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Sono una puttana ?

By 13 Gennaio 2013Dicembre 16th, 2019No Comments

Prima di iniziare il racconto della mia storia credo sia bene fare le presentazioni. Mi chiamo Samantha (con la H ‘), detta Sam, ho 40 anni e vivo vicino Livorno.
Sono una di quelle donne vedove-sposate, nel senso che mio marito ha deciso da molti anni di inseguire la sua carriera di manager e praticamente vive ormai in aerei e alberghi. Quando è a casa è come se fosse fuori tanto ormai è attaccato al suo palmare e al suo PC.

E dire che fisicamente non penso di essere malaccio. Sono una mora naturale e qualche anno fa mi dicevano che avevo il fisico ‘tipo Stefania Sandrelli’, insomma un po’ morbido e tette abbondanti.

A peggiorare le cose, da un paio di anni non lavoro più dopo un’onorata carriera presso una piccola impresa della zona che ha chiuso i battenti mandando a casa me e altre 25 persone. Dunque sono ora una casalinga a tempo pieno.

A riempire la giornata ci hanno pensato da sempre i miei due figli gemelli Luca e Giorgio. Ora hanno 20 anni e sono sempre stati la mia croce e delizia. Entrambi molto aitanti e sportivi, amanti del nuoto e di tutti gli sport acquatici’ma sempre un disastro a scuola. Dopo un liceo finito a spintoni, al momento Luca sta tentando di prendere un brevetto per diventare subacqueo professionista, Giorgio salta da un lavoretto all’altro come aiuto meccanico nei cantieri navali. Ma questa è un’altra storia’.

Perché sono qui a scrivere ? Il motivo è che nell’ultimo anno la mia vita è cambiata e ho bisogno di confessare a qualcuno quello che ho fatto e cosa sono diventata.

Ovviamente non cerco comprensione né consigli, sono maggiorenne e so quello che sto facendo, ma se qualcuno vorrà darmi in maniera educata il suo parere su quello che scrivo e sulla mia situazione sarò ben lieta di discutere.

Cerchero’ di rispondere a tutte le mail “educate” con po’ di calma.

NOTA Maggio 2013: purtroppo a causa di “stalking” sul mio email da parte di un paio di pseudo lettori (…loro sanno a chi mi riferisco..) sono stata costretta a cambiarlo, quindi il primo contatto avverra’ sempre tramite questo sito. Mi scuso per le persone con cui gia’ corrispondevo ma questa e’ la dura realta’ del Web..

Si inizia’

PS: il mio ego vi sara’ riconoscente se, nel caso la storia vi piaccia, mi metterete fra gli autori preferiti. Grazie.
Che caldo ! L’unica parola che mi veniva in mente era ‘caldo’. Vabbè che era fine Luglio ma insomma un’afa così era davvero inusuale soprattutto di sera. Stavo cercando di organizzare qualcosa per il Sabato dato che l’unica cosa da fare era andare a mare a rinfrescarsi un po’. Ma di andare da sola proprio non mi andava.

Mio marito Andrea come al solito era fuori per lavoro e non sarebbe tornato prima di una settimana. Era già da qualche anno che le cose andavano così e ormai mi ero quasi abituata alla solitudine. A volte scherzando con le mie amiche mi definivo ‘vedova del lavoro’ ma a parte le battute la cosa aveva iniziato davvero a pesarmi soprattutto per la mancanza di rapporti sessuali.

Ormai era quasi una routine: ritorno del ‘guerriero’, notte di riposo, scopatina mattutina e ripartenza. Di godere e orgasmi vari ormai non se ne parlava da tempo e ormai stavo davvero covando l’idea di trovarmi un amante o qualunque cosa fosse che potesse darmi un po’ di ‘benessere’.

Cosa mi tratteneva? Boh, forse i figli, forse il fatto di considerarmi poco desiderabile, non lo so, ma insomma qualcosa mi bloccava a fare il passo forse irrimediabile.

E dire che le mie amiche me lo ripetevano sempre: approfitta del tuo sex appeal, sei una bella donna, tuo marito non ti merita, etc’.ma io tutta questa convinzione non l’avevo. Il fatto di avere avuto due figli quando ero molto giovane mi ha sempre fatto sentire più ‘vecchia’ di quanto non lo sia in realtà anche se dentro di me ho sempre saputo di non esserlo. Quante volte mi ero ripetuta che avevo meno di 40 anni, che ero una bella figa (dicono che sembra Stefania Sandrelli da giovane) e che se avessi voluto’ma qualcosa poi andava in blocco e tornavo ad essere la moglie e madre di sempre.

Quel giorno ero davvero depressa. Tutte le mie amiche erano via in vacanza con la famiglia, fidanzati, in gruppo di single e io’da sola a guardare la TV.

I miei figli gemelli Luca e Giorgio erano al solito aperitivo sul lungomare e sarebbero tornati a cena a breve. Non mi andava nemmeno di fare da mangiare.
Nell’attesa decisi con me stessa che saremmo andati a mangiare insieme una pizza, in fondo avevo anche voglia di uscire un po’ di casa.
In quel momento squillò il telefono. Ero convinta che fosse mio marito che mi facevo i soliti saluti di rito dal Nord Europa.

‘Pronto ? ‘ ‘ risposi quasi contro voglia.

‘Buonasera Signora Samantha’ ‘ disse una voce squillante ‘ ‘Sono Silvia. Si ricorda di me? Sono l’amica di Luca e ci siamo viste un po’ di tempo fa sul lungomare”

Ricordai subito della ragazza e dell’incontro. ‘Ciao Silvia, certo che mi ricordo, eri con Luca a prendere un gelato”

‘Esatto. Sono io. Sa, cercavo Luca ma mi sa che sia lui che Giorgio hanno il cellulare staccato”

”o sono al solito bar con la musica a palla. Pure io ho lo stesso problema’se vuoi riferisco che lo hai cercato’ .

‘Volevo dirgli che è Ok per andare a San Vincenzo domani e se passa alle 9.00 c’è anche Sara’ ‘ ‘ continuò con fare cordiale.

‘Aspetta Silvia’corri troppo per me’c’è Sara, Vincenzo’ho capito bene?’

Lei rispose ridendo: ‘No Signora, andiamo a San Vincenzo’e viene Sara”

‘Accidenti per andare al mare andate fin là” ‘ risposi un po’ sorpresa conoscendo i mezzi di locomozione dei miei figli ‘ ‘in motorino è dura”
‘Ma Signora” ‘ continuò lei.

‘Silvia chiamami Sam come tutti, ti prego” ‘ ribattei di istinto.

‘Ok’Sam’forse non dovrei dirlo io’ma non le hanno chiesto la macchina ?’

‘Beh direi di no’forse aspettavano stasera’ma poi perché arrivate fino a San Vincenzo, saranno a dir poco 60-70 Km’e immagino il traffico di domani mattina’ ‘ dissi facendo ovviamente la parte della solita mamma italiana ansiosa.

‘Beh Sam’accidenti’lo sapevo che dovevo stare zitta’e che”

”che cosa ? ‘ ‘ risposi quasi preoccupata della reticenza della ragazza.

‘Sam io glielo dico dove andiamo ma’ mi promette di non dirlo a Luca e Giorgio? Per favore’sennò si incazzano con me” ‘ disse Silvia con fare supplicante.

‘Se non andare a drogarvi’.ok, affare fatto. Sputa il rospo”

‘Sam, noi vorremmo andare alla Spiaggia del Nido dell’Aquilia’.sa cosa è ? ‘

‘Direi di no’dunque ?’ ‘ le risposi sempre più preoccupata.

”è la spiaggia nudista autorizzata’.ed è stata una mia idea’oddio, cosa pensa ora di me ?’ ‘ aggiunse con voce tremante.

Sollevata per lo scampato pericolo di droghe e simili, le risposi di istinto: ‘Silvia, è tutto qui il segreto ? Guarda che da giovane qualche bagno nuda l’ho fatto anche io’.anche se molto tempo fa”

La ragazza rispose sorpresa da quella mia affermazione: ‘Davvero Sam’lo hai fatto’scusi’Lei lo ha fatto davvero? Dove ?”

Non so che cosa mi passò per la testa in quel momento ma probabilmente fu la monotonia degli ultimi tempi che mi portò a rispondere il quel modo.
‘Silvia’e puoi darmi del tu’.questo è un segreto che prima o poi svelerò’ma invece dimmi’ci siete già stati? E’ carino il posto?’

‘Sam’non lo so’io ho visto solo foto da Internet’e mi ha incuriosito. E poi è da tanto tempo che vorrei provare un po’ di ‘libertà’e l’ho proposto ai ragazzi”

”che immagino non ci abbiano pensato un attimo’maniaci come sono” ‘ le risposi ridendo pensando a tutte le volte che avevo scoperto giornalini sexy o peggio in casa.

‘Beh Sam’la cosa forse è reciproca’anche noi’Luca e Giorgio sono dei bei ragazzi’dunque”

‘Dunque ? ‘ ‘ ormai il gioco mi aveva preso la mano.

‘Dunque’vedremo’diciamo che anche io e Sara siamo curiose’- rispose con fare sensuale ‘ ”lei che dice ne vale la pena ? ‘

‘Intendi dire se vale la pena’vederli nudi’ e che vuoi che ne sappia Silvia? Con me sono sempre molto puritani’e più di 10 anni che si fanno il bagno da soli” ‘ aggiunsi scoppiando a ridere.

‘E allora perché non viene con noi ? Potrebbe fare un ‘corso di aggiornamento’ ? Che ne dice ? E da quello che ho visto non sfigurerebbe nemmeno lei’nuda’lo sa ho notato il suo fisico’mi piacerebbe dare un’occhiata anche a quello, sai Sam ? ‘ ‘ mi rispose lasciandomi a bocca aperta.

‘Silvia, quanti anni hai ? E Sara ?’ ‘ le risposi dopo un bel respiro

’19 tutte e due Sam’ perché ?’

‘Silvia se ho ben capito tu mi stai proponendo di chiedere ai miei figli di venire con voi due giovanotte di 19 anni e con loro di 20 anni a passare una giornata al mare insieme’tutti nudi’ok? ‘

‘Certo’penso che’ci potremmo divertire tutti e a me piacerebbe molto davvero” ‘ aggiunse quasi sottovoce.

‘Silvia io credo che ora aspetterò Luca e Giorgio meditando e penserò a questa proposta inattesa. OK ? Ma non ti prometto nulla’se domani mi vedrai vorrà dire che ho accettato la tua proposta’altrimenti’beh vedremo”.

E con questo riattaccai quasi bruscamente. Avevo davvero le idee confuse. Fino a 10 minuti prima stavo pensando a come passare la Domenica e ora avevo la ‘proposta indecente’ di una ragazzetta di unirmi alla loro gita nudista.

E poi ? Tutti quei complimenti’la ragazza mi era sembrata più eccitata dall’idea di vedere me nuda che i ragazzi. Iniziai a pensare che stavo fantasticando troppo e in attesa del ritorno dei miei figli decisi di prendermi la libertà di un bel Martini con ghiaccio.

L’attesa si prolungò un po’ e i Martini nel frattempo diventarono 3 o 4.

Quando verso le nove i due ‘pargoli’ si degnarono di tornare a casa i miei freni inibitori si erano di molto allentati’.

Il rito fu sempre il solito. Ingresso, porta sbattuta e la solita domanda di Luca: ‘Mamma che c’è per cena ? ‘

Oddio’.immersa nei pensieri e nel Martini mi ero pure dimenticata della cena.

Risposi d’istinto un po’ incazzata: ‘Beh, vista l’ora potrei già aver mangiato tutto io’ma la verità è che stasera non ho proprio voglia di cucinare per voi.
Quindi se volete qualcosa aprite in frigo e mangiate quello che c’è sennò andate a mangiare una pizza, OK ?’

Mi guardarono con sospetto come se avessero trovato un ladro in casa. Fu Giorgio il primo a indagare.

‘OK’non c’è problema’ma è successo qualcosa? ‘

‘Beh, direi di noi’a parte”

”a parte ? ‘ ‘ dissero quasi sottovoce all’unisono.
‘A parte il fatto che voi due mi state nascondendo qualcosa’vero? ‘

Si guardarono stupiti per un bel pezzo prima che Luca si decidesse ad aprire bocca: ‘Nascondere cosa ? Di cosa parli mamma ? Noi eravamo al bar a fare due chiacchiere ma’non abbiamo fatto nulla di male”

‘E chi dice che avete fatto qualcosa di male ? Ma è ovvio che se dici così avete la coscienza sporca’vero ?’

‘Mamma, o dici quello che hai da dire’oppure” ‘ ribattè Giorgio.

Avevo sicuramente bevuto troppi Martini e le mie parole uscivano troppo rapidamente. Non lo feci finire: ”oppure cosa ? Vi dice niente il nome Nido dell’Aquila ? O devo aggiungere qualcosa ? ‘
Rimasero a bocca aperta.

‘Mamma ma’.hai parlato con Silvia ? Ma vedi quella scema’ ‘ ‘ disse Luca stizzito.

‘Perché scema ? Perché mi ha detto della vostra gita ‘segreta’ o perché mi ha invitato a venire con voi ?’ ‘ lo interruppi brusca svelando senza indugi il mistero.

Fu ancora Luca a balbettare una risposta: ‘Noi te lo avremmo detto ma’dopo. E’ una cosa nata per caso’non sappiamo nemmeno perché ci andiamo ma’..non ho capito’ti ha invitato a venire con noi? Allora sì che è davvero scema !’

Il tono che precludeva qualunque mio coinvolgimento mi fece perdere il controllo: ‘E perché ? Perché rovino i vostri piani di’attacco’o perché vi vergognereste di avermi intorno’in quella situazione visto che se non sbaglio stiamo parlando di ‘nudismo’.

‘Non sbagli mamma’ ‘ intervenne Giorgio a difesa del fratello ‘ ‘e infatti non capisco come tu possa pensare di venire con noi’t’immagini l’imbarazzo”

‘Di chi ? Mio o vostro ? ‘ ‘ dissi pensando che implicitamente mi stesse dando della ‘vecchia ‘ ‘Per voi posso immaginarlo’.ma in quanto a me perché secondo voi dovrei imbarazzarmi ? In fondo qualche pisello l’ho visto nella mia vita’inclusi i vostri”

‘Sì’ma molto tempo fa’.ma tu vuoi dire che non avresti problemi a venire e a stare nuda con noi e in mezzo a tanta gente ? ‘ mi interruppe Luca.

‘Non lo so’ci devo pensare’ma sicuramente non vi vergognerei del mio fisico. Questo è chiaro’.’ ‘ risposi senza troppa convinzione’l’effetto del Martini stava scemando’

——–

La discussione andò avanti per un po’ senza costrutto. I miei figli erano evidentemente imbarazzati e sorpresi dalla situazione, io totalmente impreparata a gestire una vicenda per me così inusuale.

Dopo un bel pezzo ci ritirammo dunque nelle nostre camere con l’intesa che loro sarebbero stati disposti ad accettare la mia presenza se io avessi accettato di non ‘interferire’ troppo con i loro propositi.
Nella confusione non avevo ben capito cosa intendevano ma insomma la decisione ormai era nelle mie mani.

Una volta a letto, ormai quasi sobria, iniziai a rimuginare fra me. Una delle frasi di Luca mi aveva colpito particolarmente, quando preso dalla foga di convincermi che non era il caso aveva detto: ”e poi’sei sicura di volerti mettere in mostra davanti a delle ragazzine ? ‘.

Non avevo ben capito se si riferiva a una mia possibile vergogna o al fatto che mi ritenesse troppo vecchia per fare la nudista. Nel primo caso avevano perfettamente ragione, l’idea mi attirava ma mi terrorizzava allo stesso tempo.

Nel secondo’beh’si sbagliavano di grosso. Nonostante i miei 40 anni non mi consideravo malaccio. Le mie amiche una volta mi avevano detto che assomigliavo a Stefania Sandrelli e che non avrei sfigurato in un film di Tinto Brass dato il mio seno abbondante (‘ma non straripante !) e il mio culo sodo quasi da ventenne.

Quella era sempre stata una illusione in buona misura rafforzata dagli sguardi non indifferenti degli uomini che facevano un po’ incazzare mio marito Andrea. Quando qualche anno prima avevo osato comprare un tanga che lasciava scoperta un po’ di ‘roba’, dopo mezz’ora di spiaggia mi aveva costretto a cambiarmi visti gli impliciti apprezzamenti dei vicini di ombrellone.

E ora ? Da una parte mi attirava l’idea, dall’altra’.cazzo, pensavo sarei morta di imbarazzo a stare nuda davanti ai miei figli’però’in realtà c’era un però’e chi mi avrebbe obbligata a stare nuda ? In realtà, avevamo parlato di spiaggia nudista e, a quanto sapevo, spesso non c’era l’obbligo di stare nudi. Magari solo con un topless me la sarei cavata e poi sarebbe toccato a loro decidere cosa fare.

Decisi quindi di ‘stare al gioco’ e, nonostante fossero ormai le due di notte, iniziai dunque a prepararmi alla ‘sfida’. Per prima cosa andai a cercare il famoso tanga dello scandalo: visto che dovevo stare su una spiaggia nudista almeno il culo potevo mostrarlo’

Poi iniziai a verificare lo stato delle mie parti intime in termini di ‘peluria’. Non le avrei certo mostrate ma insomma anche con un tanga una certa attenzione ci voleva. Negli ultimi tempi viste le scarse attenzioni di mio marito non mi ero preoccupata molto e il boschetto nero era piuttosto folto. Non avevo comunque mai amato una depilazione molto radicale, quindi eliminai rapidamente solo i peli che stati in vista.

Mi guardai allo specchio indossando il tanga: ero piuttosto ‘morbida’ ma non male’iniziai a pensare ridacchiando da sola che forse sarebbero stati i due furbacchioni a doversi preoccupare a non avere strani effetti nel vedermi in quel modo’ma forse no’forse con la mamma non funzionava in quel modo.

Avevo una volta discusso con un paio di amiche che avevano figli più o meno della stessa età su qualche episodio di ‘spionaggio’ da parte dei loro pargoli ma a dir la verità non avevo mai capito se fosse qualcosa di romanzato per farsi belle o qualcosa di reale.
A me non era mai capitato di notare niente di strano e anche se le mie amiche dicevano che era normale, a me l’idea di figli che miravano a vedere la madre nuda mi era sempre parsa davvero strana e difficile da concepire.

Guardai l’orologio, erano già quasi le quattro e non riuscivo proprio a pensare di dormire. Cercavo di dirmi che in fondo stavo solo preparandomi per una gita al mare’ma non riuscivo a prendermi in giro da sola, sapevo che sarebbe stata’differente’questa era la parola che mi frullava in mente.

Gira e rigira si fecero le 7 di mattina. Per non lasciare alcun dubbio sulla mia decisione uscì dalla camera già pronta per la spiaggia. Maglietta piuttosto scollata, gonnellina da mare corta e sotto ‘il mitico tanga. Chissà perché ma, a parte il tanga, nonostante quello fosse il mio solito abbigliamento da spiaggia ‘mi sentivo una specie di battona.

Iniziai a preparare la colazione. Non vedevo l’ora che arrivassero per farla finita con quell’ansia.
Quando arrivarono, dalla loro faccia capì subito che avevano afferrato il concetto.

Luca fu il primo ad aprire bocca: ‘Beh Mamma’non credo ci sia bisogno di dire altro’vero ?’
Risposi mettendo le mani sui fianchi come per ribadire la questione: ‘Direi di no’io sono pronta’e voi? ‘

‘Il tempo di avvisare Silvia, prendere un caffè e poi’.’ ‘ rispose guardando Giorgio e subito dopo intonando all’unisono ”tutti al mare’tutti al mare, a mostrare le chiappe chiare’.’

‘Ok Mamma, noi ne abbiamo parlato stanotte’ ‘ aggiunse Giorgio – Se questa è la tua decisione per noi è ok’poi però non ti scandalizzare se vedi qualcosa di’.ENOMME” concluse ridendo con accento siciliano.

‘Bene, sono contenta che la cosa non vi turbi molto’non vi preoccupate, ho solo voglia di mare, di un po’ di libertà e’se poi vedo,ma ne dubito, qualcosa di ‘grosso’beh, prometto di non urlare, ok ?’

In un battibaleno la colazione terminò e fatta una telefonata veloce, ci avviammo in macchina a prendere le ‘girls’.

Le due ragazze, Silvia e Sara, erano davvero delle belle figliole. Silvia, la bionda, era piuttosto alta e atletica con poco seno ma davvero ben fatta. Sara era un po’ più bassa (‘ma sempre più alta del mio 1.60), molto più formosa ma con due belle tette che evidentemente erano libere di muoversi sotto la maglietta.

Ad ogni modo, in confronto a me sembravano due educande. Le loro T-shirt e i bermuda castigati mi fecero sentire per qualche momento quasi fuori luogo.

Dopo una breve discussione sui posti fu deciso che dato che ero la più ‘piccola’ io mi sarei messa dietro in mezzo alle due ‘stangone’.

Una volta saliti fu Silvia a rompere il ghiaccio: ‘Signora Samantha’.la chiamiamo così o la possiamo chiamare solo Samantha? ‘

‘Beh, direi che Samantha o Sam è più appropriato’e per favore dammi del tu’sennò mi sento davvero vecchia” ‘ le risposi con fare serio.

‘Ok, vada per Sam’mi fa piacere che tu sia venuta’almeno questi due marpioni non ci salteranno addosso appena arrivati’vero? ‘ ‘ disse ridendo e dando un buffetto a Luca che guidava.

‘Veramente’il patto è che io non’interferisca troppo con voi’quindi me ne starò buona da una parte sulla spiaggia e se vi vogliono saltare addosso’beh dovrete difendervi da sole”

‘Ma che dice ? ‘ ‘ mi interruppe Sara ‘ ‘Interferire ? Ma se l’ha invitata Silvia a venire’caso mai saranno loro a non dover dare troppa noia a noi’altro che storie, questo sono i veri patti’vero lupetti ? ‘ – concluse tirando per scherzo i capelli a Giorgio che le sedeva davanti.

‘Beh, staremo a vedere’quando arriviamo” ‘ rispose lui piuttosto seccato.

‘Lo so che volete’.vedere vedere vedere” ‘ lo apostrofò ironica Silvia -‘direi che non vedete l’ora’e poi con una mamma così bella immagino che”

Mi sentì tirata in causa troppo rapidamente : ‘Immagini cosa ?’

‘Immagino che’insomma’siano curiosi di ‘vedere’tutto’o no’ ?’ ‘ mi rispose sagace mentre con non chalance mi sfiorava la coscia lasciata nuda dalla gonna troppo corta.

‘Sinceramente non sapevo che i lupacchiotti avessero una mamma così’lupa” ‘ le fece eco Sara allungando anche lei la mano verso la mia coscia al riparo dalla vista dei miei figli.

Fui davvero colpita da quella escalation di doppi sensi. Per un attimo ebbi il dubbio che tutti loro mi avessero teso un tranello.

Risposi d’istinto.
‘Grazie per la”lupa”ma io non so se avrete l’occasione di vedere qualcosa’credo che me ne andrò da sola sulla spiaggia normale e lascerò voi a quella dei’porcellini nudi”

‘Questa mi sembra davvero una bella idea ! ‘ ‘ disse in risposta Luca.

Ripensando immediatamente alla sua frase della sera prima, sbottai senza pensare: ‘E perché sarebbe una bella idea ? Così la vostra mammina non vi fa vergognare o avete paura di qualche vostra’reazione ? ‘

Non feci in tempo a mordermi la lingua che le due ragazze iniziarono a fare un gran baccano in segno di ammirazione.

‘Dai Sam’questo è parlare’ ‘Sam sei un mito’lo sapevamo che dovevi venire con noi’sono loro che sono due bacchettoni”

E nel dire questo iniziarono quasi a spintonarmi e a darmi pacche in maniera scherzosa. Nel fare così, però mi trovai con le loro mani dappertutto, sembrava un gioco ma invece era evidente che mi stavano ‘toccando’.
In particolare, entrambe non facevano altro che strofinarmi le cosce con il risultato che la gonna ormai era risalita lasciando ormai scoperto buona parte del perizoma e dando evidenza che il mio culo era praticamente nudo.

Non sapevo cosa dire e fare. Da una parte mi sentivo in una specie di trappola con il dubbio che i miei figli ne fossero complici dall’altra iniziai ad ammettere a me stessa che lo ‘strofinamento’ di quelle giovani mani iniziava ad essere piacevole.

Era l’inizio di una giornata davvero ‘particolare”.

Il viaggio, se pur breve, fu per me una specie di supplizio. Ero in una macchina con davanti i miei figli e in mezzo a due ragazzette che parlavano del piu’ e del meno ma che con fare naturale mi stavano….molestando.

Questa era la parola che mi veniva in mente mentre silenziosa le lasciavo fare. Iniziai a pensare che dovevo essere ammattita a cacciarmi in una situazione simile, avrei voluto dire loro di darsi una calmata ma la sensazione di piacere che provavo con quelle carezze mi frenava dall’aprire bocca.

Bocca che invece mi si spalanco’ dalla sorpresa quando la mano di Silvia risali’ velocemente sulla mia coscia infilandosi sotto la mia gonna e andando a posarsi sul piccolo triangolo di stoffa che copriva il mio pube.

Girai di scatto la testa e per un lunghissimo momento ci guardammo negli occhi. Senza dire nulla strizzo’ leggermente l’occhio passando la lingua sulle labbra. Allo stesso tempo senti’ la sua mano farsi piu’ audace iniziando a farsi strada nel mio slip per …giocare con i peli della mia fighetta. Sara nel frattempo mi avava passato un braccio intorno alle spalle stringendosi a me e continuava a massaggiarmi l’interno coscia mentre parlava con ragazzi.

Altro che molestia…mi stavano quasi violentando. Il terrore che Silvia si volesse spingere piu’ in la’ mi colse all’improvviso. Come potevo ormai dire basta senza far capire ai miei figli che…mi ero fatta mettere le mani nelle mutande da una ragazzina lesbica. Lesbica, matta ma furba. Aveva capito che una volta iniziato il gioco non avrei potuto (…o voluto ?) smettere facilmente. Senti’ un calore montarmi dentro in maniera terribile e iniziai ad avere il terrore che potesse spingersi oltre.

Invece, mentre la meta si avvicinava, le carezze non andarono oltre. Sentivo le dita soffermarsi sul pube quasi a giocare con mio “boschetto” ma non andare piu’ in giu’…nonostante questo la mia eccitazione inizio’ a montare e…cazzo…iniziai e sentirmi….bagnata. Non ci potevo credere. Io non avevo mai avuto contatti lesbici, a parte qualche bacetto semiinnocente da ragazza, e ora mi stavo bagnando per le “toccatine” di due ragazzine…

Decisi che era momento di fermarsi. Allungai le mani per prendere da sopra la gonna quella di Silvia e per levare quella di Sara dalla mia coscia . Per tutta risposta Silvia strinse con forza le dita attorno ai miei peli pubici prima di tirarla via. Non riusci a trattenere una sorta di lamento strozzato che fu notato dai miei figli…

“Mamma c’e’ qualcosa che non va?” – chiese Luca distrattamente continuando a guidare.

La mia risposta fu piuttosto vaga: “No, no…solo un po’ di mal d’auto…siamo un po’ strette qua…”

“Non ti preoccupare” – rispose lui – “Siamo arrivati, vedi ?”

In effetti, non mi ero nemmeno accorta che avevamo passato San Vincenzo e eravamo sulla strada lungo la pineta. Accolsi quella notizia come una liberazione…ma sapevo che in quel momento sarebbe iniziata la parte difficile.

Una volta parcheggiato, non senza difficolta’, scendemmo a prendere l’attrezzatura da spiaggia che loro avevano portato. Io avevo solo la mia borsetta con telo, abbronzante e….accidenti…nella confusione della sera prima mi ero dimenticata di portare un costume di ricambio.
Nel realizzare la cosa mi scappo’ di dirlo a voce alta: “Che scema…ho dimenticato di portare un altro costume…”

Fu Sara la prima a reagire ridendo con una battuta: “Beh, se per questo io non ne portato nemmeno uno…e tu Silvia?”

“Direi che sarebbe inutile visto dove andiamo…non credi Sam?” – rispose lei facendomi l’occholino prima di avvicinarsi per sussurrarmi nell’orecchio – “…magari il tuo si e’ gia’ bagnato…vero?”

Avvampai dalla vergogna. “Tu sei matta !” – le bisbigliai per risposta – “Potrei essere tua madre…”.

La sua risposta mi gelo’: “E chi ti dice che con mia madre io non abbia fatto di meglio? ”

Capi’ che con quella ragazza c’era da stare attenti. Mentre camminavamo nelle pineta per arrivare alla spiaggia ripensai velocemente a quanto mi stava capitando e mi fu evidente che era lei il vero “capo branco”.

Lei aveva avuto l’idea del nudismo, lei mi aveva invitato, lei aveva convinto i miei figli che sarei potuta stare con loro (…se avessi voluto..) e sempre lei aveva guidato le danze in auto. Sara era evidentemente complice o spalla, mentre Luca e Giorgio erano talmente eccitati dall’idea di vederle nude che non si rendevano conto di essere loro succubi.

E io? Che c’entravo con loro? Possibile che Silvia che mi aveva incontrato solo fugacemente avesse avuto delle mire sessuali su di me? E che c’entrava la storia della madre?

Mi risvegliai dal mio stato solo quando una volta arrivati sulla spiaggia vidi il cartello che indicava la spiaggia nudista e dietro….un mare di corpi piu’ o meno svestiti.

A prima vista c’era di tutto e di tutte le eta’. Mentre Luca e Giorgio decidevano il posto dove piantare l’ombrellone e il resto mi guardai intorno. A prima vista c’era una certa parita’ numerica fra uomini e donne (piu’ “maturi” che giovani) e un numero non trascurabile di bambini e ragazzini evidentemente la’ con le famiglie.

I fisici poi erano dei piu’ variegati. Si andava da bellone abbronzatissime e fisici palestrati a pance prominenti e tette cadenti. Una cosa mi colpi’ dandomi una specie di sollievo. Mentre gli uomini erano tutti nudi, c’era un notevole numero di donne o in topless o in bikini. Pensai che probabilmente erano state trascinate la’ dai mariti o fidanzati ma che poi una volta arrivate la’ non ce l’avevano fatta a mostrarsi a tutti.

Notai invece con stupore un fattore comune. Quasi tutti erano rasati nelle parti intime, al massimo qualche scolpitura alla “mohicana”, ma insomma pochi avevano un boschetto come il mio. Le donne giovani erano poi quasi al 100% completamente glabre.

Quando i miei figli si decisero a fermarsi praticamente nel bel mezzo della spiaggia nudista per sistemare due ombrelloni, non potei fare a meno di osservare i nostri “vicini’, una coppia piuttosto giovane, circa 30 anni entrambi, con due ragazzini di 8 -10 anni. In pratica avevano la stessa differenza di età fra me e i miei gemelli.
Non ero mai stata su una spiaggia nudista ma il fatto di vedere la madre sdraiata a gambe aperte con i ragazzi, anche loro nudi, che le giocavano con la sabbia davanti mi fece un certo effetto. E naturalmente non aveva nemmeno un pelo a nascondere le sue parti intime’
Mi ero evidentemente imbambolata nell’osservare la scena. Fu Sara a risvegliarmi da quello stato dicendomi sottovoce: ‘Lo vedi come è facile ? Basta levare il costume è tutto diventa naturale, non credi ?’ ‘ e nel dire questo mi si piazzò davanti e con una grande velocità si sfilò maglietta e pantaloncini rimanendo nuda visto che sotto non indossava alcun tipo di indumento.

Era anche più bella di come l’avessi immaginata. Il fatto che i capelli corti e neri da maschietto facessero un bel contrasto con il suo corpo morbido la rendeva ancora più attraente. Se ci fosse stato bisogno di conferme al mio giudizio, sarebbe bastato dare un’occhiata allo sguardo allupato dei miei figli e alle loro bocche spalancate.

E’ stupido da dire ma la prima cosa che mi venne in mente fu che, viste le sue tette da 4^ misura, non sarei stata la più tettona del gruppo’

Silvia non perse tempo a fare la stessa cosa. Lei era davvero atletica e muscolosa, magra e con poco seno, quasi androgina. Al contrario di Sara non era completamente rasata, ma aveva una leggera strisciolina di peli rendevano veritiera la sua lunga capigliatura bionda.
Pensai che forse era questo piccolo dettaglio che la rendeva più sexy di Sara che invece, con la sua patatina glabra, dava più l’idea di una bambolina paffuta’se non fosse stato per quei due meloni prominenti’

La rapidità dell’azione aveva stupito sia me (‘forse mi aspettavo uno strip tease a passo di musica ?) che i due ‘lupi’ intenti a finire la sistemazione dell’accampamento.

Stavolta fui io a rompere il ghiaccio: ‘Bene’ora che abbiamo le Sirene nude a chi tocca ? Ai Tritoni ? Non le vorrete lasciare mica sole ad arrostirsi le chiappe, no ?’

‘Ben detto Sam ! ‘ – rispose subito Silvia – “Non vorrete mica fregarci ora…vediamo un po’ questi piselli, forza…e tu Sam che ci fai vedere?”

Luca e Giorgio sembravano ipnotizzati dalla nudita’ delle due ragazze. Probabilmente non si aspettavano uno spogliarello cosi’ rapido ed sembravano indecisi su cosa fare’un conto è parlare di nudismo un conto è trovarsi in mezzo a centinaia di persone e doversi calare le braghe’
Se poi davanti a te si trova anche tua madre la cosa sì che diventa difficile. Le due ragazze poi rendevano il tutto ancora più complicato con la loro insistenza. Per rompere quel momento di imbarazzo decisi che dovevo essere io a fare la prima mossa e quindi mi sfilai velocemente maglietta e gonna mostrando quindi a tutti il mitico tanga.

‘Wow ! ‘ esclamò subito Silvia seguita a ruota da un fischio di ammirazione di Sara ‘ ‘Questo sì che un costume” – e rivolgendosi ai ragazzi ‘ ”e una mamma bonazza. Direi che manca poco a farci vedere tutto’vai avanti, dai”

La interruppi subito: ‘Direi che per ora dovrete accontentarvi di questo’visto che poi mi sembra che qualcuno sia ancora vestito del tutto, non credete ?’ ‘ conclusi ammiccando verso Luca e Giorgio che continuavano a rimanere ammutoliti.

‘Beh Sam’direi che pare abbiano qualche difficoltà ora’sembra che qualcuno si sia svegliato laggiù” ‘ rispose Sara indicando le proprie parti intime.
In effetti guardando meglio era evidente come entrambi avessero un bel rigonfiamento nei loro bermuda. Cazzo’gli era bastato vedere delle donne nude è già erano in piena erezione…mi chiesi per un attimo se io c’entravo qualcosa ma rimossi subito quel pensiero. Sicuramente era colpa delle ragazze, non riuscivo nemmeno a pensare che io potessi suscitare qualunque reazione.
‘Beh, io un suggerimento lo avrei” ‘ dissi per sdrammatizzare la cosa ‘ ‘perché non andate a fare un bagno’magari con l’acqua fredda’ok?’
Senza nemmeno aprire bocca Luca e Giorgio annuirono e si avviarono verso la riva seguiti subito da Sara che gli sculettavo dietro. Silvia invece disse che aveva bisogno di passare il protettore solare e che li avrebbe raggiunti subito.
Capì che era una scusa per rimanere sola con me quando presa la bottiglia del protettore mi chiese se potevo spalmarlo sulla schiena.
Per quanto un po’ imbarazzata dalla situazione e da quanto successo in auto decisi di farlo per non creare tensione. Quando però iniziai a passarle la crema sulle spalle realizzai quanto erotica potesse sembrare la scena a un osservatore.
Eravamo in piedi, lei nuda, io con addosso qualcosa di minuscolo e tutta la gente intorno che sembrava ignorarci. Mi sembrava di essere dentro un film e il fatto che nessuna delle due profferisse parola rendeva il tutto ancora più irreale.
Iniziai a divagare con la mente sorprendendomi a fare apprezzamenti a quel bellissimo corpo che stavo’.toccando. Non mi resi conto di quanto in basso la mia mano si fosse spinta fino al momento in cui lei interruppe quel momento’

‘Beh..io avevo detto la schiena ma visto che ti piace fai pure” ‘ disse ridendo prendendo la mia mano e premendola fermamente dove si trovava’sul suo sedere’
Avvampai dalla vergogna: ”no scusa’mi ero distratta e dunque”
‘Dunque ti è venuto in mente di palparmi il culo’non sarà mica per pareggiare il conto con la mia’toccatina di prima?’ ‘ rispose arguta.
‘No, no ero distratta’comunque direi che mi sembra sufficiente,,,ok?’ ‘ le dissi tentando di uscire subito da quella situazione.
‘Per me è ok’ma credo che ora tocchi a te, bianca come sei’e non credo tu voglia farti passare la crema dai tuoi figli, vero?’ ‘ aggiunse lei guardandomi dritto negli occhi e prendendomi dalle mani la bottiglia.
Senza darmi tempo di reagire si mise dietro di me ribaltando la situazione di prima. Era davvero brava a massaggiare’.in effetti non stava spalmando la crema ma facendo un vero e proprio massaggio.
Gli chiesi dove avesse imparato.
La risposta fu alquanto sibillina: ‘E’ stata mia madre a insegnarmelo. Lei lo fa di’mestiere e sostiene che un bel massaggio è la migliore arma di seduzione. Dovetti concordare con lei. Nonostante la spiaggia, il rumore e tutto il resto il tocco delle sue mani era davvero piacevole. Decisi di lasciarla fare anche quando iniziò a scendere verso il basso a spalmare di crema i miei glutei praticamente scoperti dal costume.
Da una parte mi sentivo esposta agli sguardi di tutti, dall’altra mi sembrava sarebbe stato un delitto interrompere quel momento di ‘goduria. Quella diavolessa sapeva il fatto suo. Non avevo capito ancora cosa volesse, se fosse lesbica o altro ma ci sapeva fare. In poche ore mi aveva messo le mani in posti dove solo pochi uomini avevano osato accedere. E quando risalendo con le mani sulla schiena mi sussurrò nell’orecchio se poteva slacciare il reggiseno fu quasi automatico per me rispondere : ‘Sì..puoi”.

Quando ora ripenso a quel momento mi vien da credere che fossi caduta davvero in una stato di semi ipnosi. Dopo tutte le perplessità e i dubbi che avevo avuto, come era stato possibile che in pochi minuti quella ragazza fosse stata capace di lasciami mezza nuda in mezzo a tutte quelle persone ? Ancora oggi non riesco a darmi una spiegazione razionale’

‘Sì’puoi” ‘ le disse con voce flebile, ottenendo in risposta solo un: ‘Bene..’

Con rapidi gesti la sentì sciogliete i nodi che reggevano il reggiseno e sfilarlo via. Nonostante il sole cocente sentì subito la differenza di trovarsi in ‘libertà’ e percepì immediatamente una folata di freschezza sui miei capezzoli.

Mentre Silvia continuava a massaggiarmi chiusi gli occhi come a volermi proteggere da quegli altri occhi indiscreti che attirati dalla scena sexy sentivo come punte di spilli sulla mia pelle. Ebbi solo paura che lei esagerasse ma invece il suo tocco si limitò a sfiorare l’attaccatura del mio seno senza procedere oltre.

Fu solo quando mi dette una leggera pacca sul sedere che riaprì gli occhi, proprio nel momento in cui i gemelli e Sara stavano ritornando verso di noi, stavolta tutti nudi.

Quando fummo tutti vicini accanto agli ombrelloni ci fu un lungo momento di silenzio. L’imbarazzo fra noi era qualcosa di indicibile. Si dice spesso che nelle famiglie non dovrebbero esserci tabù fra genitori e figli, che il nudo dovrebbe essere una cosa normale’un accidenti ! Trovarsi mezza nuda con due figli adulti a due metri nudi anche loro non era roba da tutti i giorni.
Notai subito che entrambi si erano totalmente rasati le parti intime il che rese ancora più evidente il fatto che il tentativo di far sparire le loro erezioni era fallito miseramente.

Stavolta fu Sara a prendere in mano la situazione gelando però tutti: ‘Che strano Sam, con me si erano ammosciati’.e ora solo a vedere le tue tette’guarda che lavoro ! Siete proprio due sporcaccioni ! ‘ ‘ conclude ridendo e dando a entrambi una pacca sul sedere.

Era proprio così. O ci mettevamo tutti a ridere o la cosa sarebbe diventata davvero pesante. Decisi dunque di sdrammatizzare io la cosa.

‘Direi che forse sono i vostri culi che li arrapano così’dubito che una tardona come me possa dare questo effetto a due giovanotti. Giovanotti che comunque farebbero bene a mettersi almeno davanti un’asciugamano se non vogliano finire tutti dentro per oltraggio al pudore’che ne dite ?’
‘Direi che hai ragione Mamma.. ‘ ‘ disse Giorgio sottovoce ‘ ‘..scusate ma è dura’non credevo fosse così difficile mantenere il ‘controllo”
‘Dunque ho vinto io la prima e la seconda parte della scommessa, vero ?’ ‘ esclamò Silvia giuliva.
‘Quale scommessa ? ‘ ‘ chiesi subito curiosa.
‘Che non sarebbero riusciti a ‘controllarsi ! Ero sicura che già con noi sarebbe stata dura ma’la mamma nuda è una certezza ! E Sam è davvero un’arma letale’ ‘ rispose Silvia indicando le mie tette.
‘Che stupida ! ‘ ‘ la interruppe Luca ‘ ‘Non è la mamma’è tutto’la situazione”

Silvia si era evidentemente fatta prendere la mano: ‘Vuoi dunque dire che le tette di Sam non vi eccitano nemmeno un po’ ? Ma dai’la offendete”
Fui ancora io a intervenire: ‘Silvia sei davvero tremenda’ma solo una curiosità’cosa avete scommesso ? E cosa era la prima e la seconda parte ? ‘

Nonostante il tentativo evidente dei ragazzi di farla stare zitta, Silvia era ormai incontenibile: ‘La prima era quella che ho detto prima, la seconda c’è l’ho in mano ora..’ ‘ disse mostrandomi il mio reggiseno.
‘Vuoi dire che avevate scommesso che riuscivi a farmelo togliere ? Siete davvero dei maialotti, non c’è che dire ! ‘ dissi fra lo stizzito e il divertito ‘ ”e immagino ci sia anche una terza parte, vero? E il premio ?’
‘Quelli li scoprirai fra poco Sam” ‘ rispose Silvia facendomi l’occhiolino….il che mi preoccupò non poco’

Ad ogni modo superato l’impasse dei primi momenti la situazione sembrò tranquillizzarsi. I due gemelli, che evidentemente non riuscivano a calmarsi, si buttarono in mare a nuotare mentre le due ‘ladies’ si pavoneggiavano sculettando avanti indietro.

Io, superato il primo scoglio e vedendo che tutto sommato nessuno sembrava curarsi più di tanto di me, dopo una ‘impanatura totale’ con il protettore solare mi sdraiai supina visto che la parte “di dietro” mi sembro’ la meno scandalosa da esporre.

Iniziai a pensare a come venire fuori da quel casino. Da una parte avrei voluto rivestirmi e tornare a casa. Dall’altra mi sentivo addosso una grande eccitazione. Non riuscivo a levarmi dalla mente l’immagine di Luca e Giorgio e i loro…cazzi eretti.

Li’ per li’ avevo fatto finta di non farci caso ma, per la miseria, dovevo ammettere che, a parte qualche immagine porno su internet, era la prima volta che vedevo dal vivo qualcosa di simile. Nonostante avessi cercato di non focalizzarmi troppo, non avevo potuto non notare che entrambi erano piuttosto dotati, sicuramente piu’ del loro padre che in realta’ non brillava molto in quanto a dimensioni.

In particolare avevo notato che Giorgio, che sembrava il piu’ eccitato dei due, aveva una dote da stallone con una particolarita’ che mi aveva stupito…una cappella tanto grande da sembrare quasi una deformita’.
Iniziai a sentirmi turbata. Era la prima volta che vedevo i miei ragazzi in quello stato e non riuscivo a capacitarmi di avere quei pensieri su di loro.
Iniziai a dare la colpa a Silvia e a tutte le sue manovre. Girai la testa per guardarla. Era li’ accanto e stava chiacchierando con i nostri vicini di ombrellone. Pensai che magari volesse sedurre anche loro…. Certo che indubbiamente era un ragazza bella e affascinante. Non facevo fatica a capire come avesse convinto i miei figli a imbarcarsi in quella avventura, chissa’ cosa aveva voluto dire con la storia della madre, magari aveva una torbida storia con lei, chissa’…

Mentre rimuginavo fra me, a un certo punto mi senti’ chiamare. Era lei che mi invitava ad andare a fare un bagno.
Non e’ che in quelle condizioni avessi tutta quella voglia di mostrarmi, ma in effetti faceva un caldo bestia e avevo bisogno di rinfrescarmi.

Mentre mi avviavo verso la riva camminando fra lei e Sara mi resi conto di quanto surreale fosse per me quella giornata. Non solo non ero abituata a girare in topless ma farlo in mezzo a due ragazze totalmente nude che avrebbero potuto essere le mie figlie mi dava un certo senso di disagio. Pensai sorridendo che almeno avrebbero guardato loro e non me…e invece vidi che diversi uomini stavano guardando proprio dritto verso di me.

Me lo fece notare anche Silvia: “Lo vedi che con il fatto di non volere stare nuda qui ti fai osservare piu’ di noi? E come se tu passeggiassi in centro di Livorno nuda…l’effetto e’ lo stesso, non credi? ” – mi disse piuttosto perentoria.
“Puo’ darsi…ma non mi sembra di essere la sola…” – le risposi indicando con lo sguardo diverse donne in costume – “Anzi a me il topless lo avete estrorto, mi sembra sufficiente per oggi…”
Lei rispose in modo un po’ sibillino: “Mah, vedremo la giornata e’ lunga…comunque ti devo spiegare una cosa…vedi quella coppia laggiu’ ? ” – indicandomi un aitante giovanotto nudo e una prosperosa ragazza nera con un bikini piuttosto puritano.

“Si’…evidentemente lei si vergogna…che c’e’ di strano? ” – risposi un po’ meravigliata.
“Lo strano e’ che io la conosco…si chiama Eliane e’ una ragazza che faceva il mio liceo, una delle piu’ grandi troie che abbia mai conosciuto…si e’ scopata piu’ professori e studenti lei di Cicciolina ai suoi tempi…”
“E dunque? Che vuoi dire? ” – la interruppi un po’ brusca.
“Voglio dire che sta giocando con lui. Mai sentito parlare di CFNM…Youporn e’ pieno di questi tipi di filmati!”
“Non ti seguo? ” – le dissi – “Che c’entra questo con le mie mutande?”
“Significa Clothed Female Naked Male….insomma uomini nudi che si eccitano di fronte a donne vestite….quello che fa lei ora con lui. Guarda e’ uno dei pochi in erezione…e che dire dei tuoi figli quando si sono spogliati davanti a te vestita? E’ una delle fantasie piu’ diffuse fra gli uomini. E cosa credi che stiano pensando ora tutti di te? A come sarebbe bello levarti questo straccetto di dosso…mentre di noi al massimo che abbiamo un bel culo…capisci il concetto?”.

Dovetti ammettere che il ragionamento a logica non era stupido. Mi fermai un attimo ad osservare la coppia mista. Effettivamente lei sembrava la parte dominante mentre lui lo…schiavo. Pensai che forse quella teoria avrebbe potuto fare comodo in futuro ma in quel momento mi metteva in difficolta’.

“Silvia, ho colto il punto e forse hai ragione….sembra che attiri piu’ sguardi questo pezzetto di stoffa che non un fiore le api…ma…non ce la faccio credimi…e’ troppo per me…” – le dissi come se quasi mi dovessi giustifcare con lei.
“Sam lo capisco…ma non ti preoccupare, magari la prossima volta, ok?” – mi disse con fare rassicurante – “Per ora andiamo a fare un bagno insieme, vieni?” – e si avvio’ nell’acqua seguendo Sara che si era mantenuta un po’ distante durante la nostra conversazione.

Per un momento mi senti’ rassicurata. Forse quella ragazza non era poi cosi’ “cattiva” come me la stavo immaginando…forse…
La segui’ dunque non senza provare un grande imbarazzo per quella situazione per me totalmente inusuale e inaspettata. Iniziai a nuotare dietro di loro allontanandomi sempre di piu’ dalla riva.

Era da molto tempo che non nuotavo senza reggiseno e dovetti ammettere a me stessa che era davvero una sensazione piacevole. Nonostante il mio costume fosse piuttosto piccolo stavo iniziando ad invidiare quelle due sirene nude che sembravano due delfini da come nuotavano immergendosi e risalendo in superficie in continuazione con grande naturalezza.

Erano evidentemente molto allenate mentre io ero davvero fuori forma. Accidenti, e pensare che fino a qualche anno prima riuscivo a nuotare perfino per due chilometri
Mi voltai verso la riva. Presa dai pensieri non mi ero accorta che ci eravamo allontanate parecchio e iniziavo davvero a sentirmi davvero un po’ stanca. Mi voltai di nuovo verso il largo per chiamare Silvia e Sara. Non ero certo nel panico ma volevo tornare a riva con loro.

Non vidi le ragazze. Ero un po’ abbagliata da sole ma a prima vista non sembravano piu’ la’. Feci un giro a 360 gradi su me stessa…ma che cavolo! Sembravano davvero sparite, possibile fossero gia’ andate cosi’ lontano?
Non feci in tempo a preoccuparmi ulteriormente. Mi senti’ tirare verso il basso da entarmbe le gambe. Per un attimo solo pensai potesse essere uno squalo ma fu solo un momento…come faceva uno squalo ad afferrarmi con le mani?

Prima di essere tirata sott’acqua avevo gia’ capito che erano loro a volermi fare uno scherzo e…prima che potessi reagire in qualche modo capi’ anche quale scherzo. Non ci potevo credere…mentre una mi teneva giu’ per una gamba l’altra mi stava tirando via lo slip! Tentai di resistere scalciando ma, a parte la stanchezza, non avevo avuto tempo di prendere fiato e rimanere sott’acqua mi stava gia’ portando in debito di ossigeno.

In pochi secondi realizzai che non avevo piu’ niente addosso…ero totalmente nuda!
Esistono momenti nella vita quando si capisce che si e’ a una svolta, anche a seguito di avvenimenti banali. Quel momento, per quanto in fondo non era niente di terribile, era uno di questi.

Non appena riusci’ a risalire a galla, dopo un bel respiro, il primo pensiero fu quello di verificare l’accaduto. Mi avevano davvero levato il tanga !
Subito dopo entrambe riemersero a qualche metro da me.

Ero davvero incazzata e le aggreddi’ subito: “Siete due stronze ! ” – urlai – “Mi stavate facendo affogare…e datemi subito il costume…senno’ stavolta vi meno”.
Fra le risate fu Silvia a rispondere: “Esagerata…affogare…ma se sei stata sotto cinque secondi al massimo…”.

“OK, forse e’ cosi’, pero’ mi avete spaventato…pero’ ridatemi il costume…” – la interruppi subito anche perche’ la stanchezza iniziava davvero a farsi sentire.
Stavolta fu Sara a parlare: “Sara’ dura Sam…me lo hai fatto perdere tirandomi una pedata…e mi hai fatto pure male” – aggiunse sventolando una mano come a indicare dove l’avevo colpita.
Non ce la facevo proprio piu’. Capi’ che dovevo rimandare quella discussione a piu’ tardi.

“Sentite..ne parliamo dopo…ora ho bisogno di tornare a riva. State accanto a me per favore?” – chiesi loro cercando di non sembare troppo arrabbiata.
“Non c’e’ problema” – mi rispose Silvia venendomi vicini – ” Anzi se sei stanca ti aiutiamo noi” – aggiunse porgendomi la mano.
Afferrai con piacere la sua mano e mi senti’ subito tirare. Era davvero forte e nonostante io fossi quasi un peso morto riusci’ a trascinarmi letteralmente verso riva.

Durante il tragitto di ritorno, dopo essermi tranquillizzata un po’, realizzai meglio la situazione. Nonostante le mie remore iniziale quella ragazza aveva fatto in modo che in poco tempo rimanessi nuda anche io. E dovevo ammettere che, nonostante la stanchezza, era davvero una sensazione piacevole non avere nulla addosso.

Piano piano, forse complice la stanchezza o la piacevolezza dell’acqua tiepida, smisi di sentirmi arrabbiata o preoccupata. Anzi mi sentivo quasi grata a quella ragazza che in fondo mi stava davvero tirando fuori da una situazione complicata.
Sapevo che se fossi stata sola avrei rischiato davvero, dimenticando che mi avevano cacciata loro in quel rischio.
Era talmente contenta che non appena realizzai che eravamo in acqua bassa mi venne da abbracciarla per ringraziarla.

Fu una sensazione strana trovarsi abbracciata nuda a quel corpo nudo, strano ma eccitante. Sapevo che non avevo mai fatto una cosa simile prima ma era…piacevole….
Silvia non perse tempo a ricambiare quella stretta. Incurante delle persone li’ attorno ricambio con forza quell’abbraccio dandomi anche un bacio veloce sulla giancia. Prima di staccarsi mi sussurro’ nell’orecchio : “Sam tu mi piaci…credo che noi due andremo molto d’accordo e…ci potremo divertire insieme…”.

Io ero sempre piu’ confusa. Mi era ormai chiaro a cosa quella ragazza mirava. Quello che non capivo era invece perche’ stavo continuando a partecipare a quel gioco senza reagire. Iniziai a pensare che evidentemente la mancanza di sesso e amore degli ultimi tempi aveva avuto un bell’effetto su di me e sulle mie voglie. Non ero mai stata interessata alle donne ma in quel momento non mi sarebbe dispaciuto abbracciare di nuovo quella ragazza.

Presa dai miei pensieri usci’ dall’acqua totalmente incurante del fatto di essere ora completamente nuda. Anzi, nonostante la stanchezza, mi sentivo davvero bene e rilassata. Tornammo dunque all’ombrellone dove c’erano Luca e Giorgio che ci aspettano sdraiati sulle stuoie.
Notai subito che la lunga nuotata aveva avuto un effetto di rilassamento su di loro. Era sempre un bel vedere ma sicuramente meno imbarazzante per tutti.

Anche loro notarono subito la mia nudita’ e, anche se non dissero nulla, capi’ dallo sguardo che erano piuttosto stupiti.
Fu Silvia, come al solito, ad aprire le danze….

“Beh, che ne dite della vostra mammina ? ” – disse cingendomi la vita con un braccio – “Purtroppo un piccolo incidente le ha fatto perdere gli slip ma…insomma almeno ora siamo tutti nella stessa condizione, no? ”
“Incidente? Di cosa…”- chiese curioso Giorgio.
“Macche’ incidente! ” – lo interruppi – “Diciamo che due sirene mi hanno strappato le mutande…comunque…che ve ne pare? ” – conclusi assumendo una posa da pin-up.

“Mamma…ci stai davvero lasciando a bocca aperta…in tutti i sensi…” – biascico’ Luca senza alzare lo sguardo – “Non avrei mai immaginato che…”
“…potessi farmi vedere nuda da voi? O cosa? ” – dissi sempre piu’ eccitata dalla situazione.
“No…che fossi cosi’ figa ! Mi sa che voleva dire questo, vero? ” – intervenne Luca – “Mamma, te lo devo dire, con tutto il rispetto per Silvia e Sara, non pensavo fossi una topa cosi’ ….spaziale! “.

Capi’ che avevano apprezzato il mio nudo non solo dalle parole ma anche dalla reazione che i loro cazzi avevano avuto. Pur se non in piena erezione come prima, avevo visto il progressivo inturgidimento di entrambi durante la chiacchierata. Era da tanto tempo che non mi trovavo nella situazione di un uomo che si eccitava solo nel vedermi. Il fatto che indue uomini fossero anche i miei figli in quel momento passava in secondo piano rispetto alla gratificazione da donna che provavo.

Riusci’ solo a rimunginare un misero :”Grazie dei complimenti…e ora che si fa? ” – come a chierere delucidazioni sul resto di quella strana giornata.
Fu Silvia a rispondere lesta: “Io un’idea ce l’ho…Sara ha portato le chiavi della casa dei suoi a Donoratico. Si arriva in 20 minuti, ci si fa una doccia….si paga pegno per la scommessa persa e poi tutti a cena a mangiare il pesce. Che ne dite?”.

Vedendo i due ragazzi piuttosto afflitti mi venne spontaneo chiedere il perche’, l’idea mi sembrava buona dato che mi stavo cuocendo e avevo pauravdi scottarmi le parti che mai avevano visto il sole….
Rispose Sara: “Forse e’ per la scommessa…sono loro a dover pagare pegno…ma questo teblo spieghiamo quando arriviamo…quindi che si fa?”
Dopo una breve discussione decidemmo di andare, non so se era l’idea della doccia, del ristorante o di qualcos’altro ma sembro’ che a tutti scottasse la sabbia sotto i piedi dalla fretta che tutti sembravamo avere.

Fu quando andai a rivestirmi che mi ricordai che non avevo piu’ ne’ costume ne’ ricambio e dunque avrei dovuto tornare solo con la gonna e figa all’aria. La cosa non mi spavento’, anzi…era la prima volta che lo facevo e mi sembrava davvero eccitante. Tornammo rapidamente alla macchina e entrammo nella stessa maniera di prima con me nel mezzo fra le due ragazze.

Mi aspettavo un “assalto” alle mie parti intime come nel viaggio di andata e invece rimasi quasi delusa che nessuna delle due sembrasse considerarmi.
Rapidamente arrivammo alla periferia di Donoratico alla casa del mare dei genitori di Sara, una bella villettina indipendente con un piccolo giardino. Si percepiva che era usata poco dall’odore di chiuso e dall’estremo ordine che regnava in casa.

Non appena arrivati Sara’ ci condusse in salotto non prima aver preso una bella bottiglia gelata di vino bianco dal frigo.
“Sam devi sapere che mio padre fa il sommelier e il vino buono a casa mia non manca mai” – disse mentre apriva e serviva il vino – “Dunque alla salute…e che la giornata finisca bene! “.
“…e non potrebbe finire meglio…dato lo spettacolo che ci attende, vero giovani? ” – aggiunse Silvia rivolgendosi verso Luca e Giorgio – “Sam, ancora non lo sai, ma tu sei invitata speciale al pagamento della scommessa…che poi eri tu stessa…”.
La guardai stupita: “Non ho capito…so la prima e seconda parte…immagino la terza…ero io nuda vero? Ma il …pagamento? “.

“Diciamo che hai indovinato quasi tutto. Avevamo scommesso che ti avremmo fatto spogliare nuda, loro dicevano che non ci saremmo mai riuscite e dunque dovranno…”
“….dovranno ?” – chiesi sempre piu’ meravigliata.
“…fare uno spettacolino…diciamo sexy…per noi. E tu sei la special guest Sam !”.

Nonostante qualche mugugno poco convinto dei due giovanotti il set fu subito allestito. Noi sul divano e loro davanti con tanto di musica soft a fare da sfondo.
Immaginai che si trattasse di uno strip e dunque poco di piu’ di quello che avevamo gia’ visto sulla spiaggia. La presi dunque come uno scherzo e mi rilassai sul divano in mezzo alle due ragazze. E invece non era proprio come me l’aspettavo.

Piano piano con mosse piuttosto goffe sia Luca che Giorgio iniziarono a spogliarsi. Silvia e Sara incitavano lo strip con gridolini e fischi e piano piano anche io iniziai a partecipare al gioco. Visti da quella prospettiva erano davvero due bei figaccioni e non avevo difficolta’ a capire come quelle due ragazze fossero interessate a loro.
Il guaio era che avevo iniziato a estrapolare dal contesto il fatto che quei due giovanotti aitanti fossero i miei figli ma in quel momento di euforia, complice anche il vino, mi sembrava un fattore secondario.
Non passo’ molto tempo prima che entrambi rimanessero nudi davanti a noi e…per la miseria…con una erezione che non lasciava dubbi sul loro stato di eccitazione.

Era strano. Vederli in casa nudi era davvero differente che vederli sulla spiaggia in mezzo a tanta altra gente senza vestiti.
“E non e’ che l’inizio ! Forza con il gran finale ! ” – urlo’ Silvia mentre si sfilava la maglietta lanciandola verso il “palco” immaginario seguita immediatamente da Sara.

Non potetti trattenere un’imprecazione quando i miei figli presero in mano gli attrezzi iniziando a…segarsi. A quello non ero preparata.
“Ma che cazzo fanno? ” – dissi a Silvia con difficolta’ fra gli urlettini di Sara e la musica piuttosto alta.

“Pagano pegno ! Che credevi che ci saremmo accontentate di vedere lo stesso uccello di prima ? ” – mi rispose ridendo mentre si sfilava i pantaloncini – “E dai…dagli una mano…spogliati anche tu. Non hai visto l’effetto sulla spiaggia? ”
Sara rincaro’ la dose facendo partire un coro a cui subito si unirono tutti: “Nuda, nuda…”.
Sapevo che stavo facendo una cazzata ma non seppi restistere. Mi alzai in piedi e con mosse studiate mi levai maglietta e gonna rimanendo anche io nuda di fronte a quei bronzi di Riace.

Stava iniziando un lungo pomeriggio…

(Continua…)
La razionalita’ e’ qualcosa che ci accorgiamo di avere solo nel momento in cui la perdiamo, quasi sempre quando l’istinto prevale sul nostro senso di controllo. E il sesso e la mancanza di esso e’ spesso una delle fonti scatenanti degli istinti irrazionali….

Ero ormai entrata a pieno titolo nel gioco. Non mi ero preparata mentalmente a quella situazione ma l’idea di stare nuda davanti a quei ragazzi e sapere che li stavo eccitando mi faceva sentire di nuovo donna. In quel momento non mi importava che tutti loro avessero la meta’ dei miei anni, quello che mi importava era vedere come sarebbe andata a finire.

Mi sentivo eccitata come non mai e, anche se il battesimo della nudita’ di fronte a loro lo avevo fatto prima, in quel momento era piuttosto diverso.
Forse nessuno di loro si era davvero aspettato che io fossi cosi’ arrendevole. Immagino che la storia della scommessa fosse stata tutta una farsa per portarmi a quel punto ma non ero davvero sicura.

Non avevo mai pensato che ai miei figli potesse importare di vedermi nuda….figuriamoci di immaginare una situazione cosi’ oscena con loro.
Tutti quei pensieri che mi frullavano in testa mi avevano portato quasi a uno stato confusionale.

Una volta rimasta nuda rimasi quasi bloccata in una posa quasi irreale, mi venne istintivo portare le mani sul seno come a coprire tardivamente qualcosa del mio ormai perduto pudore.
I miei figli, rimasero bloccati per qualche secondo con i loro cazzi in mano, prima di ricominciare a masturbarsi con molta lentezza fissandomi con occhio vitreo senza profferire parola.

Fu Silvia per l’ennesima volta a sbloccare la situazione. Mi venne accanto e guardando verso i ragazzi disse: “Beh…certo stamattina non pensavi certo che avresti passato una giornata cosi’…interessante, vero?”.

Riposi come un automa: “No…direi di no…cosi’ interessante no di certo…”.
“E non hai ancora visto nulla Sam…” – aggiunse lei prendendo la mia mano e trascinandomi verso il divano – “..sediamoci e godiamoci lo spettacolo…”.

Mi ritrovai dunque sdraiata fra lei e Sara senza ormai piu’ difese in una posizione simile a quella che avevamo avuto in auto in mattinata. Mi sembrava fosse passato un secolo da allora. La situazione era simile ma…ora eravamo tutte e tre nude e i miei figli non erano nei posti davanti ma di fronte a noi altrettanto nudi e in piena eccitazione.

Senza dire nulla, Silvia e Sara iniziarono ad accarezzarmi dappertutto. Sembrava pero’ che si fossero divisi i compiti…mentre Silvia sembrava interessata alla mia “parte superiore” e in particolare al seno, Sara si concentro’ sul resto…

In pochi secondi mi ritrovai con Silvia che, dopo una decisa toccata delle mie tette, inizio’ a leccare e succhiare i miei capezzoli con una foga quasi animalesca. Sembrava quasi che volesse davvero estrarre il latte da me. Io sono sempre stata molto sensibile in quei punti e iniziai ben presto a sentire un gran calore dentro.

Sara non era pero’ da meno. Dopo aver passato un po’ di tempo ad accarezzarmi cosce e pube, piano piano inizio’ a farsi strada piu’ decisamente verso la mia figa aiutata dal fatto che stavo iniziando a bagnarmi davvero in maniera invereconda. Inizio’ prima a stuzzicarmi con dolcezza in clitoride per passare poi a un’azione piu’ decisa di penetrazione con le dita.

Sottoposta a quella doppia azione io persi ben presto ogni senso di ritegno e iniziai a gemere e mugolare come una cagna in calore. Ormai non riuscivo piu’ a trattenermi, non avevo mai provato niente di simile e il fatto che i miei due figli fossero davanti a me…

Merda! Non mi ero piu’ resa conto che stavo facendo quella scena davanti a loro. Sembrera’ stupido, ma aprendo per un attimo gli occhi ormai chiusi dall’orgasmo imminente e vedendoli di fronte a noi a pochi passi l’unica cosa che mi passo’ per la mente fu “Penseranno che sono una troia…come faremo a stare ancora insieme ?” …prima di ritornare nella mia trance di passione.

I miei gemiti furono interrotti in modo brusco da Silvia che incollo’ la sua bocca alla mia iniziando un bacio quasi furioso. Non era un bacio di amore o affetto, era puro sesso e voglia. Capi’ in quel momento cosa mi ero persa fino a quel momento e non mi importava affatto che fosse una ragazza a darmi quell’insegnamento. Ricambiai con forza il bacio, le nostre lingue si intrecciavano, le nostre labbra si mordevano in un continuo alternarsi di delicatezza e furia.

Il bacio pero’ non le fece perdere la voglia di toccarmi. Mi stringeva il seno con tanta foga che quasi mi faceva male, avevo i capezzoli ormai eretti in fiamme, ma non osavo dire niente tanto era il piacere che provavo.
Mentre Silvia mi baciava, Sara si era fatta strada nella mia figa.

Dopo avermi fatto aprire le cosce in modo osceno, si era inginocchiata di fronte a me e aveva iniziato un lavoro di lingua davvero da maestra. Capi’ subito che non era certo la prima volta che lo faceva. Per quanto stordita, capivo che sapeva alternare i movimenti, stuzzicando sia il clitoride sia le labbra. Riusciva in questo modo a portarmi su…per poi dare il tempo al mio corpo di trovare qualche secondo di maggiore rilassatezza.

Ero davvero in estasi e volevo godere. Mi staccai dal bacio di Silvia e, allargando il piu’ possibile le gambe, presi la testa di Sara e la spinsi con forza verso la mia figa.

Non ricordo esattamente cosa dissi in quei momenti ma, per quanto mi e’ stato ricordato successivamente, penso che avessi dato sfogo a un campionario di oscenita’ da film porno.

Percepi’ che Silvia si era allontanata da me. Quello che vidi socchiudendo gli occhi, mi dette il colpo di grazia…

La intradivi infatti inginocchiata davanti ai ragazzi con i loro cazzi in mano mentre li stava spompinando a turno. Anche lei inizio’ a dire varie oscenita’ che evidentemente mandarono ben presto alle stelle la loro eccitazione.
Prima si soccombere all’orgasmo senti’ pero’ una frase che ricordo tutt’ora:
“Forza belli…che ora facciamo un bel bagno alla mammina…”.

Fu un’esplosione. Arrivai al culmine in maniera talmente violenta dopo aver iniziato a squassarmi dai sussulti del mio corpo ormai senza controllo.
Urlavo come una bestia mentre Sara incurante continuava con foga a succhiarmi il clitoride…mi sentivo morire. Iniziai a urlare basta, basta senza pero’ riuscire a farla fermare.

Si fermo’ di colpo.

Capi’ subito il perche’ ..quando senti’ arrivare alle mie orecchie il suono gutturale inconfondibile dell’orgasmo maschile e un secondo dopo arrivare sulla mia pelle qualcosa di caldo…

Cazzo! Mi erano venuti addosso…avevo fatto una doccia di sperma…dei miei figli!.

Ma ero troppo in estasi e distrutta per pormi problemi.

Anzi…

Ma non ebbi tempo per pensare. Senti’ le mani di qualcuno sul mio corpo. Apri’ gli occhi, era Silvia che mi stava strofinando quell’enorme quantita’ di sperma addosso.

Il seme dei miei figli era addosso a me e lei lo stava…mescolando…spalmandomelo addosso, sull’addome, sui seni…in viso…

Quando lei mi disse: “Apri la bocca…” – mi sembro’ una cosa del tutto naturale farlo…

Come naturale mi sembro’ assoporare il frutto dell passione che lei mi porto’ alla bocca sulle sue dita…

E per la prima volta assaporai il sapore e il gusto dello sperma.

E per la prima volta lo ingoiai con golosita’….

Avete mai pensato a qualcosa per tanto tempo con curiosita’ e quando questa cosa si e’ avverata ne siete rimasti ….delusi?

Secondo me e’ quello che succede spesso con le donne che, abituate a vedere film e foto varie di bellissime figliole che prendono cazzi in gola da sfondare le tonsille e poi bevono lo sperma come fosse limoncello…poi scoprono che le cose non stanno proprio cosi’…

Io in realta’ di cazzi in bocca ne avevo fatti entrare pochi, tre a dire il vero, incluso quello di mio marito. Ma di farmi venire in bocca e tanto meno di ingoiare non mi era mai passato per la testa.

E nel momento che quella sgualdrinella mi infilo’ le dita in bocca inducendomi a deglutire il miscuglio di sperma dei miei figli …e probabilmente dei miei umori…beh, le mie convinzioni del passato mi si confermarono tutte…

Non ebbi certo la forza di urlarlo, ma due parole rimbombarono nella mia mente: “Che schifo !”. Si’ la prima impressione fu quella, devo ammetterlo, altro che nettare degli dei o miele di donna…

Mentre Silvia continuava a passarmi le sue dita sulle labbra mi venne istintivo serrarle mentre trattenevo a stento un conato di vomito. Ci sarebbe mancato solo quello a completare quella scena da film porno di quarta categoria.

Silvia capi’ pero’ subito il mio “dramma” e avvicinandosi al mio orecchio mi sussurro’: “Tranquilla…anche a me e’ capitato la prima volta…poi ci si abitua…” – prima di stampare le sue labbra sulle mie.

Non so perche’, forse per quel sapore strano che avevo in gola, ma iniziai a sentirmi un po’ stranita. Il post orgasmo mi stava facendo ritormare sulla terra, mi guardai bene e una grande vergogna inizio’ a entrare in me.
Era ricoperta di sperma e avevo un lago in mezzo alle gambe e…i miei figli, anche loro appena reduci da un orgasmo, mi stavano guardando con aria…famelica.

Sembravano davvero in trance, con i loro cazzi semieretti in mano, ed ebbi davvero timore che volessero saltarmi addosso.
Non feci in tempo a finire il pensiero.

“Ragazzi non vorrete mica lasciare me e Sara senza godere? ” – esclamo’ Silvia girandosi verso di loro – “Voi tre avete goduto..quindi datevi da fare…e visto che la mammina ha goduto piu’ di tutti direi che deve lavorare anche lei…no?”.

“Che vuoi dire?” – le risposi un po’ sorpresa. Non mi ero aspettata una richiesta cosi’ diretta.

“Che puoi scegliere se leccarci la figa o fargli rizzare di nuovo questi bei piselloni…” .

“Ma io…non ho mai…” – tentai di dirle per tentare di fuggire da quel gioco ormai troppo pericoloso per me.

“Cosa? Non hai leccato una figa? Bene…vorra’ dire che ti tocchera’ giocare con i loro cazzoni…almeno poi ci potranno scopare meglio..eh? Preferisci cosi’?”.

“No ..e’ che io…non penso di essere pronta, sta succedendo tutto troppo rapidamente…fermiamoci un attimo…”.

La reazione di Silvia fu quasi rabbiosa: “Ma stai scherzando? Ho la figa in fiamme, le mascelle che mi fanno male a furia dei colpi di questi due, Sara si e’ consumata la lingua per farti godere come una maiala e tu vuoi fermarti? No Samantha….e’ troppo tardi…” – e nel dire questo mi si butto’ letteralmente addosso costringendomi a sdraiarmi sul divano.

Rimasi piuttosto sorpresa da quella mossa e tentai una debole reazione. Ma capi’ subito che Silvia era davvero atletica e forte quando, mettendosi a cavalcioni sul mio stomaco, mi afferro’ le braccia costringendomi a portarle dietro la testa. Iniziai a sentirmi davvero in trappola.

“Allora Sam hai deciso? ” – mi apostrofo’ ridendo – “Figa o cazzo? Tanto da qui non scappi…” .

Tentai la carta tardiva della compassione: “Dai Silvia…non puoi fare questo davanti ai miei figli…ho fatto una cazzata, ma fermiamoci qui…”
“Cazzo! Ora ti vergogni dei tuoi figli? Ma se e’ da stamattina che gliela sbatti davanti? Guardali in che stato sono….” .

Mi venne istintivo girare la testa e guardarli davvero. Per la miseria, erano gia’ di nuovo in tiro e sembravano ipnotizzati. Provai comunque a farli scuotere per avere un improbabile aiuto: “Luca, Giorgio…per favore, finiamola qua. Non so che mi e’ preso oggi ma…aiutatemi…”.

Passo’ un lungo momento di silenzio prima che Luca (che non smetteva di menarsi il cazzo) aprisse bocca: “Mamma anche noi siamo…beh…stupiti di quello che e’ successo oggi…ma Silvia ha ragione. Loro ti hanno fatto divertire e tu…devi ricambiare…vedrai che ti piacera’…”.

Non potevo crederci. Mio figlio voleva che leccassi la figa a una ragazza…e il guaio era che in cuor mio sapeva che aveva ragione. Non feci pero’ in tempo a realizzare la cosa. Con uno scatto di reni Silvia mi si era piazzata in pratica sul collo con la sua figa a pochi centimetri dalla mia bocca. Sapevo che era arrivato il momento cruciale ma non accettavo potesse essere contro la mia volonta’.

Tentai di scalciare ma con mia grande sorpresa mi senti’ afferrare fortemente entrambe le gambe. Stavolta fu Giorgio a parlare: “Dai Mamma, se fai cosi’ finisci che fai male a qualcuno…invece che bene…dai retta a Silvia…cosi’ finiamo tutti bene la serata…”.

Non riusci’ nemmeno a abbozzare una risposta. Silvia si era spostata rapidamente e dunque la mie labbra si trovavano sulla sue….ma quelle della figa stavolta…

Mi senti’ davvero violentata. Magari in quella giornata qualche fugace pensiero lo avevo avuto, ma non avrei voluto avvenisse in quel modo.
D’istinto serrai le labbra come a voler dimostrare che non intendevo prestarmi a quel gioco. Per tutta risposta Silvia inizio’ a strusciarsi avanti e indietro, masturbandosi in pratica sulla mia faccia.

Sara interruppe il suo lungo silenzio: “Beh, Silvia direi che possiamo fare quello che piace tanto a tua madre per convincerla…non credi?”
La risposta fu piuttosto lapidaria: “Direi di si’…fammi questo favore e magari approffitta di questi due baldi giovani…”.

“Sarebbe anche l’ora…ma vedrai ora come gli viene duro…” – ribatte’ lei.
Io ero gia’ in affanno con quella ragazzona che mi stringeva la testa fra le sue gambe ma non era nulla in confronto a quello che stava per accadermi.
Senti’ che le mani che mi serravano le gambe mi lasciavano ma allo stesso tempo senti’ una mano porsi sulla mia figa. Capi’ subito che era Sara. Girando per quanto possibile la testa vidi che si era messa a pecorina di lato al divano con dietro i ragazzi.

“Allora ragazzi…chi vuole essere il primo a scoparmi mentre facciamo godere di nuovo la mammina?” – disse ridendo iniziando allo stesso tempo a strusciarmi la mano su labbra e clitoride. Io ero ancora sensibile per l’orgasmo di prima e non riusci’ a trattenere un gemito.

“Sam lo vedi? Tu godi e io a aspettare….ma tanto Sara e’ un’esperta e vedrai fra qualche secondo come aprirai la tua bocca di rosa…” – disse in tutta risposta Silvia prendendomi le guance fra le sue mani.

In che cosa fosse esperta Sara lo capi’ ben presto…in pochi secondi, grazie anche all’allagamento fra le mie gambe, intrufolo’ le due dita nella mia figa. Non capivo se fossero due o tre…ma capi’ invece le sue intenzioni. Inizio’ a fare quello che (me lo hanno detto dopo…) si chiama in gergo “finger fucking” cioe’ scopare con le dita.

Gia’ trovarsi in quella situazione era piuttosto …eccitante, ma la velocita’ e profondita’ con cui mi stava letteralmente sfondando la figa mi fece davvero perdere il controllo. Fra il peso di Silvia sul petto e l’aumentato battito del cuore il mio respiro si fece affannoso e provai davvero la sensazione di stare annegando.

Non appena apri’ apri’ la bocca per prendere piu’ aria, Silvia ne approfitto’ e scivolando ancora piu’ in basso fece in modo che fossi costretta a sfiorare con le labbra le sue parti intime come in una specie di respirazione bocca-figa…

Provai per la prima volta la sensazione che prova un uomo nell’atto del sesso orale, quella sensazione di avere in bocca e sulla lingua qualcosa di misterioso e…morbido…

Non riusci’ piu’ a mantenere i miei propositi e anzi, spingendomi in avanti, fui io a forzare l’ingresso di quella caverna ormai allagata con la mia lingua strappando un gemito di piacere a quell’amazzone crudele che mi stava letteralmente cavalcando.

Iniziai dunque un gioco furioso di toccata e fuga scavando, leccando e mordicchiando quel la fighetta come avrei voluto che per tanto tempo qualcuno avesse fatto con me. Nel frattempo, Sara si era fatta piano piano strada dentro di me. Nonostante fossi concentrata su Silvia, iniziai pero’ piano piano a sentirmi…aperta…

In un attimo di lucidita’ capi’ che la sua mano (per fortuna piccola…) era ormai dentro di me. Sentivo che non solo andava avanti indietro ma con gioco abile ruotava anche dentro di me provocando con l’attrito delle sue nocche sulle pareti interne della mia vagina una sensazione mai provata fino ad allora.

Ripensandoci ora era ora se mi stesse davvero “stappando la figa”!
Nel frattempo anche Luca e Giorgio erano entrati nell partita. Me ne accorsi solo quando anche Sara si uni’ al coro di mugolii e gemiti che riempivano la stanza insieme all’odore dei nostri umori piu’ intimi.

Girando lo sguardo vidi Luca che stava stantuffando con foga Sara, sempre china su di me, da dietro con le mani che le afferravano saldamente i fianchi. Giorgio invece si era messo di fianco a lei palpando tutto quello che aveva a portata di mano.

In quel momento tutte e tre noi donne eravano sull’orlo di un godimento pazzesco e il fatto che ognuna di noi stesse per venire amplificava la foga che metteva sull’altra.

Io ero ormai martoriata da Silvia che rispondeva con colpi sempre piu’ forti di bacino alla mia tortura e Sara che, sotto i colpi di Luca, non solo urlava le oscenita’ piu’ tremende ma aveva ormai perso il controllo e al grido di “godi troia…” mi stava letteralmente sfondando la figa infilando la sua mano sempre piu’ dentro di me.

A un certo punto senti’ Silvia sollevarsi di colpo e con una veloce rotazione del corpo si posiziono’ a pecorina sul bracciolo del divano tirando Giorgio dietro di se’ e buttando a corpo morto le sue tette sua mia faccia.

Capi’ che anche Giorgio aveva iniziato dal suono osceno dello sbattimanto di cosce-culo ma anche dalla reazione che quei colpi portavano su di me, dato che avevo le tette sbattute di Silvia praticamente in faccia.

Fui la prima a crollare…avevo ormai la figa in fiamme fra il piacere e il dolore per i colpi che Sara mi aveva inferto. Fu come un esplosione. Iniziai a sobbalzare come un animale ferito sbattendo la faccia contro il petto di Silvia e contorcendomi intorno alla mani di Sara che sentivo come una spada dentro di me.

Forse fu il mio urlo che innesco’ un processo a catena. Non sapevo che entrambe le ragazze prendevano la pillola e dunque non ebbero problemi a fare finire i miei figli dentro di loro.

Sara fu la seconda e me ne accorsi dal fermarsi immediato della sua tortura su di me, mentre Silvia la segui’ a ruota crollandomi addosso senza ormai piu’ forze.

Luca e Giorgio riuscirono a spingere solo per pochi secondi prima di venire praticamente all’unisono fra suoni gutturali e gemiti vari.

Per qualche minuto nessuno riusci’ a muoversi e a profferire parole…forse era stato troppo assurdo quello che era successo o forse nessuno sapeva cosa dire.

Era comunque l’inizio di una nuova vita per tutti noi…
Fino a quel giorno la mia vita era stata una vita piuttosto monotona sia dal punto di vista che sessuale e, nonostante le mie fantasie represse, non avevo mai avuto il coraggio di tentare qualcosa di diverso.

L’essere diventata troppo presto moglie e madre aveva sicuramente stroncato queste mie velleita’ che, giorno dopo giorno, si erano sempre piu’ affievolite.

E ora, in una sola giornata, mi ritrovavo in una specie di orgia saffica e semiincestuosa ricoperta di sperma e umori di vario genere e con la figa che pulsava in maniera spasmodica dopo un orgasmo devastante per il mio fisico e …la mia mente.

Non ricordo bene cosa mi passo’ in quel momento per la mente. Ricordo solo che entrai in una specie di torpore ipnotico che piano piano mi fece addormentare.

Mi risvegliai solo quando senti’ il tocco di una mano che mi batteva sulla spalla. Apri’ piano piano gli occhi come al risveglio da un incubo, con la paura di trovare anche nel mondo reale i mostri incontrati nel sonno.
In realta’ non erano mostri quelli che mi guardavano ma quattro giovani sorridenti che sembravano pronti per una serata in discoteca. Realizzai subito e con sollievo che qualche mano santa mi aveva buttato addosso un lenzuolo per coprirmi.

Fu Luca a parlare per primo: “Ehi mamma…hai dormito un paio di ore ed e’ ora di cena. Noi pensavamo di mangiare una pizza qui vicino e decidere dopo se rimanere qui stanotte o tornare a casa…che ne dici?”.

Sentendo un tono di voce cosi’ tranquillo ebbi per un attimo l’idea che fosse stato tutto un sogno…ma subito vedendo che ero nuda sotto il lenzuolo e percependo l’inconfondibile sensazione di appiccicatticcio su di me tornai alla realta’ della cose.

Mi alzai avvolgendomi alla meglio nel lenzuolo e bofonchiai come un automa una specie di si’. Mi feci guidare da Silvia verso il bagno senza piu’ aprire bocca. Appena chiusi la porta la prima cosa che feci appena gettato a terra il lenzuolo fu quella di mettermi davanti allo specchio a figura intera che c’era accanto alla doccia.

Davanti a me non apparve piu’ la Samantha che ero stata poche ore prima…
“Per la miseria…” – mormorai a bassa voce nel vedere le condizioni in cui ero. Spettinata, trucco sciolto che colava e…macchie biancastre dappertutto anche in faccia.

Non sapevo se piangere o ridere nel vedere la maschera grottesca che era la mia faccia.

Continuai a parlare con me stessa, avevo bisogno di sfogarmi con qualcuno e quel qualcuno potevo essere solo io.

“Ma lo sai che sembri davvero una puttana del terz’ordine sbattuta da una squadrone di soldati?” – mi dissi sorridendo da sola a quell’immagine triste che mi era venuta in mente, aggiungendo: “…e ringrazia il cielo che i tuoi figli si sono fermati in tempo…pensa se…se…”.

Quel “se” fu come una pugnalata nello stomaco. La mia mente inizio’ a vagare nello spazio e nel tempo. E se….fosse successo? E se avessero voluto …scoparmi ? Che avrei fatto? Li avrei fermati? Avrebbero insistito fino a …violentarmi?.

Non riuscivo piu’ a fermare i miei pensieri. Li rivedevo nudi davanti a me con i loro cazzi eretti, mi sembrava quasi di poterli toccare…

Rimasi a fantasticare davanti allo specchio per un tempo indefinibile prima di capire che…cazzo…mi era bagnata senza nemmeno toccarmi. Non era possibile, non ero io a fantasticare di essere scopata dai miei figli….

Iniziai a pensare di essere stata drogata. Mi buttai quasi di corsa sotto il getto della doccia, come a scappare da quei pensieri. Ma la doccia calda mi servi’ solo a convincermi che l’unica droga della giornata era stata la mia pazzia a farmi coinvolgere in quel gioco perverso e assurdo. Quella convinzione si rafforzo’ sempre di piu’ mentre le mie idee si schiarivano. Mentre mi sfregavo forte con spugna e sapone per far sparire da me le tracce della giornata iniziai ad analizzare la situazione.

Perche’ non avevo allontanato subito Silvia e Sara in macchina? Perche’ piano piano avevo accettato di rimanere nuda? E soprattutto perche’ avevo fatto sesso lesbico con loro di fronte ai miei figli? .

Avevo davanti a me un’unica risposta stampata a chiare lettere: SAM…HAI VOGLIA DI SESSO ! Non potevo piu’ negare l’evidenza. Avevo una fame arretrata di sesso, scopate, pompini, etc. che era stato facile scardinare le mie difese.

E questo le ragazze non lo potevano sapere ma…i miei figli si’! Mi fu tutto chiaro. Altro che la storiella della scommessa. Avrei potuto scommettere io un milione di euro che l’idea era stata la loro, magari non avrebbero avuto la forza e la fantasia senza Silvia, ma i mandanti erano loro.

Ma perche’? Potevo immaginare che avessero voluto vedermi nuda, quasi tutti i ragazzi hanno questa idea morbosa ma…arrivare a fare sesso con me? Potevano davvero avere quella fantasia incestuosa?

Il pensiero mi angosciava e eccitava allo stesso momento. Fossimo stati a casa, seduti davanti al divano, questi pensieri mi sarebbero spariti subito dalla mente. Ma li’, con solo una porta chiusa che mi separava da quattro giovani che non solo mi avevano vista nuda ma mi avevano portato all’orgasmo due volte in pochi minuti la cosa era differente.

Uscendo dalla doccia decisi che era giunto il momento di giocare le mie carte e di smettere di fare la vittima dei loro piani perversi. Volevo vedere a che punto avrebbero avuto il coraggio di arrivare e volevo farlo giocando all’attacco. Avrebbero visto di cosa era capace la mammina.

Presi dunque la tovaglia che mi avevano lasciato per asciugarmi e me l’avvolsi intorno prima di uscire e tornare in salotto ancora mezza bagnata.
Loro erano li’ che parlavano del piu’ e del meno. Prima che riuscissero a dire qualcosa fui io ad anticiparli.

“Bene, allora si va a mangiare…questa giornata mi ha fatto venire fame. Dove avete messo i miei vestiti? ” – chiesi con il fare piu’ normale del mondo.

Dalle facce che fecero tutti e quattro capi’ subito che il mio gioco di attacco stava funzionando. Probabilmente si aspettavano una donnetta piagnucolante che chiedeva di tornare a casa a piangere e invece…

Sara mi indico’ i miei indumenti che erano stati diligentemente piegati su una sedia dicendo: “Sam qui non ho abiti di ricambio a parte qualche vecchia tuta da ginnastica…se vuoi…sono di la’ in camera…”.

Non le detti il tempo di terminare la frase: “No, non ti preoccupare. I miei andranno benissimo…li ho usati cosi’ poco oggi…” – terminando la frase mentre gettavo a terra l’accappatoio – “…dato che mi avete fatto rimanere sempre cosi’ oggi”.

La mia nudita’ improvvisa li lascio’ di stucco e il fatto che fossi nuda davanti a loro vestiti rendeva la scena ancora piu’ sorprendente.

Senza dire altro iniziai a rimettermi la maglietta lasciando volutamente per seconda la gonna in modo da dargli modo di osservarmi meglio figa e culo. Ci misi un tempo oscenamente lungo per indossare solo quei due striminziti indumenti e una volta rimesse anche anche le scarpe esclamai: “Voila’…certo che risparmia una sacco di tempo a non indossare biancheria intima…ci dovro’ pensare d’ora in poi…”.

Mi avviai dunque verso la porta seguita da un codazzo stupito e meravigliato. Ci incamminammo a piedi ci verso una pizzeria vicina. Io stavo un passo davanti a tutti e presa dal gioco iniziai a sculattare in maniera esagerata facendo svolazzare la gonnellina che portavo ai limiti dell’oscenita’.

Li sentivo borbottare dietro e a un certo momento udi’ distintamente uno dei due gemelli usare la parola “puttana”…

Mi senti’ euforicamente eccitata a pensare che in una giornata ero passata da madre santarellina a madre troia! Ma gliela avrei fatto vedere io cosa significava avere ‘risvegliato la bestia’.

Una volta arrivati al ristorante feci in modo da mettermi a sedere in mezzo a Luca e Giorgio.

Dopo l’ordinazione sembrava che nessuno avesse piu’ voglia di parlare, probabilmente passata l’euforia e l’eccitazione l’imbarazzo aveva preso il sopravvento. Magari mentre ero a fare la doccia avevano parlato fra di loro e qualcuno si era pentito…forse…

Stavolta fui io a rompere quel momento: “Beh giovani…direi che e’ stata una giornata… interessante e piena di sorprese. Che dite?”.
“Non male direi” – rispose Silvia – “Certamente non noiosa e….sorprendente direi…”.

“…soprattutto per noi !” – aggiunse Giorgio tenendo gli occhi bassi.
“E ci credo! Siete stati davvero…cattivelli…con me, lo sapete? Lasciarmi tutta nuda e ….” – ribattei ridendo e allungando di scatto entrambe le mani verso i loro ‘pacchi’ – “…farmi vedere questi piselloni senza vergogna!”.
Senza che avessero tempo di reagire strinsi entrambi i loro cazzi da sopra i leggeri bermuda.

Se avessi tirato una bomba sul tavolo l’effetto sarebbe stato meno dirompente. Loro due rimasero a bocca aperta mentre le due ragazze, che avevano capito la mia mossa, portarono all’unisono la mano davanti alla bocca in un gesto istintivo di meraviglia.

“E non solo me li avete fatti vedere…ma pure belli grossi e rasati. Non vi facevo cosi’ porcelli…” – aggiunsi mentre le mie mani continuavano a palpare le loro “zone basse”.

“Mamma sei pazza….” – disse a bassa voce Luca mettendo una mano sulla mia – “…siamo in una pizzeria mica a casa…leva…”.

Lo interruppi subito: “Ah ! Perche’ a casa si’ e qui no…non mi dite che dopo oggi avete ancora del pudore…” – e nel dire questo strinsi ancora di piu’ la mano attorno al suo cazzo ormai in evidente ingrossamento -…e poi non mi sembra che vi faccia schifo visto che ci siete ….svegliati cosi’ presto”.

“Direi che noi abbiamo risvegliato il mostro! ” – intervenne Silvia ridendo prima di chinarsi per godere della scena da sotto la tavola – “Sam anche io non ti facevo cosi’… maiala… senza offesa…”.

Non mi senti’ per nulla offesa, anzi. “Grazie Silvia, detto da una esperta di pompini e leccate di figa come te e’ un complimento” – ribattei sottovoce allungandomi verso di lei – “Ma il mostro ha un conto aperto con questi due….mostriciattoli e le loro proboscidi…non credi?”.

Nel frattempo la mia ravanatura aveva avuto il suo effetto. Entrambi avevano ormai il cazzo pienamente eretto che spingeva sulla stoffa del bermuda. Luca senza accorgersi aveva lasciato la sua mano sulla mia ma solo per accompagnarla nei movimenti senza tentare in alcun modo di ostacolarmi.

Giorgio invece si era piano piano disteso sulla sedia e aveva iniziato a respirare in maniera piu’ affannosa. Il suo cazzo era davvero qualcosa di inusitato per me. Nonostante da sopra il costume non riuscissi ad afferrarlo bene, era evidente che era davvero grosso come del resto avevo avuto modo di vedere prima.

Quella scena ando’ avanti per qualche decina di secondi e fu interrotta dall’arrivo del cameriere con le pizze, proprio nel momento in cui stavo decidendo di andare oltre e infilare le mani dentro i loro indumenti.
Il fatto di aver fatto quella scena in un luogo pubblico e davanti in pratica a due sconosciute mi aveva portato ad uno stato di eccitazione euforico, quasi da post sbornia.

Nessuno sembrava avere voglia di mangiare piu’ tranne me. Mi sentivo gli sguardi di tutti addosso e iniziai a pensare a cosa potesse per la testa in quel momento ai miei commensali, soprattutto ai miei figli.

Sapevo che, nonostante tutti gli avvenimenti della giornata, quella palpata aveva ormai rotto gli argini dei tabu’ fra noi. Avremmo potuto fermare la cosa ma tornare indieo non era piu’ possibile.

Mi sentivo eccitata, fremente e…bagnata. Non mi era mai capitato senza una stimolazione fisica e questa sensazione nuova, amplificata dal fatto che la mia figa era libera dagli slip, mi fece davvero perdere la bussola.

Iniziai a sfregare le cosce fra loro e a dimenarmi sulla sedia senza riuscire a controllarmi. Avrei voluto godere in quel momento e non me ne fregava piu’ di essere in un locale pubblico.

Fu Sara a realizzare per prima cosa mi stava succedendo e a salvarmi probabilmente da un’arresto o, come minimo, da una fugura di merda.
“Sam…o ti e’ venuto il ballo di San Vito o….Forse e’ bene pagare subito il conto e uscire, non credi?”.

In quel momento non riuscivo a ragionare. Avrei voluto infilare una mano sotto il tavolo per toccarmi e farla finita con quel supplizio. Mi veniva in mente una sola parola: ‘Cazzo’.

Dopo tanto tempo avevo una voglia irrefrenabile di cazzo e sapevo anche che gli unici che avrebbero potuto soddisfare nell’immediato quel mio bisogno erano i miei figli. Pensai per un momento alla bestia di Giorgio, prima di pronunciare un deciso: “OK, andiamo a casa…”.

Mentre ci alzavamo per pagare il conto non sapevo se sentirmi lupo o pecora ma sapevo perfettamente che quella notte sarebbe stata lunga.

Capi’ che cosa stavo per fare quando durante il tragitto per tornare a casa pensai con rammarico che avevo smesso di prendere la pillola anticoncezionale qualche anno prima…
Io credo che per una donna di 40 l’astinenza sessuale sia come la sigaretta per un ex-fumatore. Puoi far finta che non te ne freghi più nulla per un periodo anche lungo ma quando l’occasione giusta si presenta non c’è niente che possa fermare la tentazione. E’ questo che a me successe quella sera’

Durante il ritorno Silvia mi si avvicinò e mi chiese di rallentare il passo. Una volta che gli altri si furono allontanati mi si parò davanti e guardandomi dritto negli occhi.

‘Sam oggi è stata una giornata lunga e nuova per te’ ‘ mi disse con fare preoccupato ‘ ‘e immagino che cosa ti passa per la testa in questo momento. Forse è stata colpa mia ma’forse è meglio tornare tutti a casa.’
Ribattei ridendo: ‘A casa? Silvia non sei contenta che invece il vostro piano ha funzionato? MI hai spogliato e praticamente scopato davanti ai miei figli, mi hai fatto fare la figura della troia facendomi assaggiare il loro sperma e ora’ora vuoi che faccia la santarellina e me torni a casa a dormire facendo finta che nulla sia successo? E questo che mi chiedi? Ma dai”.
Silvia rimase sorpresa dalla mia reazione, ma in fondo era quello che volevo.

‘No, non ti chiedo questo ma in fondo finora’non è successo nulla’con i tuoi figli ma se ora entri là” .
Non le lasciai il tempo di finire.

‘Silvia, per te farsi infilare mezzo braccio dentro la figa è nulla? Leccarti la figa come una lesbica in calore è nulla? Ma dai’.in fondo mi manca solo di prenderlo nel culo e poi il cerchio è chiuso, non credi? ‘.

Tentò una replica senza successo: ‘No’io intendevo che’loro”.
Ancora una volta la interruppi: ‘Lo so’loro non mi hanno toccato’ma la barriera è ormai sottile anche se esiste. Per questo ti chiedo di aiutarmi a romperla, me lo dai questo aiuto? ‘ continuai prendendole il viso fra le mani e dandole un leggero bacio sulla labbra.

La risposta fu solo un cenno con la testa prima di cingermi la vita con un braccio e riavviarsi verso la villetta di Sara.

Quando arrivammo i miei figli erano già in casa seduti sul divano con un drink in mano. Probabilmente ne avevano bisogno dopo una serata come quella.

Sara fu comunque velocissima a dare anche a noi un bicchiere colmo di un ottimo rhum con ghiaccio.
Mentre ancora in piedi assaporavano il gusto del liquore Silvia prese subito l’iniziativa.

‘Ragazzi, penso che sia il momento di fare una confessione a Sam’la storia della scommessa’è mezza vera è mezza falsa’ ‘ disse rivolgendomi verso di me ‘ ‘E’ vero che avevo scommesso con Luca e Giorgio per scherzo 100 ‘ che ti avrai fatta rimanere nuda sulla spiaggia ma il resto è stata tutta farina del mio sacco e siete stati tutti bravi a starmi dietro. E poi la situazione è, per così dire’degenerata. Ma non devi credere che loro fossero interessati ad altro..anzi’.’ ‘ aggiunse facendomi l’occhiolino come a porgermi la palla.

Colsi subito l’occasione al balzo per lanciare la sfida: ‘Me lo immagino che non fossero interessati, a casa non mi guarderebbero nemmeno se girassi nuda’sempre a guardare le fighe su Internet, non è così cari miei ? ‘ ‘ conclusi rivolgendomi direttamente a loro.

‘No Mamma’non è così” ‘ farfuglio Luca ‘ ”o meglio sì’forse’ma tu sei nostra madre e non è normale pensare a certe cose”.
‘Ma prima non mi sembravate tanto indifferenti’.o mi sbaglio? Erano solo queste due figliole a eccitarvi ?’ ‘ andai avanti incalzandoli.

Intervenne Giorgio: ‘Mamma, tu sei una bella donna ma’noi non ti toccheremmo mai’capisci ?’.

‘Certo capisco che siete due bugiardi’ora scommetto io che fra dieci minuti questa frase sarà già stata dimenticata” ‘ e nel dire quello iniziai ad avvicinarmi a loro aprendo lentamente la zip che teneva su la mia gonna.
Non appena fui di fronte al divano con un gesto teatrale la feci cadere ai mei piedi rimanendo quindi nuda dalla cintola in giù. Per descrivere la loro faccia in quel momento occorrerebbe un intero romanzo’

‘Beh’ora che la vedete da vicino vicino che effetto vi fa la mia figa ? Nessuno ? Preferite che mi rivesta o mi date una mano a sfilare anche il resto così potere vedere anche le mie tette ?’.

Nel silenzio più assoluto fu Giorgio ad alzarsi e mettendosi proprio di fronte a me prese in un tempo che sembrò infinito mi sfilò la maglietta da sopra la testa. Rimanemmo ancora immobili per qualche secondo prima che io pronunciassi la frase che diede il via alle danze.

‘Sei proprio sicuro che non vuoi toccare ?’ ‘ gli dissi indicando il mio seno con lo sguardo.

‘Mamma’ma come si fa ? ‘ ‘ rispose Giorgio portandomi le mani sul seno.
Iniziò dunque a toccarmi dapprima con grande timidezza e piano piano sempre con più foga.

Mentre lui passava gradualmente dal palpeggiamento del seno alle altre parti del corpo, Luca alzandosi di scatto dal divano iniziò a spogliarsi fino a rimanere completamente nudo accanto a noi indeciso sul da farsi.
Nel frattempo anche le due ragazze si spogliarono e vennero a posizionarsi accanto a noi.

Giorgio ormai era diventato una piovra e si fermò solo quando gli sussurrai che era meglio si spogliasse anche lui. Nel dire questo mi spostai mettendomi davanti a Luca dandogli la schiena così da dargli la possibilità di abbracciarmi da dietro.

Battendomi sulla spalla gli feci segno che volevo essere stimolata in quella parte. Iniziò quindi a mordicchiarmi e a leccarmi accanto al collo, una delle mie zone erogene dimenticate, mentre sentivo il suo attrezzo ormai duro battere sulla parte alta del mio sedere.

Silvia e Sara si erano sdraiate sul divano e, ormai nude, cominciarono a sbaciucchiarsi e a toccarsi fra loro senza però abbandonarci un momento con lo sguardo.

Io ormai avevo perso il controllo e iniziai a dimenare il culo contro il cazzo di Luca mentre Giorgio, inginocchiatosi davanti a me, iniziava senza non poche difficoltà a tentare di leccare la mia figa.

Ormai era un turbinio di mani e lingue senza ritegno. I miei figli iniziarono quasi ad ansimare come animali, sentivo e vedevo i loro cazzi duri come penso di più non si possa fare e avevo davvero voglia di averli dento di me.
Prima però, ricordandomi di un film porno visto tempo prima, decisi di fare la scena madre.

Inginocchiandomi per terra con loro ai miei fianchi afferrai quei cazzi turgidi e iniziai la scena che forse ogni coppia di gemelli sogna di fare con una donna se non con la madre stessa: un pompino in contemporanea.

Iniziai con Luca, non tanto per caso, quanto perché volevo lasciarmi per un po’ la sorpresa e il gusto di avere in bocca l’enorme cazzo di Giorgio.

Non appena iniziai a passare la lingua sulla sua asta e piano piano sulla sua cappella Luca iniziò a fremere, ebbi quasi paura che venisse subito. Rallentai dunque l’azione mentre con l’altra mano tenevo ne salda l’asta di Giorgio.

In quel momento sapevo che stavo facendo qualcosa al fuori di ogni logica o morale ma non avrei potuto smettere per niente al mondo. I loro mugolii e tremiti in risposta alla mie azioni mi mandavano fuori di testa. Mantenevo solo in controllo per non farli venire, non volevo sciuparmi la scopata finale che già pregustavo.

Dopo aver insalivato Luca tanto che il suo cazzo mi scivolasse come un’anguilla nella mano passai a Giorgio.

L’eccitazione aveva fatto diventare il suo cazzo rigido come un bastone. Prima di infilarmelo in bocca, osservai attentamente la sua cappella. Era di un rosso violaceo, quasi innaturale e di un diametro tale da non riuscire a stringerlo fra pollice e indice.

Ebbi quasi timore che potesse spaccarmi la mascella ma quando fu dentro di me fu naturale spingerlo il più possibile dentro di me. Un suo movimento però lo spinse un po’ troppo dentro e dovetti respingere per un attimo un conato.

Non fu facile, ma dopo un po’ trovai il ritmo, andando avanti e indietro come una forsennata fra gli urletti di incitamento delle due ragazze che avevano iniziato a fare il tipo per noi.

Quando sentii che la situazione stava ‘degenerando’ mi fermai e lasciando per un attimo i loro cazzi, mi misi a quattro zampe per riposare un momento. Chiesi nel contempo a Silvia se avesse dei preservativi che lei prontamente tirò fuori da una borsa.

Pur nella follia del momento, il ricordo che non avevo preso più precauzioni da un pezzo era ben presente in me e non volevo certo rimanere incinta di uno di loro.

Furono Silvia e Sara stessa a fare la ‘vestizione’ mentre io mi mettevo a pecorina sul bordo del divano.

Non appena pronti alla domanda di Silvia: ‘E ora cosa vuoi ?’ ‘ risposi solo : ‘Luca per favore” per lo stesso motivo per cui prima aveva lasciato dopo Giorgio. Nella mia ingenuità ero convinta che dopo di lui Luca avrebbe avuto poco divertimento’

Sentì Luca posizionarsi dietro di me e prendermi per i fianchi. Mi sarei aspettata una certa titubanza o delicatezza nel gesto’che cazzo, in fondo stava per scopare sua madre !

E invece’niente incertezze. Non feci in tempo a sentire la sua punta toccare le mie labbra che in un secondo mi trovai impalata dal suo cazzo. Ero talmente bagnata che sentivo a malapena la sensazione di sfregamento sulle mie pareti interne. Immaginavo che il preservativo gli togliesse parte del godimento ma il rischio era davvero troppo grosso.

Iniziò a stantuffarmi senza ritegno sotto gli occhi puntati degli altri compagni di avventura. Ero in estasi. Ere stato talmente lungo il tempi di astinenza dai cazzi che non mi sembrava vero.

Iniziai a incitarlo con frasi irriferibili con Silvia e Sara che, preso coraggio, mi si erano poste ai lati tastandomi e baciandomi in tutti i posti possibili.
Stavo per venire ma strinsi i denti per resistere, volevo godere insieme a lui, cosa che avvenne difatti.

Con un urlo gutturale concluse la sua opera eruttando il suo seme nel preservativo con un getto così forte da poterlo sentire anche attraverso il preservativo. Io venni insieme a lui in maniera così forte da sentire quasi male alle viscere.

Non feci in tempo nemmeno a far calare la sensazione dell’orgasmo che Giorgio, immagino distrutto nella spasmodica attesa, si sostituì al fratello e senza darmi modo di cambiare posizione mi riafferrò i fianchi e senza indugiò mi trafisse con la sua lancia eretta.

La combinazione dell’orgasmo ancora in corso e la dimensione fu dirompente. Cacciai un urlo bestiale che però non spaventò il mio ‘scopatore’. Dopo essere rimasto fermo per qualche secondo dentro di me per assestarsi, cominciò ad andare avanti e indietro come una specie di stantuffo.

La dimensione però era tale che stavolta sentivo davvero lo sfregamento . Avevo la sensazione che le pareti della mia vagina fossero strappate via con quel movimento. La mia figa non era mai stata penetrata così in profondità e l’effetto era qualcosa di meraviglioso che mi portò ben presto sull’orlo di un altro orgasmo.

Sentivo però che lui era ancora in pieno controllo di sé. Alternava la sua scopata in velocità e in profondità, era davvero un torello esperto.
Nonostante tentassi di ritardare non ce la feci più. Iniziai a godere come una pazza e stavolta sentì proprio i fluidi schizzare dal mio corpo. L’effetto della mia venuta coreografica ebbe effetto sul ‘pubblico’ con commenti salaci del tipo ‘Ma guarda come schizza” o ‘Giorgio guarda che ci alleghiamo”.

Per tutta risposta lui continuò s stantuffarmi, forse poco esperto sulla necessità della donna o forse di proposito. Nonostante le mie suppliche di fermarsi, basta e simili non smise di sbattermi per un attimo anzi aumento ancora il ritmo.

Iniziai quasi a piangere implorandolo di fermarsi, fra le risa della ragazze che invece lo incitavano a continuare.

Quando alla fine dopo qualche minuto venne anche lui ero ormai quasi alla morte. Non appena sfilò il suo randello da me ebbi solo la forza di buttarmi per terra e sentire che qualcuno di buttava addosso un lenzuolo. Mi rannicchiai in posizione fetale scossa ancora dagli spasmi senza dire una parola.

Mi sentivo quasi svenire, era una sensazione di piacere e dolore mischiate insieme.

L’ultima cosa che ricordo pensai prima di cadere nel dormiveglia fu quella che avrei voluto rifarlo presto’.

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