gustai fino all’ultimo goccia condividendoli con lei. Per finire la gratificai con un ulteriore leccata alla passerina.
Mentre la fistavo lei  non era stata inoperosa, anzi, aveva fatto scorrere la sua delicata manina su tutto il mio cazzo che non attendeva altro che essere stimolato con quel tocco morbido e sapiente; il mio sesso si inalberò e andò a cozzare sul suo dolce viso che era a portata delle sue morbide labbra che non esitarono a chiudersi a ventosa su di esso. Lo tenne tra le labbra a cui seguì l’introduzione nella bocca fino a farlo sprofondare arrivando in gola. Di conseguenza le vennero dei conati di vomito momentanei.
Lei  voleva portarmi al culmine dell’eccitazione.
Entrambe gridavamo il nostro godimento; lei sotto le mie inesorabili leccate e io al suo pompare sul mio uccello che giunto all’estremo della resistenza scaricò con violenza un lungo e prolungato fiotto di sperma che raggiunse in profondità la sua gola. Di ciò non fu colta di sorpresa ma anche lei non riuscì a deglutire tutto quel nettare che le avevo dato; una parte si disperse sulle gambe e sul petto.
Quando vide il mio cazzo moscio si rilassò sulle mie gambe su cui si era poggiato lo sperma.
Si scusò quasi implorante di non averlo ingoiato tutto dicendo che per lei era veramente troppo.
Non c’era niente da scusarsi, ero io che mi dovevo scusare con lei perché avrei dovuto prevedere una cosa del genere ed evitare di venirle in bocca. Le spiegai che nella foga della passione, anche volendo, non sarei riuscito ad estrarre il mio sesso dalla sua bocca che lo tratteneva.
Entrambe eravamo distesi sul letto ancora con addosso il sapore dei nostri umori appena assaporati, ma Chantal non era ancora soddisfatta.
Ciò che era accaduto era solo il preludio di quello che sarebbe successo in seguito.
Con le sole labbra ancora tumide dal desiderio mi fece inturgidire nuovamente il membro come non mai che rigoglioso svettò nuovamente al cielo; finalmente era arrivato il momento tanto atteso da entrame.
Non fummo così stupidi da farlo senza precauzioni.
Dalla tasca dei pantaloni che era a terra fuori dalla mia stanza da letto estrasse una bustina che conteneva un preservativo, ne strappo un lembo e in un battibaleno me incappucciò il cazzo. Si vedeva chiaramente he era una maestra in quest’operazione; chissà quante volte l’aveva già fatto.
Prese con la mano il membro che era gonfio e rigido all’inverosimile e, mettendosi a cavalcioni su di me, lo indirizzò all’imboccatura della sua figa gonfia, umida e calda calandosi sopra, piano piano, accogliendolo in tutta la sua lunghezza.
Subito dopo cominciò ad inarcarsi a ondeggiare su e giù senza sosta.
Era davvero infoiata al massimo e non l’avrebbe fermata nessuno.
La sua vagina era come un guanto, la sentivo delicata e morbida, si sentivano i muscoli interni che si contraevano e rilasciavano il mio membro.
Le sensazioni erano forti e, mentre saliva e scendeva sul mio uccello, la sentivo distintamente ansimare segno che il piacere stava avanzando.
Una galoppata più intensa e veloce e poi un urlo quasi strozzato, il serrarsi di quelle morbide cosce snelle e slanciate e capii che era venuta.
Il suo giovane corpo si accasciò tramortito dal piacere sul mio petto ancora preda dell’adrenalina per il piacere raggiunto e sussurrando leggermente mi disse: “Sei stato fantastico. Non avevo mai provato un orgasmo così forte e sconvolgente. Sognavo una scopata come questa e sognavo, anche, di poter arrivare a livelli così alti di godimento. Ora che l’ho provato di persona capisco che cosa prova una donna in calore come me quando si accoppia con il suo compagno. Sia amante o marito, quando si arriva al massimo piacere è una sensazione meravigliosa. Sono felice che io lo abbia provato con te da ragazzina. Sabrina me lo aveva detto che eri davvero speciale ma non pensavo in questo modo.
Un’altra persona è riuscita a farmi godere così intensamente da farmi gridare di piacere come hai fatto tu.
Tu la conosci bene: è Sabrina . Lesbichiamo da un po’di tempo e anche, se a me piacciono soprattutto i maschi, non disdegno anche rapporti con ragazze con cui facciamo all’amore e ci diamopiacere a vicenda. Quando noi ragazzine siamo in calore, dalla figa parte qualcosa di particolare che ci fa ragionare poco ed allora cerchiamo di soddisfare ogni nostro desiderio, anche i più perversi, e tutto ciò è molto appagante per entrambe. Ora hai capito anche perché avevo le chiavi di casa;  infatti spesso e volentieri arrivo prima io di Sabrina che dopo essere uscita dall’università mi raggiunge velocemente a casa, una volta aperto l’uscio è sua abitudine cominciare a spogliarsi mentre cammina e lanciare in aria tutti i suoi indumenti fino a che ormai nuda entra nella sua stanza e mi trova a mio volta nuda distesa sul suo letto, in trepida attesa che aspetto le sue carezze e le sue attenzioni. Questo succede sempre in orari in cui tu non sei a casa a sicure di non essere sorprese in flagrante mentre ci trastulliamo beatamente e tranquillamente, avendo pure il tempo di rilassarci e di fare la doccia assieme per finire i nostri amplessi”
Dopo questa confessione fatta a cuore aperto aggiunse: “Spero che ciò che ti ho detto non rompa i nostri rapporti e che in futuro ce ne siano altri belli come questo. Perciò non giudicarmi come una troietta”
Come avrei potuto rifiutare. Mi rendevo conto che era stata molto scaltra e poi con una ragazzina così dolce e sincera come lei si può anche continuare un rapporto per solo sesso.

In uno degli incontri successivi Sabrina si avvicinò a me, mi prese per la mano e andammo a letto. Quello stesso letto campo di battaglia della madre, mi fece sdraiare, poi anche lei si distese su di me e mise il suo bel culetto e la sua fighetta sul mio viso.
Allungai la lingua verso l’alto e cominciai a leccarla delicatamente e poi sempre più vigorosamente. Il suo sederino sobbalzò sul mio viso, la sentii ansimare sommessamente dire “Niente male! Ti prego continua! Non smettere”
Risposi ” ora lasciati andare all’estasi del piacere”
La stanza riecheggiava dei nostri gemiti di piacere.
Da quel momento non riuscii più a frenarmi ed andai a briglia sciolta facendo quello che il mio istinto mi proponeva e fu il paradiso. I gemiti si fecero più sommessi e ravvicinati finché con un ultimo grido di piacere Sabrina strinse le gambe intorno alla mia testa e a me non restò che raccogliere l’ultimo suo orgasmo.
Alla vista dei suoi umori anche io, ormai senza più freni inibitori e sapendo che eravamo soli urlai il mio godimento zampillando la mia sborra.
Ci accasciammo sul letto, stesi le gambe iin avanti e appoggiai il capo all’indietro con gli occhi rivolti al cielo.
Dopo un po’ si avvicinò e mi accarezzò “sei stato davvero bravo. Meglio di un filmino porno”
Mi ricordai in quel momento che in settimana avevo ricevuto un vibratore vaginale e che l’avevo già provato felicemente sulla madre. Le chiesi di aprire il cassetto del comodino vicino al letto, lo aprì e rimase impietrita; al suo interno c’era un vibratore di 20 cm, un doppio fallo di circa 25 cm e per finire un membro lungo e grosso di più di 30 cm.
“Guarda guarda! la troia con che cosa si sollazza!” disse pensando alla madre.
La sorpresa era stava davvero grande e proseguì perché Sabrina aprì anche l’antina sottostante e li scoprì delle  riviste pornografiche e DVD porno di ogni genere e specie.
Oramai il mio segreto era stato svelato. Facendo finta di niente disse ironizzando: “Bella troia mia madre! non mi aspettavo che la mamma fosse una personcina così distinta e a bene e poi sotto sotto fosse una gran troia!”
Le chiesi quindi di prendere quegli aggeggi che aveva trovato nel cassetto del comodino e di metterli sul letto.
”Ma se mamma se ne accorge?”
“Non ti preoccupare. Dopo li sterilizziamo e li rimettiamo al loro posto dove erano, vedrai non si accorgerà di nulla. Non temere”
Sabrina obbedì, poi continuando dissì: “Non c’è mica per caso anche qualcosa tipo un vasettino o un tubettino di vaselina o simile? Con la tua mamma ne facciamo uso per non farsi del male e provocarsi delle fastidiose abrasioni anali”
Io sapevo benissimo che c’era.
“Ora da brava ragazza” rivolgendomi a Sabrina “io farò una lezione. Poi mi dirai se l’ho eseguita correttamente e mi darai il voto. Ok? Ora inginocchiati, mettiti prona, puntellati con i gomiti”
Rispose “Così?” facendomi vedere se la posizione era corretta.
”Si proprio così!”
Presi il vibratore lo leccai tutto e lo accesi; con una mano piano piano le stimolavo la fragolina dentro e fuori. La sua reazione fu “mmmmhhhh!” di apprezzamento.
Le sfilai il vibratore gocciolante dei suoi umori, lo leccai e poi lo passai a lei dicendo “Senti come sono dolci i tuoi umori” e lei lo lecco tutto. Sabrina non aveva mai sentito il proprio sapore; per lei era la prima volta. Lo aveva sempre gustato misto a quello dell’amica e da pochi giorni misto al mio sperma
Tolto il vibratore dalle labbra disse ”Perché l’hai tolto? stavo godendo tanto!”
Sembrava un po’ delusa e imbronciata, allora presi il doppio fallo e le dissi l’hai mai preso contemporaneamente nella passerina e nel culetto, rispose “No! qualche volta da sola mi sono
trastullata la passerina con un cetriolo fino a godere ma niente di più”
“Bene adesso sentirai che sensazione si prova a essere penetrata contemporaneamente nei tuoi più intimi e segreti orifizi da un doppio fallo vibrante”
Prima presi il vasetto di vaselina e lo spalmai per bene e poi con due dita ne presi dell’altra ancora e la misi sul forellino del suo sederino.
Mi disse:“Caro fai piano! Sii dolce con me mi raccomando! non ho mai fattosesso anale ed ho paura di quel dolore lancinante che mi dicono le miei amiche”
“Non temere sarò delicatissimo” dissi accendendo il marchingegno che cominciò a vibrare nelle mie mani. Lo appoggiai contemporaneamente sulla prugnetta e sul buchino del culetto e spingendo piano piano cominciai l’introduzione simultanea. La sentii irrigidirsi “aaaaaaaa siiiiii!! li sento entrambe entrare in me! che strana sensazione. Ho il culo e la vagina pieni. Sento un fremito che mi parte dalla punta dei piedi alla testa, sono un tutta un brodo, baciami tutta”
Mentre il doppio fallo faceva il suo compito dentro Sabrina , preparavo la sorpresa finale: il dildo che la madre preferiva quando presa dalla smania di essere penetrata lo ungeva tutto e poi si sollazzava da vera troia mettendo quell’aggeggio prima nelle figa e poi nel culo.
 Con estremo disappunto di Sabrina le sfilai il doppio fallo; lei ebbe un sussulto e imprecò “nooo! Ridamello!”
“abbi fede, ti ho mai deluso?”  risposi ,prendendo quello grosso e lungo che avevo già preparato e cominciai a introdurlo nelle sua fighetta gonfia ed elastica.
Mentre lo introducevo la sentivo mugolare”aaaaahh! Mmmmm!! Siiiiiihhh!” e ansimando quasi sensa un filo di voce diceva “mamma mia com’è grosso! non so se ce la faccio!”
Risposi “Se ti fa troppo male te lo sfilo. Ok?”
ma il vibratore continuava a scivolare al suo interno.
“aaaaaaahhhh! che bello! mi stai facendo morire! Aaaaaahh! Come godoooooo!!”
Ed è stato un crescere di piacere.
“Cosa mi riservi desso?” disse la ragzza ”No non dirmi che è quello che penso io?!”
“siiiiii! Ora te lo metto tutto nel culo”
Sfilai dalla vagina il cazzo cosi intriso di umori che non c’era neppure bisogno di ungerlo, il suo di dietro era ancora bello dilatato e ancora pulsava per la recente penetrazione.
Lo introdussi tutto in una volta e lei ebbe un sussulto, ma nessun grido dolore “aaahhhh!!! Sii! Lo sento tutto dentro. Che piacere! Che belloo!!”
Così lo estrassie lo rimisi dentro
“Ti piace eeh!”
“siiiiiihhh!! mi piace tanto. Sono la tua troiaaaaaa!!”
“Ho fatto bene la lezione?”
“L’hai fatta meravigliosamente bene, ti sei superato”
“Che voto mi dai? Dimmi?”
“Io, per come mi stai chiavando, darei la laurea in arti amatorie”
Sabrina, dopo una bella montata profonda tenendo lo sfintere aperto con il mio cazzo, sentii delle vibrazioni e sussulti, la vidi inarcarsi e dire “aaaaaaaaaahhhhh!!!!! Vengooooooooooo!!” ed estrasse il cazzo.
“Dai su! vuoi leccarmelo, dai lo so che stai morendo dalla voglia. Sei proprio depravata!”
“…e tu cosa mi dai in cambio?”
Sabrina proseguì “Stenditi ora mi metto a 69 e siccome sono così arrapata ti concedo di leccarmi il culetto e poi la mia fighina. Devo essere proprio pazza, ma con un vero amico si può fare una strappo alla regola”
Avevo il suo bel culo a breve distanza ed approfittai dell’offerta lo afferrandolo con fermezza con le mani e con la lingua le leccai prima il buchino del sederino e poi la fighetta.
Che strana sensazione sapere che stavo leccando il culetto e la fighetta di una lesbica che non si era mai data a nessun uomo! Per me era un enorme privilegio.
Sentivo che il mio leccare stava facendo il suo effetto “siiiii leccami tutta! siiihhhh succhiami il clito! dai su!! non farmi soffrire!”
Presi il suo grilletto tra i denti e lo strinsi “siiihhh bravo! strizzalo bravoooo cosiiii!! fammi venire!”
Lei per rendere il piacere che le davo afferrò con le mani il mio sesso e cominciò a segarmi e poi chinò il capo, afferrò il glande con le labbra ed io ebbi un fremito e mi guardai entrare nella sua bocca
“Sai che per essere una lesbica sei davvero brava?”
“Ma dai non è vero!!” mi disse
“Si , si, non sto scherzando. Su queste cose sono serio”
“dai! mi fai arrossire!”
Il mio cazzo era diventato duro tra le sue labbra che andavano su e giù “ma davvero sono così brava?”
“siiiiiii sei bravissima!!”
Intanto continuava a pompare tra una frase e l’altra
“ma anche tu però non scherzi mica!” e subito dopo iniziaò ad ansimare fortemente gridando “ohhhhhh comeeee belloooooo!! siiiiii che piacereeee!! Sto venendoooo! Sbrodooooooo!!!!” e sentii un fiotto di umori sulla bocca.
Avevo fatto godere una lesbica. Era un fatto incredibile. Non ci credeva neppure lei.
Anch’io ero ormai quasi giunto al termine e la sborra stava venendo su; la avvertii “sto per venire uuuuhhhh!! Mmmmmhhh!!”
Sabrina continuava a succhiare.
“dai spostati!!”
Non volevo sborrarle in bocca ma non sapevo se avesse capito
“mmmmm”
Al successivo ‘mmmmmmm’ intuii che era un assenso per venirle in bocca.
“aaasaa!!! Siiiiihhh! Vengoooooooo!!!” e le scaricai un mare di sborra nella sua calda e accogliente bocca.
“Buona la tua sborra!!” e la ingoiò tutta.
”Sei stata superlativa!”
“ma anche tu però!”
Eravamo stanchi tutti e due e ripresomi dopo qualche minuto andai in bagno.
Seduto sul wc sentii il suono del telefono di sabrina. Ovviamente rispose; era sua madre.
Chiese “Come va li, tutto bene? Qualche problema? mi sembri un po’ titubante”
“No mamma è solo un po’ di stanchezza” e terminò la chiamata.
Ci ricomponemmo tutti e ripulimmo per bene la stanza.
Sabrina mi aiutò a riempire la lavatrice con tutti gli asciugamani intrisi di sperma.
Misi in ammollo vari aggeggi che avevamo usato per poi lavarli con il sapone e per profumarli, li sterilizzai per ben con l’alcool ed infine li riposi nel cassetto del mio comodino più o meno come erano stati trovati.
Così finì quel giorno di sesso con la mia nuova giovane amante figlia dell’altra amante di diversa età ed esperienza.
Accompagnandola alla porta le dissi “E stato davvero bello, Sabrina”
“Anche per me. Che ne diresti di incontrarci un’altra volta e pensare solo a noi stessi. Ne sarei ben lieto. Non vorrei perderti come amica intima”.
Avvicinai le labbra alle sue e mi baciò con la sua bocca sensuale succhiando la lingua con passione e io ricambiai.
Prima di sparire ai miei occhi mi disse “Mi raccomando! aspetto con ansia una tua telefonata. Il mio numero ce l’hai”

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