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Dammi vita, respiro,
fammi aria Amore
oggi che ancora questa cappa incombe
e su di me pigra m’avvolge, un battito
solo, uno scrollare d’ali della tua snella
figura mi sovvenga, elastica, giovanile
immagine nella mente scolpita, m’aiuta!

Mi guardi, un sorriso di scorcio mi rivolgi,
chini il capo e mi dici: “Sì, ti voglio…!”
Gioia infinita, tripudio, squilli di tromba,
il cielo s’apre e la sequela di putti e dame,
di cavalieri e fanti, tutti ignudi, s’avanzano
sciogliendo dolci canti e lauri agitando, mentre
i radi vestiti che coprono ancora le stanche
mie anche strappo e tu m’accogli, tu pure ignuda,
come me irretita dalla smaniosa brama che ci divora
e induce in tiro le tenaci chele che pinzano davanti.

Ah, come serro a me il tuo corpo, così tu mi ricambi!
Ah, come struscio il membro su di te, tosto mi stanghi!
Dolcezza mia, mio bene, mio ultimo sospiro, mio tutto
mio nulla, mia immensità perduta…io vengo nelle budella,
tu in me riversi il seme, io in te mi perdo, tu in me
disperdi le tue paure, io godo…, nel tuo piacere smarrisco
ogni mia pena, tu prendi forza e insisti e mi sbaragli.

Oh pienezza assoluta! Ora so che significa essere pregna.
Sul cuscino disperdo le mie forze,
mentre silente si fa
la sera e si dissolve così
lentamente la velata forma.

Nina Dorotea

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