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Mi chiamo Arianna e ho 40 anni compiuti da poco. Senza voler esagerare sono ancora una bella donna. Un bel seno florido, niente pancia, belle gambe che possono stare scoperte sotto a minigonne mozzafiato senza che abbia a vergognarmene e una bella terza di seno soda con due mele che, permettetimelo, stanno su da sole.
Nonostante ciò mio marito Alessandro non mi tocca da quasi tre anni.
Ogni tanto al mattino sento il suo uccello duro come marmo e penso ‘ecco adesso si cala il pigiama e mi salta addosso’ ma invece non accade mai nulla.
Lui si alza, va in bagno e quando torna il suo pisello &egrave tornato a nanna.
‘Ma che fa si masturba?’ Io sono qui con questo ben di dio di fica e tette e lui si sega in bagno come nostro figlio Gabriele?
Già, dimenticavo, ho un figlio ventenne che &egrave un fan della masturbazione. Credo abbia più la mano sul pacco che altro. Trovo tanta di quella sborra sulle lenzuola che non vi dico.
Pazienza comunque, &egrave un ragazzo, sono istinti più forti di lui.
Credo,anzi, che spesso mi spii perch&egrave quando faccio pipì o sono sotto la doccia la sua ombra incombente dietro la porta &egrave quasi palapabile.
Lui forse crede che non lo senta ma &egrave così evidente che spia dal buco della serratura….
Dubito anche che usi i miei capi intimi come feticcio perch&egrave un paio di volte ho trovato delle strane macchie sulle mie calze di nylon e sui miei slip e non oso immaginare come e quanto se li sia strusciati sul cazzo…
Di nuovo ho fatto finta di nulla sperando che crescendo la cosa sparisse da sola.
Ma torniamo ad Alessandro. Un giorno l’ho seguito…. Era troppo che faceva tardi , che mi diceva che doveva fare lo straordinario, che si assentava la domenica senza motivo e che, soprattutto, non mi degnava di uno sguardo o di un bacio… Insomma era chiaro che aveva un’amante, chiaro come il sole.
Quella domenica lasciai solo Gabriele a casa e appena Alessandro se ne andò in macchina senza dirmi ne dove andava ne quanto sarebbe stato via lo seguii a distanza.
Dopo una ventina di minuti vidi che si infilava per una stradina non asfaltata che portava a un boschetto piuttosto deserto…
Mi vennero i sudori freddi. Era il boschetto dove andavamo a far sesso da fidanzati.
Quel porco di mio marito non solo aveva l’amante ma la portava anche nel nostro posto segreto.
Aspettai un po e poi mi avvicinai a piedi per non far rumore. La troia che si scopava, pensai, doveva essere arrivata con un’altra auto perch&egrave a bordo mio marito non aveva nessuno.
In effetti, accanto alla sua Punto c’era un’altra auto. Ormai era certo mio marito mi faceva le corna.
Infatti eccolo lì nascosto dai musi dei due veicoli parcheggiati, su una coperta messa ben bene sul prato. Eccolo il porco. Tutto nudo, o quasi…
Mi ero già preparata a saltare fuori, urlargli in faccia cosa pensavo di lui e magari ficcare 4 schiaffi alla troia che si faceva scopare.
Ero tutta eccitata di rabbia…. Poi lo vidi, li vidi entrambi e…..
No. Non potevo crederci.
Mio marito era a pecorina come un cane e sotto di lui non c’era nessuna donna. Al contrario, sopra, o meglio dietro c’era il grasso culone di un uomo che ondeggiava a tutta forza.
Feci ancora un passo avanti e guardai meglio.
Si, non c’erano dubbi, mio marito con la mano sul cazzo si segava a tutta forza mentre un altro uomo lo inculava a tutta forza.
Potevo persino sentirlo ‘Si, dai, si sono la tua troiaaaaa’.
A quel punto riconobbi anche la voce dell’altro uomo ‘Si, si ti spacco il culo. Ti spacco tutta puttana!’ era inconfondibilmente Massimo, mio cognato, suo fratello.
Guardai meglio, non potevo crederci. Piuttosto di far sesso con le loro mogli mio marito e suo fratello preferivano prendersi a pecorina nel prato? E Massimo invece di farlo con la bella moglie che aveva preferiva il culo peloso di mio marito?
Alessandro si dimenava proprio come una vera checca ‘Si, o si che bel cazzone, dai sborrami dentro, si dai tesoro’.
L’altro si esaltava come se avesse chiavato Belen ‘O si, dai, o come godo, o si che culo caldo che hai…. Sborroooooooo’.
Gli stava sborrando in culo e mio marito felice a sua volta schizzava nell’erba ‘O si sono una troiaaaaaaa!’.
A quel punto notai anche che il mio caro compagno era nudo ma indossava un paio di calze nere autoreggenti.
‘Ma bene’ dissi a bassa voce e, rassegnata, scappai via.
Tornai a casa sconsolata che potevo fare? Rovinare il matrimonio, lasciarlo e crescere Gabriele da sola io che facevo la casalinga e non avevo ne denaro ne lavoro?
A 40 anni ricominciare da capo?
Per di più entrando in casa giunsi giusto in tempo per beccare quel segaiolo di Gabriele che si masturbava in salotto guardando un film porno.
Lo spense in fretta e furia e per nascondere l’erezione quasi cadde dal divano. ‘Ciao mamma stavo guardando… la partita, si la partita….’ disse tutto rosso in volto.
Io non lo cagai neanche e mi chiusi in camera a piangere….
Ne uscii solo quando tornò Sandro con la sua faccia da innocentino. Ora era tornato a fare il maschio e quando si mise a fare i suoi discorsi ‘da uomo’ con Gabriele, su pallone, macchine e amenità del genere fui quasi sul punto di chiedergli se da bravo ‘maschione’ sotto aveva ancora le calze autoreggenti….
Ma non lo feci. Non feci nulla. Ci avevo pensato a lungo e non potevo far altro che rassegnarmi.
Da quel giorno però iniziai a masturbi ogni volta che ero certa di essere sola. Prima, anche solo quel gesto con le dita mi sarebbe sembrato osceno e irrispettoso verso mio marito, ora, francamente, me ne fregava ben poco….
Certo un dito non &egrave proprio come un cazzo….

Una giorno in cui ero in vena di confidenze e forse in cerca di una spalla su cui piangere o di una alleata dissi tutto a Lorenza, la moglie di Massimo.
Credevo mi desse della pazza o chissà cosa e lei invece mi disse solo ‘Si lo fanno da quando erano ragazzi’.
Sgranai gli occhi ‘Come scusa?’.
‘Si me lo ha detto Massimo. Hanno iniziato quando dormivano assieme per penuria di femmine e poi ci hanno preso gusto’.
‘E allora perch&egrave sposarsi con me. Se voleva il cazzone di suo fratello perch&egrave sposarmi, vivere 20 anni con me, fare un figlio… Cavolo non poteva fermarsi prima?’.
Lorenza mi fece una carezza ‘Tesoro non &egrave così facile. Io credo che i nostri mariti, il tuo in particolare, siano quei finocchi latenti che non vogliono ammettere la loro vera natura. Più sono attratti da un corpo maschile e in particolare da un cazzo e più cercano di ficcarlo in una fica per negare la realtà’.
‘E’ questo che credi?’ chiesi.
‘Arianna guarda i fatti: mio marito quando lo facciamo riesce a venire solo quando mi incula. Dalla fica passa tanto per fare un saluto. Pensa che una volta che lo facevamo normalmente gli si &egrave smosciato come uno strofinaccio… Il tuo neanche ti tocca più. Abbiamo i mariti froci ammettiamolo’.
Annuii sconsolata. Aveva, purtroppo, ragione lei.
‘Qualche anno fa, te lo ricordi, eravamo a sciare in montagna e c’era una camera da letto sola -disse- noi donne nel lettone e i maschi hanno dormito in salotto. Ricordi?’.
Certo, lo ricordavo benissimo. Siccome c’era un letto solo noi donne eravamo state invitate ad usarlo e i nostri mariti si erano adattati a dormire sulle poltrone del salotto. Un gesto che io avevo trovato molto carino da parte loro e senza alcun secondo fine.
A parte il fatto che Lorenza dormiva nuda e la cosa mi aveva un po’ messa in imbarazzo quando mi si era infilata accanto sventolando le grosse tettone addosso a me e mostrandomi senza pudore la sua fica insolitamente pelosa, per il resto tutto bene.
‘Bhe quella notte lo hanno fatto. Mi sono alzata a pisciare e li ho visti. Erano anni, credo, che non lo facevano e quella sera gli si &egrave risvegliato, diciamo così, l’antico fuoco’.
‘A &egrave così che mi sono persa il marito!’ scattai.
‘Credo di si’.
‘Tu però- insistetti- tu lo sapevi e lui lo ha ammesso se ti ha raccontato queste cose’.
‘Cara mia non &egrave mica il primo. Sarà andato con altri quattro o cinque uomini. Alla fine era inutile nasconderselo e così abbiamo affrontato il problema. Teniamo in piedi il nostro matrimonio e le apparenze, lui non mi fa mancare nulla ma si, quando esce la sera, va a scopare con un uomo’
‘Quindi possiamo solo star zitte ed accettare &egrave questo che mi stai dicendo’ conclusi.
Lei mi sorrise ‘Bhe non significa che dobbiamo mettere le ragnatele fra le gambe’.
La fissai stranita ‘Lorenza non mi dire che ti sei fatta l’amante anche tu?’.
Lei sbocciò in una grassa risata ‘Ma piantala. Ti pare con la sorpresa che ho avuto da Massimo che mi voglio trovare un’altra palla al piede di maschio. No, io -frugò nella borsetta- io ho questi amici qui’.
In un batter baleno sul tavolino davanti a me c’erano tre vibratori di diverse dimensioni.
‘A! Ti fai col vibratore’.
‘E’ piacevolissimo non hai mai provato?’.
‘No. Ma scusa perch&egrave li hai in borsa?’.
‘A volte capita una cosa veloce…. Sai due minuti di relax in bagno capisci’.
Non avrei mai creduto fosse così porca!
Ma non era finita.
‘Senti ne vuoi provare uno?’.
In effetti una mezza idea ce l’avevo. Quello di colore nero era anche più grosso di quello di Sandro.
Lo presi in mano. Era duro e la superficie in lattice dava uno strano senso a toccarlo… Una cosa davvero strana ‘Magari se mi presti questo…’ dissi timidamente.
‘A buongustaia ti sei scelta quello più grosso’ rise lei e io arrossii.

‘Dai provatelo’ insisteva Lorenza.
‘Intendi dire adesso?’.
‘Ma si dai che ci vuole, apri le gambe e te lo provi. Ce li proviamo assieme’.
Era tutta convinta e io sempre più imbarazzata ‘Mi vergogno’.
‘E di cosa. Di cosa hai paura di non infilartelo bene? Sai che si fa, ti aiuto io’ e così dicendo mi sollevò la gonna e mi accarezzò una coscia.
Un misto di curiosità e desiderio si contrapponeva alla mia pudica vergogna. Per quanto considerassi il tutto assolutamente perverso c’era qualcosa che mi diceva di andare avanti, qualcosa che non mi fece dire di no a Lorenza. Ne quando mi accarezzò accanto al pube, ne quando mi calò gli slip, ne quando iniziò ad accarezzarmi la vulva….
In breve ero bagnata e Lorenza chinata fra le mie cosce mi leccava la fica come una vera troia.
Ancora non avevo provato l’esperienza del vibratore e già le ero venuta in bocca.
A quel punto si spogliò. Era ancora una bella donna nonostante i suoi 55 anni. Fisico asciutto, seno grande, belle gambe… Una deliziosa moretta con quella cosa pelosa e…. caldissima.
Era la prima volta che leccavo una fica e, lo ammetto, mi piacque da impazzire tanto più che mentre io davo piacere a lei altrettanto ne ricevevo dalla sua lingua.
Pensavo che il 69 fosse una cosa da fantascienza invece… cavoli che spasso.
Quando ci infilammo a vicenda i vibratori fu anche meglio. Si godeva anche più che con un cazzo specialmente perch&egrave quegli affari erano sempre duri e Lorenza me lo muoveva dentro da vera maestra. Sapeva cosa volevo, quando lo volevo e me lo stava dando in tutto e per tutto.
Ovvio che lei, da vera maestra e ingorda non si accontentò di uno solo e mi disse ‘Infilami l’altro nel culo tesoro’.
‘Ma dai che dici’.
‘Fallo, fallo, si gode da impazzire. Doppia penetrazione…. Fammi godere Ari’.
E lo feci….

Divenni l’amante di Lorenza e due pomeriggi a settimana, quando avevo la casa libera, ci trovavamo per darci a vicenda tutto il sesso di cui avevamo bisogno.
Era bellissimo e appagante. Lorenza sapeva farmi godere anche più di Alessandro e non dovevo nemmeno preoccuparmi di nascondere i nostri incontri come avrei dovuto fare se mi fossi trovato un altro uomo. Con Lorenza non c’era alcun problema. In fondo eravamo solo due quarantenni che si ritrovavano per spettegolare un po’… Nessuno avrebbe mai saputo e io, bene o male, potevo continuare ad avere una vita sessuale attiva nonostante il marito frocio.

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