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Racconti Erotici LesboVoyeur

Francesca: racconti 26 e 27

By 14 Dicembre 2021No Comments

Roulette russa (pub 26)

Quando Bianca chiama Francesca c’è sempre dietro qualcosa che ha a che fare con il sesso e la ragazza al solo sentire la sua voce si scioglie.
L’idea di andare da quella giovane donna l’ha sempre affascinata sempre perché lei la prendeva e la sapeva spremere al punto giusto, con lei ha sempre avuto orgasmi meravigliosi, è un’amante eccezionale che merita di essere sempre accontentata. Francesca si dava da fare per essere sempre pronta al suo uso ed ai suoi gusti.
Per presentarsi a Bianca ha indossato un vestitino aderente, usato per andare in discoteca, che copriva a mala pena la fighetta e lasciava vedere una parte delle natiche. Un bel perizoma nero ricamato con tenuto in posizione da delle stringhe finissime che segnavano i suoi fianchi e che visto da dietro spariva tra le natiche; sul davanti un microscopico triangolino da cui partivano le altre stringhe per i fianchi. Niente reggiseno. Per l’occasione ha indossato i ciondoli d’oro più belli che aveva. Per sceglierli aveva passato quasi un’ora, montandoli e smontandoli sia dai capezzoli sia dalla figa.
Per le calze è stata dura, alla fine ha optato per un reggicalze nero ricamato e calze velate con righe verticali larghe molto scure a contrasto con il resto del tessuto.
Il vestitino nero era tanto corto che lasciava vedere una striscia di pelle chiara e le stringhe del reggicalze.
Al collo una lunga collana di perle ed orecchini anch’essi con una perla.
I capelli li ha raccolti a coda ma dopo alcune prove allo specchio aveva preferito mettere la coda di lato in modo che fosse più intrigante.
Labbra rosse così come lo smalto delle unghie e trucco scuro agli occhi.
Restava la scelta delle scarpe; era indecisa se indossare quelle rosse oppure nere ma ha provato anche le bianche, tutte tacco 12. Alla fine ha scelto quelle bianche.
Nel guardarsi allo specchio si è detta che era terribilmente sexy e si è posta una domanda: piacerò così conciata a Bianca ed a Luisa?
Luisa era un’amica di Bianca che Francesca ha conosciuto in negozio e di cui Bianca le ha fatto solo qualche accenno.
Dalla voce di Bianca, quando le aveva fatto l’invito, aveva capito che sarebbe stata una serata a tre e tutte donne ma, di solito, quando ci si trovava tra di loro per fare sesso, Bianca le dava indicazioni e faceva allusioni maliziose. Stavolta le ha detto pochissimo.
All’ora di chiusura del negozio, coperta da uno spolverino Francesca si è presentata alla sua amica.
“Che schianto!” ha esclamato Bianca.
“Vado bene per la serata? Che ne dici? Non sarà una mise troppo succinta? Non è che ho l’aspetto di una troietta? Dimmi di no, ti prego!”
Dicendo questo Francesca ha fatto vedere tutta sé stessa ruotando completamente per mostrarsi.
“Vai benissimo per stasera. Se non dovessimo andare da Luisa ti avrei sedotto qui sede stante. Mi stai facendo arrapare. Spero di arrivare con il perizoma asciutto”
“Che si va a fare da Luisa?” ha chiesto.
“Conosci la roulette russa?” le ha chiesto Bianca di rimando.
“So che è un gioco pericolosissimo perché si perde la vita. In pratica ci si suicida”
“No, no, no! In questo caso ci saranno tre maschi di colore di pelle diversa e di origine diversa. Ognuno di loro farà una scopata e poi … beh! ti dirò mentre andiamo”
In auto Bianca le ha spiegato che Luisa si è prestata a quel gioco 19 anni prima e poi dopo nove mesi è nata Monica. Il padre è tutt’ora sconosciuto perché lei fu montata da tre uomini bianchi, uno dietro l’altro e poi lei non ha voluto sapere chi fosse il lui che l’aveva ingravidata. Il gioco era stato messo su dalla madre che viveva sola ed era una scopatrice incredibile. L’idea era stata realizzata perché Luisa aveva voglia di un figlio ed allora perché non fare quel gioco?
Ora Monica è in calore, è nel periodo fertile ed è da tempo che vuole avere un altro figlio per ciò ha organizzato tutto esattamente come era stato fatto per la madre.
“Io sapevo che Luisa è lesbica” ha detto Francesca meravigliata.
“Vero! Infatti quando saremo lì, io e lei staremo insieme e tu ti occuperai di lei. Inizialmente dovrai leccare la figa di Monica poi, durante la monta, la toccherai in modo che lei sia sempre al top dell’eccitazione. In pratica sarai la sua tutrice” le ha risposto Bianca.
Francesca non credeva all’idea, ma la intrigava notevolmente, e già si stavo bagnando ed aveva voglia di toccarsi ed allora ha detto “Lo sai che mi sto eccitando? Perché non allunghi la mano e mi fai un ditalino?”
“Beh, ora no! Resisti fino all’arrivo. La casa è ormai vicina e lì potrai fare ciò che vorrai, anche con me. Lo sai che mi piaci sempre e che non è possibile dimenticare la tua figa dopo che l’hai leccata” le ha risposto Bianca che ha proseguito “Toccami tu. Sto allargando le gambe. Credi che sia solo tu che ne hai voglia?”
Era un invito da non rifiutare e Francesca ha allungato il braccio sinistro mettendo la mano sotto la corta gonna di Bianca scoprendo che non aveva niente a coprire la figa che è risultata essere liscia e vellutata come la buccia di una prugna.
“Ecco così mi piace. Mi fa sentire quasi una troia il farmi toccare da un’altra donna mentre guido, spero ….. anche che qualcuno mi veda e ….. gradisca la visione”
La frase è stata troncata da un ululato per il piacere che stava aumentando.
A Francesca è venuto spontaneo dire “Vorrei leccarti e succhiare i tuoi capezzoli”
Bianca ha replicato “Abbi pazienza. Stasera lo potremo fare e lo faranno anche a te”
Il viaggio non eccessivamente lungo è proseguito con Bianca che si dimenava sul sedile durante la guida.
Arrivati a casa di Luisa le due donne si sono abbracciate e baciate inizialmente sulle labbra poi hanno battagliato un po’ con la lingua ed infine hanno esplorato le loro bocche.
Anche Luisa ha baciato Francesca sulla bocca. Con lei aveva fatto sesso una volta e si conoscevano. Dal modo di ricevere Bianca, Francesca ha avuto l’impressione che le due si vedessero spesso e che fossero diventate amanti preferite.
Tenendosi per mano le donne sono andate in un salone dove c’era un ampio divano ad angolo distaccato dalle pareti. Tra il divano e la parete ci si poteva passare.
Il pavimento era ricoperto da tappeti molto belli.
Luisa ha presentato la figlia Monica a Francesca la quale conosceva la ragazza di vista ma non di persona. Dopo le presentazioni Monica ha detto che sapeva di Francesca e della sua propensione al sesso senza limiti. La madre e Bianca annuirono sorridendo sicure che Francesca avrebbe fatto bella figura anche con i maschi.
Monica indossava con un corsetto bianco che sosteneva le tette lasciando liberi capezzoli di puntare in avanti. L’aureola era gonfia e la punta del capezzolo era straordinariamente lunga e rigida, forse aveva fatto qualche intervento specifico.
Le gambe erano inguainate da calze bianche e le scarpe con sotto suola da sei centimetri, legate alla caviglia, erano di colore rosa caramella. Le scarpe costringevano Monica a camminare piano e sculettare molto. La sua fighetta era depilatissima.
“Com’è che ti è venuta la voglia di un figlio?” ha chiesto Francesca.
“Devi sapere che anche io sono stata concepita in questo modo e, poiché mia madre me ne ha parlato, ora che ho voglia di farmelo, vorrei provare a farmi ingravidare. D’altra parte mi fa sentire più donna poiché femmina lo sono già. Ho avuto dei ragazzi ma a dire il vero mamma mi ha abituato a piaceri maggiori e duraturi. Io faccio sesso anche con mia madre avendomi abituata da ragazzina a vedere lei farlo e poi il passo è stato facile. Ora assisterà anche lei ai miei accoppiamenti. Per lei è la prima volta che mi vede scopare”
Il sentire quel discorso ha letteralmente fatto salire il livello di voglia di sesso a tutti i costi in Francesca che si è avvicinata a Monica e l’ha baciata. L’ha fatto perché spinta dalla voglia che le parole appena sentite le avevano messo. Allo stesso tempo Francesca le ha messo una mano fra le gambe e Monica le ha accettate volentieri lasciandola fare dando inizio ad un atto sessuale tra femmine.
Con la coda dell’occhio Francesca vedeva Luisa e Bianca in posizione di 69, Bianca stesa sotto leccava l’amica con grande piacere e lentezza facendo arcuare l’amica Luisa che porgeva la figa alla leccata senza staccarsi dalla bocca.
Anche Francesca si era messa sul divano e Monica le ha riservato lo stesso trattamento mandandola letteralmente in un altro mondo senza rendersi conto di ciò che accadeva. Francesca voleva avere soltanto un grandioso orgasmo e possibilmente farlo durare una vita.
Quando stava per venire, ed il mio addome si era già contratto più volte a cause dell’avvicinarsi dell’orgasmo, Monica è salita su di lei porgendole la sua fighetta in modo fosse leccata più profondamente.
Lanciando un rapido sguardo a Bianca e Luisa, Francesca si è accorta che Luisa si era staccata da Bianca, la quale continuava a godere sgrillettandosi, ed andare a mettere una mascherina sugli occhi di Monica.
“Ora vedrai, figlia mia, quanto sarà bello essere fecondate” ha detto e le ha dato un bacio profondo alla figlia con tanto di lingua in bocca. Monica non si è tirata indietro ed ha corrisposto.
“Francesca ora mettiti qui dove sono io ed assisti mia figlia. Io ritorno da Bianca per goderci gli accoppiamenti” le ha suggerito Luisa.
Francesca ha lasciato Monica con le gambe larghe piegate ma con le cosce sporgenti in modo che la figa ed il culo fossero esposti ed offerti e lei è passata dietro il divano, ha baciato Monica che ha allungato la lingua e succhiato con le labbra la sua.
Subito dopo ha visto un ragazzo molto bello entrare nella sala che aveva il cazzo duro. Luisa lo ha condotto vicino alla figlia dandole un bacio molto sensuale come fosse un suo amante.
Lui ha toccato Monica, soppesato le mammelle e poi delicatamente le ha allargato la giovane figa iniziando a pomparla facendola godere tanto.
Monica sentiva bene quel cazzo grosso che la faceva godere mentre veniva pompata e riempita. Sia lui che lei ansimavano ed ululavano. Francesca baciava Monica, la accarezzava, le stringeva i capezzoli e li succhiava. Lei respirava affannosamente e chiedeva di essere riempita di sborra.
Francesca non si era resa conto che nel frattempo nella sala erano entrati altri due ragazzi bellissimi: uno era bianco di pelle e l’altro era orientale, forse coreano o cinese.
Si sono avvicinati a Monica e quando il negro è uscito da lei, dopo averle riempito la fighetta, il bianco ha preso a scoparla e così di seguito anche l’orientale.
Mentre il bianco aveva il suo cazzo impegnato, il negro, sdraiato sul pavimento era spompinato da Bianca. Luisa osservava estasiata stando in piedi con la figa larga, facendosi un ditalino e stringendosi i capezzoli.
Quando il secondo ragazzo ebbe finito di sborrare dentro Monica, si è avvicinato a Francesca da dietro per toccarla e leccarle sia la figa che il buchetto posteriore per poi occuparlo con il cazzo.

Per la cronaca dopo nove mesi Monica ha partorito una bella bambina con i tratti orientali di padre ignoto. Chissà se da adulta avrà la stessa voglia della nonna e della madre di essere ingravidata con la roulette russa.

Tre donne (pub 27)

Bianca ha chiamato Francesca per parlarle e farle conoscere la nipote Adriana. La ragazza, amante di Mirta, ha pensato che volesse fare sesso con lei oppure che la volesse vedere accoppiata. Invece discutendo ha scoperto che cercava un adulto per Adriana che potesse soddisfarla a pieno avendo già avuto rapporti piuttosto deludenti con altri ragazzi.
Di comune accordo hanno pensato di andare a casa di un amico che viveva con un altro ragazzo che faceva anche lui il modello. Francesca sapeva che era un ragazzo bellissimo e che tutti dicevano essere gay ma nessuno lo aveva mai provato.
La ragazza le ha chiesto “Francesca, quando ci si vede?”
“Presto, cara Adriana. Non voglio perdermi quel modello. Lo voglio proprio vedere! È già tanto averne trovato uno non gay!”
“Verresti venerdì prossimo alle 10 del mattino a casa di mia zia?”
“Ci sarò” ha risposto Francesca la quale dopo la telefonata è uscita andando in giro per la città.
Tornata a casa ha trovato Mirta in compagnia di una commessa del suo negozio.
Le commesse, tutte bellissime e selezionatissime, indossano una gonna blu appena sopra il ginocchio ed una camicetta di seta celeste. Devono indossare anche biancheria intima di alta qualità che devono mostrare con estrema discrezione, quasi fosse una casualità. Le scarpe devono essere blu a mezzo tacco. Destate le calze non sono obbligatorie e la depilazione delle gambe ed ogni altra parte del corpo deve essere perfetta e continua.
I capelli sempre devono ben ordinati e tagliati alla moda ma non esageratamente e non in modo stravagante.
Gioielli pochi ma ben visibili in modo che rendano l’aspetto signorile e sensuale allo stesso tempo. Niente cavigliere o braccialetti brasiliani; solo bracciali di perle oppure in argento o oro. Così anche le collane e gli orecchini.
La ragazza che faceva sesso con Mirta era Erica che per l’occasione non aveva la gonna e neanche la camicetta; indossava un microscopico perizoma (string) bianco e reggiseno a coppa ricamato finemente anch’esso bianco.
Mirta era seduta su una sedia davanti al tavolo ma scostata dal bordo più del solito. Le sue scarpe erano puntate sul bordo del tavolo.
La ragazza era inginocchiata davanti e leccava la figa di Mirta che godeva del trattamento.
Francesca si è ritrovata a non essere gelosa ma capace di capire la felicità di chi subiva il trattamento con la lingua e la felicità di chi leccava.
Si è spogliata anche lei ed ha baciato profondamente in bocca Mirta con la lingua che entrava ed usciva e ne è stata ricambiata.
Accarezzava e toccava anche la ragazza che leccava ed ha scoperto che era bagnatissima, il perizoma era un inutile accessorio e lo ha sfilato. Avevo a disposizione anche la figa ed il culetto della commessa.
Mentre Francesca la accarezzava e le toccava i capezzoli ha iniziato a raccontare, in presenza della commessa, tutto ciò che era accaduto a casa di Bianca.
Il racconto ha fatto eccitare Mirta così tanto che è venuta tre volte agitandosi sulla sedia e la ragazza è venuta per le sollecitazioni delle dita di Francesca che toccavano sia il clito che il suo buchetto posteriore.
Mirta alla fine ha concesso a Francesca la commessa che ha condotto per mano sul divanetto e le ha levato il reggiseno, ultimo indumento. Era molto bella e fascinosa. Gambe molto lunghe e molto curate. Erica le ha detto che aveva un fidanzato che la scopava tutti i giorni ed ha anche aggiunto che sognava di avere un rapporto sereno e felice con una donna senza che lui lo sapesse. Poi è passata ai fatti “Fammi sentire quanto sei eccitata, non penserai mica che io sono fatta di legno? Guardando i tuoi occhi ciò che fai con Mirta, tra le mie gambe sento il desiderio della tua lingua ed ho voglia di succhiare ogni goccia del tuo piacere”
Quelle parole hanno sciolto letteralmente Francesca tanto che non solo le ha allargato le gambe, ma le ha facilitato il compito di leccarle il clito sollevando la pelle che lo nasconde. La mano della commessa si è intrufolata in un attimo nella figa. Erica appena ha sentito quelle dita sfiorarle il clito ha premuto il ventre contro la sua mano iniziando a muoversi verso di lei e rantolando e respirando profondamente. Che stesse per godere lo si capiva ed anche Francesca se n’è accorta dai movimenti e dalle contrazioni oltre che dal respiro che iniziava a diventare un lamento di piacere.
Le dita di Erica scivolavano alla ricerca delle labbra gonfie e vogliose di Francesca ma non ha fatto in tempo a trovarle, per la troppa eccitazione e per i movimenti, lei è esplosa in un orgasmo incredibilmente potente che l’ha stordita.
Erica ha avuto paura per un attimo di averle fatto male ma appena ha sentito il respiro dell’altra placarsi ed ha visto comparire sulle labbra un sorriso accompagnato da una smorfia di piacere ha proseguito ad accarezzarla fin quando l’orgasmo non si è completato.
La sua vista di ragazza erotica felice del sesso lesbico, ha lasciato distrutta ma felice ed appagata Francesca a quale ha visto Erica sollevare la mano e succhiare le dita piene dei suoi umori e del suo sapore, il che l’ha fatta ulteriormente rabbrividire di piacere.
In Erica si leggeva bene negli occhi tanta voglia di continuare quel gioco ed anche Francesca che la guardava e lei non aveva paura del suo sguardo che osservava il luccicare degli umori sulle labbra della figa che innalzava ancora un po’ l’eccitazione.
In quel momento Francesca si è sentita forte ed ha spinto Erica per distenderla e lei accasciarsi sopra per baciarle il collo, con la mano accarezzarle le gambe fino alla caviglia e poi risalire alle cosce fino al loro punto di incontro.
In un attimo con due dita le ha accarezzato quelle labbra che erano gonfie e quel clitoride che sentiva pulsare sotto I polpastrelli. Era ancora eccitatissima e più lasciava scivolare le dita più sentiva la voglia di avere le sue dita dentro di lei per masturbarla ancora.
Francesca si è alzata cercando una posizione più comoda accucciandosi sotto di lei ed ha ripreso ad accarezzare il clitoride che ha sentito gonfiarsi ancora di più, ha poi voltato la schiena verso la testa di Erica per invitarla ad accarezzarla mentre lei faceva altrettanto ma la commessa sembrava non capire le sue intenzioni.
A quel punto è stata Francesca stessa ad avvicinarsi ancora di più quasi a strusciarsi contro il volto patinato di Erica andando anche a baciarle le gambe, muovendo la lingua sulla parte interna delle cosce nell’attesa di vedere le sue gambe divaricarsi completamente come da lì a poco ha fatto poggiando i piedi sulla spalliera del divano.
Adesso Francesca era pazza di lei e sentiva che anche Erica stava impazzendo sotto I suoi colpi di lingua perché ha fatto sì che scivolasse sul pube perfettamente depilato e sulle sue labbra ormai aperte.
Il respiro di Erica si era fatto sempre più frequente, Francesca vedeva i suoi muscoli contrarsi sempre di più e ne ha dedotto che fosse prossima all’orgasmo.
È stato sorprendente il piacere che Francesca ha sentito tra le cosce mentre la sua lingua stuzzicava senza freni il suo clitoride da parte di Erica e le labbra che lo succhiavano senza sosta.
Francesca ha appoggiato il suo ventre sulle sue dita di Erica che si facevano strada masturbandola piano ed anche profondamente tanto da farla impazzire.
Erano ben udibili le grida di piacere di Erica in risposta ad ogni colpo della lingua di Francesca e sentendo le sue dita riempirla tutta e ruotare dentro di lei, non poteva fare a meno di ansimare e mandare il suo alito caldo su quella fighetta che meravigliosamente aperta offriva il suo profumato nettare ricco di ormoni.
Era meraviglioso poter succhiare ogni goccia e lasciar scorrere la lingua avanti e indietro sul ventre piatto di Erica e su quel clitoride prorompente che sentiva quasi scoppiare ad ogni colpo di lingua, ed era altrettanto meraviglioso sentire un altro orgasmo montare lentamente in lei per portarla all’estasi e farla fremere dalla voglia di goderle sulle dita.
Hanno continuato così per minuti interminabili durante i quali Francesca si scioglieva sulle dita di Erica e sentiva il suo nettare riempirle sempre la bocca. Si sentiva in balia di un qualcosa di sconvolgente che la stava facendo impazzire dal piacere.
Le dita di Erica che ruotavano e si muovevano alternativamente, nonché le sue gambe spalancate, stavano ubriacando di pensieri la mente di Francesca la quale pensava di vivere un qualcosa di meraviglioso. Lei sentiva crescere dentro di sé la voglia di esplodere e godere ancora impetuosamente e sconvolgente. Vedeva il suo ventre contrarsi ed rilassarsi, il pube alzarsi ed abbassarsi cercando la lingua, che mai paga e sazia, continuava a tormentare il suo clito entrando e uscendo dalla figa.
Francesca era al limite del parossismo. Vedere Erica e sentirla gemere di piacere era uno spettacolo entusiasmante e forte dal punto di vista erotico.
Spingendosi più veloce sopra le sue dita è arrivata all’orgasmo emettendo un grido talmente forte che ha scosso pure Erica abituata alle urla di godimento di Mirta ed anche del suo maschio che spesso la chiavava.
Erica nel sentirsi con le dita bagnate del suo piacere non ha tardato ad urlare il suo orgasmo ed a venire in bocca riempiendo la lingua di Francesca con il suo sapore.
Le due ragazze sono rimaste in quella posizione alcuni minuti, il tempo necessario per recuperare un po’ di ossigeno e stringersi in un abbraccio e darsi un bacio sulle labbra quasi per ringraziarsi di ciò che vicendevolmente si erano regalate.
Mirta ripresasi dall’orgasmo si era messa in piedi appoggiandosi allo stipite della porta ed aveva assistito silenziosa alla loro performance mostrando le sue belle gambe su paio di scarpe alte. Le sue tette erano ancora squassate dall’azione delle mani che tiravano i capezzoli e stringevano ora una ora l’altra mammella.
Le dita entravano velocemente nella figa e ne uscivano per violentare il grosso clito che chiedeva solo di essere sollecitato.
Erica insieme a Francesca l’hanno vista finire di strizzarsi le tette e contorcersi per un orgasmo che quasi l’ha fatta cadere sul pavimento con il fiato grosso.
Entrambe le ragazze sono andate a baciarla e lei ha gradito molto ricambiando il bacio dato da ognuna di loro infilando la lingua nelle loro bocche.
Nel rivestirsi lentamente prima di salutarsi sia Francesca che Erica si sono promesse che sarebbe piaciuto provare ancora magari con qualche oggetto a fare compagnia ma che ne avrebbero riparlato ed avrebbero trovato il modo di ripetere ed ampliare l’esperienza appena fatta.
Quel giorno Francesca ha vissuto una esperienza talmente eccitante e piacevole che la sera non è riuscita a prendere sonno se non dopo essersi masturbata ancora un’altra volta davanti agli occhi di Mirta estasiata nella speranza di riavere al più presto le stesse sensazioni provate con Erica.

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