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COME HO CAMBIATO LA MIA VITA

By 17 Giugno 2011Febbraio 9th, 2020No Comments

COME HO CAMBIATO LA MIA VITA ‘ 1^ parte

IL DIVORZIO E IL RISCATTO DELLA VITA

PREFAZIONE

Con questo racconto inizio una nuova serie dedicata agli anni passati da sola, nel periodo intercorso tra i miei due matrimoni.
E’ stato il mio compagno a spingermi a scrivere di me in quel periodo.
Gli ho raccontato tutto quello che mi è successo e che ho fatto e lui ritiene che sono avvenimenti molto eccitanti e che devo scriverli per renderne partecipi anche i miei lettori.
E’ vero che quel periodo della mia vita è stato molto importante per me, ha dato una svolta alla mia personalità e mi ha trasformato, da una semplice casalinga/impiegata in’
Ma non voglio anticiparvi tutto, leggete le mie storie e capirete.
Buona lettura e buon’divertimento.

Dopo l’avventura che vi ho raccontato nel racconto UN’AVVENTURA INCONSUETA, volevo il divorzio, anche se sapevo che avrei dovuto lottare, soprattutto contro mio padre, che da buon conservatore, non voleva sentir parlare di divorzio, ma ormai, a trentun anni, dopo dodici di matrimonio infernali, ero decisa.
Invece da una parte le cose andarono meglio di quanto credessi.
Circa un mese dopo che avevo cominciato le pratiche, mio padre ebbe un’ennesima crisi cardiaca e morì.
Il dolore fu immenso, ma la cosa in un certo qual senso giocò a mio favore: ora niente e nessuno poteva più ostacolarmi nei miei propositi.
Circa due mesi dopo la morte, ottenni il decreto di separazione e iniziai le pratiche per il divorzio.
Mio marito intanto aveva lasciato la casa ed io vivevo da sola con i miei due bambini.
Il bastardo non mi dava un franco per aiutarmi così ero costretta a lavorare il doppio per far fronte al mantenimento della famiglia.
In quel periodo c’era un rappresentante che aveva rapporti con la mia ditta e tutti i giovedì passava regolarmente.
Era da diverso tempo che mi faceva il filo.
Pur sapendo che ero sposata non mancava ogni volta di corteggiarmi e di provare ad invitarmi a cena.
Ci conoscevamo da un po’ di tempo, si chiamava Gilles e sapevo che aveva 35 anni e che era sposato con una donna di 15 anni più anziana di lui; lui mi diceva che non l’amava ma che era lei che aveva i soldi per mandare avanti la loro impresa e che quindi non aveva scelta, doveva fare buon viso a cattivo gioco.
Finché un giovedì alla sua reiterata proposta di cenare assieme accettai.
Rimase sorpreso, ma mi diede appuntamento per la sera al suo hotel, dove avremmo cenato al ristorante.
Nel pomeriggio mi organizzai per trovare una baby sitter per la sera ed uscii un po’ prima dal lavoro per sbrigare per tempo le cose e prepararmi.
Ero molto agitata; era molto tempo che non avevo un appuntamento galante con un uomo, ma sentivo anche il bisogno di evadere e di ricominciare a vivere.
Alle sette e trenta ero pronta: un ombra di trucco, tailleur verde con gonna sopra al ginocchio, portato solo con la biancheria intima, chanel con un tacco da 8 ed un bel po’ di profumo portato a pelle, insomma la perfetta segretaria che si reca ad un appuntamento galante.
La baby sitter arrivò ed io uscii.
Arrivai all’hotel e Gilles mi aspettava all’ingresso.
Mi fece i complimenti per la mia bellezza, mi prese sottobraccio e ci dirigemmo al ristorante.
Passammo una bella serata.
La cena era ottima e così anche il vino, che lui non faceva mai mancare nel mio bicchiere.
Parlammo delle nostre vite. dei nostri progetti e dei nostri problemi.
Si fecero le undici ed io dissi che era ora per me di rientrare, anche perché dovevo liberare la baby sitter.
Lui mi propose un’ultima flute di champagne nella sua camera e mi disse di telefonare a casa per chiedere alla ragazza se poteva rimanere a dormire da me.
Avevo bevuto abbastanza e mi sentivo allegra per la serata che aveva finalmente rotto una monotonia che ormai regnava da mesi.
Così senza pensarci seguii il suo consiglio e dopo aver sistemato le cose a casa lo seguii in camera.

Mi siedo sul letto mentre lui prende dal frigo bar una bottiglia di champagne.
Mentre brindiamo si avvicina e mi dice con voce roca:’ Meriti un bacio, tanto sei bella!!!”
Io mi alzo e mi vado alla finestra.
Sento Gilles che si avvicina e mi abbraccia da dietro stringendomi a sé.
“Sei attraente da morire.” – mi sussurra in un orecchio, poi lo bacia e prende in bocca delicatamente il lobo.
Piego la testa di lato per il piacere, i lobi delle orecchie sono un mio punto erogeno, spingo il sedere contro di lui e Gilles fa scivolare le mani sul ventre, sui fianchi e sul seno; accompagno le sue mani che mi accarezzano.
Ci strusciamo così per un po’, mi piace sentire il suo membro duro tra le natiche, separato solo dalla leggera stoffa dei nostri indumenti.
La sua bocca continua a baciarmi l’orecchio e a mormorarmi dolcezze, mentre io mi abbandono al suo abbraccio con sospiri di piacere.
Mi sfila la giacca e la gonna e riprende ad accarezzarmi.
Le sue mani sono ora nelle mie mutandine e mi accarezzano il pelo e la fica, mentre il suo grosso arnese continua i movimenti contro le mie natiche.
Temo che venga così, tutto vestito, ed eccitata come sono non voglio che finisca così; mi volto lo con sguardo implorante.
Ma lui, con un sorriso sornione, come se mi avesse letto nel pensiero mormora:” Non temere.”
Solo questo, ma mi basta.
Mi lascio andare.
Mi stacco da lui e attraverso i pantaloni accarezzo il suo pene che mi sta facendo impazzire di desiderio.
Lo sento in mano, bello, duro e meravigliosamente eretto.
Mi abbasso per aprire i suoi pantaloni, ma lui mi ferma: “Non ancora” – dice.
Io sono quasi in lacrime per il desiderio, e per giunta ho ancora reggiseno e mutandine che bramo di levarmi al più presto, ma non voglio togliergli il piacere di spogliarmi.
Lui indossa la camicia aperta, e la vista del suo corpo praticamente nudo e ben scolpito mi provoca una vampata di desiderio.
Mi incollo alla sua bocca e le nostre lingue cominciano a mulinare, mentre le sue mani esperte mi sganciano il reggiseno.
Gli levo la camicia e gli bacio il petto, lui si slaccia i pantaloni e ne estrae un cazzo duro e grosso e fissandomi inizia a menarselo.
Vedere un uomo che si fa una sega mi ha sempre mandato in visibilio e lui se lo mena veramente bene mentre io comincio a farmi scivolare le dita su e giù per la fica.
Mi succhio golosamente l’indice, leccandolo e mostrandogli la lingua per provocarlo ulteriormente.
Mi inginocchio tra le sue gambe tuffandomi sul suo uccello.
Bollente e duro glielo succhio golosamente, su e giù ficcandomelo fino in gola; una leccata all’uccello e una ai coglioni.
Lui sussulta ad ogni colpo di lingua.
‘Sìì, così, Clary, Succhi come una dea’continua’ho voglia di sborrarti in gola!’
Ci trasferiamo sul letto e come ci sdraiamo riprendo a leccare il suo cazzo.
Eccitatatissimo, prende a carezzare il mio bel culo reso ancora più eccitante dal perizoma nero che amplifica ancora di più la rotondità delle mie chiappe.
Le sue dita scivolano sotto il filo, il suo dito cerca avido il buco caldo e stretto dove infilarsi e alla fine quando vi scivola dentro, lo sento ansimare e seguirmi nel movimento, poi, finalmente, il mio maschio esplode nella mia bocca zampilli caldi, odorosi, ed io ingoio quei fiotti di sperma che lui mi riversa in gola come un nettare dolcissimo.
‘AAhh! Vengoo’ – grida rauco.
La sua sborrata è abbondantissima e mentre ancora ne lecco le ultime gocce sento la mia fica gocciolare di piacere.
Rialzo la testa, lo guardo, mi passo maliziosa la lingua negli angoli della bocca raccogliendo le ultime gocce del suo sperma che ho apposta lasciato colare dalle mie labbra.
“Sei la donna più attraente e più eccitante che abbia mai conosciuto!” – mi dice.
Sorrido e lo guardo intensamente mentre mi giro sul letto e mi metto a cosce aperte davanti a lui, che mi guarda soddisfatto.
Prendo ad accarezzarmi vogliosa i capezzoli e mi infilo una mano nello slip.
Sotto il pizzo nero, lui ancora con l’uccello in erezione, osserva le mie dita scivolare sulla fica, accarezzare il clitoride e penetrare dentro con decisione.
A questo punto mi lascio cadere indietro, scivolando in avanti metto la mia fica a filo delle sue labbra, sento il suo respiro caldo e la punta della sua lingua leccare vogliosa.
Lui resta lì sdraiato con la mia fica calda, bollente e bagnata a portata di bocca, la sua mano; strappa con forza lo string, sento la sua lingua entrarmi decisa, leccare vogliosa, succhiare il mio liquido.
” Mi piaci da morire…” – mormora sollevando un attimo la testa, e io gli rispondo senza esitazione: ” Continua, continua, mangiami tutta, ho voglia di essere tua…”
” Sei tutta cosparsa di umore! Mi fai impazzire” – dice baciandomi e leccandomi tutta.
Sento il suo alito caldo sul clitoride, la punta della lingua lo stuzzica, le sue labbra calde succhiano ed io, mentre con le dita mi sto martoriando i capezzoli, mi lascio andare ad un orgasmo da troppo tempo desiderato.
Sono ansante, ma lui per fortuna non è ancora sazio di me. Muoio dal desiderio di fare l’amore con lui.
Mi giro e lui si alza e mi viene tra le gambe con il pene di nuovo eretto e pronto a penetrarmi.
” Finalmente!” – esclamo mentre si introduce in me.
Quando lo spinge dentro mi sento quasi mancare per il piacere; duro, grosso, maschio, proprio quello che ci vuole per la mia fica a secco da così tanto tempo.
Inizio io i movimenti, impaziente di godere e di farlo godere dentro di me.
Gilles mi scopa con colpi decisi, senza fretta; le sue mani mi stringono le tette aumentando il mio piacere a dismisura.
“Ancora! Ancora! Ancora!” – grido e lui: “Sei stupenda, che gran bella fica che sei, è un privilegio scoparti!”
‘è … è bellissimo’ ‘ riesco a balbettare in preda a un vortice di piacere ‘ ‘sto per godere ancora.’
‘Vengo ‘ vengo anch’io ” – urlò Gilles ben piantato dentro di me senza smettere le sue spinte dentro la mia fica.
‘Ve’ vengo vengo’ ‘ urlai mentre la mia fica iniziò a contrarsi sul suo cazzo.
‘Siiiii’Sto per sborrare’Vengooo ” ‘ continua lui in un urlo strozzato dal godimento.
Lo sento raggiungere l’orgasmo in me, sento uno, due fiotti bollenti dentro la fica,i fiotti di sperma mi inondano l’utero, il mio liquido sciacquetta tra le nostre cosce e i nostri sessi.
‘Sto venendo anch’io non fermarti ti prego” – lo imploro mentre godo del suo cazzo che sta svuotandosi dentro di me.
E, finalmente, vengo anch’io mentre quasi svengo per quel secondo, sublime orgasmo, gridando: ” Vengo ancora’ Oooh, tesoro! Ti amo, ti amo!!!”
Esausta, mi lascio andare e accolgo il suo corpo caldo su di me, accoccolati, mentre prendiamo a baciarci teneramente.
Rimaniamo così per qualche minuto, mentre il mio piacere non accenna minimamente a svanire.
Il pene di Gilles ora è diventato quasi del tutto floscio nella mia fica, ma lui non lo estrae, anche perché le mie gambe restano intrecciate attorno ai suoi fianchi per tenerlo attaccato a me.
Ci addormentiamo entrambi dopo la tensione dell’accoppiamento.

Quando riaprii gli occhi notai che era quasi giorno, guardai l’orologio: quasi le sette.
Mi alzai di scatto e corsi sotto la doccia.
Dovevo portare a scuola i bambini e poi il lavoro.
Ma non rimpiansi nulla.
La serata e la notte erano state magnifiche ed io mi sentivo rinata pronta ricominciare.
La nostra relazione durò qualche mese.
Fra me e Gilles non c’erano ne amore, né prospettive future, ma stavamo bene così.
Io gli davo ciò che lui voleva: una donna giovane da scopare senza problemi e lui mi permetteva di ricominciare a vivere, offrendomi svago, quei piaceri che per tanto tempo mi erano mancati e qualche volta qualche biglietto da cento franchi, il che non guastava visto che mandare avanti una famiglia con due bambini piccoli solo con il mio stipendio non era facile.

continua’.
P.S.
Fatemi sapere se anche queste storie vi piacciono; m’interessano sempre i vostri giudizi, soprattutto se femminili.
Scrivetemi a vivelafrance558@gmail.com
COME HO CAMBIATO LA MIA VITA ‘ 2^ parte

..CONTINUANO I CAMBIAMENTI NELLA VITA

Nonostante le mie scappatelle settimanali con Gilles, continuavo la mia vita di famiglia: lavoro, figli, scuola’.ma a trent’anni avevo tanta voglia di sentirmi donna e volevo liberarmi di tutti tabù e le costrizioni che per anni avevano limitato la mia vita.
Mio figlio più grande, D., aveva cominciato a fare attività sportiva nella locale squadra di football ed io lo accompagnavo agli allenamenti e a tutte le altre attività sociali che la società organizzava.
Fu proprio durante una serata conviviale della società con cena e danze, che feci la conoscenza di Catherine e Gerard.
Erano una coppia, della mia stessa età lei e qualche anno di più lui.
Simpatici, amichevoli.
Lei era infermiera e Gerard gestiva una catena di negozi per casalinghi.
Diventammo amici.
Catherine mi dimostrava la sua amicizia in tutti i modi, invitandomi a pranzo, cercando di aiutarmi con i bambini; e Gerard’gli piacevo, lo capivo da come mi guardava, con quegli occhi da lupo da predatore, dalle sue allusioni, da come mi stringeva quando ballavamo.
Anch’io ero attratta da lui; folti capelli neri, occhi neri ed un fisico snello che mi faceva pensare ad un felino.
Spesso quando avevo la giornata libera, m’invitavano a pranzo.
Subito dopo mangiato, Catherine usciva per andare ad occuparsi di certi pazienti privati che aveva ed io mi offrivo di sparecchiare e lavare le stoviglie.
Rimanevamo, così, soli in casa, io e Gerard.
Mentre ero intenta a lavare i piatti, lui veniva dietro di me e strusciandomi il cazzo duro sulle natiche mi diceva:
‘ Senti l’effetto che mi fai??…non hai voglia di provarlo??’ – ed io rispondevo scherzando: ‘Non ancora’pensa a Catherine.’
Il nostro gioco continuò così per qualche tempo e se anche, io avevo Gilles per soddisfare le mie voglie, in me stava nascendo un desiderio recondito per Gerard che un po’ mi disturbava.
Gerard, in qualità di dirigente della società di football, seguiva tutte le partite e le trasferte della squadra e spesso riaccompagnava mio figlio a casa dopo la partita.
Una sera che la squadra aveva avuto una partita in una cittadina un po’ distante, lui riaccompagnò D. che era molto tardi.
Quando arrivarono dissi a Gerard di accomodarsi in salotto mentre io mettevo a letto D..
Finito di sistemare mio figlio scesi in salotto e gli offrii da bere.

Lui è seduto sul divano e mi guarda intensamente mentre preparo il suo drink.
Davanti al mobile bar c’è uno specchio
Attraverso lo specchio fisso Gerard che fa altrettanto sino a quando si è alza ed è viene dietro di me.
Si abbassa per baciarmi sulla spalla, alla base del collo.
‘NO’ – dico, ma il mio no rimane inascoltato ed il mio tentativo di divincolarmi è bloccato da lui che mi tiene stretta per i fianchi.
Mi ritrovo bloccata contro il mobile con le sue labbra che lambiscono il mio orecchio.
E’ piacevole ma non voglio.
Cerco inutilmente di farlo ragionare:’ Dai, smettila’ Catherine è mia amica’non voglio tradirla” ‘ ma lui non mi ascolta.
Con una mano mi fa girare la testa verso di lui per baciarmi ed insinuare la sua lingua tra le mie labbra. Contestualmente, con l’altra mano, è intento a raccogliere sui miei fianchi la gonna che indosso.
Le mie proteste rimangono inascoltate ed anche la minaccia di urlare non sortisce miglior effetto.
Ben presto le sue mani sono a contatto con la pelle nuda delle mie gambe, per poi inserirsi tra le cosce che tengo ancora serrate.
Gli dico ripetutamente di andare a casa, ma lui pare non ascoltarmi poi, improvvisamente, mi chiede:’ Vuoi davvero che me ne vada? Che ti lasci ora? Non mentire anche tu sei eccitata e mi vuoi.’
Non so perché ma indugio alcuni istanti prima di rispondergli: “Sì, vai’. a casa.’
Quell’attimo d’indecisione mi è fatale.
Faccio appena in tempo ha pronunciare la parola casa che le sue labbra si posano sulle mie.
Poi, mentre ancora lo prego di smetterla, la sua mano si poggia sull’inguine e comincia ad accarezzarmi con un movimento rotatorio che mi fa bagnare il cavallo delle mutandine.
Continuo ad oppormi verbalmente a Gerard ma il mio corpo la pensa diversamente e, mentre lo prego di smetterla, le mie gambe si aprono, il mio corpo scivola verso il basso, la mia lingua ricambia i suoi baci.
Mi solleva di nuovo la gonna e quando le dita della sua mano raggiungono il tessuto delle mutandine lo trovano già umido a conferma dell’eccitazione che ormai ha avuto il sopravvento.
Mentre con una mano si è infilato sotto il bordo delle mutandine per carezzare il monte di venere, la peluria e poi le gonfie ed umide labbra della fica, con l’altra mi tiene per la vita e mi porta verso il divano, dove mi adagia.
Mi afferra le mutandine facendole scorrere fino alle caviglie ed io sollevo le gambe per facilitargli il compito.
Lui si slaccia i pantaloni, se li toglie insieme allo slip, mettendo in mostra un cazzo lungo e falcato, già teso allo spasimo; si stende su di me e con un colpo deciso mi entra dentro, con facilità visto il lago di umori che mi riempie la fica.
Mi stringo a lui, serro le gambe intorno ai suoi fianchi e sollevo il ventre ha cercare la penetrazione completa.
Ho perso ogni controllo ed ogni remora.
Non mi importa minimamente che Gerard sia il marito della mia amica; in questo momento è un uomo ben dotato che so mi farà godere e, in questo frangente, non desidero altro che raggiungere un orgasmo intenso, violento, perverso.
Non so se anche per lui la situazione sia così eccitante e trasgressiva come per me, fatto sta che, spinto dal mio atteggiamento libidinoso e ormai disponibile, prende a muoversi con sempre maggior impeto spingendo a fondo il suo robusto membro, facendomi gemere di piacere ad ogni colpo.
E’ quello che voglio, mi piace, godo nel sentirmi il ventre pieno, godo anche delle fitte di dolore che provo quando il glande cozza contro la cervice, urlo e mugolo di piacere eccitandolo ancora di più.
L’intensità del rapporto fa si che, in pochi minuti, entrambi raggiungiamo la vetta del piacere e mentre Gerard scarica lunghi e potenti getti di sperma, caldo e denso, dentro la mia figa, io parto per un orgasmo che mi toglie il respiro e mi lascia spossata, ma soddisfatta.
I minuti successivi trascorrono nel silenzio più assoluto rotto solo dal nostro respiro affannato.
Gerard è ancora steso sopra di me e sento il suo cazzo, ancora duro, che pulsa nel mio ventre.
Quando si rialza sfilando il pene dalla vagina questa si contrae e, lentamente, il liquido seminale prende a fuoriuscire colando verso il basso.

Mi vergognavo di me stessa.
Ancora sdraiata e con le gambe divaricate, cercavo di spiegarmi il perché del mio comportamento.
Gerard mi sussurrò qualche parola gentile e mi tenne a lungo stretta a lui.
Continuava a ripetermi che era inutile che io cercassi di oppormi, era inutile che cercassi di nascondere l’interesse che avevo per lui, erano inutili i miei tentativi di sottrarmi a lui.
Era inutile contrastare l’attrazione sessuale che provavamo, non c’era amore ma, comunque, l’attrazione che provavamo era più forte di tutto.
Quelle parole le ho sentite risuonare nella mia testa per tutto il resto della notte e nei giorni seguenti sino a convincermi che forse Gerard aveva ragione.
Ero quindi giunta alla conclusione che, se non ero in grado di resistere, tanto valeva accettare la situazione per quello che era.
Era passata circa una settimana da quella sera, quando Gerard mi telefonò per invitarmi a cena, il sabato in un ristorante molto chic, che conoscevo solo di nome.
Per quel week end non avevo impegni e avevo già previsto di portare i miei figli da mia madre, in campagna, così accettai.
Mentre mi preparavo nuda in bagno, aspettando che Gerard passasse a prendermi, decisi di depilarmi la figa, lasciando solo un piccolo triangolino di peli.
Aprii l’armadio per scegliere l’abito e la lingerie.
Alla fine mi decisi per un abito lungo nero, fatto da me, che mi fasciava mettendo in risalto le curve del corpo, con una profonda scollatura sulla schiena ed un lungo spacco laterale; la scollatura sulla schiena dell’abito non mi permetteva di indossare il reggiseno; quindi infilai solo uno string nero, molto ridotto e trasparente e calze nere autoreggenti.
Poi decisi che mi sarei sentita più a mio agio se non avessi indossato nulla sotto il vestito, così feci scivolare giù per le cosce lo string e infilai il vestito sulla pelle nuda; il tocco finale furono dei sandali aperti con il tacco molto alto.
Mi guardai allo specchio ed esclamai ‘Sembro proprio una puttana che va ad un appuntamento di lavoro’ (ancora non sapevo quanto di vero c’era in quelle parole); poi ridendo pensai che forse lo ero per davvero, ed in quel momento capii che ero già eccitata al pensiero della serata.
Mi portò in un ristorante molto elegante sulle colline.
A tavola si comportò molto galantemente, facendomi sentire bella e desiderata.
Mi faceva un sacco di domande sulla mia vita insistendo che una bella donna come me non era fatta per stare da sola e che con la mia bellezza avrei potuto avere tutti gli uomini che volevo.
Io ridevo e forse a causa del vino, che lui non faceva mai mancare nel mio bicchiere, ed ero eccitata dal fatto di sapere di essere nuda sotto il vestito; sentivo la mia eccitazione crescere e la figa divenire umida.
Gerard mi ha invitato a ballare.

Quando mi ha stretta a lui, ho sentito una scossa: sento chiaramente il suo uccello premermi contro il ventre, già duro.
Comincio a strusciarmi un po’ per provocarlo.
Lui non perde tempo e la sua mano dalla schiena scende con una lunga carezza fino alla curva del culo, poi prende a palparmi le natiche come a saggiarne la consistenza.
‘Hai uno string? Non sento niente.’ mi sussurra nell’orecchio.
Ed io che sono già eccitata, e mi sento la figa bagnata, gli rispondo:’E’ perché non ho niente, solo la mia pelle’.
Improvvisamente smette di ballare, mi ha prende per mano e mi ha porta fuori dalla sala fino alle scale.
Saliamo senza una parola: aveva preso una stanza per la nottata.
Appena entrati mi abbraccia ed ha comincia a baciarmi.
Sono tutta un fremito, le sue mani percorrono il mio corpo, mentre la sua lingua danza una salsa indiavolata con la mia.
Mi sfila il vestito lasciandomi solo con le calze ed i sandali.
Gerard mi prende le tette con entrambe le mani, soppesandole ed accarezzandole.
‘Mmmmmhhh”che tette stupende”’..mmmmhhh!!’ mugola prima di impossessarsi con la bocca dei capezzoli, disegnando poi arabeschi con la lingua sul mio seno turgido ed invitante mentre con le dita inizia ad esplorare la mia intimità.
‘Siiiii’.siii’cosiii’.ooohh”’dai succhiami i capezzoli’sii’mi piace!!’
Sento l’orgasmo avvicinarsi a grandi passi ma desidero vederlo nudo.
Mi allontano da lui, inizio a slacciargli la camicia, gli accarezzo il petto per poi passare ai pantaloni.
Li slaccio abbassandoli, mi accuccio davanti a lui, ed abbasso anche i boxer che a stento nascondono la sua prepotente erezione.
Il suo membro balza fuori come una molla a lungo costretta e mi trovo davanti un bel cazzo grosso, lungo e duro.
Lo prendo in mano per saggiarne la consistenza poi attratta, come un’ape dal miele, tiro fuori la lingua e lecco la cappella violacea, da cui spunta una prima goccia di liquido spermatico, gustandone il sapore.
‘Oooohhh”..siii!!……dai prendilo in bocca’..siiii!!’
Inizio a segarlo lentamente mentre con la lingua lecco l’asta fino alle palle grosse e gonfie prendendole in bocca ad una ad una per succhiarle e lucidarle con la mia saliva.
‘Siiiii”brava”..cazzo che bocca!!’ dice ad un tratto.
Riprendo a leccare quel grosso bastone e poi ne imbocco la cappella fremente iniziando ad andare su e giù cercando di ingoiarne il più possibile.
Gerard è ormai sul punto di venire e quindi mi alzo e mi avvinghio a lui baciandolo.
‘Sei stupenda”’.!!’ – mi sussurra mentre mi bacia il collo per poi scendere lentamente, baciando ogni centimetro della mia pelle, fino a suggere con delicatezza uno dei capezzoli turgidi.
Con le dita prende l’altro capezzolo stringendolo dolcemente ma con decisione facendomi sospirare ed allagare la figa.
Sento il suo cazzo, teso contro la mia coscia, durissimo.
A differenza della prima volta, in cui siamo stati travolti dalla passione, questa volta se la prende molto calma.
Gerard si rivela un ottimo linguista, mi fa stendere sul letto e dopo avermi leccato a lungo i seni continua la sua discesa con la lingua lungo il ventre verso il centro del mio piacere, mi fa allargare le cosce ed comincia a leccarmi la figa, che gronda, infilando dentro la lingua e suggendo il mio nettare.
Poi comincia a giocare sul mio clitoride, leccandolo, aspirandolo tra le labbra e così facendo mi regala un orgasmo squassante.
A questo punto non ne posso più:’Adesso scopami’mettimelo dentro ‘.dai’dammi il cazzo!!’ gli dico appena ripresami dall’orgasmo.
Lui si è mette tra le mie cosce e ha comincia a strusciare la cappella sulle labbra della figa, le apre e, con lentezza, sprofonda dentro.
Per un attimo mi manca il respiro, tanto è il piacere che mi assale.
Comincia a scoparmi, prima lentamente, poi sempre più forte, dandomi dei colpi che mi spaccano in due, ma ormai la mia figa si è abituata a quel palo, e prendo a godere come una matta.
‘Godo’.siii’godoooooo!!’ urlo affondando il viso nell’incavo della sua spalla, mentre Gerard continua a stantuffarmi con affondi lunghi e cadenzati, alternandoli con veloci movimenti.
In breve un nuovo orgasmo mi fa liquefare la figa mentre lui mi accarezza i capezzoli quasi doloranti dal piacere.
Sento che accelera il ritmo lo spinge in fondo, lo sento arrivare in gola e la sua sborra bollente che mi riempie.
Una sborrata infinita.
‘Siiii, vieni’godi!!!’ gli grido ‘ riempimi il ventre, fammi tuaaaaa’.
Continua a schizzare in fondo annaffiandomi l’utero e questo mi fa partire per un altro orgasmo.
Finito l’orgasmo di entrambi, crolliamo esausti sul letto.
Stiamo sul letto a riprendere fiato, lui fuma una sigaretta, mentre io gli accarezzo una coscia e il cazzo che anche se non più in tiro è ancora bello barzotto.
‘Cosa hai detto a Catherine?’ gli chiedo a bruciapelo.
‘Che andavo a Bourg per vedere dei rappresentanti’ mi risponde con noncuranza.
‘Bastardo’ gli dico, ma sorridendo ‘ e invece sei qui a scoparti la sua migliore amica’.
‘Mi sembra che non ti dispiaccia troppo, eh?’
Mentre parliamo sento che gli sta tornando duro, scivolo in basso e comincio a leccarlo, partendo dai coglioni, che sono ancora duri e gonfi, risalendo fino alla cappella che ingoio in un sol colpo, scendendo poi verso il basso fino a che la sento che mi solletica la gola.
Continuo a farmelo scorrere su e giù nella gola fino a che ridiventa duro come un bastone.
Lui è steso supino, lo scavalco con una gamba e tenendo il cazzo dritto con una mano lo cavalco, apro le labbra della figa con la cappella e piano piano lo lascio entrare in me, lentamente fino a che non è tutto dentro fino alle palle.
Lui sotto mi prende per i fianchi e comincia a pompare, facendomi salire e scendere sull’asta tesa.
Mi sento in paradiso!
All’inizio si muove lentamente per non farmi male quando il cazzo entra profondamente nella figa, fino a toccarmi l’utero, poi prende a scoparmi sempre più forte, ed io godo sempre di più.
Ho un orgasmo violentissimo e crollo gridando sul suo petto.
Approfittando del mio momento di rilassatezza mi rovescia sul letto e prendendomi per i fianchi mi mette alla pecorina; io spingo indietro il culo per mettere bene in mostra la figa e attendo trepidante la stoccata che m’infilerà.
Invece s’inginocchia dietro di me mi allarga le chiappe con le mani tenendole quanto più possibile distanti tra di loro e comincia a leccarmi il forellino mandandomi in estasi e facendomi rizzare i capelli della nuca:
‘Ooohh ‘.siiii’che bello’..sei un mago ahhhhhhhh siiiiiiiiiii”.’ comincio a gemere.
‘Scommetto che che questo non te lo ha mai fatto nessuno vero? Vero?’
‘No mai,maaai nessuno’ non riesco nemmeno a parlare dal gran godimento che provo, ho appena la forza di balbettare.
‘E ora mia bella Clary, ti scopo a dovere come si fa con una cagna in calore come te’.
‘Si, si ti prego scopami, fammi male scopami.’
Sento il suo cazzo entrare di colpo nella fica e non mi fa male per l’ entrata secca, ma per la spinta, con una forza esagerata.
Comincia a cavalcarmi come fa uno stallone dandomi botte secche e forti, violente facendomi anche un po’ male, ma il piacere allevia completamente il dolore.
Sono un lago, tra sudore e nettare che emette la mia passerina che viene sfondata a dovere da questo vero uomo che sa come far godere una donna!!
L’ unica cosa che si sente nella stanza, è il rumore delle mie natiche che sbattono contro la sua pancia, delle palle che sbattono sulla mia fica quando il suo lungo membro mi arriva allo stomaco, i nostri gemiti affannati e le urla dei miei orgasmi ripetuti.
Sfila lentamente il suo membro da dentro di me’io sono esausta’ ma lui non ha finito’
Mi allarga per bene le chiappe con le mani e senza lasciarmi il tempo di riflettere me lo poggia tra le natiche e mi prende anche il culo.
Lo sento farsi strada dentro di me dilatando lo stretto pertugio, il quale dopo il lavoretto di lingua di prima e il piacere che provo è morbido e dilatato’pronto ad accoglierlo.
‘Porco mi stai sfondando il culo’
‘Mi tratti da porco quando tu sei una cagna in calore??? Vuoi che lo tolgo? ‘mi fa’ di rimando.
‘Nooo mettilo bene in fondo, allargami, rompimi il culo’Si, dai sodomizzami’ti voglio’inculami a fondo’ ‘ lo incito girando la testa per guardarlo.
‘Non ti preoccupare’non avrai niente da lamentarti’tieni prendilo tutto.’
E con una spinta poderosa mi penetra fino alle palle.
Quando, si ritrova con il pube che struscia contro le mie natiche e con l’uccello che mi riempie l’intestino, si ferma in quella posizione per qualche istante.
Il mio ano si adatta subito a quella ingombrante presenza e, il cazzo di Gerard profondamente inserito dentro il mio culo mi sta facendo godere da matti.
Lentamente, estrae il cazzo, con un leggero rumore di risucchio.
Attende che lo sfintere si rilassi, tornando a chiudersi, prima di penetrarmi nuovamente. Ripete questi movimenti cambiando di volta in volta l’angolazione con la quale introduce il pene come se volesse allargarmi bene lo sfintere.
‘Ti voglio aprire il culo’sfondarti’ – mi sussurra nell’orecchio.
‘Si, dai fallo’non aspetto altro’sfondami’fammi godere; Ancora piu forte, voglio che mi rompi il culo per tutta la notte’ ‘ gli rimando.
Ondate di piacere mi avvolgono, partendo dal culo per esplodere nella testa.
Gerard riprende a muoversi dentro di me tenendomi stretta a lui ed afferrandomi i seni di cui pizzica i capezzoli inevitabilmente duri per l’eccitazione.
‘Dai Clary prendilo tutto’ siiiiiiii che culo burroso che haiiiiii’te lo voglio sfondare.”
‘ Vai adesso, infilamelo tutto’voglio sentirti in fondo al culo’sfondami’ – lo incito.
Gli affondi diventano più possenti, sento il cazzo espandersi nel mio intestino.
“OOhhh ohh che duro che sei, mi spacchi’ si’si spaccami il culo’inculami tutta.”
“Hai il culo caldo come la fica’mi piace.”
‘Mi fai morire’ si’ sto godendo col culo’ sbattimi’riempimi”
‘AAHHH’hai un culo favoloso’caldo e morbido come il burro’sto’ per venire’adesso, aspetta, ecco, arriva…’ e la sborra calda comincia ad invadermi l’intestino’veniamo insieme…
Mi sento allagare’sento caldo fino all’utero’continua a riempirmi del suo liquido bollente’sto godendo e l’orgasmo mi esplode dentro moltiplicato per cento’piu’ caldo’piu’ lungo.
Si scarica dentro di me stendendosi sulla mia schiena e mordendomi una spalla per non urlare’ mi sembra che l’orgasmo duri un’eternità.
Mi lascio andare distrutta sul letto e restiamo li, l’uno sopra l’altra a riprendere fiato mi addormento cosi’, con il cazzo di Gerard ancora profondamente piantato nel culo.

Ci siamo svegliati che era quasi giorno fatto.
Gerard avrebbe voluto continuare a dormire, ma io volevo tornare a casa.
Così ci siamo rivestiti e mi ha riaccompagnato a casa.
Mi sono infilata subito a letto, senza neanche lavarmi, odorosa e piena di sperma.
Era domenica ed ho potuto dormire fino a tardi.
Dopo una bella doccia, mi sono preparata per andare recuperare i ragazzi e andare a pranzo da mia madre.
Quando ho preso la borsa della sera prima per vuotarla, ho visto con sorpresa che dentro c’erano due banconote da 500 franchi!!!
Mi aveva pagato come una puttana!!!
Era la seconda volta che mi capitava che qualcuno mi pagava per scoparmi!!!

Continua’.

P.S.
Fatemi sapere se anche queste storie vi piacciono; m’interessano sempre i vostri giudizi, soprattutto se femminili.
Scrivetemi a vivelafrance558@gmail.com

…UNA PRIMA VOLTA

Dopo la serata passata assieme, Gerard mi telefonò qualche giorno più tardi.
Gli chiesi spiegazioni per il denaro e lui mi disse che non dovevo offendermi e se potevamo incontrarci mi avrebbe spiegato tutto.
Convenimmo d’incontrarci il sabato sera in un piccolo ristorante fuori città.
Venne a prendermi a casa’ e quale fu la mia sorpresa quando salendo in auto vidi che nel sedile posteriore c’era Louis, una conoscenza comune del club di football.
Alla mia richiesta di spiegazioni, Gerard rispose che quella sera Louis era solo così aveva pensato che era una buona idea invitare a cena anche lui, visto che già ci conoscevamo.
Louis non era male come uomo, sui quarantanni, alto, fisico asciutto, ci eravamo incontrati diverse volte alle riunioni del club in cui giocava mio figlio e alcune volte, mentre ballavamo, mi aveva fatto sentire che io gli piacevo.
A cena parlammo del più e del meno; approfittando del fatto che Louis era andato al bagno, Gerard cominciò un discorso sulle mie potenzialità di donna, che lui poteva farmi conoscere molta gente ed introdurmi in un ambiente che poteva farmi guadagnare molto denaro.
Non capivo dove volesse arrivare, ma sapevo cosa voleva da me.
Gli risposi in malo modo e al ritorno di Louis la serata continuò in un ambiente piuttosto freddo.
Al termine mi riaccompagnarono a casa.
Sulla porta ci salutammo e Gerard insistette per entrare e darmi un ultimo bacio, mentre Louis avrebbe aspettato in auto.
Quasi a forza entrò in casa e appena richiusa la porta mi prese per mano e mi portò nel salone.

Appena dentro mi salta addosso mi strappa quasi il vestito di dosso e rimango solo con il reggiseno e lo string, sulle scarpe dal tacco alto.
Mi bacia, mi tocca dappertutto abbracciandomi da dietro e facendomi sentire la sua dura erezione in mezzo alle natiche.
‘Senti come ti desidero’ mi sussurra.
E mentre parla comincia a baciarmi sul collo e ad accarezzarmi il seno.
Allunga una mano e l’appoggia sulla mia gamba, io istintivamente allargo le cosce e lui inizia a passare un dito sopra la mia figa che diventa bagnatissima; anch’io allungo la mano e prendo il suo cazzo in mano dimenticando che i miei figli sono al piano di sopra a dormire.
Mi afferra le anche con forza e mi spinge ancora più forte verso di lui, facendomi sentire il cazzo durissimo contro il culo mentre mi sussurra che ha una gran voglia di fottermi.
Mi ritrovo sdraiata sul divano con le gambe larghe; mi toglie lo string e comincia a leccarmi la figa infilando la lingua dentro.
Non capisco più niente, presa come sono dal piacere travolgente.
Mi sfila il reggiseno e comincia a leccarmi e succhiare i capezzoli, mentre con il cazzo, che ha tirato fuori dai pantaloni, comincia a spingere la sua grossa cappella, violacea per l’eccitazione, contro la mia figa allagata.
Mi cinge con forza i fianchi, lo fa entrare pochi centimetri alla volta, sento la figa aprirsi sempre più e quando ha infilato tutto il cazzo fino ai coglioni lo ritrae e, sempre lentamente, lo affonda di nuovo fino alle palle.
‘Aaahhh!!!’ urlo di godimento!!!
‘Ti piace, eehh, bella porcona’ mi grida, le labbra vicinissime alle mie ‘lo vedi che ho ragione? Non sai resistere a un buon cazzo che ti svanga per bene la figa.’
‘Siii!! E’ vero’mi piace’Scopami, scopami a fondo’Sono una porca’La tua porcaaaa!!!’
Non so quanti orgasmi violentissimi ho avuto, fino a quando mi accorgo che i suoi colpi rallentano e diventano sempre più assestati, più profondi; poi si inarca e si spinge dentro di me fino ai coglioni.
‘ AAhhh, vengooo’ urla, e sento uno schizzo fortissimo di sborra bollente che mi riempie il ventre, poi un altro e ancora un altro.
‘Siiii, godi’riempimi, riempi la tua porca di sborraaaa!!!’ urlo anch’io.
Sentirmi così riempita mi provoca un orgasmo così violento che perdo il senso della realtà.
Lui è steso su di me e rantola di piacere, poi lentamente si sfila dalla figa, che ancora aperta non riesce a trattenere tutta la sborra e sento che cola lungo le labbra fino al culo.

Ci eravamo completamente dimenticati di Louis in auto, quando abbiamo sentito bussare alla porta: io sono sobbalzata, ma lui mi ha detto di non preoccuparmi e che probabilmente era Louis.
Gerard si e’ alzato, nudo dalla cintola in giù, per andare ad aprire ed io gli chiedo se è impazzito.
Lui mi ha risposto che Louis era davvero un uomo di mondo, oltreché molto fidato e che situazioni del genere a loro erano già capitate in passato.
Non ho fatto nemmeno in tempo a coprirmi che Louis era nella stanza sorridente.

Si avvicina e mi da un bacio sulla bocca e come se nulla fosse si siede sul divano accanto a me che sono nuda.
Gerard viene anche lui a sedersi vicino a me e chiacchierando comincia ad accarezzarmi le tette.
Io sono molto imbarazzata, mentre per loro sembra la cosa più naturale del mondo.
In più il cazzo di Gerard ricomincia ad ingrossarsi.
Lui elogia le mie doti sessuali alla presenza di Louis:
‘Sai’ dice ‘ la nostra Clary è veramente una bomba, è una donna proprio portata per il sesso, una vera dea dell’amore.’
E così dicendo mi prende la testa e mi spinge sul suo uccello ormai duro.
Io faccio un po’ di resistenza, ma lui insiste a spingere, così arrivata al punto apro le labbra e lo ingoio per una buona metà.
‘Guarda, Louis, guarda come succhia bene, una vera artista.’
A quel punto la stranezza della situazione mi ha travolge e una voglia incontenibile mi riesplode nel ventre e comincio a succhiare con foga e a leccare l’asta per tutta la sua lunghezza..
Sento le mani di Louis che mi toccano il culo, e le sue dita che s’infilano nella figa.
‘Uuuhhhmm!!!’ mugolo di piacere, a bocca piena.
Lui si alza dal divano e comincia a spogliarsi.
Quando rimane nudo, posso ammirare anche il suo cazzo: è lungo come quello di Gerard, meno grosso in circonferenza, ed è molto curvato all’insù’.
Sempre con l’uccello di Gerard in bocca, mi metto alla pecorina, spingendo indietro il culo per mettere bene in mostra la figa.
Louis me lo infila subito e comincia a pompare ed io salgo al settimo cielo!!!
‘Che bella figa calda che hai’Calda e bagnata!!!’ mi fa continuando i suoi affondi lenti e profondi.
‘Uuuhhhmm!!!’ mugolo io.
‘E’ vero sai, è una donna fontana si bagna e cola moltissimo’ gli dice Gerard ‘anche se ora è piena della sborrata che gli ho dato poco fa.’
‘AAhh la porca, si è già fatta riempire’ e comincia a spingere con più foga, provocandomi così un ennesimo orgasmo.
‘Aaaahhh vengo’ urlo staccandomi dal cazzo di Gerard per dare sfogo al mio godimento.
Finito l’orgasmo, Gerard mi ha prende per le braccia e mi tira su di lui.
Mi solleva fino a che il suo cazzo è all’altezza della mia figa, da cui è appena uscito l’uccello di Louis.
Mi impalo subito su di lui, lo sento sprofondare in me fino a che i nostri inguini si toccano.
Gerard comincia a farmi danzare su di lui con poderose spinte in alto, sempre profondamente piantato in me; lo sento arrivare in gola!!!
Mentre saltello impalata, sento Louis che mi bacia la schiena e poi con la lingua scivola in basso, mi apre le natiche con le mani e prende a titillarmi il buchetto dietro; poi comincia ad infilarci un dito, poi due.
Capisco dove vuole arrivare.
Mi piace essere inculata, ma non ho mai preso due cazzi assieme e la cosa mi preoccupa.
‘Ti prego no’ gemo mestamente ‘dietro no, in due mi sfonderete.’
‘Buona’ mi fa lui ‘ vedrai che non ti succederà niente, sarò delicato e ti faremo godere come una pazza.’
Sento la cappella di Louis appoggiarsi sul culo e cominciare a spingere.
Piano, piano sta entrando.
Gerard smette di muoversi fino a che Louis non ha completato l’opera ed è tutto dentro di me.
Due cazzi in me!!!
Non l’avevo mai fatto, mi sentivo piena da scoppiare!!!
Poi cominciano a muoversi insieme, sempre più velocemente.
Sono molto sincronizzati, evidentemente non è la prima volta che lo fanno.
Il piacere comincia a montare, li sento toccarsi e sfregarsi dentro di me.
Non mi sono mai sentita così piena, così appagata, così puttana.
Comincio ad avere un orgasmo dietro l’altro, oramai possono farmi di tutto, tanto sono partita.
Mi scopro a pensare che mi piacerebbe persino avere un altro cazzo da succhiare e prendere in mano.
Mi scopano sempre più forte.
Mi chiamano puttana, vacca, troia, succhiacazzi, ed io godo sempre di più.
Sono completamente inebetita dal piacere, quando a un tratto escono dai miei buchi di colpo, mi sollevano e mi fanno inginocchiare sul pavimento di fronte allo specchio che c’è su una parete.
Si mettono in piedi ai miei lati e mi mettono i cazzi davanti alla bocca; automaticamente li prendo con le mani ed ho comincio a menarli ed a succhiarli alternativamente.
‘Brava così, vedi che hai l’istinto della puttana? Dai continua a succhiare e guarda come ti facciamo una bella doccia di sborra.’
Louis è il primo che viene sulla mia faccia e sui capelli.
Una sborrata lunghissima. Continua a schizzare.
Un po’ mi finisce sulla lingua, e mentre mi lecco la sborra sulla bocca, anche Gerard comincia a venire.
Il primo schizzo mi finisce sulla faccia, ma lui mi prende la testa e mi infila il cazzo in bocca violentemente. Lo spinge in fondo, lo sento arrivare in gola e soffocarmi; sento la sua sborra che mi scende direttamente nella gola e mi riempie lo stomaco; la ingoio tutta, senza perderne nemmeno una goccia.

Quando si staccano da me sono stremata.
Si sono rivestiti, mi hanno baciato tutti e due sulla bocca ancora ricoperta di sperma e si sono diretti alla porta; passando, Gerard ha lasciato qualcosa sul tavolino dell’ingresso.
Quando ho sentito l’auto partire sono andata vedere: mi avevano lasciato 2000 franchi.
Ancora!!!
Mi hanno trattato proprio come una puttana!!!
Non male, però’avrei potuto anche prenderci gusto!!!

Continua’.

P.S.
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COME HO CAMBIATO LA MIA VITA ‘ 4^ parte

…La proposta, l’incontro e’la mia PRIMA VOLTA

Dopo l’avventura con Gerard e Louis ebbi una profonda crisi di coscienza.
Da una parte mi sentivo una puttana, sporca e avevo paura che tutti potessero scoprire che degli uomini mi pagassero per fare sesso; un’altra parte della mia mente mi diceva che non ero una puttana, non battevo il marciapiede e i soldi che ricevevo erano regali e mi facevano molto comodo per andare avanti ed aiutare i miei figli’ed in più mi piaceva.
Una domenica pomeriggio accompagnai i miei figli ad una festa di compleanno.
Ritornando a casa, mi sentivo molto accaldata, presi una doccia, infilai una corta vestaglia e cercai di rilassarmi in attesa dell’orario in cui avrei dovuto andare a riprenderli.
Guardando dalla finestra, vidi l’auto di Gerard parcheggiata poco lontano da casa.
Sentii suonare alla porta, aprii e me lo trovai davanti.
‘Ciao’ ‘ mi disse.- ‘possiamo parlare?’
‘Cosa vuoi?’ Farmi fare ancora la puttana?’ chiesi sulla porta di casa.
Lui entrò e subito si diresse verso il salone.
Lo seguii e quando si girò mi prese fra le braccia, baciandomi ed infilandomi un metro di lingua in bocca.
Mi scostai da lui.
‘Vieni’ ‘ disse sedendosi sul divano.
‘Bevi qualcosa?’ ‘ domandai.
‘Un goccio di whisky, merci.’
Versai il liquore e mi avvicinai per dargli il bicchiere.

‘Vieni, siediti qua Clary, non ho molto tempo e tra un po’ dovrò andare via ‘ – mi dice ‘ ‘ e vorrei parlare d’affari.’
Mi siedo di fianco a lui avendo cura di chiudere per quanto possibile la vestaglia per coprire le gambe e il seno.
Il gesto non gli sfugge:
‘No Clary, così non va, adesso noi siamo molto intimi e non mi sembra il caso che tu continui ancora a recitare la parte della brava mammina davanti a me ‘ su lasciati andare ‘ – mi dice mentre mi slaccia la cintura e apre l’indumento per guardarmi’ questa volta con un’espressione diversa ‘ sembra soppesarmi con l’occhio critico del mercante che valuti la sua merce.
‘ Allora ‘ – esclamo alla fine esasperata dai suoi modi – ‘ hai ottenuto quello che volevi ‘ dimmi cos’altro hai in mente quando hai parlato di affari.’
‘Non essere impaziente, tutto a suo tempo ‘ ora alzati, rimettiti le scarpe e vai fino alla parete di fronte ‘ naturalmente togliti questa stupida vestaglia di dosso.’
Non so perché, ma faccio quello che mi ha chiesto alla lettera, e lui vuole che rifaccio ancora una volta il percorso prima che si decida a parlare.
‘Bene Clary, adesso torna qui e siediti ‘ non lì ma qui sul mio ginocchio”
Sono ancora più imbarazzata di prima, mentre lui mi tocca il sedere.
‘Sei proprio una bella donna Clary, e dietro sei anche meglio che davanti…hai proprio un bel culone sodo”
‘Ma che discorsi sono questi ‘ – rispondo – ‘ io credevo dovessimo parlare d’affari”
‘E cosa stiamo facendo secondo te ‘rispondi alle mie domande e sii sincera ‘so che ti piace prenderlo nel culo, vero?’
Non realizzo subito quello che intende dire; un suo dito si sta insinuando dentro di me nella parte in questione.
‘Hei ma che fai?’ esclamo.
‘ Ssst, stai buona ‘ è vero ‘ – dice quando il dito violando il mio sfintere sprofonda completamente in me – ‘ la strada è bella aperta e sei anche molto elastica ‘ è un piacere infilarti” – mentre parla continua a muovere il dito dentro di me – ‘ l’hai mai fatto con altre donne?’
‘Sei pazzo, non sono mica lesbica ‘
Intanto lui non ha smesso un attimo con quel dito, senza volerlo inizio a provare piacere a quel trattamento.
‘Non devi essere necessariamente lesbica per provare piacere con un’altra donna, sapessi che bello leccare una figa come la tua ‘ – così dicendo infila il medio dell’altra mano nella mia figa che trova già bagnata.
‘Ti piace quello che ti sto facendo? ‘ mi sussurra sulla bocca socchiusa, mi abbandono a quelle sensazioni appoggiata alla sua spalla con gli occhi chiusi e il viso acceso dal desiderio.
‘ Certo che ti piace ‘ – continua a sussurrare, le sue labbra sono a qualche millimetro di distanza dalle mie – ‘ sei splendida ‘ hai un corpo fantastico ‘ senti che buon sapore che hai ‘ – il suo dito lascia la mia umida passera in basso e si appoggia alle mie labbra – ‘Leccalo ‘.. senti come sei buona ‘.. ‘
L’altro suo dito nel culo, la sua voce, l’odore penetrante del mio sesso ‘ quasi senza accorgermene lecco e succhio quel dito intriso della mia femminilità.
‘Senti che buono il sapore della figa ‘ ‘ torna ad immergerlo dentro di me per ridarmelo da leccare nuovamente bagnato dei miei umori.
Ci sa fare eccome, probabilmente ha tanta di quell’esperienza in fatto di sesso da sapere come eccitare immediatamente una donna.
Qualche minuto fa ero profondamente imbarazzata, ‘.. adesso ho un suo dito che mi scava abilmente dietro e l’altro che si alterna tra la mia figa gocciolante e la mia bocca, inebriata dai profumi e dal sapore della mia figa.
Intanto lui non smette un attimo di parlare con quella sua voce sommessa e convincente, le sue labbra a distanza ravvicinata dalle mie.
‘Pensa ‘ leccare direttamente una bella figa aperta per te ‘ adesso che ne dici ‘ ti piacerebbe provare?’
Senza smettere di leccare il suo dito annuisco, già figurandomi in mente delle cosce spalancate e un clitoride eretto da vellicare; adesso mi stava infilando due dita nella figa facendomi gemere dal piacere.
‘Ed essere presa due maschi contemporaneamente? ‘ Immagina che ti fottono contemporaneamente davanti e dietro ‘come abbiamo fatto io e Louis’ dimmi ti piace?’
Intanto ha aumentato il ritmo della masturbazione, i suoi discorsi hanno evocato nella mia mente l’immagine di me quando avevo provato l’emozione di essere stretta tra due uomini e ‘.. ‘ Siiiii ‘. ‘ quasi grido infine, ansimando non so se per l’orgasmo raggiunto o per le eccitanti fantasie che è riuscito a provocare in me.
Mi ci vuole un po’ per riprendermi, lui è lì che mi guarda divertito.
‘Sei fantastica Clary, sei un vero animale da letto, ti sei lasciata andare alle tue sensazioni in modo così totale come solo poche femmine sanno fare.’
Ha provveduto ad accentuare in modo particolare la parola femmine: ‘Sarebbe un vero peccato non mettere a frutto le tue doti ‘ adesso però ascoltami attentamente perché ti sto offrendo una soluzione sia per cambiare la tua vita, che per risolvere la tua situazione finanziaria.’
Ottenuta la mia completa attenzione continua: ‘Esiste un servizio ‘ diciamo di intrattenimento ‘ per una clientela d’élite molto facoltosa, gente del mondo della Finanza, politici, uomini e donne d’affari che pagano cifre altissime purché la discrezione sia la più assoluta ”
Non gli lascio il tempo di terminare la frase, incredula gli chiedo:’Ma mi stai proponendo di fare la ‘.. puttana ‘.. ma sei scemo o cosa?’
‘Lasciami finire Clary e poi valuta seriamente la proposta ‘ dunque ti dicevo che questo è un servizio esclusivo per pochi, il tuo anonimato sarebbe assolutamente garantito.’
‘Ti spiego come funziona: esiste un numero da chiamare, numero che chiaramente non risulta su nessun elenco telefonico, al quale risponde direttamente una donna.’
‘Lei ascolta la richiesta del cliente e gli chiede di richiamarla dopo una decina di minuti, il tempo necessario per organizzare l’incontro.’
‘In quei minuti lei chiama la ragazza o il ragazzo rispondente alle caratteristiche richieste e si accerta della disponibilità all’incontro.’
‘Ottenutala, provvede a fissare una stanza in un albergo di un certo livello ‘ stanza che servirà solo da copertura e per temporaneo appoggio.’
‘Se la camera è disponibile e non ci sono intoppi di altra natura quando il cliente richiama gli dice di fissare una stanza nello stesso albergo ‘ stranamente per gente molto in vista ce n’è sempre una disponibile’.
Continuo a guardarlo come si può guardare un pazzo, sono del tutto disinteressata ai dettagli tecnici che lui continua ad illustrarmi fino a quando:
‘… Sai, a seconda delle prestazioni e se ci sai fare potresti guadagnare anche quattromila franchi netti a prestazione!’
‘Cosa?’ ‘ esclamo stupita ‘ ‘Ma dici davvero? C’è veramente gente in giro disposta a pagare tanto per ‘.. fare del sesso?’
‘Di più Clary, certamente di più, dato che ci sono i costi dell’intermediazione e delle stanze ‘ credimi, per gente così sono cifre del tutto irrisorie ‘ mi sembra di capire che la cosa comincia a diventare interessante per te ‘ pensa solo qualche appuntamento al mese e la tua vita potrebbe cambiare completamente’ mandare i tuoi figli a scuola privata, comprarti tutte le scarpe e i vestiti che vorrai e tutto senza che nessuno possa sospettare niente ‘ allora cosa ne pensi?’
‘Quattromila ‘ mi sembra troppo strano per essere vero’
‘Non credere che chiunque possa far parte di questo giro, bisogna essere dotati di un certo fascino, bellezza, eleganza e ‘ abilità per esservi ammessi, tutte qualità che tu hai’ se accetti io t’introdurrò nel giro garantendo per te.’
‘E tu cosa ci guadagni in tutto questo? ‘ chiedo.
‘Nulla, solo che le donne che io presento mi fanno scopare gratis.’
Quindi si alza per andarsene e aggiunge:’Pensaci Clary, domani chiamami a questo numero e fammi sapere quello che avrai deciso in ogni caso. Ricordati che dalla tua risposta può dipendere il tuo futuro e quello dei tuoi figli.’

Una squillo di lusso, ecco quello che mi aveva proposto di diventare.
Ero disgustata.
Tuttavia’ però ‘ quattromila franchi in una volta sola ‘.. veramente in pochissimo tempo avremmo potuto lasciarci alle spalle questa vita difficile.
è vero, ero e sono quello che può definirsi una donna ‘calda’, il sesso mi piace moltissimo però non credevo di essere tagliata per fare la ‘ puttana.
La sola parola mi dava l’impressione di una cosa sporca e forse lo è veramente specie se lo si fa solo per i soldi ‘ come avrei potuto guardarmi allo specchio senza provare un moto di ribrezzo nel vedermi riflessa.
Però la vita che conducevo, con i miei figli, non mi piaceva’ anche loro ne soffrivano’ non potevamo permetterci alcun diversivo e i soldi che guadagnavo erano giusti per poter sopravvivere’ e quel bastardo del mio ex marito continuava a non darmi un franco di alimenti.
Continuai a pensarci e la notte non dormii e al mattino’ mi sentivo già una puttana.
Chiamai Gerard che si mostrò felice della mia decisione.
Mi disse di non fare nulla e che di li a qualche giorno qualcuno mi avrebbe chiamata’per una prima prova.
Infatti dopo qualche giorno, una sera una donna mi telefonò.
Si presentò come Corinne, l’amica di Gerard e mi diede appuntamento per il giorno dopo al suo appartamento.
Il giorno dopo presi un giorno di riposo al lavoro e mi recai all’appuntamento col cuore in gola.
Raggiunsi l’appartamento di Corinne in centro.

‘Tu sei Clary vero? Entra prego, non rimanere sulla porta.’
Non credevo esistessero case del genere, del tipo che si vedono solo nelle riviste patinate di arredamento, ogni cosa è di un assoluto buongusto così come Corinne.
Avrà al massimo una quarantina d’anni, una bella donna dai tratti aristocratici e un fisico non ancora appesantito dagli anni. Emana intorno a se un aura di sensualità che sembra avvolgere chiunque le sia vicino, il tono di voce morbido e carezzevole e i suoi occhi di un verde intenso contribuiscono a fare di lei una donna dotata di una carica erotica fuori dal comune.
Mi fa accomodare in salotto dove sul tavolino c’è già una teiera fumante e due tazze.
‘Spero non ti sia dispiaciuto venire, ma ho bisogno di parlarti da sola prima che tu possa cominciare’ ‘ mi dice.
‘Voglio innanzitutto che diventiamo amiche e guadagnarmi la tua fiducia’ una cosa soltanto’ non mentirmi mai, sai ho un sesto senso per le bugie e non sopporto i bugiardi’ voglio che tu sia assolutamente sincera con me’ adesso dimmi, come mai hai deciso di dedicarti a questa ‘ professione? ‘
Le racconto tutto della mia vita presente e passata, non le nascondo niente, mi viene così facile confidarmi con lei.
‘Grazie Clary per essere stata così sincera con me, sei veramente una brava donna incappata in una serie di stranezze della vita’ ‘ mi dice alla fine della mia storia ‘ Ma nessuna delle mie ragazze e ragazzi è costretto da qualcuno o qualcosa, la loro è una scelta di vita’ molto remunerativa devo aggiungere, ma limitata nel tempo’ – poi aggiunge in tono più dolce – ‘ Tu sei molto bella Clary ma veramente non so se sei adatta… puttana si nasce, in seguito si affinano solo le tecniche ma una deve sentire di esserlo dentro.’
Corinne rimane in silenzio per qualche secondo, meditava sul da farsi mentre io penso che forse devo prendere una qualche iniziativa.
A un certo punto mi dice: ‘D’accordo, vediamo intanto come sei fatta ‘ mettiti di fronte a me e spogliati.’
Mi alzo e mentre mi libero degli abiti mi sento sotto esame.
Intanto lei parla:’Oh caspita usi il collant ‘ mai più ragazza mia, calze autoreggenti o guepiere, niente di meglio per un buon inizio’ il tuo string va bene, usa sempre quelli a meno che non ti sia espressamente richiesto un altro tipo’ le scarpe non toglierle’ ricorda solo tacco alto, slanciano al massimo la figura e quando cammini fanno muovere le tue forme nel modo giusto’ bene adesso vai verso la finestra’ lentamente’ brava, adesso torna qui’ senza fretta.’
‘Bene, adesso mettiti seduta vicina a me.’
Completamente nuda mi siedo sul divano accanto a lei.
‘Bel seno’ ‘ fa allungando la mano e accarezzandomi il seno ‘ ‘Non molto grande, ma sodo e morbido allo stesso tempo’ Ti dispiace se ti tocco?’
‘Nnno’ è solo che non mi è mai capitato prima con una donna!’
Smette di palparmi il seno e con la mano scende tra le gambe che allargo per permetterle l’intrusione’ pochi tocchi e già reagisco bagnandomi.
La guardo in viso mentre mi esplora la figa’ è così bella e io mi sto eccitando da morire’ d’istinto mi avvicino a lei.
‘Basta così Clary’ puoi rivestirti ora’ mi dice bruscamente.
La guardo stupita, non capisco.
Mi rivesto in silenzio, non ho il coraggio di guardarla in faccia, mi vergogno talmente’ fino a quando lei mi invita di nuovo a sedere al suo fianco.
‘Ebbene mia cara ti dirò che tu rappresenti il mio primo errore di valutazione su una persona, avrei giurato il contrario prima, ma adesso che ti ho sentita bagnarti e fremere sotto le mie dita, sono più che convinta: tu sei una puttana nata, hai solo bisogno di fare pratica ma ti assicuro che non c’è niente di meglio che fare qualcosa che ti piace e venire pagata (profumatamente) per farlo.’
Solo ieri avrei preso la sua affermazione come la più bruciante delle offese, adesso però, stavo prendendo coscienza della mia vera natura e mi sento estremamente lusingata.
‘Io so quello che ti piace’ ‘ continua ‘ ‘a te piace fare sesso, ma devi imparare ad essere una professionista, devi pensare unicamente al piacere del cliente e mai al tuo’ in breve’ benvenuta a bordo!’
Non posso trattenermi dall’abbracciarla: ‘Grazie Corinne, vedrai che non ti deluderò!’
‘Ma io sono sicura che non mi deluderai, anzi oggi io credo di aver fatto un buon affare’ bene passiamo ai dettagli’ io mi preoccupo dei clienti, combino il tutto e prendo il 25% del ricavato, ti sta bene?’
Annuisco precipitosamente.
‘Bene, per prima cosa ti serve un abbigliamento consono, e’ beh il resto ci verrà in mente strada facendo.’
‘Prima lezione: ho notato, mentre parlavi che non sei abituata a chiamare le cose con il loro nome, ad alcuni può piacere, ma la maggior parte dei clienti ha bisogno di essere stimolata anche con le parole.’ ‘ continua ‘ ‘Un uomo quasi mai fa l’amore con te, la maggior parte delle volte ti scopa, ti spacca la figa o ti rompe il culo, un rapporto orale è un pompino con sborrata finale’ a proposito quelli con l’ingoio sono i più richiesti, hai problemi a farne?’
‘No, no che dici, io posso fare di tutto’ ‘ rispondo precipitosamente ‘ ‘anche farmi sbattere da un bel cazzone nel culo e poi farmi sborrare direttamente in gola.’
‘Adesso non essere volgare’ ma’ brava, così va bene’ ‘ mi sorride ‘ ‘mi sa che sto creando un mostro!!! Adesso via a fare compere, dobbiamo rinnovare il tuo guardaroba’ non fare quella faccia, anticipo io, mi restituirai tutto quando inizierai a lavorare.’

Trascorremmo la giornata a fare compere spendendo una grossa cifra, lei aveva uno stile impeccabile nello scegliere abiti adatti al mio fisico.
Un capitolo a parte fu rappresentato dalla biancheria intima; anche se avevo sempre pensato di avere lingerie sexy, mai avrei immaginato che esistessero e di indossare cose del genere ma alla fine dovetti ammettere che sia vestita che svestita facevo la mia bella figura.
Mi salutò dicendo che mi avrebbe richiamata presto.
Quanto presto non lo disse.
Nel frattempo a casa, nella solitudine delle mura domestiche i dubbi tornarono a riassalirmi.
Erano passati due giorni quando, subito dopo cena, il telefono trillò facendomi sobbalzare.
Era Corinne naturalmente:’ Ciao Clary come stai? Ci hai ripensato per caso?’
‘No, no che dici ‘..’
‘Bene allora sei disponibile stasera per le dieci?’
‘Si, dammi solo il tempo di chiamare una baby sitter’ ‘ risposi.
Lei continuò:’ Ho aspettato a chiamarti perché volevo farti iniziare bene… ho preso una singola per te all’hotel ***** , mi raccomando usa il tuo nuovo nome, ti consiglio di andarci appena puoi così avrai tutto il tempo per ambientarti e prepararti all’incontro, quindi’ in bocca la lupo cara e divertiti.’
‘Crepi il lupo ‘ le risposi con la gola secca dall’emozione.
Era arrivato il momento!!!
Le gambe mi tremavano quando feci il mio ingresso nell’hotel.
Alla reception l’addetto confermò:’Sì c’è una prenotazione per lei signora ******, ha chiamato la sua segretaria’ prego la stanza è la numero 317, terzo piano.’
Non riuscivo a stare ferma, continuavo a passeggiare nervosamente per la stanza, dovevo riuscire a calmarmi’ maledetto orologio, sembrava essersi fermato’ le dieci e un quarto… perché ancora non chiamava?’
Il telefono squillò:’Stanza 512 al quinto piano’ disse una voce maschile.
Arrivai dietro la porta e sollevai il braccio per bussare ma non ne ebbi il tempo, la porta si spalancò prima che la toccassi e una mano mi tirò dentro’ sicuramente era già in attesa dietro la porta.

E’ un bell’uomo: alto e muscoloso, potrà avere sui 45 anni, mi sorride apertamente.
Penso che è veramente strano che uno come lui, che a mio parere può avere tutte le donne che vuole’..
I miei pensieri sono interrotti: ‘Come ti chiami?’
Riacquisto il mio sangue freddo e sorridendo rispondo:’Mi chiamo Clary ‘ – acc’ nella confusione del momento ho dimenticato di dare il mio nuovo nome, poi continuo tentando di dare alla mia voce il tono più sexy possibile – ”e devo aggiungere che sono proprio contenta di incontrarti.’
‘Bene Clary, Corinne aveva proprio ragione, sei proprio il mio tipo’ che fregatura, ho i minuti contati alle undici e mezza mi aspetta quella stronza di mia moglie, mi sarebbe piaciuto trattenermi un po’ di più con te’ sarà per la prossima volta’dai spogliati”
Qualche attimo dopo siamo abbracciati, nudi, a letto.
‘Allora, come ti piacerebbe farlo?’ chiedo.
Non mi risponde ma la sua mano poggiata alla mia nuca che mi guida verso il basso è più che eloquente… non è ancora duro, ma dopo pochi colpi di lingua l’asta si erge dritta verso l’alto.
‘Tieni, infilamelo’ mi dice porgendomi un preservativo.

Faccio una piccola pausa su questa frase.
Come avrete notato, nei miei racconti, in tutti i rapporti avuti in precedenza, non ho mai usato precauzioni quando ho fatto sesso, tranne prendere la pillola, ma a quei tempi, agli inizi degli anni ottanta, ancora non si parlava di AIDS, gli uomini con cui ero andata erano sempre persone che conoscevo bene, tranne qualche eccezione, ed in più a mi è sempre piaciuto sentire quando l’uomo gode dentro di me, la sborra calda che m’invade il ventre.
Non mi era mai piaciuto fare sesso con quei cosi ma adesso che ero diventata una professionista dovevo cautelarmi e cautelare i miei clienti.

Mi rendo conto stupita di come già mi sia abituata mentalmente alla mia nuova vita.
Mi viene sopra, infila il cazzo profondamente nel mio ventre e inizia a scoparmi, dapprima lentamente per poi accelerare e di nuovo rallentare, unicamente concentrato sulle sue sensazioni.
Teoricamente da buona professionista, non dovrei godere di quell’amplesso a senso unico, invece mi sento tremendamente eccitata dalla situazione e comincio a mugolare di piacere con gli occhi chiusi.
‘Dai’Siii’così’ti sento bene’in fondooo” lo incito e urlando senza ritegno raggiungo il mio primo orgasmo, mentre lui continua a pomparmi.
Si ferma stupito:’ Ma sei venuta!!!’ – constata infilandomi un dito nella figa e ritirandolo bagnato dei miei umori – ‘ Sei fantastica, prima pensavo stessi fingendo’ invece deve piacerti sul serio il mio cazzo!!!’
‘Certo che mi piace’ dai non ti fermare continua a sbattermi, voglio sentirti tutto dentro di me’ – gli dico dando sfoggio del mio campionario di frasi adatte all’occasione, tutto sommato neanche tanto false.
Gli allaccio le gambe dietro la schiena e lo incito a continuare.
Lui riprende gli affondi e nuovamente ricomincio a gemere.
Mi sta scopando alla grande, quando all’improvviso lui si ferma e mi dice all’orecchio:’ Ti piace prenderlo dietro?’
Che delicato, penso, paga una puttana e gli chiede anche cosa gli piace!!!
‘Certo caro, lo adoro’ tutto quello che vuoi’ gli rispondo con la voce roca di piacere.
‘ Allora girati Clary, ho voglia di infilarti in quel bel culetto!!’
Mi giro ed appoggiando la testa sul cuscino, porto le mani dietro e mi apro bene le natiche: ‘ Ti piace così?’ – gli chiedo e lui per tutta risposta mi lubrifica bene il forellino con la saliva e poi mi infila dentro la cappella, con un colpo solo, che mi strappa un gridolino di dolore.
‘ Cazzo che culo stretto che hai’ aspetta che ora te lo allargo per benino” e giù’ sprofonda dentro di me fino alle palle che sbattono sulla mia figa.
Comincia un su e giù prima lento e poi, sempre più eccitato, prende a dare colpi come un forsennato.
L’impatto iniziale è, oramai, solo un vago ricordo, mi sto godendo questa brutale inculata incitandolo:’ Siii’mettimelo bene in fondo’aprimi per bene’rompimi”
Non dura molto, all’improvviso i suoi movimenti si fanno scoordinati e con un rantolo alla fine viene ‘non sono riuscita a godere, ma questa bella inculata mi è piaciuta molto.
Si sfila dal mio culo e va in bagno a togliersi il preservativo.
‘Scusami Clary’ ‘ dice cominciando a rivestirsi ‘ ‘ma ho una fretta del diavolo, mi dispiace lasciarti subito’ solo che’.’
‘ Ma certo, ci mancherebbe’ indosso solo il vestito e vado via’ spero che la prossima volta ci sia più tempo” – aggiungo facendogli l’occhiolino.
‘Non dubitare,’ – risponde lui ‘ ‘quando richiamerò Corinne chiederò espressamente di te’ aspetta, apro la porta per vedere se c’è qualcuno nel corridoio’ aah, a momenti dimenticavo” da un ripiano prende una busta e me la porge.

Due minuti dopo ero nella mia camera, nella busta c’erano cinquemila franchi in contanti!!!
Niente male per poco più di mezz’ora di lavoro!!!
Chissà quanto sarebbe stata la mia parte?
Ormai ragionavo come una puttana.

Continua’

P.S.
Cari lettori, con questa storia sospendo momentaneamente i miei racconti per una pausa estiva.
Continuerò a raccontarvi la mia vita e quegli anni passati a fare la ‘CallGirl’, a settembre.
Spero di ritrovarvi tutti’ e buone vacanze!!!

Fatemi, in ogni caso, sapere se queste storie vi piacciono; m’interessano sempre i vostri giudizi, soprattutto se femminili.
Scrivetemi a vivelafrance558@gmail.com

COME HO CAMBIATO LA MIA VITA ‘ 5^ parte

…Monsieur F.

Il giorno dopo ero da Corinne.
‘Allora com’è andata?’ ‘ mi chiede, dopo avermi fatta sedere nel divano accanto a lei ‘ ‘Ti è piaciuto? Dai racconta’
‘ Devo confessarti che all’inizio ero molto nervosa, tu capisci ‘ però quando me lo sono trovato dentro è diventato tutto molto più facile, mi sentivo in paradiso, mi ha fatto godere due volte ‘ non so come ringraziarti Corinne, non potevo avere un inizio migliore.’
‘ Figurati Clary, anzi devo dirti che subito dopo il vostro incontro mi ha chiamata per congratularsi con me per il nuovo acquisto, per la prossima volta ha richiesto espressamente di te.’
‘ Da non crederci ‘ – risposi io – ‘ abbiamo fatto giusto una sveltina, neanche mezz’ora di tempo; piuttosto non capisco come mai un tipo del genere abbia bisogno di certe prestazioni, potrebbe avere quante donne vuole’ gratis.’
‘ Non è proprio così. Vedi è vero che tante andrebbero con lui gratis, ma dimmi quante sarebbero poi disposte a lasciarlo andare?’ – rispose lei ‘ Noi non creiamo vincoli, una botta e via, se la cosa è di suo gradimento ci richiama, altrimenti è finita lì ‘ una donna, diciamo normale, se mollata pianterebbe dei casini e questo è proprio il tipo di cose di cui lui non ha affatto bisogno con la posizione che ha’come vedi meglio noi per certe cose.’
‘ Hai ragione Corinne ‘… bene lui mi ha lasciato questa busta.’
Gliela diedi, lei mi guardò sorridendo e mi restituì la busta:’ La prima volta è tutta per te, il nostro piccolo accordo inizia dalla prossima ‘ adesso vai ci risentiremo a breve.’
Wow, cinquemila franchi in una botta sola, pensai!!!
Dalla gioia, le misi le braccia al collo e la baciai più volte sulle labbra.

Una decina di giorni dopo Corinne mi richiamò per fissare un incontro in un altro albergo con un nuovo cliente.
Questa volta si trattava di un signore avanti negli anni, avrà avuto oltre cinquant’anni ma con un’energia che tanti a trenta se la sognano.
Volle che rimanessi con lui tutta la notte e io lo accontentai, faceva parte del contratto ‘ al mattino presi la solita busta e tornai a casa.
Mi stavo abituando velocemente, anche perché il denaro cresceva rapidamente e con esso si allontanava l’incubo della vita grama.
Il telefono squillava un paio di volte per settimana:’ Clary,’ – mi diceva Corinne ‘ ‘non fanno che parlare di te e si prenotano per la prossima volta ‘ ma che gli fai a questi uomini.’
Era piuttosto chiaro che loro in me non vedevano la solita professionista dalle movenze quasi meccaniche ma una donna giovane e calda, decisamente vogliosa di cazzo.
Non lasciai il mio lavoro e trascorsi quattro mesi da quando avevo cominciato il mio ‘secondo lavoro’, m’inventai una bella vincita al lotto per giustificare l’acquisto di un’auto nuova, più grande, e l’iscrizione dei miei figli ad un collegio privato l’anno seguente’.

Una sera Corinne mi chiamò:’Quando puoi liberarti per una notte”? ‘ mi chiese.
‘Il week end prossimo i miei figli partono per andare dal loro padre, da venerdì alle 17 e fino a domenica pomeriggio sono libera’ ‘ risposi.
‘Bene, ti richiamo.’
Dopo un paio d’ore Corinne ritelefonò:’ Allora è combinato per venerdì sera, questa volta non sarà in albergo, lui ha un appartamento in città. Fatti trovare venerdì alle 19 davanti all’ingresso del teatro C., vestiti in modo sobrio, se vuole ti procurerà lui altri abiti. Ci penserà lui ad avvicinarti, gli ho dato una tua foto.’
‘D’accordo, venerdì alle 19 davanti all’ingresso del teatro C…’
‘Ah Clary,’ ‘ continuò ‘ ‘questo signore, lo chiameremo Monsieur F., è un mio vecchio e caro cliente, ha sentito parlare di te e vuole provarti, ti ha prenotata fino a domenica. Mi raccomando è una persona molto in vista, se anche lo riconoscerai fai finta di niente e fai tutto quello che vuole.’
‘OK’
‘Un’ultima cosa. Lui non ti darà la solita busta. Tratta direttamente con me.’
‘D’accordo. C’è altro?’
‘No, vai e’ ho fiducia in te.’

Il venerdì, alle 19 ero al posto stabilito.
Ero vestita ‘normalmente’, sotto l’impermeabile avevo un completo giacca e gonna sopra al ginocchio, portato direttamente sulla biancheria intima e stivali con tacco da 10 cm.
Ero lì da 5 minuti, quando una berlina grigio scuro si avvicina al marciapiede.
‘Buonasera sono Monsieur F. e lei è mademoiselle Clary?’ ‘ mi chiede un signore distinto, sui cinquanta, dal finestrino.
‘Sì’sì’ sono io’ ‘ rispondo quasi balbettando.
Non potevo non riconoscerlo!!!
Anche una come me, che segue poco la politica, non poteva non sapere chi era; con tutte le volte che appariva in televisione, al notiziario, a tavole rotonde, era impossibile!!!
‘Bene, salga che andiamo.’

Vi racconto la mia prima avventura con Monsieur F., perché in seguito diventammo molto intimi e lui avrà un ruolo importate nella mia vita futura e sui cambiamenti che sopravverranno.

Dopo una decina di minuti entra in garage sotterraneo e parcheggia.
Con un ascensore privato, saliamo all’ultimo piano.
Mi fa entrare in un immenso salone e mi dice di sedermi prendendo posto accanto a me.
‘Bene,’ ‘ comincia ‘ ‘diamoci del tu Clary, puoi chiamarmi Paul. Hai capito chi sono, vero?’
‘Beh, sì.’ ‘ rispondo timidamente.
‘Corinne ti ha spiegato che il nostro incontro è riservato e tale deve rimanere. Se sarò soddisfatto tu farai molta strada. Vuoi qualcosa da bere?’
‘No, grazie.’
‘OK, allora prepariamoci, andiamo a cena in un localino appena fuori città; è molto bello, si mangia divinamente e soprattutto è molto discreto. Alzati e fammi vedere come sei vestita.’
Mi alzo dal divano e faccio una piroetta sui tacchi.
‘Sei molto elegante e bella, ma per questa sera ti voglio più seducente. Vieni.’
Così dicendo mi fa strada verso una camera.
La camera si rivela un guardaroba pieno di abiti femminili.
‘Spogliati’ ‘ mi dice ‘ ‘ tutto, anche gli stivali.’
Obbedisco rimanendo solo con la biancheria intima; un completo nero di seta, con un paio di slip ridottissimi alla brasiliana e calze autoreggenti sempre nere.
‘Sei molto bella.’ ‘ mi complimenta ‘ ‘Dunque, vediamo’l’intimo può andare’dovresti essere una 38’vero?’
‘Sì, hai molto occhio per le figure femminili.’
‘Adoro vestire e’spogliare le donne secondo il mio gusto.’
Così dicendo si avvicina ad una parete e prende un abito.
‘Questo dovrebbe andare e poi s’intona magnificamente con i tuoi splendidi occhi.’
Mi porge un abito in velluto verde smeraldo.
‘Mettilo, così vediamo come ti sta.’
Indosso l’abito che scivola sul mio corpo e vi aderisce come un guanto.
‘Perfetto!’ ‘ mi dice ‘ ‘Però dovresti togliere il reggiseno, non ne hai bisogno.’
Mi sfilo l’abito e tolgo il reggiseno, lo rimetto e vedo che Paul ha ragione; il taglio dell’abito con una larga fascia sottoseno, lo sostiene e lo mette in evidenza attraverso la larga scollatura.
‘Bene, ed ora le scarpe.’ ‘ mi porge un paio di chanel di un verde intonato all’abito e con dei tacchi da 12 cm.
‘Sei magnifica! Ora possiamo andare.’ ‘ e mi porge una giacca di volpe bianca nella quale mi avvolgo con voluttà.
Con una mezzoretta di auto arriviamo al ristorante, che è quasi in aperta campagna.
Il locale, seppur non molto grande, è molto elegante e vi si respira un’aria d’intimità.
La cena passa piacevolmente.
Paul vuole sapere tutto di me ed io gli racconto un po’ della mia storia e di come sono arrivata a fare la call girl.
Abbiamo un cameriere tutto per noi, un bel giovane, il quale tutte le volte che viene al nostro tavolo non perde occasione di guardare insistentemente i miei seni nel decolté.
‘Sai,’ ‘ mi dice ad un certo punto ‘ ‘nella mia vita ho provato di tutto ed ora non c’è più niente che mi ecciti o mi soddisfi. Anche andare con una donna bella come te, mi dà piacere, ma non mi eccita; soltanto quando faccio qualcosa di trasgressivo, solo allora provo ancora il brivido e la soddisfazione.’
‘Cosa intendi per trasgressivo?’ ‘ domando.
‘Chissà cosa vorrà’ ‘ penso un po’ intimorita.
‘Vedi, per esempio, ora mi piacerebbe che tu mi accarezzassi il pene con il piede da sotto la tavola. Lo hai mai fatto?’
‘No,’ ‘ rispondo sorridendo ‘ ‘ma posso sempre provare.’
Sfilo il piede da una scarpa e muovo le dita, stirando il nylon della calza tra l’alluce e il secondo dito.
Poggio, senza fare troppi complimenti, l’intera pianta del mio piede sul suo polpaccio, poi comincio a muovere le dita ritmicamente e comincio a salire.
Con l’arco del mio piede scivolo lungo la sua gamba fino al ginocchio; a quel punto Paul si accomoda meglio sulla sedia, allargando le gambe.
E’ un invito più che esplicito, lo fisso negli occhi e vedo la sua eccitazione.
Senza più alcun freno spingo il mio piede in mezzo alle sue gambe, incontrando la sagoma del suo membro già duro.
Comincio ad eccitarmi anche io; adoro sentire il suo cazzo eccitato contro i miei piedi.
Sento la forma del suo sesso lungo tutta la pianta del mio piede, ed è così grosso che pur poggiando il tallone sui suoi testicoli non riesco a raggiungere l’estremità con le mie dita.
Penso a che tortura deve essere per lui tenerlo rinchiuso in quei pantaloni così stretti.
A un certo punto vedo le sue mani che scompaiono sotto il tavolo e comprendo quello che sta per fare.
Ci mette poco; io intanto ritraggo il piede per facilitargli il compito, finché le sue mani non ricompaiono sul tavolo.
Quando il mio piede torna dov’era prima, incontra la sua carne.
Ora che è a nudo mi sembra ancora più grosso
Sono eccitatissima, tanto che sfilo anche l’altro piede dalla scarpa per sentire il suo cazzo tra i miei piedi, completamente mio.
Si è lasciato andare, rilassandosi sulla sedia.
Allora gli stringo dolcemente l’asta nell’incavo dei piedi e comincio con un lento, incalzante massaggio, lieve, alternando le carezze lungo l’asta a toccatine sul glande con la punta delle dita.
Si sta contorcendo di piacere, sento gli spasmi del suo cazzo, movimenti ritmici e incontrollati.
Intuisco che gli manca poco a venire. Divarico l’alluce e tendendo la punta della calza tra esso e il secondo dito incastro il suo glande scoperto nel mezzo e spingo le dita verso il basso, in modo tale da avvolgerlo completamente nel nylon, come se fosse il suo prepuzio.
Lo vedo agitarsi quando comincio a stringere la sua cappella turgida tra le mie due dita, mentre la calza avvolta attorno esercita un delicato massaggio.
Poi gli spasmi si fanno più intensi e dopo qualche istante sento le mie dita bagnate da un caldo liquido che scorre a fiotti lungo la pianta del piede impregnando la calza e gocciolando sul pavimento dal mio tallone.
Schizza per diversi secondi poi il suo viso teso si rilassa.
Io sono talmente eccitata che il pezzetto di seta che ho tra le gambe è madido di umori.
Mi prende il piede e me lo accarezza:’Sei stata fantastica!!!’ ‘ poi prende il suo tovagliolo e me lo asciuga con cura.
Porta la stoffa al naso per odorarla:’Mmmhhh, l’odore dei tuoi piedini misto con quello dello sperma è un potente afrodisiaco!’
‘E a te è piaciuto” ‘ mi chiede.
‘Sono bagnatissima’ ‘ rispondo sinceramente.
In quel momento arriva il cameriere con il dessert e non può non notare i nostri maneggi sotto la tavola.
Sorride amabilmente e dopo averci serviti se ne va senza una parola, ma non senza aver prima sbirciato bene nella mia scollatura.
Alla fine della cena e dopo aver chiesto il conto, Paul si china su di me:
‘Ora vorrei che tu andassi alla toilette e ti togliessi gli slip.’
‘Mah” ‘ faccio per obiettare.
‘Ssstt, fai come ti dico, è un gioco.’
Mi alzo e vado alla toilette, mi sfilo lo slip che è ancora umido e odoroso degli umori versati e torno al tavolo tenendo la pallottolina di seta nel pugno.
‘Ora quando il cameriere verrà a portarci il conto, gli dirai una frase carina e come mancia gli darai il tuo slip. E’ chiaro?’
‘Ma perché? ‘ chiedo stupita.
‘Te l’ho detto è un gioco. E’ tutta la sera che non ti toglie gli occhi di dosso, ti desidera; voglio proprio vedere che faccia farà.’
In quel momento il cameriere si avvicina e porge il conto a Paul.
‘Sa,’ ‘ comincio a dire ‘ ‘siamo rimasti proprio soddisfatti; il cibo era molto buono e il suo servizio eccellente. Questo è per ringraziarla delle sue attenzioni.’
Così dicendo allungo la mano chiusa a pugno verso di lui e metto nella sua le mie mutandine.
Lui guarda stupito quello che ha in mano, poi guarda Paul e sorridendo mi fissa negli occhi:’Grazie signora, ne farò certamente un buon uso.’ ‘ porta l’indumento al volto e respira la mia fragranza come un profumo prezioso ‘ ‘Spero di rivedervi presto da noi.’
E si allontana.
‘Bravissima. Credo che se non fossi stato presente ti sarebbe saltato addosso.’ Paul mi guarda sornione ‘ ‘Dai ora andiamo. La scenetta e sapere che ora sei completamente nuda sotto il vestito, mi ha eccitato di nuovo.’
Arriviamo alla macchina, in un angolo abbastanza isolato nel parcheggio del ristorante e mentre faccio per salire, Paul mi prende tra le braccia e mi bacia con foga sul collo.
La sua lingua comincia a giocare sul collo e sui lobi, mentre le sue mani si prendono ampi passaggi sul mio corpo.
Mi carezza i seni, che subito s’inturgidiscono con le punte che diventano dure, con l’altra mano scende ad accarezzarmi le cosce, mi solleva l’abito e scivola davanti dove trova la mia fighetta già calda e umida.
‘Uuhhmm,’ ‘ mormora sulle mie labbra- ‘a quel che sento ti scaldi subito piccola!!’
Non rispondo, ma allargo ancora di più le cosce per permettergli di sentire bene come sono già disponibile.
Paul si stacca da me e mi apre la portiera dell’auto invitandomi a salire.
In auto mi avvicina a se e fa uscire un seno dalla scollatura, si china e prende a leccarne e succhiarne il capezzolo, duro come un chiodo.
La sua mano torna ad impossessarsi della mia figa e comincia ad accarezzarmi il clitoride.
Lentamente e con dolcezza il suo dito scende ad aprire le grandi labbra e la punta s’infila in me, che ormai sono aperta e bagnata.
Sollevo i fianchi per il piacere che mi sta dando e per permettergli di penetrarmi meglio.
‘Piccola sei fantastica!’ ‘ dice sollevando il viso dal mio seno e baciandomi l’angolo delle labbra ‘ ‘Ora andiamo; non posso farlo qui in auto e ho il cazzo che sta scoppiando.’
Con mio grande dispiacere, si stacca da me e mette in moto.
Durante tutto il tragitto, continuo a ‘tenerlo in caldo’ accarezzandogli la verga, che sento dura come un bastone nei pantaloni, e massaggiandogli i testicoli che immagino gonfi di liquido pronto a schizzare.
Arrivati; nel tragitto dal garage all’appartamento, continuiamo ad accarezzarci e ad eccitarci.
Entrati, non mi lascia tempo, mi abbraccia da dietro piazzandomi la sua erezione tra le natiche ed impossessandosi dei mie seni.
Mi accarezza i seni pizzicandone le punte, mentre mi bacia sul collo; subito ho la pelle d’oca, ondeggio i fianchi per massaggiargli la mazza con la natiche.
Mi fa voltare e mi avvolge in lungo bacio appassionato.
Sono tutta un fremito, le sue mani percorrono il mio corpo, mentre la sua lingua danza una salsa indiavolata con la mia.
In breve la giacca di pelliccia cade sul pavimento, mi fa voltare ed apre il vestito e anche lui finisce ai miei piedi lasciandomi solo con le calze e le scarpe dal tacco altissimo.
Mi prende le tette con entrambe le mani soppesandole ed accarezzandole:’Mmmhh’che tette stupende’mmhh!!’ mugola prima di impossessarsi con la bocca dei capezzoli, disegnando poi arabeschi con la lingua sul mio seno turgido ed invitante mentre con le dita inizia ad esplorare la mia intimità.
‘Siiiii’.siii’cosiii’.ooohh”’dai succhiami i capezzoli’sii’mi piace!!’
Mi allontano da lui, gli sfilo la giacca e inizio a slacciargli la camicia, gli accarezzo il petto per poi passare più in basso.
Gli slaccio i pantaloni, abbassandoli, mi accuccio davanti a lui, ed abbasso anche i boxer che a stento nascondono la sua prepotente erezione.
Il suo membro balza fuori come una molla a lungo costretta e mi trovo davanti il suo cazzo grosso, lungo e duro.
‘Mmmhhh’.che bel cazzo!!’ sussurro mentre lo prendo in mano saggiandone la consistenza.
Attratta, come un’ape dal miele, tiro fuori la lingua e lecco la cappella violacea, da cui spunta una prima goccia di liquido spermatico, gustandone il sapore.
‘Oooohhh”..siii!!……dai prendilo in bocca’..siiii!!’
Inizio a segarlo lentamente mentre con la lingua lecco l’asta fino alle palle grosse e gonfie prendendole in bocca ad una ad una per succhiarle e lucidarle con la mia saliva.
‘Siiiii”brava”..cazzo che bocca!!’ dice ad un tratto.
Riprendo a leccare quel grosso bastone e poi ne imbocco la cappella fremente iniziando ad andare su e giù cercando di ingoiarne il più possibile.
Paul è ormai sul punto di venire, si stacca da me e mi fa alzare.
Lì vicino c’è una sedia antica, mi fa voltare e appoggiare le mani sui braccioli.
Apro le gambe, sento il suo cazzo, teso contro la mia coscia, durissimo, poi la punta che cerca la strada tra le mie labbra intime.
‘Scopami’mettimelo dentro ‘.dai’dammi il cazzo!!’ – gli dico con voce roca, ho la figa in fiamme.
Mi entra dentro con un lungo e lento movimento, fino in fondo, sento i peli del suo pube sulle natiche, poi inizia a stantuffarmi con affondi lunghi e cadenzati, alternandoli con veloci movimenti.
In breve un orgasmo mi scuote tutta e mi fa liquefare la figa.
‘Godo’.siii’godoooooo!!’ – urlo.
Quando mi riprendo sento che è sul punto di venire a sua volta; accelera gli affondi, mi tiene fermamente per i fianchi, poi lo sento irrigidirsi e il cazzo comincia a sussultare, stretto tra le pareti della mia figa, mentre lui si scarica nel preservativo (nel mio limbo erotico, non mi sono nemmeno accorta che se l’era infilato).
Si distende sulla mia schiena e mi prende le tette per massaggiarle.
‘Ma allora è vero quello che si dice di te!!!’ ‘ esclama.
‘Cosa?’
‘Che non sei una vera puttana, ma una donna a cui piace fare sesso e che godi con i clienti.’
‘Certo mi piace fare sesso, ma se riesco a ricavarne qualcosa tanto meglio; e poi quando ho un cazzo dentro perdo la testa e godo anch’io.’
Si sfila da me, rialza i pantaloni e va, penso in bagno, a togliersi il preservativo.
Quando torna io sono semisdraiata sul divano ancora nuda.
‘Rivestiti cara’ ‘ mi fa ‘ ‘che ti riaccompagno alla tua auto.
‘Mah,’ ‘ obietto sorpresa ‘ ‘Corinne mi aveva detto”
‘Sì, sì’ ‘ continua lui ‘ ‘che ti ho presa per tutto il weekend, è vero. Ma ora io devo tornare a casa, ci vediamo domani alle 19 a questo indirizzo e staremo assieme tutta la notte, non ti preoccupare. Ah’ ‘ continua ‘ ‘il vestito e le scarpe puoi tenerli, sono fatti per il tuo corpo e li porti così bene che sarebbe un peccato richiuderli nell’armadio.’
Lo ringrazio e mi rivesto lentamente.
Usciamo e dopo poco mi deposita davanti al teatro dove ci eravamo incontrati; sono le 2 e mezza’

Continua’

COME HO CAMBIATO LA MIA VITA ‘ 6^ parte

… La partouze

La mattina dopo mi svegliai tardi.
Ancora a letto riflettei sullo strano comportamento di Paul: mi aveva ‘noleggiato per un weekend e poi dopo una serata e una scopata, tra l’altro abbastanza veloce, mi aveva rispedito a casa.
E’ vero che era un tipo molto conosciuto e quindi molto impegnato, ma il suo comportamento mi era sembrato strano.
Mah, in ogni casi non erano affari miei; l’importante era quanto pagava.
Passai la giornata a bighellonare per negozi (ora potevo permettermelo!) e nel tardo pomeriggio mi preparai per la serata.
Alle 19, puntuale, mi presentai all’indirizzo che Paul mi aveva dato la sera prima, salii al piano e suonai alla porta indicati nel biglietto.
Paul in persona venne ad aprirmi:’Ciao, entra’ – mi disse dandomi un bacio.
Mi condusse in un salone dove già si trovava una coppia.
‘Ti presento Geraldine e Luc, miei cari amici, stasera ceneremo con loro. E questa è Clary, l’amica di cui vi ho già parlato.’
Luc era un bell’uomo, sui quaranta, distinto, con un fisico asciutto e molto elegante; si chinò a baciarmi la mano.
Geraldine era anche lei una bella donna, decisamente più anziana di Luc, ma con un bel fisico, grosse tette, generosamente scoperte, ed un bel culo all’apparenza ancora sodo.
‘Paul aveva ragione, sei molto bella’ – mi complimentò lei.
Bevemmo champagne come aperitivo, mentre parlavamo del più e del meno.
Poi ci sedemmo a tavola e consumammo una cena deliziosa, servita da un cameriere impeccabile, parlando ancora amichevolmente.
Dopo cena andammo a sedere in salotto, a bere ancora champagne; mi cominciava a girare la testa, non ero abituata a quel tipo di vita, mi sembrava di sognare.
Geraldine sedette accanto a me sul divano, mentre Paul e Luc rimasero nella sala da pranzo a fumare.

‘Sai,’ ‘ comincia lei ” prima che arrivassi, Paul, ci ha molto parlato di te, gli piaci molto’e devo dire che anche a me piaci molto.’
Così dicendo mi fa una carezza sul volto e la sua mano scende lentamente sul collo fino all’attaccatura dei seni, bene in mostra nella scollatura del vestito.
D’istinto vorrei ritrarmi, ma poi ricordo perché sono lì e accetto la sua carezza con un sorriso.
‘Anche tu sei molto bella Geraldine.’
‘Grazie cara, ma non ho più la tua giovinezza’ ‘ replica con voce calda e soave, mentre la sua mano si chiude sul mio seno e le sue labbra si avvicinano alle mie.
Devo proprio piacerle molto perché dopo neanche cinque minuti siamo abbracciate, carezzandoci su tutto il corpo e ci baciamo appassionatamente.
In poco tempo i nostri vestiti volano via ed entrambe rimaniamo in guepiere, calze e scarpe con tacco a spillo.
Mi spinge la testa fra le sue gambe e mi ritrovo a leccare le labbra della sua figa depilata, umida e morbida.
‘Hhuumm! Brava così, leccami bene’sììì’ ‘ geme agitando il ventre.
Separo le labbra a colpi di lingua e cerco la clitoride.
Non faccio fatica a trovarla; rosa e dritta, è molto sviluppata, sarà lunga più di due centimetri!!!
L’avvolgo tra le labbra e prendo a suggerla e a leccarla in in pompino da favola.
‘Aaahhh, sìììì’cosììì’mi fai morireee’ ‘ urla Geraldine e la sua figa trabocca umori a fontana.
Il suo corpo e scosso da un tremito incontrollato, con le cosce a tratti mi stringe il viso e alla fine gode inarcandosi sulla testa e i talloni e riversandomi sulle labbra un fiotto di umori bollenti.
Dopo un lungo momento si accascia sul letto.
Mi rilasso anch’io appoggiando la testa sul suo ventre, mentre lei non smette di accarezzarmi i capelli.
‘ E’ bellissima e bravissima caro Paul, avevi proprio ragione ‘..’ ‘ fa a un certo punto.
Volto un po’ la testa e vedo Paul e Luc che sono entrati nella stanza e si stanno godendo lo spettacolo di noi due; nella foga erotica, mi ero quasi dimenticata di loro
Geraldine mi prende la testa tra le mani e mi fa sollevare fino alle sue labbra, che mi avvolgono in un bacio languido mentre gusta tutti i sapori delle mie.
Poi mi prende per mano e mi porta in camera da letto.
Si distende sul letto, che è enorme, mi attira a sé e il gioco riprende.
Ci allacciamo in un sessantanove ‘. chissà con quante fighe si è trastullata la signora, è veramente abilissima con la lingua, mi lecca figa e culo insieme e non ci vuole molto perché io inizio a gemere di piacere.
Ci sa proprio fare!!!
Mentre mi lecca, m’infila un dito nel culo, reso ormai caldo e ricettivo dalle sue carezze e dalla sua lingua, poi due allargandomi per bene.
Prende a farli scorrere lentamente, procurandomi brividi di piacere che mi salgono direttamente al cervello.
‘Hai proprio un bel forellino’ ‘ mi dice, continuando a lavorarmelo ‘ ‘caldo e morbido, sembra una bocca’proprio come piace a me.’
Dal canto mio non resto inattiva e continuo a leccare e suggere il suo grosso clito, fino a quando la sento che ricomincia a gemere e a tremare, mentre il suo corpo si inarca per il piacere.
‘Venite anche voi’ ‘ fa Geraldine ‘ ‘ora abbiamo proprio bisogno di due bei cazzi.’
Mi giro e vedo Luc e Paul che sono lì, nudi e con i cazzoni che svettano fieramente.
Luc si avvicina al letto e sfilate le dita di Geraldine e mi apre le natiche e m’infila la lingua nel forellino rimasto aperto.
Sento la sua lingua, che rotea all’interno e carezza le mucose dell’ano; è una sensazione magnifica!!!
‘Hhhuuu’ ‘ mugolo di piacere ‘ ‘è favolosooo’non ti fermare.’
‘Vai adesso, amore, ora è pronta,inculala questa troietta, vedrai come se la gode.’ ‘ lo incita Geraldine.
Luc si solleva, mi prende per i fianchi e sento la cappella appoggiarsi allo sfintere e poi con una spinta lenta ma progressiva, il suo cazzo s’infila su per il culo, mentre lei che continua a leccare la mia figa e a succhiare la clitoride.
‘AAAhhh, sììì, cosììì’prendimi tuttaaa!!!’ – grido per il piacere mentre mi avvicino rapidamente all’orgasmo.
‘Continua dai’sto venendooo’godooooo!!!!’
L’orgasmo arriva violento, lo sento scoppiare nella testa e nel corpo e credo di svenire, mentre sento la figa liquefarsi in un mare di umori.
Geraldine sembra non aspettare altro perché prende a leccare avidamente gli umori che fuoriescono dalla mia figa mentre io mi accascio sfinita sulla sua.
A un certo punto Geraldine scivola via da me.
Rimango accasciata sul letto; Luc è ancora dentro di me e continua a pomparmi lentamente mantenendomi il culo in calore.
E’ a questo punto che fa la sua comparsa Paul.
Ha il cazzo duro come il marmo e posizionandosi davanti me lo porge.
Non mi faccio pregare e l’imbocco subito, cominciando a leccarlo e succhiarlo come un gelato.
Piano piano, dal semplice leccare, passo a prenderlo completamente in bocca; lo stringo tra le mani, lo avvolgo con le labbra, a volte con dolcezza, a volte con avidità lo ingoio fino al limite… la saliva cola dalla bocca al mento, e finisce sul letto.
L’eccitazione mi arriva al cervello’ sono completamente partita!!!’
Non so più quanti orgasmi ho, sia anali che vaginali, perché Luc, mentre m’incula alla grande, non smette di accarezzarmi e penetrarmi in figa con le dita.
Geraldine torna dopo un po’ e si mette a fianco a Paul, sul suo pube svetta un dildo allacciato con delle stringhe ai suoi fianchi, scuro, non molto grosso, ma di una lunghezza niente male; non ne avevo mai visti prima dal vero, se non su le riviste porno.
‘Prendilo in bocca’ ‘ mi dice con voce roca.
Presa nel vortice del piacere, obbedisco subito.
Me lo infilo bene in bocca e comincio ad insalivarlo per bene, mentre continuo a segare Paul con la mano e Luc con foga riprende ad incularmi energicamente.
‘Ora è’ pronto’ dice dopo poco Geraldine, sfilandomi il cazzo di bocca.
Luc mi prende saldamente per i fianchi con un solo movimento fluido si stende sul letto tenendomi profondamente impalata sul suo cazzo svettante.
Geraldine si mette in ginocchio sul letto e comincia a baciarmi appassionatamente, posizionandosi tra le mie cosce, oscenamente aperte da Luc.
Sento il dildo contro la mia figa spalancata, lei lo muove su e giù tra le labbra infuocate, poi lasciandosi andare con il peso del corpo infila tutto l’arnese nella mia intimità.
‘AAAhhh’ ‘ emetto un urlo primordiale, sulle sue labbra, lungo e modulato che dura svariati secondi.
Cominciano a muoversi dentro di me’ posso sentire che i due sessi quasi si toccano… non c’è più sesso anale e sesso vaginale, c’è un unico sesso, l’unione dei due.
Poi quando i loro movimenti si sincronizzano il piacere esplode nel mio ventre arrivando fino al cervello come un’onda, travolgendomi.
‘Sìììì’cosììì’ riempitemi fatemi di tuttooooo’ ‘ grido mentre parto per un ennesimo orgasmo sconvolgente, che non finisce mai.
Una cosa indescrivibile!!!
Mi dimeno come un’ossessa, e più mi dimeno, più loro si muovono e più io impazzisco di piacere!!!
Vengo un’infinità di volte, con quella doppia penetrazione… perdo la concezione dello spazio e del tempo, e a tratti ho paura di morire per il troppo godimento.
Quando mi riprendo dall’orgasmo mi accorgo che Luc è venuto, sento il suo caldo liquido che mi riempie l’intestino.
Lo sento ammosciarsi dentro di me fino a quando si sfila dal mio culo.
Geraldine, intanto continua a scoparmi, a baciarmi, a leccarmi le tette’
A un certo punto solleva il viso:’Oooohhhh” ‘ un lungo rantolo esce dalle sue labbra.
Scorgo Paul dietro di lei, nel delirio del piacere non mi ero accorta che si era allontanato da me, e intuisco che lui deve averla penetrata dietro.
Geraldine appoggia il viso tra i miei seni: ‘Oooohhh’come è grosso’ ‘ mugula sulla mia pelle ‘ ‘ sta entrando’mi ha presa’m’inculaaaa”
Sento che il ritmo con cui lei mi scopa cambia’ ora le spinte di Paul si trasmettono a me attraverso il corpo di Geraldine.
Lei alza il viso’ha gli occhi opachi dal piacere, allora alzo le gambe e le avvolgo sulla sua schiena, l’abbraccio e le nostre lingue si uniscono in un bacio infuocato.
Ora sento bene le spinte di Paul con il dildo profondamente piantato in me.
‘Che bello’ ‘ esclamo ‘ ‘vi sento’tutti e due’è come se mi state scopando tutti e due’è bellissimooo”
Sento il corpo di Geraldine su di me che freme, affonda nuovamente il viso tra i miei seni dove soffoca l’urlo dell’orgasmo ed io la seguo a ruota, partendo un’ennesima volta per il paradiso del piacere.
A questo punto Paul si alza e viene a mettere il suo cazzo tra noi due; io lo accolgo tra le labbra con lussuria, Geraldine, ripresasi, comincia anche lei a leccarlo.
Pochi secondi e Paul c’inonda con una sborrata torrenziale, riempiendoci di sperma.
I getti caldi ci colpiscono le guance, la bocca e colano sul mento, sui seni’

Continuammo con queste schermaglie fino a tarda notte.
La stanza era impregnata di un odore intenso prodotto da quattro persone unite nel sesso, quattro corpi nudi che si avvinghiavano e si riunivano in amplessi sempre diversi.
Alla fine crollammo sfiniti sul letto, con il corpo devastato dagli orgasmi, miei e loro, addormentandoci tutti e quattro assieme.

Continua’

P.S.
Fatemi sapere se anche queste storie vi piacciono; m’interessano sempre i vostri giudizi, soprattutto se femminili.
Scrivetemi a vivelafrance558@gmail.com
COME HO CAMBIATO LA MIA VITA ‘ 7^ parte

… Pierre, Laurence e’Jeremie!!!

Qualche giorno dopo la partouze con Paul ei suoi due amici, Corinne mi telefonò:
‘Ieri mi ha chiamato Monsieur F. ‘ ‘ mi disse ‘ ‘è rimasto molto soddisfatto di te; dai un’occhiata al tuo conto in banca e vedrai che bel regalo ti ha fatto. Mi ha anche detto che vorrebbe averti per se tutti i week end, che ne pensi?’
‘Mah, non so’ ‘ risposi titubante e un po’ sconcertata ‘ ‘ non vorrei essere troppo dipendente, tu sai che ho i miei figli cui badare e tutti i week end potrei non essere libera”
‘Guarda che è un’occasione unica’ ‘ m’interruppe lei ‘ ‘non capita spesso che un cliente chieda di riservare una ragazza così a lungo, e poi un cliente come Monsieur F., ti rendi conto? Potresti addirittura lasciar stare gli altri.’
‘Mah. Dammi un po’ di tempo per pensarci. Ti richiamo io.’
Cominciai a pensare che, dopo tutto, Corinne, forse, aveva ragione avere un solo uomo e poi solo nei week end, sarebbe stato meglio; basta con gli appuntamenti nelle stanze d’albergo, basta con il trovare uomini a volte anziani che volevano comportarsi come giovanotti. Paul era una persona distinta, famosa, un ottimo amante, anche se un po’ perverso (ma questo non mi dispiaceva) e poi mi aveva trattata come una signora.
Tra un paio di mesi sarebbero finite le scuole ed i ragazzi sarebbero partiti per gli stages estivi e per un periodo di vacanza con il loro padre ed io sarei stata molto più libera-
Ma la cosa che mi fece decidere fu, quando il giorno dopo andai in banca e vidi il bonifico che mi aveva fatto Corinne per la serata con Paul.
Era una cifra altissima!
La più alta che avessi mai ricevuto!
Enorme!
La sera chiamai Corinne e le dissi che ero d’accordo.
Cominciò così un periodo bellissimo!
Paul m’incontrava i venerdì sera e poi mi portava in posti magnifici; mi regalava vestiti, scarpe.
Andavamo in ristoranti e alberghi di lusso, dove lui era conosciuto e dove sapeva di poter contare su una discrezione assoluta.
Mi faceva visitare luoghi magnifici e si prendeva cura di me e della mia cultura.
Chiaramente le sere e le notti erano dedicate al sesso, da soli, in situazioni particolari ed eccitanti, con altre persone e immancabilmente le notti finivano in tumultuosi giochi erotici; devo confessare che mi divertivo molto.
Dopo circa un anno di ‘lavoro extra’ la mia vita e quella dei miei due figli era radicalmente cambiata.
Avevo una nuova auto, più grande, nuovi vestiti, un buon conto in banca e soprattutto non avevo più il pensiero di far quadrare i conti per vivere.
Non avevo cambiato stile di vita, continuavo a lavorare e a frequentare le vecchie amicizie a cui se n’aggiunsero di nuove, grazie soprattutto a Paul, nell’altra mia vita; per giustificare le spese in più che facevo, mi ero inventata una buona vincita al lotto.
Con l’avvicinarsi dell’estate cominciai a pensare ad una bella vacanza con i miei figli; finalmente mi potevo permettere una vacanza come avevo sempre sognato, libera dai pensieri di non dover spendere molto.
D’accordo con Paul, prenotai un soggiorno di un mese in un villaggio turistico sulla Costa Brava.
Fu un mese di completo relax per tutti noi.
Non cercai d’avere avventure, n’avevo avute abbastanza in tutto l’anno, volevo solo riposarmi e crogiolarmi al sole per essere in forma e ancora più bella al mio rientro.
Paul venne a trovarmi un paio di volte e fece anche conoscenza con i ragazzi.
Il rientro al lavoro, nel mese di settembre, fu un po’ traumatizzante.
Iscrissi i miei figli ad una scuola privata, che durante i fine settimana, organizzava per i ragazzi stages sportivi e così i miei figli erano impegnati ed io potevo essere libera per Paul.
Una sera Corinne mi chiamò al telefono:’ Ciao Clary, mi ha chiamata Monsieur F. (lei continuava a chiamarlo così, solo io lo chiamavo Paul), mi ha fatto una richiesta che potresti giudicare interessante, ma sarai tu a decidere.’
‘Avrebbe deciso di fare a suo figlio un regalo particolare per il conseguimento della laurea ed ha pensato di offrirgli una notte con te. ‘.. che ne dici ?’
Ci pensai su un attimo:’Certo. Perché no? Lo sai che non posso rifiutare niente a Monsieur F.’ ‘ risposi.
‘C’è un particolare’ ‘ continuò lei ‘ ‘a quanto pare il ragazzo vuole festeggiare in compagnia e vuole portarsi un amico… probabilmente vorranno scoparti contemporaneamente ‘ e ti ho procurato anche una compagna’ sarete in quattro’ che ne pensi?’
Risi:’ Non sia mai detto che mi tiri indietro davanti al pericolo, e sia! ‘
‘Ero certa che avresti accettato.’
‘Se ti conosco bene’ ‘ ‘continuai ‘ ‘hai già fissato una camera da qualche parte ‘ dico bene?’
Lei rispose ridacchiando:’Beh diciamo che mi sono già presa questa libertà.’

Arrivai all’hotel e come al solito trovai una stanza prenotata per me dalla mia ‘segretaria’.
In camera mi cambiai alla svelta indossando un lungo abito verde con uno spacco fino all’anca che lasciava vedere il reggicalze verde; sotto avevo solo un minuscolo string, verde anch’esso.
Il telefono suonò:’ Stanza 435′ ‘ disse una voce giovanile.

Entro nella nuova camera e trovo i due ragazzi già nudi che mi aspettano.
Le sorprese non finiscono mai, l’amico in oggetto è un africano compagno di università del primo.
I due sono in piedi, la diversità dei loro corpi mi colpisce e per un lungo istante rimango fissa a guardarli.
Biondo, snello e con un corpo nervoso, il figlio di Paul esibisce una verga lunga e affusolata già in piena erezione.
Ma quello che mi colpisce è il suo amico: bello come una statua di ebano, un torace glabro con dei larghi pettorali, degli addominali a ‘tavoletta di cioccolato’, due gambe muscolose e lisce e in mezzo a tutto questo un membro maestoso!!!
E’ semi-eretto, ma il glande, completamente scappellato, arriva già quasi a mezza coscia, la larghezza è proporzionale alla lunghezza e il tutto è completato da una borsa di testicoli enorme, interamente esposta, perché il giovane è completamente rasato.
‘Buonasera’ ‘ mi fa il biondo, riscuotendomi dal mio turbamento ‘ ‘io sono Pierre e il mio amico è Jeremie e tu’?’
‘Salve io sono Clary’ – dico sorridendo ai due, ma i miei occhi tornano verso quel palo d’ebano e la mia fighetta comincia bagnarsi al solo pensiero di averlo dentro.
In quel mentre bussano alla porta”Avanti’ ‘ dice Pierre.
La porta si apre ed entra una creatura bellissima!!!
Alta, con una chioma fiammeggiante alla Julia Roberts, degli occhi dorati che sembrano sprizzare scintille’ il tutto su un corpo da favola fasciato da una tuta di satin che lascia ben poco all’immaginazione.
‘Salve,’ ‘ fa, con voce squillante e giovanile ‘ io sono Laurence.’
‘Uaho’ ‘ esclama Pierre – ‘Mio padre non poteva farci un regalo migliore. Siete splendide!!! Magnifiche!!!’
Vedo con la coda dell’occhio Jeremie che sorride e annuisce.
‘Bene ragazze’ ‘ continua sedendosi sul letto, il cazzo eretto gli spunta tra le gambe ‘ ‘che ne dite di mettervi a vostro agio?’
Laurence ed io cominciamo a spogliarci.
Lo faccio molto lentamente, facendo scivolare l’abito sulla mia pelle, chinandomi a novanta gradi per togliere lo string con movenze feline e quando rimango solo con il reggicalze ed i sandali dal tacco a spillo il figlio di Paul mi dice: ‘Hai visto Jeremie che bella sventola? Si tratta bene il vecchio’..girati Clary fatti vedere bene’.
Faccio una passeggiata per la stanza facendo ondeggiare fianchi e culo e quando sono di nuovo di fronte a loro faccio una piroetta.
Intanto anche Laurence a finito di spogliarsi e viene a mettersi a fianco a me.
Mostra orgogliosa un paio di grossi seni bianchi, alti e pieni, con delle larghe aureole rosa e i capezzoli già induriti.
I seni fanno bella mostra su un corpo longilineo, ma non magro, con un culetto tondo e sodo alla brasiliana, che sormonta due lunghe gambe inguainate di nero.
Devo dire che è splendida!
Il primo ad avvicinarsi è Jeremie, viene verso di me mi prende per la vita e mi bacia con le sue grosse labbra carnose.
Metto le mani sulle sue spalle muscolose, chiudo gli occhi e mi abbandono tra le sue braccia, con un gemito.
Sento il membro che si solleva, preme duro contro il ventre e con la sua presenza tende a separarci.
Jeremie gioca con le mie labbra e fa scivolare nella mia bocca una lingua generosa.
Aprendo gli occhi, vedo che Laurence non ha perso tempo-
Pierre è allungato sul letto e lei, china su di lui, ha già imboccato il cazzo e lo sta facendo scivolare fra le labbra.
Con una mano lo masturba e con l’altra gli accarezza i testicoli.
Vedo le sue guance incavarsi per la suzione.
Sono terribilmente eccitata dallo spettacolo di questo superbo pompino.
‘Ti piace?’ ‘ mi chiede Jeremie, seguendo il mio sguardo e accorgendosi del mio turbamento.
‘Sì, Ho voglia di fare la stessa cosa.’
Lui sorride, si china e mi solleva tra le braccia come se non pesassi nulla.
Mi porta verso il letto, dove mi deposita delicatamente.
Si solleva e mette in mostra il suo cazzo, ora perfettamente duro.
E’ impressionante!!!
Lungo, arriva ben più in alto dell’ombellico, grosso, credo che abbia la larghezza del mio polso!!!
Tendo la mano per prenderlo, ma lui si ritira e prende a carezzarmi le cosce con delicatezza.
S’inginocchia davanti al letto e prende a leccarmi le dita dei piedi.
La carezza è deliziosa e io mi rilasso, sistemandomi più confortevolmente sul letto
Jeremie mi apre dolcemente le gambe e prende a salire con lingua’sui polpacci’le ginocchia’arriva alle cosce che ho spalancato.
Le sue grosse mani mi prendono per i fianchi’la sua lingua sale ancora’la mia figa è un lago di piacere’dopo un tempo, che sembra infinito arriva con il naso a carezzarmi la clitoride’il suo respiro la stimola’sento i miei umori fuoriuscire e scendere sul perineo.
Alzo la testa per guardarlo.
Lo spettacolo è all’altezza delle sensazioni.
E’ in ginocchio ai piedi del letto, le mie gambe sulle spalle, la sua testa nera è in mezzo alle mie cosce bianche, con le mani mi accarezza i fianchi e il ventre.
Il contrasto di colore delle nostre pelli, forma un effetto eccitantissimo.
La sua lingua rasposa s’infila tra le mie labbra intime prende a suggere gli umori che colano abbondantissimi,sento un dito accarezzarmi il forellino posteriore già abbondantemente lubrificato dai miei liquidi’lo forza con delicatezza ed io ricado sul letto e mi tendo come un arco per il piacere.
Serro la sua testa tra le cosce’le mie mani artigliano le lenzuola’e quando le sue labbra arrivano alla clitoride e l’avvolgono, questo si scatena nel ventre in un orgasmo devastante che sembra non debba mai finire.
Quando riprendo coscienza, mi accorgo che Pierre e Laurence hanno interrotto i loro giochi e mi guardano entrambi meravigliati.
Laurence ha il viso e i grossi seni maculati di sperma (più tardi Pierre mi confesserà che le urla del mio orgasmo hanno scatenato il suo e non aveva potuto trattenersi dal venire nella bocca di Laurence).
‘Beh devo dire che quando godi sei uno spettacolo’ ‘ mi fa Laurence.
‘Eccitantissimo’ ‘ aggiunge Pierre.
‘E non avete visto come eiacula!!!’ ‘ dice Jeremie ‘ ‘Una vera fontana. Mi ha riempito la bocca di nettare dolcissimo!!!’
‘Oohh è stato’è stato magnifico’devastante’un vero terremoto!!!’ ‘ esclamo.
Jeremie si solleva e avvicina le labbra alle mie, facendomi gustare il mio sapore.
‘Ora ho voglia di te.’ ‘ mi sussurra sulle labbra, mentre la sua lingua gioca con la mia-
‘Vieni’ ‘ gli dico attirandolo su di me, ne ho una voglia pazza anch’io.
Lui allunga una mano al comodino dove sono i preservativi e ne scarta uno-
‘Aspetta’ ‘ dico ‘ ‘te lo metto io.’
Così dicendo mi avvicino alla sua colonna di marmo nero.
E’ impressionante!!!
La prendo con una mano, non riesco a coprirne nemmeno la metà!!!
Non posso trattenermi, prendo a leccare quel grosso palo di ebano; cerco di prendere la cappella tra le labbra, ma è troppo grossa, riesco a far entrare solo la punta!!!
Comincio a succhiare la punta e a masturbarlo con la mano-
Lo sto insalivando per bene, quando sento le sue mani che mi prendono alle spalle e mi separano dolcemente dal suo bel giocattolo di carne.
‘Basta ora’ – mi fa ‘ ‘altrimenti faccio la fine di Pierre ed ho troppa voglia di prenderti-‘
Gli sorrido e allargando al massimo il profilattico comincio ad infilarlo aiutandomi con la bocca.
Per quanto lo stiri riesco a coprire soltanto due terzi del quel suo meraviglioso cazzo!!!
Lui mi prende e mi fa stendere sul letto.
‘Vieni’ ‘ lo invito allargando le gambe.
Si distende su di me e prende in bocca un capezzolo cominciando a succhiarlo.
Sento la cappella che preme sulle grandi labbra, allungo le mani e le apro per facilitargli l’ingresso.
Jeremie si solleva sulle braccia per meglio centrare il suo obiettivo ed io sollevo la testa per guardare.
Sento la cappella che entra, allarga le mie ninfe e vedo i suoi fianchi tendersi nella spinta ed un terzo del membro scivola dentro di me, abbastanza facilmente grazie alla mia abbondante lubrificazione.
Mi sento allargare le carni’si ritira un po’, poi spinge e più della metà entra’lo sento toccare il fondo della vagina’sono piena come non mai.
‘Sei buona’calda’stretta” – mi sussurra mentre mi bacia sul collo.
‘Non parlare, scopami bel mandingo.’
E lui mi scopa!!!
Comincia un vai e vieni lento e profondo; una scarica elettrica mi percorre la schiena ed il piacere s’impossessa di me.
Sollevo le gambe le allaccio alle sue reni, per favorire meglio la penetrazione.
Lui si accorge del mio godimento e accelera i movimenti.
Ho il ventre in fiamme, sto godendo.
Pianto le unghie sulle sue spalle, lo attiro a me e prendo a rispondere col bacino ai suoi colpi.
‘Aaahhh’ ‘ grido ‘ ‘Che bellooo’non ti fermare’sììì, cosììì’è troppo belloooo”
E lui non si ferma, mi scopa possente, lo sento arrivare in gola’e parto, l’orgasmo mi sommerge.
‘Sìììì’vai cosìììì’godooooo”
Perdo la coscienza del presente, il piacere è troppo grande, gli orgasmi si susseguono uno dopo l’altro.
Poi arriva il suo momento, accelera la cadenza, mi pende un seno con la sa grossa mano e lo stringe, i movimenti diventano disordinati, lo vedo irrigidirsi, rovescia gli occhi e’viene.
‘Uuuggghhh’ ‘ ruggisce ‘ ‘vengooo” ‘ e si scarica in me.
Tendo il ventre verso di lui per farmi penetrare a fondo, sento gli spasmi del suo godimento spandersi sulle pareti vaginali, immagino quelle grosse palle che si stanno svuotando nel mio ventre e il tutto rilancia il mio orgasmo.
‘Sììì’vieniììì’svuotati in me’riempimi la figa” – urlo piantandogli le unghie nei bicipiti possenti.
Quando riprendo coscienza del presente, Jeremie e steso su di me, ancora profondamente piantato nel mio ventre, il suo cazzo ha perso solo un poco della sua consistenza.
Sento dei gemiti, volto la testa e vedo Laurence appoggiata con i gomiti al bordo del letto a pecorina, mentre Pierre installato dietro di lei la sta montando con vigore.
I grossi seni ballonzolano sotto i colpi del suo amante; lui ogni tanto si china a prenderli con le mani per accarezzarli e strizzare i capezzoli tra le dita.
Lo sguardo appannato di Laurence mi fa capire che sta gradendo molto il lavoro che Pierre gli sta facendo.
Devo dire che sono uno spettacolo affascinante ed eccitante!!!
Anche Jeremie si è votato a guardarli e anche lui deve trovare i due amanti eccitanti, perché sento il suo membro riprendere consistenza in me.
Si solleva e si sfila da me per distendersi dietro la mia schiena; si è tolto il preservativo e appoggia il cazzo ancora avvolto di secrezioni tra le mie natiche, mentre con una mano avvolge il mio seno.
Laurence è prossima a godere, lo capisco dai gemiti sempre più alti e frequenti, Pierre la tiene per i seni e la sta pilotando a fondo.
Ora lascia un seno e con la mano scende verso il ventre e prende a massaggiarle la clitoride.
Questo scatena l’orgasmo della mia amica, che solleva la testa, rovescia gli occhi e viene:
‘Ssssssstttttttt’ ‘ un lungo sibilo esce dalle sue labbra, mentre spinge i fianchi indietro per essere penetrata a fondo.
Pierre la prende per i fianchi e affonda in lei emettendo un gemito animalesco, poi si accascia sulla sua schiena.
Lentamente Laurence avanza sul letto liberandosi del maschio e si stende accanto a me.
Ci abbracciamo e cominciamo a farci le coccole; siamo due femmine appagate che ora hanno bisogno di dolcezza.
I due maschi si alzano e li vedo dirigersi verso una porta che penso sia il bagno.
Laurence ed io continuiamo a scambiarci le coccole; un odore di sesso pervade la stanza.
Dopo un po’ cado in un leggero dormiveglia.
Qualcuno mi sta leccando le cosce!!!
Riapro gli occhi e vedo la rossa capigliatura di Laurence tra le mie gambe,
Vorrei dire qualcosa ma un cazzo lungo e affusolato si presenta davanti al mio viso.
E’ Pierre che in ginocchio affianco a me mi porge la sua asta, già bella dritta e dura.
Non mi faccio pregare, la prendo con una mano, appoggio le labbra alla punta e con un lento e lungo movimento me ne faccio scivolare più della metà in gola.
Comincio un movimento di va e vieni, aspirandolo con forza quando lo tiro fuori; lui gradisce molto e un lungo gemito esce dalle sue labbra.
Laurence, intanto, non ha perso tempo; sento le sue labbra che separano le mie intime e avviluppano la clitoride suggendola e titillandola con la lingua.
‘Aaahhh’sììì’che belloooo” ‘ esclamo, quasi urlando, dal godimento e interrompendo per un attimo la fellazione.
Laurence mi solleva le gambe sulle sue spalle e con le mani mi apre al massimo.
La sua lingua comincia a percorrere la mia figa per tutta la lunghezza, scendendo anche più in basso ed umettando il mio forellino.
Il mio ano è molto sensibile e come la lingua lo sfiora una scarica elettrica mi percorre il corpo e la figa comincia ad emettere umori.
Non posso gridare perché ho la bocca ingombra del membro di Pierre, ma il lungo mugolio e la quantità di umori che secerno, non lasciano dubbi a Laurence, di come gradisco le sue attenzioni.
Certa del mio piacere, mi allarga per bene le natiche mettendo allo scoperto il forellino.
La sua lingua centra il bersaglio e la sento penetrare, rigida, all’interno.
Ha una lingua lunga e puntuta, mi penetra e sento che ruota accarezzandomi le mucose interne.
Sono al settimo cielo!!!
Sto godendo così tanto, che nemmeno mi accorgo che Pierre si è allontanato da me!!!
Laurence sfila la sua lingua e si solleva: ‘Noooo” ‘ grido ‘ ‘Non te ne andare e troppo bellooo”
Ma subito sento che qualcos’altro di duro a preso il suo posto.
Apro gli occhi ed ora c’è Pierre tra le mie cosce ed il suo uccello è puntato verso il mio ano.
Pierre mi tiene per le natiche, aprendomele al massimo ed il suo cazzo oscilla non sapendo bene dove entrare, poi con un colpo deciso mi penetra, davanti, in figa, trovando la strada aperta e ben lubrificata.
Comincia a pomparmi a fondo, sento la punta toccarmi il collo dell’utero, ma forse sono ancora dilatata dal passaggio di Jeremie, così percepisco appena la sua grandezza.
Dopo un po’ le mie pareti interne si adattano alla nuova dimensione e abbracciano il membro che mi sta scavando in profondità.
Laurence, intanto si è distesa sul letto accanto a me ed ora si sta occupando dei miei seni che, dal piacere, sembrano debbano esplodere tanto sono gonfi.
Solleva le labbra e ci allacciamo in un lungo e languido bacio.
Le nostre lingue prendono a giocare, mentre le mani esplorano i nostri corpi.
La mia mente è un guazzabuglio di sensazioni’percepisco il cazzo di Pierre che continua a scoparmi’mi abbandono al piacere dell’amplesso lesbico con Laurence’ad occhi chiusi mi abbandono a questo vortice di piacere.
Qualcosa cerca di separare le nostre labbra’apro gli occhi e mi trovo davanti il palo d’ebano di Jeremie, perfettamente in tiro e con le grosse vene gonfie a contornarlo.
S’insinua tra noi due e tutte e due per riflesso cominciamo a leccarlo per tutta la lunghezza.
Ci alterniamo leccando a turno e quando le nostre labbra s’incontrano ci scambiamo le lingue e la saliva.
Sento Pierre che si sfila da me la punta del suo uccello cerca l’altra apertura dietro.
Lascia con una mano i miei fianchi e si aiuta per meglio dirigere il dardo.
Quando centra il forellino, con una spinta decisa mi penetra fino all’elsa e il mio ano dilatato e ricettivo lo avvolge come un guanto.
‘Aaaarrrggghhh” ‘ gemo, ma di piacere non di dolore.
La penetrazione è totale, sento le sue palle sbattermi contro le natiche.
Comincia a pomparmi con foga, mentre io riporto la mia attenzione al mostruoso cazzo di Jeremie.
Pierre si deve essere troppo eccitato scopandomi, perché resiste poco al caldo abbraccio del mio culo; lo sento tendersi, mi pianta le dita nelle natiche e percepisco le contrazioni del cazzo, mentre gode scarica i suoi getti nel preservativo.
Quando si sfila da me, mi lascia un senso di vuoto e la voglia di godere del mio orgasmo anale.
Alzo gli occhi verso Jeremie:’Vieni’ ‘ gli dico ‘ ‘prendimi’inculami’ho voglia di godere”
Lui non si fa pregare, s’inginocchia fra le mie cosce spalancate e si appoggia i miei polpacci sulle spalle.
‘Fai piano’ ‘ lo prego ‘ ‘sei talmente grosso’non mi sfondare.’
Laurence, sensibile al mio timore, si avvicina e lo aiuta nella penetrazione.
Prima fa colare un po’ di saliva sul mio ano ancora dilatato, poi con le dita la fa penetrare massaggiandomi l’interno e dilatandomi ancora di più.
Mi lascio andare a quel dolce massaggio ed i miei muscoli si distendono in attesa della penetrazione.
Quando pensa che io sia pronta, porta la grossa cappella a contatto del culo e lui comincia spingere.
Lo sento entrare lentamente, la grossa punta mi dilata lo sfintere e si fa strada dentro di me.
E’ enorme mi sento aprire come non mai, ma non provo dolore, anzi il piacere sta lentamente impossessandosi di me.
E’ molto delicato; apro gli occhi e vedo che mi sta guardando, attento alle mie reazioni.
‘Va tutto bene?’ ‘ mi chiede ‘ ‘non ti faccio troppo male?’
‘Nooo” ‘ gli dico in un soffio ‘ ‘vai così’non mi fai male’mi fai beneeee”
E lui continua la sua lenta progressione fino a che sento i peli ruvidi del suo pube che sfregano contro la figa.
Si ritrae di una buona metà e poi sempre lentamente riaffonda.
La sensazione di riempimento è totale!!! Lo sento arrivare allo stomaco!!!
Ma il sentirmi riempita e posseduta da questo splendido maschio, scatena in me la lussuria.
‘Vai ora’ ‘ lo incito ‘ possiedimi a fondo’inculami’voglio sentirti tutto dentroooo”
Lui accelera i movimenti e stavolta lo sento veramente’mi sta sfondando’mi sembra di essere impalata!!!
Il piacere mi sommerge e comincio a godere.
‘Sìììì’cosìììì’sfondami’fammi godere’ancora più forte, voglio che mi rompi il culoooo”
Ondate di piacere mi avvolgono, partendo dallo sfintere per esplodere nella testa.
Jeremie si muove dentro di me tenendomi stretta a lui ed afferrandomi i seni di cui pizzica i capezzoli inevitabilmente duri per l’eccitazione.
‘Dai prendilo tutto’ siiiiiiii che culo burroso che haiiiiii’te lo voglio sfondare.”
‘ Vai adesso, infilamelo tutto’voglio sentirti fino in fondo ‘sfondami’ – lo incito.
Gli affondi diventano più possenti, sento il cazzo espandersi nel mio intestino.
“OOhhh ohh che grosso e duro che sei, mi spacchi’ si’si spaccami il culo’inculami tutta.”
‘Mi fai morire’ si’ sto godendo col culo’ sbattimi’riempimi”
‘AAHHH’hai un culo favoloso’caldo e morbido come il burro’sto per venire’adesso, aspetta, ecco, arriva…’ e la sborra calda comincia ad invadermi l’intestino!!!
Caspita penso in attimo, non si è messo il preservativo!!!
Mi sento allagare’sento caldo dall’utero fino alla testa’continua a riempirmi del suo liquido bollente’sto godendo’ l’orgasmo mi esplode dentro moltiplicato per cento’più caldo’più lungo.
Si scarica dentro’sento i suoi fiotti riempirmi come un fiume in piena’si stende su di me e prende tra le labbra un seno, mordendomi nella foga’ mi sembra che il mio orgasmo duri un’eternità.
Mi lascio andare distrutta sul letto e restiamo li, l’uno sopra l’altra, uno dentro l’altra a riprendere fiato.
‘E’ stato’è stato’incredibile’potente’meraviglioso!!!’ ‘ riesco a dire dopo un po’ ‘ ‘Non avevo mai provato delle sensazioni simili’un piacere così intenso!!!’
‘Tu sei meravigliosa. Hai un modo di godere’esplosivo’che coinvolge’Ed hai un gran bel culo!!! Stretto ed elastico’che avvolge come un guanto!!! Proprio un culo fantastico per essere una donna bianca.’
‘E tu hai proprio un bel cazzone da negro’ ‘ gli ribatto ridendo ‘ ‘e lo sai usare molto bene.’
Le sue labbra cercano le mie e ci uniamo in un bacio, lungo e sensuale.
Quando ci stacchiamo lui appoggia la testa sulla mia spalla; nessuno dei due pensa minimamente a cosa stanno facendo Pierre e Laurence.
Mi addormento così, con il cazzo di Jeremie ancora profondamente piantato nel culo.
Non so quanto ho dormito, vengo svegliata da strani rumori, come degli urletti.
Prima di aprire gli occhi la mia mente ritorna alla splendida inculata fatta con Jeremie.
La mia mano, istintivamente, scende dietro, tra le natiche; ho lo sfintere ancora ben dilatato e appiccicoso di sperma.
M ha aperta proprio per bene, ma quanto ho goduto!
Un urletto seguito da un lungo mugolio mi strappa ai miei pensieri.
Volto la testa e, sul tappeto, vedo i miei tre compagni allacciati in un sandwich portentoso!
Laurence è impalata sul grosso palo di Jeremie, il quale, mentre la pilona arditamente, ha afferrato con le sue grosse zampe nere i bei meloni della rossa e ne sta succhiando, alternativamente, le rosee punte.
Dietro di lei, Pierre, in ginocchio, la sta inculando aggrappandosi ai fianchi.
Il trio è un po’ defilato rispetto a me e quindi ho una vista perfetta dei membri che entrano ed escono dagli orifizi della donna.
Da come Laurence mugola e urla, credo che stia godendo parecchio ed i due ragazzi la stanno scopando incessantemente.
E’ uno spettacolo molto eccitante, tanto che la mia mano scende, da sola, alla mia fighetta, trovandola già morbida e bagnata e comincia a giocare con il bottoncino.
Devono aver cominciato da un po’, perché dopo qualche minuto sento Laurence urlare e se anche non la vedo in viso, capisco che è partita per un orgasmo da sballo.
Quasi in contemporanea Pierre si sfila dal culo e toltosi il preservativo annaffia di sborra la schiena della rossa.
Solo Jeremie resiste e continua infaticabile a scopare la donna col suo obelisco di carne, che quando esce dal corpo della donna è lucido di umori.
Mentre Laurence continua a godere gemendo, dopo un po’ anche lui si arrende e tendendosi verso l’alto sprofonda nella figa e viene.
Vedo chiaramente le contrazioni dei grossi testicoli che indicano che l’uomo si sta scaricando.
Quando i tre si riprendono ci accomodiamo tutti sul grande letto.
Pierre e Jeremie non smettono di elogiare le nostre capacità amatorie, di come siamo state brave e di come hanno goduto.
Ma anche noi ci siamo prese la nostra bella fetta di piacere!

Forse mi sono dilungata un po’ nel raccontarvi questa avventura, ma penso ne valesse la pena.
Era la prima volta che facevo sesso con un uomo di colore e devo dire che tutto ciò che avevo sentito dire o letto su come fossero dotati e sulla loro resistenza, corrisponde a verità.
Il ricordo di quella straordinaria notte a quattro è ancora indelebilmente impresso nella mia mente.

Continua’

P.S.
Fatemi sapere se anche queste storie vi piacciono; m’interessano sempre i vostri giudizi, soprattutto se femminili.
Scrivetemi a vivelafrance558@gmail.com
COME HO CAMBIATO LA MIA VITA ‘ 8^ parte

…il Nuovo Anno e l’incontro.

Il tempo passava ed il mio conto in banca cresceva; avrei potuto anche rinunciare alla mia seconda professione oramai i problemi erano superati.
Seppi che era in vendita una villetta bellissima nei pressi di casa mia e io l’avevo sempre considerato un sogno irraggiungibile, ma adesso ‘ chissà quanto mi ci sarebbe voluto per farlo diventare realtà ‘ forse avrei dovuto continuare ancora un po”
Arrivò il periodo del Natale ed i miei figli vennero a casa per le vacanze.
Avevo prenotato un bellissimo chalet nelle montagne della Savoia e lì trascorremmo una settimana da sogno.
Due giorni prima di Capodanno i ragazzi (il più grande, D., aveva ormai 13 anni e il secondo, S., ne aveva 9) partirono con il collegio che aveva organizzato una vacanza di Capodanno sulla neve per insegnare ai ragazzi a sciare e sarebbero tornati a casa solo dopo l’Epifania.
Io avevo organizzato il mio Capodanno con la mia amica Gilda ed il resto della compagnia (Paul e sua moglie erano partiti per una settimana bianca e per Capodanno niente secondo lavoro): Gilda aveva organizzato di passare la serata e la notte in crociera sul fiume e saremmo rientrati solo al mattino.
Passai tutto il pomeriggio a prepararmi.
Lungo bagno caldo, un quarto d’ora di lampada solare, depilazione della figa (il resto del mio corpo non ne aveva bisogno perché era liscio, senza l’ombra di un pelo), mi lasciai solo una strisciolina di peli a mo’ di guida verso la fessura.
Scelta dell’abito: l’ultimo mio acquisto, fatto con Corinne, era un bellissimo abito rosso, disegnato da un nome famoso, sopra aveva una scollatura quadrata, sostenuta da due bretelline di lamè rosso, che lasciava scoperta la metà superiore dei seni, la gonna era formata da due panni di tessuto, davanti e dietro, aperti sui lati fino alla fine della coscia’insomma una bomba sexy.
Sotto indossai calze rosse autoreggenti e uno string di velluto rosso (porta fortuna), ridottissimo che mi separava le labbra della figa e mi accarezzava dolcemente il clitoride.
Per finire indossai un paio di sandali aperti rossi, ricoperti di pallettes, allacciati alle caviglie, con un tacco a spillo di 10 cm.
Mi rimirai allo specchio’ero uno schianto!!!
Un’ultima nuvola di profumo e infilai la pelliccia di volpe (dono di Paul, ma io dicevo a tutti che era finta, per non destare sospetti) ed uscii.
Gilda mi attendeva in macchina ed insieme ci recammo all’appuntamento che era all’imbarcadero sul fiume.
Quando tutti furono arrivati salimmo a bordo.
Entrammo nel locale adibito a ristorante, ci accolse una luce soffusa ed una musica dolce.
Uno dei camerieri, ci accompagnò al tavolo, ci sedemmo e subito furono serviti dei drinks.
Guardandomi in giro vidi che in un angolo un pianista stava suonando delle vecchie canzoni, e sembrava non fare caso al brusio di sotto fondo dato dal parlottare degli avventori, sulla nostra destra c’era un buffet lunghissimo con sopra ogni ben di dio da mangiare e bere.
All’esterno alcune persone erano appoggiate alla balaustra attendendo la partenza,
nella sala alcune coppie stavano già ballando, mentre gli altri presenti erano seduti a tavoli, come il nostro che occupavano il resto del locale.
Ero seduta con alla destra una vecchia conoscenza, Gerard (il primo, ricordate? il marito della mia amica Catherine) e alla sinistra un ragazzo molto giovane, avrà avuto forse ventidue, ventitré anni, nipote di qualcuno della comitiva, davanti me un nuovo arrivo nella compagnia, un amico di Gilda, Patrique, ha trentatré anni, alto, bruno e ben fatto.
La cena cominciò, così come cominciò a scorrere lo champagne.
Ad un tratto sentii che una mano sfiorava la mia coscia destra, nella parte lasciata nuda dalle calze: il panno davanti della gonna sedendomi era finito in mezzo alle gambe.
Era quel figlio di puttana di Gerard, ci stava provando ancora e davanti a tutti!

Mi giro a guardarlo e lui mi ricambia uno sguardo sarcastico, poi si china al mio orecchio:
‘Sei bellissima’ ‘ mi sussurra – ‘mi hai eccitato’ dai allunga la mano che ti faccio sentire che effetto mi fai.’
Mi sta provocando’ vuole vedere se ho il coraggio’ non chiedo altro.
Allungo la mano, protetta dalla lunga tovaglia e le mie dita si stringono sul rigonfiamento dei suoi pantaloni.
E’ già bello duro!
Adesso sono io che voglio provocarlo per vedere come reagisce, voglio sentirlo gonfiare nei suoi pantaloni, tanto da non poterlo più nascondere.
Prendo a carezzarlo per tutta la lunghezza, fermandomi ogni tanto per stringerne tra le dita la punta.
Gli altri stanno mangiando e chiacchierando e non badano a noi.
Sento che comincio a bagnarmi, la situazione mi eccita, lo string sotto la gonna mi tormenta il clitoride; scendo con la sinistra tra le gambe e mi regalo una lunga carezza infilandomi anche un dito nella figa ormai fradicia; poi, con una scusa, mi chino verso di lui e gli faccio annusare il mio dito, con il mio odore.
Lascio che la stoffa della gonna scivoli di più tra le mie gambe e scosto un po’ la sedia dal tavolo per fargli vedere casualmente le mie gambe, velate dalle calze, scoperte fino all’anca… voglio torturarlo un po’, vedere nel suo sguardo l’eccitazione salire, diventare imperiosa.
E’ la sua mano, ora, che sfiora il pacco voluminoso nei pantaloni, di nascosto prima, poi in modo sempre più palese, spudorato.
I miei occhi sono fissi sulla sua patta… faccio scorrere la lingua sulle labbra umide, con un gesto provocante, come a dire ‘Vorrei prenderti tra le labbra”
Mi avvicino con una scusa e lo sfioro’ sussulta… la tovaglia mi nasconde agli occhi degli altri, i suoi sono puntati nei miei.
La mia mano torna a stringere la sua asta sopra la stoffa’ è durissima… voglio sentirla meglio.
Con una svelta mossa faccio scendere la lampo e m’infilo dentro cercando la sua pelle liscia e calda.. eccolo lo sento pulsare, scendo alle sue palle durissime, me ne riempio la mano e poi risalgo lungo l’asta tiratissima’sussulta ancora… sento tra le dita la sua cappella, è gonfia, grossa, umida, ne seguo il disegno, la consistenza… è morbida e…
“Piano” – mi sussurra – “o mi fai sborrare.”
“Siiii ti prego sborra qua’ in mezzo a tutti voglio’ sentire il tuo sapore'” – gli sussurro di rimando ‘ ‘aspetta…’
Mi guardo un attimo attorno’nessuno ci presta attenzione’glielo tiro fuori dai pantaloni e comincio a menarlo su e giù lentamente, molto lentamente, in modo che nessuno possa vedere il movimento del mio braccio, ma la pressione delle mie dita, raccolte ad anello intorno alla sua asta, aumenta sempre più…sento che si gonfia sempre più’ sta per sborrare…
‘Siiii’ ‘ gorgoglia coperto dalla musica e mi blocca il polso alla base del cazzo stringendolo per dirigere il getto.
Sta sborrando… sotto… contro il tavolo… muove la mia mano in due, tre colpi forti, furiosi.. i getti finiscono a terra e in parte sulle mie caviglie… per un attimo chiude gli occhi gemendo… lo sperma cola sulla mia mano, caldo’ bollente…
Non oso guardarmi intorno, non oso guardare sotto…prendo il tovagliolo e cerco di ripulirmi alla meglio, la mano… fradicia…poi guardandolo mi lecco un dito’due’ il suo sguardo sembra dirmi ‘Ti scoperei qui’ora’davanti a tutti.’
Mi guardo intorno; sembra che nessuno abbia notato quello che è successo, solo il ragazzo alla mia sinistra mi guarda con un sorriso malizioso.

Quando arrivò la mezzanotte ero già bella che partita.
Il vino e le manovre sotto il tavolo mi avevano scaldato, mi sentivo eccitata e la figa era umida e calda.
Festeggiammo l’arrivo del nuovo anno tra un turbinio di grida, risa, champagne.
Lo scambio di auguri, era la scusa per molti uomini per allungarmi carezze e toccatine, sui seni, sul fondoschiena’ essendo divorziata e sola, mi consideravano come una facile preda.
Cominciarono le danze; ballai molto un po’ con tutti.
Molti mi stringevano facendomi sentire contro il ventre le loro erezioni, altri approfittavano della luce soffusa per accarezzarmi il culo e mormorarmi frasi a vote sconce.
Io non me la prendevo, ero allegra, un alquanto brilla ed eccitata; li lasciavo fare, d’altronde bisognava festeggiare il nuovo anno!!!
Solo Patrique, quando ballai con lui, non si permise delle avances; fu molto corretto, mi parlò di lui, mi chiese di me, era molto interessato a chi fossi, cosa facessi’
Era piacevole parlare con lui ed era molto affascinante.
Il ragazzo che era seduto accanto a me a tavola, che seppi chiamarsi Gilbert, alzandosi, m’invitò a ballare e con molta galanteria, quando feci per alzarmi, venne alle mie spalle e scostò la sedia.
Mi prese per mano e mi portò al centro della sala.
Mi strinse a sé, e passandomi una braccio intorno alla vita cominciammo a ballare tenendo i nostri volti vicini, mi lasciai andare tra le sue braccia.
Ballammo alcuni lenti; era un bel ragazzo gentile, ogni tanto mi accarezzava la schiena nuda e mi mormorava paroline gentili.
Mi piaceva quel giovane, mi sentivo disponibile, appoggiai la testa alla sua spalla e mi lasciai andare al ritmo della musica.
Ci scambiavamo delle piccole effusioni e ben presto sentii che nella parte bassa dei suoi pantaloni qualcosa prendeva consistenza.
‘Ho visto tutto, sai?’ ‘ mi disse a un certo punto, prendendomi con un dito il mento per farmelo alzare.
‘Cosa?’ ‘ gli chiesi.
‘Quello che hai fatto prima’sotto il tavolo’a Gerard.’
Lo guardai stupita: ‘ E allora?’
‘Niente, mi ha eccitato’ è tutta la sera che ti desidero’te ne sarai accorta”
Gli sorrisi: ‘Certo. E’ un po’ difficile non accorgersi di quello che mi stai spingendo contro la pancia’ – e guardandoci negli occhi le nostre labbra, dapprima si sfiorarono, poi con più trasporto ci baciammo appassionatamente.
Quando la canzone finì feci per avviarmi verso il nostro tavolo, ma lui con molta dolcezza mi prese la mano e mi portò fuori.
Era buio, a parte il riverbero delle luci della sala che scintillavano sull’acqua, ma si vedeva abbastanza perché notassi l’espressione di desiderio che lui aveva sul viso.
Eravamo appoggiati alla balaustra e cominciai a tremare, ma non avevo freddo, immaginavo quello che sarebbe successo.
Gilbert, premuroso, se ne accorse e mi strinse tra le braccia.
Gli prendo il viso tra l mani e lo bacio ancora, con trasporto.
Le nostre lingue danzano assieme, cercandosi e trovandosi.
Le sue mani mi accarezzano dolcemente, cercano i miei seni e li stringono, prendendo, poi, le punte dure come chiodi.
Una mano scende dal seno e scostando il panno della gonna, si appoggia al mo monte di venere; sento un umidore tra le cosce e la figa si bagna.
Continuiamo a baciarci’la sua mano si fa ardita’scosta lo string e con un dito trova la clitoride.
Il contatto mi elettrizza e la mia fighetta risponde emettendo una colata di umori.
Cerco il suo membro e lo trovo’in piena sua erezione’ duro’lo stringo nella mano’ vogliosa.
Senza parlare avanzo il bacino, allargando le gambe; lui ne approfitta e mi infila due dita nella figa che cola’ credo di impazzire dal desiderio.
Gli apro i pantaloni e gli tiro fuori il cazzo e comincio a menarlo.
Continuiamo, per un po’, a masturbarci reciprocamente.
Poi lascio il suo cazzo e gli metto le braccia intorno al collo: ‘Prendimi!’ ‘ gli dico in un orecchio e alzo una gamba, appoggiandomi alla balaustra, per facilitargli il compito.
Il suo cazzo trova da solo la strada e in un attimo è dentro di me’lo accolgo con un lungo gemito e lui comincia a scoparmi, con foga, mentre io sto già godendo.
E’ tutta a sera che sono eccitata, mi bastano pochi colpi di quel bastone che mi scava il ventre e vengo.
‘Sììì’cosììì’vengono’ ‘ grido, piantandogli le unghie nel collo.
Come mi capita quando sono molto eccitata, a quell’orgasmo ne segue subito un altro e il piacere sembra non finire mai’ un continuo..
Lui continua a sbattermi come con un pistone, con colpi regolari, forti, fino in fondo, ed io continuo a godere’ senza interruzione.
I suoi affondi, regolari, continuano per un bel po’ ed io perdo il conto degli orgasmi che ho, fino a che lo sento irrigidirsi e tenendomi saldamente per i fianchi, piantato in fondo, esplode in un fiume di sperma che mi riempie la figa.
Restiamo lì, abbracciati, con il fiato corto; il suo membro perde consistenza e lo sento scivolare fuori di me, la sua sborra comincia a colare sulle mie gambe.
Lui estrae un fazzoletto e me lo porge, un vero gentiluomo!!!
Mi asciugo alla meglio tra le gambe, cerco di ricompormi un po’ e mano nella mano torniamo nella sala.

La festa continuò per tutta la notte e quando, al mattino, finì, qualcuno mi riaccompagnò a casa, ma ero talmente partita che non ricordo neanche chi era.
Al risveglio, verso le quattro del pomeriggio, ci misi un po’ a capire dove ero ed a ricordare cosa ero avvenuto la notte.
Mi stirai nel letto, come mi piace fare quando mi sveglio mi accarezzai per tutto il corpo, i seni, le cosce, la passerina’la sentii morbida e bagnata, infilai un dito dentro’lo annusai’odorava di sperma’ricordai’era tutta la sborra che avevo ricevuto’le mie cosce ne avevano ancora i segni.
Ma mi sentivo bene, appagata, con un meraviglioso senso di sazietà ed un sapore pastoso in bocca.

Continua’

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COME HO CAMBIATO LA MIA VITA ‘ 9^ parte

…Patrique

Qualche giorno dopo la festa, il pomeriggio tornando dal lavoro, ricevetti a casa un magnifico bouquet di rose!!!
Con mia grande sorpresa, il biglietto era un invito a cena ed era firmato con il nome di Patrique!!!
Con Patrique, durante la cena avevamo scambiato solo poche frasi, qualche ballo, era stato molto corretto e niente mi aveva fatto pensare che io lo interessassi.
Sul biglietto c’era il suo numero di telefono.
La sera lo chiamai per ringraziarlo dei fiori, parlammo un poco ed accettai il suo invito a cena.
C’incontrammo due giorni dopo.
Durante la cena mi parlò molto di lui, ma non mi chiese quasi nulla di me e della mia vita.
Ex militare dell’aeronautica francese, aveva lasciato il servizio dopo un lungo periodo passato nei territori d’oltremare ed ora cercava con calma qualche nuovo lavoro.
Non ne aveva urgente bisogno, perché con quello che aveva guadagnato nel lungo periodo all’estero e la pensione che il governo gli passava, poteva prendere le cose con calma e guardarsi attorno.
Era molto gentile e corretto, non ci provò con me e mai fece allusione a quello che era successo la notte di Capodanno, o al fatto che se ne fosse accorto.
Passammo una normale e bellissima serata, come ormai non mi capitava da molto tempo.
Una settimana dopo lo chiamai per invitarlo a cena da me.
Preparai tutto con cura e mi preparai con la stessa cura’quell’uomo mi piaceva.
Non misi niente di eccentrico: una gonna giusto sopra al ginocchio, una camicetta di seta e scarpe con il tacco non troppo alto.
Si presentò all’ora convenuta: in mano aveva un mazzo di fiori e una scatola di cioccolatini’banale, ma fu un bel pensiero.
Cenammo con calma ed io gli parlai un po’ di me, della mia vita, omettendo ovviamente il mio ‘secondo lavoro’.
Gli parlai del mio matrimonio fallito, delle difficoltà finanziarie che avevo (!!!) a causa del fatto che il mio ex non mi pagava gli alimenti, dei miei due figli e dei sacrifici che facevo per farli studiare (!!!).
Lui mi ascoltò con interesse, mi disse che amava molto i bambini e che gli sarebbe piaciuto conoscere i miei.
Finimmo la serata così, senza un seguito!!!
Era da tempo che non cenavo con un uomo senza che poi ci fosse un dopo cena.
Al momento di lasciarci, lo invitai ancora a cena per il sabato successivo, i ragazzi avevano un weekend libero, così avrebbe potuto conoscerli-
Ci salutammo sulla porta, con un bacio sulla guancia.
Il giorno dopo chiamai Corinne e le parlai di Patrique e di come avevamo passato la serata, di come mi sentivo bene con lui.
Corinne, da donna di mondo che era mi mise in guardia: ‘Attenta Clary, da come parli mi sembra che sei pronta a cedere all’amore, fai attenzione, non precipitare le cose, a volte gli uomini non sembrano quello che sono’.ma se ti accorgi e senti che questo può essere quello giusto, allora non esitare e’buona fortuna’.
Il sabato sera si presentò alla porta ancora con dei fiori, ma nell’altra mano aveva due pacchetti che non mi diede.
Fece la conoscenza con D. e S. e tra loro si stabilì subito un buon rapporto; diede loro i due pacchetti ed i ragazzi saltarono di gioia alla vista dei regali che aveva portato.
Cenammo in un atmosfera gaia, famigliare; quanto tempo era passato dall’ultima volta!!!
Dopo cena, mentre io sparecchiavo, lui rimase nel salone e continuò a parlare e a giocare con i ragazzi.
Li guardavo dalla cucina e pensavo che i miei figli non avevano mai avuto un padre così’e forse per colpa mia’.
Passarono alcune settimane e fra me e Patrique le cose andavano sempre meglio;quando non avevo i weekend impegnati con Paul, li passavamo assieme, i ragazzi mi domandavano sempre di lui al telefono, ma niente sesso!!!
Ci vedevamo durante la settimana, sempre più spesso ed io avevo di molto rallentato il mio ‘secondo lavoro’; a parte gl’impegni con Paul, Corinne mi chiamava solo un paio di volte al mese.
Ci conoscevamo e frequentavamo ormai da tre mesi e lui non mi aveva ancora toccato, a parte qualche bacio; la cosa mi stupiva abbastanza, cominciavo a pensare che forse non era attratto sessualmente da me, così decisi di provocarlo.
Una sera che era da me per la cena, da soli, mentre ero in cucina a preparare, lui era a fianco a me e parlavamo.

Mi appoggio contro di lui e comincio a fare le fusa come una gattina’lo guardo negli occhi e gli sorrido maliziosamente.
Prendo un pomodorino dall’insalata che sto preparando, lo appoggio alle sue labbra tenendolo con le dita e con voce sensuale gli dico:”Succhialo… dai bagnalo”.
Lui tira fuori la lingua, lecca il pomodorino poi mi bacia e mi lecca le dita.
Abbasso la mano e guardandolo negli occhi senza batter ciglio me lo metto tra le cosce, risalendo sotto la gonna sposto con il mignolo lo string, appoggio all’imbocco della mia figa già bagnata il pomodorino e con una leggera pressione lo affondo dentro.
Lui non ha perso una virgola di miei armeggi… ha gli occhi spalancati, increduli…
‘E adesso se lo vuoi cercalo…’ – gli sussurro.
Allunga una mano e comincia a palparmi tra le cosce, La sua mano scosta il bordo dello string e prende a carezzare il monte di venere, la peluria e poi le lisce, gonfie ed umide labbra della mia figa.
Gli metto una mano dietro la testa e lo sospingo verso il basso: “Con lingua’cercalo con la lingua!” ‘ gli dico appoggiando un piede sulla sedia e spalancando le cosce sotto i suoi occhi’
Scivola lungo il mio corpo, sempre più in basso, fino ad arrivare tra le cosce.
Si abbassa per infilare la testa tra le mie gambe.
Lentamente mi sfila lo string’resta fermo per un lunghissimo istante poi mi guarda, sorride e mi sussurra: “Sei bella!!!”
Ho un brivido, inarco la schiena e gli spingo la testa tra le gambe.
Mi strappa un urletto, quando infila la sua lingua nel mio sesso.
Il mio respiro diventa subito affannoso e quando un suo dito si intrufola dentro di me capisco che la ragione mi ha ormai abbandonata del tutto.
Mi piace da morire, sento crescere l’orgasmo, gli accarezzo la testa, incoraggiandolo ancora di più.
Sto grondando umori lungo le cosce… le sue labbra sono incollate alle mie intime e succhia, aspira…mi ubriaca di piacere sempre di più ad ogni bacio’ad ogni colpo di lingua’non resisto’ e alla fine vengo.
‘Aaahhh’ ‘ gemo e vengo.
Sento l’orgasmo esplodere ovunque, nel sesso, nelle gambe, nei capezzoli…la mia figa si riempie ed emette un getto di umori che gli lava il viso.
Quando si solleva ha la faccia bagnata della mia broda; tra i denti stringe il pomodorino!
Levo l’ortaggio e mi attacco alle sue labbra, gustandone il sapore della mia intimità.
Ammorbidita dall’orgasmo, scivolo languida sul suo corpo e m’inginocchio sul pavimento.
Mi ritrovo davanti ad un bozzo enorme, che deforma i pantaloni; vedo chiaramente la stoffa muoversi sotto la spinta del cazzo, abbasso la lampo e lo estraggo dalle mutande.
Il suo membro è proporzionato al suo corpo robusto!
E’ estremamente dotato!
Un bel bastone di carne, spesso, ricoperto da un tessuto di vene scure e gonfie, duro come il legno, sormontato da una cappella grossa e gonfia’un vero spettacolo!!!
Comincio a leccargli la cappella, scivolando poi con la lingua su tutta l’asta.
‘Oh sì! Così Clary’leccamelo tutto.’
A questa magiche, eccitanti parole, apro la bocca per ingoiare il cazzo già luccicante di saliva.
Sono arrapata da impazzire, ora potrebbe farmi fare qualunque cosa.
“Succhialo, ingoialo bene.’
Piego la testa di lato e prendo in bocca il cazzone duro come un sasso.
Faccio fatica a prenderlo, e’ troppo grosso!!!
Riprendo bene a leccargli e succhiargli la cappellona.
“Che brava che sei, sei proprio una gran succhiatrice’ sììì, succhiami bene il cazzo.’
Queste parole mi fanno impazzire, con uno sforzo mi infilo il bastone in gola fino quasi a soffocare, è buono, lo succhio forte mentre con una mano mi scavo la figa.
Lo sento che trema: ‘Tra poco mi scarica un litro di sborra in gola’ ‘ penso.
E invece no!!!
Mi sfila l’asta dalle labbra, mi prende per le spalle e mi fa alzare.
Le sue mani possenti mi afferrano le natiche con forza e mi solleva a sedere sul bordo del tavolo.
Le sue mani si muovono su di me, mi toccano, mi scoprono; mi palpa il seno, il sesso e il culo senza un ordine rendendo tutto ancora più eccitante ed intrigante.
Mi sbottono la camicetta, mettendo in mostra il reggiseno di seta nera.
Mi abbassa le coppe del reggiseno e inizia a tormentare i miei capezzoli, prima con le dita e poi prendendoli tra le labbra a turno e succhiandoli come un bambino.
S’infila tra le mie cosce aperte, appoggia l’inguine contro la mia figa spalancata e mi stringe.
Mi incollo alla sua bocca e limoniamo per un bel po’, mentre le sue mani esperte mi spogliano di tutto ciò che ho addosso lasciandomi finalmente nuda.
“Sei la donna più attraente e più eccitante che abbia mai conosciuto!” – mi dice.
Mi viene fra le gambe divaricate, mi accarezza la figa con la mano.
Poi prende in mano il suo membro’ il suo sguardo è quello di chi si accinge a penetrare una donna per scoparla fino alla morte.
Lo vedo ruotare il sesso con la mano per poi strusciarlo contro le mie grandi labbra in un movimento che mi toglie il respiro.
Sono completamente stordita dall’eccitazione’non ce la faccio più a resistere.
Passo le mani attorno al suo collo e avvicinando le labbra al suo orecchio riesco solo a dirgli: “Scopami’sbattimi forte fammi godere.”
Non se lo fa ripetere e mi entra dentro piano piano.
Sento il suo glande enorme aprirmi le labbra ed entrare in me assieme ad alcuni centimetri di cazzo.
Quando lo spinge dentro mi sento quasi mancare per il piacere: duro, grosso, maschio, proprio quello che ci voleva per la mia figa impazzita.
Inizio io i movimenti, impaziente di godere e di farlo godere dentro di me.
“Dai scopami non ne posso più … ” – gli dico spingendo le sue spalle contratte per il forte piacere.
Sento che l’orgasmo sta avvicinandosi di nuovo e sta per travolgermi.
Lui lo avverte e ne approfitta per affondare completamente dentro di me con un unico, lungo, deciso movimento di reni.
Sento la punta del suo pene spingere dolorosamente sul fondo del mio utero.
“Ancora! Ancora! Ancora!” – grido io, e lui – “Sei stupenda, che gran bella figa che hai, voglio scoparti a fondo!”
Il mio viso è stravolto dalle emozioni che provo: ho gli occhi chiusi e la bocca socchiusa per il godimento.
Sollevo le gambe e le stringo attorno alla sua vita e mi lascio andare indietro sul tavolo, ho perso ogni controllo, ogni freno, voglio solo godere.
Spinto dal mio atteggiamento, prende a muoversi con sempre maggior impeto spingendo a fondo il robusto membro.
E’ quello che voglio, mi piace, godo nel sentirmi il ventre pieno, godo anche delle fitte di dolore che provo quando il glande cozza contro la cervice, urlo e mugolo di piacere eccitandolo ancora di più.
Il suo cazzo mi sta facendo morire… mi sta scopando la figa piena di umori caldi che scivolano fuori ogni volta che lo tira indietro per poi infilarmi con più forza provocando un osceno ed eccitante rumore dei nostri bacini che si scontrano e di sciacquio dentro il mio foro bollente.
‘Eccoooo… ssiiii… più forte adesso… più forte’ ‘ grido ‘ ‘siiiiiii… cossssììì… vengoooo… vengoooooooo…’
Un orgasmo fortissimo, travolgente sale dalla figa al mio cervello ed esplode, mentre una colata di umori esce dal mio sesso, bagnando il tavolo.
Per un attimo penso addirittura di svenire.
Quando mi riprendo lui è ancora dentro di me, immobile.
Mi bacia tenero le labbra e poi riprende a pomparmi ritmicamente.
Non resiste molto.
I sui movimenti si fanno via via più veloci, violenti e profondi.
Mi scopa forte e mi fa male.
Poi lo sento sussultare, un verso strozzato’ si ferma’ e con una smorfia esce dalla mia tana inondandomi di sperma il ventre e le cosce.
Esausto si accascia, rantolando di piacere sul mio petto.

Quella notte dormì da me e facemmo l’amore diverse volte prima di addormentarci strettamente abbracciati.

Continua’

P.S.
Fatemi sapere se anche queste storie vi piacciono; m’interessano sempre i vostri giudizi, soprattutto se femminili.
Scrivetemi a vivelafrance558@gmail.com
COME HO CAMBIATO LA MIA VITA ‘ 10^ parte

…e infine il matrimonio

Due settimane dopo quella notte, si trasferì a casa mia e cominciò la nostra vita assieme.
Parlai con Corinne e le dissi che mi ero innamorata di Patrique e non avrei continuato a lavorare per lei, quella parentesi della mia vita era chiusa.
Comprese subito e mi lasciò libera, anzi fu contenta per me, anche se, mi disse, molti uomini mi avrebbero rimpianto.
Rimanemmo, comunque, amiche e lo siamo ancora.
Anche Paul si dimostrò comprensivo e felice.
‘Nonostante tutto, sei una brava ragazza e meriti di rifarti una vita normale’ ‘ mi disse.
‘Grazie’ ‘ risposi ‘ ‘sei molto caro a dire così.’
‘Forse, ogni tanto potremmo incontrarci ancora’ ‘ continuò.
‘Non credo. Quando amo un uomo sono fedele ed amo Patrique.’
‘D’accordo. Spero che se vi sposerete, m’inviterai alla cerimonia.’
‘Certo,’ ‘ risposi ridendo ‘ ‘anzi sarai il mio testimone.’
Dopo qualche mese, nella ditta dove lavoravo, venni a sapere che cercavano un direttore del personale.
Ne parlai a Patrique e fissai per lui un incontro con il principale.
Il mio principale fu molto colpito dalla professionalità di Patrique e qualche giorno dopo lo convocò per un periodo di prova.
Passata qualche settimana, mi convocò nel suo ufficio.
‘ Clary, sono molti anni che noi lavoriamo assieme e io sono sempre stato molto soddisfatto di te’ ‘ cominciò ‘ ‘ Ora io vorrei assumere Patrique, il quale mi piace professionalmente e trovo che svolge un lavoro impeccabile’.
‘ Questa è una bellissima notizia’ ‘ replicai.
‘ Si’ ‘ continuò lui ‘ ‘ ma io ho una regola sul lavoro: non voglio assolutamente che moglie e marito, o comunque persone che vivono assieme, lavorino assieme’ così in virtù dei molti anni della nostra collaborazione, lascio a voi due la decisione’o tu, o lui’fammi sapere presto cosa deciderete’.
Lasciai l’ufficio sconvolta: o continuavo a lavorare, o lasciavo il mio posto a Patrique.
La sera a cena parlammo di quello che mi era stato proposto; ne parlammo a lungo e alla fine Patrique esordì dicendo: ‘ Clary, vuoi sposarmi? Io potrei continuare a lavorare’il mio posto, sai bene, ha uno stipendio ben più alto del tuo’e poi tu puoi trovare un altro lavoro’credo che sia un’occasione unica’.
Pensai che aveva ragione, e poi volevo vivere con lui’ma ero combattuta; non avrei avuto più la mia indipendenza’ ma l’idea di sposarmi con lui mi piaceva.
Alla fine, tra le mie lacrime, prendemmo la decisione; avrei lasciato il mio posto e ci saremmo sposati, molto presto.
Patrique cominciò a lavorare dopo due settimane.
Io rimasi a casa, sola, fino alla sera, ero triste, ma avevamo deciso di sposarci da lì a sei mesi, così mi gettai a pieno nei preparativi.
Tutto procedeva regolarmente e non avevo alcun problema con Patrique.
Corinne e Paul mi chiamavano regolarmente per informarsi su come procedevano le cose.
Con Corinne poi uscivo spesso, insieme passavamo pomeriggi interi a girare per i negozi a guardare le cose necessarie al matrimonio.
Insomma dopo qualche settimana non pensavo più al mio lavoro perso, ma solo al mio matrimonio.
Siamo così arrivati al giorno della cerimonia che si svolse, nel pomeriggio, presso il comune della città.
Essendo io divorziata non potevamo sposarci con il rito religioso.
Dopo la cerimonia e le inevitabili fotografie, con parenti ed amici abbiamo festeggiato in un elegante ristorante della zona.
Come è usanza in Francia i festeggiamenti si protrassero fino a tardi.
Dopo aver distribuito i confetti, mi recai in una camera dell’annesso albergo, gentilmente messaci a disposizione, per cambiarmi d’abito prima dei saluti finali e della partenza per la luna di miele.
Entrata nella stanza mi chiusi la porta alle spalle. Dopo essermi tolta le scarpe provai inutilmente a sbottonarmi l’abito sulla schiena. Rassegnata mi stesi sul letto ad aspettare Patrique al quale avevo chiesto di portarmi la borsa con tutto il necessario per cambiarmi.
Quando ho sentito bussare mi sono limitata a dire che era aperto restandomene comodamente sdraiata.

Con mia grande sorpresa la porta si apre e mi trovo di fronte Paul!
Scatto a sedere sul letto con un certo imbarazzo.
Si vede che ha bevuto ed è su di giri:
‘Ciao, Patrique è impegnato a trattenere gli ospiti e mi ha pregato di portarti la borsa.’
‘Grazie Paul, puoi posarla lì, vicino alla consolle?’
Mi alzo per andare a prendere i vestiti nella borsa, poi mi ricordo del problema che ho con i bottoni dell’abito:
‘Visto che sei qui, ti dispiace aiutarmi? Non riesco a sbottonare l’abito sulla schiena.’
‘Certo mia cara.’ ‘ mi fa con un sorriso sornione ‘ ‘Per te questo ed altro.’
Ho chiesto a Paul di posare la borsa sul letto e lui mi ha subito accontentata mentre si complimentava per l’ottima riuscita della cerimonia e del ricevimento.
Mi ha quindi salutato e si apprestava ad uscire quando io l’ho fermato. Avevo bisogno che mi aiutasse a sbottonare l’abito. Lui ha accolto la mia richiesta con un certo stupore sicuramente inferiore al mio disagio.
Si avvicina ed inizia a slacciare i bottoni.
Lentamente, l’abito si è apre mostrando la mia schiena nuda.
Attraverso lo specchio fisso Paul che sta facendo altrettanto, poi si abbassa per baciarmi le spalle, alla base del collo, dietro la nuca.
Un brivido mi attraversa la spina dorsale; Paul conosce i miei punti deboli.
Continua baciarmi e prende a leccarmi il lobo dell’orecchio.
Bastardo, sa perfettamente che quando mi leccano i lobi parto; un calore comincia a diffondersi nel mio ventre.
‘NO!’ ‘ dico.
In un attimo di lucidità tento di ribellarmi e di staccarmi da lui, che intanto ha cominciato ad accarezzarmi i seni dai capezzoli duri come sassolini.
Ma il mio no rimane inascoltato ed il mio tentativo di divincolarmi è bloccato da Paul che mi tiene stretta per i fianchi.
Mi ritrovo bloccata contro la consolle con le labbra di Paul che lambiscono il mio collo e la schiena, le sue mani impastano i seni e ne pizzicano i capezzoli.
L’abito e scivolato e si è arrotolato attorno alla vita.
E’ piacevole ma non voglio!
Cerco inutilmente di far ragionare Paul:
‘Ti prego’ non posso’ non più’ ricordati mi hai promesso’ ora sei il mio testimone”
Con una mano mi fa girare verso di lui, le sue labbra s’incollano alle mie, la sua lingua penetra in me.
Con l’altra mano fa scivolare l’abito sul mio corpo, fino a terra lasciandomi in guepiere bianca e calze bianche.
Le mie preghiere di smettere rimangono inascoltate ed anche la minaccia di urlare non ha un miglior effetto.
Ben presto le sue mani sono a contatto con la pelle nuda delle mie gambe, per poi inserirsi tra le cosce che tengo ancora serrate.
Nonostante i miei buoni propositi sento crescere in me l’eccitazione e, per evitare il peggio di lasciarmi andare al piacere, gioco quella che ritengo sia la mia ultima carta:
‘Ti prego lasciami’se proprio sei così eccitato ti faccio venire con la bocca’e poi non prendo più la pillola”
Il che è vero, perché voglio dare a Patrique un figlio suo.
Paul si è quasi messo a ridere della mia proposta giunta proprio mentre le sue dita, superato il tessuto delle mutandine, stanno scivolando dentro la mia vagina che è già ben lubrificata.
‘Ma se sei già bagnata e aperta’ ne hai voglia quanto me.’
Detto questo riprende a baciarmi i seni, mentre le sue dita hanno trovato la clitoride e la stanno massaggiando.
Lo sento slacciarsi i pantaloni e liberare il suo cazzone che si appoggia, caldo e duro, sul mio ventre.
Ormai i miei sensi hanno preso il sopravvento, mi lascio andare ai suoi baci e alle sue carezze, dimentica perfino del fatto che Patrique, forse si sta chiedendo perché Paul impiega tanto tempo e potrebbe arrivare da un momento all’altro.
Le sue mani scendono alle natiche e continuando a baciarmi i seni, mi sollevano a sedere sulla consolle.
Mi scosta lo slip dalla figa e la sua asta si appoggia alle grandi labbra’ una spinta e il suo nerbo penetra in me come un coltello caldo nel burro.
‘Aaarrrgghh” ‘ un gemito animale mi sfugge dalle labbra alla sua penetrazione profonda.
Prende scoparmi con calma e con ritmo.
Ben presto sento salire il piacere; un calore dalle reni parte e mi arriva al cervello, le mie gambe si allacciano dietro la sua schiena e il suo cazzo, profondamente piantato in me, mi porta in paradiso.
‘Aaahhh’ Sììì” ‘ urlo mentre l’orgasmo invade il mio corpo.
Quando riprendo coscienza lo sento che mi sta scopando con più vigore, più velocemente.
‘Ti prego” ‘ gli mormoro all’orecchio ‘ ‘Non venirmi dentro.’
A quelle parole arresta i suoi movimenti.
Esce da me e mi fa scendere dalla consolle.
Le sue mani sulle spalle mi fanno girare e mi fa appoggiare le mani sulla consolle chinandomi in avanti.
Dopo aver scostato lo string, sento il suo pene che si fa strada tra le natiche.
Nello specchio vedo il mio volto, contrarsi in una smorfia di dolore mentre il grosso membro, ben lubrificato dai miei umori, si fa strada con facilità dentro di me, dilatando l’ano del tutto impreparato ad accoglierlo.
La spinta progressiva che impone gli consente di penetrarmi per una buona metà, a sufficienza per iniziare quindi il suo movimento avanti e indietro.
Lentamente il mio ano si adatta a quella ingombrante presenza e, spinta dopo spinta, il cazzo di Paul si è inserisce sempre più profondamente dentro il mio culo.
Quando, alla fine, si è ritrova con il pube che struscia contro le mie natiche e con l’uccello che mi riempie l’intestino, si è ferma in quella posizione per qualche istante.
Poi ha lentamente estrae il pene.
Attende che lo sfintere si rilassi, tornando a chiudersi, prima di penetrarmi nuovamente.
Ripete questi movimenti cambiando di volta in volta l’angolazione con la quale introduce il pene.
Lo fa ruotare spostandosi, con l’ intenzione di dilatarmi per bene l’ano; è sempre stata la sua tecnica nell’incularmi.
Il dolore leggero, iniziale, é passato, e il godimento torna ad assalirmi, misto allo sgomento per la mia incapacità di oppormi ai piaceri del sesso anche il giorno del mio matrimonio.
Paul ha ripreso a muoversi dentro di me tenendomi stretta a lui ed afferrandomi i seni di cui pizzica i capezzoli inevitabilmente duri per l’eccitazione.
Poco dopo, sento gli affondi divenire più possenti, mi penetra a fondo, le sue palle, gonfie, sbattono contro le labbra della mia figa.
Le sue mani, ora strette attorno ai miei fianchi, penetrano con le dita nella mia carne e
sento la calda sborra espandersi nel mio intestino mentre, nello specchio, vedo riflesso il suo volto segnato dal piacere.

Venti minuti dopo, lavata e vestita, ero al fianco di Patrique e salutavo gli invitati fingendomi più felice di quanto mi sentissi in realtà.
Siamo quindi partiti per la luna di miele, una crociera gentilmente offerta da Paul, come regalo!
Durante il viaggio fino all’hotel mi sforzavo di comportarmi normalmente, anche se mi preoccupava tremendamente quello che poteva succedere di lì a poco.
Potevo fingere quanto volevo ma lo stato del mio ano non sarebbe certo passato inosservato nel corso di un rapporto sessuale, come quelli a cui Patrique era ormai abituato.
Fortunatamente superai anche quel problema, grazie anche alla stanchezza che avevamo accumulato negli ultimi giorni.
Nel momento in cui siamo rimasti soli nella nostra camera ho aggredito Patrique che si era adagiato sul letto.

Con movimenti sensuali mi spoglio, sfilo le raffinate mutandine di pizzo che ho indossato per l’occasione e le getto sul viso ad Patrique, il quale le annusa con voluttà.
Salgo sul letto e gli slaccio i pantaloni, il suo cazzo, dentro le mutande e già bello dritto.
Lo massaggio per un po’ fino alla completa erezione, poi lo lascio scivolare fuori.
Mi chino su di lui e prendo a leccarlo e a baciarlo per tutta la lunghezza, fino a farlo sparire completamente tra le mie labbra.
Le sue dita tra i miei capelli assecondano passivamente il movimento della testa, mentre sistemata sul letto, in ginocchio, tra le sue gambe continuo a leccarlo, massaggiandogli le grosse palle dure e gonfie.
Continuo il pompino oltre il necessario poi mi rialzo, risalgo, sinuosamente, sino a trovarmi distesa completamente sul corpo inerme di Patrique.
Dopo alcuni appassionati baci, sollevo il busto ponendomi con le gambe ai fianchi del mio uomo.
Con una mano indirizzo il pene imponente tra le labbra vaginali accogliendolo piacevolmente nel mio ventre.
Prendo muovermi’ Su e giù’ Incessantemente’Ruoto il bacino, spingo penetrandomi quanto più a fondo posso.
Mantengo l’iniziativa anche quando il mio corpo è scosso dal piacere degli orgasmi che si sono succedono rapidamente prima che, anche mio marito, si unisce a me in un ultimo orgasmo liberatorio.
Con un fremito accolgo nel mio ventre il suo seme per poi abbandonarmi esausta sul suo corpo.
Rimaniamo in quella posizione addormentandoci felici uno a fianco all’altra.

E con questa avventura chiudo il racconto di quel periodo della mia vita passata.
Non voglio stancarvi raccontandovi i quindici anni di matrimonio passati con Patrique la nascita di altri due figli, un maschio J. ed una femmina L., il progressivo instaurarsi della routine quotidiana e della successiva indifferenza dell’uno per l’altra, fino all’inevitabile rottura dopo che Patrique aveva cominciato a picchiarmi.
Una cosa voglio però dire prima di chiudere, in quei quindici anni insieme, nonostante tutto quello che Patrique mi ha fatto passare, a parte una volta, non lo ho mai tradito, pur avendone avute di occasioni’avevo chiuso definitivamente con la mia vita libertina.
Chi di voi leggerà le altre mie storie saprà anche ciò che è avvenuto dopo il divorzio e come alla fine sono venuta a vivere in Italia

P.S.
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