Skip to main content

Fare L’amore e la cosa piu’ bella del mondo, un dono che dobbiamo cogliere dal primo momento
fino all’ultimo istante di vita. Non sto parlando di volgare sesso, o ginnastica da camera, o
flessioni sul corpo senza sentimento. Sto parlando di vero amore, fatto con corpo testa e anima.
Il fatto che vi vado a raccontare, riguarda me, i miei uomini e mia madre, la tutrice se cosi’
possiamo definirla, delle mie esperienze sessuali. Senza mia madre, credo non sarei riuscita mai
ad esprimermi al meglio come femmina. in piu’ di venticinque anni, ne ho combinate di ogni
tipo, volendo sperimentare dove la mia Troiaggine mi portava.

A volte andando anche a finire nei guai per la leggerezza con cui mi infilavo in certe situazioni.
Come ad esempio, la volta che sono finito per emigrare nella vicina Svizzera italiana, per
maritarmi con un’uomo di sessan’anni. Avete capito benissimo, mi ero alla fine sposato. Anche
se non nel nostro paese, cosa che portava all’annullamento, una volta varcata la soglia del
confine Svizzero. A quel tempo i matrimoni dello stesso sesso in Italia non erano ancora
permessi, cosa che poi grazie al cielo, fu introdotta da una legge che a malincuore oggi e stata
rivista dall’attuale governo in carica. Conobbi il mio futuro marito Mauro, in una delle mie tante
avventure tra i maschi conosciuti qui e li. Come ripeto, la mia troiaggine mi portava sempre a
farmi sfondare il culo ogni giorno quando mi andava bene, e a periodi quando mi andava male.

Modestamente senza farmi vanto, uno come me non ha mai avuto problemi a trovare un uomo
che mi sfondasse. il mio aspetto e sempre stato preso di mira dai curiosi, e questo mi ha sempre
permesso di vantarmi mille avventure. Il punto era che io non lo facevo solo per il piacere di fare
sesso, ma cadevo in trappola nell’innamorarmi facilmente dei miei amanti occasionali. Ma di
averne alla fine scelto solo uno per il mio matrimonio. Cosa trovai in Mauro che non trovai negli
altri? non saprei dirvelo. Su questo punto ho avuto sempre un forte contrasto con mia madre, lei
poteva accettare che facessi sesso per soddisfare le mie voglie fisiche, ma sapere che mi
innamoravo al primo istante dello sconosciuto di turno, per lei era inaccettabile.

Ovviamente non
la ascoltavo, ho sempre agito d’istinto, e se un uomo mi piaceva, che avesse avuto cinquant’anni
o settanta, per me non faceva nessuna differenza.
L’amore si sa non ha età ne distinzione sessuale. incontrai Mauro, un bel sessant’enne con la
passione per i Femboy come me, una sera in una delle mie solite uscite estive notturne. Mi diede
un passaggio in auto, e fu amore a prima vista per entrambi. Dopo avergli svuotato le palle
dentro la mia gola, e averne ingoiato la sperma fino all’ultima goccia, parlammo a lungo,
vedendo che avevamo molti punti in comune, ci piacevano gli stessi Film, fare le stesse cose, il
sesso allo stesso modo, il cibo e altre cosette di poco conto, ma che per quell’incontro furono
fatali. Io e Mauro ci frequentammo per qualche tempo, lo facevo venire a casa mia, facevamo
l’amore per pomeriggi interi sul mio lettone matrimoniale a due piazze. Lo facevo diventare
matto di gelosia, perchè essendo Troia ad alti livelli, non perdevo mai occasione di farmi aprire il
culo dal primo che capitava.

Mauro era un’uomo aperto, a lui andava bene che scopassi con tutti, bastava lo tenessi
costantemente informato, si incazzava giustamente solo quando lo facevo senza dirgli nulla, o
magari mi infilavo in qualche casino, allora il cazziatone ci poteva anche stare. Era come un padre
per me, e la cosa mi eccitava parecchio. Il pomeriggio, dopo il lavoro, passava sempre a trovarmi
e finivamo per scopare come maiali sul lettone matrimoniale di casa mia. Mentre ero in bagno a
darmi una sistemata, e lui lui sulla porta a guardarmi, parlammo un po del nostro futuro insieme.
Fu proprio lui a farmi la proposta di andare a sposarci in svizzera. Disse che ci aveva pensato
proprio mentre tornava dal lavoro, e se ci sposassimo? mi disse a bruciapelo. La presi come una
delle sue solite battutine stupide, ma vidi non rideva affatto.

L’idea di avere finalmente un marito mi eccitava da morire, ne parlammo e alla fine accettai la
pazzia di quella proposta. Mamma doveva saperlo subito dissi, e l’uomo concordò di telefonarle
per annunciarle il lieto evento. Era infatti una cosa assurda, mai in vita mia avrei pensato di
sposarmi con uomo poi, che poteva per l’età essere mio padre. La pazzia e sempre stata la
reazione che mi ha guidato, cosi’ verso sera, prima che l’uomo se ne andasse, presi il telefono e
chiamai mia madre. Mamma conosceva già Mauro, glielo presentai telefonicamente in varie
occasioni. Feci il suo numero, e mentre attendevamo gli squilli in vivavoce, chiesi all’uomo come
pensasse l’avrebbe presa. Lui era intenzionato ad andare fino infondo, e dal canto mio,
consapevole di tutto cio’ che comportava un matrimonio, anche se fatto all’estero, ero
eccitatissima all’idea di sposarmelo. Quando mamma finalmente rispose, la salutammo
entrambi, e passammo subito al punto. “Mi sposo con Mauro, e stavolta facciamo seriamente” le
ho detto a bruciapelo, senza darle nemmeno il tempo di replicare.

Aggiunsi che qualsiasi cosa avrebbe detto, noi ci saremmo comunque sposati, non si tornava
indietro. L’uomo le spiegò che il matrimonio aveva effetto solo in Svizzera per il momento, ma
che volevamo comunque ufficializzare la cosa appena possibile anche nel nostro paese. A mia
madre quasi venne un infarto a quella notizia, le madri sperano sempre di vedere i loro figli
sopratutto maschi, sistemati con un lavoro, una bella ragazza, e magari farsi una famiglia con dei
figli. Sapere che il suo unico figlio, si maritava con un uomo, non la rese certo la madre piu felice
del mondo, ma come sempre, accettò la situazione, dato non poteva far altro.
Sperando che quell’uomo mi facesse mettere la testa apposto e mi amasse davvero. Aggiunse
anche che voleva essere presente. Cosi’ sia, le risposi, mi accompagnerai tu davanti al giudice di
pace per le firme di rito. Era deciso, quando il mio uomo se ne andò, passai la serata al telefono
con mamma a pianificare tutto nei minimi particolari, ero cosi’ eccitata, che sborrai parecchie
volte a telefono con lei, masturbandomi come una pazza. Era un’occasione unica, e mia madre
sperava che anche se fosse stato un matrimonio fittizio, l’esperienza poteva servirmi a maturare
e mettere la testa apposto. Beh si sbagliava come sempre.

Finalmente d’ora in avanti, se Mauro mi avesse sorpresa a farmi rompere il culo da qualcun’altro,
avrei potuto dire la famosa frase: CIELO, MIO MARITO. Come da accordi andammo in Svizzera
verso il mese di Luglio, esattamente 20 giorni dopo averlo annunciato a mia madre, e credetemi,
sono stati i venti giorni piu’ lunghi della mia vita. Non facevo che contare un giorno dopo l’altro
con l’impazienza di una bambina che aspetta il momento dei regali di Natale. Alla fine, come da
accordi, mia madre venne a Milano col treno, Mauro la porto’ a casa da me in auto. Inutile dire
che avere mamma vicino, aumentò la mia Troiaggine, e i pochi giorni che ci dividevano dalla
partenza per la svizzera, la feci ammattire.
Mauro veniva a trovarci ogni santo giorno, avendo le chiavi di casa, non doveva nemmeno
annunciarsi. Mi ero promessa di fare la brava finchè mamma fosse rimasta con me, ma non ho
potuto rinunciare a far svuotare le palle ad uno dei soliti ragazzi di colore delle consegne a
domicilio.

I soliti che ormai mi conoscevano benissimo dato mi servivo spesso da loro e le
consegne dele pizze il piu delle volte, erano accompagnate a una bella e sana scopata. Ordinai
una Pizza da loro, e quando mia madre mi beccò inginocchiata a masturbarmi a gambe aperte, in
intimo, mentre il ragazzo di colore con i calzoni abbassati, teneva il suo bel cazzo lungo e duro
dentro la mia bocca, andò su tutte le furie, riuscendo a metter in fuga il tipo spaventato, non
prima che questo mi avesse riempita la gola di caldo sperma.

Tranquillizzai subito mia madre, dicendole che lo conoscevo, e che mi facevo sfondare il culo da
lui e il suo amico da un bel pezzo ormai. li conoscevo bene, erano dei bravi ragazzi infondo.
Mamma ovviamente non accettò quel tipo di spiegazione, e mi ricordò che stavo per sposarmi,
dovevo mettere la testa apposto, dovetti spiegarle che anche Mauro era d’accordo sul mio
comportamento. Amavo Mauro, e volevo diventasse mio marito ad ogni costo, ma questo non
mi avrebbe impedito di continuare a farmi aprire le natiche da chi unque avessi voluto le dissi.
Mamma sospirò quasi rassegnata.

Dopo quell’episodio, cercai di rigare dritto, anche se continuavo a fare la Troietta con Mauro
davanti a lei ad ogni occasione. A breve dovevamo sposarci, e tra marito e moglie, era piu’ che
normale fare certe cose, anche se non in presenza alla propria madre. Ogni volta potevo,
stuzzicavo l’uomo, che da parte sua, cercava di tenere sempre un comportamento impeccabile
ed educato davanti alla sua futura suocera. Lui e mamma avevano preso una certa confidenza, si
davano del tu, infondo stavano per diventare parenti, era giusto allentare la tensione e
avvicinare le distanze.
Una sera, Mauro decise di restare a dormire da noi, viveva solo, e il giorno dopo iniziava le
meritate vacanze estive, cosi’ ne approfittò. Quella sera, neanche a farlo apposta, mi era presa
una voglia tremenda di fare l’amore, sarà stato il caldo, la presenza di mia madre che mi eccitava
da morire, o la presenza ormai fissa del mio uomo, Mauro dovette leggermi nel pensiero, perche
mi sorrise in un modo tutto suo. Eravamo tutti e tre seduti sul divano a guardare la TV in salotto,
io e Mauro vicini, e mamma dal lato opposto del divano. Abbiamo iniziato ad amoreggiare con
baci e carezze innocue, passando ben presto a qualcosa di piu’ audace.

Cose normalissime, a cui
mia madre si era ben presto abituata. Addosso avevo soltanto un misero e ben poco coprente
Bikini, dato che girare nudi per casa a mia madre dava fastidio, cercai di coprirmi con qualcosa di
non troppo coprente, vista anche la stagione.
Mauro aveva addosso una canotta nera e dei boxer. Mamma una vestaglia chiusa, i suoi soliti
occhialoni sul naso, braccia conserte, gambe accavallate e sguardo verso lo schermo televisivo.
Era Mauro piu’ vicino a mia madre di me, gli misi una manina dentro ai boxer, e gli sfilai il cazzo
già bello duro.

Lui non fece una piega e mi lascio’ fare, ben conoscendo le mie intenzioni. Iniziai a
masturbarlo piano piano, attenta a non farlo sbrodolare, Mauro estrasse il mio pisellone dagli
slip del bikini, e iniziò a masturbarmi a sua volta, scostandomi i lunghissimi capelli biondi e
baciandomi il collo. Tutto questo, avendo a fianco mia madre, che ovviamente fingeva di
guardare la televisione, ma che in realtà con la coda dell’occhio ci lanciava degli sguardi ogni
tanto. Era eccitantissimo, e non lo nego che avrei voluto tanto partecipasse pure lei.

Ben presto, io e il mio uomo passammo a fare sul serio, senza preoccuparmi tanto di mia madre
li a fianco, mi alzai in piedi a gambe larghe, dando la schiena al mio uomo, che a gambe chiuse e
seduto sul divano, teneva le braccia spalancate per accogliermi, mentre mi sedevo piano piano
sulle sue ginocchia, facevo scivolare la sua grossa e turgida cappella dentro le mie natiche umide
e burrose. Avevo mia madre proprio li a fianco, a pochi centimetri da me, voltai la testa verso di
lei, scostandomi i lunghi capelli da un lato del collo, e facendo un grosso sospiro, mi lasciai
penetrare dal suo grosso cazzo che scivolo’ tutto dentro me. Le sospirai in faccia sorridendole,
mentre iniziavo a saltellare su e giu dalle ginocchia del mio uomo aiutata da lui stesso.

Mia madre, donna di sani principi e un’educazione cristiana, dopo un primo sguardo, volto’ la
testa dall’altra parte. Mi sentivo una vaccona in quell’istante, ma il mio uomo, forse stanco e
sfiancato dal caldo, dopo qualche altra spinta al suo bel cazzo duro, venne sbrodolandomi nel
culo la sua sperma calda. Rimasi un po delusa, e anche l’uomo si dimostro’ subito dispiaciuto per
quella misera prestazione. Mi alzai dal suo cazzo, mentre la sua sborra iniziava a colare giu per le
mie gambe uscendo dal mio culo aperto. Lo baciai e lo rassicurai che ci avremmo riprovato
presto.

L’uomo si alzo’ e ando’ in bagno a darsi una rinfrescata.
Mamma, mi guardo’ con una faccia abbastanza strana, e mi lancio’ una frecciatina velenosa –
Non mi sembra che come uomo sia sto granche’… Vista l’eta’ era da immaginarselo. Forse te ne
dovevi scegliere uno piu giovane e della tua eta’,- disse con una punta di ironia che non mi
sfuggi’. Mentre mi asciugavo dalla sperma colata con un fazzoletto di carta, le ricordai, che
quell’uomo, faceva l’amore come pochi, e forse tra il caldo e la stanchezza, aveva avuto un calo
di passione. “Aspetta che ci sposiamo… Poi sentirai che musica qui dentro….” -le risposi
rilanciandole la frecciatina. Mamma si zitti’, fece spallucce e torno’ a guardarsi la sua TV.

Un’episodio che non credevo mia madre avesse potuto criticare, pensavo fosse stata piu
comprensiva, da madre avrebbe dovuto cercare di confortarmi non di sbeffeggiarmi. Era
evidente che la situazione non le piaceva, e cercava in ogni modo di farcelo capire. Aveva voluto
lei essere presente, noi l’avevamo soltanto messa al corrente del matrimonio, perche’
comportarsi cosi’? Ma la faccenda non sarebbe finita li, ero intenzionato a dimostrarle, che stavo
per sposare un’uomo vero.
Finalmente arrivo’ il giorno tanto atteso del matrimonio e del viaggio nel canton ticino.

Ero
ancora incazzata con mia madre, per il suo perfido commento sulle prestazioni sessuali del mio
futuro marito, e non gliela volevo far passare liscia. Era stata troppo cattiva con quel commento,
e fino al giorno del matrimonio, l’avevo fatta ammattire per vendicarmi. Il viaggio in svizzera, di
per se fu abbastanza tranquillo, mamma non apri’ bocca per tutto il viaggio, e ne fui contenta.
L’unica critica che si permise di farmi, era stata per il mio abito troppo da sgualdrina secondo lei.

Avevo indossato e vero, qualcosa di troppo appariscente, che mi faceva sembrare piu una
puttanella che una sposa. Shorts in jeans trucidi e sgambatissimi, tanto che mi si vedevano parte
delle natiche, con sotto calze a rete autoreggenti, una T-shirt nera scollacciata con la schiena
nuda, truccata forse un po troppo pesantemente, capelli sciolti, occhiali Rayban stile anni ottanta
a goccia a specchio, stivali americani da cowboy neri ai piedi.

A Mauro invece piaceva il mio
Outfit, e apprezzava molto come mi fossi conciata da vera zoccola, lui piu sobrio di me, si era
messo dei semplici pantaloni lunghi beige con una maglietta a maniche corte dello stesso colore
leggera, occhiali scuri in viso, mentre mamma, era seduta dietro con il suo abito leggero a strisce
zebrate.

Arrivammo in svizzera prima di mezzogiorno, e dato il sindaco che ci doveva sposare, era un
amico del mio uomo, ci intrattenemmo un po con lui. Lo squadrai meglio, un’uomo alto, magro,
con una faccia poco rassicurante dalla lunga barba nera, e dallo sguardo strano, ci invito’ ad
entrare in comune per bere un caffe’. Io non ho mai sopportato il caffe’, e quindi passai la mano,
mentre mamma in evidente stato di imbarazzo sempre a causa del mio vestito troppo
puttanesco, parlo’ il meno possibile, e quando il sindaco mi fece i complimenti per la mia
bellezza ed eleganza, mia madre si volto’ dall’altra parte per la vergogna, o forse per non
scoppiare a ridergli in faccia.

Finalmente l’uomo, ci condusse nel suo studio, per le firme di rito e
i documenti necessari per il matrimonio, avvisandoci, che la pratica che andavamo a concludere,
era valida solo tra i confini svizzeri al momento, varcati i quali, tutto si sarebbe annullato, ma
questo gia lo sapevamo.
Avevamo solo fretta di concludere la questione il piu presto possibile, dato si era fatta ora di
pranzo, e iniziavamo ad avere un certo appetito. Concluso il rito delle firme dei documenti, ci
baciammo, e da quel momento per la regione svizzera, io e l’uomo, risultavamo legati da vincolo
del matrimonio.

Uscimmo abbracciati stretti e con i volti raggianti dalla gioia, mentre mia madre,
se ne stava in disparte indietro, sempre imbarazzata e forse anche seccata dalla situazione. Era
stata lei a voler partecipare al nostro matrinonio, nessuno l’aveva costretta mi dissi, peggio per
lei.

Trovammo una pizzeria poco distante dal comune, e ci infilammo per mangiare prima di ripartire
per rientrare in Italia. Mamma anche a tavola, non manco’ di lanciarci le sue velenose frecciatine
dicendo che non capiva a cosa serviva un matrimonio in svizzera, se poi da noi non valeva una
beata. Non raccogliemmo la sua provocazione, e ci godemmo la pizzata prima del rientro a casa.

Rincasammo che era ormai pomeriggio inoltrato, stanchi dal viaggio, ma felici di esserci sposati.
Mauro, volle mantenere la tradizione di portarmi in braccio oltre la soglia di casa, e mamma
dovette trattenere le risate per la comicita’ con cui l’uomo mi sollevo’, non che fossi pesantissima
chiariamoci, ma prendendomi in malo modo, quasi cascammo a terra entrambi.

Finalmente piu comodi, cambiati d’abito, e stravaccati sul solito divano, potemmo rilassarci dopo
una lunga giornata di impegni. Avevo voglia di mio marito, e glielo feci capire al volo,
prendendogli il cazzo dai boxer, abbassandomi tra le sue gambe, e infilandomelo tutto in bocca.
Mi scostai i lunghi capelli da un lato del viso, guardando mia madre li accanto, e succhiando il
duro e grosso cazzo di mio marito. Finalmente potevo chiamarlo cosi. Senza perdere altro
tempo, mi alzai in piedi, a gambe larghe, mi misi in ginocchio su Mauro, stavolta faccia a faccia
con lui, e non dandole la schiena come la volta precedente, gli misi le braccia al collo, e lo baciai,
mentre il suo bel cazzo nodoso e duro, si infilava lentamente, scivolando piano dentro il mio
culetto.

Volevo che mia madre vedesse che uomo mi ero scelta finalmente, e iniziai a darci dentro,
stavolta anche Mauro in perfetta forma fisica mi diede una mano, e iniziai a sospirare e saltellare
sul cazzo del mio uomo a fianco a mia madre, che fingeva come al solito di non vedere lo
spettacolo osceno a cui la obbligavamo secondo lei ad assistere. Io al contrario, avevo la testa
voltata verso di lei, e le godevo in faccia sempre piu forte quasi ululando, dimenandomi,
cavalcavo il cazzo del mio uomo con passione e con amore.

Mi son data cosi da fare, che pure mamma ha dovuto arrendersi all’evidenza dei fatti, e
riconoscere che come donna ero davvero credibile, e che facevo l’amore in modo fantastico. Alla
fine si decise, e da dietro le lenti dei suoi occhialoni da vista, ci fisso’ guardandoci senza piu’
vergogna ne fastidio, senza piu fare la santarella, senza pudore, guardava sua figlia godere come
la Troia che era, saltellando sul cazzo di suo marito.

Sorrisi a mia madre, che per la prima volta da quell’evento che l’aveva sconvolta, mi ricambio’,
ero al culmine della gioia, e sbrodolai sulla pancia del mio uomo tutta la mia felicita’ sporcandolo
di sperma. Dopo poco anche lui si svuoto’ le palle dentro di me, venendo con un sospiro lungo.
Quello era VERO AMORE. Restammo abbracciati ancora con il suo bel cazzo infilato dentro di me,
lo baciai nuovamente, poi rivolta a mia madre, la punzecchiai – Allora? che hai da dire adesso?
non parli piu? – le intimai cattivamente. Lei si tolse gli occhiali, e mentre Mauro riprendeva fiato
per la faticata, lei disse – Avevo torto… Mi dispiace… Spero che siate felici e che questo
matrimonio duri a lungo.

Mauro la ringrazio’, io le sorrisi, stavolta sentivo era sincera. Peccato
solo che il mio matrimonio con Mauro, duro’ solo pochi mesi, prima di una separazione
consensuale. Alla fine avevamo fatto il famoso passo piu lungo della gamba. Io tornai a fare la
Troia con tutti gli uomini che incontravo come sempre, e mia madre dovette anche stavolta,
abbassare la testa.
chrisbabyface@libero.it

2
1

Leave a Reply