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d”Mia moglie va con i ragazzi in vacanza per una settimana, sarai la mia troia ubbidiente per tutto il tempo” questo messaggio mi arrivò pochi giorni dopo il nostro ultimo incontro, forse era questa la sorpresa che Marco mi voleva fare ma non potevo certo trasferirmi da lui per una settimana intera e glielo esternai e lui subito rispose ” mica devi trasferirti qui, devi venire ogni volta che te lo chiedo, ti divertirai, fidati, sarai un frocetto perfetto!” “avrei solo una richiesta” proseguì in un altro messaggio “dovresti depilarti il pube e quel cazzetto che ti ritrovi e magari anche il tuo buchetto”. Era una cosa nuova per me, non sono un uomo villoso e comunque i peli del pube li ho sempre regolati non amando il pelo selvaggio da decisi di assecondarlo.. Con mia moglie avrei usato la scusa di voler fare una prova… Così con cura e pazienza mi rasai completamente pube e scoto riuscendo anche a scendere verso il perineo e poi anche intorno all’ano. Così depilato sembravo proprio un ragazzino e volevo che Marco lo vedesse subito e mi scattai una foto ma prima di mandargliela corsi a cercare le mutande femminili che avevo usato con lui la scorsa volta, le indossai e feci un’altra foto per poi mandargliele entrambe. Vedere il mio uccello completamente liscio attraverso le trasparenze delle mutande mi eccitò moltissimo e cominciai a masturbarmi e venni poco dopo leggendo la sua risposta “sei diventata una puttana”.
Mi chiamò la mattina dopo e ci accordammo per il primo pomeriggio, riuscii a incastrare gli appuntamenti lavorativi e feci una scappata a casa dove trovai il tempo di farmi un clistere (in cuor mio speravo non volesse scoparmi ma non mi davo limiti) e in fretta e furia corsi a casa di Marco dimenticandomi purtroppo le mutande femminili… per questa volta sarei stato semplicemente un uomo.. il suo uomo… il suo frocetto.
Lui mi aspettava in accappatoio, già docciato, mi fece accomodare nella stanza degli ospiti, mi fece spogliare e da un cassetto estrasse una coppia di dildi anali (ne avevo usati in passato ma sempre usandoli nei culi delle mie compagne del momento) di due misure diverse, capii subito che erano per me.
“Spogliati puttanella che voglio vederti nuda” disse avvicinandosi a me, io non me lo feci ripetere e fui nudo in un attimo e mentre ero chinato per sfilarmi completamente mutande e calzoni mi allungai verso il suo cazzo già duro: me lo infiliai subito in gola, estraendolo solo per leccargi i coglioni o per guardarlo in faccia. Lui poggiava entrambe le mani sulla mia testa e gemeva quasi ringhiando ricordandomi come ero restio a lasciarmi andare mentre adesso ero diventato una puttanella passiva e succhia cazzi che non vede l’ora di bere il seme del maschio… Aveva ragione, ne ero felice, umiliato ma felice. Mi fece scostare per guardarmi ” fammi vedere il tuo cazzetto bello depilato” mi disse “guarda come sei bellina e fammi vedere il culo, forza apriti bene le chiappe” io obbedii allargandomi le natiche e godendo delle sue mani che prima passavano sul mio cazzetto poi sui testicoli belli lisci per poi accarezzarmi il buco penetrandomi con un dito dopo avermelo ficcato in bocca per inumidirlo. Prese il dildo anale più piccolo e me lo fece leccare, mi fece inginocchiare sul pavimento mi mise per un attimo ancora il cazzo in bocca e poi mi fece mettere a quattro zampe e mi penetrò con il dildo. Era poco più grande di un dito e entrò facile, quasi nemmeno lo sentivo quindi prese l’altro di dimensione quasi doppia e dopo averlo lubrificato per bene me lo spinse dentro; questo era grosso per il mio culo e entrò con un pò di sforzo, mi fece lacrimare tanto che mi passò anche l’erezione però era dentro e lo sentivo, eccome se lo sentivo. Marco mi prese il cazzo moscio e le palle con una mano e strinse forse sorprendendomi “Che frocetto che sei, nemmeno ti resta duro, vai bene a succhiar cazzi e a segarti dopo esserti fatto scopare” poi dallo stesso cassetto di prima estrasse una cintura di castità maschile di metallo lucido che mi indossò, prima mi mise un anello attorno all’uccello molle ei testicoli al quale collegò con un lucchetto la parte che ingloba il pene impedendone l’erezione. Avevo un dildo nel culo e l’uccello incastrato ed ero improvvisamente eccitatissimo: il mio cazzetto riprese vita ma il freddo metallo ne impediva la completa erezione e in più non potevo toccarto o strusciarmi per mitigare l’eccitazione.. avevo il fuoco dentro. Anche Marco sembrava eccitato come non mai, allungò una mano dietrod di me per muovere il dildo che mi penetrava, mi prese una mano e se la portò sul suo cazzone di marmo che prontamente cominciai a segare… ero dominato e passivo, stavo segando un altro uomo in sua balia completa ma no nera finita: Marco si avvicinò con la sua bocca alla mia e mi diede un bacio profondo e potente, staccò la sua bocca e mi prese il volto con una mano guardandomi negli occhi “apri la bocca troia” mi ordinò e dopo averlo fatto mi ci sputò dentro “ingoia” disse “che sto per venire” e lo feci. L’orgasmo volle averlo sul mio cazzo ingabbiato e così venne copiasamente sul metallo e sul mio pube liscio; prese la chiave e tolse il lucchetto intimandomi di non toccarmi il cazzo “tu ancora sei solo una donnina, se vuoi godere muoviti avanti e indietro il dildo che hai nel culo, non provare a segarti che te ne faccio pentire”, lo ascoltavo in imbarazzo ma accettavo la cosa anche se avrei voluto esplodere, mi pose il dildo sporco e me lo mise in mano “lecca, puliscilo bene” e mentre pulivo quell’oggetto umiliante massaggiavo il mio ano spingendo e muovendo il dildo che ormai aveva adattato e ammorbidito il mio culo lasciandomi solo il piacere ma io volevo segarmi.. non era ancora il momento, Marco aveva altri piani, l’erezione gli era passata e mi portò in bagno, sapevo cosa voleva fare e mi inginocchiai spontaneamente nel box doccia aspettando la sua pisciata che arrivò: “Dovresti guardarti, con quel cazzetto pelato e gonfio” disse sorridendo e colpendomi sul petto con l’urina… Sarà stato il momento, sarà stata l’impossibilità di godere pienamente, sarà stato il dildo che continuava a stimolarmi il culo a ogni movimento o il calore della sua urina che colava sul mio cazzetto sarà forse la somma di tutto ciò ma mi allungai verso il getto con la faccia e mi feci pisciare in bocca! Non ingoiai ma ne sentii il sapore acre, me la spudai addosso mirando il mio cazzetto ormai in fiamme con Marco che guardava compiaciuto per poi rimettermi il cazzo in bocca facendomi cominciare un pompino furioso, venne per la seconda volta e mi concesse di venire: bastò mezzo minuto, mi segai ancora in ginocchio nella doccia con il sapore di urina e sperma del mio uomo in bocca e venni come non ero mai forse venuto assaporando anche il piacere di essere pieno nel culo.

Mi rialzai, mentre mi pulivo con il getto della doccia Marco estrasse il dildo e tastò la morbodezza del mio buchino “sei tutto rosso ma sembri bello sfondato, magari la prossima  volta ti scopo per bene e vediamo se sei morbido abbastanza” ero mortificato ma  soddisfatto, guardando il bel uccello di Marco che penzolava mi era anche ritornata voglia di leccarglielo ma dovevo andare e anche lui aveva un impegno. Ci salutammo con una stretta di mano “ci vediamo frocetto” mi disse congedandomi e quelle parole mi diedero l’ennesimo fremito.

In auto spingevo ondeggiando le natiche sul sedile e non provavo dolore ma un morbido e strano piacere, arrivato a casa feci un’ulteriore doccia e mi lavai i denti profondamente, in fondo l’idea della sua urina addosso mi eccitava ma contemporaneamente mi dava un profondo senso di disagio e non volevo sentirne il sapore e l’odore in nessuna sua parte.

La sera cenai con mia moglie e poi facemmo l’amore, lei sorrise guardando il mio cazzetto depilato “sembri un ragazzino però non è male… però eri tu che dicevi che solo i froci si depilavano il cazzo”.. forse avevo ragione.

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