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Dalla metà di luglio per la famiglia di Mariolino iniziano le vacanze, quest’anno mare e sole saranno lo scenario per un mese all’insegna del relax e del divertimento.

Serena aveva comprato un nuovo set di bikini da sfoggiare in spiaggia, soprattutto alcuni, comprati insieme all’amica disinibita Simona, erano decisamente provocanti.

Quel mattino erano scesi in spiaggia tutti e tre, prima Piero amante delle prime ore dopo l’alba in cui la spiaggia è poco affollata e si possono fare lunghe passeggiate in tranquillità per poi passare il resto della mattinata nella pigrizia più assoluta spiaccicato sulla sdraio con il tablet in mano.
Tornato all’ombrellone aveva avuto modo di scambiare qualche chiacchiera con cinque ragazzi che avevano steso gli asciugamani a qualche metro di distanza, tra l’ombrellone di Piero ed il mare.
Venivano dell’hinterland milanese e stavano nel campeggio lì vicino, ovviamente a caccia del trinomio sole, mare e … figa come tutti i ragazzi della loro età. Piero li trovò simpatici, scambiarono qualche battuta e si diresse verso il suo meritato riposo sotto l’ombrellone.
Più tardi giunsero anche Serena e Mariolino che si spoglio’ al volo e si diresse subito in acqua.
Serena aveva fatto il suo solito ingresso trionfale in spiaggia: un metro e settanta distribuiti in maniera sublime, una terza di reggiseno e due gambe perfette sormontate da un culo marmoreo già da soli avrebbero calamitato gli sguardi e le fantasie dei maschi presenti in spiaggia ma se si aggiunge un viso meraviglioso allora si può ben comprendere lo scompiglio che si creava al suo passaggio.
“Come sta la mia balena spiaggiata ?” fece scherzosa al marito, già arresosi alle lusinghe della sedia sdraio.
Si sfilò dai piedi le infradito e, scostando le spalline, lasciò cadere il leggero vestitino bianco che le copriva a malapena il sedere restando con il bikini frutto degli acquisti fatti insieme a Simona.
Che ci fosse la mano dell’amica in quell’acquisto si capiva subito: il top conteneva a malapena i capezzoli di quel seno prosperoso ma il filo interdentale che avrebbe dovuto fare da mutandine era decisamente poco visibile, per giunta molto sottodimensionato anche sul davanti.
Serena se n’era resa conto solo durante la prova costume davanti allo specchio ma “tanto devo andare in spiaggia” si era detta tra sé e sé e comunque la sua depilazione inguinale perfetta avrebbe evitato momenti di imbarazzo.
Sistemò l’asciugamano a fianco della sdraio di Piero e si distese a pancia in giù, decisa a completare la sua sfolgorante bellezza con una leggera tintarella.
Ovviamente la manovra aveva calamitato gli sguardi di buona parte della popolazione maschile presente sulla spiaggia in quel momento e tutte quelle curve in movimento avevano anche provocato imbarazzanti reazioni in alcuni di quelli più vicini all’ombrellone di Serena, tanto da costringere anch’essi a sdraiarsi a pancia sotto per celare il rigonfiamento degli slip.
I ragazzi che avevano fatto conoscenza con Piero si erano ovviamente goduti lo spettacolo; Serena era così bella che erano rimasti ad ammirarla in assoluto silenzio, quasi inebetiti dall’avere a pochissimi metri di distanza una tale meraviglia.
Dalla loro posizione potevano guardare, dai piedi in su, quella donna sdraiata davanti a loro, avendo una vista perfetta delle sue cosce e del culo.
Serena intanto cominciava ad apprezzare il tepore del Sole e aveva allargato le cosce per rilassarsi meglio: quel movimento aveva fatto sì che la minuscola striscia di stoffa che avrebbe dovuto coprirle il sedere e tutto il resto fosse praticamente scomparsa all’interno della figa le cui grandi labbra erano perfettamente visibili in mezzo alle cosce meravigliosamente tornite.
Con discrezione, uno dei ragazzi estrasse una piccola telecamera dallo zaino e, celandola tra asciugamani e vestiti, la puntò in direzione della donna, riprendendo nei minimi dettagli il corpo di Serena, dai piedi in su e con vista totale proprio in mezzo alle sue cosce.
“Questo me lo terrò per tutta la vita” commentò a bassa voce agli amici che ricambiarono con eloquenti sorrisetti maliziosi.
Nel frattempo Mariolino era uscito dall’acqua e, arrivato all’ombrellone, si asciugò e prese possesso dell’altra sdraio.
Diede un’occhiata alla madre, sdraiata li accanto con quei pochi millimetri di stoffa assolutamente inutili a coprire alcunché del suo corpo perfetto: era abituato a quel tipo di spettacolo vedendola girare per casa con pericolose vestagliette ma questa volta la mano di quella troietta di Simona nel suggerire gli acquisti era andata veramente oltre il limite.
Con un certo imbarazzo anche Mariolino si ritrovò ad indugiare per qualche istante sulle forme scultoree della madre avvertendo anche una leggera tensione del pisello: chiuse gli occhi e pose fine a quel momento cercando di pensare ad altro.
Intanto Serena si era rigirata per favorire un’abbronzatura uniforme anche sul davanti, ignara del fatto che una telecamera vicinissima stesse riprendendo ogni istante del suo bagno di sole.
La manovra aveva messo ancora più in bella vista la sua figa con l’inutile perizoma ormai abbondantemente affondato e la mucosa lucida perfettamente visibile, soprattutto per i ragazzi che avevano occhi solo per lei e stavano sdraiati tutti e cinque con lo sguardo fisso a quella splendida signora.
Passò così quasi un’oretta poi Serena si ridesto’ dal pisolino che si era concessa, favorito dal caldo tepore del sole: si mise seduta sull’asciugamano, marito e figlio erano immersi nei meandri di internet, l’uno con il fido tablet e Mariolino con il nuovo cellulare, inutile sperare di poterli coinvolgere in un bagno rinfrescante.
“Ragazzi, vado in acqua” fece ai due naviganti telematici che risposero con un cenno di assenso.
Si risistemò un pò il perizoma , manovra di scarsa utilità, e si diresse verso il mare.
Rimase un pò sulla riva con i piedi nell’acqua poi si spostò verso una piccola caletta laterale un pò defilata ed entrò decisa in acqua per qualche metro.
Le piaceva restare dove si tocca il fondale con i piedi e godersi il fresco dell’acqua in quella posizione.
I ragazzi si guardarono e, senza avere la minima idea del cosa avrebbero poi fatto, si alzarono e si diressero anch’essi in acqua.
Entrarono proprio davanti a Serena e le si appostarono vicinissimi.
Non sapevano proprio come e cosa fare né perché si fossero avvicinati a quella splendida donna ma l’istinto e l’eccitazione per il prolungato spettacolo sexy sulla spiaggia li avevano guidati in acqua, come se si fosse attivato una specie di pilota automatico.
Raffaele fu il più audace: “Buongiorno Signora” fece all’indirizzo di Serena che rispose con un mezzo sorriso di circostanza.
“Abbiamo conosciuto suo marito questa mattina, sa, veniamo da un paese limitrofo al vostro …” e con questa tattica riuscì ad intavolare un iniziale chiacchiericcio.
Dopo qualche minuto erano già in confidenza con Serena che cinguettava tenendoli a bada mentre i ragazzi scherzavano tra di loro.
“Ma lo sa che lei rischia l’arresto ?” fece con aria saccente Michele a Serena che lo guardava con gli occhioni stupiti.
“Eh si, perché una donna così bella e con un corpo come il suo è pericolosa per dei poveri ragazzi come noi: mia bellissima signora, si potrebbe quasi dire che lei gira armata” concluse tra i risolini degli altri e della stessa Serena.
“Ma smettila, stupidino” replicò Serena in vena di sentirsi fare quei complimenti di cui il marito Piero era molto parco “Chissà quante ragazzine avrete a tiro e sicuramente con un corpo più fresco del mio”.
Sapeva di mentire e che pur avendo da poco superato i 35 anni le sue forme erano ancora perfette, ma voleva provocare quei ragazzotti che le ronzavano intorno come api su un vasetto di miele.
“Signora, lei è la top, la numero uno” rincaro’ Michele “Guardi cosa ha fatto al mio amico Alberto” e, con una mossa tanto fulminea quanto del tutto inattesa, tirò giù gli slip del ragazzo mettendo in mostra un pisellone bello duro.
“Cazzo fai ?!?” obietto’ sbigottito Alberto mentre Michele non mollava la presa delle mutande dell’amico intenzionato a sfilargliele del tutto, infatti gli diede una spinta facendolo finire a gambe all’aria dentro l’acqua ed approfittandone per togliergli il costume.
Serena, dapprima stupita, si era messa a ridere per lo scherzo al ragazzo: l’acqua era limpida ed erano quasi a riva, il cazzo di Alberto si vedeva benissimo.
“Ha visto, che le avevo detto ?” esclamò Michele a Serena “Ha visto come gli è venuto duro solo a starle vicino? E non mi dica che non ha dato un’occhiatina anche ai nostri cazzi, ha visto cosa ci ha combinato ?”.
Detto questo, gli altri ragazzi fulminei si tirarono giù anch’essi gli slip, restando lì nudi e mostrando eloquenti erezioni.
Serena fu colta alla sprovvista, si era ovviamente già resa conto del fatto che quei ragazzi erano attratti dalle sue forme (in realtà, già mentre era sdraiata a prendere il sole aveva sbirciato nella loro direzione e non le erano sfuggiti gli sguardi fissi ed il rigonfiamento dei loro slip) ma non si attendeva una mossa del genere e rimase un attimo imbambolata.
“Spero non si sia offesa” si premuro’ Michele “Sa, a noi piace scherzare. Eppoi lei è davvero stupenda, se lo lasci dire, con tutto il rispetto ma è proprio una strafiga da paura”.
“Esagerato !” replicò Serena alla quale cominciava a fare un certo piacere quella atmosfera erotica che si stava creando con quei ragazzotti che, a loro modo, in fondo la stavano corteggiando.
Diede uno sguardo rapido verso la spiaggia per assicurarsi che Piero e Mariolino fossero ancora immersi nella navigazione in internet e poi fece una mossa di cui nemmeno lei si rese ben conto: afferrò il pisello di Michele e, tenendolo in pugno, fece avvicinare il ragazzo.
Gli altri erano rimasti completamente spiazzati da questo gesto, guardavano la scenetta davanti a loro stupiti.
“Caspita, che bell’arnese” esclamò Serena per tentare di sciogliere il momento di imbarazzo che si era creato ma accorgendosi subito della fesseria che aveva appena detto, peraltro usando un linguaggio al quale non era certo abituata.
Comunque il risultato venne raggiunto, i ragazzi si sentirono rassicurati che il gioco poteva continuare.
“Mai bello come il suo sedere” risposte Alberto che ricambiò la mano di Serena intorno al cazzo del suo amico con una bella palpata al culo della donna.
“Raga, sto toccando un pezzo di Paradiso” fece ai suoi amici “Un culo così meriterebbe un premio speciale: sodo, rotondo, con una pelle vellutata. Non so se riuscirò più a staccare le mani”.
“Hei, porcellino, chi ti ha dato il permesso ???” replicò Serena ormai coinvolta nel gioco ed eccitata.
“Beh, è un concetto di giustizia” replicò il ragazzo “Lei ha preso in mano e sta tenendo bello stretto il cazzo del mio amico, mi sembra giusto che noi ricambiamo”.
Pochi secondi e tutti avevano le mani sul corpo di Serena che veniva palpata un pò dappertutto da quei ragazzetti in calore.
Se le sentiva sulle tette e sui capezzoli, sul culo e sulle cosce.
I ragazzi presero coraggio e, eccitati dalla situazione e dalla bellezza di Serena, si fecero più intraprendenti: in un attimo sentì le loro dita farsi strada in mezzo alle gambe, sia davanti a toccarle la figa sia dietro ad infilarsi tra le chiappe a cercare il buchino del culo.
Michele provò a baciarla in bocca ma Serena lo fermò “No, dai, sulla spiaggia ci sono mio marito e mio figlio, potrebbero vederci, facciamo solo cose dentro l’acqua” e cominciò a segare quel bel cazzone che teneva tra le mani.
Gli altri ragazzi, meno fortunati di Michele, dovettero arrangiarsi a masturbarsi da soli, continuando però a palpeggiare Serena.
Mariolino intanto si era stancato di giocare con il nuovo cellulare, lo ripose nello zaino e alzò lo sguardo in cerca della madre, riuscì a scorgela nella caletta a lato della spiaggia e si diresse verso di lei per raggiungerla in acqua.
Man mano che si avvicinava notava sempre di più la vicinanza del gruppo di ragazzi a Serena che, nel frattempo, indaffarata a toccare i genitali di uno e dell’altro ed eccitata per quello che le stavano facendo, non si accorse del sopraggiungere di Mariolino.
Arrivato vicino al gruppetto, realizzò finalmente la situazione: sua madre con le parti intime preda delle mani di quei ragazzi e lei stessa che si divertiva a segarli e a palpargli le palle ed il culo.
Allo stupore per la scenetta erotica si sostituì in pochi secondi un’imbarazzante erezione: lo spettacolo era tale da farlo eccitare e da far passare in secondo piano il fatto che la protagonista di quelle sconcezze fosse la sua stupenda mamma.
Stette ancora qualche istante a guardare la scena poi incrocio’ gli occhi di Serena che trasali’ vedendosi davanti il figlio ad ammirare le sue evoluzioni porno.
“Ma che succede qui ???” fece Mariolino per cercare di darsi un tono.
I ragazzi si voltarono, sorpresi.
“Niente di male”, fece Michele “stiamo solo facendo i complimenti alla tua bellissima mammina” poi, con un sorrisetto malizioso e guardandogli i boxer tesi sul davanti “Vedo anche tu la pensi come noi sul quanto sia figa la tua mamma” e, prima che Mariolino potesse reagire, gli abbassò il costume mettendo a nudo il suo pisello duro e dritto.
Mariolino rimase immobile, era completamente nel pallone ma preso dallo spettacolo osceno che aveva davanti agli occhi.
Lo portarono vicino a Serena che nel frattempo continuava ad avere la figa ed il culo penetrati e massaggiati dalle dita di due dei ragazzi e non riuscì a reagire come avrebbe dovuto, ponendo fine a quel gioco che ormai le era sfuggito di mano.
“Dai Mariolino, prova anche tu a sentire quanto sia stupendo il corpo della tua mammina” e così dicendo gli portarono le mani sul culo di Serena che non si ritrasse.
Mariolino, sempre più eccitato, non si oppose, anzi, senza dire una parola, si mise ad accarezzare il corpo della madre mentre il pisello gli era diventato di marmo, tanto che dovette impugnarlo per masturbarsi.
“Dica un pò, bella signora, ma l’aveva mai visto così lungo il cazzo di suo figlio ?”
“Beh … no …” ammise la donna con un sorriso imbarazzato “Colpa vostri, porcelli, che gli state facendo vedere sua madre nuda e palpata da tanti ragazzi”.
“Sarà… ma ci sembra che suo figlio non stia solo guardando” replicò Michele, alludendo alle mani di Mariolino che accarezzavano il culo della madre, spingendosi fino a solleticare con le dita lo sfintere della donna.
“Mariolino, per favore … ma cosa fai ?!? … mi stai facendo il culo così … smetti subito, sai ?!? Ohhh, nooo, non così … mi fai venire … Mariolino … ti prego … ahhhh … siiiii …”
Serena, già molto eccitata per quel che le avevano fatto i ragazzi, stimolata nel culo e per giunta da suo figlio non riuscì a resistere e venne: tanto forte era stato il godimento che le girava un pò la testa ma venne prontamente soccorsa e sorretta dalle tante braccia che la circondavano.
Anche Mariolino, che con una mano palpeggiava le splendide chiappe della madre penetrandole l’ano e con l’altra si menava il pisello, venne con un fiotto di sperma che si vide benissimo perdersi dentro l’acqua.
In pochi minuti anche gli altri ragazzi vennero.
Tornarono sulla spiaggia tutti insieme, Mariolino davanti e Serena in mezzo al gruppetto di ragazzi e sotto lo sguardo per niente benevolo di un gruppo di giovani signore che, riunite sotto l’ombrellone di una di loro posto in prima fila sulla destra della spiaggia, avevano ben intuito cosa fosse accaduto in acqua ed erano rimaste sconcertate nel vedere Mariolino unirsi alla combriccola senza che Serena ponesse fine all’oscenita’.
“Che troia, una vera puttana” ed altri commenti simili uscivano dalle loro bocche, probabilmente dovuti anche al fatto che i rispettivi mariti e fidanzati si erano fatti beccare ad indugiare sulle forme prosperose di Serena quando la donna camminava sulla spiaggia, provocando l’incazzatura delle tre fighette, peraltro molto avvenenti, che non sopportavano lo sgarbo dell’attenzione dei rispettivi compagni verso “quella zoccola”.
Serena tornò a sdraiarsi al sole di fianco a suo marito, che nel frattempo si era addormentato, mentre i ragazzi ripresero la postazione, lanciandole ogni tanto occhiate eloquenti e complici.

Serena stava tornando dalla zona delle docce, un’area piuttosto defilata dello stabilimento balneare, limitrofa a piccoli locali – magazzino affittati ai bagnanti per riporre asciugamani, materassini e giochi acquatici vari.
Mentre passava davanti ad uno di questi locali sentì la porta aprirsi all’improvviso e quattro mani afferrarla e tirarla dentro. Subito la porta si richiuse e Serena si ritrovò circondata dalle tre giovani signore della prima fila che la investirono con una raffica di improperi.
“Guarda, guarda chi abbiamo qui !!”! fece una delle tre, con un sorrisetto malizioso “La bella signora che si fa tutti i ragazzetti della spiaggia, suo figlio incluso”.
“Che gran troia che sei !!!” rincaro’ un’altra.
“Certo che le curve giuste le hai tutte, per provocare gli uomini, però non ci piace molto che sculetti e troieggi davanti ai nostri mariti quando gironzoli per la spiaggia”.
“Che dite, ragazze, è pronta per essere punita ?”
“Senza dubbio. Non so se avete notato i vostri uomini ma al mio gli vanno in tiro i boxer quando questa puttanella mette in mostra la sua mercanzia e sono certa che lei se ne accorge e ci gode ad umiliarci. Zoccola !!!”.
“Ma siete impazzite ???” provò ad obiettare Serena “Ma che c’entro io se i vostri uomini sono dei maiali ?!?”.
Purtroppo la risposta non sorti’ alcun effetto sulle tre ragazze, decise a vendicare l’umiliazione di vedere i propri maritini sbavare dietro alle forme generose di Serena.
“Prendetela e stendetela qui” fece con decisione quella che appariva come la capetta, rivolta alle altre due ed indicando un materassino di gomma steso sul pavimento.
Serena provò a divincolarsi ma le ragazze, oltre che belle, erano anche assidue frequentatrici di palestre, come dimostrato dai loro corpi tonici e non riuscì a sfuggire alla loro presa.
“Ti venisse in mente di gridare, sappi che una volta chiuse le porte del magazzino da fuori non si sente nulla” preciso’ la capetta, sorridendo.
“Via il costume” fece una, sfilando a Serena reggiseno e slip e lasciandola nuda, bloccata sul materassino.
“Vediamo un pò se hai imparato chi comanda qui” fece la capetta, avvicinando un piede al viso di Serena.
“Baciami i piedi, stronza, o te ne infilo uno nella figa così vediamo quanto è larga” la apostrofò tra le risate di scherno delle altre due.
Serena esitò un attimo poi, spaventata dalla minaccia della ragazza, le baciò il piede. Fortunatamente il piedino era pulito e ben curato quindi l’umiliazione ebbe più che altro un effetto psicologico di sottomissione.
“Beh, mica penserai di cavartela con questa sciocchezza?” riprese la ragazza mentre si metteva a cavalcioni del corpo di Serena andando a posizionarsi con la figa sul viso della donna.
“Dai troia, voglio un bel lavoretto di lingua” e si appoggiò con il sesso sulla bocca di Serena.
Serena sentiva l’odore della figa della ragazza e, sempre spaventata per le minacce ricevute, cominciò a baciare e leccare la fighetta di quella disgraziata.
La ragazza mostrò chiaramente di gradire il servizietto e, mentre la sua figa si bagnava, cominciò ad accarezzare Serena, tenuta ben ferma dalle altre due che si godevano la scenetta porno.
“Beh, ti piace?” fece maliziosa a Serena mentre le accarezzava la passerina, poi le infilò due dita nella figa come se volesse scoparla.
Serena non rimase indifferente a quelle manovre: due donne la tenevano nuda e ferma mentre una terza le stava sopra, con la figa sulla sua bocca e, contemporaneamente, le masturbava la passerina.
Tentò una debole resistenza con la voce ansimante e supplichevole “Nooooo … dai … non così … ti prego … mi stai facendo eccitare… dai smettila … mi hai fatta bagnare …”.
Ovviamente queste parole non solo non ebbero l’effetto di far desistere le tre ragazze desiderose di vendetta ma, al contrario, le eccitarono ancor di piu: anche se era una donna, Serena era così bella da attrarre anche le ragazze ed averla lì, a loro totale disposizione, nuda e indifesa era una tentazione fortissima che faceva venire loro in mente le cose più oscene.
La capetta decise che era tempo di passare a divertimenti più interessanti, si scostò da sopra a Serena ed estrasse da uno zainetto un paio di cazzi di lattice, uno più grosso ed uno più sottile.
“Visto che sei così indaffarata a provocare i maschi, ora ti diamo noi di che divertirti” fece la ragazza ridendo, poi disse alle due amiche di girare Serena facendola stare con il culo per aria.
La ragazza prese anche un tubetto di lubrificante dallo zaino: Serena vide la manovra ed intuì subito il pericolo.
Cominciò a divincolarsi e ad agitare le gambe nel tentativo di liberarsi ma le due ragazze la tenevano ben stretta.
La capetta, dopo aver allargato le cosce di Serena, si inginocchiò sul materassino in mezzo alle gambe della donna e la accarezzò con delicatezza: quel corpo femminile perfetto, con quelle gambe bellissime e quel culo stratosferico la eccitava quasi più di quanto non avrebbero fatto le mani di due o tre uomini.
Accarezzò i piedi morbidi e ben curati di Serena, poi risali’ lentamente fino alle cosce che palpava e stringeva apprezzando la perfezione statuaria di quelle bellissime gambe.
Infine si dedicò al culo: sodo e rotondo, modellato dalla natura e da assidue frequentazioni della palestra, era uno spettacolo irresistibile. Lo palpeggio’ a lungo, massaggiando e stringendo quella carne perfetta, poi fece uscire un pò di lubrificante dal tubetto ed infilò le dita tra i glutei di Serena.
La donna realizzò subito cosa stavano per farle …
“Ah no, il culo no !!!” provò a protestare mentre le due ragazze stringevano la presa per tenerla ferma mentre la capetta, inginocchiata con le gambe tra quelle della donna allargava un pò le cosce così da tenerle il culo ben aperto ed esposto.
“Dai cazzo … nooooo … il mio culo nooo .. non voglio … sei una stronza … te la farò pagare … brutta zoccola … ahhhh … fermati !!!” imprecava Serena mentre la ragazza, dopo aver premuto un pò sul buchetto, stava affondando due dita nel sedere di Serena, favorita dell’abbondante lubrificazione.
“Smetti subito !!! Toglimi subito le dita dal culo” ripeteva Serena anche se sentiva che quel massaggio intimo ed osceno al suo sfintere stava purtroppo facendo effetto.
Se ne accorse anche la ragazza: “Dovreste sentire questa puttanella: a parole mi chiede di smettere di farle il culo ma da come stringe le cosce e le chiappe mi sembra proprio che le faccia piacere essere sodomizzata” e a riprova infilò le dita anche nella passerina di Serena, ritraendole completamente bagnate degli umori della donna.
“Ragazze, guardate la troietta com’è infoiata, c’è un laghetto nella sua figa” esclamò con soddisfazione mostrando le dita bagnate alle amiche che attendevano un segnale per unirsi alla vendetta.
Ciò detto riaffondo’ le dita nella figa di Serena ed il cazzo di lattice, quello più piccolo e liscio, nel buco del culo della donna che accolse la manovra con gemiti più che eloquenti.
Una delle ragazze si mise a palpeggiare le tette di Serena, apprezzando la rotondità morbida ed al tempo stesso soda di quelle due meravigliose collinette, indugiando sui capezzoli ed accarezzandoli con delicatezza. Poi la baciò in bocca, ricambiata da Serena che da un lato avrebbe voluto sfuggire da quella situazione ma dall’altro non era per nulla indifferente a tutte le porcate che quelle tre ragazze le stavano facendo.
Serena si ritrovo’ con una ragazza che la palpeggiava in tutto il corpo e la baciava sulla bocca e sulle tette, un’altra che la stava scopando con dei cazzi finti nel culo e nella figa e la terza che le accarezzava le cosce masturbandosi.
Era decisamente difficile restare passivi a tante stimolazioni sessuali e in pochi minuti Serena si ritrovò a stringere tra le cosce la capetta che la scopava ed a ricambiare i baci dell’altra ragazza.
Andarono avanti così per quasi un’ora, le tre ragazze alternandosi sul corpo di Serena e lei a godere sotto le mani di quelle tre troiette infoiate.
La lasciarono poi andare: “Spero che la lezione ti sia bastata, puttana: prova ancora a girare intorno ai nostri uomini e la prossima volta ti becchi il manico di una scopa nel culo e nella figa invece dei cazzi di lattice”.

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