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Giugno 2006, verso la bisessualità

By 5 Luglio 2021No Comments

nota: i nomi usati sono tutti di fantasia.

La scoperta della mia bisessualità iniziò nell’estate del 2006. Avevo da poco compiuto 19 anni ed avevo la fidanzatina, come la cultura borghese alla quale veniamo abituati sin da piccoli in modo più o meno diretto. La mia non vuole essere una critica a questo stato delle cose, ma una constatazione necessaria: il fatto di essere abituati a vedere la sessualità non come un qualcosa da esplorare, ma come qualcosa di già “confezionato”, relegando altre esperienze alla sfera della “trasgressione”, porta a non farsi domande e a prendere per certo tutto quello che ci viene presentato. Porta persino a sentire una specie di “senso di colpa” qualora certi pensieri affiorino. La mia storia inizia proprio da qui.

Con Roberta, la mia ragazza, non stavo bene. Nonostante i 19 anni e la voglia perenne di scopare, dopo i primi mesi, sentivo di non provare più la stessa attrazione. A quell’età, salvo rare eccezioni, si ha veramente una scarsa consapevolezza del proprio corpo e di quello degli altri, quindi inizialmente prestai la giusta attenzione allo scarso godimento e piacere provato con la mia fidanzata. Ma dentro di me, sentivo che ci doveva essere altro. Frequentando l’università e la palestra (e avendo relativamente molto tempo), le occasioni per accoppiarmi con altre ragazze non mancavano ed iniziai ad avere alcune frequentazioni clandestine.

Un pomeriggio, mentre ero in casa mia con una di queste ragazze (sinceramente non ricordo chi fosse e poco importa), decidemmo di guardarci assieme un film porno. Ne avevo scaricati diversi con eDonkey ma alcuni non li avevo ancora guardati. Provammo ad aprirne uno il cui titolo era grossomodo “Black cock dominates white ass” e dai primi fotogrammi vedemmo un grosso cazzo nero che aveva già iniziato a “trapanare” un culo bianco iperlubrificato e posizionato alla pecorina. Dopo poco notammo però che sotto all’ano non c’era una vagina, bensì due testicoli: stavamo guardando un video porno gay.

La mia reazione fu quella di chiudere immediatamente il video, chiedere scusa alla ragazza (“non lo avevo ancora guardato, scusami tanto. Figurati se guardo video porno gay!”) e buttare il video nel cestino (senza però eliminarlo definitivamente). Dopo di che, mettemmo su un video porno “normale” (del quale infatti non ricordo nulla), ci eccitammo il giusto, scopammo e poi lei tornò a casa sua.

Come vedete, sono molto avaro di dettaglio relativamente a queste “scopate” (ad oggi le definirei più “masturbazioni reciproche”); questa scelta è evidentemente dovuta alla mancanza di valore delle stesse: all’epoca, ma lo avrei capito più tardi, non andavo a letto con le ragazze per piacere, ma per cercare delle conferme, per dimostrare a me stesso di essere in grado di portare a letto una o più ragazze. Fu proprio in quel pomeriggio che le cose iniziarono a cambiare. Fu quell’enorme cazzo nero a provocare in me una valanga sessuale e a spingermi all’esplorazione di mondi per me ignoti.

Arrivò la sera e con essa una strana eccitazione. Se non avevo appuntamenti o impegni, ero solito masturbarmi guardando un filmino porno. Di solito avevo l’accortezza di farlo dopo aver scritto un SMS a Roberta, giusto per farle vedere che le pensavo (è veramente incredibile la quantità di stronzate che un etero medio-borghese è capace di fare). Lo feci anche quella sera, poi mi chiusi in camera con una certa fretta dicendo ai miei genitori che dovevo studiare, mi denudai (solo da nudo riesco a raggiungere determinati livelli di piacere) e aprii la cartella dei porno. Aprii alcuni video, ma poi mi resi conto che nella testa avevo solamente lui: il cazzone nero del film porno gay.

Ripristinati il video e lo aprii nuovamente, alzai anche un minimo il volume: volevo captare ogni minima sensazione di entrambi, del bull e del ragazzo passivo. La prima sensazione fu quella di voler chiudere quel video, eliminarlo per sempre. Lo avevo fatto con dei video scat o con altre schifezze assurde; lo avevo fatto con video che non volevo più vedere neanche per errore. La seconda era però quella di trovarmi di fronte ad una rivelazione: se nei film porno etero la mia attenzione era catturata dal seno, dal culo e dalle tette della ragazza, qui la mia attenzione era tutta per quel ben di Dio di cazzo e per l’espressione di quel ragazzo (fortunato!) che era usato dal nero come la troia omosessuale che era. Come la sua troia passiva. Il bull continuava a insultare la sua troia e lui continuava a emettere grida di piacere che non sembravano per nulla false o simulate.

La tentazione di chiudere e “dimenticare” tutto ovviamente svanì nel nulla. Iniziai a masturbarmi come un ossesso mentre nel frattempo il mandingo continuava a prendere il ragazzo bianco in qualunque posizione e a farlo godere. Lentamente realizzai che avrei fatto di tutto per essere preso e usato come una puttana da quel maschione nero. Preso dall’eccitazione non mi preoccupavo di queste voglie omosessuali e continuavo a masturbarmi. Venni una prima volta, copiosamente, ma il cazzo continuava ad essere bello duro, quindi continuai a menarmelo. Il nero aveva girato la sua puttanella gay a pancia in su e la scopava più lentamente mentre la troietta si masturbava, sborrando più volte sul suo stesso addome.

Venni almeno altre due volte, poi mi ebbi la tentazione di giocare un po’ con il mio culetto: presi un po’ di lubrificante e mi sdraiai il più possibile sulla sedia. Ero un po’ scomodo ma riuscii a infilarmi il medio e a stimolare la prostata. Mi masturbai un’ultima volta tenendo il medio nel mio culo vergine e, nonostante le numerose venute, ebbi l’ennesimo orgasmo fortissimo che mi arrivò persino in faccia. Guardai il finale del film mentre mi pulivo l’ano dal lubrificante e pulivo il pavimento dal mio seme; vidi il nero sborrare in bocca alla checca bianca, la quale non si perse una goccia di quello sperma che dava idea di essere incredibilmente fertile e potente.

Aprii la finestra per cambiare l’aria e poi andai a fare una doccia. Quella sera era cambiato qualcosa. Non mi era mai capitato di masturbarmi guardando un film porno gay. Non mi era mai capitato di essere attratto da un cazzo (bianco o nero che fosse). Non mi era mai capitato di desiderare di essere una puttana gay in balia di un superdotato. Non mi era mai capitato di sentirmi meno maschio di qualcun altro e desiderare di essere la sua femmina. Quasi per rassicurarmi, provai a masturbarmi per l’ennesima volta ma pensando ad una donna (credo che la destinataria di quella sera fosse Sara Varone perché all’epoca rappresentava il mio unico sogno erotico) e vidi che il cazzo diventava duro senza problemi e riuscivo a sborrare tranquillamente.

Quell’ultima sega (che mi svuotò di ogni energia) mi tranquillizzò: non ero gay, almeno non al 100%. Ma l’eccitazione per quel cazzo enorme non era qualcosa di casuale. Era qualcosa che avrei dovuto approfondire ad ogni costo, per cercare di spegnere quell’ossessione o per farla diventare parte integrante della mia vita. Ovviamente, sarebbe accaduta la seconda cosa, ma è una storia lunga.

Dorian

Se avete curiosità (in particolare se vi riconoscete nella mia storia), scrivetemi qui: bisexualfeeling99gmail.com

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