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UNA NUOVA FAMIGLIA – CAPITOLO II – LE PRESENTAZIONI

By 26 Febbraio 2023No Comments

Con Vale la nostra storia dura ormai da 1 anno, non ci sentiamo lesbiche però, lei ha sempre il suo ragazzo e io da qualche mese ho il mio, ma non c’è settimana che non riusciamo ad appartarci per godere una tra le braccia dell’altra. E non ci sentiamo nemmeno bisex, nè io nè lei ci sogniamo nemmeno lontanamente di pensare di farlo con altre ragazze, nè ci sentiamo attratte da altre ragazze. Il nostro è un rapporto UNICO. Detto questo eccoci ai nostri giorni. Un giorno in particolare; quello in cui Mario farà la sua comparsa ufficialmente nella nostra vita. Un paio di giorni fa Vale mi ha chiamata e abbiamo affrontato il tema. Lei è sconvolta quanto e più di me. Il nostro rapporto oltre che saffico diventerà incestuoso.
Cazzo!
– Francesco cosa ne pensa – le chiesi al cellulare – sa di questa cosa ovviamente!?- Francesco era il fratello maggiore di Valentina, un pezzo di ragazzone di 2 anni più grande di lei e rinomato stallone della zona;
– Sì certo che lo sa ma non fa trasparire nulla, non è che sia molto presente in famiglia e per lui vivere in una casa o in un’altra, dopo che mamma è andata via, non fa tanta differenza. –
– Cavolo Và, domani ci sarà il grande incontro come dobbiamo comportarci? – chiesi
– Come vuoi comportarti Vany, facciamo finta di essere quello che sembrerebbe normale a tutti, due buone amiche –
Ci salutammo, chiusi nervosamente lo sportellino del cellulare e lo riposi in tasca. Mi avviai verso casa abbracciando a me i libri, pensosa e confusa. Da una parte pensavo al fatto estremamente positivo che Vale sarebbe venuta a vivere con me, nella mia stessa stanza, dall’altro ero sconvolta dal segreto che dovevamo custodire e dall’assurda gelosia nei confronti di mia madre. La giornata trascorse velocemente e nel contempo con una lentezza snervante. Arrivò il grande giorno, mamma mi fece alzare all’alba per prepararmi e per preparare quello che sarebbe stato il Grande pranzo. I nostri ospiti arrivarono puntuali alle 12.30 e il suono del citofono mi fece balzare il cuore in gola. Andai ad aprire e mi trovai davanti Mario, Francesco e la mia Vale, più bella che mai. Pranzammo colloquiando e combattendo l’imbarazzo ma ce la cavammo tutti in modo egregio. Cazzo ma Francesco era proprio bello e neppure così stronzo come lo dipingeva la sorella. Iniziammo a parlare del più e del meno sorseggiando il caffè in salotto e lo trovai interessante e brillante. Vale fumava nervosamente e con un cenno con gli occhi mi intimò di seguirla adducendo la scusa di farle vedere quella che da quel giorno sarebbe diventata la nostra stanzetta. Mi scusai con Francesco e presi per mano Vale. Salimmo le scale ed entrammo nella nostra stanzetta. Vale non disse nulla, mi spinse al muro e mi baciò con violenza come per punirmi.
– Sei proprio una puttanella, ho visto come lo spogliavi con gli occhi, mica vuoi farti Nostro fratello? – e rise convulsamente mentre mi baciava il collo e mi accarezzava il seno.
– Ma che dici Và, stavo solo parlandoci, per fare salotto, comunque non capisco il tuo modo di pensarla su Francesco, perchè ce l’hai su tanto con tuo fratello? –
– Perchè è maiale, ma lasciamo stare… – s’interruppe come se avesse già detto troppo.
– Cosa dici? Perchè lo reputi così negativamente? –
– Vany, lo dico a te ma non deve saperlo nessuno,… Francesco è stato il mio primo uomo, qualche anno fa, eravamo soli in casa, papà faceva il turno di notte e lui venne nella mia camera con la scusa che le mancava mamma, che stava male e che non riusciva a dormire di là da solo. Mi fece tenerezza e poi anche io provavo le stesse cose anche se le nascondevo molto bene, quindi lo capivo. Si mise accanto a me e mi abbracciò, spensi la luce e iniziammo a dormire. Poco dopo però iniziai a sentire un calore provenire dal mio basso ventre, mi svegliai di soprassalto e notai che si era abbassato gli slip e aveva appoggiato il suo cazzo tra le mie gambe nude e anche se avevo le mutandine percepivo il calore. Feci finta di continuare a dormire per paura di quello che sarebbe potuto accadere se mi svegliavo. Era mio fratello e stava strusciando il suo sesso sul mio. Ma non avevo fatto i conti con la mia libido e cominciai ad eccitarmi seppur non volendolo. Divaricai un poco le gambe e inconsapevolmente le mutandine larghe si scostarono un poco e il suo sesso inizio a strusciarsi sulla mia carne nuda. Iniziò a masturbarsi velocemente masturbandomi a sua volta con la punta del suo membro. Cominciai a godere desiderandolo e mi abbandonai completamente a lui sempre facendo finta di dormire. A quel punto eravamo arrivati ad un punto di non ritorno e Francesco con delicatezza scostò ancora di più le mutandine, puntò il suo glande tra le mie grandi labbra e con un colpo secco entrò in me. Gridai dal dolore e dovetti svegliarmi per forza, lui mi tenne le braccia ferme mentre mi scopava con foga. Gli gridavo tutte le parolacce che conosco intimandogli di togliersi ma non so se lo volevo davvero. Continuò per qualche minuto e io cedetti iniziando ad ansimare e a godere come una forsennata. Più mi sfondava e più godevo, fino a che venne copiosamente dentro di me, non pensando nemmeno al fatto che potessi restare incinta. Ci ripulimmo e mi baciò, io lo schiaffeggiai dicendogli che era un porco maniaco. Lui prese le sue cose e tornò nella sua stanza. Da allora non ci fu più nulla tra noi anche se a volte ci incontriamo nudi e mi rendo conto che non mi è del tutto indifferente. Molte volte mi masturbo ripensando a quella notte, con la voglia mal repressa di volerlo rifare adesso che siamo entrambi più maturi. Ma non è più successo. – Mentre parlava la sua mano era finita tra le mie gambe e mi resi conto ad un tratto che stavo godendo. Strinsi le gambe per sciogliermi in un orgasmo di quelli che solo lei sa procurami. Tirò fuori la mano bagnata come se l’avesse tenuta in acqua. Non ancora paga, avvicinai la mia mano alla fica e allargando le gambe cominciai a masturbarmi velocemente davanti a lei che si abbassò con la faccia tra le mie cosce allungando la lingua per ricevere il mio nettare che ancora una volta schizzò dalla mia fica. Stranamente quel racconto, la violenza, l’incesto, pensare al quel cazzone di Francesco che sfondava la fichina ancora glabra della sorella, della mia amante che adesso mi stava facendo conoscere il paradiso, mi stavano procurando orgasmi multipli e senza soluzione di continuità.
– Godi troietta mia, godi. Sei una maialina lesbica e masochista. Ho capito che vorresti quel cazzone dentro di te, magari mentre dormi, proprio come ha fatto con me… vero? –
Godevo e annuivo convulsamente col capo senza nemmeno capire cosa stesse succedendo. Gridai, e mamma da sotto mi chiamò facendomi tornare bruscamente alla realtà. Ci ricomponemmo e siamo scese in soggiorno. Si prospettavano giorni da favola o d’inferno? Chissà.

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