Skip to main content

Lo schermo è nero, il televisore si potrebbe dire spento non fosse per un ritmo sincopato di tamburi che proviene dagli speaker.

Un lampo lo attaversa e una figura maschile compare in piedi al centro.

L’inquadratura si stringe fino a presentarlo a mezzo busto.

È un uomo che non si potrebbe definire bello, ma possiede lo sguardo sicuro e deciso di chi sa di essere perfettamente padrone della situazione.

Aspetta qualche istante che la musica cessi, poi parla guardando direttamente in camera.

La sua voce è profonda e pulita, il suo sguardo sereno.

“Buonasera signore, buonasera signori. Così come Dante venne avvisato alle porte dell’Inferno, così io ora sono qui a darvi un monito. Se siete anime pure e sensibili, se vi piacciono i gattini e gli One Direction, forse fareste meglio a cambiare canale, e a farlo subito”.

Rivolge allo schermo un sorriso sardonico e incrocia le braccia sul petto

“Ma se invece – continua, alzando leggermente la voce – siete curiosi di esplorare i meandri della perversione umana e volete capire fino a che punto questa puà spingersi, allora siete nel posto giusto. Perchè questa non è una televisione qualunque. Questa è Torture TV!”.

L’immagine sparisce, una musica metal sale di volume e in rapida successione passano sullo schermo fotogrammi di croci, gogne e fruste.

Un altro lampo, e questa volta la telecamera mostra allo spettatore uno studio televisivo.

Sembra una piccola arena, al centro della quale è in piedi l’uomo che aveva parlato prima della sigla.

Non ci sono applausi, anche se ai margini dell’inquadratura si scorge un pubblico piuttosto nutrito.

L’uomo sorride nuovamente.

“Bene, rinnovo i miei saluti ai più coraggiosi, a quelli che hanno deciso di rimanere a vederci. Io mi chiamo Klaus e vi garantisco che non sarete delusi, avete la mia parola, e domani potrete raccontare ai vostri amici e colleghi di aver assistito ad uno spettacolo unico. Ve lo anticipo: molti non capiranno, ma non prendetevela con loro. Come vi ho detto prima, questo non è uno spettacolo per tutti”.

Prende a passeggiare per lo studio, seguito dalla telecamera.

“Ma cosa succederà questa sera? Cosa mai non si è ancora visto in tv?, vi starete chiedendo”.

Si ferma e punta l’indice verso lo schermo.

“Vi faccio io una domanda. Avete mai desiderato punire qualcuno? Avete mai subito un torto, ricevuto un’ingiustizia così forte da farvi pensare che il colpevole avrebbe meritato una punizione? Sono sicuro di sì: è molto umano, non c’è niente di male ad ammetterlo”.

Riprende a passeggiare.

“Ma non solo. Vi è mai capitato, al contrario, di rendervi conto di esservi comportati male con un’altra persona, così tanto da sentire di meritare una punizione? Di aver causato un danno a qualcun altro e di non sapere come espiare la colpa? Di vedere qualcuno stare male per causa vostra e dirvi: vorrei patire io quello che soffre lui?”.

Si ferma e guarda nuovamente in camera.

“Questo è forse meno consueto, ma è altrettanto umano. Sicuramente in molti mi stanno capendo”.

Sorride e si porta le mani dietro alla schiena.

“Ebbene, noi siamo qui per questo. Qui questa sera ci saranno tutti. Ci saranno persone ferite che desidereranno la vendetta nei confronti di qualcuno. Ci saranno colpevoli ansiosi di pagare per le proprie colpe. E ci saranno ovviamente sadici pronti a soddisfare i desideri di entrambi”.

Dal pubblico si alza qualche risatina.

“Ancora non è chiaro? Sono certo lo sarà di più dopo che avremo presentato i concorrenti di questa sera!”.

 

Protende un braccio verso la sua destra e la camera viene puntata in quella direzione, inquadrando una porta dalla quale emerge una donna.

Ha una quarantina di anni, è bionda e molto magra.

Klaus le indica una sedia alta posta a ridosso del pubblico e la invita a sedersi.

“Conosciamo ora la nostra coraggiosa – dice – Quella che deve rompere il ghiaccio. Presentati, per piacere, e dicci per quale motivo sei qui”.

La donna è rossa in volto, si vede che è agitata.

“Buonasera a tutti – dice con un filo di voce – Mi chiamo Sabrina e sono qui perchè ho tradito mio marito”.

Il silenzio cala sul pubblico.

Klaus la invita con un gesto a continuare.

“E’ stato uno sbaglio, è successo solo una volta e sono molto pentita. Lui sta male ma sono convinta che quando lui vedrà cosa patirò per lui si persuaderà che non succederà più”, presegue guardando verso il basso.

“Tuo marito è qui con noi?”, le chiede.

“Sì, è con i nostri figli”, risponde lei.

La telecamera inquadra tra il pubblico un uomo brizzolato accanto al quale siedono un ragazzo e una ragazza.

Il figlio più giovane, vistosi inquadrato, saluta allegro verso la telecamera, ma la sorella maggiore lo fa smettere con uno schiaffetto sulla nuca.

L’immagine torna sulla donna, si vede che è turbata.

“Bene, speriamo che tu abbia ragione, Sabrina. Ma non sei la sola, questa sera. Facciamo entrare la prossima concorrente!”.

 

La telecamera torna sulla porta, attraverso la quale passa una ragazza decisamente più giovane.

Entra con piglio risoluto e si accomoda accanto a Sabrina.

“Ecco la nostra seconda concorrente. Presentati e dicci perchè sei qui”.

La ragazza guarda dritto verso la telecamera.

“Mi chiamo Giulia e sono qui perchè mi sono comportata male con la mia famiglia. Ho rubato in casa, ho venduto la collezione di francobolli di mio padre e sono sparita per dieci giorni senza avvisare. Merito di essere punita”.

“Quindi la tua famiglia è qui?”, chiede Klaus.

Giulia indica verso il pubblico e la telecamera inquadra un uomo, una donna e un ragazzo giovane, poi torna sulla ragazza.

“Per la tranquillità di tutti, Giulia, ci dici anche quanti anni hai?”.

La ragazza sorride: “Tranquilli, ne ho diciannove”.

Klaus lancia un applauso, durante il quale l’inquadratura torna sulla porta.

 

Emerge dal riquadro buio un ragazzo.

Ha circa una trentina di anni e un fisico asciutto.

Prende posto accanto a Giulia.

Klaus gli porge il microfono senza chiedergli nulla. Ormai la formula è chiara.

“Mi chiamo Alessandro e sono un giocatore di calcio dilettante. Un mese fa la mia squadra ha avuto la possibilità di salire di categoria, e forse sarebbe successo se io non mi fossi presentato in campo il giorno dello spaeggio dopo aver passato la sera precedente a bere. Ho giocato malissimo e abbiamo perso, sono convinto di avere tutte le colpe della sconfitta. A causa mia, la mia società ha mancato un obiettivo che sarebbe stato il più prestigioso della sua storia”.

La telecamera inquadra un gruppo di ragazzi in tuta rossa tra il pubblico mentre Alessandro fa una pausa.

“Ti senti di meritare una punizione?”, chiede Klaus fuori campo.

“Sì. Nessuno di loro mi ha detto nulla, ma sono certo che ognuno dei miei compagni avrebbe voluto tirarmi un pugno. Ora è il momento di espiare”.

Dal pubblico si leva un applauso, mentre il ragazzo guarda a terra.

Klaus sorride e indica nuovamente verso la porta.

 

Questa volta è il turno di una ragazza.

Ha una trentina di anni, è molto magra e porta lunghi capelli neri. Ha gli occhi azzurri.

“Sono Eliana e lavoro presso uno studio legale. Ho sbagliato a compilare un contratto e per questo motivo un cliente ha potuto ricevere la nostra prestazione senza pagarci la parcella. Il mio capo e il suo socio hanno lavorato gratis e hanno perso dei soldi”.

Klaus si avvicina e le mette una mano sulla spalla.

“Per questo motivo tu pensi di meritare di essere punita?”, le chiede.

La ragazza scuote il capo.

“No”.

Klaus guarda la ragazza interrogativo, Eliana gira la testa verso la sua destra.

La telecamera inquadra un uomo tra il pubblico; è molto elegante, vestito impeccabilmente con un completo scuro e cravatta dello stesso colore.

Alza la mano e chiede la parola, dopo qualche secondo gli viene recapitato un microfono.

“Io sono il datore di lavoro della signorina. La questione è molto semplice: lei ha già compiuto diversi errori gravi e tutti sono costati dei soldi a me e al mio socio – indica un uomo accanto a lui vestito in maniera simile – Avevamo deciso di risolvere il rapporto di lavoro, ma poi ci abbiamo ripensato e abbiamo comunque voluto darle una ulteriore possibilità. Però, visto che abbiamo appurato che parlare non serve, riteniamo che sia giusto che lei abbia una punizione tale che la prossima volta ci pensi due volte prima di redigere dei contratti in maniera approssimativa”.

Klaus annuisce, quindi si rivolge nuovamente ad Eliana: “Quindi tu pensi sia giusto subire una punizione?”.

Lei alza le spalle: “Se l’alternativa è perdere il lavoro, sono d’accordo. Poi sono certa che questa esperienza mi renderà più attenta la prossima volta”. Quest’ultima frase sembra pronnunciata ad esclusivo beneficio dei suoi capi.
La telecamera allarga inquadratura e dal pubblico parte un applauso.

 

Klaus sorride nuovamente verso la telecamera: “Ma i nostri nuovi concorrenti non sono finiti. Accogliamo con un applauso Martina!”.

La porta si apre ed entra una ragazza dai capelli rossi, gli occhi azzurri e un fisico molto formoso.

Entra a grandi falcate sui tacchi e si accomoda sulla sedia accanto ad Eliana.

Klaus si avvicina e le porge il microfono: “Martina, ti puoi presentare e raccontarci il motivo per cui dovresti subire una punizione?”.

La ragazza risponde sorridendo, ma ha la voce che trema: “Mi chiamo Martina, ho venticinqe anni e lavoro in banca. Tre mesi fa mi sono dimenticata di bloccare un conto il cui titolare era morto, e così la sua badante ha potuto prelevare tutto quello che c’era. Erano ventimila euro, una cifra che non posso permettermi di rifondere. Sono qui perché me l’hanno chiesto gli eredi, d’accordo con il mio direttore”.

“Sono qui in studio?”, chiede Klaus.

“Sì. C’è anche il mio ragazzo, venuto a farmi coraggio”.

La telecamera inquadra un gruppo di quattro persone, due uomini due donne, di circa cinquant’anni. Si assomigliano molto e sono probabilmente fratelli.

Accanto a loro c’è un uomo calvo vestito in maniera elegante, probabilmente il direttore della ragazza, e alla sua destra un ragazzo di una trentina d’anni vestito in maniera sportiva.

I quattro eredi hanno in volto un’espressione molto decisa, il ragazzo sembra invece molto preoccupato.

“Tu pensi di meritare questa punizione?”, domanda Klaus a Martina.

“Non so se la merito, però voglio sottopormi a questa prova perché voglio che sia chiaro a tutti che la mia è stata solo una distrazione. Non avevo nulla a che fare con la badante della persona che è mancata e non ho avuto alcuno guadagno da quello che è successo”.

Klaus annuisce deciso: “La trovo un’ottima motivazione”, dice. Qualcuno batte le mani con approvazione.

 

Si allontana rapidamente da Martina e guadagna il centro dello studio: “Abbiate ancora un po’ di pazienza, cari spettatori, perché abbiamo ancora una persona. Prego, si accomodi Giorgia!”.

Si apre nuovamente la porta ed entra una ragazza molto minuta.

Deve essere più o meno coetanea di Martina, anche se non ha di lei il fisico prorompente.

È più minuta, anche se le telecamere inquadrano prontamente un bel sedere fasciato in uno stetto paio di jeans.

Si accomoda accanto a Martina.

Klaus si avvicina e le porge il microfono: “Giorgia, raccontaci la tua storia e perché sei qui”.

Giorgia risponde con piglio molto deciso: “Tre anni fa mio nonno è andato in pensione e ha deciso di affidare la sua azienda a me. Le cose però non sono andate bene, gli utili sono sempre meno, ho dovuto licenziare delle persone e chiamare nuovamente mio nonno ad aiutarmi a risolvere la situazione, ammesso che sia risolvibile. Sono arrabbiata con me stessa per non essere stata in grado di gestire l’azienda dopo che l’avevo chiesto espressamente e sento di meritare di essere punita”.

“E’ una tua scelta, Giorgia. Chi è qui con te oggi?”.
La ragazza indica verso il pubblico: “Ci sono mio nonno, mio padre e due operai che sono rimasti senza lavoro per colpa mia”.

Applausi dal pubblico, mentre la telecamera si sposta sul volto del nonno che sembra approvare la scelta della nipote.

 

Klaus torna verso il centro dello studio e si volta verso ai concorrenti :”Bene, signori, il tempo delle presentazioni finito. Ora ho bisogno, anche per ragioni legali, che tutti voi mi confermiate di aver accettato il regolamento. Tra poco per alcuni o tutti voi inizierà il supplizio. Voglio che sia chiaro che non potrete in nessuna maniera interrompere quello che succederà  o sottrarvi alla prova. Non potrete farlo voi e non potranno farlo neppure le persone che vi hanno accompagnato qui. E’ chiaro?”.

La telecamera inquadra ad uno ad uno tutti i concorrenti, e ciascuno conferma di aver capito il regolamento.

La tensione è visibile sul volto di ognuno.

Klaus volta le spalle ai concorrenti e si rivolge nuovamente alla telecamera: “Gentili telespettatori, ora tocca a voi. Questi sono i nostri concorrenti; ciascuno di loro è qui con una motivazione che ci ha esposto, sentiamoci tutti liberi di giudicarli colpevoli o innocenti. Ora, durante la pubblicità, sarete chiamati a decidere chi di loro merita la punizione e che cosa. Fateci sapere chi volete punire e cosa volete fare. Siamo qui per questo”.

Sorride e lascia passare qualche secondo, quindi ricomincia.

 

“Qui abbiamo tutto. Abbiamo fruste, croci, manette e tutto quello che serve. Abbiamo una squadra di inquisitori prosessionisti che non vede l’ora di lavorare. Anche voi siete davanti alla televisione per questo, perchè questa è Torture TV!”.

La pubblicità di un noto sexy club è l’ultima di una carrellata di cinque minuti; l’immagine di un cappello a cilindro e un bastone da passeggio, che dovrebbero evocare classe e signorilità, lascia il posto alla panoramica sullo studio televisivo.

Klaus si accorge con un attimo di ritardo di essere inquadrato, ma rimedia con un sorriso pronto.

Ha in mano una cartelletta e ci dà un’ultima occhiata prima di guardare in camera.

“Bentornati cari telespettatori! – dice con voce ferma – Eccoci tornati in studio. La pubblicità talvolta è noiosa, ma ci paga la trasmissione e, soprattutto, vi ha dato il tempo di formulare le vostre proposte che, come immaginavo, sono già ricche e fantasiose”.

Fa una sapiente pausa, durante la quale la telecamera fa una carrellata sui volti dei concorrenti.

Sono tutti tesi, anche se alcuni sorridono.

“Vediamo ora assieme chi sarà la prima persona votata, quella che per prima ha fatto pensare a qualcuno dei nostri spettatori che meritasse una punizione”, prosegue, avvicinandosi alle postazioni dei concorrenti.

“Devo ammetterlo, avessi dovuto scegliere io non avrei compiuto la stessa scelta – dice avvicinandosi ad Alessandro – Io, da amante del calcio, forse sarei partito dal calciatore fuori forma. Ma non ho scelto io”.

La camera inquadra il ragazzo, che tira un sospiro di sollievo.

Klaus si pone tra Eliana e Martina.

“Chi avrà l’onore di aprire i nostri giochi? Chi dovrà soffrire per prima?”, dice guardando alternativamente a destra e a sinistra.

Le due ragazze sono tesissime e si vede. Eliana si torce le dita, Martina ha le labbra serrate ed è rossa in volto.

Klaus fa trascorrere qualche secondo, poi dà una pacca sulla spalla alla ragazza con i capelli rossi.

“Martina, sei stata scelta tu!”.

La ragazza chiude gli occhi e si mette e mani sul volto.

“Ragazzi, un applauso di incoraggiamento a Martina!”, esorta Klaus.

Il pubblico si produce in un applauso, mentre le telecamere si soffermano sul volto del ragazzo di Martina. Batte le mani anche lui, ma ha il volto molto tirato.

Klaus prende Martina per mano, la fa alzare dalla sedia e la conduce al centro dello studio televisivo.

Fuori campo, mentre parlavano, qualcuno ha portato un tavolo fatto a forma di X sul quale la ragazza sarà legata; accanto a questo c’è un uomo totalmente vestito di nero e incappucciato.

L’uomo non dice una parola, semplicemente prende in consegna la ragazza.

Klaus si allontana e li lascia soli al centro dello studio.

“Spogliati!”, ordina l’uomo da sotto al cappuccio.

Martina incrocia le braccia sul petto.

“Io…io non avevo capito che mi sarei dovuta spogliare!”, dice con voce tremante.

L’uomo si produce in una risata di gusto.

“E cosa pensavi, che ti avrei presa a calci? Forza, via i vestiti!”.

Martina abbassa lo sguardo e comincia a slacciarsi la camicetta.

Le mani le tremano e ci mette qualche minuto a togliersela, provocando irritazione nel suo torturatore.

“Via sti cazzo di pantaloni! – le urla – Dai che si fa notte!”.

Martina armeggia con la chiusura, quindi – dopo essersi tolta le scarpe – si libera anche dei jeans.

Ha la pelle estremamente chiara, tipica di chi ha i capelli rossi.

Il torturatore le dà uno schiaffo sul sedere.

“Via tutto! Guarda che non ti conviene farmi incazzare ancora di più!”.

La ragazza sembra colpita dalla scossa, si toglie il reggiseno e si abbassa subito il perizoma.

Ha un bel fisico, un seno che misura almeno una terza e un bel sedere; l’inguine è depilato.

Si mette le mani sul volto.

L’uomo accanto a lei aspetta qualche secondo, poi la prende per un polso e la fa avvicinare a tavolo.

“Coricati!”, le ordina.

Martina si sdraia di schiena, adagiando braaccia e gambe sopra le braaccia di quella grossa X.

Il torturatore le lega un polso con una cinghia, poi compie la stessa operazione per l’altro polso e le caviglie.

Ora Martina non può più muoversi; fissa il soffitto mordendosi le labbra, visibilmente nervosa.

L’uomo la guarda, poi le passa una mano sul corpo, non astenendosi dal carezzarle il pube e il seno.

La ragazza chiude gli occhi mentre il suo fidanzato, inquadrato impietosamente dalla telecamera, serra la mascella e contrae i muscoli dei bicipiti.

Il torturatore le accarezza i seni, quindi le prende un capezzolo tra i polpastrelli.

Lo sfrega leggermente fino a farlo indurire, quindi estrae da una tasca quella che sembra una molletta da bucato e con quella lo pinza.

Martina rimane sorpresa dalla mossa e si lascia sfuggire un urlo.

L’uomo non dice nulla, ma comincia a giocare anche con l’altro capezzolo.

Questa volta la ragazza sa cosa l’aspetta, così non si lamenta quando anche l’altro capezzolo viene pinzato, anche se dal suo volto traspare il dolore.

L’uomo si posiziona lentamente alle sue spalle, quindi protende le mani su di lei e afferra le mollette.

Martina spalanca gli occhi, il torturatore prende a torcere le mollette.

La ragazza si produce in un urlo, che però non sortisce alcun effetto nel suo carnefice.

Le mani continuano a tirare e tendere i capezzoli della fanciulla, mentre lei tenta invano di muovere il busto in maniera da attenuare il dolore.

Il supplizio va avanti per qualche minuto, quindi l’uomo molla la presa dalle mollette e alza le mani.

Martina chiude gli occhi, il pubblico si produce in un applauso.

 

Il torturatore passa nuovamente una mano sul corpo di Martina. Lei lo guarda stupita.

“Non mi liberate? Non è finita?”, chiede.

Nessuno le risponde.

La mano dell’uomo corre sulla sua pelle fino a fermarsi sul suo pube; lei solleva leggermente la testa per guardare cosa stesse per succedere.

Il torturatore rimane in silenzio, ma insinua un dito tra le grandi labbra di Martina.

Lei prova a stringere le gambe, ma le cinghie che la legano le impediscono il movimento.

Allora adagia la testa sul tavolo e chiude gli occhi, preparandosi a quanto le sta per capitare.

Il torturatore estre il dito dalla vagina di Martina e lo guarda, quindi ditende anche il dito accanto e infila entrambi nuovamente dentro alla ragazza.

La telecamera si sposta sul volto del ragazzo, sempre più teso e cupo.

Il torturatore estrae nuovamente le dita dal sesso di Martina.

“Sai cosa sta per capitarti?”, le chiede.

La ragazza solleva nuovamente la testa e vede l’uomo unire tutte e cinque li dita tra di loro.

Per qualche istante sembra non capire, poi spalanca gli occhi.

“No, ti prego! Non farmi quello!”.

Si agita nei suoi legami, ma non riesce ad ottenere nessun effetto.

L’uomo non si fa intimidire dalle proteste della ragazza e accosta le cinque dita alle sue grandi labbra.

Lentamente le introduce dentro, mentre Martina chiude gli occhi e stringe la mascella.

Le dita dell’uomo penetrano agevolmente fino alla seconda falange, quindi si ferma.

“Sei pronta?”, chiede a Martina.

Lei ha gli occhi chiusi.

“Ti prego….basta così!”, risponde senza guardarlo.

L’uomo tende i muscoli dell’avambraccio e porta la mano a introdursi nella vagina della ragazza.

Lei ha ora la bocca spalancata, anche se non urla; il suo ragazzo tra il pubblico sembra in procinto di alzarsi e accanto a lui il direttore lo tiene fermo per la spalla.

Il torturatore si produce in un ultimo sforzo e la mano penetra dentro Martina fino al polso.

La ragazza ha gli occhi chiusi e delle lacrime le corrono lungo le guance.

L’uomo muove lentamente la mano dentro di lei, lei serra i denti e cerca di non urlare.

Dopo un paio di minuti, sicuramente eterni per la ragazza, l’uomo fa scivolare la mano fuori dalla vagina.

La telecamera offre un primo piano dettgliato della fuoriuscita, regalando a migliaia di telespettatori particolareggiati dettagli sul sesso della ragazza.

L’inquadratura si sposta sul volto di lei, ansimante e sudato, quindi allarga il campo su tutto il suo corpo.

Per qualche minuto tutto il pubblico rimane in silenzio, quindi si produce in un lungo applauso.

Klaus riprende la parola.

“Facciamo un lungo applauso a Martina, se l’è meritato!”, dice con un sorriso mentre il torturatore libera la ragazza e la aiuta a sollevarsi in piedi.

Klaus si avvicina a lei e le cinge il fianco con un braccio; lei sembra non curarsi più di essere nuda e sorride.

Anche il suo ragazzo, tra il pubblico, sembra più rilassato.

“Bene, facciamo accomodare Martina e andiamo avanti con il gioco!”, proclama Klaus.

La ragazza fa per andare verso la sedia su cui stava seduta prima, ma Klaus la ferma con un gesto.

Martina si blocca interdetta e guarda dove sta indicando l’uomo.

Ai margini dello studio, parzialmente in ombra, vede un palo di legno da cui pendono due manette di metallo.

Il torturatore la prende per mano, le fa appoggiare la schiena al palo e le blocca i polsi con le manette in maniera tale che non possa coprirsi il corpo.

Martina arrossisce e cerca di voltarsi, inutilmente.

Il suo corpo nudo sarà visibile a tutti per la durata dell’intera trasmissione.

 

 

Klaus prende nuovamente in mano la sua cartellina e vi da una sbirciata, quindi si avvicina nuovamente al gruppo dei concorrenti.
Punta dritto verso Alessandro e gli appoggia una mano sulla spalla: “Tu evidentemente sei molto fortunato, perché il nostro pubblico continua a non voler penalizzare la tua mancanza che io invece considero molto grave. Non sei stato scelto”.
Rivolge un sorriso complice al ragazzo e guarda nuovamente verso la telecamera.

“Però, è vero, qui c’è stata un’altra colpa grave che merita di essere punita, perché ha toccato qualcosa di sacro come il lavoro”.

Si avvicina a Giorgia e le sorride.
“Tocca a me, vero?», dice la ragazza.
Klaus si limita a sorriderle e ad annuire leggermente.
Giorgia si alza in piedi e lo segue al centro dello studio.
La ragazza si guarda intorno: “Cosa devo fare?”.

Sembra spaventata ma allo stesso tempo decisa.
Klaus le risponde come se fosse una cosa ovvia: “Comincia a spogliarti, che non fa mai male”.
“Non lo faccio volentieri, però sento che devo pagare questa colpa”, commenta Giorgia.

Si libera della camicetta e dei pantaloni.

E’ molto legnosa nei movimenti, si spoglia come se fosse dal medico.

Rimane in biancheria intima, mostrando comunque un fisico che – pur minuto – è tutt’altro che brutto.
Guarda verso Klaus, che annuisce, quindi rivolge lo sguardo verso suo nonno.
L’anziano ha gli occhi puntati su di lei, le braccia incrociate e lo sguardo duro.
Sembra approvare quello che sta capitando.
Giorgia si slaccia il reggiseno e lo consegna a Klaus.

“Devo togliere anche il perizoma?”, abbozza.
“Sì, tesoro”.
Sospira, arrossisce in volto ma si libera anche dell’ultimo indumento, posando istintivamente le mani sul pube.

“Metti le mani sopra la nuca, per piacere”, le ordina il presentatore.
Giorgia trae un sospiro, ma esegue, mostrando un pube ricoperto da una rada peluria.

Klaus prende il microfono in mano: “Per piacere, vengano qui i due operai licenziati da Giorgia”.
La telecamera inquadra i due uomini che, forse un po’ stupiti, si alzano in piedi e, facendosi largo tra la gente, si dirigono verso il presentatore.

Klaus stringe le loro mani, poi si pone accanto a loro.
“Che dite, Giorgia è una bella ragazza, vero?”.

I due, anche se visibilmente imbarazzati, annuiscono.
“Vi fa piacere vederla così esposta? Se lo merita?”.

Lei è rigida e tiene lo sguardo al di sopra della testa degli uomini davanti a lei, visibilmente imbarazzata.
Uno dei due prende la parola:: “E’ una bella ragazza, fa piacere vederla nuda, però non è che se la può cavare così, facendosi guardare”.
Klaus annuisce vigorosamente: “Certo, sono d’accordo. E infatti abbiamo qualcosa in serbo per lei!”.
L’inquadratura si allarga, fino a rivelare una struttura a forma di croce posta in piedi leggermente alle spalle di Giorgia, che per questo motivo non aveva notato nulla.

“Vieni, Giorgia, seguimi”, le dice Klaus.
La ragazza esegue automaticamente e il presentatore la fa porre di fronte alla struttura.

Dal braccio orizzontale della croce pendono due manette, Klaus le fa alzare le braccia.

È posta esattamente al contrario rispetto alla solita posizione della crocefissione, ha il torso rivolto verso la croce.

Le chiude i polsi dentro alle manette, quindi torna verso i due operai.

“Che ne dite, è già meglio?”.

Il più anziano dei due annuisce:”Sì, però così non è niente. Bisognerebbe farle qualcosa!”.

Klaus sorride, come se si aspettasse quella obiezione, e fa un gesto ad un ragazzo fuori dall’inquadratura.

Questo entra rapidamente e gli onsegna un oggetto, quindi scappa nuovamente.

Klaus si volta verso l’operaio e glielo porge.

“Hai capito cos’è questo?”, gli chiede.

L’uomo lo prende in mano e lo esamina.

“Sembra una frusta”, risponde.

“E’ una frusta, certo”.

Giorgia, nervosa, cerca di voltarsi per capire cosa stia capitando.

”Puoi usarla”, precisa.

L’uomo non dice una parola, ma compie due passi verso il suo ex datore di lavoro.

Allarga il braccio e fa calare la frusta sulle natiche della ragazza.

Giorgia emette un urlo, forse sorpresa dall’intensità del colpo.

“Bravo! Sfogati!”, lo incita Klaus.

L’uomo sembra ulteriormente incoraggiato, perchè cala altri due colpi, sempre sul sedere.

Giorgia sente male, perchè urla e istintivamente cerca di liberarsi.

La croce ondeggia un po’, ma rimane al suo posto.

Altri due colpi, questa volta sulla schiena.

La ragazza si inarca e tende i muscoli delle braccia.

Il pubblico è in silenzio, rapito dallo spettacolo.

Ancora due colpi, nuovamente sul sedere, quindi Klaus lo ferma con un gesto della mano.

“Ora basta..c’è anche il tuo collega”, gli dice.

L’uomo gli riconsegna la frusta, e dall’espressione del viso si intuisce come quello sfogo sia stato salutare.

Klaus porge la frusta all’altro ragazzo, ma questo rifiuta.

“Non voglio frustarla, non mi appagherebbe. Posso fare un’altra cosa?”.

Klaus assume un’espressione interessata.

“Certo! Dimmi cosa hai in mente?”.

Il ragazzo sembra un po’ in imbarazzo.

“Mi piacerebbe toccarla…”, dice quasi sottovoce.

Klaus sorride, probabilmente si apsettava qualcosa di peggiore.

“E che problema c’è? Accomodati!”.

Il ragazzo avanza verso Giorgia, impietrita, e si pone proprio dietro di lei.

“Mi hai ferito quando mi hai lasciato a casa”, le dice, e pone le mani sui seni di lei.

Lei sospira: “Non è stato niente di personale…è che tu abiti con i tuoi, non hai una famglia…”.

Il ragazzo le stringe i capezzoli.

“Mi hai fatto sentire inutile”.

Le passa le mani sul corpo e, nel contempo, appoggia la patta dei suoi pantaloni sul sedere di lei.

“Mi dispiace…sono qui per pagare anche per questo”, risponde lei. Sembra veramente dispiaciuta.

Il ragazzo raggiunge il sesso di Giorgia e le infila un dito tra le grandi labbra.

Un cameramen si inginocchia davanti a lei e trasmette l’immagine in primo piano.

Giorgia ansima leggermente, mentre lui le friziona il clitoride.

Preme sul sesso di lei con la mano e contemporaneamente sul sedere con il pacco.

Si vede che è eccitato.

Lo studio è in silenzio, tutti guardano cosa sta succedendo.

“Sei stata una stronza”, le dice lui.

Lei chiude gli occhi e allarga leggermente le gambe, agevolando la frizione delle dita di lui.

“Sei qui per punirmi”, dice lei sottovoce.

Il ragazzo toglie le dita dalla vagina di Giorgia e le accosta alle labbra di lei.

Lei apre la bocca e lascia che lui le inserisca le dita dentro.

Il ragazzo pone nuovamente la mano sull’inguine della donna, riprendendo a sfregarla.

“Ti piace”, le chiede in un orecchio.

Lei annuisce velocemente, come se non volesse farlo capire agli altri.

La camera inquadra il nonno. È molto attento e, forse senza accorgersene, ha posato una mano sul cavallo dei pantaloni.

Ora l’operaio ha due dita dentro Giorgia e gli ansimi di lei si sentono chiaramente.

Lui tiene gli occhi chiusi e la stinge forte.

“Stai per venire?”, le chiede.

Lei ha la bocca aperta.

“Ancora qualche secondo…”, gli sussurra.

Lui diventa improvvisamente serio e si ferma.

“Cosa fai?”, gli chiede Giorgia. “Continua, manca pochissimo!”.

Lui si allontana.

“Ho finito”, dice a Klaus.

Lei si torce per vederlo in volto.

“Torna qui! Non pui lasciarmi così!” gli dice.

Lui sorride: “Niente di personale, Giorgia. Però tu sei una puttana e volevo che fosse chiaro a tutti!”.

 

Dal pubbblico parte un applauso.

La pubblicità termina con l’inquadratura di un Klaus particolarmente sorridente.

Attende qualche secondo, giusto per essere sicuro di essere in onda, poi batte le mani:”Gentile pubblico, sono lieto di informare tutti voi che in questo momento – tra web e canale satellitare – siete più di un milione a guardarci. Grazie a tutti, anche a nome degli sponsor!”.

Batte le mani, imitato dal pubblico.

“Ma torniamo a noi e al nostro gioco, e parliamo un po’ con i nostri concorrenti. Sentiamo ad esempio Sabrina – si avvicina alla donna e le pone una mano sulla coscia – Sei pronta per subire la tua punizione?”.

Lei sorride, ma è un sorriso tirato.

“Insomma. Se il pubblico decidesse di non punirmi io gli sarei grata”.

“Certo, immagino. Cosa ti sta turbando di più di quello che hai visto fino ad ora?”.

Lei ci pensa un attimo.

“Sembrerà ridicolo, ma non sono a mio agio al pensiero di spogliarmi. Io sono a disagio senza vestiti, anche al mare mi spoglio sempre con ritrosia”.

Dietro di lei, Eliana annuisce vistosamente, segno che anche lei ha lo stesso problema.

“E tu, Alessandro – dice Klaus spostandosi verso di lui – Cosa ne pensi? Anche tu sei preoccupato di spogliarti?”.

Il ragazzo alza le spalle.

“No, non particolarmente. Qui ci sono tutti i miei compagni di squadra, mi hanno visto nudo mille volte”.

“Certo. Ma tutti gli altri? Il milione di persone che ora sta guardando?”.

Alessandro non cambia espressione.

“Per adesso non mi turba. Poi magari se toccherà a me cambierò idea”.

Klaus sorride. “Non devi aspettare molto per toglierti questa curiosità. Vieni, tocca a te!”.

Il pubblico applaude, Alessandro si alza e segue Klaus al centro dello studio.

Il presentatore gli mette una mano sulla spalla: “Sono sicuro che tu hai già capito cosa devi fare ora”.

“Spogliarmi?”.

“Esatto”.

Alessandro si libera dei vestiti senza tradire particolari emozioni; ha solo un momento di incertezza quando deve privarsi dei boxer, ma – dopo un’occhiataccia di Klaus – si toglie anche quelli.

Rimane in piedi al centro dello studio, mostrando un fisico non particolarmente palestrato ma asciutto e tonico, come normale in chi pratica sport con regolarità.

Alle sue spalle viene rapidamente montata una struttura rettangolare di legno, simile alla cornice di una porta; Klaus lo esorta a posizionarsi sotto.

Rapidamente due assistenti lo raggiungono e gli legano i polsi agli spigoli alti della cornice e le caviglie a quelli bassi, esponendolo totalmente.

“Come va? – gli chiede Klaus – Preoccupato?”.

“Un po’”, risponde Alessandro.

L’uomo non risponde, ma indica con un braccio la porta da cui uno alla volta erano entrati tutti i concorrenti.

Questa si apre e, a grandi falcate, entra una donna di colore.

È fasciata da un attillato abito da sera e, in contrasto con la sua etnia, porta lunghi capelli biondi.

Klaus la accoglie con uno sdolcinato baciamano e le cinge i fianchi con un braccio.

“Allora, Diana, ti piace cosa ti abbiamo preparato?”.

Lei si gira a guardare Alessandro.

“Non è male, anche se li preferisco più dotati”.

Il pubblico ride, mentre Alessandro arrossisce leggermente. Anche Sabrina e Eliana commentano qualcosa divertite.

“Non essere severa, è che qui fa molto freddo!”.

La scenetta è evidentemente concordata e non sono dei grandi attori, però l’effetto è gradevole e stempera un po’ l’atmosfera, pur risultando molto in contrasto con lo studio ai margini del quale ci sono ancora Martina legata a un palo e Giorgia crocifissa.

Oltre ad Alessandro legato nudo, in contrapposizione stridente con i due in abito da sera.

Diana si avvicina al ragazzo e gli passa una mano sul torace, fermandosi a qualche centimetro dai genitali.

Guarda Alessandro negli occhi, quindi scende ancora e gli afferra il pacco.

“Ho sentito che non ti imbarazzi di nulla – gli dice a qualche centimetro dalla bocca – Vediamo se sarai dello stesso parere quando ce l’avrai duro davanti a tutti!”.

La telecamera inquadra la mano di Diana che gli ghermisce il pene e inizia ad accarezzarlo.

I movimenti sono lenti e capaci e Alessandro, dopo poco, sembra reagire.

La ragazza gli prende in mano il membro e, lentamente, gli scopre il prepuzio.

Alessandro chiude gli occhi e sembra apprezzare la manovra, lo studio televisivo rimane in silenzio.

Diana espone il glande e vi passa la punta dell’indice sopra, descrivendo una lenta spirale sulla pelle lucida.

Il ragazzo trae un lungo sospiro; il membro è ora perfettamente eretto e duro.

La donna di colore fa un passo indietro, come ad ammirare lo spettacolo, quindi si china verso la zona pelvica di Alessandro; sporge le labbra e deposita un bacio leggero sul membro, quindi si fa da parte.

La telecamera concede un primo piano di Alessandro, immobilizzato ed eccitato.

“Procedo?”, chiede Diana rivolta a Klaus. L’uomo si limita ad annuire.

La donna si mette frontale rispetto ad Alessandro e con un lento movimento slaccia la chiusura del vestito posta proprio dietro al collo; la stoffa ricade in avanti, lasciando la schiena nuda.

Con un unico movimento, Diana asseconda la forza di gravità e fa sì che il vestito si raccolga attorno alle sue caviglie.

Sotto non porta nulla, è forse per quel motivo che Alessandro strabuzza gli occhi quando guarda verso di lei.

Si gira lentamente, portandosi frontale alla telecamera.

Contrariamente a quanto si sarebbe supposto vedendola vestita, non ha seno.

Sorprendentemente, tra le gambe le pende un organo senza dubbio maschile.

Il pubblico emette un mugolio di stupore, mentre lei – a questo punto meglio dire lui – si toglie anche la parrucca bionda, mostrando un cranio rasato.

Sorride, evidentemente soddisfatto dello shock causato; la telecamera indugia prima sul volto di Alessandro, incredulo di quanto visto, poi sui suoi compagni di squadra.

Molti sono increduli, alcuni ridacchiano.

L’uomo si avvicina nuovamente ad Alessandro, posandogli le mani sulle spalle e avvicinando il bacino a quello del ragazzo legato.

“Allora, sei imbarazzato? – gli chiede – A proposito, io sono Cliff”.

“Per piacere, allontanati!”, gli dice Alessandro sottovoce, cercando inutilmente di allontanarsi a sua volta.

Cliff preme il suo membro contro quello di Alessandro.

“Mi pare che non ti stia dispiacendo”, obietta.

Il pene del calciatore è ancora eretto; ora anche quello di Cliff sta prendendo vita.

L’uomo di colore afferra Alessandro per le natiche e lo tira verso di sè; quindi prende a sfregare il suo membro su quello dell’altro.

Alessandro tende i muscoli per liberarsi dei legami, ma inutilmente.

Chiude gli occhi, è visibile il suo desiderio che tutto finisca presto.

Cliff prosegue con il movimento pelvico per qualche minuto, quindi fa un passo indietro, con visibile sollievo del ragazzo.

“Il tuo amico ti tradisce – dice indicando il pene di Alessandro – Ti piace, anche se non vuoi ammetterlo”.

Il ragazzo legato non commenta, ma osserva con diffidenza l’uomo nudo che sta girando attorno a lui.

Cliff si mette esattamente dietro di lui, poi gli posa le mani sui fianchi.

“No, ti prego! – gli dice Alessandro – Mi farai male!”.

Il nero sembra non sentire l’implorazione del ragazzo; lo solleva di un paio di centimetri e sembra incastrare il proprio pene proprio tra le natiche di Alessandro, quindi compie un movimento deciso con il bacino.

Alessandro spalanca gli occhi e si lascia sfuggire un urlo mentre il membro di Cliff passa attraverso il suo ano.

Un attimo dopo, è proprio Alessandro a divaricare le gambe, cercando di ostacolare il meno possibile la penetrazione.

Si flette leggermente in avanti e arcua la schiena, lasciando che l’organo gli entri dentro.

Stringe i denti ma non urla.

Dietro di lui, Cliff comincia ad entrare e uscire.

Si vede come ad ogni colpo Alessandro soffra e come speri che ognuno sia l’ultimo.

Cliff lo prende per i fianchi e cerca di tenerlo fermo; la presa è così stretta che gli lascia dei segni rossi sulla pelle.

Va avanti e indietro per minuti che sembrano interminabili, fino a quando non chiude gli occhi anche lui e si ferma.

Apre la bocca, mentre il suo seme si riversa nel corpo del ragazzo davanti a lui.

Rimane qualche secondo come paralizzato, poi arretra di un passo e esce da Alessandro.

Sorride soddisfatto e assesta una pacca su una natica del ragazzo, ancora troppo dolorante per sorridere; quindi gli gira attorno e si porta vicino a Klaus.

“Signore e signori, salutiamo Cliff!”, proclama il presentatore, dando un “cinque” all’uomo di colore come se avesse appena segnato un canestro vincente.

Cliff esce dallo studio, mentre Klaus si avvicina ad Alessandro.

“Allora, come è andata?”, gli chiede paterno.

Il ragazzo scuote la testa.

“Mi ha fatto male”, dice.

“E’ normale, diversamente non sarebbe stata una punizione”, sentenzia il presentatore.

Indica il pene di Alessandro, ora molle.

“Almeno il tuo amico si è afflosciato, se no avremmo avuto leciti dubbi sulla tua sessualità!”.

Il pubblico ride e l’uomo si allontana dal ragazzo legato, dirigendosi verso le concorrenti rimaste.

“Lasciamo Alessandro in compagnia di Martina e Giorgia, magari per lui non è ancora finita. Ma qui abbiamo ancora delle persone che meritano di essere punite”.

Guarda fisso in camera e assume un’espressione seria.

“Scrivete, mandate mail e telefonate. Fateci sapere come volete punirle!”.

La camera inquadra Sabrina, Eliana e Giulia, quindi parte la pubblicità di un autosalone.

 

 

Carrellata sul pubblico, la telecamera si sofferma su Klaus, mollemente appoggiato alla sedia su cui è messa Sabrina.

Solo più lei, Eliana e Giulia devono essere punite e si vede sul volto di tutte e tre la tensione.

Klaus sorride, consulta la solita cartella e guarda in camera.

“Il gioco va avanti, la tensione sale. Chi sarà la prossima, tra queste splendide fanciulle, a subire la punizione? – dice – Ricordo chi ci segue da casa, tra l’altro, che non è vietato scegliere di punire chi ha già subito una tortura. Se pensate che qualcuno non sia stato punito abbastanza, potete tirarlo nuovamente in ballo”.

La telecamera si sposta su Martina, Giulia e Alessandro, ancora legati.

Alcuni spettatori, quelli più vicini, scattano loro delle foto con i telefonini.

“Ma andiamo avanti, dicevamo – continua Klaus – E questa volta la punizione spetta ad una persona che ha fatto del male a qualcuno che la amava”.

Klaus si avvicina a Sabrina, la quale annuisce e scende dalla sedia.

“Ma non tu! – la ferma con una mano – Giulia, devi essere punita!”.

La telecamera va sulla ragazza, la quale non riesce a nascondere il suo stupore prima e la sua preoccupazione dopo.

Klaus la prende per mano e la guida verso il centro dello studio.

“Giulia, hai rubato in casa e hai causato dei danni alla tua famiglia. Quindi il nostro pubblico ha decretato che meriti di essere punita”.

La ragazza non dice nulla, tiene lo sguardo basso.

“Ma non solo. I nostri spettatori, nella loro lungimiranza, hanno anche trovato un modo per far sì che tu possa risarcire il danno che hai provocato”.

“Apriremo un’asta con i tuoi vestiti. Chi si aggiudicherà l’asta, potrà appropriarsi del tuo indumento e, non solo, toccare la parte del corpo che verrà scoperta da quell’indumento. È chiaro?”.

Si sente un mormorio di approvazione levarsi dal pubblico.

Klaus sorride ancora, quindi batte le mani: “Bando agli indugi, cominciamo subito. E cominciamo dalle scarpe, ovviamente. Sono delle classiche sneakers, valore di mercato direi non più di trenta euro. Chi offre trenta euro?”.

Una mano si alza dalla seconda fila.

“Trenta euro per quel signore lì. Chi offre trentacinque?”.

Un’altra mano si alza.

“Trentacinque! Altre offerte?”.

Nessuno si propone.

“Bene! Venga qui a riscuotere il suo premio!”, lo esorta Klaus.

Dagli spalti si alza un uomo di una quarantina di anni. Si vede che non è a suo agio davanti a tutti; tuttavia guadagna rapidamente il centro dello studio.

“Bene, si è aggiudicato questo magnifico paio di scarpe. Le vuole togliere lei direttamente a Giulia?”, gli chiede Klaus.

L’uomo annuisce e si mette in ginocchio, mentre la ragazza alza il piede verso di lui.

L’uomo le apre velocemente i lacci, quindi le sfila la scarpa.

Non appena libera il piede nudo, lo stringe tra le mani.

È evidente come l’obiettivo per lui non fossero le scarpe, quanto piuttosto il loro contenuto.

Rimane con il piede in mano per diversi secondi, sino a quando Klaus gli ricorda che ha ancora una scarpa da togliere.

L’uomo sembra ridestarsi dal sonno e ripete la stessa operazione con l’altro piede.

Si vede che anche Giulia è imbarazzata dalla situazione, tanto che quasi tira un sospiro di sollievo quando l’uomo ritorna al suo posto con le sue scarpe.

Klaus si rivolge quindi nuovamente al pubblico: “Bene, signori, il prossimo pezzo in offerta è questa fantastica maglietta. Non vedo marchi particolari, direi che il suo valore di mercato è di circa quindici euro. Considerando che chi se la aggiudicherà potrà anche accarezzare la pancia di questa bella ragazza, direi di partire almeno da venti. Chi offre venti?”.

Una mano si alza dal pubblico, seguita subito da un’altra.

“Bene, siamo già venticinque. Qualcuno offre di più?”.

Si alzano nuovamente due mani in veloce sequenza.

“Stiamo trentacinque. Maglietta e pancia, chi offre quaranta?”.

Passa qualche secondo, poi si alza una mano. È l’allenatore di Alessandro.

“Quaranta per il mister. Chi offre quarantacinque?”.

Klaus lascia passare qualche secondo, quindi batte le mani.

“Per quaranta euro, venga qui il nostro allenatore!”.

L’uomo, di una sessantina d’anni, traccheggia fino al centro dello studio.

Sorride e sembra non riuscire a togliere lo sguardo da Giulia.

“Posso toglierla io?”, chiede.

Klaus annuisce: “Certo, si accomodi!”.

L’uomo si mette alle spalle di Giulia e le infila la mano sotto alla maglietta. Lei alza le braccia e così facendo gli consente di sfilarla.

Sotto indossa un reggiseno nero.

Rimane con le braccia alzate, lasciando all’uomo la possibilità di accarezzarle la pelle.

Le passa una mano sulla pancia e sulla schiena, quasi come se volesse carpirle il calore.

Klaus gli permette il movimento per qualche decina di secondi, poi fa un applauso e lo interrompe.

“Bene, ringraziamo il nostro amico e passiamo al prossimo capo di abbigliamento. Un paio di jeans, valore di mercato circa settanta euro, e delle bellissime gambe in essi contenuti. Partiamo da ottantacinque”.

Si alzano in sequenze diverse mani, fino a chiudere l’affare a centoventi euro.

Ad aggiudicarselo è un ragazzo di circa vent’anni, con il volto ricoperto di brufoli e forse poco avvezzo al genere femminile.

Si precipita accanto a Giulia e allunga subito le mani verso la cintura dei pantaloni.

La ragazza ha subito come un moto di repulsione, poi incrocia le braccia sul petto e lascia che il ragazzo la privi dei jeans.

Pur essendo bassa, ha delle belle gambe e anche il ragazzo sembra positivamente sorpreso da questo.

Indossa un perizoma bianco non coordinato con il reggiseno.

Appoggia i pantaloni a terra e poi, con entrambe le mani, percorre le gambe di Giulia, prima la destra e poi la sinistra.

Anche in questo caso, dopo qualche secondo Klaus lo fa alzare.

Parte un applauso, subito silenziato con molto mestiere dal presentatore.

“Qui entriamo in zona calda, perché il prossimo pezzo è il reggiseno di Giulia, che darà a chi se lo aggiudicherà anche la possibilità di toccarle le tette. Direi che non possiamo partire da meno di cinquanta”.

Si vede che c’è maggiore attenzione, molti sembrano aver aspettato proprio quel momento.

L’asta si impenna velocemente e, dopo un serrato batti e ribatti, si chiude a centosettanta euro, aggiudicati dal nonno di Giorgia.

Suo figlio, accanto a lui, sembra stupito della decisione dell’anziano, ma questi non fa distrarre.

Si alza in piedi con espressione seria – la stessa che ha tenuto per tutta la trasmissione – e scende accanto a Klaus.

Lancia solo un’occhiata a sua nipote, crocifissa nuda a lato dello studio.

“Vuole avere lei l’onore di toglierle il reggiseno?”, propone Klaus.

“Certo, sono qui per questo!”, ribatte lui, quasi offeso.

Anche lui si mette alle spalle di Giulia, le fa sollevare le braccia e le sfila subito l’indumento intimo.

Giulia ha un bel seno, deve essere una terza piena.

La ragazza guarda a terra, ma non oppone resistenza.

L’anziano le dà un colpo sulle braccia in modo da farle capire che deve lasciarle sollevate, quindi le pone le mani sui seni.

L’uomo la tocca con trasporto per una trentina di secondi, quindi viene interrotto dall’applauso di Klaus, imitato dal pubblico.

Porge la mano a Klaus e, sempre con espressione seria, torna al suo posto.

Klaus guarda la telecamera.

Conosce il suo mestiere e sa come catalizzare l’attenzione.

“Ora, il momento più atteso, almeno negli ultimi dieci minuti. Stiamo per battere all’asta il pezzo più abito, contenitore e contenuto”.

Si avvicina a Giulia e esamina il perizoma.

“Perizoma di cotone, valore di mercato venti euro. Ma, dentro, figa di ragazza diciottenne….valore complessivo di mercato, almeno centoventi euro! Signori, fate le vostre offerte!”.

Le prime offerte si accavallano in pochi secondi, facendo schizzare il prezzo a centocinquanta; quindi rimangono in tre a rilanciare.

Klaus è bravo a far salire il prezzo, ma dopo quattro rilanci due concorrenti si ritirano simultaneamente, decretando un vincitore a duecentodieci euro.

È un uomo di una cinquantina di anni, leggermente sovrappeso e con un’imbarazzante chierica.

Scende le scale quasi di corsa e saluta Klaus come se fosse un amico.

“Posso?”, chiede indicando Giulia.

Klaus gli fa cenno di accomodarsi.

L’uomo si inginocchia davanti alla ragazza, posizionando il viso proprio all’altezza dell’inguine di lei.

Afferra l’elastico del perizoma e con violenza lo abbassa, fermandosi solo quando tocca terra.

Giulia istintivamente si copre il sesso, ma un colpetto di tosse di Klaus la induce a sollevare le mani.

La telecamera le inquadra la vulva, svelando qualche peletto rado.

Il cameraman fa giusto in tempo ad allargare il campo che l’uomo le appoggia una mano sul sesso.

È un tocco rude, tanto che Giulia si fa sfuggire un leggero lamento.

La tocca per qualche secondo, poi prova ad inserire un dito dentro.

Giulia fa un passo indietro e lo respinge in malo modo, anche Klaus interviene in sua difesa: “Gli accordi erano che si poteva toccarle la figa, non dentro!”.

L’uomo è imbarazzato.

“Scusate, mi sono fatto trascinare”, si giustifica.

Klaus sorride e gli dà una pacca sulla spalla.

“Non preoccuparti, è capibile. Ora torna al tuo posto!”.

L’uomo torna a sedersi tra gli applausi.

Klaus si avvicina a Giulia e le cinge i fianchi con un braccio, quindi consulta la sua cartellina.

“Bene, se i conti non sono errati, direi che questa asta ha fruttato per cinquecentosettantacinque euro a Giulia, la quale potrà usarli per rifondere i danni che ha causato alla sua famiglia. Però i conti non tornano”.

Fa una breve pausa.

“Intanto per la punizione. Giulia si è spogliata, e va bene, ma vogliamo paragonarlo con quanto fatto dagli altri?”.

La telecamera inquadra Martina, Giorgia e Alessandro, ancora legati.

Il pubblico emette un mormorio, segno che approva quanto detto da Klaus.

“In secondo luogo, i danni procurati da Giulia ammontano, se non mi hanno male informato, a circa tremila euro. La differenza è ancora elevata”.

Sorride, la gente ha capito dove sta andando a parare.

“Allora, cosa potrà offire una ragazza, già completamente nuda, che le permetta di colmare una differenza di circa duemilacinquecento euro?”.

Giulia diventa rossa ma sorride, la telecamere inquadra lo scorcio dove c’è la sua famiglia.

Sua madre ha le mani sulla faccia, suo padre sembra una statua, suo fratello sembra invece interessato e sorride.

 

“Forza, fate le vostre proposte!”, dice Klaus al pubblico.

Klaus circonda con un braccio le spalle della ragazza.

“Intanto che aspettiamo di sapere cosa succederà, parliamo un po’ di te. Hai detto che hai diciotto anni prima; cosa pensi del sesso?”.

Giulia alza le spalle. “Mi piace. Cosa ti devo dire?”.

“Sei vergine?”, chiede Klaus malizioso.

Lei non riesce a trattenere una risata. “No, non lo sono più. Da qualche anno, ormai”.

Klaus sorride malizioso.

“E quanti uomini hai avuto, Giulia?”.

La ragazza guarda in direzione di sua madre. La donna ha il volto rosso e tiene basso lo sguardo.

“Allora?”, la incalza Klaus.

Giulia alza gli occhi al cielo, pensierosa, poi dice:: “Ventitrè”.

Klaus non riesce a trattenere lo stupore.

“Ventitrè? Sei stata a letto con ventitrè uomini?”.

Lei alza le spalle. “Sei tu che me l’hai chiesto. Non va bene?”.

“No, no. È che mi sembrano un po’ tantini….”.

Un assistente di scena gli porge un biglietto. Klaus lo legge velocemente, poi si rivolge alla telecamera.

“Ecco il tuo prossimo compito, Giulia. Visti gli uomini con cui sei stata, non credo che i rapporti orali siano un tabù per te, no”.

“No”.

“Allora seguimi”.

La prende per mano e la porta vicino ad Alessando, ancora legato.

“Inginocchiati qui”, le ordina.

Giulia si accovaccia accanto al ragazzo.

“Ora dovrai leccargli il pene. Fai molta attenzione, però, perchè non deve venire. Hai capito?”.

Giulia annuisce.

Prende in mano il membro di Alessandro e lo accarezza; il ragazzo reagisce subito.

Giulia apre la bocca, sporge la lingua e la passa lentamente sul pene dell’uomo.

Klaus è proprio accanto ad Alessandro e il suo microfono cattura un suo sospiro.

“Ti piace Giulia?”, gli chiede.

Alessandro sospira ancora. “Molto”, dice a bassa voce.

La ragazza continua a leccargli il membro, che ora è in massima erezione.

Con la punta della lingua lo percorre dalla base fino alla punta, quindi gliela passa sul glande con lentezza.

Il ragazzo deglutisce.

“Non devi venire, Alessandro, o ci sarà una nuova punizione sia per te che per lei!”.

Giulia smette di leccarlo, Klaus le dà una piccola pacca sulla testa.

“No, tu non puoi smetterla. Devi continuare, ma lui non può venire!”.

Giulia allunga nuovamente la lingua.

Cerca di rallentare, ma paradossalmente l’effetto sembra essere opposto.

“Non riesco a resistere…”, sussurra Alessandro.

Giulia si ferma un attimo, ma è troppo tardi.

Uno schizzo di sperma le colpisce il volto; fa per alzarsi la Klaus la tiene ferma per una spalla.

Alessandro continua a venire, coprendo di seme il volto di Giulia, che tiene gli occhi chiusi e dimostra con l’espressione come non le stia piacendo.

Dura qualche secondo, alla fine dei quali l’uomo è sudato ed affannato.

“Alessandro, sarai punito per questo – lo redarguisce Klaus – ma prima ci occupiamo della piccola Giulia, che anche lei ha trasgredito”.

La telecamera si sposta al centro dello studio dove, nel frattempo, era stata montata nuovamente la struttura a X sulla quale poco prima era stata legata Martina.

“Sdraiati, forza!”, la esorta Klaus.

La ragazza si corica sul tavolaccio; non appena è giù due inservienti le bloccano polsi e caviglie con delle cinghie.

La telecamera torna su Klaus.

“Poco fa Giulia ci ha confessato di essere stata con ventitrè uomini. Forse un piccolo record, per una ragazza della sua età. Ma come tutti sappiamo, tutti i record nascono per essere migliorati”.

Sorride.

“E allora perchè non stracciarlo, un record del genere, visto che ne abbiamo l’occasione? E allora perchè non raddoppiarlo?”.

Il pubblico rumoreggia.

“Avete capito bene: voglio qui altri ventitrè uomini, ognuno dei quali avrà un rapporto con Giulia!”.

La ragazza spalanca gli occhi e cerca di scendere dal tavolo, ma le cinghie la bloccano.

“Allora, chi si offre?”.

Numerose mani si alzano dagli spalti.

“Prego, venite giù! Non siate timidi! Chi sono i primi due?”.

Si presentano due ragazzi: sono compagni di squadra di Alessandro.

“Bene signori – spiega Klaus – mettetevi in due, uno davanti a lei, per penetrarla nella vagina, e uno dietro, in bocca”.

I due ragazzi si dispongono come detto, mentre un inserviente reclina la testa di Giulia in modo che possa ricevere il pene dell’uomo in bocca.

“Forza signori, c’è un record da battere!”.

Introducono i loro membri nel corpo della ragazza.

 

 

“Ma non abbiamo finito – prosegue Klaus – Mentre Giulia entra nel guinesse dei primati e alcuni uomini entrano dentro di lei – e qui fa una pausa per far ridere il pubblico – abbiamo ancora una punizione da infliggere”.

Si sposta verso Alessandro.

Il ragazzo è sempre legato e sembra stanco.

“Tu devi essere punito, ti ricordi?”, gli chiede.

Alessandoro annuisce.

“Siccome però, anche se tu sei un bel ragazzo, io non sono gay, per punirti mi farò aiutare da qualcuna. Eliana o Sabrina, chi si offre volontaria?”, chiede rivolto alle due concorrenti.

Nessuna sembra avere voglia.

“Allora decido io. Eliana, vieni qui!”, le dice.

La ragazza sorride rassegnata, poi si alza e raggiunge sugli alti tacchi i due uomini.

“Eliana, grazie di esserti offerta. Che dici, come sta andando la serata?”.

Lei sembra timida.

“Sono preoccupata per quello che potrà succedermi”, dice.

“Come ti vedresti al posto di Giulia?”.

La telecamera inquadra la ragazza.

Un uomo di colore la sta penetrando in vagina, mentre un settantenne provava a mantenere rigido il suo membro nella bocca di lei.

Un contatore in basso dell’inquadratura informa che sono il nono e il decimo uomo della serata.

“Non ce la farei. Io sono stata con pochi uomini, anche se sono più vecchia di lei”, risponde Eliana.

“Ora non devi fare nulla del genere. Avvicinati ad Alessandro, per piacere”.

Eliana si accosta a lui.

“Anche se non hai avuto tantissimi uomini – prosegue Klaus – sicuramente sai come procurare un’erezione con le mani. Fallo, per piacere”.

Eliana arrossisce di imbarazzo, ma allunga le mani verso l’inguine di Alessandro e gli impugna il pene.

Il ragazzo è venuto da non molto, ma la donna, con un massaggio energico, riesce a procurargli nuovamente un’erezione.

“Scoprigli il glande, per piacere”, le chiede Klaus.

Eliana esegue.

“Sei in imbarazzo?”, chiede Klaus a Alessandro.

“Abbastanza”, risponde lui.

Un applauso, nel frattempo, saluta la prima dozzina di uomini ad essere venuti dentro Giulia.

Si accostano quindi a lei l’allenatore di Alessandro e un adolescente sudato.

Klaus estrae dalla tasca un tubetto e lo porge ad Eliana.

“Ora, ragazza mia, dovrai spalmargli questa cosa proprio sulla cappella”.

“Cos’è?”, chiede Alessandro.

“Dentifricio”, risponde Klaus.

Il volto del ragazzo diventa subito paonazzo.

“No, ti prego! Fa malissimo!”.

“Non lo so – risponde calmo Klaus – io non ho mai provato. Eliana, fai il tuo lavoro!”.

Eliana apre il tubetto e deposita un po’ del suo contenuto sulla punta del polpastrello.

“Non essere avara, sii generosa con lui”, la invita Klaus.

Ne estrae un altro po’, quindi prende a spalmarlo sul glande di Alessandro.

Non appena un po’ della sostanza entra in contatto con il suo organo, il ragazzo prende a dimenarsi.

“Ti prego, basta così! Brucia tantissimo!”.

Eliana ignora le lamentele dell’uomo e gli copre completamente il glande, che ora è bianco in maniera ridicola.

“Brava Eliana – le dice Klaus – Puoi tornare al tuo posto, mentre Alessandro si diverte”.

La telecamera inquadra il volto del ragazzo, deformato in una smorfia di dolore.

 

 

Termina la pubblicità, e le telecamere inquadrano il volto di Klaus.
Sorride alla telecamera, consulta la cartella con un’occhiata e punta
l’indice verso Eliana:”Ragazza, temo che questa volta tocchi a te!”.
Eliana arrossisce, si alza in piedi e si accosta a Klaus.
“Preoccupata?”, chiede lui.
“Abbastanza”, risponde lei.
Alle loro spalle due inservienti stanno posizionando un attrezzo che sembra
un semplice parallelepipedo, lungo circa un metro e mezzo e largo un metro.
Eliana guarda lo strumento con espressione interrogativa.
“Sai cosa devi fare ora?”, chiede Klaus.
Eliana arrossisce e si copre il volto con le mani.
“Spogliarmi?”, chiede, ben conoscendo la risposta alla domanda.
Klaus annuisce, le sorride è si allontana da lei in modo da lasciarle la
scena.
La ragazza rimane per un attimo paralizzata, poi comincia a privarsi dei
vestiti.
Non lo fa in maniera sexy, forse non lo vuole neppure, sembra piuttosto che
si stia preparando ad una visita medica.
Esita solo un attimo quando deve privarsi delle mutandine, ma uno sguardo
del conduttore le fa capire che è inutile perdere tempo, così si rassegna e
si denuda completamente.
Il pubblico applaude e Klaus la raggiunge; la regia inquadra rapidamente
Giulia e il contatore che segnala come sia arrivata nel frattempo a
quindici uomini.
Tiene gli occhi chiusi e ha il corpo coperto di sudore, ma il movimento
sussultorio del suo seno sembra rivelare una certa eccitazione.
“Come ti senti, Eliana?”, le chiede Klaus.
“Molto imbarazzata”, risponde la donna.
“Non dovresti: hai veramente un bel corpo, lascia che te lo dica”.
La telecamera indugia sul seno piccolo della ragazza e successivamente sul
suo pube, coperto da una folta peluria nera.
Eliana se ne accorge e lo copre con una mano.
“Mi dispiace , non sapevo che avrei dovuto spogliarmi…mi sarei
depilata…”, si giustifica.
Klaus la zittisce e la conduce verso il parallelepipedo di metallo.
“Sdraiati qui sopra, con la schiena”.
Eliana esegue, sobbalzando leggermente quando la sua schiena entra in
contatto con il metallo freddo.
“Allarga le gambe, per piacere; falle ricadere ai lati”.
La donna ubbidisce, esponendo il suo inguine in maniera oscena.
“Ora, chiamiamo qui il datore di lavoro di Eliana!”, dice Klaus.
Uno dei due uomini, dopo un attimo di esitazione, si alza e scende
accanto al conduttore.
“Che dice, le piace vedere la sua dipendente in questa situazione?”,
gli domanda Klaus.
L’uomo è imbarazzato:” Certo, è una bella ragazza”.
“Ora, però, la sottoporremo ad una prova in cui la bellezza avrà poco
peso; piuttosto sarà rilevante la resistenza fisica. Accanto al
parallelepipedo, vedete, c’è una scala graduata, che va da uno a sei”.
La telecamera mostra una specie di metro dipinto sul pavimento.
“Lo scopo del gioco sarà trascinare Eliana e il blocco di metallo
lungo questa scala, facendole percorrere la maggiore distanza
possibile. L’unica particolarità sarà che per muoverla non dovrà
spingerla, bensì tirarla, e dovrà farlo trascinandola per i peli
pubici!”.
Eliana spalanca gli occhi, mentre dal pubblico arrivano delle risate.
“Non ci sono obblighi – prosegue Klaus – quando senti troppo male può
urlare e il tuo capo si fermerà. L’unico considerazione da fare è che,
se non sarai arrivata alla fine dei sei metri, sarai ulteriormente
punita. Minore sarà la distanza percorsa, peggiore sarà la punizione.
Se invece arriverai alla fine senza fermarti mai, avrai vinto la prova
e null’altro succederà “.
La telecamera indugia su Eliana, che sembra molto preoccupata.
“È tutto chiaro?”, chiede ancora Klaus.
La ragazza annuisce.
“Allora iniziamo!”, proclama il conduttore.
L’avvocato si avvicina alla sua dipendente, quindi allunga la mano e
afferra i suoi peli pubici e tira verso di sé.
Eliana chiude gli occhi, stringe le mani a due maniglie poste sui lati
della struttura metallica e avanza di qualche centimetro.
Il volto di Eliana tradisce parecchio dolore.
“Tutto a posto? – chiede Klaus – Ci fermiamo?”.
La ragazza scuote la testa.
“Andiamo avanti!”.
L’avvocato intreccia nuovamente le dita ai peli di Eliana e tira verso di sè.
Un altro sobbalzo e ancora qualche centimetro guadagnato.
L’uomo scuote la mano per liberarsi di alcuni peli rimasti tra le
dita; guarda la sua dipendente e la afferra nuovamente.
Ancora qualche centimetro, mente il pube di Eliana è ormai
visibilmente arrossato.
L’operazione si ripete ancora più è più volte, fino a quando Eliana
non emette un urlo avuto.
“Basta, non ce la faccio più!”, urla.
È rossa in volto e sembra in procinto di piangere.
Klaus le batte le mani, imitato dal pubblico.
“Brava Eliana, sei stata molto forte!”.
La ragazza si alza in piedi e lascia che il suo capo le cinga i
fianchi con un braccio.
“L’unica cosa, Eliana, è che avete percorso solo un paio di metri.
Temo che la tua punizione sarà dura”.

 

“Ma prima di punire te – prosegue Klaus – andiamo a vedere come sta la bella Giulia”.

Le telecamere staccano sulla struttura dove è legata la ragazza, visibilmente provata.

Un sessantenne calvo la sta penetrando tra le gambe, mentre un diciottenne magro ha appena finito di eiaculare nella sua bocca.

Il ragazzo più giovane attende qualche secondo che anche l’ultima goccia di sperma si depositi nella bocca della ragazza, quindi saluta con un inchino e torna tra il pubblico.

Il sessantenne ha gli occhi chiusi ed è rosso in volto per lo sforzo, una goccia di sudore gli attraversa il volto.

Afferra Giulia per i fianchi e dà un’ultima stantuffata, quindi serra le mandibole e viene in silenzio.

Anche Giulia ha gli occhi chiusi, ma l’impressione è che sia per non vedere l’uomo che si sta accoppiando con lei.

Finalmente anche l’orgasmo dell’anziano finisce, e anche lui ritorna rapidamente tra il pubblico.

Klaus fa un cenno rapido ad un inserviente, che silenziosamente scioglie le cinghie che legavano Giulia alla struttura.

La ragazza si mette a sedere lentamente, evidentemente segnata da quanto appena provato.

“Alloa, Giulia, cosa si prova ad essersi appena fatti ventidue sconosciuti?”.

La ragazza deglutisce, poi sorride.

“Bello”, dice solo.

Sembra effettivamente provata.

“Ma non abbiamo finito – prosegue Klaus – Perchè ti ricorderai che l’obiettivo era eguagliare il tuo record, che era di ventitre, quindi ne manca uno”.

Giulia lo guarda, preoccupata.

“Ma non è solo un uomo che manca – prosegue il presentarore – manca anche un orifizio, che, salvo errori, è ancora inviolato di stasera”.

Giulia si copre la faccia con le mani e scuote la testa.

È evidente il suo tentativo di ostentare preoccupazione, ma oltre a quello non oppone resistenza.

“Quindi – proseue Klaus – per chiudere la tua prova che, non dimentichiamolo, serve ad indennizzare la tua famiglia, chiamo qui tra noi tuo fratello!”.

La telecamera si sposta sul pubblico, inquadrando la famiglia di Giulia.

Il ragazzo sembra sorpreso perché sgrana gli occhi e ride.

Lui e Giulia hanno lo stesso sorriso.

“Dai, non farti pregare”, lo invita Klaus.

Il ragazzo si alza in piedi, accompagnato dall’applauso del pubblico.

Scende gli scalini e si porta al centro del palco.

Klaus gli stringe la mano poi indica sua sorella.

“E’ la prima volta che la vedi nuda?”, gli chiede.

Il ragazzo scuote la testa, imbarazzato.

“La spii ogni tanto?”, domanda ancora Klaus.

“A volte sì – risponde – Però più che altro la vedo ogni volta che si cambia. Lo fa sempre davanti a me”.

“Hai solo da girarti, se non ti piace quello che vedi”, risponde piccata la sorella.

“Hai solo a spogliarti in bagno se non vuoi essere guardata”, ribatte lui.

“Calma – interviene Klaus – non c’è niente di male, né nel farsi guardare né nel guardare, non dovete litigare”.

Si avvicina a Giulia e le mette una mano sul fianco.

“Ora però tuo fratello farà qualcosa di più che guardarti”, dice.

Le dà una manata sul sedere e la invita a mettersi a carponi.

La ragazza esegue senza commentare.

La telecamera la riprende frontale, evidenziando il seno florido che punta verso il basso.

“Hai capito cosa devi fare?”, chiede Klau al ragazzo.

“Devo incularla”, risponde lui.

Dal pubblico si leva una risata.

“Si poteva dire diversamente, ma la sostanza è quella. Ti va di farlo?”.

Il ragazzo si slaccia la cinta dei pantaloni.

“Con molto piacere”.

Si abbassa i jeans e i boxer, rivelando una dotazione genitale decisamente importante, quindi si inginocchia dietro al sedere della sorella.

“Se mi fai male me la paghi”, lo minaccia lei.

“Stai zitta, puttana”, risponde lui.

La afferra per i fianchi e appoggia la punta del suo pene sull’ano della ragazza.

“Piano”, raccomanda lei, ma un attimo dopo il membro di suo fratello penetra dentro di lei.

Urla e tenta di divincolarsi, ma il ragazzo la tiene saldamente per i fianchi.

Il telecamera si posiziona accanto ai due fratelli e immortala il membro del ragazzo che prende a stantuffare rapidamente dentro Giulia.

La ragazza ora non grida più, ma tiene gli occhi chiusi.

È inginocchiata carponi, ma solleva una mano per cercare quella del fratello, e quando la trova se la porta su un seno.

Il ragazzo le stringe il seno senza smettere di entrare e uscire da lei.

Il volto di lui si deforma per una smorfia mentre sembra sforzarsi per non venire; sua sorella sembra invece soffrire.

Il ragazzo aumenta il ritmo e le sue mani si serrano sempre di più sui fianchi e sul seno di Giulia.

Il pubblico sembra sulle spine, anche i genitori dei due ragazzi, inquadrati per qualche secondo, sembrano seguire l’amplesso con interesse.

Giulia apre la bocca e cerca aria, mentre suo fratello le assesta un ultimo colpo.

“Vengo!”, dice solo.

La camera fa un primo piano sul suo volto e trasmette sui monitor il suo sguardo perso, mentre il suo seme si riversa nel corpo della sorella.

Rimangono uniti per quasi un minuto, poi Giulia si accascia a terra e così facendo il pene di suo fratello, ora molle, esce da lei.

Il ragazzo si alza in piedi, si riveste e, dopo aver ricevuto una pacca amichevole da Klaus, torna al suo posto.

Giulia è in ginocchio e guarda a terra.

“Stai bene?”, le chiede il presentatore.

La ragazza annuisce in silenzio.

“Ti lasciamo riposare per qualche minuto. Anche perché adesso dobbiamo rivolgere la nostra attenzione ad Eliana”.

Le telecamere tornano sulla donna appena menzionata.

 

 

Klaus si avvicina ad Eliana che staziona in piedi con le mani raccolte sull’inguine.

“Mi spiace – le dice portandosi accanto a lei e cingendole la vita con un braccio – ma devi essere ulteriormente punita. Seguimi, per piacere”.

Le prende una mano e la guida fino al centro dello studio.

“Siediti a terra, per favore”.

La ragazza esegue l’ordine, anche se un’espressione perplessa le si disegna in volto.

Klaus batte le mani e due catene scendono dal soffitto, svolgendosi fino a toccare il pavimento, proprio accanto ai piedi di Eliana.

Uno degli inservienti si avvicina e lega le due estremità alle caviglie della ragazza.

“Sei pronta?”, le chiede Klauus.

“Pronta per cosa?”, risponde lei perplessa.

Il presentatore non dice nulla, ma schiocca le dita, e immediatamente le catene prendono a compiere il movimento opposto, avvolgendosi verso il soffitto.

Eliana sente uno strattone alle caviglie e dopo poco viene sollevata per le gambe.

Le sfugge un urlo di sorpresa, che temina quando il movimento si arresta, lasciandola a testa in giù con la testa a circa un metro da terra.

Un inserviente le si avvicina e le ammanetta i polsi dietro alla schiena.

Klaus attende che l’oscillazione termini, poi si avvicina a lei.

Per via della posizione e della sospensione, la faccia di Klaus si trova all’altezza del pube di Eliana.

“Come va?”, le chiede.

Eliana è rossa in volto e ridacchia.

“Insomma. Ho un po’ il sangue alla testa”.

“Non preoccuparti, non durerà a lungo”.

Schiocca nuovamente le dita e una nuova catena cala dal soffitto e scende tra le gambe di Eliana. All’estremità c’è un triangolo di gomma, grosso quanto una mano, che si ferma proprio all’altezza del pube della ragazza.

“Qui sopra – spiega Klaus alla telecamera – c’è della colla, e noi la appiccichiamo qui”.

Mentre parla, con la mano fa aderire il triangolo di colla all’inguine della ragazza, che per effetto della colla aderisce saldamente ai suoi peli pubici.

Dopo averlo applicato, ci dà ancora una manata in modo da farlo appiccicare bene.

“Così, la bella Eliana è attaccata al soffitto con ben tre catene e può stare tranquilla – dice – Ma cosa succederebbe se una diventasse improvvisamente un po’ più lenta?”.

Non appena pronuncia queste parole, la catena che lega la caviglia destra di Eliana si allunga di una decina di centimetri, facendo gravare il peso della donna sulle altre due.

La telecamera inquadra da vicino il pube della donna; il trinagolo di gomma si è leggermente allungato sotto il peso che ora deve sopportare.

“E cosa capiterebbe se anche una seconda catena si allentasse?”.

Eliana spalanca gli occhi, ma non fa in tempo a dire nulla che anche la caviglia sinistra perde il suo supporto e rimane attaccata al soffitto solo per i peli pubici.

“Ahia, fa male!”, urla.

“Certo. Non a caso è una punizione”, commenta serafico Klaus.

Le telecamere inquadrano Eliana a testa in giù: l’inguine è teso per effetto del peso del suo corpo, il viso è contratto in una smorfia di dolore.

Anche gli addominali sono tesi per contrastare la gravità che, fatalmente, le sta allungando le grandi labbra.

Klaus si pone dietro di lei e le appoggia una mano sul sedere. Anche le natiche sono tese.

“Che ne dici di fare un po’ di altalena?”, propone.

Non lascia tempo ad Eliana di rispondere – ammesso che la domanda presupponga effettivamente una risposta – ed esercita una pressione sul sedere di lei, spingendola in avanti, poi si allontana di un passo.

Elina è ora il peso di un pendolo umano, attaccato al soffitto per i peli pubici. Il movimento oscillatorio non fa altro che amplificare il peso che grava sul suo inguine.

Non si lamenta, ma stinge gli occhi e l’espressione del viso denota la sua sofferenza.

Il pubblico è in silenzio e tutti seguono con attenzione il supplizio della ragazza, chiedendosi quanto potrà resistere.

Giulia, inginocchiata a terra e ancora nuda, non le toglie lo sguardo di dosso.

Il corpo di Eliana continua ad oscillare, mentre qualche lamento comincia ad uscire dalla sua gola.

Klaus si accosta nuovamente a lei e le fornisce un’ulteriore spinta, allargando il raggio di oscillazione.

Ad Eliana sfugge un urlo, mentre le sue grandi labbra si tendono ad ogni oscillazione.

Il suo volto restituisce la sofferenza che sta provando, è certo che a breve chiederà di smettere.

Comincia ad emettere un gemito ritmico, accompagnando ogni cambio di direzione come alcune tenniste fanno quando colpiscono la palla.

Ad ogni oscillazione il volume aumenta, segno che il dolore sta crescendo.

All’improvviso la catena si tende come una corda di chitarra, Eliana emette un ulo più acuto e si sente un suono come quando viene strappata una pagina di un libro.

Il triangolo di gomma si stacca dall’inguine di Eliana e la caduta della ragazza viene scongiurata dalle altre due catene, quelle legate alle caviglie, che si tendono all’improvviso.

Il pubblico emette un “oh”, come si aspettasse di vedere la ragazza schiantarsi a terra, poi si produce in un applauso quando la vede ancora dondolare.

Klaus si avvicina e la ferma, mentre la telecamera fa uno zoom sul suo inguine.

Per effetto dello strappo è ora quasi totalmente depilato, anche se decisamente arrossato.

Il suo viso tradisce la sofferenza alla quale è stata appena sottoposta.

“Fa male, eh?”, le chiede Klaus.

La ragazza annuisce solo.

Klaus le passa un dito tra le labbra, provcandole un sussulto.

“Ora vediamo di alleviare il tuo dolore”.

Si volta verso gli altri concorrenti.

“Giulia! – dice – Vieni qui!”.

La ragazza si alza subito in piedi e lo raggiunge.

“Vedi come è arrossata? – dice lui – Ha bisogno di essere ammorbidita, e cosa c’è di meglio di una lingua femminile?”.

Giulia sussulta.

“Io dovrei….”, dice indicando la fessura di Eliana, all’altezza della sua faccia.

“Non è che dovresti – puntualizza Klaus – Devi! E non dirmi che non l’hai mai fatto”.

Giulia scuote il capo e appoggia la mano destra sul seno sinistro, con un gesto che dovrebbe significare un giuraamento e che invece diventa grottescamente sexy.

“Sarà la prima volta allora – taglia corto Klaus – Oggi sarà una giornata da ricordare per te”.

Si sposta e poggia una mano sulla schiena di Giulia, spingendola verso Eliana.

La più giovane non esita e, accostata la bocca alle grandi labbra della ragazza, tira fuori la lingua e la passa sul solco.

“Brava! Non essere timida”, la esorta Klaus.

Giulia ripete il movimento, questa volta più convinta, poi ancora una volta.

Eliana deglutisce e chiude gli occhi.

Ancora una serie di leccate. Giulia mette le mani sulle natiche di Eliana e la stringe a sé, con il risultato – fornse non voluto – che in questa maniera anche la bocca di Eliana si trova a sfiorare la sua vagina.

Non sembra accorgersene e continua a leccare, ma le telecamere non ignorano l’altra donna che, invece, ha ben notato cosa ha davanti.

Sembra timidamente, ma anche lei sporge la lingua e picchietta sul pube di Giulia.

Giulia non interrompe di leccare, ma allarga le gambe, segno che ha ben sentito la presenza di Eliana.

Ora anche la lingua di Eliana è più intraprendente e esplora con più convinzione la fessura di Giulia, che sembra gradire.

Entrambe le ragazze aumentano la frequenza, creando un inedito e eccitante 69 verticale.

Giulia affonda le dita nelle natiche di Eliana e la lecca sempre più velocemente, mentre la sua espressione tradisce il piacere che nello stesso tempo sta provando.

Un inserviente libera i polsi di Eliana, la quale approfitta della libertà per cingere i fianchi di Giulia e appoggiare la bocca ancora più a fondo sulle grandi labbra della ragazzina.

Due telecamere inquadrano alternativamente i volti delle ragazze, evidenziando l’eccitazione crescente.

Il pubblico è in silenzio, rapito dallo spettacolo terribilmente erotico.

Il primo fremito lo avverte Giulia: interrompe il movimento di lingua, chiude gli occhi e assume un’espressione come se stesse per piangere; invece increspa le labbra e viene.

L’orgasmo la percorre per qualche secondo, quindi riprende a leccare Eliana in maniera ancora più appassionata, stimolando contemporaneamente il clitoride con un polpastrello.

Eliana emette una specie di cinguettio, poi pianta le unghie nelle natiche di Giulia.

“Più forte!”, le dice con la voce rotta, e la ragazza la accontenta.

Giulia sente le unghie penetrarle sempre più a fondo nelle natiche e coglie il segnale.

Stringe il clitoride di Eliana tra pollice e indice e lo massaggia, mentre con la lingua continua ad agire tra le grandi labbra.

Eliana contrae gli addominali.

“E dice di non averlo mai fatto…”, commenta Klaus ironicamente, indicando Giulia.

La ragazza sembra perdere la pazienza, perché solleva la bocca dall’inguine di Eliana e ci infila due dita.

Le affonda fino alle nocche e, una voltaa dentro, prende ad allargarle ritmicamente, imitando il movimento delle forbici.

Eliana sembra accusare il colpo: ora ansima rumorosamente e porta continuamente le mani al volto, come a voler celare la sua emozione.

Giulia aumenta il movimento, Eliana ora sta quasi gemendo.

Il pubblico è in tensione, sembra che tutti stiano aspettando l’orgasmo con Eliana.

Non si sente un suono, se non quello ritmico delle dita di Giulia dentro l’altra ragazza.

Quando la voce di Eliana diventa stridula tutti sanno che manca poco.

Il pigolio diventa più rapido, il seno di Eliana sobbalza ritmicamente, fino a quando tutto si ferma.

Giulia estrae le dita e fa un passo indietro, mentre Eliana rimane con gli occhi chiusi, immersa nel suo mondo.

Sembra quasi sognare, quando apre la bocca e viene.

Il respiro diventa affannoso, il corpo sembra vibrare, facilitato in questo dalla sospensione, poi è come se esplodesse.

Una specie di urlo risale dalla bocca di Eliana e acompagna un lungo tremito, che dura una ventina di secondi, poi la ragazza è come se si afflosciasse.

Sorride, mentre il pubblico si produce in un applauso spontaneo.

 

 

Le catene vengono sciolte e Eliana può finalmente rimettersi in posizione eretta.

Ha il volto rosso, sia per la forzata sospensione sia per l’orgasmo, e respira affannosamente.

Klaus si mette tra lei e Giulia e le cinge in vita.

“Come è andata?”, chiede a Eliana.

La ragazza si limita a sorridere ed a annuire, ancora affannata.

“E per te?”, chiede di nuovo Klaus, questa volta rivolto a Giulia.

“Bene. Non l’avevo mai fatto, ma mi è piaciuto”.

“Lo rifaresti?”.

“Perchè no?”.

“Con Eliana ancora?”.

“Sarebbe ottimo”.

“Scambiatevi il numero di telefono, allora”, commenta.

Klaus dà una pacca sul sedere ad entrambe e le manda a sedersi sugli sgabello.

Si avvicina quindi a Sabrina.

“Temo che ora sia il turno dell’unica che non è stata punita”, dice.

La donna annuisce.

“Lo temevo”.

“E tu sai, vero, cosa piace molto ai nostri spettatori?”.

Sabrina non risponde.

“Ai nostri spettatori – prosegue Klaus – piace vedere le nostri concorrenti svestite. E tu non fai eccezione”.

Le porge una mano e la invita a scendere dallo sgabello.

“Devo proprio?”, domanda lei, e si vede che la domanda è autentica.

“Certamente sì”, ribatte lui senza scomporsi.

Sabrina si priva della t-shirt e delle scarpe.

Continua a lanciare occhiate al marito, che invece pare apprezzare la situazione.

“Forza, anche i pantaloni”, la esorta Klaus.

La donna rimane in biancheria intima, rivelando un fisico asciutto – tipico di chi va regolarmente in palestra – e decisamente sodo per una quarantenne.

“Coraggio, il più è fatto”, le dice il presentatore.

“No, direi proprio di no”, obietta le ridacchiando nervosa, ma allo stesso tempo slacciandosi un reggiseno.

Si libera del capo di biancheria intima, mostrando due seni piccoli.

Ha solo un perizoma di pizzo.

Guarda ancora suo marito, poi chiude gli occhi e toglie anche l’ultimo capo di abbigliamento.

Il pubblico applaude, mentre lei scuote la testa.

A differenza di Eliana, Sabrina non ha un pelo tra le gambe.

Klaus la prende per mano e la conduce verso il tavolo a X.

“Sdraiati, per piacere”.

La donna si corica, sussultando quando la schiena entra in contatto con la superficie fredda.

Klaus le lega i polsi, ma non le caviglie.

“Sei comoda?”, le chiede, mentre con noncuranza le passa una mano sui seni.

Sabrina annuisce, visibilmente nervosa.

Klaus batte le mani e dal soffitto calano ancora le catene che poco prima avevano sollevato Eliana.

Un inserviente le lega alle caviglie di Sabrina e – ad un nuovo battito di mano – le catene salgono ancora, facendole disegnare con le gambe una grande V.

La donna chiude gli occhi, imbarazzata.

Klaus guarda verso il pubblico e punta un dito verso il marito di Sabrina.

“Vuole raggiungere sua moglie, per piacere?”, gli chiede.

L’uomo si alza, scende velocemente gli scalini e si accosta al presentatore.

Klaus gli porge la mano e gli chiede il nome.

“Bene Mauro – prosegue terminate le presentazioni – Hai mai regalato dei fiori a tua moglie?”.

“Certo, molte volte”.

“Ne ero certo. Ma sono altrettanto certo che fiori come questi non glieli hai mai regalati”.

Un inserviente entra in sala con in mano un mazzo verde e lo porge a Mauro, che lo prende.

“Hai capito di cosa si tratta?”, chiede Klaus.

L’uomo scuote la testa.

“Prova a passare una mano sulle foglie”, lo invita.

Mauro tocca le foglie con il palmo della mano, ma lo ritira subito.

“Ortiche?”, domanda.

“Esatto – conferma Klaus – Ora seguimi”.

Si avvicinano entrambi a Sabrina, la quale segue i loro movimenti con sguardo preoccupato.

“Che dici, tua moglie non meriterebbe di essere accarezzata con questi fiori?”, suggerisce Klaus.

Mauro annuisce lentamente, facendo capire come l’idea non gli dispiaccia per nulla.

Avvicina il mazzo di ortiche al corpo della moglie e glielo passa sulla pancia.

La donna irrigidisce gli addominali e urla.

“Fa male!”, si lamenta.

“Lo so, tesoro. Anche scoprire che ti sei scopato un altro ha fatto male”, risponde lui con falsa dolcezza.

Cala nuovamente le piante sulla donna, questa volta passandole sopra i suoi seni.

Sabrina si dimena, ma le cinghie che la legano le impediscono di sottrarsi al supplizio.

Il marito passa con meticolosità le piante urticanti su entrambi i seni, incurante delle lamentele della donna.

La sottopone a quelle carezze per un paio di minuti, quindi si sposta sull’altro lato del tavolo, in modo da essere frontale rispetto alla zona inguinale di lei.

“Ti prego, non lì!”, lo supplica lei.

Come se non l’avesse neppure sentita, Mauro appoggia il mazzo di ortiche sul pube della moglie e lo fa scorrere lentamente.

Sabrina si morde le labbra per non urlare.

Mauro ripete l’operazione, e anche questa volta la moglie non urla.

Allora si avvicina un po’ e con il pollice e l’indice allarga le grandi labbra della donna.

“No, non ci pensare nemmeno!”, lo minaccia lei, ma l’unico effetto che ottiene è quello di renderlo ancora più determinato.

Divarica ancora di più le labbra della moglie e vi fa scorrere dentro le ortiche.

Questa volta Sabrina urla.

“Basta! Ti prego, basta!”, lo implora.

“Ancora una cosa, amore mio”, le risponde.

Strappa alcune foglie e, incurante dell’effetto sulla sua mano, le passa tra le natiche e sull’ano della moglie.

La donna fa tintinnare le catene nel tentativo di sfuggire al tocco urticante, ma inutilmente.

Mauro finisce di frizionare le parti intime della moglie, quindi getta le foglie a terra.

“Grazie Mauro – gli dice Klaus – Puoi tornare al tuo posto”.

L’uomo risale tra gli applausi la scalinata e torna a sedersi.

“Come stai?”, chiede Klaus sporgendosi sopra Sabrina.

“Fa male”, risponde lei con un filo di voce.

“Ci penso io – la rassicura accarezzandole il viso – Anzi, ci penserà qualcuno che ti vuole bene”.

Torna a guardare verso il pubblico, ancora verso il posto in cui è seduto Mauro.

“Ragazzi, figli di Sabrina e Mauro, volete aiutare vostra mamma?”, chiede.

Fratello e sorella si guardano perplessi.

“Certo”, dice lei, esitante.

“Allora venite qui!”, li invita.

I due ragazzi si alzano e raggiungono lo spettatore accanto a Sabrina.

“Volete alleviare il dolore di vostra madre?”, chiede ulteriormente Klaus.

I due annuiscono all’unisono.

“Bene, allora mi mostrerò come”.

Klaus estrae di tasca quello che sembra un tubetto di crema.

“Stendete un mano, palmo verso l’alto”, dice.

Entrambi sollevano la mano destra e Klaus vi deposita sopra una noce di crema.

“Questa crema permette di alleviare la sofferenza di vostra madre. Va spalmata sul punto che duole. Vieni prima tu”, dice rivolto al figlio.

Lo prende per un gomito e lo guida fino all’altezza del pube della madre.

“Spalmale la crema dove fa male”, lo invita.

Il ragazzo allunga timidamente una mano sulla vulva della donna, che ha gli occhi chiusi come per estraniarsi da quella realtà.

Il ragazzo passa le dita sulle grandi labbra della madre.

“Devi frizionarla dentro – lo corregge Klaus – E’ lì che le fa male”.

Il figlio fa passare un dito lungo la fessura.

“Bravo! Ora devi continuare per qualche minuto. Nel frattempo vieni anche tu”, prosegue invitando la sorella.

La ragazza si avvicina tenendo la mano coperta di crema rivolta verso l’alto.

“Tu hai sicuramente capitoo – le dice Klaus – Come tuo fratello, anche tu devi frizionare la parte del corpo che fa male a tua madre. Nel tuo caso, il suo buchino”.

“Ragazzi, lasciate stare, non importa”, dice Sabrina, inascoltata.

La figlia sembra non aver nepppure sentito la madre parlare: accosta il suo dito all’ano della donna e prende a massaggiarlo, mentre il fratello sta ancora spalmando la crema tra le sue grandi labbra.

La telecamera propone al pubblico un’inquadratura molto ravvicinata delle due mani che esplorano la zona genitale della donna.

Il figlio sembra molto preso dal suo compito e ad un certo punto introduce un dito nella vagina della madre.

Sabrina spalanca gli occhi.

“Cosa stai facendo? Toglilo immediatamente!”, gli ordina.

Il figlio guarda Klaus.

“Non interrompere – gli risponde il presentatore – Continua così, che va benissimo”.

Sembra essere la risposta pù gradita, perché abbassa lo sguardo e continua a lavorare di dita.

Klaus si avvicina alla figlia.

“Entra dentro anche tu, per piacere”, le dice.

La ragazza guarda verso la madre, che però ha gli occhi chiusi e sembra comunque apprezzare le attenzioni del figlio.

Guarda ancora verso Klaus, quindi fa scivolare il suo dito nell’ano della madre.

Sabrina fa un lungo sospiro, ma non apre gli occhi.

“Ragazzi, un po’ più veloce”, li esorta Klaus.

Entrambi aumentano il ritmo.

Nella sala c’è un grande silenzio, tutti sono concentrati su quanto sta capitando.

Dalla gola di Sabrina comincia a salire un leggero gemito; i figli se ne accorgono e aumentano la stimolazione.

La madre comincia a ansimare sempre più forte, ora la spinta sessuale è ben maggiore dell’imbarazzo di essere masturbata dai propri figli.

Il ragazzo introduce un ulteriore dito nella vagina della donna, che ora ha la bocca spalancata e si agita, costretta dalle cinghie.

“Manca poco…”, dice a mezza voce.

Le dita dei ragazzi la penetrano ancora più a fondo e più velocemente; sulla fronte del figlio compaiono alcune gocce di sudore.

“Vengo…”, dice con voce rotta, quindi si produce in una specie di singulto.

I due ragazzi non smettono.

“Vengo…”, dice di nuovo la madre, e questa volta lo fa veramente.

Il suo corpo viene attraversato da un tremito e dalla gola le esce un lungo gemito, quasi singhiozzante.

Questa volta i figli si fermano e tirano fuori le dita dal corpo della madre, che gode ancora per qualche secondo.

Quando riapre gli occhi e sorride, il pubblico si produce in un lungo applauso.

 

Leave a Reply