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La famiglia bisex 8

By 8 Ottobre 2012Dicembre 16th, 2019No Comments

Dopo la notte di sesso selvaggio e maiale, al mattino ci alzammo molto tardi e decidemmo insieme di preparare della carne alla griglia. Andrea e Lucio decisero di fermarsi a pranzo e, a malincuore, ci lasciarono subito dopo, non prima di essersi fatti una bella doccia durante la quale Leo ne approfittò per stare un po’ con loro sfogando le fantasie represse: scoparono come ricci credo per almeno due ore e sarebbe durato di più se non fosse stato per la mamma di uno dei due che, preoccupata per il buio, chiese a mio padre se potevano ripartire. Ci ripromettemmo di vederci di nuovo al rientro dalle ferie e consigliammo loro di essere un po’ più spudorati in casa, girovagare nudi, per vedere la reazione dei rispettivi genitori. Chissà che un giorno anche loro non avrebbero fatto parte del gruppo’
Ovviamente a tavola eravamo tutti nudi ed era bellissimo vederci mangiare eccitati. Ennio era in mezzo tra me e Fabio: il nostro nuovo ‘papà’ ci voleva molto bene e si prodigava in carezza, coccole e palpatine piene di amore, anche se colme di voglie reciproche.
Mamma e Miki erano intente a chiacchierare dentro casa preparando gli antipasti con Morena, mentre Ilie, che secondo me si stava invaghendo di nostro padre Marco, gli dava una mano a preparare il grill.
Ci mettemmo a tavola e mangiando innaffiavamo la carne di buon vino e birra. L’intento era anche di bere per poter pisciare. A fine pranzo mamma andò con Morena in cucina per lavare i piatti e rimanemmo furoi casa noi due fratelli con Ennio e papà, Miki e Ilie. A un certo punto Miki ci propose un gioco. Bere vino o birra e tenerla in bocca, per poi passarla a un altro del gruppo. Il gioco ci stuzzicò subito. E iniziò Fabio con papà. Ennio era a bocca aperta a vedere l’amore che univa mio fratello con nostro padre. Si bevevano a vicenda il vino scambiandoselo di bocca mischiato alle salive. Ilie mi si avvicinò e cominciò ad accarezzarmi il pisello che si ingrossava sempre più e disse: ‘Amore, voglio sedermi su di te mentre guardiamo lo spettacolo’. Così si sedette sul mio cazzo impalandosi immediatamente. Per lubrificarsi un po’, ce ne fosse stato bisogno, mi verso sulla minchia un po’ di birra lavandomi cazzo e palle e le gocce mi colavano sul culo. Così Ennio si avvicinò a noi due, si inchinò e iniziò a leccarmi le palle e il culo gocciolanti, infilandomi anche due o tre dita in culo e stimolandomi la prostata. Questo mi provocava brividi lungo la schiena e non resistetti più iniziando a liberare la vescica nell’intestino del mio amico romeno. Appena se ne rese conto, Ilie girò la testa indietro e iniziò a slinguarmi con amore tenendomi la testa per non staccare la bocca dalla sua. Ennio intanto si dava da fare con il mio culo e iniziò anche a infilare le dita nel culo di Ilie, già pieno del mio cazzo. Papà a quel punto si avvicinò a noi e, messosi a cavalcioni su Ilie, si impalò sul suo cazzo. A quel punto il nostro amico cominciò a sbavare dalla bocca per quanto godeva e urlava il suo amore per noi: ‘Porci maiali, vi amo. Sono pieno di voi e mi scopo Carlo. Morena!!’, fece, chiamando la sua ragazza. Quando questa si presentò a noi era con uno strapon doppio: un pezzo nella fica e l’altro capo pronto per entrare in un culo. Si sedette allora sul tavolo e, avvicinatosi a papà, spinse sempre più forte cosicché lui si trovò con un cazzo finto e quello vero di Ilie in culo. Intanto iniziò a slinguarsi papà che la chiamava troietta, puttanella, le diceva che avrebbe voluto una figlia zoccola come lei e Ilie lo incitava a non aver rispetto di lei insultandola. Mamma e Miki intanto finirono i piatti e vennero in giardino. Avevano portato con loro la valigetta dei dildi e Miki ci disse: ‘Maschioni porci di casa, ora vi mettete tutti a pecorina sul tavolo in modo che siate tutti di fronte per slinguarvi mentre noi donne vi faremo il culo’.
Così ci staccammo da quella posizione anche un po’ faticosa ma che ci faceva godere come maiali e ubbidimmo alla nuova amica, che aveva un po’ il modo di fare di una mi stress, anche se non violenta.
Così tutti gli uomini si ritrovarono a culo per aria, cazzi e palle che penzolavano e facce una di fronte all’altra. Iniziammo ovviamente a limonarci e a un certo punto Morena si mise in piedi fra noi sul tavolo e a spruzzi ci pisciava in testa o in bocca (tenevamo le bocche aperte così che lei centrasse le nostre lingue avide per prendere la piscia). Ennio si slinguava con Ilie e con papà mentre io e Fabio mischiavamo le salive con la piscia nelle nostre bocche, amandoci come due fratellini incestuosi che non pensavano ad altro che godere.
Mamma e Miki iniziarono intanto a lavorarci i culi con i dildi. Li infilavano di varie misure nei nostri culi che presto divennero delle vere caverne che non si chiudevano, tanto che spesso i dildi in culo erano due o tre. Poi iniziarono a sostituire i dildi con le mani. A turno ci scopavano con la mano fino al polso e oltre. Io sono sempre stato un estimatore del fisting e mi sono sempre esercitato ad allargarmi il culo anche da solo il più possibile con ogni oggetto. Per cui alla fine fui preso di mira’
Mamma mi fece mettere a pancia in su e sopra venne Morena che mi aiutava a tenere le gambe aperte. Mamma si sedette sul mio cazzo e con la mano si aiutò per farsi entrare anche le palle in fica. Che troia che era’. Si abbassò un po’ e cominciammo a limonarci con amore e lei urlava di goduria: ‘Bambino mio scopa la fica di mammina, fai godere la troia zozza che ti ha messo al mondo, amore figlio di puttana’. E Fabio di rimando: ‘Mammina porca, vorrei vederti battere per noi. Sei la più schifosa e meravigliosa puttana che conosca e sono fiero di essere con Marco il tuo figlio’. E le infilò il cazzo in bocca. Mamma aveva una bocca enorme e ben allenata. Ciucciava Fabio e intanto tirava fuori la lingua per leccargli i coglioni. Intanto da dietro gli passava la mano in mezzo alle natiche e infilava a volte quattro, a volte tutte e cinque le dita e poi anche la mano. Quanta bava perdeva il cazzo del mio fratellino con questo trattamento. Era uno spettacolo vederli così porci. Intanto Miki iniziò a suppliziarmi il culo. Iniziò una sessione di fisting che mi fece quasi svenire per quanto durò e quanto fu intensa. Continuava a fare dentro e fuori con le mani a turno finché mio padre le si avvicinò: ‘Miki, amore porca, anche io voglio fistare il mio bimbo’. Iniziarono così un gioco a due finché non mi ritrovai piano piano a sentire il culo letteralmente spanato: sbavando saliva sul mio buco per lubrificarlo, iniziarono a far entrare due mani insieme. Io ero fuori di me, straparlavo, dicevo oscenità di ogni genere. Chiamai Ennio di slinguarmi e me lo abbracciai forte come se fosse tutto per me. Lui mi guardava con occhi pieni di amore e mi diceva: ‘Sei il mio nuovo figlio frocetto; sei un maschietto puttanella e fai proprio schifo a essere così depravato. è per questo che mi piaci e ti amo come amo tuo fratello’. ‘Grazie amore Ennio, papino mio. Ti amo come un bimbo maiale’. Fabio intanto, tolto il cazzo colante saliva dalla bocca di mamma, si avvicinò al culo del nostro ‘papà’ e glielo infilò piano piano dentro. Sentii solo i languidi lamenti di goduria che riempivano l’aria. Ennio ci amava davvero e godeva come una bestia a prendere il cazzo di Fabio.
Mamma si alzò dal mio cazzo che era durissimo e viscido di umori, sia della fica sua che del mio prepuzio che perdeva presborra senza che mi riuscissi a controllare. Sempre con le gambe aperte com’ero, papà si sedette sulla panca e Miki si impalò su di lui mentre ancora mi fistavano. Lei era infoiata a sentirsi piena del cazzo paterno e urlava: ‘Scopami lurido porco maiale, voglio farmi tutta la tua famiglia e rendere Ennio cornuto’. E Ennio: ‘Amore adoro essere cornuto da te. Ti ho scelta per questo, perché sei una mignotta sempre in calore e perché possiamo godercela con chi vogliamo in piena libertà’.
Così andammo avanti a scopare. Ilie si mise dietro a Fabio e a turno gli infilava un plug nel culo aperto e il suo cazzo mentre Morena pisciava su papà e Miki che con la mano libera le sgrillettavano la fica. Lei godeva a ripetizione urlando come una dannata porca e a volte spruzzando la piscia da quella magnifica vagina depilata. Io ero fuori di me: non connettevo più per come mi sentivo squassato nel culo e per quanto godevo. Le mani facevano dentro e fuori e feci alzare mamma dal mio cazzo. Appena fu fuori iniziai a spruzzare a fiotti la piscia. Mi colava dappertutto e Ilie si avvicinò per leccarla dalla pancia e passarmela o darla a Fabio o Ennio. Papà era sul punto di sborrare e, sentendosi ancora più infoiato, lasciò il mio culo e la fica di Morena e infilò la mano in culo a Miki mentre la scopava in fica. Erano così imbestialiti di sesso che saltavano sulla panca urlando ogni genere di sconcerie. ‘Puttana troia ti inondo la fica, ti metto incinta’. ‘Porco frocio scopami tutta come una bestia. Fottimi culo e fica e sborrami l’utero cane bastardo’. E si sputavano addosso come se fossero indemoniati.
Mamma mise Morena sul tavolo e iniziò a lesbicare a 69 con lei mentre Ennio, tolto il cazzo di Fabio dal suo culo, andò loro vicino e iniziò a scoparle in fica e culo a turno. Il suo cazzo usciva da un culo per entrare in una fica e viceversa. E intanto si scopava da solo infilandosi un dildo nero a forma di mano a cono nel culo: si stava praticamente fistando con un dildo!
Ilie si mise dietro di me e mi infilò il cazzo dentro: stava in piedi davanti al tavolo e io sempre a pancia in su. Mio fratello si avvicinò a noi e si mise davanti a Ilie in modo che riuscisse a infilare da sopra anche il suo cazzo dentro di me. Il mio pisello era viola ormai, continuava a perdere piscia e umori senza che mi controllassi, tanto la mi a prostata era sollecitata da quegli sfregamenti interni continui. Intanto che mi fottevano come se fossi la peggior troia del mondo, Fabio girò la testa indietro e si sputava con Ilie così da riempirsi la bocca e passarla poi a me. Non ne potevo più. Iniziai a gemere davvero forte, a urlare e in poco tempo dissi solo ‘Aaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhhh mmmmmmmmmhhhhhhhhhh oooooooooohhhh!!!’.
Stavo sborrando, una sborra molto liquida, mischiata agli umori del cazzo e forse anche alla piscia. Ennio lasciò mamma e iniziò a leccare ovunque vedesse la mia sborra. Leccava e la ingoiava, oppure la mischiava alla sua saliva e mi apriva la bocca per sputarmela dentro. Mi trattava da cagna in calore e continuavo a godere. Ilie anche era ormai prossimo all’orgasmo. ‘Ti amo Fabio!!!!!!!!!!1 Sto sborrando nel tuo culetto di maschio frocettoooo!!!!’. E diede gli ultimi colpi forti nel culo del mio fratellino riversando nei suoi intestini non so quanti fiotti di crema. Mamma intanto iniziò a gemere all’unisono con Morena e in un urlo liberatorio addirittura pisciarono nel momento in cui iniziarono a godere. Papà intanto sembrava che avesse trovato la seconda donna della sua vita. Era infoiato come non mai, la scopava senza ritegno, la guardava negli occhi e lei a lui, si sputavano e leccavano lo sputo dalla faccia finché la strinse forte a sé e, fissandola negli occhi ancor di più le disse: ‘Miki amore sto sborrando nella tua ficona di troia. Voglio metterti incinta baldracca mia! Ti inondo come nemmeno Ennio sa fare’. E lei: ‘Amore trattami da donna di strada, annullami perché voglio essere tua. Pisciami e sborrami la fica bastardo che godooooooooooooo!!!’ e anche lei venne come sapevamo già: squirtava proprio! Ennio a quella scena si arrapò e iniziò a sborrarsi addosso senza nemmeno toccarsi! Andò vicino alla coppia e disse: ‘Miki amore come sei bella quando godi così. Sei la puttana che ho sempre voluto”. E rivolto a mio padre: ‘Carlo grazie!’. Mio padre, quasi commuovendosi, lo baciò in bocca con amore infinito e gli disse: ‘Ennio io ti amo’.
Era una scena bellissima: sempre di più si concretizzava il nostro amore porco e folle e la cerchia si allargava.
Eravamo distrutti, io ero sconvolto e non riuscivo a muovere un muscolo. Il culo era aperto e colava umori di ogni genere. Fabio venne vicino e iniziò a leccarmelo dentro mentre lo guardavo con amore fraterno e Ilie mi si avvicinò a fianco, mi abbracciò forte e disse: ‘Ragazzi, amo Morena ma voglio amare anche voi due maschi come amo lei’. E mi baciò con passione. Fabio lasciò il mio culo e con la bocca ancora impiastricciata di umori iniziò a slinguarci entrambi. Mamma e Morena erano sull’erba a guardare la scena abbracciate, accarezzandosi le vulve con le dita. Avevano entrambe le fighe che colavano umori densi e si coccolavano a vicenda leccandosi le bave dalle dita. Mi aiutarono a scendere dal tavolo, mi accompagnarono su un lettino del giardino e alla fine, senza accorgermene, mi addormentai con Ilie e Fabio che mi accarezzavano la testa e Ennio che mi coccolava il pisellino ormai flaccido e bagnato.

Il racconto continua con nuove sorprese. Chiedo scusa per i ritardi di pubblicazione che a volte ci sono e invito i vecchi e nuovi amici a fare commenti a maiale.perverso@hotmail.it
Un bacio in bocca a tutta la tribù degli incestuosi!!
W L’INCESTO!!!!!

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