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Eliana e Silvia

By 14 Luglio 2015Dicembre 16th, 2019No Comments

Eliana oggi aveva in testa un’unica idea.
Era impaziente tutto il giorno; non faceva che pensare a quando sarebbe andata da Silvia, al suo profumo, alle sue tette a quello che le avrebbe fatto.
Fece finta di studiare tutto il giorno aspettando che la madre nel pomeriggio andasse a lavorare e quando rimase sola in casa si cominciò a farsi bella per la sua amante.
Si fece una lunga doccia e spalmò sulla pelle creme e profumi per rendersi più attraente alla sua amante. Aveva già la fighetta, di studentessa, bagnata e gonfia, si legò sulla testa i lunghi capelli lisci e neri a coda di cavallo lasciandoli liberi di cadere sulle spalle fino alla vita. Indossò una maglietta molto colorata e aderente con un’ampia scollatura. Non indossò il reggiseno nonostante, per la sua età, le sue mammelle fossero grosse e sode come fosse già una giovane donna di circa 35 anni; le lasciò libere di oscillare e di essere viste ma soprattutto essere pronte all’uso da parte del suo amore. Si infilò un perizoma striminzito bianco e sopra i leggings neri. Una minigonna leggera le faceva risaltare il culetto tondo e sodo. Si spruzzò tutta di profumo e corse all’ascensore.
Fece la strada che la separava dalla sua amante in un attimo con la mente assorbita dall’immaginazione dei momenti pieni di sesso che avrebbe passato con lei.
Non era da molto che era l’amante di Silvia.
Silvia non era giovane come lei: era divorziata ed i figli avuti in giovane età non vivevano con lei. Il suo corpo era molto bello e tonico. La pelle olivastra era liscia come quella di una pesca. Faceva ginnastica tutti i giorni e all’occasione scopava con i maschi anche se preferiva le ragazze giovani con cui lesbicare. Avevano la stessa altezza.
Quando suonò al campanello di Silvia si rese conto che il cuore le batteva forte.  Era più emozionata delle altre volte ed aveva una voglia pazzesca di provare di nuovo quelle sensazioni stupende e di sentire il sapore della figa della sua amica.
Eliana si sentiva come drogata e in astinenza; era ormai dipendente dalla figa di Silvia. Ne sentiva il bisogno ogni volta per placare il desiderio che la corrodeva nella carne che la distraeva da tutto fino a che non si vedevano per fare sesso.
La porta si schiuse e Eliana entrò nell’appartamento. Un odore intenso di femmina ed incenso pervase le sue narici mentre Silvia la prese per mano e la condusse nel salone che era diventato la loro alcova.
“Amore mio! Quanto sei bella e profumata” le sussurrò l’amica stringendola al seno e baciandola appassionatamente.
Le loro lingue si cercarono affamate e insaziabili, giocando e passandosi la saliva di bocca in bocca mentre con le mani si accarezzavano e si palpavano.
Eliana strinse le natiche della sua amante tra le mani attraverso la stoffa leggera del vestito di seta rosso, accarezzando il culetto e cercandone il buchetto attraverso i vestiti. Le spinse un dito nel culo affamato.
“Spudorata, sei una piccola peste!” le sussurrò Silvia mordendole il labbro carnoso e facendola mugolare di piacere.
Silvia le afferrò le grosse tette sode e stringendole tra le mani e se le portò alla bocca, le mordicchiò e le succhiò attraverso la stoffa della canottiera
“Che buona che sei!  ma vai in giro sempre senza reggiseno? Puttanella? “
“Si! Mi da fastidio e poi ho molto caldo dentro e voglio che tu mi possa avere facilmente” Le disse guardandola maliziosamente e provocandola.
“Te lo spengo io il fuoco tesoro”
“Allora prendimi”  Le disse Eliana ridendo e scappando per il salone, mentre Silvia la rincorse tra i mobili.
La raggiunse mentre scavalcava un tavolino. Silvia la prese per i lunghi capelli e la fece cadere gentilmente sul tappeto e cadendo in modo studiato su di lei.
“Mamma mia!” Sussurrò Eliana cadendo sul tappeto rimanendo bloccata dal corpo caldo e forte della sua amica.
“Piccola troietta ti ho presa!” Le disse in un orecchio dando allo stesso tempo una pacca violenta sulle chiappe sode della 18enne e mordendole il collo come una belva affamata della sua pelle dolce e fresca che sapeva di frutta.
Poi l’afferrò per i capelli e le sollevò il viso mordendole le labbra. La ragazza si lasciò sottomettere da Silvia. Quel gioco le piaceva, la eccitava, aveva sempre sognato una madre autoritarie e determinata e non quella gatta morta di madre che aveva.
La ragazza si era messa nei guai, Silvia non aveva nessuna intenzione lasciarla, anzi era infoiata come una bestia e si era eccitata da morire e il pensiero di dominarla la faceva impazzire.
Eliana era la sua cagna, la sua dolce gattina, la sua dea, il suo angelo e le avrebbe fatto vedere chi comandava.
Povera creatura pensò, mettendosi a cavalcioni sulla sua schiena e bloccandola a faccia in giù sul tappeto.
Le sollevò la minigonna, le abbassò i leggings scoprendole il culetto sodo e alto; le afferrò i glutei con le mani vi affondò in mezzo il viso annusandole il culo e la giovane fighetta profumata attraverso il perizoma: era già bagnata. Le affondò gentilmente i denti nella carne tenera delle natiche sode facendola urlare dal dolore e dal piacere.
Eliana, a pancia in giù sul tappeto e con la donna che la bloccava, si mise la mano in bocca per non urlare mentre Silvia continuava a mordicchiare i glutei e con le dita le tormentava il clitoride e la figa pulsante.
La 18enne poteva sentire attraverso la stoffa leggera dei vestiti il calore della figa della sua padrona strusciarsi sulla schiena.
Sollevò meglio il culetto per offrirlo in dono alle sue mani e alla sua bocca ed iniziò ad implorarla
“Ti prego! Fammi quel che vuoi. Puniscimi, oggi sono stata cattiva. Fammi male! Ti prego! ti prego! fammi male”
“Ti accontento subito, puttanella!” Le rispose Silvia con gli occhi che le luccicavano.
Con una mano le strappò violentemente la minigonna lanciandola lontano e facendo sobbalzare la puledra.
“Amore della mamma! Alza bene questo bel culo sodo che hai!”
Silvia allungò la mano e afferrò un cuscino dal divano mettendolo sotto la pancia di Eliana per tenerle il culetto alto massaggiandolo.
Era caldissimo, il profumo della figa della giovane la stordiva. Le accarezzò la figa calda e bagnata,  cercò il buchetto del culo spingendole dentro un dito attraverso le mutandine e le calze facendo mugolare come una gatta la piccola troia. Proseguì ad accarezzarla tra le natiche strusciandole la mano nella figa fino a quando Eliana si mise a gemere. Improvvisamente staccò la mano per darle uno schiaffo fortissimo sulle chiappe facendola letteralmente sobbalzare. La colpiva con violenza sulle chiappe senza darle tregua. Il rumore della mano sulla carne tenera e fresca della giovane risuonava nel salone mischiandosi ai gemiti e agli urletti della ragazza infoiata.
Eliana aveva le lacrime agli occhi. Un fuoco le bruciava nel culetto, ma il dolore le dava sollievo e un po’ alla volta si trasformò in un calore incredibile che le ardeva nel ventre che la faceva sussultare e tremare dal piacere.
Quando il piacere la prese nuovamente, si succhiò le dita della mano come se fosse un cazzo grosso e duro sottomessa tra le mani della sua amichetta 50enne. Silvia era accanita e dava colpi alla ragazza che guaiva come una cagnetta.
Si piegò e con i denti e con le mani le strappò i collant e le mutandine mettendole due dita nella figa fradicia di umori e muovendole su e giù. Dopo averle tolto le dita da davanti le premette contro il buchetto del culo della puledra.
Per l’eccitazione della 18enne e per la lubrificazione abbondante e densa le dita scivolarono di colpo tutte fino al palmo nel culo della sua troietta.
Eliana cercò di muoversi inarcando la schiena saldamente bloccata dal corpo caldo della sua matura amica e ora anche padrona le cui lunghe dita le scavavano il culo, riempiendola, penetrandola, scopandola, allargandola.
Silvia piegata sul culetto della 18enne glielo baciava tutto dolcemente, annusandola, leccandola e succhiandola.
La sua carne era fresca saporita, dolce profumava di violetta, di femmina, di miele, di fica bagnata.
Con le dita grosse e forti da donna adulta la scopava muovendole dentro e fuori e facendole roteare nel culetto voglioso e bollente ben rilassato della sua giovane amante che gemeva e sospirava.
“Amore della mamma! Che bel culo caldo che hai tesoro! E che buon profumo ha la tua passerina, sei tutta bagnata! Ti mangio tutta”
“Sono sempre bagnata con te mammina… aprimi il culetto.. ti prego… rompilo bene!” Gemette Eliana, mentre la donna 50enne cominciava a forzare l’ingresso delle dita nel culo mentre muoveva dentro e fuori le due dita nel culo della candida 18enne.
Silvia era eccitata, travolta in un vortice di piacere che aumentava sempre di più la forza con cui la penetrava tra le natiche calde sode. Era preda della libidine.
A seguito di quel trattamento Eliana cominciò ad urlare di goduria perché non sentiva più dolore ma solo un piacere immenso ed irresistibile.
Stava per essere dilaniata da un orgasmo mai provato prima.
“Mio dio! Vengo! Vengono! Vengoooooooooo!!”  Urlò Eliana tremando come una foglia mentre agitava la testa di puledra in calore scossa nell’intimo da un orgasmo lunghissimo e molto stordente.
Silvia intanto proseguì per altri minuti come se l’orgasmo Eliana non lo avesse avuto, prima di stendersi al suo fianco, anche lei sulla schiena, sfinita e sudata.
Restarono supine per un po’ ad occhi chiusi col cuore che batteva forte per rilassarsi.
Eliana fu la prima a muoversi mettendosi di fianco ed andando ad appoggiarsi al corpo caldo e profumato di Silvia. Da femmina quale era iniziò a farle le fusa strusciandosi col suo corpo su quello della donna adulta, facendole sentire le tette sode e le cosce tra le sue mentre le leccava dolcemente il viso ed il collo.
Silvia, eccitatissima, tirò fuori la lingua cercando quella della ragazzina e giocandoci. Il profumo dolce della 18enne le faceva perdere la testa.
Eliana si mise a cavallo sul ventre caldo Silvia e bottone dopo bottone le aprì tutto il vestito liberandole il corpo.
Silvia non indossava intimo ed ora appariva in tutto lo splendore incantando la ragazza, che ogni volta, ne era ipnotizzata.
Ad Eliana piaceva il grosso seno con le grandi aureole come le sue che circondavano i capezzoli duri e rosei e la figa pelosa e bionda di Silvia.
Eliana si levò per sfilare la canottiera e le calze mezze rotte restando anche lei tutta nuda mentre Silvia la guardava leccandosi le labbra, fissandole la figa un po’ pelosa e nera e le grosse tette turgide.
“Ti piace la tua bimba? “ Le sussurrò maliziosa la 18enne mettendosi a gambe aperte sul suo ventre e affondando 2 dita tra le labbra gonfie e pelose della figa di Silvia
“Da morire! “ Sussurrò Silvia ingoiando a fatica la saliva.
Piccole gocce calde colavano sul ventre e sul seno dalla figa fradicia della puledrina.
 “Goccioli amore mio” Sussurrò eccitata vedendo il miele sgorgarle dalla passera, guardandole le labbra gonfie della figa schiudersi come un fiore vivo tra i peli riccioluti della ragazzina e caderle copioso sul viso e tra le labbra. Silvia aprì la bocca bevendo il nettare caldo e dolce che le proveniva dalla fighetta giovane e profumata di Eliana.
Silvia beveva con avidità il nettare portando la mano tra le labbra gonfie della sua figa bionda mentre una sua mano era andata sulla sua figona per ditalinarsi dolcemente.
Eliana senza parlare si inginocchiò ai piedi di Silvia e a quattro zampe come una gattina cominciò a leccarle le dita dei piedi, succhiandole e leccandole come se fossero un cazzo.
Le piaceva il sapore della carne della sua signora, il suo profumo di femmina e di vaniglia.
Usava solo la lingua e la accarezzava sfiorandola col suo corpo.
La leccò a lungo, con calma, senza fretta facendola gemere e sospirare con le labbra carnose; le cosce, il ventre, le ascelle, le grosse tette, il collo, le orecchie, le labbra, gli occhi, il naso, come un gattino, lavandola tutta dal sudore.
Con la lingua la sentì tremare tutta. Allora comprese che la donna era eccitatissima e desiderava avere un orgasmo. Allora si voltò mettendole la figa giovane e pelosa sulle labbra e affondando il suo volto nel pelo biondo della padrona creando un sensuale 69.
Le due donne cominciarono a leccarsi e succhiarsi le fighe fradice e colme di umori dolcissimi e i clitoridi turgidi e sensibili, perdendosi nei loro profumi di carne, di passera e di femmine in calore.
Vennero insieme urlando e contorcendosi, una nella bocca dell’altra mentre si accarezzavano e si penetravano con le dita le passere bollenti e i culetti vogliosi.
Silvia si mise seduta sul tappeto e prese la ragazzina tra le braccia stringendosela al seno baciandole la testa e carezzandole i lunghi capelli neri coccolandola, mentre Eliana con gli occhi chiusi si godeva il calore che le trasmetteva il corpo nudo della sua padrona, caldo e soffice come la seta.
Silvia le mise due dita in bocca e Eliana cominciò a succhiarle come se fossero un cazzo.
“Succhia, amore della mammina, succhia, da brava. Devi fare la brava bimba, capito? Se no la tua mammina deve darti tante sculacciate e punirti severamente.”
“Va bene! Non lo faccio più mammina, faccio la brava, ma puniscimi! Puniscimi tanto, tanto!” Disse Eliana ricominciando a succhiarle le dita accucciata col viso tra le grosse mammelle morbide della signora; si sentiva protetta, coccolata, amata stava scoprendo di essere attratta in modo irresistibile dalle femmine, dal loro profumo, dalla loro figa.
“Vuoi giocare amore della mammina?”
“Certo !  a cosa giochiamo?” Disse guardando la signora con gli occhi luccicanti di lussuria.
“Giochiamo alla maestra e all’allieva”
“Bellooooooo!!” Rispose euforica.
Silvia tutta nuda, fece sedere l’allieva anche lei nuda, su una sedia e con sguardo autoritario cominciò ad interrogarla sulle tabelline e sulla grammatica, la piccola puttanella aveva capito il gioco e fingeva di sbagliare, facendo infuriare la professoressa.
“Brutta peste! Non hai fatto i compiti a casa! “
“Mi scusi professoressa! Mi scusi! Ma ieri pomeriggio sono uscita con un’amichetta”
“E brava, invece di studiare, esci! Dovrò darti una severa punizione! Così imparerai a non studiare piccola puttanella! “
Eliana si accorse che Silvia era eccitata da quel gioco e anche a lei piaceva; allargò le cosce calde, mostrandole la figa pulsante che le si schiudeva e si richiudeva come un fiore carnivoro dal quale sgorgava nettare profumato.
Silvia le si avvicinò e le diede una sberla in pieno viso
“Mi provochi troietta? Perderai l’anno puoi giurarci”
“oh! mio dio! No! La prego mi aiuti, signora professoressa, sono disposta a tutto ma perdere l’anno non posso, la prego! “
“Vediamo che possiamo fare per te, allora, piccola puttanella!! Oggi sarai la mia gattina, mettiti subito a quattro zampe e vieni qui, buona, buona dalla tua padrona, su svelta!
Eliana, eccitatissima si mise a gattoni e si avvicinò alla sua signora che le porse un piede.
“Leccamelo! La 18enne, tirò fuori la lingua e le leccò le dita di un piede, sculettando per fare le fusa come una micetta in calore. Sentiva la figa pulsarle vogliosa di qualcosa di duro e lungo dentro per riempire il vuoto che la rendeva inquieta e insoddisfatta
“Brava la mia troietta!” Le disse Silvia salendole a cavallo sulla schiena afferrandole i lunghi capelli neri mentre strusciava la sua figa fradicia.
“Dai piccola, portami a spasso!” Disse ridendo cavalcandola e tirandole i capelli come se fossero la criniera di una cavalla.
Giocarono cosi per un po’ e poi Silvia raccolse da terra la canottiera di Eliana e la bendò.
“Amore della mamma, voglio sentire il profumo della tua figa succosa diffondersi per la mia stanza. Alza bene il culo e sculetta per bene, da brava cagnetta!” Le disse dandole due sberle sui glutei e facendola tremare tutta.
Eliana non poteva vedere nulla, aveva completamente perso il senso dell’orientamento e lentamente si abituò al buio.
Si sentiva tanto cagna e tanto gatta vogliosa di coccole. Cercò il contatto con la sua amante e padrona. Al buio cominciò a usare di più gli altri sensi, adesso poteva sentire l’odore forte dell’incenso alle rose, la musica orientale si diffondeva per la stanza rilassandola, sentiva il forte odore di femmine, di profumi intensi e dolci e cominciò a riconoscere i profumi della sua mante. L’odore delle loro fighe era dolcissimo e penetrante le riempiva le narici.
La ragazzina ripensò a quante volte si era accorta di essere turbata e si era ritrovata tutta bagnata tra le cosce guardando le sue amiche nude e sentendone l’odore mentre erano nello spogliatoio della scuola di danza, pensò che era stata stupida a reprimere quell’istinto e la sua attrazione per le ragazze.
Era bellissimo fare l’amore con una donna e non si vergognava più di sentirsi lesbica, Silvia le avrebbe fatto da maestra.
La sua amica non parlava ed Eliana, bendata, non sapeva dove fosse né che cosa stesse facendo. Voleva eccitarla, attirarla, farla impazzire e cominciò a muoversi come una gattina sinuosa, sculettando e inarcando la schiena e il culetto, mostrandole la sua figa gonfia e polposa.
Sentiva gli umori colare tra le cosce, era un lago. Il profumo della sua figa era sempre più intenso e si diffondeva nell’aria impregnando il cervello della signora.
Eliana alzava il culetto scuotendolo, in una movimento sensuale, provocante e invitante, mentre sentiva i suoi buchetti vogliosi di essere aperti.
Intanto Silvia l’ammirava; era fuori di testa e si godeva la scena in silenzio seduta sul divano masturbandosi per l’eccessiva eccitazione. Non resisteva più.
Quella piccola troia era eccitante, il suo odore era entrato nel suo cervello, nella sua carne che dava evidenti segni di inquietudine.
Improvvisamente ruppe il silenzio. Eliana, sempre bendata sculettava tutta nuda.
“Piss, pisss tesorooo, piss, piss dove sei amore? Vieni qui amore mio.. vieni dalla tua mammina”
Eliana inarcò ancora una volta la schiena e seguì tutta felice il suono della voce raggiungendo sculettando la sua amica.
Quando le arrivò vicino urtò contro le sue gambe, liscie e calde e ci si strusciò
Silvia l’afferrò per i capelli sollevandola da terra e portando con forza il viso alla sua figa.
Eliana presa di soprassalto emise un urletto e quando sentì il profumo della passera vi si gettò sopra affamata con il viso, immergendosi nel pelo e nelle labbra gonfie e fradice di succo caldo, leccando e succhiando il clitoride della 50enne. Il sapore della sua amante le piaceva da impazzire.
Silvia in preda alla libidine ed alla voglia di godere si levò dal divano, aprì un armadietto, prese uno strap-on e se lo legò alla vita. Il cazzo nero di gomma era lungo e nodoso con una bellissima cappella, riproduceva come una scultura il cazzo di un uomo.
Con una mano Silvia accarezzo l’uccello di gomma mentre con l’altra si portava una tetta alla bocca e se la succhiava, ammirando Eliana con le tette turgide e pendenti e il culetto a mandolino alto e gustoso. L’avrebbe scopata e l’avrebbe rotta tutta.
Rapidamente raggiunse Eliana, bloccandola con entrambe le mani per i fianchi.
La ragazzina essendo bendata non poteva vedere che la padrona si era legata un cazzo di gomma nero e lungo 30 centimetri alla vita.
Improvvisamente sentì le sue mani calde afferrarla, si fermò e sollevò il culetto offrendosi ai piaceri della sua amica.
Silvia le aprì con le mani le grosse labbra gonfie e succose della figa e le puntò la cappella sull’apertura, facendo sobbalzare la 18enne.
Qualcosa di duro premeva all’ingresso della figa di Eliana; le piaceva voleva sentirsi riempire il vuoto nel ventre, essere scopata, voleva godere, godere, godere.
“Adesso la mammina ti scoperà tutta.. la senti la cappella del mio cazzo? Lo vuoi tutto dentro amore?”
“Siiii! Scopami! Scopami! Riempimi tutta, fammi impazzire… ti prego.. ti prego … brucio tutta!
“Ora la mammina ti accontenta” Le disse spingendole la grossa cappella nella fighetta elastica e giovane.
Con un “FLOP” sprofondò nella fichetta polposa..
“Hoo! E’ enorme! Mi piace! Mi piace!! Mettimelo tutto dentro,mammina, riempimi il pancino .. ti prego .. ti pregooo”
Silvia l’afferrò saldamente per i fianchi e le infilò il grosso randello di gomma nella passera bollente.
Eliana inarcò la schiena, era un cazzo enorme, lo sentiva scivolare nel suo ventre allargarle la figa, farle esplodere il cervello, sembrava che non finisse mai.
Quando sentì il calore delle cosce di Silvia comprese che aveva preso tutto l’uccello dentro la figa.
Era gigantesco. Si sentiva riempita. Il ventre le pulsava e le bruciava.
“Scopami, chiavami!” Sussurrò
Silvia le prese per i lunghi capelli lisci e profumati come se fossero una criniera mentre la scopava alla pecorina facendole scorrere lentamente tutta la lunghezza del cazzo su e giù dentro la fighetta ormai bollente.
Eliana cominciò a tremare, a sussultare, a gemere mentre la sua padrona cominciava a chiavarla con forza e violenza dandole dei colpi di reni pazzeschi che la facevano sobbalzare e urlare dal piacere. Sentiva il grosso cazzo arrivarle in gola, mentre la sbatteva.
“Ti piace puttanela?”
“Da morire! Mammina! Da morireeeeee” Silvia continuò a scoparla dandole dei colpi con una forza bestiale fino a farla tremare e urlare mentre inarcava la schiena mentre l’orgasmo la sconquassava tutta.
Eliana era tutta sudata e quando le sfilò il randello dalla figa sentì un senso di vuoto. Pensava che la signora avesse finito e si fosse rilassata ma Silvia non aveva nessuna intenzione di smettere e la costrinse a rimanere gattoni aprendole con una mano le chiappe, mettendole la grossa cappella del cazzo contro il buchetto del culo.
laria si irrigidì comprendendo che l’avrebbe inculata con quel palo grosso e lungo.Non aveva scampo
“Piano nel culo” Sussurrò.
“Ora la mammina, ti rompe questo bel culo a mandolino” Le disse Silvia eccitata.
Il cazzo era lubrificato dal miele della figa e la cappella scivolò tutta lentamente dentro il culetto della ragazzina. Silvia si fermò un istante per farla abituare a quel cazzo che la allargava poi  improvvisamente glielo mise tutto dentro il culo.
Eliana lanciò un urlo di dolore e dopo qualche istante si trasformò in piacere, inarcando la schiena sinuosa, mentre la padrona cominciava a chiavarla in culo, mettendoglielo tutto dentro, Sentiva il corpo di Silvia urtare contro le natiche sode e il cazzo finto riempirle il culo e placare la sua fame di cazzo.
“Rompimi tutto il culo mammina, sfondami… siiiii!! Dio mio… mi piace.. mi piace in culo!!”  Le urlava mentre veniva scopata selvaggiamente restando bendata e alla pecorina con un palo di gomma da trenta centimetri piantato nelle viscere che le andava su e giù bruciandole il ventre e il cervello con sensazioni sempre varie ed ineguali.
Silvia continuò a scoparla nel culetto fino a farle avere due, tre orgasmi uno dietro l’altro che lasciarono la povera Eliana sfinita.
Quando finalmente le sfilò l’uccello dal culo un rivoletto di sangue colò tra le cosce olivastre della sua puledra.
Silvia raccolse il sangue dalle cosce e si succhiò tutte le dita gustandoselo.
Ad Eliana girava la testa aveva le vertigini, si sentiva tutta sfondata, aperta spaccata in due, in culo e nella figa.
Si avvicinò ad Eliana e disse
“Annusa! Da brava.. ed ora lecca.. puttanella… su! Pulisci tutto da brava”
Eliana annusava e l’odore la faceva sballare, le piaceva. Timidamente tirò fuori la lingua e da brava cagnetta leccò tutto gustandone il sapore.
Silvia l’attirò a se e la bacio appassionatamente, infilandole la lingua in bocca mentre le stringeva le grosse tette dure .. il sapore dolce sulla lingua di Eliana, la eccitava da impazzire, sapeva del succo della sua amica, signora e padrona.
“Amore mio” le sussurrò Silvia stringendola al seno caldo e morbido
“Ti amo!” Le rispose Eliana baciandola sulle labbra.
Le due donne restarono avvinghiate tutte nude a rilassarsi sul morbido tappeto persiano, inebriandosi del loro calore e del loro profumo di femmine e di figa.
Dopo un po’ Silvia si rivolse dolcemente alla sua gattina dicendole:
“Hai un sogno erotico che vorresti che io ti esaudissi, mia piccola cerbiattina?”
Eliana la guardò con gli occhi che le luccicavano di lussuria e sussurrò
“Veramente.. c’è una cosa a cui pensavo prima”
“dimmi pure amore … cosa desideri?”
“Vorrei fare sesso con due donne”
“Della mia età?”
“Certo!”
“Allora il tuo amore ti accontenterà”
“Veramente?” rispose Eliana con espressione felice.
“Giuraci piccola mia”
Le due donne si separarono; avevano scopato per tutto il pomeriggio e Eliana doveva rincasare prima che tornasse madre dal lavoro.

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