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Racconto scritto dalla mia musa.

Cosa è la fotografia? Un’ arte? Un lavoro? Chissà…
La sua definizione del dizionario italiano è «Processo fotochimico per mezzo del quale l’immagine di un qualsiasi oggetto, ottenuta con la camera oscura, viene fissata e resa permanente su un supporto di materiale sensibile ai raggi luminosi».
Quindi da un punto di vista tecnico possiamo definirla come un immortalare precisi istanti, che mai si presenteranno di nuovo nel tempo, attraverso un particolare gioco di luci e colori. Ma la semplice definizione non basta perché fotografare significa molto di più; fotografare è arte, sentimento, descrizione di dettagli nascosti, dimostrazione di una pura verità, osservazione dei gesti del corpo umano, attenzione ai piccoli movimenti della natura che ci circonda. Io sto vivendo la fotografia facendomi apprezzare e ammirare, anche se non sapevo di voler essere ammirata da qualcuno, ma giuro è bellissimo. Vivere la fotografia è proprio condividere emozioni durante gli scatti, io le creo e il fotografo è capace di individuarle; vivere la fotografia è instaurare forti legami di empatia tra chi scatta e chi si fa scattare, sia nella sala di posa sia all’esterno; è un mostrare se stesso all’altro, mostrare i propri difetti e le proprie qualità. Il bello delle foto è che permangono, non cambiano e non si evolvono; rappresentano una parte di noi, un aspetto della nostra vita, un elemento delle nostre esperienze che siano rare o quotidiane, raffigurano un legame, un rapporto, una passione, un’ amore, una sofferenza, una mancanza o una debolezza. Le foto descrivono una personalità. L’ “arte di scattare” consente una conoscenza più approfondita della propria esistenza, del proprio carattere, del proprio corpo, si tratta di una riscoperta di se stessi ma che viene affrontata in compagnia di un’ altra persona, capace di intravedere aspetti che sono sempre stati a te ignoti. Nel rapporto fotografo-modello avviene un continuo intreccio di emozioni, sorrisi e anche sguardi di imbarazzo; entrambi appartengono ad un mondo a parte, in cui insieme volano e si disperdono dentro una bolla di sapone, solo che poi lei svanisce e invece loro continuano la loro avventura. Ogni tanto tornano a terra, poi ripartono alla ricerca di una sintonia intima e segreta che può crearsi solo in presenza di un legame forte tra i due. Non parlo di una coppia di fidanzati, non parlo di amore romantico, mi riferisco a quell’ amore idilliaco e distante dalla carnalità. Tutto ciò é limitato da “regole”, ma che io non le definirei così, direi più “confini superabili”, limiti che non sono limiti, perché non abbiamo limiti nel mostrarci all’altro. Per intenderci, ognuno conosce a pieno l’altro senza sperimentazioni tipiche di una coppia: è un rapporto inspiegabile, così indescrivibile che sul dizionario non esiste un termine per definirlo..

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