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Nascita di una schiava Capitolo Quattro

By 17 Luglio 2020No Comments

Finalmente sono nel mio letto sono le 03.00 del mattino ed ho la sveglia alle 06.30 per andare in ufficio a lavorare.

Non mi dispiace il mio lavoro, ma mi rendo conto sempre più che con questo lavoro non raggiungerò mai i miei sogni ed i miei obbiettivi, fortuna che oltre al bdsm ho sempre coltivato la passione per l’informatica, sto creando alcuni software per il trading sulle borse mondiali che forse mi permetteranno di raggiungere ciò che mi merito e poter creare qualcosa di mio.

Tu invece tocchi il letto alle 02.00 circa, sei esausta, ma felice della svolta che ha preso la tua vita, hai finalmente trovato un uomo che sa cosa vuole, vuole te, con i tuoi pregi e i tuoi difetti, anzi io continuo a dirti che non ne hai.

Tutti è due dormiamo beati.

Con tre ore di sonno è molte ore di sonno da recuperare, mi sveglio alla solita ora, mi preparo il caffè molto forte come piace a me e vado in ufficio, sono un cadavere che cammina, tengo duro ed arrivo all’ora di pranzo.

Mi messaggi “mamma mia che coma”

“anche io”

“dobbiamo farlo più spesso, cosi poco non mi basta”

“ma se ieri sera mi hai scopata per 3 ore e mezza?”

“normale ruotine per me”

“sono fottuta”

“no, sei bagnata è diverso ahhahahhaha”

“come fai a saperlo?”

“ti conosco troppo bene per non sapere cosa pensi o cosa fa il tuo corpo”

“è cosa credi che io stia facendo adesso?”

“ti stai toccando pensando a ieri sera”

“Esatto, Padrone”

“Se io fossi il tuo convivente ti tromberei tutto il giorno ahahhahahahha”

“torno al lavoro, tu continua a toccarti”

“con piacere, padrone”

Torno al mio lavoro, ancora 3 ore e mezza e potrò tornare a casa a riposare.,

arriva l’ora X, parto come un razzo per tornare a casa.

Mezzora dopo sono sull’uscio di casa, doccia, finito prendo l’accappatoio, come tutti credo, penso alla mia attuale vita, convengo che il cambiamento che mi ha portato a diventare un master debba essere esteso anche alla mia vita lavorativa, devo iniziare al più presto la fase di simulazione con i miei software.

Mi dirigo in cucina, mangio qualcosa, faccio fatica anche a mangiare, finito ti invio un messaggio.

“Tieniti pronta per venerdì sera, ci troviamo alle 18.00 ti invierò la posizione esatta domani. Vado a letto non riesco più a stare in piedi”

“Agli ordini, Padrone”

“Vedo che stai imparando, buonanotte”

“Grazie, Padrone, Buonanotte”

Crollo nel letto.

I giorni che mi separano da venerdì e dalla nostra prossima avventura proseguono tranquilli.

È mezzo giorno di venerdì ti scrivo.

“Mettiti un maglione largo sulla zona del petto”

“Si, padrone”

“Torno al lavoro”

“ok a dopo”

Non sapere cosa ti farò ti eccita molto, senti delle vampate di calore che attraversano tutto il tuo corpo ed arrivano direttamente alla testa la quale in pochi minuti va in tilt, sei totalmente dipendete dal tuo padrone.

Ci troviamo nel parcheggio vicino al casello dell’autostrada come stabilito, come al solito sei in ritardo, ti piace proprio farti punire.

Finalmente arrivi, parcheggi e scendi, non mi hai visto e deciso di farti uno scherzo.

Abbiamo parcheggiato in due punti molto lontani, scendo dall’auto senza farmi vedere e sentire, furtivo mi avvicino a te piano piano.

Sono dietro di te, ti salto addosso bloccandoti con le braccia dietro la schiena, ed una mano sulla bocca per non farti gridare, in un orecchio ti sussurrò “Buonasera, mia schiava”.

Ti lascio andare, ti giri, mi vedi stai per dirmi qualcosa, ma non ti lascio il tempo ti bacio per zittirti.

Un bacio lungo, appassionato, nel mentre ti palpo, abbiamo una voglia di scopare che potremmo farlo direttamente nel parcheggio davanti a tutti.

Mi stacco “Prima di finire dobbiamo andare in un posto”

“Dove?”

“Quando sarai li lo saprai, sali sulla mia macchina”

Ubbidiente sali in macchina, ci avviamo verso la nostra misteriosa metà.

Dopo all’incirca 30 minuti siamo arrivati, siamo davanti ad uno studio di tatuaggi e piercing, mi guardi con sguardo tremante, impaurito.

“Voglio che ti fai dei piercing ai capezzoli, ti ricordo che il gioco può finire quando vuoi, ma dovrai essere tu a decidere quanto”

A queste parole sei indecisa non sai cosa fare, l’idea ti inquieta, ma allo stesso tempo vuoi soddisfare il tuo padrone, non sai cosa fare, non vuoi che questo gioco finisca.

“Va bene, andiamo”

Entriamo il padrone del negozio già mi conosce, è un uomo sulla 50ina corpulento, stempiato, pieno di tatuaggi fatti durante i suoi mirabolanti viaggi intorno al mondo, ha un viso simpatico ed il sorriso sempre stampato in faccia, sa quali sono i miei gusti e perché siamo li.

Ci accoglie festante, “finalmente ci rivediamo come stai?”

“Bene bene, tu? Il tatuaggio che mi hai fatto è uscito benissimo e guarito velocemente”

“L’occhio che ti ho fatto quale settimana fa?”

“Si quello, lo adoro”

Sonia “scusa quale tatuaggio?”

Te lo mostro “Questo occhio sulla spalla, non te ne eri mai accorta?”

“bello non me ne ero mai accorta”

Dopo queste parole sai già che verrai punita, il mio sguardo torvo te lo conferma.

Il negoziante ci interrompe, “ti faccio vedere i piercing che ho, cosi puoi scegliere quale prendere”

Tira fuori un campionario di almeno cento tipologie diverse di piercing, tutti molto carini ma tu punti su un classico per i piercing hai capezzoli, un’asticella con due palline alle due estremità in titanio, sai che le adoro.

Una volta effettuata la scelta ti spogli e ti metti nella stanzetta da sola con il piercer.

“adesso capisco perché quel ragazzo è cambiato così tanto ultimamente”

“cosa vuoi dire?”

“da quanto lo conosci?”

“un anno”

“Non hai notato quanto è diventato sicuro di se? Quanto sia passato dall’essere insicuro su cosa voleva al diventare granitico e fermo nelle sue decisioni? Sei stata tu a cambiarlo”

“Si ho notato questo cambiamento e mi piace molto, lui è il primo che mi ha trattata da donna non usandomi solo per il sesso”

Passano alcuni istanti in cui ti balena nel cervello un’idea strana.

“Voglio anche un tatuaggio puoi farmelo? Non dire niente a lui è una sorpresa”

“non posso, mi ucciderà”

“lasciami almeno dire cosa voglio fare” ed inizi a bisbigliare qualcosa al suo orecchio.

Lo sguardo gli si illumina “FACCIAMOLO!, è un mio regalo”

Il tempo passa, ma tu ed il piercer non uscite dalla stanzetta, mi sto incazzando, vi chiamo “tutto bene li dentro?”

“Si si adesso arriviamo”

C’è qualcosa che non quadra sono passati 45 minuti, troppi dovrò indagare.

Finalmente uscite da quella cazzo di stanza, “Come mai ci avete messo cosi tanto tempo?”

“Ci siamo messi a parlare di te e abbiamo fatto tardi”

“Ok ok va bene” Non ci credo neanche morto.

“fammi vedere come sono usciti”

“non posso ha già messo i cerotti”

“mi fido li guarderemo a casa”

Pago il negoziante e lo salutiamo.

Ci incamminiamo verso la nostra macchina, ci saliamo e partiamo verso la mia abitazione.

“Come mai ci avete messo tanto?”

“Gli ho chiesto un piccolo extra”

“Che extra?”

“Un tatuaggio”

“che tipo di tatuaggio?”

“Dopo te lo faccio vedere”

Il silenzio cala nell’abitacolo sono furente, hai fatto un tatuaggio senza dirmi niente e per di più non so cosa hai fatto.

I tuoi capezzoli da quando hai fatto i piercing non hanno smesso un attimo di pulsare, quanto li hai fatti hai provato un po’ di dolore, ma nulla di esagerato.

La tua sensibilità, che già era elevata, ora è aumentata molto, con questo silenzio non puoi far altro che concentrarti sulle sensazioni piacevoli e sulle fitte di dolore che ti arrivano delle tette, in pochi minuti sei un lago, non resisti più, vuoi succhiarmi il cazzo.

“Padrone, ho bisogno di succhiarti il cazzo, questi piercing hanno aumentato la mia sensibilità, sono calda voglio essere trattata da troia da te”

“Questo è solo l’inizio, la tua sensibilità aumenterà ancora per il prossimi mesi, dovrò scoparti ancora più duramente e spesso”

Imbocco una strada secondaria, sono le 19.30 circa finiamo in una zona industriale deserta, parcheggio.

Ti prendo la testa con forza e ti bacio, quasi hai un orgasmo solo baciandomi.

“adesso arriva il pezzo forte, ma non potrai venire capito?”

“Si padrone”

Tiro fuori il cazzo, non vedevi l’ora di averlo in bocca, sono tre gg che non ingoi il mio sperma ti manca.

Inizi a succhiarlo avida, lo adori e lo vorresti succhiare per tutta la vita, all’improvviso ti palpo molto forte un seno, resti senza fiato per la fitta di dolore e per il piacere che ti arrivo dritto al cervello, sei sull’orlo dell’orgasmo, continuo a palparti, mentre con l’altra mano inizio a toccarti la pancia fino ad arrivare alla figa.

Sento qualcosa di strano sul monte di venere, “cosa è quello che sto toccando?”

“La protezione del mio nuovo tatuaggio”

“cosa hai fatto?”

“non posso dirtelo devi vederlo”

“sei una schiava disubbidiente ”

“adesso ti punirò come meriti”

Inizio a sculacciarti con tutta la forza che ho, ti piace essere trattata male e sai che questo è solo l’inizio, ti senti una zoccola e vuoi sentirti tale per il resto della tua vita, con l’altra mano ti stringo forte i capelli dandoti il ritmo e infilandoti tutto il cazzo in gola.

Proseguo con sempre maggior velocità sia con i colpi che con la tua testa, tu sei già venuta varie volte, ma non voi che mi fermi voi la mia sborra.

Finalmente ti esplodo in gola, hai l’ennesimo orgasmo, il tuo corpo è in preda a spasmi, non hai il controllo del tuo corpo, questo stato di piacere prosegue per diversi minuti.

Hai il fiatone, anche io c’è l’ho, siamo due animali che quando si incontrano non possono fare altro che questo, abbiamo quell’alchimia che si trova una volta nella vita, me ne sto rendendo conto sempre di più ogni giorno, cazzo mi sto innamorando.

“ei, tutto bene?”

“Si si dammi ancora un attimo che mi riprendo, mi hai fatto venire parecchie volte”

“lo so, lo sentivo”

“come?”

“lo so è basta”

Ci ripuliamo e riprendiamo la nostra marcia, dopo pochi minuti arriviamo a casa mia.

Ripongo la macchina in garage e saliamo in cucina, e mi chiedi “hai fame?”

“Si molta”

“dai ti preparo qualcosa, cosa voi mangiare?”

“pasta, non so che condimenti ho in dispensa, dacci un occhiata che poi decido”

Alla fine optiamo per una pasta al pesto tranquilla, prepari la pasta, la mangiamo e buonissima sei un ottima cuoca.

“dai su è ora di lavare i piatti”

“Faccio io lascia stare”

“no no, lo faccio io”

Non vuoi sentire ragioni, ti lascio fare, indossi un grembiule ed inizia lavare, io guardo ipnotizzato il tuo culo, mi ricordo all’improvviso del tuo tatuaggio, voglio vederlo.

Ti raggiungo da dietro in preda alla rabbia, ti blocco le mani dietro la schiena legandotele con un asciugamano.

“Oggi sei stata parecchio indisciplinata”

“è nella mia natura”

“dovrò punirti”

“lo so è lo adoro, mio padrone”

“fammi vedere il tuo tatuaggio nuovo che hai fatto”

“no, mi vergogno”

Ti tiro per i capelli per farti alzare, infilo una mano nelle tue mutandine, hai tutte le cosce bagnate dall’eccitazione “da quando ho i piercing sono sempre eccitata e bagnata”

“Brava brava, mi piaci cosi sincera, adesso voglio vedere il tatuaggio che ti sei fatta fare sulla figa”

Ti prendo in braccio e ti adagio a pancia in su sul tavolo della cucina. Ti strappo le mutande è finalmente vedo il tuo tatuaggio sul monte di venere.

“Properties of The Eye”

“Cosa vuol dire?”

“che sei il mio padrone, e che io sarò la tua schiava per sempre”

“perché the eye?”

“Per il tuo tatuaggio sulla spalla, non potevo mettere il tuo vero nome”

“ho capito, ma dovrò punirti comunque”

“Fai di me quello che vuoi”

Decido di lasciarti legata con le mani dietro la schiena, ti bendo, ti imbavaglio e ti metto dei tappi nelle orecchie, il tuo unico contatto con il mondo esterno ti arriva dal senso del tatto.

Ti inizio a sfiorare delicatamente con le mie mani, parto dell’interno coscia, hai la tua figa in bella mostra devo resistere per non leccartela, proseguo verso la passera arrivo quasi a sfiorarla ma poi proseguo oltre risalgo passando dalla pancia fino ad arrivare alle tue tette, sono gonfie, sensibili e doloranti i piercing hanno questo effetto all’inizio.

Non posso toccarti direttamente i capezzoli perché potrebbero infettarsi, ma posso giocare con le tue tette, inizio subito a palparle per bene con una certa forza.

Tu inizi a gemere di piacere in pochi secondi, tutto il tuo corpo e in fibrillazione, sei ad un passo dall’orgasmo quando smetto all’improvviso di palparti.

Pochi secondi dopo senti quali erano le mie intenzioni, ti arriva il primo schiaffo sul seno destro e subito dopo su quello sinistro, la tua sensibilità non è mai stata così alta ad ogni schiaffo ricevi ondate di piacere e di dolore che si confondono e si uniscono nella tua testa, ma non riesci ancora a venire.

Mentre con una mano proseguo a torturare le tue tette con l’altra inizio a schiaffeggiare dolcemente la tua fica, dopo una decina di schiaffi finalmente raggiungi il primo orgasmo.

Stai ancora avendo gli ultimi spasmi quando senti una presenza davanti alla tua figa, non capisci subito di cosa si tratta.

È il mio cazzo all’improvviso te lo spingo dentro tuttoin un colpo solo, gemi da impazzire per fortuna che sei imbavagliata se no chi li sente quei puritani caga cazzi dei vicini.

Quando hai finito di gemere ti tolgo il bavaglio e ti bacio.

“Piaciuta la tua punizione?”

“l’ho adorata, il migliore orgasmo della mia vita, anche quando me lo hai messo dentro tutto in un colpo sono venuta”

Inizio a muovermi lentamente “non abbiamo ancora finito”.

Ti palpo le tette, sei tornata in un’altra dimensione fatta di piacere puro, aumento il ritmo e la forza dei miei colpi.

Inizi a gemere e ad urlare come non hai mai fatto, non hai più cognizione del tempo, l’unica cosa di cui ti rendi conto e che stai godendo ininterrottamente gli orgasmi arrivano uno dopo l’altro, ritorno a schiaffeggiarti il seno, aumentando ancora di più il tuo piacere, sono al culmine della forza e della velocità non resisterò molto.

In pochi minuti ti vengo dentro, esattamente in quel momento raggiungi l’orgasmo più forte che tu abbia avuto in tutta la tua vita, sei senza fiato, senza controllo su te stessa e crolli esanime sul tavolo.

Lo crollo su di te, sono senza fiato anche io.

Sento uno strano singhiozzio, ti tolgo la benda e ti slego le mani, stai piangendo.

Ti abbraccio forte per farti capire che sono li “ci sono qua io tranquilla” e ti bacio sulla fronte.

Per un po’ di tempo rimaniamo sul tavolo abbracciati fino a quando ti calmi e ti rilassi.

Sia io che te siamo in uno stato pietoso “Andiamo a darci una ripulita”.

Ho una doccia molto ampia dove si può fare comodamente la doccia in due, sfortunatamente non possiamo, tu hai le medicazioni dei piercing e del tatuaggio.

Ti lascio il primo turno mentre io aspetto fuori dalla doccia, sono seduto sul water in attesa della tua uscita penso “mi sto innamorando, sono fottuto e va bene così”.

Finalmente esci, sei una dea, il tuo profumo mi fa trasformare da innamorato in animale all’instante, sei l’unica che ci riesce.

Mentre ti asciughi i capelli noti che ti guardo dritta negli occhi, hai già capito tutto.

In una frazione di secondo sono dietro di te, ti sollevo l’accappatoio, ed inizio a giocare con il tuo buco del culo.

“non ne hai avuto abbastanza?”

“di te non ne avrò mai”

Inizio a fare sul serio con le mie dita “Lo sai cosa faremo, vero?”

“si, il mio padrone se non mi apre tutti i buchi ogni volta non è contento”

“lo hai capito vedo, brava la mia troia in calore”

“Per te sarò sempre la tua puttana personale, qualsiasi cosa mi chiederai io la faro all’istante, in fondo sono di tua proprietà”

“brava brava” è ti mollo due sculaccioni sul culo.

Ti metto a 90 sul lavandino, sputo sul tuo buco del culo per lubrificarlo, ci appoggio il mio cazzo senza spingerlo dentro.

“Devi chiedermelo”

“Padrone per favore scopami il culo”

A queste parole non riesco a trattenermi e di forza ti apro il culo, un’onda di piacere ti pervade e mi pervade, sei tornata calda, abbassi la testa quasi ti vergogni di quello che stai vedendo riflesso nello specchio.

Ti prendo saldamente i capelli e te li tiro “Stavolta non hai una benda che ti isola dal mondo, dovrai guardare allo specchio la sensuale e vogliosa donna che sei, e dovrai guardarti mentre godi facendotelo mettere nel culo”

“Si, padrone, agli ordini”

Inizio piano piano a muovermi continuando a tirarti i capelli  ti guardi allo specchio, vedi il tuo viso, il tuo corpo di cui ti vergognavi tanto, ma ora non te ne frega niente il piacere ha preso possesso di te, sei su un altro pianeta, allungo una mano verso la tua tetta la stringo forte, senti il tuo piacere che continua a crescere, ti piace il sesso anale, lo adori è sai che da ora in poi ne riceverai in abbondanza da me.

All’improvviso hai il primo orgasmo anale, io lo sento, ma decido di non fermarmi, continuo ad aumentare il ritmo senza mai fermarmi tu ritorni in trance, hai un secondo un terzo un quarto orgasmo nell’arco di poco tempo, fino a che non arrivo al culmine del piacere anche io nel tuo culo.

Tu ti accasci esausta sul lavandino, io invece crollo sul pavimento, ho il fiatone ma sono felice, voglio farlo tutti i giorni.

Dopo pochi minuti ti accorgi che sono sul pavimento, mi raggiungi e ti accoccoli poggiando la testa sul mio petto.

Ti guardo negli occhi, non resisto, ti bacio, e ti abbraccio.

“Dobbiamo farlo più spesso”

“Si anche se sarà difficile, con le bambine faccio fatica”

“Tranquilla ti capisco, mi sa che è meglio se ci laviamo per davvero adesso ahahhahahaha”

“si ci conviene non so nemmeno che ore sono”

“quando si sta bene non si guarda l’orologio”

Ci laviamo, non è poi cosi tardi, decidiamo rilassarci un po’ sul divano.

Arriva purtroppo l’ora di riportati alla tua auto, odio questo momento.

Dopo una mezzoretta siamo nel parcheggio dove ci siamo visti, mi avvicino a te prendo il tuo viso tra le mie mani e ti bacio, un caldo bacio che solo due amanti possono scambiarsi.

Ci salutiamo e ti vedo ripartire verso casa, non mi piace questa vista.

Autore: theeye01@outlook.com – instagram: @theeye.01

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