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VACANZA DI SOTTOMISSIONE IN GRECIA – Parte 1 (L’inizio)

By 18 Dicembre 20227 Comments

Quello che vi sto per raccontare è quello che mi è successo a me e alla mia ragazza in una vacanza in Grecia qualche anno fa, e che ci ha cambiato per sempre.

Ma prima una premessa su chi siamo.
Mi chiamo Federico e la mia fidanzata è Sara, all’epoca dei fatti eravamo una giovane coppia, io avevo 23 anni e lei 22, ed eravamo entrambi due studenti universitari.
Per me il suo corpo centrava perfettamente il mio ideale di donna, poiché non sono tanto alto (sono 1,70 m) e abbastanza gracile di costituzione, lei invece è alta circa 1,63 m e anche lei è abbastanza snella di costituzione. Il che faceva risaltare al meglio le sue qualità, ovvero una quarta di seno e un culo carnoso che mi ha sempre fatto perdere la testa.
Di carattere invece è sempre stata una ragazza un pochino timida che non ha mai dimostrato segni di voler comandare nella coppia, anzi, ho sempre notato in lei un carattere remissivo (e a dire il vero anch’io ho sempre avuto un carattere debole, per esempio ho sempre cercato di risolvere i problemi con la gentilezza piuttosto che affrontare le persone a muso duro, poiché non ne sarei probabilmente capace).

Lei di solito è una ragazza che curava molto il suo corpo, le piace sempre essere alla moda e vestirsi in modo abbinato, ma i momenti che mi fanno sempre impazzire è quando in occasione di uscite serali si mette in tiro indossando abili scollati o corti, anche se non arriva mai ad esagerare più di tanto. Tuttavia, per me ciò era sufficiente per alzare il livello di eccitazione tra di noi e finire la serata facendo l’amore in macchina prima di riportarla a casa (questo era il nostro unico modo per fare sesso, dato che abitando coi nostri genitori e non avendo mai casa libera, si accumulava sempre tra di noi una tensione sessuale inespressa).
L’unica occasione in cui questo suo modo di mettersi in tiro mi dava un po’ di preoccupazione era quando andavamo in discoteca (cosa che lei mi proponeva regolarmente visto che le piace ballare), perché ho sempre avuto paura che qualcuno ci provi con lei. E vi dico la verità, la paura era di essere coinvolto in una rissa con qualche tamarro e non riuscire a tenergli testa.
Inoltre, non sono mai stato amante della discoteca visto che non sono nemmeno bravo a ballare, soprattutto il suo genere preferito che è il reggaeton, però ho sempre fatto questo sforzo per lei.

Per cronaca vi racconto questo episodio. Proprio nel bel mezzo di una serata reggaeton in cui lei sembra molto scatenata nel ballo, ho sentito il bisogno di andare in bagno, allora gli l’ho detto nell’orecchio (per via del volume della musica altissimo) e le ho chiesto se volesse venire anche lei verso i bagni, ma la sua risposta fu: Oddio amore stanno mettendo la mia canzone preferita, vai tu in bagno e io ti aspetto qua.
A mio mal grado ho dovuto lasciarla in pista da sola mentre ballava per non sembrarle un troglodita geloso, e le ho detto che sarei ritornato in 5 minuti.
Purtroppo, ci ho messo più di 5 minuti perché la discoteca era affollatissima e facevo fatica a passare tra le persone, dopo avere fatto velocissimo pipì, sono uscito dal bagno e sfruttando il fatto che le toilette erano a quota più alta della pista, ho provato a cercare dove si trovasse Sara prima di scendere in mezzo alla folla e perdere visibilità. Ma ciò che ho visto mi ha messo un certo brivido di paura, il tempo che l’ho lasciata lì fu sufficiente affinché un ragazzo la abbordasse, iniziando a ballare dietro di lei e successivamente mettendole le mani sui fianchi tirandole il culo verso il suo pacco, tamponandola più volte consecutivamente da dietro e lì con un gesto di stizza è riuscita a divincolarsi allontanandosi da lui e venendo verso i bagni, in quel momento ho iniziato a scendere dalle scale e andare verso di lei.
Appena l’ho incontrata le dissi: ah eccoti qua
e subito lei: stavo venendo da te visto che la mia canzone preferita è finita.
Ciò che mi diede un pochino da pensare fu il perché non mi disse niente riguardo l’episodio del ragazzo che praticamente le ha appoggiato il pacco sul culo, forse perché non lo riteneva un episodio tale da tirarci su un cinema e io ovviamente non le dissi che in verità ho visto tutto.

Ritornando alla vacanza in Grecia, essa era stata organizzata dalla mia ragazza come un premio per noi, visto che avevamo passato tutti gli esami dell’anno e non ci rimaneva più nessuna esame da fare per settembre, allora abbiamo deciso di esagerare e fare ben 12 giorni, visto che questa vacanza sarebbe stata una delle poche occasioni in cui saremmo stati insieme soli soletti, cosa che non capitava da tempo, cosicché saremmo riusciti a sfogarci un po’ sessualmente (oltre le solite serate in macchina molto scomode).
Prima di partire ciò pensato molto visto che mi eccita molto vederla in tiro con su le minigonne o i vestitini scollati che mette di solito alla sera, insieme alla sua vasta collezione di tacchi, ma ero sempre combattuto dalle solite paranoie di cui vi ho raccontato (che poi non si sono dimostrate solo paranoie purtroppo). Ma alla fine decisi di proporglielo prendendo il discorso alla lontana.
Io: sai che mi piace quando ti vesti elegante alla sera? mi piace che le persone pensino “cavolo quello lì è riuscito a conquistare una bomba sexy come te” – poi mi sono messo a ridere nel fare questo complimento per alleggerire un po’.
Lei: ma che bomba e bomba ahahah però amore volevo proprio dirtelo, per questa vacanza ho comprato un paio di abiti e costumi che mi hanno rapito appena li ho visti esposti in negozio, però sono leggermente più spinti rispetto a quello che indosso di solito … ma visto che ti piace tanto quando la tua fidanzatina attira gli sguardi degli altri uomini, non sarò io di certo che ti priverò di questo piacere -facendomi uno sguardo malizioso mentre diceva quelle frasi.

Ciò che ho pensato in quel momento fu che non era proprio questo quello che intendevo, però era molto curioso ed eccitato di sapere cosa ha in serbo, ma purtroppo nei suoi piani questo era un elemento a sorpresa che voleva farmi vedere quando saremmo stati lì per non bruciare l’attesa.
Inoltre, questo discorso mi sorprese anche un pochino, perché lì ho scoperto un suo lato esibizionista che prima non avevo colto a pieno finora, dato che ho sempre pensato fosse timida ma col tempo ho scoperto come le piace conquistare l’approvazione delle persone usando le qualità del suo corpo, piuttosto che con quelle linguistiche (visto che mi ha sempre confessato che si blocca sempre quando parla con le persone, specialmente se con sconosciuti con cui non ha ancora confidenza o con persone autoritarie/ aggressive).

Corrono veloce i giorni e arriva finalmente il giorno della partenza, e con l’entusiasmo alle stelle vado a prenderla da casa per andare in aeroporto, visto che poi avremmo parcheggiato la macchina nei parcheggi lì fino al ritorno. Mentre percorrevo la strada verso casa sua avevo in mente ancora il discorso sui vestiti “un po’ più spinti che aveva comprato” e di cui ero molto curioso, ma quando uscì di casa la trovai vestita con lo stesso solito stile, aveva dei pantaloncini in jeans di quelli inguinali con quale strappo, e sopra un top bianco elasticizzato che le lasciava la pancia scoperta, ma la cosa che mi stupiva di più era come facessero quelle spalline cosi sottile a reggere tutto quel peso delle tette (che erano anche valorizzati da una bella scollatura generosa).

Il viaggio fu tranquillissimo, e in circa 2 ore arrivammo finalmente in Grecia verso le 11 del mattino. Appena arrivati ci dirigemmo direttamente in hotel per lasciare le valigie e programmare questa prima giornata.

l’Hotel, 3 stelle, era carino con decorazioni e colori tipiche.
Una volta entrati ci dirigemmo in reception dove c’erano due uomini in piedi dietro il bancone e una donna seduta concentrata al PC (lontano dal bancone), l’uomo che ci rispose si chiama Nikos (e successivamente scoprimmo che è il proprietario dell’hotel) mentre l’altro si chiama Andrea. Nikos sarà stato alto quasi un metro e novanta ed era molto grosso di statura. Mentre, Andrea (che è un suo collaboratore italiano) era più basso di Nikos ma comunque abbondantemente più alto di me (per non parla di come sembravano giganti di fronte a Sara).
La donna seduta al PC, invece, si chiama Asia e dopo scoprimmo che è la moglie di Nikos. Asia era una donna anche lei sulla quarantina, che li portava bene anche se qualche segno dell’età iniziava a vedersi.
Ricordo che ciò che mi stupiva di tutti e tre era la loro abbronzatura molto marcata, tipico degli abitanti delle città costiere durante l’estate.

Noi: Good morning
Nikos: Good morning
io: we have a resrvation here.
Nikos: could you tell me your name?
e dopo avergli detto i nomi ci disse in un accento greco: ah siete italiani?
noi: si
Nikos: ah bene bene, io parlo italiano, l’ho imparato da Andrea – indicando il suo collaboratore – visto che abbiamo molti turisti italiani
In quel momento ho pensato “che persona gentile” come mi stavo sbagliando …
dopo qualche minuto, raccolse le chiavi della nostra stanza, ci disse il numero di quest’ultima e con mia sorpresa, diede le chiavi direttamente a Sara nonostante avessi parlato solo io con lui fino a quel momento.
E mentre, le porgeva le chiavi le disse guardandola direttamente negli occhi: per qualsiasi cosa chiamami.
Dicendolo in modo un po’ strano, nel frattempo Sara raccolse le chiavi e disse: Certo – abbassando un po’ lo sguardo verso terra e sorridendo in modo forzato. In quel momento ho notato come Nikos le stesse guardando spudoratamente il décolleté del top.
Senza aggiungere nulla ci siamo diretti con le valigie verso il corridoio dove c’era l’ascensore, una volta entrati Sara mi disse: che tipo maleducato? ma cosa vuole?
allora cercando di sminuire il fatto dissi: boh magari voleva essere solo gentile con te

Arrivati in camera decidemmo che oggi lo avremmo passato in tranquillità in piscina, così alla sera saremmo usciti carichi per la cena.
Ma prima di scendere in piscina bisognava fare una doccia visto che le temperature erano bollenti e arrivammo sudati dal viaggio, allora intanto che Sara entro per prima, mi chiese di ri scendere in reception per chiedere il telecomando dell’aria condizionata visto che non o trovavamo.

Una volta sceso e mentre ero mi stavo avvicinando dal corridoio ho visto dal riflesso che Asia non c’era più, ed erano rimasti solo Nikos e Andrea a parlare. Ma mentre mi avvicinavo iniziavo a capire il loro discorso, che mi ha sconvolto.

Nikos: cazzo, ma che tette aveva quella piccola biondina lì?
Andrea: ipnotizzanti, poi con questa differenza di altezza, come minimo sei riuscito a sbirciare anche dentro ahaha
Nikos: Con questa differenza di altezza, la sfondo tutta se gli lo infilo ahaha tanto il suo ragazzo sembrava così impacciato che minimo avrà un cazzetto che è una barzelletta – in quel momento mi sentivo così umiliato
Andrea: conoscendoti, come minimo un giretto te lo fai su quella troietta prima della loro partenza ahaha
Nikos: Altro che giretto, quella è una cagna da sottomettere. Tanto con quello spaventa passeri che si ritrova come fidanzato … Anzi quello spaventa passere ahahaha
Ed entrambi esplosero in una risata fragorosa, nel mentre io ero rimasto scioccato … perché così tanta cattiveria? non gli avevo fatto niente di male.
Chiaramente, non ho continuato la camminata verso di loro per chiedere il telecomando e ho fatto marcia indietro, archiviando quello che dissero come chiacchiere goliardiche tra maschi con un po’ di testosterone alto (grave errore perché questo era un segno da cogliere e di cui me ne sarei accorto solo quando era troppo tardi).

Tornato in camera, senti il rumore del Phone provenire dal bagno, segno che Sara aveva finita la doccia e dopo qualche minuto uscii dal bagno coperta da un asciugamano che avvolgeva il corpo ed esclamando: quel phone mi ha fatto venire più caldo, hai preso il telecomando?
Io: eh amore hanno detto che non ce l’avevano, ce lo porteranno quando lo trovano
lei: uffi
Io, intanto, le stavo fissando eccitato la due montagnette sotto l’asciugamano che gli facevano fare due rilievi non indifferenti ed ero così felice che ora abbiamo occasione di stare quanto vogliamo in intimità in una camera e non più in macchina, che mi sono pure dimenticato dell’episodio che era successo poco fa.
Lei quando se ne accorta del mio sguardo disse sorridendo: dai scemo fatti la doccia che così andiamo in piscina
Allora entrai e mi feci subito la doccia ma appena aprì la porta del bagno rimasi a bocca aperta … indossava già il costume, ma che costume. Era un bikini maculato, con i lacci del reggiseno che si incrociavano sulla parte alta del petto prima di fare il giro del collo da dietro, i pezzi che coprivano i capezzoli era forma triangolare tutto sommato larghi, ma comunque con la rotondità della sua quarta faceva la sua figura. Ma le mutande era un perizoma (non li aveva mai indossati finora) e quindi non avevo mai visto il suo bel culone carnoso così scoperto da un costume finora.
allora esclamai: che figa
lei: esagerato ahaha dai mettiti pure tu il costume che scendiamo
E nel frattempo si è messa un copricostume.

Chiusa la stanza, ci incamminammo vero l’ascensore e intanto la seguivo un po’ imbambolato, data tutta l’eccitazione accumulata da tempo, solo che per andare in piscina era necessario ripassare davanti alla reception.
Ma solo una volta che eravamo di fronte a Nikos e Andrea mi sono ripiombati in mente le loro parole di poco fa … loro quando videro Sara arrivare rimasero scioccati dalla parte alta del costume (visto che il perizoma era coperto dal copricostume) ma subito dopo le dissero ciao con un sorriso malizioso e guardando solo lei.
Io in tutto ciò sembravo inesistente agli occhi di quegli uomini.

Arrivati in piscina e presi le sdraio, Sara si tolse il copricostume e li ebbe ancora quella sensazione eccitante vedere il suo bel culo bianco coperto solo da un piccolissimo pezzo di stoffa, ma stavolta questa sensazione di eccitazione era mista a una preoccupazione scaturita dall’atteggiamento di quei due, il che rendeva le emozioni che provavo molto più forti e disturbanti ma soprattutto non sapevo come comportarmi.
Fui risvegliato dai miei pensieri quando Sara mi disse: si vede che ho solo studiato finora, sono proprio bianca. Potresti per favore spalmarmi un po’ di crema se no mi brucio?
Non me lo feci ripetere due volte e iniziò a metterle la crema sula schiena e nel frattempo lei si distese a pancia in giù e tolse i lacci del reggiseno e rimanendo con la schiena completamente nuda, e con le sue tettone schiacciate contro la sdraio ben visibili lateralmente.
Andando verso giù non ho potuto fare a meno di metterle la crema sul culone e spalmarlo con molta calma, godendomi quel momento, solo che nel frattempo ho notato Nikos in lontananza arrivare con fare sospetto.
Avvicinandosi disse: lo stai spalmando male ragazzo
Intanto, mi prese di mano la crema, mi sposto leggermente dalla mia posizione e si mise a cavalcioni sopra Sara. Quella scena fu incredibile, c’era un altro uomo che praticamente sta cavalcando la mia Sara, intanto lei incredula mi guardo con la faccia che diceva: che faccio?
E io le guardai confuso, come per dire non so.
Iniziò a farle un bel massaggio che inizio dalla schiena che era ancora nuda, ma sembro essere bravo coi massaggi e Sara sembrò gradire, intanto però vidi la mano di lui abbassarsi sempre di più lungo la schiena fino ad arrivare a quello che mi stavo godendo io poco prima, ovvero il suo culone che ora viene strizzato e palpato tutto, con la differenza che io lo facevo in modo gentile, notavo con Nikos lo facesse invece con una certa violenza.
Era inaccettabile, ma non so perché ma rimasi bloccato, non dissi nulla e nel momento in cui incrociai lo sguardo con Nikos, abbassai subito lo sguardo. Ciò probabilmente gli diede più potere per dare il seguente ordine a Sara: girati a pancia in su.
Sara portò le mani dietro la schiena per allacciare il reggiseno, ma lui la blocco subito e le disse: nono, senza è meglio vedrai – e fecce un sorriso beffardo
In quel momento ebbi un minimo di reazione e dissi: No, in topless no
Ma probabilmente non fui convincente perché Nikos mi intimo di stare zitto facendomi shhh con il dito, io non riuscì a controbattere e abbassai lo sguardo dalla paura per la seconda volta, con il solo dettaglio che ora Sara mi vidi e mi sa che in quel momento tutti quanti capimmo che io non farò niente più di questo.
Allora, con fare rassegnato pure Sara si girò, ma quel giro che ricordo ancora adesso, mi fece cambiare un po’ le sensazioni provate, perché vedere quelle tettone con quelle areole così larghe e rosa che mi facevano sempre impazzire, mi fece eccitare a dismisura.
Dopo aver messo un po’ di crema sulle mani, Nikos inizio a palparle in modo deciso le tette, stuzzicandole i capezzoli chiaramente tra le dita. Guardando quella scena rimasi di sasso, quello che reagì invece fu il mio pene perché mi stavo eccitando così tanto da avere una reazione, ma non capivo il perché. C’era un omaccione che si stava godendo le tette della mia ragazza e la cosa mi eccitava, non riuscivo a spiegarmelo.
Intanto però Sara aveva gli occhi chiusi dall’imbarazzo e Nikos aveva una faccia di uno che si stava godendo la vita.
Una volta finito il massaggio, Nikos si tolse per un attimo e Sara fece per rimettersi il costume, ma Nikos le fermo ancora una volta le braccia e le disse: non ti brucerai ti ho spalmato per bene la crema anche sulle tette direi – sempre con quel sorriso fastidioso sulla faccia, poi continuo – poi lasciatelo dire, hai un seno veramente molto bello, perché non mostrarlo? Saresti uno spettacolo per tutti
La reazione di Sara mi stupì perché annui facendo un sorriso e abbassò la testa.
Nikos: brava ragazza – e intanto si allontanò andando verso la reception.
Allora mentre ero ancora imbambolato le dissi: dai ora rimettiti il reggiseno
Lei: ti confesso che in verità ho sempre voluto provare cosa vuol dire prendere il sole in topless – e guardò dall’altra parte
In quel momento non le dissi nulla di più perché mi sentivo anche debole per come non avevo fatto nulla poco prima e in fondo perché anche a me questa situazione mi stava eccitando da morire, difatti ho continuato il pomeriggio in fissa sulle sue tette (cosa che non credo si era notata perché mi ero messo gli occhiali da sole), cosa che mi fece notare come invece lei fu al centro degli sguardi di altri uomini presenti lì.

Qui finisce la prima parte del racconto, con la sensazione che Sara si fosse un po’ alterata perché non avevo reagito e io con il terrore di come avrebbe continuato quella vacanza ma soprattutto con questa strana eccitazione che ho avuto quando ho visto la mia ragazza palpeggiata dalle mani di un altro uomo.

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