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OrgiaRacconti di DominazioneRacconti Gay

coronare un sogno…o e’ un incubo?

By 17 Luglio 2011Dicembre 16th, 2019No Comments

Ok. Lo faccio. Lo devo fare, devo scrivere quello che mi e’ successo e devo prendermi la mia dose di insulti, incoraggiamenti, improperi, invidie e disprezzo.
Prima di cominciare, due parole per dire chi sono. Mi chiamo Vladimiro, sui 40, di bell’aspetto. Professionista della finanza. Laurea, cultura, fatemelo dire, superiore alla media. Sono sposato con Stefania. Ci amiamo e ci siamo accostati al sesso trasgressivo da poco. Abbiamo cominciato con l’esibizionismo e siamo finiti…beh.. questa e’ un’altra storia.

La mia storia comincia nel momento in cui Stefania prende in bocca il cazzo di un ragazzo rumeno, per la prima volta prende in bocca un cazzo, che non e’ il mio. La mia storia affonda le sue radici quando, per forza ma anche per piacere…e che piacere!, ho assistito alla gang bang di mia moglie, magnificamente perpetrata da 2 delinquentelli con dei cazzi di ferro e marmo e lo sguardo cattivo. La mia storia nasce quando un terzo delinquente da’ il colpo di grazia al culo di Stefania già provato dai membri dei due ragazzotti, nasce nel vedere mia moglie, nuda e indifesa, usata come una bambola da quelle bestie, nel vederla godere nonostante l’umiliazione, nel prendere quei cazzi fieramente, subendo, soffrendo ma godendo. Nasce nel piacere perverso nel vederla caracollare, nuda e scalza, sulle pietre, con i segni degli schiaffi sulla pelle, sporca di sperma…circondata dai suoi aguzzini che continuano a palpeggiarla anche dopo averla scopata per due ore.

La mia storia e’ questa. Ho avuto voglia si succhiare io stesso quei cazzi, di provare a prenderli in mano, a leccare le palle, a essere schiaffeggiato da quelle cappelle grandi e grosse, il cazzo in fondo alla mia bocca, il naso immerso nei peli e le palle che mi sbattono sul mento.
No, non mi era mai capitato prima. Frocio? Latente omosessualità? Forse…ma non potevo, e non posso, farci niente.

Da quel momento ho cominciato a cullare il desiderio, a pensare a come trovare soddisfazione. Al momento in cui, finalmente, avrei preso il mio primo cazzo in bocca.
Ho deciso di coronare il mio desiderio, di non negarmi la volontà di quell’esperienza.
Sono tornato anche nello stesso posto, guardandomi intorno, cercando di capire se qualcuno li’ potesse fare al caso mio. Mi sembravano tutti più indecisi di me, tutti più dubbiosi…quando quello di cui veramente avevo bisogno era di un uomo che non stesse tanto ad andare per il sottile, che avesse voglia di svuotarsi le palle e che scegliesse la mia bocca per farlo.
Non cercavo di certo una relazione, anzi, l’ideale e’ per me di non scambiare neanche una parola; il mio desiderio di ritrovarmi nudo in ginocchio e di poter assaporare cazzo e momento a mio/suo piacimento. Proprio questo era parte del mio desiderio nascosto. Essere usato come era stata usata mia moglie, aver si un cazzo da succhiare, da soddisfare, ma, dato anche che non avevo mai fatto un pompino, doveva essere l’uomo, il padrone del cazzo, a usare la mia bocca, a goderne e a farmi capire come dovevo dargli soddisfazione.

Così le mie puntate alla cava abbandonata erano andate tutte a vuoto. Caricare un travestito…non mi andava tanto. Un cinema porno? boh…forse…ci eravamo andati, io e Stefania, in cerca di avventura. Ma tutto quello che aveva rimediato era un cazzo mezzo duro, che non era neanche riuscito a schizzarle in faccia, e che, per la mancanza di potenza del getto, le aveva riempito i piedi di sborra. Alla fine ci veniva da ridere, mentre quel deficiente che si sarebbe potuto sbattere mia moglie, grugniva come una scimmia, dopo averle a malapena riempito sandali e piedi di latte appiccicoso.

Insomma, coltivavo il sogno…ma non sapevo se e come lo avrei mai realizzato.

Finche non sono dovuto partire per un viaggio di lavoro ad Atene. E come spesso accade, quando smetti di cercare trovi, quando non ci pensi più, i sogni si realizzano, con tutta la loro violenza.
Ad Atene ogni anno c’e’ la fiera dell’economia. Ha sempre attirato operatori finanziari da tutto il mondo e, adesso che il paese sta fallendo, accorrono ancora più numerosi, come avvoltoi sul cadavere quasi morto delle istituzioni finanziare elleniche.

La giornata era stata più che tranquilla, il primo giorno del convegno era dedicato più che altro alle presentazioni. Alle 6 ero già in albergo, pensando a cosa fare per la sera. Sarei dovuto uscire con due colleghi di una banca tedesca e una inglesina particolarmente carina con la quale meditavo di provarci. Ma quel giorno le cose dovevano andare diversamente…finalmente.

In albergo mi faccio una doccia, poi con l’asciugamano addosso, asciugandomi, mi metto a girare per la stanza. Mi affaccio alla finestra a guardare fuori, esco in balcone a godere della bella arietta primaverile e della bella vista sull’acropoli. E qui che un pizzicorino, una strana piacevole sensazione mi sorprende…qualcuno mi osserva. Non lo vedo direttamente, ma lo sento, sento la sua presenza e sento il fumo di una sigaretta.
Con la coda dell’occhio vedo un uomo, mezzo dentro mezzo fuori dalla sua portafinestra, sul suo balcone. Sento che mi guarda e, non so neanche come, riesco a percepire che e’ ‘interessato’ a me, riesco a sentire la carica sessuale che emana. Non ci penso due volte e l’asciugamano mi cade. Rimango nudo in balcone. L’aria mia accarezza il corpo, e’ bello essere nudi all’aperto..e bello sentire lo sguardo caldo alle nostre spalle.
Percepisco che fa un movimento, mi giro, sempre nudo, e lo vedo appena fuori dalla finestra…ha il cazzo in mano. E’ un cazzo enorme. E’ grosso, largo, ha la cappella rossa puntata verso l’alto, puntata verso di me. Con una mano lo prende e non ne copre neanche meta’.

Non respiro bene. Ho il cuore che mi pulsa, la testa che mi scoppia. Non so cosa fare..so solo che, passati i 40, per la prima volta in vita mia, assaggerò un cazzo. So che sta per succedere. Per la prima volta passero’ quella soglia di non ritorno (?).

Passano dei momenti che mi sembrano interminabili, sicuramente saranno stati pochi secondi, a me sembrava un’eternità…il tipo mi fa cenno con la testa di rientrare.
Solo a quel punto lo vedo. Faccia mediterranea, un po’ sovrappeso, sguardo cattivo o indifferente. Perfetto.
Rientro in camera e un attimo dopo sento bussare. Vado ad aprire, nudo. Non so come accoglierlo (cosa di dice ad un uomo al quale apri nudo la porta della tua stanza in albergo, prego si accomodi? Piacere?), ma non e’ un problema…mi pianta una mano sul petto e mi spinge indietro. Entra. Chiude la porta e mette le sicura. A me tremano le gambe, se mai c’era stato un dubbio e’ ora chiarissimo che lui lo da e io lo prendo. E’ uno deciso, odora di fumo di sigaretta e di sudore.
Mi spinge fino al letto, faccio per sedermi, ma bruscamente, in inglese stentato, mi fa mettere in ginocchio.
Mi dice anche che non ha tempo, e che tornerà questa notte con più calma. Altro tuffo al cuore. Ho sempre pensato che, se mai fosse stato, sarebbe stato una volta sola. Adesso invece so già che sarà almeno due volte! Mentre penso queste cose, con le mani sulle spalle mi spinge giù, si apre i pantaloni, ed estrae il cazzo. Il suo cazzo enorme e bellissimo.
Vorrei avere un po’ di tempo per godermelo, vorrei godermi il momento del mio primo cazzo in bocca…ma non c’e’ tempo. Mi prende la testa tra le mani, e mi mette il cazzo in bocca. Fino in fondo. Mi soffoca. Sento il suo odore, odore di sudore e sigaretta e sesso. Il cazzo mi riempie la bocca. Non riesco a respirare. Comincia a pompare, mi scopa in bocca. Forte. Movimento ritmico, continuo…gli pianto le mani sulle gambe per spingerlo indietro, per prendere una boccata d’aria. Lo estrae, mentre respiro mi molla uno schiaffo. Lo guardo allucinato. Ghigna, un altro schiaffo e mi rimette il cazzo in bocca. Ripete la procedura altre volte: quando vede che non ce la faccio più, mi fa respirare…mi molla un paio di schiaffi, mi schiaffeggia anche con il cazzo duro, e me lo rimette in bocca.
Tolgo le mani dalle sue cosce adesso, e lo abbranco, gli afferro il culo, ha le cosce muscolose, forti. Sono docile. Mi piace. Mi sta piacendo. Sento il cazzo muoversi nella bocca, lo assecondo con la lingua. Ogni tanto reprimo un conato, ma mi rilasso abbastanza per continuare a godere e farlo godere.

Ancora una volta perdo la cognizione del tempo. Non so da quanto tempo sta andando avanti, mi sembra di essere li, nudo in ginocchio, con il cazzo di questo greco in bocca da ore. Ma forse sono solo passati pochi minuti.
Sento adesso che si contrae, capisco che sta per venire…mi viene un momento di panico, paura che mi venga in bocca (desiderio di bere il suo sperma, e allo stesso tempo terrore che lo faccia).

Per fortuna lo tira fuori e…comincia a sborrare, mi viene sul viso, sul petto. Mi riempie di sborra calda…e’ tantissima. Afferra una maglietta dal letto, la mia maglietta, e si pulisce.
Io sono immobile, pieno di sperma…adesso aspetto che se ne vada.

Mi guarda, si inchina e mi afferra il culo. Sento la sua mano possente sulle mie chiappe, stringe forte. Io non sono venuto e sono eccitatissimo, ovviamente. Sento che mi cerca il buco, cerca di infilare un dito dentro.

‘No, no. I don’t do that’. Quello non lo faccio, protesto io.

MI guarda un po’ stupito, poi ridacchia e mi dice che tornerà stanotte alle 11. Di aspettarlo, nudo e di avere i preservativi perché lo dovrò spompinare per bene e non lo vuole tirare fuori per venire.

Se ne va.

La sera sono come sospeso. Parlo, rido, mangio, bevo…porto avanti la vita sociale come in trance. Continuo a pensare a quello che e’ successo il pomeriggio. Rebecca, l’inglesina, fa di tutto per attirare la mia intenzione. Per un secondo penso anche di portarla in albergo, e vedere che succede. Magari il greco se la scopa, magari se lo fa succhiare da me. Sarei sputtanato in tutta la comunità finanziaria internazionale.

La cena finisce, sono le 11. Arrivo in hotel alle 11:20…ho insieme la speranza e il terrore che lui abbia già bussato. Dalla sua stanza non filtra luce. Entro, mi spoglio. Metto i preservativi sul mobile davanti al letto. Ho il cazzo durissimo. Aspetto. Le 11 e mezza. Le 11 e 45, mezzanotte. Non resisto più, mi faccio una sega e sborro sulla moquette. Sbircio dal balcone, ad ogni rumore spio dallo spioncino della porta. Il bastardo non viene più, meglio così. Una volta un pompino si può fare, due no. Poi magari avrebbe chiesto di più, avrebbe cercato di scoparmi. Io avrei rifiutato (quello proprio no!) e si sarebbe incazzato, ci sarebbe rimasto male. Meglio così.

Ho sonno. E’ stata comunque una giornata fantastica, mi addormento ripensando al pompino del pomeriggio, a tutte le meravigliose sensazioni che mi ha dato.

Un rumore mi sveglia. Bussano, l’orologio sul televisore segna le 2 di notte. Non mi rendo conto neanche di quello che faccio, sto ancora dormendo…vado ad aprire pensando che sia successo qualcosa, apro uno spiraglio per guardare e…non faccio in tempo a rendermi conto qualcuno spinge la porta. Cado a terra, entrano in due. E’ buio. Parlano greco. Cerco di allontanarmi, a quattro zampe, ma uno dei due mi piazza un piede sulla schiena e mi schiaccia a terra. Gli dico di prendersi i soldi…sento ridere. ‘we want only to have fun, we don’t want your money’. Riconosco la voce. E’ lui.
‘I don’t want to suck you both. I want to choose who I give head to’. Non voglio spompinarvi a tutti e due, dico. Altra risata. E’ chiaro che non vogliono solo la bocca.

Giorgos, cosi si chiama il padrone del mio primo cazzo, accende la luce. E’ lui a fare le presentazioni. Mi presenta anche l’altro. Solo adesso vedo Nikos, il padrone di quello che, con ogni certezza, sara’ il secondo cazzo della mia vita. E’ più giovane. Muscoloso. Barbetta incolta sul viso e capelli più lunghi. Stessa faccia poco raccomandabile, sguardo cattivo e atteggiamento di chi ha l’aria di non essere abituato a chiedere per favore.

Hanno una borsa con loro, Nikos la apre ed estrae un rotolo di nastro, di quello largo, da pacchi. Protesto. Chiedo che cazzo hanno in mente. La mano di Giorgos si abbatte, familiare, sul mio viso. Questa volta lo schiaffo e’ più forte, più deciso. Nikos mi prende le mani dietro la schiena e le lega con il nastro, cerco di impedirglielo, ma sono più forti.

Adesso si piantano tutti e due davanti a me e cominciano a spogliarsi, guardandomi negli occhi, con disprezzo.

Io mi vergogno ed ho una paura da matti, so che mi violenteranno, so che non si fermeranno alla bocca…il terrore del dolore che proverò, che so che proverò quando mi inculeranno mi paralizza. Ma allo stesso tempo guardo Giorgos spogliarsi, con desiderio…aspettando di rivedere il cazzo che così tanto ho apprezzato quel pomeriggio. Scruto Nikos, aspettando di vedere il suo di cazzo. Sperando e temendo che sia bello, grosso e duro come quello di Giorgos.

Nikos rimane in mutande e si siede sul letto. Mi mette un piede in faccia e mi dice, in greco , di leccarglielo. Giorgos traduce….ma quello che devo fare e’ abbastanza chiaro. Tiro fuori la lingua e lo accontento.
Sento Giorgos dietro di me che armeggia con lo zainetto, un attimo dopo sento uno schiocco e un dolore fortissimo. Poi un altro. Un altro ancora. Ha preso un frustino e mi sta frustando. Urlo di dolore. Smette, si abbassa dietro di me, mi afferra il viso tra le mani, storcendomi il collo; sento il suo cazzo premere sul mio culo. Mi alita nell’orecchio il suo alito di sigaretta e mi dice calmo di non urlare, altrimenti mi mettono qualcosa in bocca per farmi stare zitto, ma, mi spiega, così ci rimettiamo un buco quindi poi sarebbero costretti a farmi ancora più male…

Nikos appoggia i piedi nudi per terra, io con la testa lo seguo, le mani sempre immobilizzate dietro la schiena. Continuo a leccargli i piedi; adesso il mio culo e’ offerto a Giorgos, in alto, pronto ad essere abusato. E infatti Giorgos continua a frustarmi, forte, implacabile. Poi si ferma. Sento le sue mani sulle chiappe. Si avvicina. Sento la sua lingua sul mio buco. E’ bellissimo. Sono sorpreso e felice, della bella sensazione, allo stesso tempo. Mi lecca un po’ il culo, poi mi mette un dito dentro…così…senza trasporto ne passione, giusto per saggiare la merce. Mi fa male, trattengo un urlo. Ridono tutti e due.

Dicono qualcosa in greco e subito dopo si alzano entrambi, mi mettono in piedi e mi trascinano in bagno. Mi mettono in ginocchio nella vasca e Giorgos mi ordina di far vedere a Nikos come sono bravo a succhiare il cazzo. So perché mi hanno messo nella vasca da bagno, o per lo meno temo di saperlo…ma non posso farci nulla. Sono tutti e due di fronte a me, Giorgos e’ nudo e adesso, finalmente, anche Nikos si toglie le mutande. Mi giro verso di lui; non faccio in tempo a guardargli il cazzo che il getto caldo di piscia parte e mi arriva in faccia. Cerco di spostarmi, ma Giorgos mi afferra per i capelli e mi ordina di aprire la bocca. Apro la bocca. Il getto caldissimo mi arriva dritto dritto in bocca; anche Giorgos adesso sta pisciando ma, forse perché ha il cazzo già bello duro, il suo getto e’ molto più potente.

Il primo a finire e’ Nikos…o meglio sta ancora pisciando quando mi prende la testa e me lo mette in bocca. Sento il cazzo che mi cresce in bocca, occupando tutto lo spazio disponibile e la pipi che ancora esce…senza che possa fare nulla per evitare di berla.

Il cazzo di Nikos e’, se possibile, ancora più grande di quello di Giorgos. Ma quello che colpisce e’ la dimensione della cappella. Sembra finta per quanto e’ grande…solo quella si prende tutta la mia bocca.

Giorgos esce dal bagno, mentre Nikos mi scopa a lungo in bocca, ma sono sicuro che questo, so che questo, non e’ che l’inizio…così, sono molto sorpreso quando lo sento contrarsi…e venirmi in gola.
Sgrano gli occhi, mentre provo a ingoiare tutto. Alzo lo sguardo su Nikos che, sorridendo, mi sputa in faccia. Mi dice qualcosa in greco, probabilmente di bere tutto. Ingoio. E’ terribile, il sapore forte dello sperma, conoscevo solo il mio, quando bacio Stefania dopo un pompino. Questo sperma non e’ mio, ma e’ tanto ed e’ per me.

Quando ha finito, mi toglie il nastro dai polsi, mi dice qualcosa indicando la doccia (lavati!) e se ne va.

Io sono sconvolto. Sono in ginocchio, completamente ricoperto di piscia. Ho il sapore di sperma in bocca e…non riesco a credere che tutto questo stia succedendo sul serio.

Giorgos mi richiama all’ordine, non sentendo scrosciare l’acqua.

Mi lavo. Mi asciugo, ed esco. Giorgos e’ sdraiato sul letto, nudo, con il cazzo puntato verso il suo viso, appoggiato sulla pancia. Nikos e’ sulla poltrona, nudo anche lui, e fuma.

Avanzo con le gambe che mi tremano. Giorgos mi guarda serio. Mi avvicino e mi inginocchio accanto al letto; gli prendo il cazzo in mano, delicatamente, e comincio a succhiarglielo. Con calma, lecco la cappella, lecco l’asta come leccherei un gelato, scendo e lecco le palle; le prendo in bocca; solletico con la lingua sotto le palle. Giorgos si gira e mi mette le gambe sulle spalle. Io continuo a leccare palle e più giù…Alza ancora un po’ le gambe e mi spinge la testa più in basso. Gli affondo la lingua nel culo, mentre con le mani gli massaggio il cazzo.

Ne frattempo Nikos si e’ alzato ed e’ venuto dietro di me. Mi accarezza il culo, facendomi venire i brividi. Brividi di piacere. Poi i molla uno schiaffo fortissimo. Un altro. Sento che si succhia un dito. Me lo mette in culo e, letteralmente, mi arpiona sollevandomi. Reprimo l’istinto di urlare. Prende il frustino. Ricomincia la tortura. Mi frusta metodico e cattivo, mentre mio lecco il culo di Giorgos.

Si dicono qualcosa in greco, parlottano un po’…sembra che debbano decidere chi mi violenta per primo. In che posizione mi vogliano mettere. Hanno deciso. Nikos prende dei lacci da elettricisti dallo zainetto, tirano via le coperte e mi mettono sul letto, in ginocchio con la faccia sul muro, e mi legano i polsi alla spalliera del letto che e’ altissima. Poi mi legano le caviglie alla struttura del letto, allargandomi le gambe. Sono in una posizione innaturalissima. Ho le mani in alto, divaricate a x. Sono in ginocchio, con le caviglie legate ai lati e le gambe aperte. La posizione e’ innaturale, ma così il culo e’ completamente aperto. Uno dei due (non oso più girarmi ormai), si avvicina e mi spalma qualcosa nel culo. Sento che l’altro si incazza…forse preferiva violentarmi senza creme o lubrificanti.
Sento che si infilano i preservativi.
Sento che qualcuno si avvicina. Mi abbraccia da dietro, mi punta il cazzo sul culo. Mi sussurra all’orecchio che adesso mi rompe il culo. E’ Giorgos.

Appoggia la cappella sul buco. Comincia a spingere. Subito una fitta di dolore fortissima. Non riesco a trattenere un urlo. Mi mette una mano sulla bocca. Ricomincia a spingere. Fa un male cane, mi contraggo, stringo, ma e’ peggio. Sento un’altra fitta. E’ la cappella che e’ entrata nel buco. Sento ogni cosa, ogni sensazione del mio corpo e’ amplificata. Sento il cazzo che mi scivola nel culo, centimetro dopo centimetro. Sento il respiro di Giorgos, affannoso, nelle mie orecchie. Il dolore e’ quasi insopportabile, quando si ferma. Si ritrae…io mi rilasso, forse ha rinunciato, penso, forse non riesce a incularmi. Sono troppo stretto. Mentre mi rilasso, seguendo il movimento del suo bacino che si ritrae e, con esso, il palo che mi stava aprendo in due, rilasso il culo e la schiena quando…quando con un colpo di reni secco, in avanti, mi incula. Un colpo secco e tutto il cazzo e’ dentro il mio culo.

L’urlo che lancio e’ fortissimo, appena attutito dalle mani di Giorgos che mi premono sulla bocca. E’ in assoluto il dolore più terribile che abbia mai provato, e’ come sentirsi aprire in due, una sofferenza acutissima, pazzesca…credevo di morire. Credetemi: in vita mia mai ho provato un dolore così intenso e terribile. E’ semplicemente indescrivibile. Il tutto e’ reso ancora più terribile dalla sensazione di avere un uomo dietro di te, le sue mani che mi afferrano i fianchi, il suo alito sul mio collo…le oscenità che mi urla all’orecchio per celebrare la sua vittoria. Per celebrare lo stupro che sto subendo.
Me la sono cercata, penso, chissà cosa credevo di fare…ma questo e’ davvero troppo…non riesco a sopportarlo…

E’ fatta. E’ dentro. Il suo cazzo enorme e’ tutto dentro il mio culo. Sono suo. Mi ha inculato e adesso mi scoperà come meglio crede. E dopo mi scoperà anche il suo amico. E poi chissà che altro mi faranno.

Comincia a scoparmi, piano, ma con colpi decisi. Con le mani adesso mi allarga le chiappe, guadagnandosi così gli ultimi centimetri di buco che ancora gli mancava di conquistare. La cronaca della scopata ve la risparmio, vi dico solo che il maiale alternava colpi lenti a cavalcate da ossesso. Movimenti lineari a movimenti circolari dentro il mio culo che mi facevano impazzire di dolore ma che, nascosto dietro la sofferenza, mi facevano intravedere il piacere.

E’ andato avanti per 17 minuti (Cronometravo il tempo della mia prima inculata con la radiosveglia sul comodino.); 17 lunghi minuti durante i quali, a poco a poco, acquisivo la consapevolezza della scopata. Piano piano il dolore era scemato, lasciando il posto ad una strana sensazione…dico strana perché non era ancora completamente piacevole, troppo forte il ricordo del dolore terribile che avevo provato…ma il mio cazzo era duro…e gocce di sperma cominciavano ad uscire dalla punta…

Dopo 17 minuti, appunto, Nikos ha reclamato il suo turno. Giorgos si sfila. Nikos si infila. La sensazione del cazzo che usciva e quella del nuovo che scivolava dentro senza incontrare resistenza era meravigliosa. Tocca a Nikos adesso. Ancora una volta, come vanno i successivi 13 minuti potete immaginarlo, senza che vi descriva il rumore dei colpi che prendevo, il profumo di sesso, di sigaretta mentre Giorgos si rilassava fumando, i piedi sul letto in una posa di rilassatezza, degli improperi di disprezzo che, in greco, mi rivolgeva Nikos mentre mi violentava. L’unica cosa da segnalare e’ la foga e la violenza con la quale Nikos si accaniva su di me, chiaramente arrabbiato con l’amico che aveva avuto a disposizione il mio culo vergine, che aveva avuto l’onore di aprirmi, di iniziarmi al sesso anale violento e adesso sembrava volesse rifarsi, rompendomelo ancora di più.

13 minuti ed e’ Giorgos adesso a chiedere a Nikos di smettere. ‘Let’s change position’ dice Giorgos, rivolto a me. Anche Nikos si sfila, dal culo mi esce aria, rumorosamente. Sono imbarazzato. Ridono. Mi slegano. Crollo sul letto, sono esausto, il culo mi fa malissimo.
Giorgos mi fa mettere sulla schiena, sale sul letto e si siede sul mio viso. Comincio a leccargli il culo. Ogni tanto si alza e mi mette il cazzo in bocca, poi di nuovo il culo.
Nikos si inginocchia davanti a me, Giorgos mi afferra le caviglie e me le alza. Nikos adesso mi penetra da davanti. E’ molto più bello, la posizione e’ più naturale. Io non lo vedo, ho il culo di Giorgos sul viso, ma sento che gli piace. Sento il cazzo pulsare. Scopandomi in quella posizione ogni tanto mi schiaccia le palle con la pancia, facendomi godere.

Bussano alla porta. Giorgos si alza e va ad aprire.

Non ci credo, non ci credo, non posso credere che sia ancora qualcuno per me. Basta, vi prego!
Nikos continua a scoparmi, guardando verso la porta. Giorgos si avvicina, con un ragazzo giovanissimo, biondo, pallido. Avrà avuto 20 anni. Arrossisce a vedere la scena che gli si presenta davanti, ma non distoglie lo sguardo. Nikos, continuando a pomparmi con più foga, gli dice qualcosa. Lui arrossisce ancora di piu. Nikos e Giorgos ridono.

‘today also Alekos will loose his verginity’ Giorgos annuncia. Ma non si riferivano al suo culo. Di quello evidentemente avevano già usufruito loro. Quel giorno Alekos avrebbe inculato lui per la prima volta qualcuno, anzi, avrebbe fatto l’amore per la prima volta.
O almeno così credevo di aver capito…immaginavo, temevo di aver capito.
Il ragazzo viene fatto mettere a sedere sulla poltrona. Giorgos e Nikos si ridanno il cambio. Adesso sono a pecorina. Nikos in bocca e Giorgos in culo. Il cazzo di Nikos e’ sporco di cacca. La mia cacca. Gli schiaffi continuano a volare, le chiappe e le cosce mi bruciano di più ad ogni schiaffone. Entrambi aumentano i ritmo, mi sembra chiaro che vogliono venire, ormai.
Il primo a venire, per la seconda volta quella sera, e’ Nikos. Estrae veloce il cazzo dalla bocca, si tira via il preservativo, e me lo rimette dentro. Mi viene un po’ fuori, sul viso, un po’ in bocca.
Poi tocca a Giorgos. Sento che mi abbraccia da dietro, continuando a pompare nel mio culo. Viene senza estrarlo. Lo sento vibrare sopra e dentro di me. Sento tutto il peso del suo corpo su di me.
Sono sfiniti. Io sono sfinito e rotto. Inghiotto lo sperma di di Nikos che intanto si e’ sfilato.
Sento Giorgos che mi tira fuori il cazzo dal culo, ancora duro. Tira via il preservativo.
Sono sdraiato a pancia sotto, sul letto. Ho il viso pieno di sborra e vorrei pulirmi, Nikos se ne va in bagno a lavarsi. Giorgos si accende una sigaretta. Vedo Alekos che si alza e si avvicina. Adesso che cazzo vuole questo. Sono furibondo, non ne posso più e so che potrei reagire male.
Si avvicina al mio viso, mi fa girare sulla schiena. Si abbassa e…non ci credo….comincia a leccarmi lo sperma dal viso, dalle labbra. Tenta di baciarmi. Gli mollo uno schiaffo e lo allontano, la mia faccia esprime tutta la rabbia che ho.
No. Baciare un uomo e’ troppo. E’ davvero troppo. Alekos e’ sorpreso. Si gira verso Giorgos che, messo in moto dallo schiaffo, si avventa su di me. Mi afferra con una mano il collo e con l’altra mi riempie di schiaffi, di dritto e di rovescio…uno, due tre…tanti…perdo il conto. Poi si ferma, mi sputa i faccia. Mi gira la faccia verso Alekos che intanto ride contento e mi dice: ‘He is your boss, you do what he wants’.

Mentre Alekos finisce di spogliarsi, anche Nikos ci raggiunge e si fa raccontare cosa ho fatto. Sembra arrabbiatissimo per l’offesa incredibile che ho perpetrato al loro amichetto, mi afferra per i capelli e mi spinge la testa giù, verso i piedi di Alekos. Non faccio difficolta a capire che glieli devo leccare…sono piedi delicati, quasi femminei…mentre glieli lecco cerco di pensare ai piedi di Stefania…e mi convinco che in realtà sto leccando i suoi. Dura poco.
Una presa gentile, mi tira su il viso…comincio a leccargli le gambe, salendo verso la palle. Gli succhio le palle. Comincio a leccargli il cazzo. Mentre gli lecco e gli succhio il cazzo, penso che, perlomeno, non e’ grosso come quello degli altri due. Per come il mio culo e’ aperto adesso non dovrei avere difficoltà a farmi scopare anche da lui.

Intanto Giorgos e Nikos si sono rivestiti. Capisco che se ne stanno per andare. Sempre tendendo il cazzo di Alekos in bocca, mi giro e li osservo mentre parlottano…se se ne vanno Alekos si sogna che mi faccio fare anche da lui. Immagino che stiano pensando la stessa cose, tant’e’ che Giorgos mi intima: ‘ keep sucking and dont look at us’.

Mi ributto sul suo cazzo…cerco di succhiarglielo come meglio posso, e’ bello sentirlo in bocca, sentire che e’ mio mentre lo spompino; faccio su e’ giù con la testa, allo stesso tempo lo avvolgo con la lingua…lo prendo tutto fino in gola, fino ad avere le labbra intorno alla base del cazzo, il naso perso nei suoi peli pubici…Penso che lo sto spompinando proprio bene e se riesco a farlo venire, magari mi risparmio il resto.

Sento le mani di Alekos che mi prendono la testa, mi accarezza i capelli, mi aiuta nel ritmo. Capisco che devo intensificare il ritmo, sta per godere. Faccio su e giù più velocemente, ma senza perdere il ritmo…sento che comincia a tremare, fremere…il cazzo e’ durissimo e…finalmente mi spara in bocca un meraviglioso carico caldo. Alekos geme, urla la sua goduria. Al primo schizzo mi fermo…ma le mani, sempre gentili a dire il vero, mi spingono a continuare…continuo allora a succhiare e fare su e giù con la testa. La quantità di sperma e’ incredibile, inghiotto. Inghiotto ancora e non sembra finire mai…gli ripulisco il cazzo…succhio via dalla cappella le ultime gocce con uno schiocco. Sorrido soddisfatto. Sento Alekos gemere ancora, si capisce che gli e’ piaciuto da morire e incredibilmente mi sento riempire di orgoglio per averlo fatto godere così tanto. Sorrido ancora.

Sorrido anche perché penso che la serata sia finita. Mi sbaglio, invece.

Giorgos mi spiega che Alekos vuole fare l’amore con calma, ma loro devono andare via…quindi sono costretti a legarmi per dare il tempo ad Alekos di divertirsi con me. Me lo spiega come se fosse la cosa più naturale del mondo. Mi spiega anche che, se Alekos volesse baciarmi e io lo respingessi, Alekos lo chiamerebbe e allora…per me sarebbe molto, ma molto brutto.

MI legano per terra, dopo aver fatto un po’ di spazio spostando poltrona, tavolino ecc, i polsi alle gambe del letto. Con i legacci da elettricista. Poi le caviglie ai polsi con il nastro da pacchi. Con i piedi in aria. Sento il mio culo aperto da quella posizione innaturale…l’aria che entra dalla finestra, mi accarezza oscenamente tra le gambe, dandomi i brividi.

Nikos e Giorgos se ne vanno. Nikos mi sputa ancora addosso…rimaniamo soli io e Alekos.

Alekos, nudo, si siede sulla poltrona e mi appoggia i piedi sul petto. Mi accarezza il viso con i piedi…si accende una sigaretta. Ovviamente non ha voglia di scoparmi subito, quindi dovrò rimanere in quella scomoda posizione per un po’ ancora.

Parla abbastanza bene inglese, si complimenta per come l’ho fatto venire, si vede che mi piace fare i pompini, mi chiede da quanto e’ che li faccio. Gli spiego che oggi e’ stata la prima volta…quasi non ci crede. Mentre parlottiamo, io in quella posizione pazzesca, da schiavo, da sottomesso, gli lecco i piedi. Sembra gradire parecchio le mie attenzioni: passo la lingua tra le dita, sotto la pianta. Sorride contento. Poi con un piede mi accarezza il culo…mi mette l’alluce dentro. Gemo. Alekos ridacchia. Dice che e’ incredibile che il mio culo fosse vergine poche ore prima, adesso e’ più aperto del suo…’Do you want to see how open is my ass?’ Vuoi vedere quanto e’ aperto il mio? Immagino di si…immagino che devo dire sempre di si.
Si alza, si mette a cavalcioni su di me. Abbassa il culo sul mio viso, ha un bel culo, da dietro sembra quasi una ragazza. Si abbassa ancora, fino a sfiorarmi il viso…il suo buco del culo e’ normalissimo, non sembra di certo aperto…immagino che sia solo una scusa per farselo leccare. Allungo la lingua…e lo sento gemere. E’ morbidissimo. Pulito e quasi profumato…lo lecco quasi con piacere. Affondo la lingua dentro il buco, chiudo gli occhi. Si sposta indietro. Sento qualcosa premere sulla bocca…e’ il suo cazzo, e’ di nuovo duro. Immagino che ora mi tocca.

Si mette in posizione. Si infila il preservativo e, delicatamente, mi penetra. Guardandomi fisso negli occhi. Dopo tutto il sesso violento di prima…e’ piacevole sentire un cazzo della giusta dimensione che scivola delicatamente dentro di me.

Mi scopa. E’ bello. Ha il viso a pochi centimetri dal mio. Sorride. Aumenta il ritmo, adesso mi da dei colpi più forti, ma nulla al confronto dei due aguzzini di prima. Mi sta davvero piacendo. Si abbassa. Cerca di baciarmi. Distolgo il viso. Mi da uno schiaffo…e mi fa cenno di no con la testa. Non lo fare…sembra voler dire. Dischiudo le labbra. Si avvicina e mi bacia senza incontrare resistenza.

Di tutte le cose che avrei mai potuto immaginare…questa e’ quella più lontana ed estranea a me e a come sono fatto. Mi vergogno a confessare una cosa così intima, anche se ero costretto a subire un bacio da un ragazzo, anche se non potevo fare nulla per evitarlo, la vergogna di quel bacio ancora scotta.

Le sue labbra appoggiate alle mie. La sua lingua dentro la mia bocca, che cerca la mia…i suoi occhi di fuoco che mi penetrano, costringendomi a guardarlo. E mentre mi bacia, le sue braccia che mi abbracciano; i suoi colpi forti e decisi, il suo cazzo che mi penetra.

Non so quanto dura. Potrei guardare con la coda dell’occhio la radiosveglia sul comodino. Potrei contare i minuti…invece penso sia meglio lasciarmi andare. Il dolore fisico ha lasciato spazio al piacere…non pensavo si potesse godere con il culo…ma stare li, per terra, sulla moquette, le gambe in aria ed un ragazzo che mi scopa. Mi bacia…
Sento il mio culo aperto accogliere il cazzo di Alekos, sento che lo stringe a se, quasi volesse farlo godere come prima ho fatto con la bocca.

Il ritmo aumenta. Il respiro e’ più affannoso. Alekos sta per godere. Vorrei dirgli di venirmi in bocca, vorrei bere tutto il suo sperma ancora una volta…ma non dico niente. Invece lascio che mi scopi come vuole, al ritmo del suo desiderio…lascio che la sua lingua si perda nella mia bocca…finche’ non gode. Finche l’urlo del suo orgasmo non si perde anch’esso nella mia bocca. Rimaniamo un po’ così…poi Alekos si sfila. Mi bacia il petto. Mi lecca la pancia, l’ombelico. Scende giu con la bocca…mi prende il cazzo tra le mani e lo avvolge con la bocca. Mi mette allo stesso tempo due dita in culo. Deve dare appena due pompate, due colpi di lingua leggeri e anche io vengo copiosamente. Vengo nella bocca che fino a pochi minuti fa stava baciandomi.

Alekos sorride. Si avvicina a me…e mi bacia di nuovo, riempiendomi la bocca del mio stesso sperma. Poi mi slega, aiutandosi con un coltellino spuntato chissà da dove. Si sdraia accanto a me. Io sono immobile. Paralizzato da quell’intimità che mi viola più dello stupro subito da Giorgos e Nikos. Sono violato dall’intimità con questo ragazzo, violato dallo stesso piacere che ho provato e del quale mi vergogno. Potrei confessare a Stefania che ho succhiato un cazzo. Potrei dirle che ho subito violenza da due uomini (cosa che peraltro non e’ troppo distante dalle sue fantasie: vedere uno stupro di una coppia, me lo ha confessato neanche un mese fa). Ma posso confessarle una cosa del genere? Anche se ero comunque costretto…non penso di poterle confessare un atto sessuale così intimo.

Alekos si alza. Sorride. Mi bacia ancora, afferra i vestiti e si riveste…non si fa neanche una doccia. Si inchina di nuovo a baciarmi. Se ne va.

Io rimango li nudo, offeso nel corpo e nello spirito. Violentato e, in qualche modo, amato. Il solo pensiero di questa parola mi fa arrossire.

Tiro giù le coperte dal letto….mi copro li per terra e crollo addormentato, mentre già dalla finestra si intravede il bagliore dell’alba.

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