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Situazioni erotiche – cap. 1

By 18 Febbraio 2020No Comments

La scoperta dei tradimenti di mio marito mi ha semplicemente distrutta ed io dovevo essere anche masochista. In quel frangente avevo deciso di mandarlo via, di allontanarlo da me e mie figlie, di respingerlo con tutte le mie forze. Nonostante gli insulti lui non ha reagito. Abbiamo parlato e mi ha raccontato un mondo che mai avrei immaginato: le sue paure, i suoi stress, le sue tensioni, mi ha detto di come in tutti questi anni abbia gestiti in assoluta solitudine queste sensazioni. Il sesso ossessivo era per lui un’evasione per spegnere tutto e non pensare a nulla.

Tutto ciò è avvenuto quando ho scoperto che lui mi tradiva in tanti modi. Sono venuta a conoscenza che frequentava due amanti, alcune escort ed anche una trans.

Mi sono chiesta se fossi masochista.

Colui che era il mio compagno di vita, unico ed a cui mi ero dedicata, è un gran bell’uomo che ha permesso a tutta la famiglia di raggiungere una posizione sociale e professionale invidiabile, con grande disponibilità di mezzi economici che abbiamo anche speso dandoci soddisfazioni di vero gusto e raffinatezza.

Non riuscivo a credergli. Lui, orgoglioso com’è, non mi ha chiesto di perdonarlo. Gli ho risposto che avrei dovuto pensare se sarei stata capace di scusarlo e di dimenticare ed ha capito dal tono della risposta che l’avrei perdonato ma mai dimenticato.

Dopo 18 mesi la situazione lui per me è tornato ad essere così piacevole come non ricordavo da molto tempo, come se fosse la prima volta; sembra essere quello di 15 anni fa e tutti in famiglia siamo felici.

Non sono una teenager avendo 49 anni e pur essendo laureata ma non lavoro. Mi sono dedicata alla famiglia educando le mie due figlie che ora sono adolescenti, seguo i loro amori adolescenziali e quelli che loro dicono essere i fidanzati. Ho anche il tempo per sporadiche collaborazioni attinenti la mia professione di avvocato che ho abbandonato al momento del matrimonio non avendo necessità finanziarie. Trova spazio nella mia vita anche l’attività fisica per mantenermi in forma. Dalle amicizie che ho ricevo i complimenti per il mio aspetto. Dicono sia una gran bella donna e me ne rendo conto allo specchio. Il mio aspetto è piacevole e mi soddisfa come donna: porto i capelli lunghi alle spalle e sono chiari, la mia altezza è un po’ fuori del normale arrivando a 1,77 senza scarpe. Questa caratteristica se da un lato mi evidenzia dall’altro mi ha creato non pochi problemi quando indosso scarpe con non meno di 9 cm di tacco. Alla vista sono un fuscello e mi vanto di avere alla mia età ancora la taglia 44. Adoro indossare scarpe da 12 centimetri di tacco ma con la conseguenza di essere forse un po’ troppo alta.

Il lavoro di mio marito ci ha costretti a trasferirci ed andare a vivere in altra città dove ho fatto subito amicizia con altre persone alcune delle quali molto gradevoli.

Tutto ciò non è servito ad uccidere il tarlo che avevo dentro che ogni tanto mi mordeva. Infatti mi tornava in mente che per tutta la mia vita gli sono stata fedele e lui no.

Non avrei certo immaginato che la mia amica Silvana mi avrebbe fatta riflettere ed alla fine ho capito: ero solo invidiosa delle libertà che mio marito si era preso e che io, pur avendone talvolta la voglia, mi sono sempre negata. Silvana mi fece riflettere sul fatto che quando si è sposati da vent’anni è normale avere fantasie su situazioni diverse dalla solita routine ma il senso del dovere, nell’impegno preso al momento del matrimonio, e del pudore hanno avuto sempre la meglio.

Quando mi sono convinta che lo potevo fare anche io e rendergli pan per focaccia, è stata una liberazione. Mi sono detta “Ma chi se ne frega!” ed a quel punto il tarlo che avevo dentro ha preso una brutta mazzata.

Poiché come ho già detto sono una bella donna che, ahimè, attrae l’attenzione le occasioni non mi mancano e molti ‘mosconi’ mi girano intorno.

Tutto è avvenuto una sera a casa di alcuni conoscenti comuni alla mia amica Silvana nel parlare di cinema. Si discuteva sul fatto che ci piacevano i film impegnati d’autore e sul fatto i nostri mariti non ne vogliono sapere di accompagnarci.

Ad un tratto mio marito sente il discorso e dice a Silvana “Ma sei anche tu del club dei film d’Essai? Se vuoi fare un’opera di carità, una sera vai al cinema con Lidia così la smette di torturarmi”

Silvana si fa una risata e risponde “E tu dì a quel bambinone di Giovanni che appena mi allontano mi fa un muso lungo un metro se vado al cinema!” e giù a ridere.

Giovanni sentendosi chiamato in causa interviene con tono sarcastico “Con Lidia puoi andare ovunque. Credi che non sappia che molti uomini le corrono dietro. Quindi con te sono tranquillo che non la cercano perché preferiscono te!” e giù altre risate da parte di tutti.

Anche Giovanni non è da meno di mio marito e fin dalla prima volta che ci siamo visti ad un party mi ha fatto la corte ed ogni volta mi guarda in modo particolare ma, pur essendo un uomo piacevole, i suoi 63 anni fanno sì che non mi attragga. Sua moglie Silvana è di due anni più grande di me ed è anche lei una bella donna con capelli rossi, labbra carnose, taglia 48 ma due gambe da infarto che mostra indossando gonne sopra il ginocchio. Lei non è molto alta ma la invidio perché indossa sempre tacchi vertiginosi che le mettono in risalto le caviglie sottili e i polpacci proporzionati molto tonici.

“Guarda Giovanni che ti prendo sul serio. Giovedì proiettano un film che non sai da quanto tempo ho voglia di vedere e se tua moglie non ha impegni può venire con me”

“Ah, bene! Io giovedì sono lontano per lavoro e starò fuori tre giorni, mia cara”

“Allora affare fatto! Silvana, giovedì cinema!“

L’atmosfera era scherzosa forse per effetto di qualche bicchiere di vino in più del solito.

Arriva il giovedì pomeriggio e chiamo Silvana.

“Ciao cara, allora sempre d’accordo per il cinema o nel frattempo hai cambiato idea?”

“Scherzi? Non ho cambiato idea. Non voglio perdermi quel film. Mi serve anche per distrarmi perché ho appena finito con mio figlio, il grande. Mi ha fatto talmente arrabbiare che non vedo l’ora di uscire e distrarmi!”.

Sembravamo due adolescenti e ci siamo fatte tantissime risate.

La telefonata si concluse dicendo “Ok: passo io a prenderti alle 19:30 così tra cercare parcheggio e prenderci qualcosa in un bar arrivano le 20:30 e siamo puntuali a vedere il film dall’inizio. Ho letto sul giornale che è nella versione originale”

“Va bene Lidia, ti aspetto. Cerca di essere puntuale”

All’ora stabilita passo a casa di Silvana e dopo aver faticato non poco per trovare parcheggio siamo andate in un bar vicino al cinema per un aperitivo.

Nel sorseggiare l’aperitivo ci siamo divertite tanto scherzando e pettegolando ed alla fine ognuna aveva bevuto due. Ridendo e scherzando c’è mancato poco che passasse l’orario di inizio del film.

Abbiamo pagato di corsa e ci siamo precipitate alla sala.

Arrivate alla biglietteria la cassiera, che era u signora, ci fa un sorriso di sollievo e ci confessa “Meno male! Temevo di non staccare un biglietto stasera!”

Quelle parole sembravano buttate lì e credemmo fossero senza senso ma appena entrate in sala ci accorgiamo che effettivamente il cinema era letteralmente deserto.

Silvana inizia a ridere come una matta per effetto degli aperitivi “Speriamo che non sia di una noia mortale, se no io me ne vado”

La guardo e non riesco a trattenere le risate. Silvana ha davvero la risata contagiosa.

Scegliamo di sederci nella penultima fila dove le poltrone sono più comode e da dove la visuale dello schermo è decisamente migliore.

Da quando le luci si sono spente ed è iniziato il film sono passati circa 5 minuti quando si sente un gran vociare che ci distrae dalla visione e dall’attenzione ai dialoghi dello spettacolo. Non passa molto tempo ed ecco che le tende si scostano ed appare un gruppetto di persone che aiutandosi con il bagliore delle immagini e muovendosi silenziosamente si sistema nelle poltrone.

Nell’andarsi a sedere sento questa frase “Ssssshhhhttt! Stai facendo un casino terribile!”

E la risposta è stata “Ma non vedi che non c’è nessuno!? Mi sa che questo film che ci hai consigliato deve essere una boiata enorme!”

“Ma che cazzo dici! E’ un’opera pluripremiata anche dalla critica. Per te i film devono essere solo polizieschi con molti morti!”

Silvana si sporge verso di me e sussurra “Da dove escono questi trogloditi? Si rendono conto di essere in un cinema? Ho l’impressione che si rendano conto che ci sono anche altre persone!”

Con gli occhi abituati all’oscurità della sala vedo che le persone erano quattro e non erano giovani, anzi, sembravano dei distinti signori che indossavano cappotto, giacca e cravatta tanto che a prima vista e da cinefila quale sono parevano essere una congrega di buon temponi che volevano divertirsi.

Nel cercare i loro posti inciampano sui piedi delle poltroncine, sbattono le sedute ed uno di loro dice Dai siediti, non vedi che è tutto vuoto?”

Con la, coda dell’occhio vedo che vengono dove eravamo sedute noi due.

“Non mi dire che vengono vicino a noi!?” dico a Silvana.

Ed infatti, il primo del gruppo entra percorre la nostra fila e si spaventa nel vedere Silvana muoversi sulla sedia meravigliandosi.

Noi due eravamo ancora allegre per l’aperitivo ed il signore prontamente si scusa.

“Scusate, belle signore. Pensavamo fosse tutto vuoto!” ed imbarazzato prosegue “Cioè .. non pensavo che la signora alla cassa ci desse… beh! Se le diamo fastidio ci spostiamo”

Silvana che è sempre stata di poche parole ma con il carattere battagliero che si ritrova “Senta si sieda e la smetta che avete già fatto un casino da non credere. Seduti e zitti. Forza!”

Guardo Silvana incredula. L’ha trattato con le stesse modalità con cui avrebbe trattato suo figlio.

Non riesco a trattenermi dalle risate e le sussurro “Ma sei impazzita???”

“Questa sera sono veramente incazzata. Ci mancava anche questo stronzo a disturbare! Scusa il termine ma mi sembra l’appellativo migliore per definirlo” mi Silvana con lo sguardo divertito che le ho visto altre volte quando vuole scherzare.

Uno del gruppo si siede nella poltrona al mio fianco ed uno al fianco di quella Silvana.

Finalmente il gruppo si fa silenzioso

Passati circa trenta minuti mi rivolgo a Silvana e le sussurro “Secondo te questi qui si sono addormentati?” cercando di attivarmi e sfuggire alla sonnolenza che mi sta prendendo nel seguire le scene del film che dura in totale circa due ore e che è di una noia incredibile.

A Silvana mi risponde “Non so. Sembrano tutti addormentati con questo film che soporifero. Però ogni tanto il mio vicino si muove ma non so se sta per russare o se si è immedesimato nel film!” e sogghigniamo divertite ma passa un’altra decina di minuti e mi accorgo che Silvana si muove nuovamente sulla poltrona come a sistemarsi meglio ed alle sue mosse non do importanza e prosegue nella noiosa visione.

Ciò che attira la mia attenzione è ancora una volta il sistemarsi nuovamente sulla poltrona come se avesse qualcosa che desse fastidio e solo allora lei, intuendo che la stessi guardando, si volta ed in un orecchio mi sussurra “Ha due volte la sua gamba alla mia”

Rispondo sussurrando al suo orecchio per non disturbare la sala “Ma dai! Sei matta! Lui è così attento al film!”

“Mah! Forse l’aperitivo mi sta facendo sognare” e subito dopo Silvana fa un altro lieve sobbalzo e immediatamente si avvicina al mio orecchio per dirmi “Altro che allucinata! Questo ci prova!”

Il fatto mi scoccia parecchio. Guardo l’uomo che guarda il film impassibile. In ogni caso il gesto che l’uomo fa lo trovo di pessimo gusto e propongo alla mia amica “Vuoi che ci spostiamo? Ma ti prego Silvana non fare scenate. Ti prego! Non mi sembra il posto adatto e né con la persona adatta” ma lei con mia grande meraviglia, forse in preda all’alcol dell’aperitivo replica “Aspetta. Voglio vedere fin dove vuole arrivare. Lascia fare a me”

Da quel momento inizia la cronaca in diretta su che cosa fa l’uomo su di lei.

Infatti Silvana fa un salto maggiore “Questa volta mi ha toccato la gamba con la mano”

Insisto “Dai andiamo!”

“No aspetta!” mi risponde

Mentre dice ‘aspetta’ riesco a guardarla bene in viso con la luce delle immagini del film e noto nel suo sguardo un’espressione particolare.

“Adesso sta toccando il mio polpaccio”

“Ma sei impazzita? Si sta comportando da porcone!” e guardo Silvana con la coda dell’occhio osservando il suo grembo che ha coperto parzialmente con il suo soprabito ed ha le gambe leggermente orientate verso lo sconosciuto. Mi sporgo un po’ e guardo l’uomo. Riconosco che potrebbe avere tar i 55 ei 60 anni ed è un bell’uomo. Pare avere i capelli leggermente brizzolati e sembra avere una bella figura.

Vedo chiaramente che sta accarezzando le gambe Silvana sotto il ginocchio, facendo scorrere le dita sulle leggere calze della mia amica.

A quel punto vado in panico. Vorrei scappare e fare una scenata al posto di Silvana ma qualcosa mi trattiene lì. Le altre persone sedute nelle poltrone al fianco dell’uomo che sta toccando Silvana pare non si accorgano di niente essendo impassibili ed attenti al film che scorre sullo schermo.

Vedo anche che Silvana si è lasciata scivolare leggermente sulla poltrona e ha dischiuso non molto le ginocchia “Ma che cazzo stai facendo? Sembri una puttana?”

Ma Silvana mi intima di non muovermi “Sono da due anni che nessuno mi tocca come questo!”

A quel punto sono veramente sconvolta ed indignata ma mi accorgo che quel qualcosa che mi trattiene lì nella poltrona è la voglia di fare la guardona e la perversità della situazione mi eccita. Il film è solo un qualcosa che da luci variabili alla scena dove ho la parte di una guardona.

“Fammi vedere!” le sussurro e lei felice sorride guardandomi in viso. Silvana scosta un po’ il soprabito e vedo che la mano dell’uomo è sotto la gonna arricciata sulle gambe.

Chi l’avrebbe mai detto! Vedo che Silvana indossa calze autoreggenti e mentre la fisso negli occhi lei si muove ancora w suppongo che la mano deve aver raggiunto il perizoma e penso le abbia probabilmente sfiorato la vulva; lo deduco dal fatto che lei chiude gli occhi, apre leggermente le labbra ed inizia ad ansimare pur avendo gli occhi aperti. Inoltre ha lasciato andare la testa leggermente all’indietro e i suoi capelli sono sullo schienale della poltrona.

Silvana si è abbandonata alla situazione ed è chiaro che le piace e ne è complice tanto che la vedo cercare la protuberanza dei pantaloni dello sconosciuto, la vedo aprire la zip dei pantaloni ed intrufolarsi nello slip dell’uomo ed afferrare il suo membro.

In quell’istante guardandomi un sorriso le riempie il viso e con uno sguardo pieno di malizia mi dice “E’ splendido! Ha un uccello grandissimo. Non riesco a tenerlo in mano”

Tutta la situazione e gli sguardi di Silvana mi hanno eccitato e mi rendo conto che mi sto allagando.

Il mio sguardo è fisso sulla mia amica e sul cazzo dell’uomo che Silvana, infoiatissima, sta segando con dolcezza.

Anche io, incurante delle altre persone, metto una mano sotto il mio vestito e inizio a titillare il clitoride e chiudo gli occhi mentre sta iniziando la mia goduria.

Il film non esiste più e così anche gli altri presenti. Mi sembra di essere una troia e mi piace esserlo. Mi piace quel perverso senso di fare sesso davanti ad altri sperando che mi vedano mentre mi sgrilletto.

Quando riapro gli occhi, non so quanto tempo dopo vedo che gli altri uomini si sono accorti di quello che sta accadendo al loro fianco ma da persone educate tengono un buon comportamento.

Mi chiedo “E adesso cosa faccio? Me ne vado e lascio Silvana sola lì tra quei maschi maturi?”

Silvana è lì al mio fianco e si vede chiaramente che è partita; non ragiona più ed ansima profondamente emettendo alcuni lamenti. La vedo infoiata ed ha il cazzo del suo vicino in mano.

Mentre mi tocco e godo sottilmente e cerco di dirimere il mio contrato personale, lo sconosciuto si rivolge a me “Signora si potrebbe gentilmente spostare due poltrone più in là, così i miei amici possono avvicinarsi”

La domanda è veramente oscena ma Silvana apre appena le palpebre e la bocca per sussurrare “Dai fai anche tu la troia e spostati! Guarda che stasera questi maschi te ne daranno tanto e non è poi male!”

Come comandata da un essere superiore, senza un motivo a me plausibile mi sposto dove richiesto e in un attimo i tre uomini si dispongono mettendo me e Silvana al centro fra due di loro.

Mi sento terrorizzata ma guardo Silvana che ha preso in mano i cazzi di due uomini che, nel frattempo, li hanno estratti dai pantaloni. Saranno uomini di mezza età ma hanno dei cazzi splendidi. Sono meravigliata dalle loro dimensioni. È vero che ne ho conosciuto pochissimi ma questi superano l’immaginazione.

Vedo Silvana fuori di sé che gode e li tiene in mano e li masturba lentamente e, mentre estasiata la guardo, il primo dei due uomini al mio fianco alla mia destra mi accarezza il ginocchio e per poi appoggiare una mano sulla mia gamba destra. In quel momento avrei voluto urlare e mi sollevo sulla poltrona.

L’uomo alla mia sinistra mi prende delicatamente la mano e se la appoggia sul cazzo ed è lì che mi accorgo che sono, o perlomeno mi sembrano tutti dei superdotati; questo ha un cazzo la cui grossezza mi impressiona e per ciò che riguarda la lunghezza cerco di capire dove inizi e dove finisca.

L’uomo che mi accarezza la gamba alla mia destra ha sollevato il mio abitino ed io facilitandogli le cose ormai gli ho permesso di toccarmi l’interno delle cosce ed aprendo lentamente le gambe sento la sua mano infilarsi fino in fondo ai leggeri collant che indosso.

“Mettiti comoda tesoro” mi sussurra quello alla sinistra.

Mi appoggio allo schienale e mi offro ai due uomini seduti ai miei lati. Sollevo le gambe mettendo le gambe sui braccioli e per stare più comoda ed aprirmi maggiormente e quindi le ho ben aperte.

Entrambe gli uomini hanno l’uccello diritto e lo mostrano; io li prendo tutti e due in mano, uno con la mano sinistra ed uno con la destra.

Da ragazzina facevo dei sogni erotici in cui immaginavo di avere in mano due o più uccelli, leccare fighe, farmi scopare da due maschi e vederli godere riempiendomi di sborra ed io che me la spalmavo su tutto il corpo lascivamente. Neanche da teenager ho avuto l’occasione di realizzare uno dei sogni e pensavo di realizzarli con mio marito ma poi innamorandomi di mio marito ciò è tutto scomparso. Ora però sembra che improvvisamente qualcosa si sta avverando in modo totalmente inaspettato e senza averlo cercato.

L’uomo alla mia destra mi toglie delicatamente una scarpa e mi accarezza il piede. Come avrà fatto a capire che per me i piedi sono una parte molto erotica? Non è un pensiero su cui soffermarmi perché la mia mente è già occupata dalle sensazioni che quell’uomo mi dà facendomi bagnare ancora di più.

Nei miei lussuriosi sogni anche l’altro piede è leccato ed accarezzato da un altro uomo e per realizzarlo mi tolgo anche l’altra scarpa e metto l’altro piede in mano allo sconosciuto alla mia sinistra mentre stringo i loro cazzoni tra le dita esplorandoli ora lentamente ora più velocemente.

Mi sento una vera femmina in calore ed ho un vero e proprio lago tra le gambe e faccio; fatico tremendamente a non dare scandalo nel cinema mettendomi a mugolare dal piacere.

Una mano esplora la mia coscia destra e sta arrivando sulla figa; la sento cercarla ma il collant lo impedisce. Alla fine cerca di rompere il collant mentre l’altro uomo mi ha aperto la camicetta ed ha estratto le mie tette prendendo in mano una mammella cercando tra le dita il capezzolo.

Ora il collant è rotto e le dita sono sul mio perizoma. Che belle sensazioni. Sto godendo moltissimo. Non vedo l’ora che mi sposti il perizoma per toccarmi lì nel sesso che non aspetta altro che il tocco di quell’uomo; ecco ora lo sposta “Oooohhhhhh uuhhhhhuuuu aahhh!”

E’ bravissimo. Mi sta toccando ed ha capito che voglio le sue dita dentro di me.

Ecco ciò che voglio; mi infila direttamente due dita nella figa “Mio Dio che meraviglia! Sono in paradiso!”.

Mentre i due mi toccano ho gli occhi chiusi. Il film prosegue, non lo seguo più, anzi non lo seguiamo più.

Apro gli occhi in modo languido e guardo Silvana.

Non mi meraviglio. Sono in balia del piacere più alto e completo che abbia avuto. Pensavo che fossero solo fantasie adolescenziali ma ciò che provo è oltre ogni immaginazione.

Silvana ha in bocca il cazzo del suo vicino, lo sta ingoiando il cazzo ed il secondo uomo le ha messo due o forse tre dita nella figa che non può non essere allagata. Lei si è messa in modo da dare tutta se stessa affinché lui la possa esplorare sotto la gonna che mi pare avesse tolto o comunque non esiste più. L’uomo le ha tolto le mutandine e se le ha messe da qualche parte, forse in una delle sue tasche per tenerla come ricordo. Silvana è riuscita non so come facendo la contorsionista a sdraiarsi di traverso sulla poltrona, ha messo il bacino su uno dei braccioli e le gambe sul suo amico che con le mani le tiene aperte le cosce e lei mostra, come fosse la cosa più naturale di questo mondo, mostrare la figa integralmente depilata oltre che a quel maschio anche a me.

In quei frangenti sono impazzita dalla voglia di fare sesso. Mi sono scatenata e non capisco più nulla.

: mi chino sull’uccello del mio vicino e ne prendo in bocca quanto possibile ma è tanto grande e grosso che ne entra circa la metà. Il cazzo di quell’uomo è veramente straordinario al punto che il suo glande duro mi arriva in fondo al palato fino alla gola dandomi dei conati di vomito e nonostante ciò la sua asta è per metà fuori della mia bocca. Era mio desiderio prenderne uno grande ma non avrei immaginato che lo fosse così.

Il suo sapore è ottimo e la sensazione di caldo è fantastica. Non vorrei lasciarlo più. Lo succhio avidamente, lecco il glande e con la mano gli faccio una lenta sega.

Il movimento che faccio lo ingrossa ulteriormente. Non so come fare a diminuire la sua dimensione. So che tra non molto mi sarà dentro ad aprirmi e quella dimensione a me sembra eccessiva.

La voglia di avere dentro quel cazzo sta aumentando.

La mano dell’uomo si appoggia sulla mia testa e capisco che devo andare in basso ma di più non riesco a metterne dentro; se lo facessi sicuramente soffocherei.

Abbasso lo sguardo e vedo che l’altro uomo che ho sull’altro lato sta rompendo definitivamente il collant per poter toccare meglio la mia figa, sposta la mutandina e la sua mano percorre il tratto tra la figa ed il buco del culo.

Se dovesse incularmi chissà se sentirò dolore come lo ebbi con mio marito la prima volta ma ora è un dolore che sopporterei con gioia avendo voglia di essere riempita anche da tutti e due realizzando un altro sogno che si è ripresentato non solo in gioventù. L’essere scopata in culo mi è sempre piaciuto. Da ragazzina mi mettevo tante cose dentro. Avevo scoperto il piacere anale mettendomi un dito dentro e poi mi ha preso la curiosità di allargarlo ed allora ho usato altri oggetti sempre più grandi e diversi. Le ultime volte che l’ho fatto con mio marito, alcuni mesi fa, ho provato solo un po’ di fastidio che si è tramutato in piacere e non sono rare le volte che godo come una matta grazie a una bella inculata. L’essere inculata era una fantasia che mi piaceva tantissimo e scoprire che lo si poteva fare anche da sola è stata una bellissima scoperta che mi faceva sentire una vera femmina da monta.

Ora ogni volta che le dita dell’uomo mi sfiorano il culo, lo sfintere si muove come se dovesse entrare il mio dito di ragazza. Le dita del mio vicino interpretano quel movimento elastico, quasi un risucchio, in modo corretto la mia voglia e si insinuano dentro e contemporaneamente anche nella figa.

Dalle labbra mi scappa un “Ahhhhhhhh” di goduria quando l’uomo infila il secondo dito nel mio culo e subito dopo a voce bassa l’uomo si rivolge all’amico “Stasera abbiamo scoperto la vera natura delle femmine! La signora gode a prenderlo nel culo!”

L’altro risponde “Quest’altra è un fenomeno! E’ la donna più brava che abbia avuto da alcuni anni e sta ingoiando il cazzo come se lo stesse ci fossimo dati appuntamento per fare il pompino! Altro che film porno”

Mi sento usare come una puttana e questo mi fa letteralmente impazzire.

Spingo il culo all’infuori come faccio con mio marito e mi faccio penetrare fino in fondo mentre mi sforzo a ingoiare l’uccello che ho in bocca. Lui ha forzato la mia bocca ma l’attesa dei conati di vomito è vana; mi è entrato in fondo alla gola e pensavo di vomitare e invece mi fa eccitare di più. E’ bellissimo!

Silvana al mio fianco si sta muovendo ed in un attimo è lasciato la sua poltrona per salire e impalarsi sul cazzo dell’uomo alla sua sinistra mentre il secondo uomo si è messo in piedi e le porge l’uccello da succhiare; quel cazzo non è grosso come il mio ma è lungo e sottile e Silvana ha vita facile nell’ingoiarlo tutto fin oltre la gola.

Anche io sono pronta e dato che la voglia di essere scopata è veramente tanta non riesco a trattenermi e monto sul cazzo di quello che nel frattempo ho saputo chiamarsi Aldo. Quando mi impalo sembra che non debba finire mai di entrare ed allargarmi: quel cazzo è fuori dal normale, penso sia lungo almeno 25 cm, sembra una proboscide.

Quando appoggio le grandi labbra sento la cappella scivolare nella figa allagata, mi meraviglia la grossezza di quel sesso che mi allarga tutta. Per un attimo mi fermo perché mi sembra che debba rompere ma in realtà non vorrei che mi sfondasse. Allungo il braccio e con la mano vado a constatare che è sono piena ma la metà sicuramente è fuori.

Mi muovo sul cazzone del mio amante occasionale ed è una penetrazione splendida; ne sono entusiasta. Penso che se l’avessi saputo prima mi sarei vestita in modo più consono ad essere spogliata più facilmente. Anche l’altro uomo si sta dando da fare sollevandomi il vestito fino alla vita mettendomi due dita nel culo ed è in quel momento che non resisto e dico “Siiiiii!!”

Aldo prontamente mi dice a voce bassa carica di erotismo “Cara, bella signora ora ti vorremmo sfondare!”

Il cazzo dell’altro uomo che è non ancora pienamente duro è lì ed aprendo gli occhi me lo trovo davanti. Non volevo altro, lo aspettavo e me lo infilo subito in bocca per succhiarlo insalivandolo bene ed proprio per il mio lavoro che cresce ancora e me ne meraviglio. Anche questo uomo ha un cazzo decisamente notevole.

Lo estraggo dalla bocca e lo sego altalenandomi con le leccate, il secondo uomo si posiziona dietro di me e sento il glande poggiarsi sullo sfintere. Capisco che vuole entrare “Cosa fai? Non l’ho mai fatto!”. Per me è una bugia ma devo dirla per dare l’idea a chi vuole incularmi che sia vergine. Non riesco a finire la frase che con un leggero colpo mi ha allargato lo sfintere con dei piccoli sopportabili dolorini ed ha messo già tutta la cappella nel culo.

Si è vero mi fa un po’ male ma il piacere che ne ho è tanto. Mi sento una troia di strada che scopa in un cinema perché non sa dove nascondersi durante l’accoppiamento ma ora non mi interessa; il piacere che ne sto ricavando vale decisamente tutto ciò che mi ha formato interiormente e che non mi ha mai permesso di godere così.

La mia mente è annebbiata e non capisco più niente. Voglio sesso e solo sesso.

Ora sono tra due cazzi: uno davanti, nella figa e l’altro dietro nel culo. Mentre uno spinge l’altro si ritrae e viceversa facendomi letteralmente impazzire e inizio ad ansimare come una troia. Il mio sogno da ragazza si sta avverando con incredibili ed uniche sensazioni.

Silvana si volta e mi vede impalata sui due cazzi. Anche lei ci vuole provare ma per la posizione inadatta non riesce a mettersi il cazzo del suo amico nel culo; la vedo fare piccoli saltelli sull’uccello del suo compagno ma senza successo. Lui è molto arrapato e per entrare in lei la tira con forza sul suo cazzo.

Lancia un grido soffocato “Ahhhhhhiiiii” ed ecco che il secondo uccello la infila nella figa ed anche lei inizia a perdere, come me, il lume della ragione.

Non ho idea di quanto tempo sia passato mentre mi scopavano dietro e davanti, so però che ad un certo punto ho deciso di invertire i cazzi impalandomi con i maschi a ruoli invertiti. Nel farlo non ho pensato a quanto fosse grosso uno di quegli uccelli ma immediatamente mentre entrava pensavo mi sfondasse e rovinasse le parti più intime ma dopo un minuto godevo tanto che ne avrei voluto molto di più.

Stavolta l’ho preso fino in fondo sentendomi riempita fino in pancia. Mi sembrava di essere gravida.

Mentre mi stavo godendo l’inculata, il secondo uomo mi ha sollevato una delle gambe facendola appoggiare sul bracciolo e mi ha infilato tutto il suo cazzo nella figa ricominciando una doppia penetrazione in una posizione che ho scoperto essere migliore e piacevole; sentivo il cazzone di Aldo ben piantato nel culo mentre la seconda verga era più libera di scorrere nella mia figa a dir poco allagata.

Ero lì ad occhi chiusi quando quello che mi chiavava ha iniziato a leccarmi i capezzoli ed allora è stato impossibile resistere. Ho avuto due orgasmi in sequenza e mi sono messa quasi a gridare a voce piena.

Anche i miei due uomini non ce l’hanno più fatta e mi hanno riempito di sborra sia in culo che nella figa. Non mi sono preoccupata di rimanere incinta; il piacere e la goduria era tanta che quello era senz’altro un problema secondario.

Anche Silvana godeva moltissimo; la sentivo avere un orgasmo dietro l’altro dicendo oscenità ai due uomini che la penetravano con forza e che la usavano come una pornostar.

Quando i due uomini che chiavavano Silvana stavano per venire, si sono sfilati da lei e le hanno messo i cazzi in faccia. Lei ha aperto la bocca e le sono venuti dentro, prima uno e poi l’altro. Non immaginavo la troiaggine di Silvana che mi ha guardata negli occhi nel farmi vedere in bocca lo sperma dei due uomini e poi sfacciatamente con fare voluttuoso ha ingoiato tutto. Avrei voluto assaggiare un po’ di quel ben di Dio.

Nel vederla ho avuto un altro orgasmo e i due uomini ancora dentro di me hanno subito una gran strizzata all’uccello. Mi accorsi che i due che mi avevano sborrato dentro si stavano afflosciando ed io avevo vergogna di aver goduto così tanto con degli sconosciuti come fossi una ninfomane in crisi di astinenza. Non avevo il coraggio di aprire gli occhi e guardarli in faccia.

Mi ero comportata come una troia da marciapiede, anzi, ora potrei dire troia da cinema.

Credo che il film fosse al termine quando sento l’uomo a cui stavo ancora seduta in braccio dirmi sottovoce nell’orecchio “Grazie Signora. Non so come ringraziarla. E’ stata molto gentile e mi sono trovato bene con lei. Mai avrei immaginato di poter fare un’esperienza come questa con una Signora della sua bellezza ed eleganza”

Non so per quale motivo ma ora l’oscurità della sala sembrava scomparsa. I miei occhi vedevano bene come ci fosse la luce. Apro gli occhi, mi sento il cuore in gola. Quell’uomo è molto bello ed ha dei lineamenti raffinati e un sorriso gentile e difficile da dimenticare.

“Io sono Aldo e lui è Marco”

“E io sono Lidia, anche se è un po’ strano fare le presentazioni adesso dopo quel che c’è stato fra di noi! Però almeno so chi mi è stato dentro e che mi ha dato tanta felicità”

Ridiamo sottovoce e mi volto verso Silvana che ancora non ha concluso la limonata di baci con il suo vicino mentre l’altro uomo le accarezza le gambe.

Anche gli altri si presentano “Io sono Claudio” ed io Francesco, ma tutti mi chiamano Dott. perché lo sono!”

Ci siamo tutti ricomposti e vestiti alla meglio e l’imbarazzo è svanito.

A Marco vien da dire “Certo che è stato uno straordinario film, un vero spettacolo d’autore”

A quella battuta non tratteniamo più le risate.

Mi chino sulla poltrona e recupero le scarpe dopo essermi levata i brandelli del collant e mi vien da dire “Forse è meglio se andiamo”

Anche Silvana concorda annuendo mentre recupera ed indossa i suoi sandali di vernice

Ci chiniamo mettendo il culo in evidenza e diamo un bacio a ciascuno.

Mentre stiamo salutando vedo che Silvana riceve un biglietto da visita accompagnato da queste parole “Non si sa mai ne abbiate bisogno!”

“Non credo proprio” gli risponde Silvana mettendo il biglietto in borsa.

Usciamo dal cinema e ridiamo per la situazione che si era venuta a creare e per come l’abbiamo sfruttata.

Per me è stata un’esperienza pazzesca e all’aria aperta prendo appena coscienza di ciò che ho fatto in un cinema con quattro uomini sconosciuti. Sentivo la vergogna montarmi sulle guance.

Silvana era qualche passo indietro e sento il rumore dei tacchi di Silvana che mi raggiunge “Se dici una parola ti uccido” le dico mentre andiamo all’automobile.

Apriamo lo sportello. Ci guardiamo negli occhi.

Io faccio fatica a sostenere lo sguardo strano di Silvana che è più intenso del mio. Sento la sua mano prendermi dietro la nuca: mi attrae a sé e mi mette la lingua in bocca. Resto senza fiato e in quel momento come fulminata non capisco di nuovo più niente; avverto solo la sua lingua sulla mia.

Poi mi lascio andare e ci scambiamo un bacio lungo, appassionato, voluttuoso e lussurioso che ha ancora il sapore degli uomini che le hanno sborrato in bocca.

È una situazione bizzarra e bella a cui mi abbandono.

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