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quell’incontro tanto desiderato (introduzione cap.1/4)

By 30 Novembre 2020No Comments

Avevo conosciuto Daniele circa un anno prima, su una chat online a tema bdsm, un mondo che io trovavo affascinante ma del quale non avevo mai fatto parte; il suo nick era “IL MAESTRO”, e a differenza di me, la dominazione faceva parte del suo stile di vita. Dopo la prima chiacchiera in chat ci scambiammo l’indirizzo mail e iniziammo a scriverci quasi quotidianamente, ma mai uno scambio di numeri di telefono, mai una chiamata, mai una videochiamata, mai una foto, era tutto affidato alla nostra sincerità. Fin quando ieri ricevetti una sua mail:

“Domani sera sarà vicino casa tua, se vuoi vedermi vieni alle 21:15 dietro la stazione. Non rispondere a questa mail, se deciderai di venire hai 3 cose che devi necessariamente rispettare: 1)indossa qualcosa che ti lascia le maniche scoperte, così posso riconoscerti,2) metti scarpe aperte , e 3)non indossare il reggiseno. Se non ti farai trovare lì addio per sempre.”

Riflettei su questa mail per tutto il giorno, poi dissi a mio marito che stasera sarei uscita con le amiche, e neanche fosse stato calcolato, lui avrebbe fatto il turno di notte.

Avevo deciso, stasera avrei incontrato Daniele, così stasera ho indossato questo lungo vestito estivo, con una scollatura generosa, dei sandali non troppo alti e, contrariamente alla richiesta di Daniele misi un bel reggiseno coordinato con le mutandine. Parcheggiai la macchina e mi misi ad aspettarlo nel punto stabilito.

Alle 21:20 una macchina bianca si accostò a me “LadyCuriosa, sali”, quello era il mio nick quindi l’uomo alla guida era lui, il Maestro. Salìi in macchina immediatamente, non vedevo l’ora di trovare un po di calore dato che avevo preso abbastanza freddo. “Piacere Sabrina” dissi porgendogli la mano, “Piacere Daniele, ma come ti ho già detto , devi chiamarmi Maestro”.             La macchina partì, ma dopo veramente pochissima strada sulla mia guancia si stampò la sua mano. “Ma che cazzo fai” dissi. “Sbaglio o non hai fatto quello che ti avevo detto?” “Scusa ma se non indosso il reggiseno è troppo evidente, ho un seno troppo grande, non posso non metterlo, si vede troppo, mi vergogno” “Le condizioni erano queste, se non ti sta bene scendi” e accostò la macchina. Esitai un momento, ma ormai ero lì, e avevo troppo voglia di conoscerlo, sbottonai il reggiseno e lo sfilai dalla scollatura del vestito, lui lo prese e lo lanciò sui sedili posteriori.

Iniziammo a parlare del più e del meno, di mio marito e di sua moglie, del lavoro, e nel mentre inizio ad accarezzarmi una coscia, il suo tocco mi fece provare un brivido mai provato prima che esplose nel mio interno coscia, i miei capezzoli si irrigidirono e non passarono inosservati, infatti subito li prese tra due dita e li tirò, mi fece male, ma mi uscì più un verso di  piacere che di dolore, “mi piace la tua resistenza al dolore”. Un pò imbarazzata sviai il discorso “dove stiamo andando?” chiesi, “a cena”. Arrivammo fuori questo bel albergo, presi un giacchetto  dalla mia borsa e lo misi, intanto lui aveva fatto il giro della macchina e mi aprì la portiera, ma appena mi vide , uno schiaffo, anche più forte del precedente mi colpì. “Non ti ho detto di coprirti, e tu stasera fai quello che ti dico io. Te lo chiedo per l’ultima volta, vuoi passare questa serata con me? se accetti non hai diritto a fare le tue scelte, perchè sarò io che sceglierò per te. sono il tuo Maestro e tu farai solo quello che ti dico io”

Tolsi il giacchetto e scesi dalla macchina.

continua nel prossimo capitolo

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