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Racconti di DominazioneRacconti erotici sull'IncestoTrio

follia di mezza estate (quarta parte)

By 24 Agosto 2011Dicembre 16th, 2019No Comments

Continua la mia pazza estate

La mattina dopo, stiamo facendo colazione sotto il pergolato, nudi, tanto la spiaggia è deserta, quando improvvisamente compaiono due figure. Lui, alto, capelli neri, fisico asciutto, ma non palestrato, indossa dei pantaloni e una camicia bianca di lino. Lei più alta di lui, capelli biondi legati dietro la nuca cosce splendide, indossa una mini che non nasconde nulla, sopra una camicia nera annodata appena sopra l’ombelico. Lucio si gira, ‘amore, sei arrivata!!’ corre in spiaggia, abbraccia la ragazza, la solleva, girano si baciano felici, cadono sulla sabbia, vedo che lei non porta nessun tipo d’intimo. Carlo con un gesto della mano invito l’uomo a entrare, facciamo le presentazioni, lui mi guarda con interesse, ‘devo dire che le foto che ho visto non ti rendono giustizia, sei molto più bella.’ Accetto il complimento, e vado in casa per ripreparare il caffè, entrando li vedo salire abbracciati, è proprio bella. Dalla finestra la vedo abbracciare Carlo, è spigliata, divertente, sa bene come muoversi, poi si gira, mi cerca, lui con un cenno del capo indica che sono dentro. La vedo in controluce sulla porta, entra decisa, ha il nodo della camicia sciolto, i suoi seni fanno capolino. Si avvicina, ‘ tu devi essere Rita, io sono Cinzia’ mi abbraccia, mi guarda negli occhi, poi improvvisamente incolla le sue labbra alle mie. Sento la sua lingua infilarsi nella mia bocca, un bacio dolcissimo, restiamo, solo un momento unite, bellissimo. Il rumore del caffè pronto ci riporta alla realtà. Ci guardiamo negli occhi, non servono parole, lei sorride, ‘desideravo da tanto conoscerti, Lucio ti adora, da quando ti ho visto in certe foto, morivo dal desiderio delle tue labbra.’ Ho deciso che eri la persona giusta per completare quello che aveva iniziato mia madre, desidero far felice Lucio, lo amo da morire. Ho bisogno di sentire una presenza femminile che mi guidi, non posso sbagliare con lui, quindi voglio essere tua allieva, amica, o se preferisci schiava, ma degna di te.’ ‘Tranquilla, anch’io desidero avere la tua amicizia, abbiamo tutto il tempo per conoscerci meglio, ora portiamo il caffè, poi vi faccio sistemare nella vostra camera.’ Dopo circa mezza ora ci stiamo preparando per andare al mare, Lucio glia ha parlato della spiaggetta del giorno prima, lei desidera andarci. Quando esce dalla camera, indossa anche lei un pareo che glia ha regalato mio figlio. A differenza del mio è più corto, e molto trasparente, un velo di cipolla, ma indosso a lei un vero capolavoro. Partiamo con l’auto di Lucio, lei davanti con lui, io dietro in mezzo a Claudio e Mario. Arrivati alla spiaggetta, notiamo subito tre auto nel parcheggio, bastano due passi nel sentiero e ci rendiamo conto che è piena, tre famiglie con prole, proseguiamo fino alla punta del promontorio dov’è un faro che è stato automatizzato. Appena sotto la costruzione della casa del vecchio guardiano notiamo una piccola, ma quasi invisibile insenatura con una spiaggia di appena cinque metri, tranquilla, solitarie e quasi invisibile, è nostra!. Cinzia ed io lasciamo l’incombenza di sistemare l’ombrellone, e teli ai maschietti, nude ci tuffiamo direttamente in mare. L’acqua fresca tonifica i nostri corpi, arriviamo alla fine della piccola insenatura, e tornando indietro vedo spuntare all’orizzonte la grossa sagoma di una barca. Quando arriviamo sulla spiaggia, mi rendo conto che Lucio non ha esagerato, quando ha affermato che il membro di Mario è pari a una lattina di birra, con il glande grande come una pallina da golf. Avverto un lungo fremito fra le cosce, mi bagno solo al pensiero di averlo dentro. Improvvisamente dalla grossa barca si stacca un piccolo tender, e Gaston, la figlia e il genero, sbarca in mezzo a noi con tutta la sua irruente vitalità. Fatte le presentazioni, ci chiede casa facciamo in quel posto così esiguo, ci offre di andare con la sua barca sino all’isola dove ci sono spiagge più grandi e belle. Lucio obbietta che abbiamo l’auto e che non gli va di lasciarla tanto tempo in questo parcheggio. Lui sorride, ci chiede dov’è casa nostra, quando scopre che stiamo appena fuori dal paese si offre di passarlo a prendere se lui riporta a casa l’auto. Durante tutta la conversazione non mi ha mai staccato gli occhi di dosso, è simpatico, ma gli si legge negli occhi il desiderio di avermi, di piantare il suo membro dentro di me. La sua arroganza di maschio, probabilmente dovuta al fatto che come imprenditore è abituato a comandare, accende in me la sfida, non accettare passivamente la sua dominazione, non voglio farmi scopare solo per il gusto di farlo, cercherò di rendergli la vita dura. Mi giro, chiedo il parere di tutti, sono d’accordo, Lucio e Cinzia partono con l’auto in direzione casa, e qui lui gioca d’astuzia, ‘ci dobbiamo sbrigare a tornare a bordo, il tender non po’ portarci tutti, vado io che riavvio i motori, porto le signore, poi mando Carole a riprendervi.’ Intuisco subito la finezza del suo discorso, se manda la ragazza a prendere gli altri io resterò a bordo sola con lui. Non mi fa paura, ma è un modo per umiliare Carlo, e affermare la sua superiorità di maschio dominante, non lo accetto. ‘Se ci portano la nostra roba, io faccio una nuotata, Carlo, mi accompagni?’ Carlo sorride, ha capito la finezza della mia richiesta, mentre Gaston ha un impercettibile gesto di disappunto, ma non gli lascio il tempo di ribattere, mi tuffo in acqua seguita da mio marito. Durante il viaggio, lui ci mostra la sua splendida barca. Tutti nudi, seduti su una poltroncina di vimini Carole ci offre del thè freddo, lui sale su di un ponte superiore e m’invita a raggiungerlo. Da sopra si vede tutto, la prua, dietro, e sotto di noi. Seduta su di uno sgabello, osservo lui che manovra la barca con assoluta padronanza, recuperiamo i miei ragazzi e poi rotta verso l’isola. Lucio e Cinzia si distendono davanti, si baciano molto intimamente, lei succhia mio figlio con estrema bravura, lui geme di piacere. Sotto di noi Carole, è affascinata dal membro di Mario, lo lecca, succhia e infila per metà in gola, sono stupita, come cavolo fa?, mentre con una mano sega Carlo che guarda lei e me. Gaston osserva le situazioni che si stanno creando, è eccitato, il suo membro svetta duro a pochi centimetri dal mio viso, noto che me lo sta offrendo, basta che io lo prendo in bocca e avrà vinto lui, ma se invece lo ignoro, lui dovrà chiedere a me di succhiarlo, questo non è da maschio dominante, ‘certo che Carol si sta divertendo con il cazzo del tuo amico.’ Mi osserva per vedere la mia reazione a questa provocazione, poi si sporge un poco di sotto, con un gesto che al momento non comprendo, ordina qualche cosa ad Andrè che sparisce sotto coperta per ritornare dopo poco portando una strana sedia. Di legno, è a forma di X, dove le due parti che stanno sotto hanno dei pioli di legno per aumentare la stabilità, più due altri pioli più in alto di cui non comprendo l’utilizzo. Nelle due estremità superiori, una più corta, ha due cuscini per sedersi. Sono incuriosita, ignoro volutamente il suo membro che ora è a pochissimi centimetri dalla mia bocca, deve essere esasperante per lui la mia indifferenza. ‘ sicuramente ti sarai eccitata nel vedere come una troietta si stia occupando di tuo marito e il tuo amico, vorrai rendere la pariglia,’ e nel dire questo mi afferra le gambe, mi apre e s’insinua dentro di me. Mi penetra di colpo, ‘ ti scopo!!! ‘.siiiii ‘ti sfondo!! ‘ è talmente eccitato che non si è reso conto che io non solo non sono bagnata, ma ho mantenuto la mia mente concentrata su cose non erotiche, quindi non sono neanche pronta. A quel grido si sono girati tutti, io resto totalmente passiva, tutti mi guardano, lui mi pompa convinto di farmi godere, invece non ha raggiunto il fondo, quindi sento solo un membro che scorre fra le pareti della mia vagina. Si ferma di colpo, mio guarda farfuglia, ‘ma non sei eccitata, ma sei frigida?, non è possibile che ”.’. Ha capito di aver sbagliato, io mi libero un piede della presa delle sue mani, l’appoggio al suo torace, lo spingo via con forza e disprezzo. ‘questo è il meglio che sai fare?, saresti il toro da monta?, io sarei frigida?, ora ti faccio vedere come gode Rita!’ Scendo di sotto, mi avvicino a Carlo, afferro Carol per i capelli, ‘leccami, fai quello che non ha fatto tuo padre’. Lei si stacca da Mario, ma quando sta per eseguire l’ordine che le ho impartito, Cinzia sbuca da dietro, ‘no, tu non sei degna, continua leccare papà, a lei ci penso io!’ s’inginocchia davanti a me incomincia a passare la sua lingua lungo il taglio della mia vulva. Subito incomincio a bagnarmi, Gaston, è sceso, mi osserva. Prendo il membro di Lucio, lo infilo in bocca, lo succhio, lecco, me lo gusto spingendolo dentro la gola imitando Carol riesco a farne entrare più della metà. La piccola mi sta leccando veramente bene, mi sento sciogliere in un orgasmo che non tarderà a esplodere,”.mhumummmm ‘ un lungo gemito esce dalla mia bocca. Guardo verso Mario, lo invito a sedersi su quella strana sedia. Quando lo vedo inginocchiarsi capisco tutto. La schiena è appoggia al cuscino più alto, questo libera il bacino dell’uomo che potrà pomparmi a suo piacimento, mentre io dovrò semplicemente cavalcarlo. Vedo svettare il suo grosso palo, lucido di saliva, non resisto, mi abbasso e sussurro alla piccola, ‘ amore stammi vicina.’ Cinzia si sposta, mi alzo e scavalco Mario, ora ho il suo membro sotto di me, mi appoggio sul suo glande, lo sento forzare per entrare, una breve spinta, entra. Lo sento scivolare dentro di me, mi sembra di perdere la verginità per la seconda volta, ‘.sisiiiiiii’..spingiiiii’.seiii’..seiiiii’enormeee’mi scorre lungo le pareti della vagina, lo sento riempirmi e in fine toccare il fondo, vorrei urlare il mio piacere, ma la voce non esce, solo resto a bocca aperta. Cinzia posta di lato osserva la mia impalatura, mi accarezza il bottoncino, mi succhia un capezzolo, ‘godo’.Siiiiiiiiiiiiiiiii ‘.belllisssimooo’.. sfondammm” mi giro, e rivolta a lei dico: ‘Amore lubrificami dietro.’ Lei sorride, s’inginocchia dietro di me, poi incomincia sputare, leccare e infilare due dita dentro il mio culetto che si rilassa. Guardo intorno, Lucio e vicino a me, lo invito a porgermi il suo palo da succhiare. Scambia una rapida occhiata con suo padre poi si avvicina. Lo prendo in bocca, lecco e bagno quel palo di carne più che posso, poi sento dietro Cinzia che sta facendo un buon lavoro, ‘ amore mio dai, entrami dentro, sfonda tua madre, spaccami.’ Lui esita un momento, ma io lo guardo in maniera decisa, si mette dietro di me, Mario si ferma, mi solleva e sfila meta del suo palo per agevolare l’introduzione di Lucio. Lo sento entrare, mi apre, sento lo sfintere dilatarsi, per un momento ho il terrore che si spani, ma non mi fermo, Gaston osserva attento, sicuramente cerca di vedere se ne sarò capace, io avverto del dolore, ma lo incito, ‘amore spingi, dai, non ti fermare spaccami,’ mi rilasso e lo sento scivolare dentro di me. Sono sconvolta, mi sento infilzata, piena, dilatata al massimo. Li sento restare fermi, mi danno il tempo di abituarmi alla loro presenza, incomincio a sentire il piacere invadere ogni mia cellula del mio corpo, inizio un dolcissimo cammino verso l’orgasmo. Cinzia afferra un capezzolo, lo succhia, Mario l’altro, mi eccita tantissimo, e accrescono le sensazioni che provo. Carlo è sempre in piedi ad un passo da me, lo invito con uno sguardo ad avvicinare il suo palo alla mia bocca. Gaston è immobile davanti a me, eccitato, si sta facendo leccare da Carol, ma ignora le sue attenzioni, tutti i suoi sensi seguono il mio amplesso. Infilo in bocca il cazzo di mio marito, lo succhio, porto una mano al suo fianco, lo attiro verso di me, lui intuisce che voglio che mi scopi in bocca. Appoggia entrambe le mani sul mio capo, mi tiene ferma incomincia pomparmi, Lucio mi spacca dietro e Mario mi sfonda davanti, inizia un piacere sconvolgente. Succhio con forza, lecco, stringo il palo di Carlo in bocca, mi fa impazzire il piacere che ricevevo da tutti. Libero per un momento la mia bocca, sento il bisogno di urlare quello che provo, ”siiiiiiiiiii ‘.sfondatemmiiiii’.siiii .più forteeee ‘.. fatemi morire’. VENNNGOOOOoooooo’.siiiiiiiiiiii ‘.. siiiii ‘muhmumhmmmm ‘. Amore inondami la bocca, ti voglio bere’.. daiiii ‘.scopami e schizzami in gola il tuo piacere ..diiii ‘.ummummmmhhmmm ‘siiiiiii ‘. Ricomincio a succhiare e leccare Carlo, mi scateno in preda ad un delirio erotico, non m’ interessa più nulla, voglio solo godere. Carlo eccitato dalle mie parole mi tiene ferma il capo, mi pompa velocemente,’siiiii ‘daiiii beviiiiii!!!!!! ‘sborroooo!!!! ‘siiiiii ” mi scarica direttamente in gola due getti di semenza bollente, ma al terzo non lo ingoio, lo raccolgo in bocca, lecco tutto, pulisco fino all’ultima goccia, poi lo sfilo dalla bocca, con una mano invito Cinzia girarsi, e quando lei mi guarda, incollo le mie labbra le sue, travaso nella sua bocca tutta la semenza di cui è piena la mia. ‘. Hnhumumummm’ un lungo gemito di piacere, evidenzia la sorpresa che le ho riservato. Lecca tutto, mi succhia anche la lingua al fine di assaporare anche l’ultima goccia di semenza che ho in bocca. Mi stacco da lei che ritorna a torturarmi il capezzolo. Mi giro guardo Lucio, mi lima il culo con perizia, ‘amore’ daiiiiii ‘sfonda il culo a quella troia di tua madre’.. daii spaccami, inondami di semenza fino a farla uscire dalla bocca ‘.. daiiii ‘siiiii ‘cosiiiii’.siiiii ‘ lui mi afferra per i fianchi, mi pompa all’impazzata. Mario si ferma piantato tutto dentro di me, mi fanno impazzire, sento Lucio che a ogni affondo struscia il suo palo contro il cazzo di Mario appena diviso da una sottile membrana, tanto che ho la sensazione che siano entrambi dentro di me davanti. Sono sconvolta, tremo di piacere non comprendo più nulla, perdo ogni riferimento di tempo e luogo, urlo soltanto, li incito a sbattermi forte’. Siiiiiiiiiiii ‘aaahhhhh’oddiooooo’.vengoooooo..siiiii ‘mi devastaeeee ‘siiiiiiiiii ‘VENGOOOOOoooo ‘.siiiii amore sfondamiiiii’. Scuto il capo in preda ad una frenesia sessuale sconvolgente. Lucio ora è un toro scatenato, mi pompa con colpi devastanti fortissimi, poi improvvisamente si ferma, immobile, lo sento scaricare dentro di me il suo piacere’..siiiii ” t’inondooooo ‘.siiiiii SBORROOooooo !!!! ‘siiii tieni’vacca sfondattttttaaaa ”siiiii’.. rimane immobile poi lentamente si sfila. Sento un vuoto, dietro, respiro a fatica, Cinzia mi lascia, Mario mi sorride, Gaston si avvicina convinto che forse ora lo succhio anche a lui, lo ignoro volutamente. ‘ Mario, ora tocca te, distruggimi!!!!’. Mi solleva appena il bacino, poi incomincia a pomparmi dal basso con colpi che mi devastano. A ogni affondo sento tutta me stessa proiettata verso l’alto, e contemporaneamente riempita da quel cilindro enorme di carne, impazzisco, m’inarco, lui mi afferra e mode un capezzolo, ‘.. hahhahhiii ‘ siiiiii ‘.daiiii ‘siiiii’ sfondamiii’siiiii VENNGOOOOOOoooooo’siiiii ‘ mi distruggiiiii ‘siiiiii ODDIOOOOO’.mi’mi’vengooooo’ di nuovooooo ‘nooo’daiiii non smettereee ‘daiiiiii ”siiiiii’ . Tremendo, mi devasta e fa godere in maniera unica, poi anche lui mi scarica dentro il suo prezioso seme, si blocca di colpo dentro ed io impazzisco di nuovo ‘siiiiiiiiii ‘ m’inodiiiii ‘.siiiiii ‘. Tieni senti come di riempoooo ‘.sborrooooo” sfiniti, restiamo un momento immobili, nel silenzio rotto solo dal rumore dell’ancora che Andrè sta gettando per ormeggiare la barca poca distanza da una bellissima spiaggia. Mi alzo da quel paolo, è ancora in tiro, Carol ci si avventa, io lascio fare, lui resta immobile mentre lei lo pulisce con la bocca. Mi siedo su di una poltroncina. Gaston ha l’aria di chi ha capito che ha commesso un vero errore di valutazione. Cinzia e Carlo mi si avvicinano, la piccola si distende ai miei piedi e raccoglie con la lingua tutta la semenza che cola da tutti i buchi molto dilatati, mi sento fiera di me, guardo mio marito, mi bacia, sento il suo amore avvolgermi, ‘ devo ancora fare una cosa,’ gli sussurro , lui mi guarda, segue il mio sguardo rivolto a Gaston, mi sorride e annuisce con il capo. Mi alzo in piedi, mi avvicino a Gaston, ‘andiamo a fare un bagno.’ Lo prendo, per mano e senza attendere la sua risposta ci tuffiamo in acqua. Poche bracciate, siamo a riva. Ci sono dei massi molto grandi su quel punto della spiaggia, mi appoggio a uno di dei più grandi, lo attiro a me, lo sego, mi abbasso e lo succhio, lui e al massimo della sua eccitazione, poi, mi alzo, mi appoggio alla roccia e mi lascio infilare. Sento subito che non riuscirò a godere, sono ancora troppo dilatata. Lo sfilo, mi abbasso e incomincio a succhiarlo velocemente, lui non mi resiste, geme, mi afferra il capo, ma mi libero con decisione, no, voglio essere io a comandare il gioco!, lo sento irrigidirsi, poi mi schizza in bocca’.siiiii ‘. Troiaaaa’siiiii ‘beviiii ‘.sborrroooo’. ingoi il primo schizzo, ma raccolgo nella bocca tutto il resto del suo piacere, poi con decisione mi alzo, con la destra continua a segarlo, mentre la sinistra la avvolgo intorno al suo collo e lo bacio con decisione, ‘. muUHUMMMMHHhhhhhhmmmm’. Cerca di divincolarsi, ma sono più tenace io, lo serro a me, gli infilo la mia lingua dentro la sua bocca e condivido con lui la sua semenza. Cerca per un momento di resistere, poi si arrende di colpo, mi bacia con trasporto, passione, la sua lingua insegue e succhia la mia.’ Sei una troia fantastica, darei tutte le mie ricchezze per avere una donna come te al mio fianco, ogni tuo desiderio sarebbe legge per me.’ Lo guardo, ‘ ho già tutto questo e tanto di più.’ Lui sorride, scuote il capo, ‘è vero, lui ha una grande fortuna ad averti, e ne è fiero, ti ama.’ Torniamo a bordo, Carlo mi attende con un telo di spugna in mano, mi avvolge, mi abbraccia, mi bacia con trasporto,’ l’ho ammazzato,’ gli dico indicando Gaston, lui ride di gusto, ‘ non ne avevo dubbi!.’ La sera si torna alla spiaggia, di casa nostra, ci salutano, Lucio e Gaston si scambiano i contatti, si sentiranno per lavoro. Dopo una veloce doccia Lucio e Cinzia escono a cena da soli, lei è splendida, indossa un vestitino nero elasticizzato che non copre nulla, io sono molto stanca. Mario e Carlo si siedono sotto il pergolato, io mi distendo sul divanetto, sono nuda, li sento parlare dei ragazzi che già elaborano progetti di matrimonio. ‘c’è un casale molto bello e grande sulla collina dietro la città, potremmo acquistarlo, ristrutturalo e ricavarne un bell’appartamento per i ragazzi, mentre noi potremmo vivere insieme, che ne dici Mario?’ ‘ appena torniamo, lo voglio vedere, mettiamo insieme le nostre risorse e facciamo l’affare.’ Io li ascolto, sento la brezza che viene dal mare accarezzare il mio corpo, quante cose sono cambiate, quante ne cambieranno nel tempo a venire, quante altre follie mi riserverà la vita, non lo so, ma per ora lascio che il mio corpo, provi ancora dei brividi di piacere all’idea di sentirmi dentro Mario, è una follia, ‘si ..lo è’ ma ‘..

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