Skip to main content

E così &egrave successo.

Tu che non mi hai mai potuta vedere, ci siamo sempre scontrati. Ma io ti volevo, ti ho sempre voluto senza avere mai il coraggio di dirlo ad alta voce, nemmeno a me stessa.
Un giorno, non so cosa mi &egrave preso, ho cominciato a stuzzicarti … ma niente che non possa essere scambiato per una battuta goliardica… ho visto che stavi al gioco, ma ero ancora dubbiosa…forse era solo la tua natura da don Giovanni…
Ma ormai ero in ballo e volevo arrivare fino in fondo.
Sono arrivata ad essere decisamente esplicita, ti ho detto che ti volevo, che ero disponibile, ma dovevi esser tu a prendere l’iniziativa, a te la scelta.
Avevo perso le speranze, ormai era passata qualche settimana… qualche battuta ma niente di più..
Quando ti ho visto entrare nel mio ufficio… ero in piedi, hai chiuso la porta…
Mi hai guardata negli occhi e poi hai guardato tutto il mio corpo.
Avevo il cuore in gola, il respiro ai minimi termini..
Ti sei avvicinato, mi hai messo una mano sul nuca, mi hai tirata a te e mi hai baciata profondamente, appassionatamente, furiosamente.
Ero agitatissima, la porta era chiusa a chiave ma se qualcuno avesse voluto entrare? Come lo giustificavo che l’avevo chiusa? con te dentro poi…
Ma tu continuavi a baciarmi con quella lingua carnosa… e mi hai fatto tremare le gambe..
Ho cominciato a sentire le tue mani toccarmi il sedere e con forza mi hai piantato le dita nelle natiche… e con forza mi hai tirata a te, a sentire la tua eccitazione..

Dio mio cosa stavo facendo? Con te, un collega, uno stronzo di prima categoria… stavo tradendo ed ero eccitata…

Ho iniziato a baciarti il collo, a leccarti piano fino al lobo delle orecchie.. so di essere brava anche in questo e mi impegno.. gemi e mi infili una mano nei jeans, sotto alle mutandine, sul sedere.. infili un dito tra le natiche.. a gemere questa volta sono io..

e non ho più sentito le tue mani su di me e non sentivo più il tuo corpo contro il mio..
Ho lasciato le tue labbra e Ho abbassato lo sguardo un attimo…stavi scartando un preservativo..

“No ti prego, non qui”

Imploravo, letteralmente.

“E invece sì”

Mi hai girata e mi hai fatto appoggiare alla scrivania e te l’ho lasciato fare.
Ho sentito che ti abbassavi i pantaloni, non avevo nemmeno il coraggio di guardarti..
Mi hai slacciato i jeans da dietro, me li hai abbassati quel tanto che basta…

“Che culo che hai”

Mi hai infilato un dito nelle mutandine me le hai spostate.
Ho sentito il tuo cazzo appoggiarsi, ti sei chinato su di me e con un tono canzonatorio mi hai sussurrato:

“Devo fermarmi?”

Cazzo si fermati! Non sono preparata, non mi bagno Cosi velocemente, mi farai male!!!!

“No, non fermarti”

E me l’hai piantato dentro in un colpo solo.. senza fatica, sono sorpresa persino io.. mi tremano le gambe mi esce un gemito un po’ più forte degli altri.

“Sssssth, non farti sentire”

Un altro colpo secco.
Dio son così eccitata che sto già per venire.
Un altro colpo e inarco la schiena, mi spingo verso di te, ti voglio sentire tutto.
Un altro colpo e mi prendi per i fianchi e mi tiri a te.
E poi ancora e ancora e ancora…
E io vengo
E io sono un lago
E mi si sporcano i pantaloni da tanto sono eccitata.

Allungo una mano e mi tocco il clitoride…
Vengo un’altra volta..
Vieni anche tu.. esci da me velocemente,ti copri con un fazzoletto e ti tiri su i pantaloni, te li allacci e vai verso la porta, per andare in bagno..
Appena prima di uscire ti volti, mi guardi… sono ancora con i pantaloni abbassati e con le mani appoggiate alla scrivania..
“Ricomponiti”
E te ne vai lasciando la porta aperta.

Sono tua. “Stasera usciamo”

Mi dici in tono perentorio.

“Dove mi porti?”

“Non ti serve saperlo”

“Dimmi almeno come vestirmi..”

“Metti una gonna”

Che brutto… non mi piacciono le gonne e non mi piace ricevere ordini, eppure con te non riesco a ribellarmi…

“Va bene”

“Ci vediamo per le 20.”

Penso tutto il giorno a come vestirmi, i vari abbinamenti. Scelgo per una gonna semplice, morbida, che arriva appena sopra al ginocchio, nera. Con un dolcevita anch’esso nero. Una collana importante e luminosa. Un trucco leggero, Mascara e un velo di lucidalabbra trasparente.
Decollette nere scamosciate, tacco 15 e plateau davanti.
E l’intimo?
Cosa metto?
Scelgo una guepiere con dettagli di pizzo nero, so che lo adori.. così posso mettere le calze ma non le mutandine, me lo hai detto tu, quando sono con te non devo metterle, mi vuoi sempre pronta.. io faccio sempre quello che dici..

Esco dalla mia auto per entrare nella tua.. in quel breve tragitto il freddo sulla pelle nuda sotto la gonna mi fa rabbrividire..

Entro in auto e ti saluto con un bacioAppena accennato

“Dove andiamo?”

“Fai troppe domande”

Sono agitatissima, &egrave la prima volta che usciamo “nel mondo”.
La paura di essere vista da qualcuno che ci conosce.. siamo entrambi sposati.. ma tu sei così sicuro e tranquillo che mi rilasso..
Mi eccito… tanto… l’idea di essere insieme in mezzo alla gente mi fa uscire di testa..
Prendo la mano che tieni sul cambio e la accompagno sulla mia gamba, la faccio salire piano.. hai un piccolo sussulto quando arrivi alla fine delle calze e senti la mia pelle nuda. Fai un sorriso e non smetti di guardare la strada.
Tolgo le mie mani e prosegui da solo..
Mi trovi senza mutandine, già bagnata..
Ora ridi ma non dici una parola.
Arriviamo al semaforo, ti giri verso di me, allunghi la mano, io allargo le gambe più che posso, metti subito due dita dentro, tutto d’un colpo.
Gemo e tiro indietro la testa.

“Sapevo che ti saresti vestita in maniera adeguata”

Spingo il bacino contro la tua mano.

“Ancora uno, mettine un’altro”

“Non &egrave ancora il momento piccola, non ancora”

Viene verde, riparti.

Ci fermiamo davanti un ristorante, dal nome penso facciano pesce..
Mi apri la portiera dell auto e mi fai entrare nel locale accompagnandomi con una mano sulla schiena, saluti tutti…
Io sono decisamente sorpresa… cio&egrave… ma in un posto dice ti conoscono tutti mi porti??
Poi a pensarci bene mi rilasso, se tu sei sicuro qui, allora lo sono anche io. Ci dirigiamo verso una tavolata con diverse persone, molti uomini, qualche donna.
Ora sono decisamente intimorita..
Ma tu sei pazzo sussurro e mi irrigidisco, vorrei fermarmi ma con la mano dietro la schiena mi spingi

“Tranquilla, sarà una serata divertente.”

I convenevoli di rito e ci sediamo.
Complice il bicchiere di vino sempre pieno mi sciolgo e comincio a parlare anche io, si parla del più e del meno, una serata piacevole, avevi ragione,Hai sempre ragione. I tuoi amici della palestra sono simpatici alla fine..
Siamo a fine serata, alcuni sono già fuori, al tavolo &egrave rimasto qualche uomo. Il tuo istruttore si mette vicino a te e cominciate a parlare fitto, ogni tanto mi guardate e sorridete complici.
Mi alzo.

“Torno subito, vado in bagno.”

Smetti di parlare con lui, Mi afferri una mano da seduto e mi tiri a te.

“Quando ti allontani mi devi salutare”

Ti guardo un po’ stranita mentre Mi fai passare un braccio dietro mettendomi la mano sul sedere e costringendomi a te.

“Scusami”

Tutti gli occhi su di me, anche i suoi..

Mi abbasso su di te, mentre mi alzi un po’ la gonna fino a far intravedere la fine delle calze..
Sono eccitata ad immaginare gli sguardi degli altri..

Guardo il tuo amico, seduto dietro di te, dritto negli occhi e sorrido. Appoggio le labbra sulle tue, delicatamente. Sempre delicatamente apro la bocca ed infilo la lingua nella tua. Si intravedono le nostre lingue che si intrecciano. Alzo gli occhi su di lui mentre mi stacco da te.. ha gli occhi spalancati, gli guardo i pantaloni.. ha un’erezione.. sorrido, orgogliosa.

“Meglio che mi allontani ora”

Ti giri e lo guardi, accenni ad una risata, la mano sempre sul mio sedere, allunghi un dito e mi sfiori.. senti quanto sono eccitata.

“Si &egrave meglio che vai a pulirti”

Sussurri, ma sono sicura di non essere stata l’unica a sentirlo..e mentre mi allontano mi dai uno schiaffetto sul sedere…

Fuori dal locale il tuo amico ci chiede se andiamo a bere qualcosa con lui e la sua accompagnatrice.. non so perché, ma sono convinta che nessuno a quella tavolata fosse con la propria moglie..

Ridi

“No grazie, abbiamo altri programmi”..

Ridete insieme.

Ci allontaniamo, mi giro a guardarlo e te ne accorgi..lui mi sta ancora osservando.

Mi eccito di nuovo..
Saliamo in auto e mi allungo verso di te per baciarti.
Sono un lago, ho voglia che mi porti subito in camera e che mi prenda come sai fare tu.. e voglio fartelo capire.

Ma tu allontani il viso mi afferri i capelli da dietro e tiri, non troppo forte, quel tanto che basta per farmi allungare la testa indietro e tendere il collo.
L’altra mano me la appoggi li, sul collo, non stringi ma mi fai sentire la tua presa..
Ti avvicini con le labbra sulle mie

“Ti &egrave piaciuto eh stasera, eri tutta bagnata.. avrei potuto sdraiati sul tavolo e prenderti lì, prima, e me lo avresti lasciato fare eh.. ”

Faccio un mugugno di assenso.

“E con quello?
Cos’ erano quegli sguardi?
Volevi che ti toccasse, vero? Volevi che ti infilasse una mano sotto la gonna e che ti mettesse dentro le dita eh?”
“Rispondi!”

Mi dici stringendo la mano sul collo un po’ di più.

“Si, l’ho desiderato”

Mi lasci il collo e tiri di più i capelli, mi fai un po’ male questa volta.

“Ti ho portata qui stasera per mostrarti agli altri. Nel mondo reale sei di tuo marito, ma qui, in questo mondo, tu sei mia, hai capito? Mia!!!
Solo io posso decidere se un’altro può toccarti in questo mondo, solo io!
Non ti azzardare più a fare la stupida Con un altro, se Non ti do il permesso io, mi sono spiegato?
TU SEI MIA.”

E cominci a baciarmi e a leccarmi il collo teso e io mi eccito ancora di più.

“Questa me la paghi”

Mi lasci, accendi la macchina e parti.

Ho timore di ciò che succederà, ma non vedo l’ora di arrivare in motel…

Mi allungo sul sedile e mi tocco.

Mi guardi e ridi..

“La mia piccola…….
Togliti le scarpe e metti le gambe sul cruscotto, fatti vedere bene mentre ti tocchi”.

Vengo quasi subito.
Finalmente…
per la prima volta soli..
Non vedevo l’ora…
Ti ho chiesto di lasciar fare a me, almeno all’inizio…
Avevo bisogno di prendere un po’ il controllo della situazione.. di conoscere il tuo corpo, di appropriarmi di esso… Mi hai lasciato fare..per la prima e forse ultima volta.

Ti sei tolto il maglione da solo.

“Fermati, lascia fare a me”

Ti ho slacciato i polsini della camicia. Poi un bottone alla volta te l’ho aperta.. ho infilato le mani aperte sotto i suoi lembi e sfiorandoti i pettorali te l’ho abbassata sulle spalle e sfilata..
Ho baciato la tua pelle bruna, sono andata sul collo e ho sentito il tuo piacere crescere..
Ho percorso il tuo braccio sinistro di baci appena sfiorati.. l’incavo del gomito, il polso, il palmo della mano.. ti ho leccato l’ anulare, dove hai la fede. Lei non ha nulla da temere da me, tu sei suo e io comunque non ti voglio per la vita. Voglio solo che mi scopi.

Penso a tutte queste cose mentre ti slaccio
slaccio la cintura ed i pantaloni e sfioro la tua eccitazione attraverso i boxer.

Ti faccio sedere sul letto.

Mi sono inginocchiata sul pavimento a toglierti le scarpe.. ti ho fatto alzare il sedere e ti ho sfilato i pantaloni, sfiorandoti le natiche..

Con le mani son risalita dalle caviglie verso l’alto.. ti ho allargato le gambe spingendo dall’interno delle tue cosce muscolose per farmi spazio. Ho sfiorato il tuo pene gonfio attraverso la stoffa e son arrivata all’elastico dei boxer. L’ho sollevato e con la punta della lingua ho leccato la pelle che stava sotto al bordo, piano, da un fianco all’altro..
Te li ho sfilati, lasciando libera la tua erezione.
L’ho guardata ammaliata, ed Ero combattuta tra il farti godere con la bocca e l’egoistico desiderio di sentirmi riempita subito.

Scelsi di coccolarti per cui ti feci sdaraiare.

Mi avvicinai ai tuoi fianchi e tenendomi ben lontana da lui passai all’ombelico, con la lingua ne seguii la circonferenza, salii a torturarti un capezzolo e poi l’altro.. scesi ad arrivare all’altro fianco, mi avvicinai alla tua peluria curata annusando forte il tuo odore. Scesi ancora un po’, sfiorando con le labbra le palle. Raggiunsi la base con la punta della lingua e poi lentamente e a piena lingua percorsi tutta l’asta fino ad arrivare alla punta. Ci giocai, infilando la lingua nel buchino in cima. Baciai tutta la cappella e ne percorsi il bordo. Scesi fino in fondo, ti ho percorso di baci e dalla base una nuova lunga leccata fino alla cima.
Mi Imbocco a questo punto, chiudendo le labbra e per prenderlo tutto, sino in fondo, mi dovetti forzare per arrivare a toccarti l’addome con le labbra e fargli spazio in gola.. mi esce saliva dalla bocca e ti bagno La pancia.. mi succede sempre quando sforzo per farlo entrare tutto…
Le mani appoggiate al letto.. no, Non mi piace usarle.. se non per toccarti le palle, allungare un dito per massaggiare quel piccolo tratto di pelle appena dietro di esse..
Continuai il mio sali e scendi con la bocca, succhiando e leccando.
A questo punto Non ci metti molto a venire.
Tengo il tuo seme in bocca un po’, lo assaporo e alzando lo sguardo verso di te ne deglutisco una parte.. mi avvicino a te, che ti sei rimesso a sedere.. avvicino le labbra ed infilo la lingua nella tua bocca. Il tuo seme che Si mischia alla nostra saliva, esce dalle nostre bocche e ci sporca il viso.
Deglutisco quello che ho in bocca, ti guardo, raccolgo con le dita quello che ho addosso e me le lecco..
Ti lecco il collo ed il mento, ti pulisco bene e sento la tua erezione crescere di nuovo, non ancora ai massimi livelli, Ma c’&egrave tempo…

“Ora leccami ”

Ti dico.

Mi afferri per la vita, mi sollevi e mi getti sul letto, mi sfili i pantaloni e le mutandine.. senza delicatezza.
Mi allarghi le gambe con forza e sempre con forza mi allarghi le labbra.

Ridi e mi guardi spietato, la tua erezione già completa… ma come fai..
Ti abbassi su di me e mi penetri così,in un movimento.

Mi prendi con foga. Sbatti contro il mio utero, mi fai male e mi piace.
Affondi il viso nel mio collo, io ti pianto le unghie nella schiena e ti mordo una spalla.
Mi alzi una gamba per entrare più a fondo. Mi fai decisamente male ora, forse lo capisci. Me la lasci abbassare, e ti calmi, mi guardi negli occhi e cominci a muoverti piano con un movimento ondulatorio che mi stimola il clitoride..

“Oddio sì ”

Gemo… sto venendo… un orgasmo intenso e lungo, perché non smetti di muoverti dentro di me.. appena mi calmo lo sento che si ingrossa e che il tuo respiro si fa più intenso..

“Si vieni, vieni dentro di me”

Mi soddisfi, vieni, sento le tue pulsazioni dentro.. ti abbandoni su di me a riprendere fiato.. non esci per un po’..

Poi ti tiri su con le braccia ed esci da me.. con il cazzo gocciolante e non del tutto ammorbidito sali verso il mio viso.
Ti fai pulire.

Poi mi baci. Lentamente, profondamente.

Lecchi i seni, la pancia i fianchi.

Poi scendi fino a lì..
Baci le mie labbra gonfie e con la lingua pulisci tutto ciò che &egrave uscito..mentre con un dito fai passare un po’ del tuo seme sull’ ano..Mi lecchi, mi fai entrare la lingua dentro mentre con un dito mi violi dietro. Poi un’altro dito si aggiunge Al primo..

Mi fai venire di nuovo…

Ti alzi e vai in bagno…

“Non pensare sia finita qui”

io rimango stesa sul letto, ancora sporca, ancora aperta…

Mi sfioro l’ano, ammorbidito dalle tue dita e lubrificato dal tuo seme mentre mi guardi… mi infilo un dito dentro.

“Non farmi aspettare troppo”

Ti dico e tu non mi deludi mai.. Sento l’acqua del lavandino che scende.. forse ti stai sciacquando la faccia?

Penso tra me e me a ciò che &egrave appena successo e a ciò che succederà e sorrido…
Non vedo l’ora…
Mi ci &egrave voluto parecchio per farti cadere, ma alla fine i miei sforzi son stati ripagati..

Rido di gusto proprio mentre esci dal bagno.

“Cos’hai da ridere?”

“Niente, riflettevo.”

E ti faccio uno di quei sorrisi, uno di quelli luminosi e grandi, che quando li fai socchiudi gli occhi.
Uno di quei sorrisi felici,da bambina la mattina di Natale…
Sorridi anche tu e vieni a stenderti vicino a me, mi fai passare il braccio sotto la testa e rimaniamo un poco così, con la mia testa sul tuo petto mentre disegno cerchi intorno all’ombelico con la punta delle dita e tu che mi accarezzi i capelli

“E su cosa riflettevi?”

“Uff, quante domande, da quando parli così tanto??”

“Ah sì??”

Ti scosti e ti metti in ginocchio.
Ti avvicini e mi fai alzare la testa

“Succhiamelo un po’ dai”

Non me lo faccio ripetere, &egrave morbido, rilassato, ma ci vuole poco per farlo tornare duro come piace a me…

A quel punto mi prendi i capelli, delicatamente mi fai staccare, mi baci profondamente e mi guardi dritto negli occhi e vedo quella luce, quella che aspettavo, quella che mi fa capire che non ho scelta con te, non l’ho mai avuta.

Mi afferri i fianchi e mi fai mettere a pancia sotto.
Mi baci sul collo, percorri la schiena, mordicchi una natica e rido per il solletico..
Scendi lungo le gambe.. ho un sussulto quando arrivi a leccare i piedi..
Risali con le mani e la bocca..
Ti avvicini e io sento che sto per perdere il controllo..
Una mano per gamba, i pollici all’interno, il resto delle dita all’esterno.
Arrivi al solco delle natiche, serri la presa, me le allarghi e per aiutarti io schiudo le gambe. Con le mani spingi e io so cosa vuoi..
Ruoto il bacino per espormi di più..
Mi sfiori coi pollici le labbra, li inserisci dentro con una lentezza esasperante.
Mi &egrave uscito ancora un po’ del tuo seme e coi pollici lo porti di nuovo sull’ ano.. me lo massaggi con entrambi i pollici mentre con il resto della mano stringi le natiche.
Sento che con le dita forzi l’apertura.

Il cuore potrebbe uscirmi dal petto.

Con entrambi mi penetri e io mi infilo una mano sotto la pancia per toccarmi, mentre con l’altra tocco dove le tue dita entrano in me..

Ti sento ridere.

Mi baci la schiena.

Sfili le dita.

Io non respiro più.

Continui a baciarmi la schiena salendo piano..

Chiudo gli occhi.

Mi lecchi il collo.

Sento la tua erezione calda contro il mio sesso.

Mi entri dentro, scivoli dentro e fuori un paio di volte. Esci.

Potrei svenire.

Lo punti sull’ ano.

Faccio un respiro profondo.

Cominci a spingere.

Cerco di rilassarmi.

Il contatto &egrave adeguatamente scivoloso, ma ho comunque un po’ male.

Lo capisci e ti fermi.

Un altro respiro profondo.
Mi rilasso.
E ora sono io a spingere verso di te.
Quando entra tutta la cappella mi esce un gemito di dolore.
Non ti muovi.
Ti Ringrazio mentalmente per essere più premuroso e delicato di quanto pensassi.

Dopo qualche secondo ricomincio a spingere verso di te… e tu verso di me.
… e sento il tuo addome toccarmi e le tue palle farmi il solletico davanti…

Cominci a muoverti, prima piano, poi sempre più forte. Non incontri più ostacoli ormai. Io comincio a godere..

Perdo la cognizione del tempo e sento che stai per venire.

“Aspetta, esci.”

Mi giro e mi guardi perplesso.

” voglio guardarti mentre vieni.”

Ti dico come se fosse ovvio..

Mi sdraio sulla schiena.
Apro le gambe e le alzo tenendomele con le mani, in modo da alzare il sedere quanto basta.

Mi rientri dentro in un colpo e senza fatica.

Mi baci mentre me lo metti nel culo.

Data la posizione posso allungare una mano a toccarmi il clitoride..

Sto per venire.

Anche tu.

Due colpi ben assestati.

Vieni.

E io poco dopo.

Esci e ti stendi sfinito, mentre riprendi fiato, con gli occhi chiusi.

Ti bacio dolcemente e altrettanto dolcemente rispondi al mio bacio..

Tra me e me sorrido soddisfatta, mentre vado in bagno a farmi una doccia..

Leave a Reply