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Questo racconto è frutto di fantasia, dopo aver pubblicato su Milù indicando che ero disponibile a scrivere racconti, sono stato contattato da un lettore che desiderava una storia con una gang. Non mi ha dato molto altro come indicazione per cui sono rimasto nell’area nella quale ho ricevuto più richieste quella dei cuck. Nel racconto ci saranno verità tratte dal mio vissuto (pochine) ma soprattutto la mia fantasia. Sono graditi commenti, se vorrete farne mandateli al mio indirizzo email nadiagang@libero.it
Per le coppie, se avete anche voi la richiesta di scrivere su di voi cercherò, dopo che mi avrete elementi per una traccia, di scrivervene una dato che sto accumulando un po’ di richieste non garantisco risposte veloci ma risponderò comunque a tutti.

Mi chiamo Mirko ed ho 45 anni, alto un metro ed ottantacinque in buona forma grazie a due sedute in palestra e almeno un giro in bici tutte le settimane, d’inverno sci e snowboard e d’estate tutti gli sport aquatici che mi capitano a tiro. La mia dolce metà non è proprio dolce, mi tiranneggia un po’ però Marta, 40 anni appena compiuti anche lei molto tonica ed amante della palestra, non però della bici ma della corsa, una runner che si sciroppa 10/15 km tutti i giorni senza batter ciglio. Marta è alta un metro e settantadue, occhi verdi capelli ricci neri che d’estate accorcia per comodità visto che abbandona la palestra e si dedica al nuoto. Porta la 3 di reggiseno e, grazie a tutto lo sport che fa, ha un culetto che farebbe invidia a quello della Hunziker giovane.
Oltre che sportivissimi siamo anche una coppia scambista e lei come dicevo mi tiranneggia sia perché per accettare lo scambio con un’altra coppia decide lei se non le va bene l’uomo ed a me piace la donna non se ne fa nulla, sia perché spesso e volentieri il menù prevede porzione doppia per lei.
Prima che scoppiasse la pandemia, nell’estate del 2019, eravamo andati a fare un giro in spagna e l’ultima settimana ci eravamo fermati a Barcellona. Di solito quando siamo a casa a Roma frequentiamo di tanto in tanto locali per scambisti così decidemmo di provare anche in Spagna tanto più che non rischiando di incontrare qualcuno che conoscevamo, ci ritenevamo più liberi di sfogare le nostre fantasie.
Cos’ la sera del penultimo giorno decidemmo di andare al Jardin del Eden di cui ci avevano parlato bene due coppie che ci erano state in vacanza li.
Per l’occasione Marta mi disse che quella sera avrebbe scopato tutto ciò che le sarebbe piaciuto e di mettermi il cuore in pace, cominciò a prepararsi e quando fu pronta avrei voluto scoparmela sui due piedi, sprizzava sesso da tutti i pori, si era procurata una mise che non aveva ma indossata, mi spiegò che la aveva presa apposta per l’occasione. Ben truccata con matita sulle palpebre ed un rossetto con contorno labbra, non aveva bisogno di fondotinta grazie alla carnagione abbronzata, il vestito era bianco elasticizzato con la schiena completamente scoperta fino all’attaccatura delle natiche, in questo modo si poteva vedere benissimo il tribale sul fondoschiena ed una catenina dorata in vita. Entrambi i fianchi del vestito non esistevano ma erano sostituiti da legacci incrociati per tutta la lunghezza. Subito chi la guardava poteva capire che non indossava biancheria intima. Completava l’abbigliamento un paio di sandali tacco 12 rossi, il tatuaggio che rappresenta un racemo di fiori sul piede/caviglia destro ed una catenina dorata alla caviglia sinistra. La borsetta rossa come le scarpe era poco più di una pochette e Marta mi fece vedere che conteneva solo quattro cose, il telefonino, un pacchetto di fazzoletti umidificati un rossetto ed una confezione di preservativi da 6. “Questa sera intendo usare tutte e quattro le cose e tornare con il solo telefonino nella borsetta” mi disse.
Come vi dicevo me la sarei scopata sui due piedi ma appena allungai la mano ricevetti uno schiaffetto, “vediamo come ti comporterai, stasera come avrai capito mi sento porca, forse alla fine, se farai tutto quello che ti dico, avrai anche tu un buco in cui scaricarti le palle”.
Marta è sempre stata molto diretta anche perché sa che questo suo assomigliare agli uomini nel vedere il sesso, mi fa impazzire di desiderio. Volevo una moglie vacca e la ho avuta, sicuramente è troppo zoccola per poterla soddisfare da solo.
Si mise una giacca leggera rossa per coprire, almeno in parte, il vestito scendemmo nella hall e chiesi al concierge di chiamarci un taxi e di darci indicazioni per un buon ristorante. Il ragazzo al banco fece entrambe le cose senza perdere di vista nemmeno per un secondo la mia “dolce” metà.
Cenammo molto bene finendo verso mezzanotte, nel locale diversi uomini non avevano occhi che per lei e quando andò in bagno per rifarsi il trucco senza indossare la giacca fu uno spettacolo osservare come praticamente tutti i maschi del locale smisero di parlare per osservarla ancheggiare sui tacchi. Di contro era chiaro che le ragazze e le donne presenti non la avevano presa bene e partirono diverse discussioni che credo fossero state causate da mia moglie visto il tono minaccioso delle signore presenti.
Dal ristorante ci recammo al club, all’ingresso non c’era molta coda, un capannello di qualche uomo che al nostro arrivo cominciò a commentare su cosa doveva essere mia moglie. Pagai il biglietto per me mentre le donne avevano ingresso gratuito.
Entrati nel locale nella sala principale non c’era molta gente, principalmente qualche uomo e solo un paio di coppie, andammo al banco del bar per prendere qualcosa ed il barista ci individuò subito come italiani e ci disse che era presto e che il locale cominciava ad animarsi verso le 2 fino a quell’ora sarebbe stato molto tranquillo. Ci disse ancora il barista che se fossimo usciti ci avrebbero messo un timbrino per cui non avremmo dovuto pagare di nuovo l’ingresso, decidemmo così di uscire a fare una passeggiata in attesa che venisse l’ora fatidica. La città come sempre era molto animata fino a tardi per cui passeggiando per le ramblas Marta riceveva molte “attenzioni visive” in alcuni punti la calca era talmente fitta che quasi nn si riusciva a passare e Marta mi disse che in quei momenti qualcuno le aveva tastato il culo con la mano piena e che aveva il sospetto fossero un paio di ragazzi che ci seguivano da vicino. Ci fermammo un attimo ed anche loro si fermarono un poco più in la e riprendemmo e loro ripresero a seguirci. I ragazzi avranno avuto circa 25 anni e dei bei fisici palestrati indossavano delle t shirt sotto cui si vedeva la muscolatura, Marta mi disse che se li sarebbe fatti volentieri ma che li non era possibile e mi chiese di fermarli così ci fermammo e mi avvicinai a loro, ovviamente pensavano volessi attaccare briga per il fatto che avevano allungato le mani e furono molto sorpresi quando gli spiegai che mia moglie ed anche io non eravamo infastiditi e se avessero un posto li vicino per completare la conoscenza. I ragazzi ci dissero che stavano dall’altra parte della città ma che ad un paio di isolati di distanza c’era un localino in cui le coppiette si recavano a scopare nei bagni. Marta era combattuta, da un lato la sua voglia era cresciuta dall’altro temeva che ci fosse qualche impiccio.
Proponemmo loro di tornare al locale per scambisti e di pagare loro l’ingresso, accettarono volentieri così tornammo la, si era fatta luna e mezza e c’era già più gente nel locale, ci sedemmo su un divanetto con Marta in mezzo ai due ragazzi che cominciarono ad allungare le mani. Il più giovane dei due si mise a baciare Marta e con una mano le strofinava un capezzolo mentre l’altro le aveva infilato la mano sotto la gonna (quel poco che non era risalito da solo) ed aveva preso a sgrillettarla. Arrivò il cameriere con le consumazioni e l’atmosfera si placò per un momento. Finito di bere ci spostammo in un separé e Marta decise di facilitare l’approccio mettendo la mano sul pacco di entrambi, si alzarono in piedi estraendo ognuno il proprio cazzo e Marta cominciò un pompino doppio, segava ora l’uno ora l’altro ed anche la bocca si alternava sui due membri fino a che li fece avvicinare e cercò di prenderli entrambi contemporaneamente in bocca. I due cazzi erano di una buona misura ma nulla di super così riuscì nella sua impresa. Intanto intorno al separé si erano portati altri avventori ed in quello comunicante un’altra coppia con un uomo di colore. In breve i due cazzi vennero riempiendo di sborra faccia e bocca di Marta che estrasse il primo fazzoletto per pulirsi, poi rivolta a me disse che adesso voleva scopare così feci cenno a due che si erano goduti lo spettacolo del pompino di avvicinarsi. Uno era un uomo sui 50 anni l’altro un ragazzo poco più che ventenne. Questa volta Marta diede solo un paio di leccate poi mise un preservativo al cinquantenne e si mise a pecorina, l’uomo non perse tempo ed il suo cazzo, un po’ più grosso dei due che Marta aveva spompinato, cominciò a cavalcarla. L’uomo la riempì di cazzo e di insulti l’unico dei quali riuscii a capire era “puta”. Nel frattempo il cazzo del giovane era completamente eretto ed era anche questo di una misura nella norma. Marta buttò un occhio verso l’altro separé e vide che l’uomo di colore era invece un superdotato e la cosa la attizzò ancora di più. Tutto questo anche perché la donna sul divanetto poco più in la si era messa a 69 sopra quello che sembrava il marito mentre il grosso cazzone nero, ormai completamente eretto aveva cominciato a penetrarla, prima lentamente poi sempre più velocemente dandole pacche sul culo.
Marta decise allora di fare qualcosa di più forte, mise il preservativo anche al ragazzo, si mise su un fianco e si fece penetrare pian piano dai due cazzi che aveva a disposizione, inizialmente fece un po’ di fatica poi però i due cazzi scivolarono dentro senza problemi e cominciarono a farla gemere per la goduria. Marta mi indicò di mettermi davanti a lei e di cominciare a segarmi cosa che feci all’istante. Tutte le scene che avevo visto mi avevano infoiato non poco ed avvicinai la cappella alla bocca di mia moglie che fra un colpo e l’altro dei due riusciva a darmi qualche leccata, ebbe due orgasmi consecutivi prima che anche i due uomini dentro di lei venissero ed al termine delle sborrate si ritirassero, a quel punto segandomi sborrai in faccia a Marta la quale prima si leccò la sborra a tiro di bocca poi mi prese per i capelli e me la passò con un bacio profondo. Mi fece poi pulire tutto il seme che le avevo fatto spargere sul volto e sulle tette. Prese quindi un altro fazzoletto e si pulì alla meglio. Nel frattempo il locale si era riempito ed introno ai due separé c’era una piccola folla di uomini e qualche sparuta donna. Marta si rimise il vestito e le persone intorno rivolsero le loro attenzioni all’altro separé dove l’uomo di colore stava ancora montando la donna. In realtà l’uomo era sdraiato e lei si era messa di spalle sopra di lui dando il ritmo alla scopata. Lui restava ancorato stringendole un paio di tettone della quinta misura e tormentandole i capezzoli che erano dritti, tutto intorno gli uomini coi cazzi di fuori se lo stavano menando godendosi lo spettacolo aspettando speranzosi un cenno della donna che chiedesse loro di entrare in gioco. La donna invece fece un cenno a Marta. Marta nei nostri scambi di coppia aveva lesbicato già diverse volte e quindi decise di avvicinarsi la donna (che poi scoprimmo chiamarsi Carmen) le porse la bocca e partirono in un bacio saffico, poi smontò dal superdotato nero e cominciò a spompinarlo invitando Marta ad unirsi a noi. Il cazzo mi era tornato duro e Marta, nella sua gentilezza mi fece cenno di avvicinarmi e disse a Carmen se gradiva che suo marito le leccasse la passera, Carmen accettò così mi ritrovai a darmi da fare fra le sue cosce. Carmen che era una habituè del locale, fece cenno ad un paio di ragazzi giovani di avvicinarsi e capii il perché. I due ragazzi, senza essere superdotati come il nero, sfoderarono due bei cazzi quasi completamente in tiro. Carmen indicò a Marta se voleva farsi un giro cul cazzo nero e Marta accettò di buon grado chiedendomi di estrarre dalla borsetta un profilattico, mi girai per prenderli dalla borsetta di Marta e nel breve tempo di questa operazione, quando mi girai per porgere il preservativo a mia moglie, il mio posto era stato occupato dal cazzo di uno dei due ragazzi. Marta infilò, con una certa fatica, il goldone al nero quindi ci si infilò sopra, la situazione era la seguente, le due donne a spegnimoccolo una verso l’altra cavalcavano due bei cazzoni mentre il terzo veniva spompinato da entrambe, Marta (mon amour) mi fece segno di avvicinarmi e così il pompino diventò a due cazzi. La situazione non durò moltissimo il ragazzo che veniva spompinato e segato insieme a me venne copiosamente sui volti delle due donne e qualche schizzo colpì anche me, invece di essere schifato la cosa mi eccitò notevolmente ed anche io venni. Le due donne intanto avevano avuto alcuni orgasmi ed anche chi le stava scopando venne rumorosamente. I due uomini sotto di loro, finito di venire si sfilarono. La situazione che si presentava era che le due donne sporche di sborra si baciavano e toglievano i residui di sperma l’una dall’altra ed entrambe avevano chiamato i mariti (io e Fernando come scoprii poi) per fare da collettori di quanto si toglievano l’una dall’altra. Dopodichè per finire il lavoro io passai a ripulire quello che era rimasto dalle tettone di Carmen mentre Fernando faceva lo stesso con Marta.
A questo punto Marta recuperò vestito e borsetta da ci estrasse due fazzoletti umidificati, uno lo usò per se e l’altro lo porse a Carmen. Una volta ripulite le due donne si rimisero i propri vestiti e decisero che era ora di tornare a casa. Usciti di li Carmen e Fernando ci proposero di bere qualcosa insieme e parlando un po’ spagnolo ed un po’ italiano ci capivamo benissimo. La coppia spagnola ci portò nel localino dove ci volevano portare i due ragazzi che Marta si era scopata all’inizio, questa volta però, forse per il fatto che c’era anche una donna, Marta accettò di andarci. Carmen e Marta erano evidentemente quelle che comandavano sessualmente nella coppia così senza aspettare troppo, dopo che avemmo bevuto Carmen chiese a Marta se le dispiaceva se mi portava ai bagni per una scopata veloce, Marta mi disse di fare pure e mi diede un profilattico da usare. Il locale era ormai quasi vuoto vicino all’ora di chiusura e la strada dal tavolo ai bagni la feci con la mano di Carmen sul cazzo come se fosse un guinzaglio. Il bagno degli uomini era separato da quello delle donne ed entrati li c’erano 4 scomparti da due dei quali uscivano gemiti inconfondibili. Carmen mi spinse in uno dei due liberi, chiuse la porta alle sue spalle senza girare il chiavistello, mi abbassò i pantaloni e cominciò a succhiarmelo fino a che non lo ebbi ritto di nuovo. A quel punto si tirò su il vestito mise una gamba sul vater e guidò il mio cazzo verso la sua figa. Sebbene fosse passata più d mezzora da quando il superdotato la aveva scopata, la figa di Carmen era completamente sfondata entrai senza dover spingere neppure un pochino. La cosa mi fece passare un po’ l’erezione che però tornò prepotente quando sentii che Marta stava entrando nel bagno di fianco. Le voci però non erano solo due, quella di Marta e quella di Fernando ma c’era una terza voce e pure i lamenti ed i “miagolii” erano distintamente di almeno tre voci dal bagno di fianco. La cosa mi infoiò parecchio anche perché Carmen mi sussurrò all’orecchio che con Fernando c’era Pablo di cui aveva riconosciuto la voce e che Pablo era “muy dotato”. Sentire mia moglie mugolare mentre due cazzi la prendono e non poterla vedere, non mi era mai capitato, la avevo vista prendere fino a tre cazzi insieme ma ero sempre stato presente (almeno per quello che sapevo). Sentii Marta che chiedeva a Fernando di metterglielo nel culo mentre Pablo le riempiva per bene la figa.
Venni proprio mentre Marta cacciava un urlo fra il godimento ed il dolore, evidentemente l’affondo di Fernando la aveva riempita per bene. Carmen che non aveva raggiunto l’orgasmo mi prese la testa e la guidò fra le sue cosce chiedendomi di finire il lavoro cosa che feci volentieri anche grazie alla colonna sonora dei tre nel bagno di fianco. Quando Carmen venne uscimmo dal bagno, Carmen mi chiese il preservativo, lo fece svuotare sul suo volto e mi prese per la testa facendomi capire che voleva essere ripulita, cosa che accettai di buon grado, non volle però che inghiottissi ma che le passassi il mio seme baciandomi profondamente.
Tornammo al tavolo e dopo circa 5 minuti arrivarono Marta, Fernando e Pablo. Ormai erano le 5 ed il locale stava chiudendo Marta mi guardò, aprì la borsetta e vide che c’era ancora un preservativo. “Mi dolgono tutti i buchi, non avevamo mai fatto un “tour de forces” sessuale così ma sono contenta; ti avevo detto che sarei tornata in albergo con il solo telefono nella borsetta (il rossetto se lo era dato un paio di volte durante la serata poi era andato perso nel locale per scambisti) ed ho ancora un preservativo, o mi scopi tu o lo chiedo a Pablo che abita poco lontano da qui”. Non la avevo vista ma solo sentita mugolare e Pablo era il più fresco di noi e la decisione fu semplice. Salutammo Carmen e Fernando che tornarono a casa con un taxi mentre noi ci avviammo a piedi un isolato più in là. Salimmo da Pablo che in ascensore cominciò a mettere le mani dappertutto a Marta. Entrati in casa sua lei gli abbassò i pantaloni, il cazzo dell’uomo era grosso anche non in erezione completa. Marta si diede da fare parecchio fino a che il cazzo non fu completamente dritto ed allora potei osservare che era anche più grosso di quello dell’uomo di colore.
Marta dopo aver fatto cadere il suo vestito per terra, infilò il preservativo a Pablo, mi fece spogliare completamente e ci mettemmo a 69. Pablo si mise dietro di lei e cominciò a pomparla mentre io le slinguettavo il clitoride. Ad un certo punto Marta estrasse il cazzo di Pablo e mi disse di aprire la bocca perché dolendole tutto voleva che insalivassi il cazzo di Pablo così mi ritrovai quell’enorme uccello in bocca e mi diedi da fare per accontentare Marta. Dopo una decina di boccate Marta me lo sfilò dalla bocca e se lo infilò di nuovo in figa. Passarono dieci minuti circa e Marta raggiunse un nuovo orgasmo in coincidenza con la sborrata di Pablo. Quando Pablo lo estrasse, Marta si coricò di fianco esausta. Pablo ci chiese se volevamo dormire li ma ormai erano le 6 e per le 11 dovevamo liberare la camera in albergo così gli chiedemmo di chiamarci un taxi e tornammo al nostro hotel. Una doccia due ore di sonno e poi preparammo le valige, la vacanza si era chiusa in bellezza, a me restarono dei dubbi: la figa di Marta sarebbe tornata abbastanza stretta per farmi godere ancora ? Lei avrebbe voluto solo superdotati dopo questa esperienza ? Mi avrebbe “costretto” ancora a spompinare un uomo (in cuor mio pensai che pii non era niente male ma che avrei avuto bisogno di un incentivo per farlo).
Andammo all’aeroporto e durante il viaggio di ritorno ci addormentammo entrambi come due bambini, la stanchezza aveva preso il sopravvento.

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