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Racconti di DominazioneRacconti Erotici EteroTrio

Spinta dalla necessità scopro un mondo di piacere.

By 16 Gennaio 2011Dicembre 16th, 2019No Comments

 

Ciao, sono Marta una donna di 42 anni, normale ma ancora piacente, sposata con Mario da 16 anni, due figli ed una vita sino a tre anni fa piacevole e spensierata.

 

Mio marito è un geometra e lavorava presso una grossa ditta, che si occupava di grande opere edili, con un buon stipendio che  permetteva alla nostra famiglia di mantenere un tenore di vita agiato e a me di dedicarmi esclusivamente a loro, facendo la casalinga.

 

La crisi ha portato la sua azienda a dover quasi chiudere e moltissimi sono stati lasciati a casa, purtroppo trovare lavoro a 48 anni, tanti ne ha Mario, è estremamente difficile così dopo alcuni mesi di vago peregrinare, bussando a tutte le porte e mandando centinaia di curricula, mio marito ha cominciato ad accettare una serie di piccoli lavoretti, alcuni della durata di poche settimane: facchino, muratore, aiuto imbianchino e cose simili, pur di poter portare a casa qualche soldo.

 

I nostri risparmi svanivano alla velocità della luce, il mutuo della casa, le spese, le ragazze,  nonostante fossimo tutti molto accorti nelle spese l’entrate erano scarne ed avevamo raggiunto un punto critico, oramai avevamo cominciato a non pagare qualche rata di muto e la banca ci sollecitava i pagamenti.

 

Mi ero messa da qualche mese a cercare un lavoro che ci consentisse di aumentare l’entrate  e poter far fronte ai tanti impegni, l’età e il non avere nessuna specializzazione mi aveva portato a girare a vuoto per numerose aziende.

 

Finalmente grazie ad un’amica riuscii a trovare un’occupazione in una piccola azienda di pulizie che aveva preso un lavoro provvisorio e cercava personale.

 

Il sig. Marco, il proprietario era un bell’uomo di 50 anni, vedovo da poco, una persona giusta e corretta, molto esigente e severa che mi aveva assunto a tempo determinato e non lesinava nel dare laute mance quando il lavoro veniva  fatto con cura ed attenzione.

 

Insieme a lui lavorava un ragazzo che era una specie di figlioccio, Ahmed uno splendido ragazzo di colore  26 enne, con un fisico statuario, vivevano insieme in una bellissima villetta in una zona residenziale della città.

 

Grazie al mio stipendio ed agli introiti dei lavoretti di Mario riuscimmo a metterci a pari con i debiti anche se l’attenzione per stare nel budget doveva essere massima.

 

Dopo un anno il sig. Marco mi chiamò in ufficio e mi disse che purtroppo il nuovo appalto era cessato e quindi per me non c’era più possibilità di lavoro e che nonostante gli spiacesse molto, vista la mia volontà e le mie capacità, non poteva far altro che lasciarmi a casa.

 

Presa dallo sconforto scoppiai in lacrime e, dietro sua sollecitazione, gli raccontai la grave situazione economica che gravava sulla mia famiglia dicendogli che non sapevo davvero dove sbattere la testa.

 

Il mio stato deve averlo toccato nel profondo perché mi offrì una  possibilità , in attesa di trovare un nuovo lavoro, mi incaricò di accudire la sua casa, preparando il pranzo e la cena per lui ed Ahmed e continuando a darmi uno stipendio simile a quello che percepivo nell’azienda.

 

Il tempo passava ma purtroppo le possibilità di lavoro erano sempre più scarse e non riuscivo a trovare alcuna occupazione ero terribilmente giù e capivo quanto il sig. Marco mi stesse aiutando in quanto il mio lavoro era un di più, ne avrebbero potuto fare tranquillamente a meno.

 

Una mattina, prendevo servizio intorno alle dieci ed avevo le chiavi della villetta, trovai stranamente a casa il sig. Marco, capii subito che era lì perché doveva parlarmi e pensai subito al peggio.

 

Come suo costume affrontò subito l’argomento: mi disse che aveva pensato di cambiare le cose in quanto ormai non poteva andare avanti in quel modo, mi pregò di ascoltarlo con attenzione e di non giudicarlo male ma aveva bisogno di raccontarmi alcune cose.

 

Ci accomodammo in salotto, sul divano, qui mi spiegò quali erano i veri rapporti con Ahmed.

 

Mi raccontò che la moglie, una bellissima donna, era una donna caldissima e molto sensuale e che dopo anni di matrimonio si sentiva inappagata ed insoddisfatta, così per amore e per paura di perderla lui aveva cominciato a cercare qualcuno che potesse soddisfarla.

 

Dopo alcune esperienze, alcune positive altre meno, si erano imbattuti in Ahmed allora studente universitario, lui aveva risposto ad un loro annuncio dove sostanzialmente cercavano un ragazzo con un bel fisico, cultura superiore e molto dotato per soddisfare la lei della coppia e concedeva la possibilità di condividere il domicilio.

 

Così Ahmed divenne una costante della loro vita, e anche lui dopo un primo periodo di adattamento aveva cominciato ad apprezzarne le virtù, perché il vedere la moglie godere così tanto era oltre modo appagante ed eccitante ed il sesso a tre si era rivelato un accrescimento anche della sua libido, si era affezionato al ragazzo, mi confessò che era uno stallone instancabile oltre ad essere mostruosamente dotato, pertanto quando la moglie venne a mancare a causa di un terribile incidente stradale Ahmed ormai faceva parte della famiglia e si era fermato a vivere con lui.

 

Continuò dicendo che il veder girare una donna per casa aveva risvegliato i loro sensi, ne aveva parlato anche con Ahmed, il quale era stato entusiasta dell’idea, per questo aveva deciso di parlarmene, in buona sostanza dovevo prendere una decisione o smetterla di frequentare la casa, per non indurli in tentazione, oppure prendere il posto che era stato della moglie di Marco.

 

Naturalmente, mi disse, l’orario che svolgerai sarà uguale a quello attuale ed anche i compiti, salvo essere disponibile nei nostri confronti, per tale servizio lo stipendio veniva aumentato a 4.000 euro al mese oltre una mancia aggiuntiva qualora mia avessero montato, usò proprio questo termine, più di  otto volte al mese, poi per non lasciare spazio ad alcun fraintendimento aggiunse che seghe e pompini erano compresi nello stipendio anche perché Ahmed era giovane ed insaziabile.

 

Mi lasciò dicendomi che avevo la giornata libera per pensarci, se avessi accettato l’indomani mi avrebbero iniziata, in caso contrario mi ringraziava lo stesso per il lavoro svolto ma non voleva più vedermi, assicurandomi che avrei comunque percepito l’intero mese anche se eravamo solo alla prima settimana.

 

Passai la giornata e la nottata in uno stato di profonda agitazione, da un lato ero furiosa per la proposta, in buona sostanza mi si offriva di fare la puttana, dall’altro erano davvero un mucchio di soldi che avrebbero risolto i nostri problemi anche se non avevo idea di come poter spiegare a Mario un simile aumento.

 

La mattina seguente, dopo aver portato le figlie a scuola, aver preparato il mangiare per il mezzogiorno a Mario che era uscito per lavorare, faceva all’epoca l’aiuto elettricista, mi ritrovai quasi senza pensarci a fare un bagno preparandomi con cura per andare al lavoro, capii che dentro me avevo già preso una decisione.

 

Decisi di vestirmi in maniera sexy, ero finalmente pronta, quindi mi recai alla villa, ad attendermi c’era Marco che non appena vide il mio abbigliamento capì immediatamente quale fosse stata la mia scelta, mi venne incontro sorridendomi e per la prima volta mi abbracciò e mi diede un lungo bacio passionale che in maniera molto naturale ed istintiva contraccambiai, mentre eravamo abbracciati non poteva sfuggirmi la durezza e le dimensioni generose del suo cazzo.

 

Mi disse che era felice della mia scelta e che voleva immediatamente informare anche Ahmed il quale doveva assolutamente sbrigare un lavoro e poi ci avrebbe prontamente raggiunto, quindi mi pregò di seguirlo in camera da letto perché era ormai da tempo che entrambi morivano dalla voglia di possedermi. Nonostante i miei pensieri, il mio nervosismo ed i sensi di colpa ero terribilmente eccitata, essere desiderata in quel modo e per giunta da due uomini era per me una cosa nuova ed inaspettata. Entrammo nella camera da letto, che conoscevo bene per averla governata molte volte e finalmente capii anche il perché di un letto matrimoniale tanto grande, lui volle che io facessi un lento streep e la cosa non mi dispiacque affatto, mi stavo completamente lasciando andare e in verità non vedevo l’ora di essere presa.

 

Ero oramai completamente nuda a quel punto mi dedicai a spogliare Marco, quando finalmente misi a nudo la sua virilità ebbi un sussulto aveva un cazzo davvero maestoso, molto più grosso e lungo di quello di Mario, istintivamente mi venne da pensare, se lui era tanto dotato, come dovesse essere quello di Ahmed ed un brivido mi percorse tutta la schiena.

 

Marco mi fece sdraiare e poi cominciò ad accarezzarmi dappertutto infine scese con la bocca tra le mie gambe regalandomi un magnifico orgasmo, fu in quel momento che mi avvidi che Ahmed era arrivato e ci stava osservando, era completamente nudo e quello che vidi mi fece sussultare.

 

Non avevo neppure mai immaginato potesse esistere un membro tanto grosso e lungo, da una parte ero affascinata e incuriosita e  dall’altra non avevo timore per cosa avrei provato ad averlo dentro di me, Ahmed incitò Marco a prepararmi per lui, non capivo cosa intendesse allora Marco pazientemente me lo spiegò.

 

In buona sostanza visto il calibro decisamente fuori misura del mio nuovo amico di colore, Marco doveva prendermi per primo in modo da aumentare la mia lubrificazione, anche se mi sentivo davvero bagnatissima già così, e quindi doveva riempirmi di sperma che avrebbe ulteriormente agevolato l’ingresso a quel cazzo mastodontico.

 

Mi ritrovai così alla pecorina con Marco che mi stantuffava con regolarità mentre io mi occupavo con mani e bocca di quello che era diventato il mio oggetto del desiderio, devo dire che le generose dimensioni del padrone di casa le sentivo tutte e molto bene, mi sentivo riempita e piena , continuavo ad avere orgasmi a ripetizione, cosa che non mi era mai accaduta prima, al massimo con Mario facevamo l’amore per una ventina di minuti dove io godevo due volte e lui alla fine si scaricava,  quando finalmente cominciai a sentire la serie di schizzi caldi che mi inondavano ebbi un altro violento orgasmo.

 

Fu a questo punto che prese la situazione in mano Ahmed il quale volle scoparmi per la prima volta nella classica posizione del missionario, mi allargò le gambe frapponendo le sue mani e braccia nel mio interno cosce e  continuando a ripetermi di rimanere aperta, spalancata a lui, inizialmente cominciò a strofinarmi il suo enorme bastone lungo le labbra della mia fichetta e poi piano piano incominciò ad introdurlo mentre Marco mi accarezzava il seno ed il viso.

 

Man mano che lui entrava mi sentivo invasa come se un corpo grossissimo si stesse impadronendo di me, era un sensazione incredibile mai provata prima, per una attimo ringraziai mentalmente la generosa sborrata che Marco mi aveva regalato e che ora faceva sì che quel pezzo di carne potesse lentamente introdursi senza procurarmi eccessivi dolori, mi sembrava fosse talmente in me da arrivare attraverso lo stomaco alla soglia della mia gola, invadendo ogni spazio utile e possibile, questa sensazione mi aveva portato velocemente ad avere un orgasmo.

 

Poco dopo la mia fichetta si adattò a quel bellissimo cazzo e lui aumentò l’intensità del suo movimento, io ero completamente aperta ed a sua disposizione, lo desideravo, desideravo che mi spaccasse cominciai ad urlare dal piacere, non mi ero mai sentita tanto piena, posseduta e troia, piangendo scoppiai in un orgasmo devastante.

 

Mi sembrò quasi di svenire mi sentivo spossata, lui continuava imperterrito a colpirmi con colpi sempre più veloci, sentivo montare in me l’ennesimo orgasmo che non tardò ad arrivare, Ahmed sembrava instancabile alternava a quel punto colpi lenti e profondi ad altri più veloci e costanti io continuavo a godere perdendo il conto degli orgasmi provati.

 

Avevo perso la cognizione del tempo e non avevo la più pallida idea da quanto tempo fossi in balia dei miei due amanti, sentivo però la necessità di chiudere le gambe ed anche la mia fichetta oramai aveva bisogno di riposo, lo pregai di venire perché ero veramente spossata, lui sorridendo disse che mi avrebbe accontentata ed aumentò il suo ritmo rendendolo quasi bestiale, era bellissimo e ancora una volta, nonostante il mio stato, arrivai all’orgasmo in un attimo.

 

Subito dopo lo sentii irrigidirsi urlando che stava per arrivare, nel frattempo anche  Marco non era rimasto indifferente a quel che vedeva, si era nuovamente eccitato e si stava segando, ed anche se mi sembrava impossibile sentii il cazzo dentro di me dilatarsi ulteriormente,  ero completamente piena, ed alla fine esplose in me con una serie di getti potentissimi  riempiendomi come mai mi era successo prima, quasi contemporaneamente Marco venne copiosamente schizzandomi viso, collo e seno.

 

Ero spossata e non avevo neppure la forza di andarmi a ripulire, mi dolevano le gambe costrette a rimanere divaricate a lungo, i miei due splendidi amanti erano ai miei lati riuscii solo a sentire che amorevolmente mi stavano asciugando dallo sperma che Marco mi aveva riversato addosso e poi crollai in un sonno ristoratore.

 

 

 

Segue

Mi svegliai, ero sola nel lettone, completamente nuda sotto le coperte, mi sentivo ancora indolenzita ma ero felice ed appagata, l’occhio mi cadde sulla sveglia posta sul comodino, segnava le 16.15 erano passate oltre 6 ore da quando ero entrata in quella casa quella mattina e la mia vita era significativamente cambiata. Ero affamata quindi decisi di farmi una rapida doccia per poi andare in cucina e preparare qualcosa da mettermi sotto i denti.

Quando mi alzai, nel breve tragitto da compiere per infilarmi sotto la doccia, mi accorsi che colavo e lungo le gambe mi ritrovai una discreta quantità di sperma d Ahmed, istintivamente il pensiero corse ai copiosi e potenti getti che mi avevano riempito così tanto e un lungo brivido percorse la mia pelle.

Mentre facevo la doccia nella mia testa passavano, velocemente, mille pensieri, mi stupivo di non sentirmi assolutamente in colpa nei confronti di mio marito ma obiettivamente non avevo mai fatto, in tanti anni, sesso in maniera tanto piacevole, avevo raggiunto l’orgasmo un sacco di volte, inevitabilmente e spontaneamente paragonai quello che avevo fatto con il sesso di tanti anni con Mario, unico uomo della mia vita sino a quella mattina, e mio marito ne usciva impietosamente dimensionato, non potevo farci nulla quella era la semplice verità. La necessità che mi aveva spinto a fare quello che avevo fatto era stata la molla per farmi scoprire una realtà che avevo latente e mai espressa, mi gratificava essere desiderata e trattata così come ero stata trattata dai miei due splendidi amanti, al punto che desideravo rifarlo al più presto, anche senza alcun compenso.

Uscita dalla doccia mi infilai un accappatoio e mi recai in cucina, con sorpresa scoprii che Marco e Ahmed ero lì, mi avevano preparato da mangiare e mi accolsero con un bacio ed un sorriso, canzonandomi per il crollo e le ore di sonno necessarie per riprendermi. Durante il mio pranzo non finivano più di farmi i complimenti, di quanto fossi meravigliosa, una femmina affascinante e splendidamente sensuale, lo confesso ero in un brodo di giuggiole. Marco si alzò e venne dietro di me e mentre decantava le mie doti cominciò a baciarmi sul collo, Ahmed per non essere da meno iniziò ad accarezzarmi il seno e mi mise tutta la lingua in bocca. Dopo pochi minuti ero in piedi, l’accappatoio per terra, di nuovo nuda con Marco dietro di me in piena erezione, lo sentivo distintamente tra lei chiappette e Ahmed con il suo enorme palo attaccato sul ventre.

Ragazzi di questo passo mi distruggete, fu l’unica cosa che mi venne da dire, sorridendo, li presi per mano e li portai di nuovo in camera da letto, Ahmed mi fece posizionare alla pecorina ed infilandosi sotto di me cominciò a baciarmela e leccarmela, Marco nel frattempo era in piedi dietro di me e si prodigava nello spalmarmi un gel rinfrescante sul mio buchetto, intuii cosa mi sarebbe toccato da lì a poco, il sesso anale l’avevo praticato qualche volta con Mario e non mi era parso molto gratificante ma sentivo di dovermi aprire con loro e quindi non feci alcuna obiezione al trattamento che stavo subendo.

Sarà stata la bravura di Ahmed, che giocava con la mi clitoride affondando di tanto in tanto la lingua come fosse un piccolo cazzo, o la pazienza di Marco, fatto sta che me la stavo proprio godendo ed avevo già raggiunto due orgasmi, sentivo distintamente oramai due dita nel mio culetto che mi facevano un paziente lavoro di preparazione. Finalmente arrivò il momento, Marco punto la sua grossa cappella ed iniziò lentamente a premere, Ahmed intensificò con maestria la sua opera con la bocca ed io ero talmente eccitata da non capire più nulla sino ad arrivare ad urlare che volevo essere sfondata anche nel culo.

Per mia fortuna Marco continuò pazientemente il suo lavorio, senza ascoltare le mie incitazioni, con il risultato che dopo un lungo momento di fastidio e di dolore, gradualmente si fece strada il piacere, un misto di dolore e piacere mi pervase, istintivamente spingevo il culetto indietro cercando i suoi colpi, per la prima volta nella mia vita ebbi un orgasmo perché lo avevo nel culetto.

Era bello, una sensazione nuova, mi sentivo tanto troia e la cosa mi eccitava terribilmente, fu a quel punto che Marco si sdraiò sul letto e volle che mi inculassi da sola, cosa che feci molto volentieri, dopo aver raggiunto l’ennesimo orgasmo Ahmed mi fece distendere su Marco e puntò il suo enorme bestione di nuovo tra le mie gambe, non fu necessario neppure che me lo dicesse, cercai di aprirle il più possibile, ero bagnatissima, colavo, lui iniziò a penetrarmi mentre Marco dietro stava fermo.

Quando la sua cappella fu dentro me mi sembrava di esplodere, non capivo dove finisse lui e dove iniziasse quello di Marco, non credevo neppure di essere in grado di riceverli insieme, rispetto alla mattina sentivo ancora più distintamente entrambi, ero in preda ad un’estasi, loro si muovevano dentro di me con un sincronismo perfetto, Ahmed dettava i tempi, quando cominciava uno si fermava l’altro e viceversa, io non potevo fare altro che godere, era un piacere inimmaginabile, non pensavo neppure esistesse una simile possibilità, le parole mi uscivano dalla gola quasi in maniera indipendente, forse lo avevo sempre sognato ma mai avrei pensato un giorno di comportarmi in quel modo, mi gratificava incitarli dirgli che ero la loro puttana e potevano fare di me quello che volevano e li pregavo di spaccarmi e di riempirmi tutti i buchi con la loro sborra.

Vennero quasi all’unisono, sentivo distintamente le contrazioni, l’irrigidimento ed infine gli schizzi di entrambe i loro cazzoni, Marco terminò prima di Ahmed che mi riempì con diversi schizzi in più, mi sentivo come un pasticcino farcito e la cosa mi fece sorridere, quando uscirono da me la sensazione che provai fu di un enorme vuoto, eravamo tutti esausti ed io ero incredibilmente a mio agio tra loro che comunque non smettevano di accarezzarmi lentamente.

L’occhio ancora un a volta mi cadde sulla sveglia, come era possibile?, erano già le 20.30 avrei dovuto essere già a casa, a quell’ora, con un grande sforzo mi alzai , li baciai, feci una rapidissima doccia, mi rivestii e dopo averli salutati mi precipitai a casa.

Mario mi stava aspettando impaziente, aveva già preparato la cena per tutti noi, mi scusai per il ritardo, ma il lavoro è lavoro e non potevamo certo permetterci di essere schizzinosi. Dopo aver cenato ed aver visto un po’ di tv le ragazze andarono a letto ed anche noi ci preparammo per la notte, una volta pronta mi infilai sotto le coperte, Mario mi infilò subito una mano sotto la vestaglietta, cercandomi, io ero esausta, indolenzita, avrei voluto dirgli no ma mi sentivo in colpa e per questo lo lasciai fare. Ero sdraiata su di un fianco, lui dietro di me era eccitatissimo, lo sentivo dal suo pisellino duro che mi puntava tra le gambe, mi disse che il mio abbigliamento lo aveva colpito e stuzzicato, poi, come accadeva spesso quando non ero io a prendere l’iniziativa, lui mi sfilò la vestaglietta e prendendo in mano le mie grosse tette da dietro entrò in me, non incontrò alcuna difficoltà, io temevo  potesse trovarmi più larga, chiaro sintomo del passaggio, poche ore prima, di Ahmed. Mario si muoveva dentro me ma io non lo sentivo quasi per nulla, per fortuna disse solo che ero caldissima, pensava fossi eccitata per quel che mi stava facendo, dopo una decina di colpi venne e subito dopo si alzò per andare in bagno, erano passati, da quando aveva iniziato poco più di cinque minuti.

Inevitabilmente mi venne da fare il confronto tra quella misera eiaculazione e la potente e copiosa sborrata che avevo subito sia da Ahmed che da Marco, nonostante l’affetto che provavo mio marito ne usciva pesantemente ridimensionato, il vero problema era che sino a quel giorno era stato il mio unico uomo ed anche se avevo avuto qualche dubbio sulla qualità del sesso all’interno del talamo coniugale non potevo neppure immaginare quanto fosse scadente e che esistesse un modo diverso e tanto appagante di farlo, da quella mattina ero felice di essere femmina.

Non sentii neppure la necessità di andarmi a lavare erano veramente tre gocce, non so cosa mi prese ma accarezzandomi pensai per un attimo di avere a fianco i miei due stalloni, sentivo che avrei acconsentito a qualsiasi loro capriccio, lo volevo. Mentre Mario tornò a letto addormentandosi immediatamente cominciai a pensare alla  mia nuova vita, riflettevo sul fatto che era certamente Ahmed il vero padrone della situazione, lui dettava i tempi e le situazioni e per la prima volta ebbi chiaro che anche Marco era succube e faceva quel che Ahmed desiderava, del resto il fatto stesso che avesse ceduto, adeguandosi e godendone, la moglie era di per sé esaustivo; come un flash pensai e se…. riuscissi a portare anche Mario a quel livello?  avrei risolto in un colpo solo tutti i miei problemi, la famiglia, l’affetto ed il piacere.

Mi ripromisi di parlarne il giorno dopo con Ahmed, per chiedergli consiglio, poi scivolai tra le braccia di Morfeo.

 

Segue

 

La mattina dopo mi alzai con le idee ben chiare in testa, avevo scoperto per caso una nuovo modo di essere e mi appagava molto, un nuova Marta, arrivai quasi a ringraziare quello che sino a poco tempo prima ritenevo una delle più grandi sciagure occorsemi, inoltre le mie finanze erano decisamente migliorate anche se dovevo al più presto trovare il modo di rendere ufficiali le mie nuove entrate, almeno agli occhi di mio marito. Un’altra consapevolezza era che Mario era assolutamente inadeguato a soddisfare i miei bisogni sessuali  ed inoltre non avevo mai fatto tanto sesso e tanto bene da quando ero nata.

Arrivai in villa che erano da poco passate le 10, la casa era vuota i miei due amanti erano certamente al lavoro, come al solito cominciai a rifare le camere da letto con l’intento di passare in seguito alla cucina per preparare il pranzo, trovai una sorpresa in camera di Ahmed, sul letto, c’era una scatola e sopra un messaggio, recitava: “questa è la tua nuova divisa che vorremo tenessi quando sei in servizio, sarebbe carino da parte tua se la indossassi senza intimo addosso”, dentro una divisa da cameriera, la indossai immediatamente, mi stava a pennello anche se mi copriva a malapena il sedere e metteva bene in evidenza il mio seno, ovviamente mi adeguai subito alle sue richieste ed ero rigorosamente senza mutande e reggiseno.

Verso mezzogiorno arrivarono i miei due stalloni, furono compiaciuti di vedermi in divisa, entrambi mi baciarono non senza tralasciare di darmi una lunga carezza sul sesso che cominciò a bagnarsi. Volli subito mettere in chiaro che, a seguito dei miei pensieri notturni, avevo deciso che non desideravo alcun extra se avessero deciso di scoparmi più delle 8 volte al mese concordate e che anzi mi sarei arrabbiata moltissimo se non l’avessero fatto, inoltre ero disposta a seguire pedissequamente tutto quello che Ahmed avrebbe deciso e voluto per me a patto che non mi facesse mai mancare il suo bellissimo cazzo, in poche parole volevo essere la loro puttana.

Purtroppo quel giorno avevano troppo lavoro da fare e non si sarebbero potuti fermare, così mentre pranzavano io, sotto il tavolo, mio prodigai a svuotare tutte le palle del mio amante di colore facendogli un pompino con i fiocchi e bevendomi tutta l’abbondante sborrata che mi concesse dopo un lungo andare su e giù, poi lui mi disse di pensare anche a Marco, cosa che feci con entusiasmo; che strano passare da quel bestione ad uno che, seppure molto più grosso del cazzo di mio marito, era decisamente più ridotto, questo riuscivo a tenerlo bene in bocca e quando alla fine venne ingoiai senza difficoltà mentre con Ahmed sembrava proprio di attaccarsi ad una fonte non facevi in tempo ad ingoiare il primo schizzo che arrivava il secondo, molto abbondanti  e poi una serie di schizzi più contenuti.

Mentre preparavo il caffè accennai all’altro pensiero notturno, ovvero quello di riuscire a far diventare Mario un cornuto contento, come era stato a suo tempo Marco e chiesi consiglio su come riuscirci. Ahmed volle sapere qualcosa di mio marito, in particolare se era molto dotato e se mi avesse mai proposto qualcosa di particolare o trasgressivo. Raccontai della mia vita, che lui era stato sino alla mattina prima l’unico uomo, in senso biblico, da me conosciuto e che confronto a loro aveva un cazzo molto piccolo e quando sborrava faceva poche gocce, dissi anche che quella notte mi aveva preso non accorgendosi di nulla, il tutto era durato cinque minuti con mia somma insoddisfazione, in poche parole sessualmente avevo capito che valeva davvero poco. Aggiunsi che, col senno di poi, era probabilmente conscio di non essere particolarmente dotato perché spesso mi chiedeva se ero soddisfatta e si eccitava molto quando giocavamo e mi metteva dentro un vibratore. Ahmed mi consigliò allora come comportarmi dandomi qualche utile indicazione che mi ripromettevo di mettere in atto quella sera stessa. Si era fatto tardi per loro quindi mi salutarono ed uscirono di casa dandomi appuntamento per la serata. Quella sera arrivarono particolarmente tardi, il lavoro era davvero molto facemmo solo in tempo a salutarci, me ne andai con una strana voglia, avrei tanto desiderato mi prendessero e dire che l’avevano fatto solo il giorno prima, quanto ero cambiata? Se penso che mi bastava farlo anche una volta a settimana e se non accadeva non ne facevo un dramma, ora non vedevo l’ora di accontentarli sperando che mi montassero a dovere e mi riempissero di sborra.

La sera, a letto, comincia ad utilizzare la strategia consigliatami da Ahmed, dissi a Mario che avevo qualcosa da raccontargli ma che un po’ mi vergognavo. Lui ovviamente mi spinse a farlo, non ci devono essere segreti o vergogna tra coniugi, allora facendo finta di essere imbarazzata iniziai con il dirgli che quella mattina era successa una cosa particolare e che avevo bisogno del suo aiuto e del suo consiglio perché non sapevo neppure se era opportuno continuare a lavorare lì, certo che rinunciare sarebbe stato un bel problema . Cercai di essere il più verosimile possibile ripetendo quello che mi aveva suggerito il mio cioccolatino, in prativa svelai che ero arrivata alla villa prima del previsto, Mario uscendo alle sette per portare le figlie a scuola non poteva sapere a che ora avessi iniziato, fui subito colpita, nell’entrare, di rumori sommessi ma inequivocabili di un amplesso che provenivano dalla camera di Ahmed, invece di andarmene, come avrei dovuto, fui curiosa ed andai a sbirciare anche perché la sua camera aveva la porta a fianco e poco dietro il letto il che consentiva di guardare dentro e difficilmente essere visti, poi feci una pausa. Mario mi invitò a continuare e dirgli cosa avessi visto, ripresi dicendo che la televisione era accesa di fronte a lui e sullo schermo le immagini di una donna bianca che veniva presa da due uomini di colore,  Ahmed, che mio marito conosceva bene avendolo visto più volte, era disteso nudo sul letto e si faceva una lenta sega. Mario mi guardava era chiaro che voleva continuassi, io facevo la vergognosa, sai amore avrei voluto andarmene piano piano ma non riuscivo a staccarmi da quell’immagine, mio marito intervenne pensando mi riferissi alla televisione e chiedendomi se la donna godesse molto e se i due attori erano molto dotati: no, non quella ma l’enorme cazzo di Ahmed, molto più grosso di quello degli attori sullo schermo  ed aggiunsi che non avevo mai visto nulla di simile in tutta la mia vita, confessai inoltre che restai a sbirciare sino a quando lui non iniziò a sborrare, dentro un tovagliolo di quelli che usavo per la colazione, facendone una quantità incredibile, cosa per altro assolutamente vera, a quel punto mi eclissai e facendo rumore feci finta di essere arrivata in quel momento.

La prima cosa che Mario volle sapere era quanto fosse mai grande il suo cazzo e poi se mi ero eccitata, non lesinai nel descrivere l’imperioso uccello del mio amante aggiungendo anche che rimasi impressionata dalla potenza e dalla quantità degli schizzi, poi da splendida attrice dissi che mi dispiaceva ma che ero talmente eccitata che dovetti andare in bagno e lì, usando il dispenser del dentifricio, mi masturbai sino a godere. Ma Marta….. continuai dicendogli che spinta dalla curiosità andai subito, una volta uscito Ahmed,  a cercare il tovagliolo e trovatolo lo aprii, era zuppo, pieno di sperma, mentre dicevo ciò allungai la mano e trovai il suo cazzetto in piena erezione, amore mi pare però che anche tu abbia reagito a quanto sento, poi misi il primo carico ed aggiunsi non sarà per caso che hai immaginato che Ahmed mi scoprisse e mi facesse la festa con il suo enorme palo, mentre lo dicevo avevo preso in mano il suo pisellino e avevo iniziato a segarlo, Mario era visibilmente confuso voleva dire qualcosa ma la sua eccitazione lo tradiva, dopo pochi colpi venne facendo le sue solite tre gocce, gli diedi un bacio e mi rigirai per dormire non senza prima avergli detto che era un porco.

 

Segue – vedi 4 capitolo

 

Al risveglio ero raggiante tutto era andato a meraviglia, avevo scoperto che Mario era ben predisposto alla trasgressione ed il pensarsi cornuto lo eccitava, ora si trattava di non avere fretta e come aveva previsto Ahmed lasciare che le cose maturassero.

Era un periodo in cui Marco ed Ahmed non potevano prendersi alcuna pausa dal lavoro e quindi non c’era la possibilità di passare qualche ora piacevole, avevo imparato che il sesso con loro non durava mai meno di un paio d’ore, quindi dovetti accontentarmi di sveltine non prive di una certa consistenza, Ahmed preferiva prendermi da dietro appoggiandomi al tavolo del salotto mentre Marco di solito si occupava del mio culetto facendomi mettere carponi sul divano.

Nonostante avessi oramai molta confidenza con il cazzo di Ahmed ogni volta che lo vedevo, lo preparavo e lo sentivo dentro di me ne venivo sconvolta, mi riempiva completamente dandomi una sensazione di pienezza totale così come mi sentivo completamente svuotata quando usciva; inoltre non riuscivo a trattenere l’ennesimo orgasmo, il primo di norma avveniva quando entrando lo sentivo arrivare in fondo e sentivo chiaramente le sue grosse palle battere su di me, quando mi riempiva di sperma con quei getti tanto potenti e continui.

Avevo comunque tanta voglia di sentirmi in mezzo a loro così decidemmo che quel sabato mi sarei inventata una scusa con mio marito e sarei andata lo stesso al lavoro, già mi pregustavo una giornata intera di sesso, come la prima volta.

A casa tutto andava per il meglio, la ritrovata tranquillità economica faceva sì che anche l’umore dell’intera famiglia fosse decisamente migliorato. Erano trascorse due sere dalla mia falsa confessione, dopo aver messo a dormire le bambine ed essermi preparata per la notte andai a letto, lui mi stava chiaramente aspettando, dopo averci girato un po’ intorno mi chiese se fosse accaduto qualcosa di strano o particolare nella villa, io ovviamente risposi che era tutto tranquillo e che ero stata una stupida a reagire in quel modo.

Mario non abbandonò l’argomento e volle sapere cose mi avesse colpito così tanto da indurmi a masturbarmi, fingendo imbarazzo gli ricordai che come avevo già detto le dimensioni del pene di Ahmed e l’enorme eiaculazione avevano stuzzicato la mia fantasia, chissà com’era prendere quel palo enorme dentro e poi ci sarei riuscita senza provare dolore?, mi ritrovai tanto bagnata e vogliosa che era necessario una masturbazione liberatoria ed aggiunsi altrimenti sarei entrata nella stanza e mi sarei fatta possedere.

Mario aveva il cazzo durissimo, si avvicinò a me per farmelo sentire voleva chiaramente fare l’amore, io mi misi alla pecorina, lui si alzò dal letto venne dietro e mi infilò subito, poi mentre mi scopava come un furibondo, cosa strana per lui, cominciò a chiedermi se volessi ci fosse Ahmed al suo posto, mi lasciai andare rispondendogli che sì avrei voluto il suo possente cazzo dentro che mi spaccasse e si svuotasse inondandomi, Mario già eccitato non resistette oltre e dandomi della puttana si svuotò dentro me.

Io ero ancora eccitata ed inappagata, lo pregai allora di masturbarmi, lui cominciò allora un sapiente lavoro con le dita, in questo era davvero bravo così come con la bocca, lo pregai di leccarmi, nonostante un’evidente imbarazzo mi accontentò e prese a farmi un delizioso lavoretto con la lingua, la fece entrare dentro me quasi fosse un piccolo cazzo e succhiò oltre ai miei umori anche le sue tre gocce di sperma, per un attimo lo immaginai leccare e succhiare la copiosa sborrata di Ahmed ed ebbi finalmente l’orgasmo.

Mi aveva leccato così bene e profondamente che ero ripulita, lui dopo essersi dato una sciacquata in bagno tornò a letto, gli dissi che era stato magnifico nel lavoretto di bocca e lo baciai, non ti avevo mai sentito godere così il cazzo di quel ragazzo deve averti davvero colpito molto!, era il momento di fare il grande passo, guardandolo negli occhi gli risposi, Mario è inutile che te lo neghi è così, in questi giorni mi sono masturbata ancora ripensandolo, non riesco a togliermelo dalla mente sono divorata dalla curiosità di provarlo, lui allora si rivolse a me .. se ne ha così tanta voglia, fallo!, però voglio che dopo mi racconti tutto.

Grazie amore, sei il marito più dolce e buono del mondo, poi mi schernii dicendo che non era affatto detto ci riuscissi, visto che lui era molto più giovane di me ed ai suoi occhi potevo apparire come una vecchia poco  attraente, Mario allora mi accarezzò, Marta se ti vesti come l’altro giorno non c’è uomo che possa resisterti e mi diede un bacio.

 

segue

 

Detto fatto, la mattina dopo mi vestii con cura scegliendo un abbigliamento molto sexy, serviva più che altro per mio marito in quanto in villa avevo la divisa che era di per sé molto succinta. Mi recai al lavoro e come al solito in quel periodo dovetti accontentarmi della sveltina che mi riservavano i miei due stalloni, in cuor mio non vedevo l’ora arrivasse sabato, mi resi conto che ormai da quando era iniziata quella storia facevo praticamente sesso tutti i giorni e che sesso!. Anche quel giorno Marco aveva dedicato più di dieci minuti di attenzione al mio culetto prima di scaricarcisi dentro  e il buon Ahmed mi aveva riempito davanti dopo mezz’ora di intensi colpi, per loro erano “una sveltina” il mio buon Mario ci avrebbe messo la firma per durare tanto.

La sera quando il mio maritino vide come ero agghindata mi divorò con gli occhi e si eccitò moltissimo, si intuiva chiaramente che non vedeva l’ora di andare a letto e fece di tutto per accelerare l’evento obbligando quasi le bambine a recarsi dormire in anticipo. Una volta soli la prima cosa che mi chiese fu com’era andata, gli risposi molto bene, ogni oltre mia più rosea aspettativa, ovviamente volle sapere tutto nei minimi dettagli.

Mi inventai che avevo fatto colpo con il mio look ed aggiunsi che avevo anche fatto di tutto per attirare l’attenzione di Ahmed, piegandomi e cercando tutte le scuse utili per mettere in bella vista le mie grazie, cosa a quanto pare a  lui non indifferente almeno a  giudicare dall’enorme bozzo che gli si era formato nei pantaloni. Continuai il racconto dicendogli che visto che lui restava sulle sue mi ero proposta sfacciatamente tastandogli in maniera inequivocabile il pacco da sopra i pantaloni comportandomi come un consumata puttana. Mario seguiva il mio racconto in spasmodica attesa ed era eccitatissimo, era curioso di sapere il resto, io allora gli dissi di spogliarci ed andare a letto che avrei continuato lì.

Quando finii di prepararmi lui era già sotto le coperte, completamente nudo, con il pisellino in piena erezione, mio spogliai ed entrai nel letto  a mia volta, glielo presi in mano accarezzandolo e ripresi il discorso da dove l’avevo interrotto. Gli dissi che Ahmed non appena gli avevo appoggiato la mano mi strinse tra le braccia e mi baciò mentre io liberavo finalmente il suo enorme cazzo dalla prigionia di quei pantaloni e mutande troppo strette per contenerlo, prenderlo in mano mi fece bagnare completamente, non mancai di descrivere quanto fosse grosso e lungo, poi lui  mi invitò ad abbassarmi mettendomi una mano sulla spalla, mi ritrovai con quel gigante davanti alla bocca e non potei fare a meno di iniziare a pomparlo, Mario mi pregò di togliere la mano dal suo perché altrimenti veniva. Mi chiese cosa avessi provato, non mentii descrivendogli le sensazioni incredibili che Ahmed mi dava, dovevo edulcorare la realtà perché volevo fosse lui a dirmi di farmi anche penetrare, già aveva accettato supinamente il fatto che sua moglie avesse fatto un pompino ad un altro uomo.

Senza dover fare alcuno sforzo di fantasia gli descrissi l’enorme sborrata che avevo ricevuto e la difficoltà per ingoiarla tutta, vista la potenza e la quantità, mentre glielo raccontavo avevo il suo cazzetto in mano che improvvisamente cominciò a pulsare venendo. Mi chiese scusa dicendo che si era eccitato troppo per il racconto. La situazione  aveva eccitato anche me per questo domandai a Mario di leccarmi e di farmi godere, lui allora si mise tra le mie gambe ed iniziò un lavoro piacevolissimo, mi titillava la clitoride, mi leccava tutto il sesso alternando dei colpetti a delle penetrazioni con la lingua, io ne approfittai per dirgli che se era d’accordo il sabato mi sarei fatta prendere completamente, mugugnò un sì senza smettere quel che stava facendo con tanta perizia ed io arrivai finalmente all’orgasmo. Dopo esserci ricoperti e prima di addormentarci gli dissi che era un porcellino e volli che mi riconfermasse che era d’accordo su tutto, mi rispose che non aveva mai avuto il coraggio di dirmelo ma l’aveva  fantasticato molte volte di vedermi alle prese con uno stallone, dotatissimo che mi facesse impazzire di piacere. Lo baciai dicendogli che l’amavo ed era quello che sentivo e provavo, un sentimento che nulla aveva a che vedere con l’estasi ed il piacere che mi davano i miei due amanti, questo era molto più profondo e del quale non avrei potuto fare a meno.

Finalmente arrivò il sabato, non appena arrivai in villa i miei due amanti mi stavano aspettando, mi trascinarono immediatamente in camera dove pretesero facessi uno streep, la musica di nove settimane e mezzo in sottofondo e via allo spettacolo. Quando fui completamente nuda mi dedicai alla loro svestizione, prima Marco e poi Ahmed, come sempre quando liberai il mastodontico pene di quest’ultimo ebbi, nonostante la conoscenza ormai profonda, un sussulto,  riusciva sempre a sorprendermi, era già duro e pronto lo pregai di prendermi senza indugiare oltre. Le loro intenzioni erano diverse, mi fecero mettere alla pecorina e Marco iniziò a leccarmi sapientemente mentre io imboccavo l’oggetto dei miei desideri, raggiunsi, come sempre, in un attimo l’orgasmo, colavo piacere. Marco si distese a fianco ad Ahmed ed io mi alternavo sui loro membri superbi, il trattamento tra bocca e mani era intenso ed il primo dovette fermarmi per non godere, continuai a profondere le mie attenzioni sul pezzo di ebano. Come d’incanto si materializzò un vibratore di proporzioni generose, mi chiesero di masturbarmi per loro, all’inizio ero titubante ma più che una richiesta era un ordine così cominciai e dopo un inizio stentato penetrarmi con quel grosso affare di plastica, con  due uomini che non perdevano un gesto di quel che facessi, iniziò a procurarmi un intenso piacere che mi condusse all’ennesimo orgasmo.

Marco mi disse di impalarmi sul suo pene che era ritto e duro come un bastone,  mi inculai da sola in brevissimo tempo, oramai avevo una certa abitudine ad averlo lì dentro, ero con il viso rivolta alle sue estremità, Ahmed mi venne davanti ed iniziò a sfregarlo sul mio sesso bagnato, era bellissimo, poi lentamente cominciò a  penetrarmi. Finalmente riprovavo quella sensazione di pienezza mi sembrava di averli dappertutto, dopo un primo orgasmo incontenibile cominciai a gustarmi la doppia penetrazione, era sublime, ora desideravo soltanto che entrambi esplodessero dentro di me, anelavo quel momento mi sembrava la giusta ricompensa per tutte quelle emozioni che stavo vivendo.

Come sempre il primo a cedere fu Marco che mi inondò l’intestino, una breve pausa fu necessaria per ripulirci e per liberarmi, subito dopo Ahmed si prese cura di me mentre l’altro faceva da spettatore, mi prese in tutte le posizioni portandomi a vette di piacere mai provate, era instancabile.

Desideravo che anche lui godesse, volevo sentire i suoi potenti schizzi e la sua copiosa sborrata dentro di me, fu a quel punto che lui mi girò e mentre mi mordeva il collo rientrò  dandomi dei potenti colpi che mi scuotevano nel profondo, quindi lo sentii uscire e come sempre mi pervase una sensazione di vuoto ma subito dopo eccolo appoggiarsi al secondo canale, ero terrorizzata ma non avevo il coraggio di dire alcunché, lo pregai solo di fare piano.

Nonostante l’intenso trattamento ricevuto nei giorni precedenti da Marco, che non era proprio uno scarsamente dotato, quando lui cominciò ad entrare mi sentii lacerare, mi bruciava terribilmente e provavo un dolore intenso eppure desideravo soddisfarlo. Pazientemente lui entrava lentamente in me e si fermava per darmi modo di abituarmi, ancor più che davanti sentivo tutte le sue forme, non ho la più pallida idea di quanto durò ricordo solo che ad un certo punto il dolore si affievolì e cominciai a provare un piacere nuovo, diverso, era un misto di piacere e dolore, dove il primo stava prendendo il sopravvento ed infine arrivò un nuovo orgasmo diverso da tutti quelli provati in precedenza. Oramai avevo superato l’ostacolo, cominciai ad urlagli di sfondarmi di non preoccuparsi di nulla ma di sbattermi con vigore ed innaffiarmi, Marco che si era nuovamente eccitato si stava masturbando davanti al mio viso fu così che mentre Ahmed svuotava il contenuto delle sue grosse palle dentro di me, il piacere che provavo era indescrivibile visualizzavo ad occhi chiusi tutti quei potenti getti mentre il calore pervadeva il mio ano, mi sentii colpire sulla parte destra dal viso da un’altra serie di schizzi, anche Marco era arrivato.

Ero spossata ma felice, ebbi solo la forza di telefonare a Mario per dirgli che mi sarei fermata anche il pomeriggio, aggiunsi che era successo e probabilmente nel pomeriggio avremmo replicato e terminai dicendogli che gli avrei poi raccontato tutto, ci lasciammo con un reciproco… ti amo.

 

Finalmente come la prima volta avevo avuto un’intera giornata di sesso… e che sesso, ero sfinita i miei due amanti mi avevano posseduta intensamente mi rendevo conto che oramai non avrei più potuto fare a meno di quelle sensazioni.

Tornai a casa e trovai Mario ad aspettarmi, aveva portato le ragazze dai nonni per il fine settimana, mi parse come un ragazzino in attesa della sua prima volta, non parlava ma era evidente la sua spasmodica voglia di sapere com’era andata. Il suo approccio mi commosse, mi disse infatti che ero bellissima e si intuiva, dai miei lineamenti, che avevo fatto del sesso molto appagante. Senza indugiare oltre gli raccontai nei minimi particolari la giornata appena trascorsa senza omettere nulla.

Il fatto che anche Marco mi avesse penetrata non lo stupì più di tanto anche se le sue principali domande erano rivolte alla dotazione di Ahmed ed alle sensazioni da me provate, in particolare alla doppia penetrazione e dove mi avessero riempito. Era eccitatissimo, mi chiese se anche lui poteva entrare nel mio culetto ma io ero davvero esausta e pertanto lo pregai per quella sera di arrangiarsi da solo anche perché il culo, dopo l’entrata di Ahmed, era davvero in uno stato pietoso.

Per aiutarlo mi spogliai completamente nuda, sdraiandomi sul letto, mentre raccontavo, per l’ennesima volta, come mi avevano posseduta i mie due amanti lui si segava e dopo poco eiaculò sul mio seno.

Prima di addormentarci mi chiese se avrebbe mai potuto assistere di persona, era fatta!, avevo finalmente ottenuto ciò che volevo, un marito completamente accondiscendente, potevo fare sesso appagante, salvaguardare la mia famiglia e non preoccuparmi più della situazione economica.

Il giorno dopo era domenica, vista l’assenza delle figlie, decisi di provare ad accontentare il mio maritino, in sua presenza telefonai a Marco chiedendogli se fosse possibile vedersi e se potevo portare anche la mia metà, sentii che lui si rivolgeva ad Ahmed per chiedere il suo parere e poco dopo mi diede il suo ok, ci saremmo visti verso le 10.30.

Tempo di prepararsi ed eravamo in macchina diretti alla villa, Mario era tesissimo sembrava un uomo al suo primo appuntamento. Entrati fummo accolti dal padrone di casa e subito dopo si unì a noi anche Ahmed, i due non risparmiarono elogi nei miei confronti e gli dissero che era davvero un uomo fortunato ad avere una così bella e calda donna come compagna, quindi Ahmed mi pregò di indossare la divisa per far vedere a mio marito quanto fossi sexy in quel modo, li lasciai per andare di là a cambiarmi.

Quando rifeci la mia comparsa attillata dalla divisa, rigorosamente senza intimo,  ottenni un fischio di approvazione da Mario, mi sedetti  sul divano in mezzo ai miei amanti mentre mio marito era di fronte a noi sulla poltrona e non si perdeva neppure un movimento della sapiente masturbazione che i due mi riservavano. Ahmed decise che era il momento di fare sul serio e mi invitò ad andare tra le sue gambe per fargli un pompino, guardai per un attimo Mario e poi mi affrettai ad ubbidire all’ordine ricevuto, quando tirai fuori il bestione dai pantaloni sentii chiaramente un mugugno di sorpresa provenire dalla poltrona.

Fu sempre il mio cioccolatino, il quale aveva come sempre preso in mano la situazione, che disse :”allora cornuto che te ne pare?”, mio marito con una voce flebile rispose che aveva una cazzo enorme e non vedeva l’ora di vedermi riempita. Detto fatto, mi ritrovai alla pecorina con Ahmed che mi stantuffava da dietro mentre pompavo Marco, intanto anche Mario si era spogliato e si segava, io ero ormai partita e come al solito cominciai a godere, senza alcun freno urlavo di piacere, mio marito continuava a ripetere ”che troia, lo sapevo che eri così, l’ho sempre saputo”. 

Dopo poco Marco arrivò all’orgasmo, svuotandosi nella mia bocca ed io ebbi cura di ingoiare tutto mentre Ahmed mi martellava incessantemente alternando colpi veloci ad altri lenti e profondi, io continuavo ad avere un orgasmo dietro l’altro. Decidemmo di spostarci in camera da letto, ci arrivai che ero già nuda, Marco che nel frattempo era già tornato in tiro si sdraiò sul letto, io che oramai conoscevo i loro gusti mi inculai da sola volgendogli le spalle ed aspettando che Ahmed mi entrasse davanti, mio marito nonostante fosse già venuto una volta osservava tutto in silenzio e nuovamente in tiro.

La doppia penetrazione fu meravigliosa e come sempre mi abbandonai a quella sensazione di pienezza, non mi ero mai sentita tanto puttana, il fatto che mio marito stesse assistendo alla monta mi eccitava ulteriormente tirando fuori il mio lato più porco, continuavo ad incitare i miei amanti a sfondarmi, a spaccarmi in due e a riempirmi di sborra. Purtroppo il trattamento meraviglioso che veniva riservato al mio culetto, aggiunto alla fatica che aveva già dovuto sostenere il giorno prima accogliendo il palo di Ahmed, mi portarono a non riuscire a sopportare oltre il trattamento, dovevo recarmi immediatamente in bagno.

A malincuore si fermarono, Marco ne approfittò per lavarselo, tornai in camera che erano tutti e tre in piena erezione, mi sentivo una regina, avevo tre maschi in piena tempesta ormonale, il tutto solo grazie al mio corpo ed alle mie voglie. Ancora una volta fu il mio amante di colore a prendere l’iniziativa e con la scusa di regalare a mio marito emozioni nuove volle che mi impalassi su Marco che diligentemente dietro sua indicazione si era sdraiato sul letto, con me a cavallo sopra di lui, mi fece cavalcare ed avere un paio di orgasmi poi sentii l’inconfondibile consistenza del suo enorme palo premere dietro di me, pensai per un attimo volesse invertire i ruoli ed entrarmi dietro, la cosa mi spaventò non poco, invece stava premendo anch’egli sulla mia vulva. Non poteva pensare di entrare anche lui lì, già facevo fatica a contenerlo da solo, lentamente sentii che il suo membro durissimo si faceva strada, Marco nel frattempo era immobile piantato tutto dentro me, era impossibile, non poteva essere, eppure inesorabilmente lui entrava ed io mi sentivo davvero spaccare.

Udire Ahmed che, rivolgendosi a mio marito gli diceva di avvicinarsi per vedere meglio come stessi prendendo due cazzi nella figa mi fece letteralmente uscire di senno, facendomi sentire femmina come non mai, non avrei mai pensato di potercela fare, cominciai ad urlare di piacere, sentivo dolore ma mi piaceva in maniera esagerata, Mario continuava a ripetere come un disco rotto: ”me la state sfondando, dai spaccatela, riempitela”, lui stava dando voce ai miei pensieri. Ancora una volta persi la cognizione del tempo, non potrei dire quanto durò quella penetrazione, come al solito il primo a cedere fu Marco che per la seconda volta venne riempiendomi, senza più la sua presenza dentro e grazie ai miei umori ,oltre l’abbondante sborrata appena ricevuta, Ahmed ebbe modo di aumentare il ritmo scopandomi in maniera selvaggia, anche Mario non resistendo oltre volle spruzzarmi le sue gocce sul volto e poi prese leccarmi e baciarmi.

Ahmed mi procurò un altro paio di orgasmi e poi uscì da me lasciando un fortissima sensazione di vuoto, si mise in ginocchio tra le mie gambe, chiamò mio marito e gli ordinò di prenderglielo in mano e cominciare a segarlo, voleva che fosse lui a farlo sborrare spargendo il suo seme sul mio corpo.

Mario diligentemente cominciò a menarglielo, era concentratissimo ed eccitato, non riusciva a trattenere il suo stupore che si percepiva chiaramente, se non lo avessi conosciuto così bene avrei pensato fosse gay, io ero incuriosita dalla cosa e li osservavo nel mentre mi accarezzavo perché la cosa non mi lasciava del tutto indifferente.

A Marco era ritornato duro e reclamava la mia bocca, lo accontentai subito, lasciandogli però il compito di masturbarmi, finalmente Ahmed annunciò il suo imminente orgasmo, mio marito accelerò il ritmo della sega ed io e Marco ci fermammo a guardare, il cazzo si ingrossò cominciando a pulsare ed il primo getto partì potentissimo, volò sino a colpire i miei capelli ed il viso, un secondo copioso si riversò sul mio collo e su parte del seno e poi un terzo, un quarto ed un quinto abbondantissimi ed in rapida successione si depositarono sulla mia pancia e sul monte di venere, ero piena di sperma. A Mario uscì spontaneo:”cazzo ma quanta ne fai” poi prese a  strizzare bene l’enorme bastone che si stava ammosciando per far uscire le ultime gocce, a quel punto Ahmed lo prese per la nuca e lo spinse giù, mio marito senza opporre alcuna resistenza glielo prese in bocca ripulendolo, terminato il lavoro lo spinse verso di me accostandogli la bocca alla mia pelle, sentii la sua lingua che con pazienza e precisione prese a ripulirmi leccando e ingoiando tutto il frutto del piacere del mio amante, mentre lo faceva si segava.

Finito di ripulirmi si gettò in mezzo al mio sesso e prese a leccarmi e succhiarmi come un indemoniato, Marco nel frattempo volle che riprendessi il pompino abbandonato in precedenza così arrivai all’ennesimo orgasmo grazie al suo cazzo che mi scopava in bocca ed al sapiente lavoro del mio amato maritino. Fu allora che Marco lo apostrofò come cornuto e gli ordinò di andare lì vicino perché voleva sborrargli in bocca, Mario venne vicino a noi ed attese pazientemente che lui arrivasse al culmine scopandomi la bocca poi Marco uscì dalla mia e lo posizionò davanti alla sua, lo vidi entrare, li avevo vicinissimi, vidi nitidamente il cazzo di Marco pulsare e Mario cominciare ad ingoiare mentre si segava e non resistendo oltre venire ancora una volta.

Eravamo tutti esausti, io in particolare, ci addormentammo tutti e quattro sull’ampio letto. Fui l’ultima a risvegliarmi, era sera e sentivo chiaramente di là i miei uomini che stavano amabilmente chiacchierando mentre guardavano il calcio in tv, sorrisi, pensai che non potevo desiderare di meglio e di più dalla vita. Dopo cena ci lasciammo con la promessa che da quel giorno avremmo intensificato quel tipo di incontri,  nel viaggio verso casa Mario mi disse ancora una volta che ero bellissima e che aveva sempre sognato e desiderato vedermi riempita in quel modo era quasi più raggiante di me per quello che era successo, l’ultima considerazione fu, ovviamente , per la dotazione e l’abbondanza dell’eiaculazione di Ahmed, sorridemmo entrambi felici.

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