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S – Cucciolo?

M – Dimmi Silvia.

S – Ti dispiace da bravo mettere giù la tua rivista? Avrei bisogno che il mio bravo maritino mi facesse un bel massaggio ai piedi.

Silvia e’ chinata sul bracciolo del divano, le sue lunghe gambe perfettamente abbronzate ripiegate indietro. Sta facendo un po’ di zapping ma e’ evidentemente annoiata e vuole divertirsi un po’ con me. Capisco all’istante che ha cominciato un nuovo gioco e mi ha dato il primo ordine. 

Durante il fidanzamento con Silvia facevamo spesso sesso, ogni volta che si presentava l’occasione, ma sempre piuttosto tradizionale. Dopo sposati il sesso è cambiato un po’ alla volta. Abbiamo cominciato con qualche gioco, all’inizio molto soft. Abbiamo provato a bendarci, introducendo l’elemento dell’incertezza e della sorpresa, poi le corde, coi polsi e le caviglie legati al letto, lasciando al partner il controllo. Col tempo siamo passati ai giochi di ruolo, con qualche sculacciata e piccole punizioni per peccati immaginari. Ci siamo divertiti coi vibratori, e poi i dildo. Dopo non molto però in questi giochi i ruoli di sono ben definiti, in fondo riflettendo le nostre personalità. Silvia col carattere forte e deciso, istintivo, diretto, io invece più tranquillo, un po’ timido, col desiderio di compiacere gli altri. E così ora col sesso è Silvia che dirige il gioco e io sto agli ordini: mi sono accorto che desidero una donna che comanda, mi eccito a sottostare all’autorità di mia moglie, in ginocchio ai suoi piedi, ad ubbidire, soddisfarla e farla godere.

Cosi’ anche questa volta corro subito alla richiesta di mia moglie, poso la rivista e mi avvicino a Silvia.

– Ma cosa stavi leggendo?, mi chiede mentre comincio a massaggiarle le piante dei piedi  – Roba di calcio? Che palle con sto tuo calcio e la tua Juve, almeno tenessi all’Inter che c’ha quel figo di Icardi, me le guarderei anch’io le partite. E poi Icardi mi piace che e’ un tipo sveglio.

M – Mah, sara’..

S – Almeno lui e’ sveglio abbastanza da capire chi e’ che comanda, no?, dice Silvia mentre solleva un piede fino a mettermelo sotto il naso.

S – Dai, annusa, mi dice – Lo sappiamo quando ti piace.

Faccio un respiro profondo, e le chiedo – E chi è che comanda?

S – La moglie no? e quello che lei decide lui fa… Dai continua a massaggiare che ho passato tutto il pomeriggio a fare shopping con Carla e ho i piedi distrutti.

Continuo col massaggio, lei allunga le gambe, e’ in perfetta forma, si vede che passa ore in palestra e ad arrampicare. La serata e’ calda, Silvia si è messa i pantaloncini, cortissimi, che le disegnano la curva del culo e lasciano le gambe scoperte.

S – E a te invece com’e’ andata al lavoro? Povero cucciolo a sgobbare mentre io mi diverto a fare shopping. Almeno c’era Daniela in ufficio ad intrattenerti un po’?

M – Si’, c’era, ma guarda che al lavoro noi lavoriamo eh.

S – Ah si’ certo… e com’era vestita la tua segretaria, la sua solita gonna nera attillata?

M – No, oggi e’ venerdi e ci si puo’ mettere casual, era in jeans.

S – Oh che peccato! Allora non hai potuto passare la giornata a guardarle le gambe come al tuo solito? Rispondi, e non smettere col massaggio!

M – …

S – Capisco, non sai gia’ piu’ che palla inventare. Ma sai che ti conosco. Come sei arrivato a fine giornata senza poterti distrare con le gambe della segretaria? Dovevi sperare che Daniela si alzasse per poterle ammirare il culo, giusto? Che scuse ti sei inventato per farla alzare? scartoffie da controllare? caffè? Dimmi la verità, quanto ti eccita il culo della tua segreteria? 

M – Beh è vero, ha un bel culo, un’occhiata veloce gliel’ho data, ma il tuo e’ piu’ bello

S – Sei il solito porco e il solito lecchino. A proposito basta col massaggio ai piedi che ho bisogno di rinfrescarli. Ma prima voglio vedere quanto ti sei eccitato pensando alla tua segretaria. Spogliati! Levati tutto, dai, veloce!

Mi sfilo prima la camicia, poi pantaloni e boxer, rimango nudo di fronte a Silvia, il cazzo in tiro.

S – Lo sapevo, guarda quanto ce l’hai duro a pensare al culo della tua segretaria, sei il solito maiale, in ginocchio adesso, baciami i piedi e ringraziami che ti ho concesso il privilegio di massaggiarli.

Lei appoggia i piedi a terra, io mi inginocchio, abbasso la testa e comincio a baciarli.

S – Ecco, cosi’, e chiedimi scusa che sei qua a fare un massaggio a tua moglie ed in compenso ti ecciti pensando al culo della tua segretaria.

M – Scusami Silvia, 

S – Scusami Silvia di cosa?

M – Che mi eccito per il bel culo della mia segretaria, ma lo sai che e’ il tuo culo che io adoro

S – Ancora a fare il lecchino, guarda che sei proprio un cagnolino. Prepariamoti per bene allora, dai corri a prendere il tuo collare e la coda. Vai! E non dimenticare il mio vibratore!

Corro in camera a prendere tutto quello che Silvia ha richiesto e torno indietro di corsa. 

S- Bravo cagnolino, giu’ a cuccia, qua di fianco a me.

Mi metto a quattro zampe, lei mi allaccia il collare e ci aggancia il guinzaglio.

S – Giu’ bene a baciarmi i piedi, faccia a terra, allarga le gambe che infiliamo questo bel plug nel culetto, ecco, bravo cosi’, allarga bene.

Ho il culo in aria, esposto. Mi imbarazza piu’ di tutto questa posizione, con le mani che allargano il culo per aprire il culo, e aiutare Silvia ad infilarlo dentro. Ma non posso negare che mi eccita la cosa, mi fa godere davvero tanto avere un plug nel culo. Silvia lo lubrifica per bene e comincia a spingerlo dentro, facendolo ruotare. Fa un po’ male all’inizio ma mi da anche piacere e mi eccita essere nelle sue mani, nel mio ruolo ormai ben definito di marito sottomesso.

S – Ohh, ecco qua, perfetto, ora sei proprio un bel cagnolino, guarda che bella coda che hai, seguimi, facciamo il giro della sala.

Mi guida col guinzaglio, io la seguo a quattro zampe, il plug con la coda mi allarga e mi riempie il culo, il cazzo sempre piu’ in tiro. Silvia si risiede sul divano, appoggia i piedini a terra e mi fa

– Forza cagnolino, fuori la lingua, inizia a leccare

Ho il culo in aria, me lo sento tutto pieno adesso, abbasso la testa e comincio a leccare i piedi, poi prendo le dita in bocca una ad una e lecco e succhio.

– Bravo, bravo, cosi’. Son proprio sudati questi piedi fra il camminare per lo shopping e il tuo massaggio, ti eccita l’odore dei miei piedi cagnolino?

– Mmmhh

Silvia mi spinge le dita in bocca e non riesco a risponderle.

– Allora dimmi, che punizione ti meriti per aver passato tutta la giornata a guardare il culo della tua segretaria? E immagino non solo quello, che top si era messa Daniela?

Smetto di leccare un secondo e faccio per alzare la testa ma Silvia mi mette un piede in faccia schiacciandola sul pavimento.

– Quindi?

– Mmh, aveva una camicetta azzurra mi sembra.

– Bella scollata immagino, ci stavano dentro le sue tettone?

– Beh faceva caldo, aveva un paio di bottoncini aperti, un po’ le si vedevano.

– Un po’ le si vedevano, guarda che sei proprio un guardone senza speranza! Quindi oltre che a sbavarle dietro il culo avrai passato la giornata a sbirciarle dentro la camicetta per gustarti le tette. Chissa’ quanto sei stato produttivo in ufficio col cazzo sempre in tiro, correvi in bagno ad ogni pausa caffe’ per farti una sega? 

– …

– C’hai in mente solo quello, sei un cagnolino sbavante e un porco, ma voglio che lunedi quando rivedi Daniela ti scusi con lei.

– ma come?…

Silvia mi schiaccia piu’ forte la faccia a terra coi piedi

– va bene, va bene, lunedi le chiedero’ scusa

– Ecco bravo, la devi smettere di considerare le donne come degli oggetti, voglio che da settimana prossima inizi a rivolgerti a Daniela chiamandola Signorina Daniela. E quando le parli devi tenere lo sguardo a terra in segno di rispetto, hai capito?

– Ma come faccio, le sembrera’ strano.

– Eh certo, ma tu glielo spiegherai per bene, le confessi che in ufficio passi il tempo a guardarle le gambe e il culo e che tua moglie ti ha ordinato di scusarti con lei e di portarle piu’ rispetto. Vedrai che capira’ e ti perdonera’. O altrimenti ti prendera’ a sberle, chissa’, gia’ m’immagino la scena, proprio dei bei ceffoni in faccia ti meriteresti.

– Ma sara’ imbarazzante

– Certo, ti devi sentire in imbarazzo davanti a lei altrimenti che punizione e’. E d’ora in poi devi farle capire che le cose son cambiate e che in ufficio e’ lei che comanda anche se e’ solo la tua segretaria. Comincia portandole il caffe’ la mattina. E poi senza mai alzare lo sguardo da terra le chiederai gentilmente se c’e’ qualche altra cosa che puoi fare per lei. E se Daniela ha bisogno di qualcosa tu le rispondi, Subito signorina Daniela, ai suoi ordini. Chiaro?

– si, OK Silvia..

– Macché ok! Come ti devi rivolgere a me quando diventi il mio cagnolino?

– Si, padroncina Silvia

– così va meglio, allora ti comporterai bene in ufficio da lunedi, starai bello sottomesso alla tua segretaria senza darle piu’ fastidio?

– Certo padroncina

– Anche se ha 20 anni in meno di te e sei tu che le paghi lo stipendio?

– Si, va bene, prometto.

– Bravo, lei e’ una donna e tu le devi ubbidire proprio come fai con me. E ora basta coi piedi.

Silvia mi tira col guinzaglio, apre le gambe e mi fa sollevare, ora ho la testa fra le sue cosce, alzo lo sguardo ma lei mi riprende subito.

– Non ti ho permesso di guardarmi negli occhi! Guarda davanti a te, cosa vedi?

I suoi pantaloncini sono cortissimi e aderenti, lei li scosta un po’ lasciandomi la visione della sua figa

– Allora cosa vedi?

– La tua figa

– Come sei volgare! È la mia bella passerina! Adesso avvicinati, lingua tutta bene fuori cagnolino.

Mi tira un po’ avanti col guinzaglio, arrivo ad un paio di centimetri dal suo sesso.

-Guarda e respira bene, fermo cosi’.

Respiro a fondo, poi lei si ricopre coi pantaloncini e mi afferra la testa, tenendola bella ferma, e mi dice

– Allunga bene la lingua, quanto ti piacerebbe arrivarci? Quanto ti piacerebbe poterla leccare?

– Per favore padroncina, mi da il permesso di leccarla?

– Ahah, sei proprio ubbidiente e giudizioso, penso di concederti questo privilegio, ma prima devi rendere omaggio al mio culo

E cosi’ mi spinge indietro, si alza dal divano e si gira. Ho il suo culo, magnifico, in faccia.

S – Dai, un bacino per lato

E io ubbidisco, mi avvicino e le bacio il culo

S – Ora fermo!

Silvia si piega in avanti, il suo culo sporge verso di me. Lei allunga indietro le braccia e mi prende la testa e la schiaccia al culo, e inizia a sfregarsi, su’ e giu’, ordinandomi di annusare bene.

S – Allora quanto di piace il mio culo?

M – E’ stupendo Silvia

S – Sembra proprio che ti piaccia annusarmi il culo da quanto ce l’hai in tiro, bravo cagnolino! E scommetto che se adesso te lo ordino cominceresti pure a leccarlo vero? E mi leccheresti anche il mio buchino se io lo volessi, giusto?

M – …

S – Rispondi, lecchino!

M – Si padroncina Silvia, le leccherei anche il buchino del culo!

Silvia si stacca da me, si toglie la maglietta e si risiede sul divano, e comincia ad accarezzarsi le tette.

S – Ti piacciono, porcone? O preferisci quelle della tua segretaria? Ho visto quanto ce le ha grosse alla cena aziendale, lo so che a te piacciono quelle da una quarta in su’.

M – Non e’ vero, le sue sono piu’ belle padroncina.

S – Ma allora non riesci proprio a non fare il lecchino! Sai non capisco proprio cosa ti eccita di piu’ di me. Quando eravamo ragazzi ero convinta fossero le mie tette a farti impazzire. Ci trovavamo per fare i compiti assieme dopo il liceo e mi strusciavo le tette addosso a te per farti eccitare e quasi non respiravi piu’. Quando ti alzavi dovevi nasconderti l’erezione imbarazzato, quant’eri ridicolo! Quanto mi divertivo a stuzzicarti, diventavi tutto rosso, timido ed imbambolato, non ragionavi più poverino.

M – E’ vero, da ragazzi si va pazzi per le tette.

S – Ma davvero? Che rivelazione! Pero’ e’ la figa che desiderate di piu’, passate le giornate fantasticando col vostro cazzettino sempre in tiro di adolescenti sperando invano che qualcuna ve la dia, non e’ cosi’?

M – ….

S – dai sentiamo, quanto ci hai fantasticato da ragazzo sulla mia passerina? quante seghe ti sei fatto immaginando di potermi scopare?

M – Lo sai che mi piacevi, mi masturbavo pensando a te.

S – Quindi vediamo, una sega pensando a me per calmare l’erezione mattutina, una nel pomeriggio dopo i compiti assieme e una la sera per addormentarti?

M – A volte..

S – E magari poi di notte mi sognavi e venivi di nuovo nelle mutande, poi ti svegliavi la mattina e te le ritrovavi piene di sborra.

M – Si’, mi e’ capitato qualche volta.. 

S – Vedi che sei un gran porco, avrai prodotto litri di sborra solo pensando alla mia figa.

M – Hai ragione, mi sono segato centinaia di volte per te.

S – E quindi cosa sei?

Sono imbarazzato ma Silvia sta solo dicendo la verità e conosco la risposta:

M – Sono un segaiolo

S – Ci sei quasi

M – Sono un gran segaiolo?

S – Esatto! Quando le mie amiche mi chiedono quale è il tuo passatempo mi tocca rispondere che mio marito è un grandissimo segaiolo e la sua grande passione è farsi le seghe, non è così?

M – Hai ragione, è proprio come dici tu, ma davvero dici così alle tue amiche?

S – Ma certo, e se ti chiedono conferma cosa dirai alle mie amiche?

Le piace imbarazzarmi fino in fondo ma so che in realta’ sta solo dicendo la verità e devo rispondere sinceramente:

M – Che sono un gran segaiolo e passo il mio tempo libero a farmi le seghe.

S – Bravissimo, risposta esatta! Ma ora invece di pensare come al solito alle tue seghe voglio che fai godere la mia passerina. Voglio che me la lecchi, ora, fuori bene la lingua, lecca!

Silvia si sfila i pantaloncini e le mutandine, apre le gambe e con le dita si allarga la figa, e io comincio a leccare. Le lecco la figa per qualche minuto, poi le lecco le cosce, gliele bacio, torno a leccarle le labbra della figa adesso tutta aperta e bagnata, mi fermo sul clitorite qualche secondo prendendo Silvia ai fianchi e spingendola verso di me, lei comincia ad emettere piccoli gemiti, il respiro piu’ veloce. Allora entro con la lingua piu’ a fondo, poi lei mi prende la testa e mi tiene attaccato al suo sesso, quasi non respiro. Lei mi tira per i capelli facendomi muovere la lingua su’ e giu’, al ritmo che vuole lei. Mi stacca un attimo:

S – Ti piace leccare la mia passerina?

M – Si, lo adoro, e mi piace farti godere.

S – Te la stai cavando bene, ma dimmi, adesso che sei mio marito ti seghi ancora pensando a me?

M – Lo sai che mi sego solo se ho il tuo permesso

S – E mi ubbidisci? Hai fatto il bravo cagnolino questa settimana? O ti sei segato di nascosto come al solito? Sei stato via da casa tre giorni senza toccarti una volta?

M – Mi tocco pensando a te ma poi smetto perche’ so che non posso venire senza il tuo permesso.

S – Mhh, vedremo piu’ tardi quando controllo la sborrata se hai detto la verita’, tu adesso sta zitto e continua a leccare, prenditelo in mano e inizia a menartelo

M – Ma non mi seghi tu?

S – Ti ho detto di stare in silenzio, oggi non ho voglia e poi lo sai che appena ti sfioro vieni subito e schizzi ovunque e io non voglio sporcarmi con la tua sborra disgustosa, toccatelo tu il tuo cazzo. Il tuo cazzo è di mia proprietà e decido io come e quando può venire, chiaro?

M – Si, padroncina Silvia.

Ubbidisco e me lo inizio a menare, un po’ deluso. Godo un mondo quando Silvia me lo prende in mano ma ormai succede sempre più raramente, ma son comunque eccitato con la sua figa sempre piu’ aperta in faccia. Piu’ Silvia mi comanda e mi umilia e piu’ io mi eccito, sono diventato un marito sottomesso.

Silvia ora prende anche il suo vibratore e se lo appoggia al clito, io lecco e lecco, le infilo 2 dita in figa. E’ bagnatissima e respira sempre piu’ veloce, poi finalmente gode.

S – Aaahhh, aaahhh, aaaahh, mmhhh… basta, fermo cosi’ con la lingua, smettila adesso.

Si rialza un po’, sfiorandosi i capezzoli, le gambe sollevate e aperte, la figa spalancata, ora si sditalina lentamente

S – Dai, da bravo cagnolino, adesso strofinati il cazzo sulla mia gamba, oggi mi sento generosa, ti faccio venire sui miei piedi, veloce!

Appoggio il cazzo alla sua gamba, faccio avanti e indietro qualche volta da bravo cagnolino, il contatto con la gamba mi eccita troppo, non riesco a resistere e schizzo, 3, 4, 5 fiotti di sperma le coprono la caviglia e il piede.

S – Ecco, lo sapevo. Mi hai sporcata tutta, adesso dovrei fartela leccare per bene la tua sborra per ripulirmi. Lo faresti se te lo ordinassi, vero?

M – …

S – Vabbe’, sara’ per la prossima volta, ora corri a prendere qualche fazzoletto e togliti quel coso dal culo che fai ridere.

Ubbidisco per l’ultima volta, le tolgo tutto lo sperma, e butto via tutto, lei si sdraia e io la raggiungo e comincio a baciarla

M – Grazie padroncina.

S – Mmhh, ma dovevo proprio sposare un maiale come te?

M – Beh, che male c’e’, non ti ho fatto godere? … comunque sai, Icardi nell’Inter non ci gioca piu’ da un paio d’anni, se n’e’ andato a Parigi

S – Ah, peccato, l’unico figo che c’era, e perche’ se n’e’ andato?

M – Con la sua Wanda non lo sopportava piu’ nessuno!

S – Beh, qualche annetto a Parigi me lo farei anch’io, mica fessa la Wanda.. Ah, e salutami Daniela lunedi.

M – Chi?

S – Ma Daniela, la tua segretaria no?

M – Ah, certo, non manchero’ di sicuro, ahahah

S – Ma ce l’avete una Daniela segretaria?

M – Ne avremo un centinaio di sti tempi di segretarie, una Daniela ci sara’, lunedi vado a cercarla e vedo se ha la quarta e la gonna attillata

S – Seee, ti piacerebbe eh, ma sei talmente timido che non riusciresti neanche a offrirle un caffe’, scommettiamo?

M – Beh, ma che m’importa di ‘sta cazzo di Daniela, io amo te

S – Lecchino..

(FINE PRIMO GIOCO)

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