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Passai metà del giorno successivo a dormire. La notte non riuscii a prendere sonno, avevo la mente troppo attiva, continuavo a pensare all’accaduto.

“Quello che e successo non ti ha fatto schifo?”

Continuava a tornarmi in mente la domanda di Francesco. Lo odiavo. Scivolai nel sonno più o meno alle 4 del mattino. Mi svegliò lo squillare del cellulare alle 14:00, era Michelle.

«Pronto», risposi con la voce ancora addormentata.

«Oii, stavi dormendo?».

«Si, mi sono svegliata ora».

«Chiaretta sono le 14:00! Perché non sei venuta a lezione? Morivo dalla voglia di sapere come era andata con Francesco».

«Sono stata fino a tardi a guardare una serie tv ahaha, scusami. Con Francesco…normale, si è scusato ed è finita lì». Mentii, non mi andava di raccontarle la verità, mi vergognavo. Cosa avrei dovuto dirle?

«mmh, Chiaretta cosa hai combinato?»

«Niente scema ahah, davvero, si è scusato ed è finita li».

«mmh, va bene va bene, indagherò chiedendo a lui magari».

«Ti uccido».

«ahahh, dai Chiaretta scherzo. Domani studiamo insieme?”

«Va bene scema».

«Perfetto ci sentiamo stasera per l’orario, bacii».

Dopo la chiamata mangiai un boccone e poi mi ributtai nel letto. Ero tesa. Cosa avrebbe fatto del mio video Francesco? Come poteva un ragazzo del genere fare una cosa simile? Non riuscivo a darmi spiegazioni. Presi il pc per fare una ricerca su google. Rimasi a fissarlo un minuto senza sapere cosa scrivere.

[Google]:ragazzi a cui piace essere visti quando si masturbano

Apparirono diversi risultati. Cliccai sul primo.

“Alcuni ragazzi amano essere guardati mentre si masturbano o fanno sesso in pubblico. Questo tipo di fetish ha il nome di esibizionismo…”

Aprii una nuova pagina per continuare la ricerca.

[Google]: esibizionismo (sesso)

Il primo risultato era di wikipedia, recitava:

“L’esibizionismo legato a comportamenti che coinvolgono più direttamente i comportamenti sessuali, è invece una forma di parafilia caratterizzata dalla ricerca dell’eccitazione mostrando il proprio corpo in pubblico”.

Francesco era un esibizionista? Mi sembrava improbabile. Era una persona riservata e di rado capitava di vederlo, se non indirettamente, prendere ” la scena” difronte alle persone. Tra l’altro… io potevo essere definita “un pubblico”?. Accantonai quella possibilità e continuai la mia ricerca.

[Google]: ragazzi che vogliono essere incoraggiati mentre si masturbano e danno ordini

Primo risultato: Bdsm e giochi di ruolo. Lo cliccai.

“Il BDSM è un termine che nasce dalla fusione di tre diversi acronimi: Bondage e Disciplina, Dominazione e Sottomissione, Sadismo e Masochismo…..Il BDSM è un gioco erotico di potere in cui un dom è la persona che comanda mentre un sub è la persona che obbedisce……il dom trae piacere dalla sottomissione del sub…”

«Chiaraa! Chiaraaa!». Mi prese un colpo. Era mia madre che mi chiamava dalla cucina. Chiusi tutte le finestre di google. Avevo paura che sarebbe entrata in camere. «Scendi, ci sono le tue amiche». Gridò dalla cucina. Mi misi una giacca e scesi di corsa al piano di sotto.

«Ciauu, che ci fate qui?», dissi con un po’ di affanno. Erano Clara e Michelle. Clara è un altra delle mie amiche, ha un anno in più di me e di Michelle e frequenta Medicina.

«Perché non rispondi al cellulare tonta?», disse Michelle guardandomi con aria interrogativa. Presi il cellulare dalla tasca per vedere se ci fossero chiamate. Era morto, completamente scarico.

«Pardon». Mi scusai, sorridendo mentre mostravo il cellulare spento.

«Tieni, sono le dispense di biochimica, prima mi sono dimenticata di dirtelo. Le ha consegnate a tutti oggi la prof».

«Avete anche voi la Romani?», disse Clara, «quella la odio dio mio, ha proprio un palo nel culo, all’esame mi ha chiesto l’impossibile».

Mia madre si girò per rimproverarci. «Ragazzeee», disse con tono severo ma divertito.

«Ah, hanno anticipato la lezione di igiene domani alle 11.30, la nostra sessione di studio salta Chiaretta», disse Michelle mostrandomi il cellulare con la mail inoltratagli dalla nostra facoltà.

«Che palle», gli risposi.

«Adesso andiamo Chiaretta, ci vediamo domani. Vai a letto presto oggi eh»

«Va bene mamma». Disse Clara con un tono spento, sfottendola, rispondendo per me.

«Ti prendo a sculacciate a te», gli rispose Michelle sorridendo.

Ci salutammo e se ne andarono. La mia mente tornò a Francesco, domani a lezione lo avrei rivisto? Cosa avrei dovuto fare? “Basta devo smetterla di pensarci o anche stanotte non riuscirò a dormire”, pensai.

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