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Il culone di E. Parte 3

By 9 Settembre 2021No Comments

Come programmato, martedì dopo lavoro andammo insieme agli altri colleghi ad un bar vicino per festeggiare un compleanno.
L’aperitivo durò circa 2 ore e mezza e uscimmo intorno alle 20.30. Subito ci salutammo tutti e ci dividemmo nelle varie direzioni.
Io e C. spesso prendevamo lo stesso tram per tornare a casa, lei abitava più distante quindi aveva ancora un po di fermate da casa mia.
Alla fermata del tram ci fumammo una sigaretta..
Quel giorno non avevamo chiacchierato troppo a causa degli impegni lavorativi.
Ad un certo punto, presi coraggio e le chiesi se era turbata per i messaggi che le avevo mandato nel weekend e che mi scusavo se l’avevo offesa dato che non era mia intenzione.
Iniziò così una conversazione interessante:
« ma figurati, stai tranquillo X. » mi rispose.
« davvero C. non avrei dovuto dirti quelle cose, solo che non riuscivo a non pensarci! »
« non mi sono offesa tranquillo, solo che nessuno mi aveva raccontato cose del genere »
« lo so è che mi sono talmente eccitato dopo quel sogno che sentivo il bisogno di parlarne con qualcuno »
« ma posso chiederti una cosa? » mi disse un pò imbarazzata
« certo, dimmi pure » le risposi
« ti è mai capitato di.. » e si bloccò
« di fare cosa? » risposi godendomi la situazione
« si insomma, di fare ad una ragazza quello che hai sognato »
« hahaha si mi è capitato di recente con una ragazza con il lato B simile al tuo»
« per simile intendi un pochino grosso? » mi chiese
« esatto, penso te ne sia accorta ma ho una fissa per i culi abbondanti » risposi un pò imbarazzato anche io questa volta
« a me invece non è mai capitato di provare » mi disse
« lo so, molte ragazze non vogliono farselo fare perchè penso abbiano vergogna ma soprattutto non sanno quello che si perdono!!»
Mi rispose dicendo « a dire il vero il mio ragazzo non me lo ha mai nemmeno chiesto »
Un pò stupito le chiesi « e te lo saresti fatto fare nel caso? »
« mmm .. »
Mentre stava per rispondermi arrivò il tram, maledetto!
Una volta saliti ovviamente in mezzo alla gente non si poteva continuare la discussione così mi disse sorridendo che non bisogna fare certe domande!
Arrivati quasi alla mia fermata le chiesi se voleva bere ancora una birra dato che tutti i salatini e le patatine mi avevano fatto venire sete.
Ci pensò un attimo poi rispose che andava bene ma che ormai i bar in quella zona erano chiusi, così le proposi di salire da me dato che di birra in frigo ce n’era sempre!
Arrivati alla fermata scendemmo dal tram e ci incamminammo verso casa mia.
Cercai di rimanere leggermente più indietro di lei, quel tanto che bastava per ammirare il suo culo mentre camminava.
Indossava dei pantaloni abbastanza leggeri e ad ogni passo, la luce dei lampioni metteva in risalto il contorno delle sue belle chiappe.
Arrivati nella mia via, successe la prima cosa inaspettata della serata.
Davanti al portone c’era E. che stava suonando il campanello…
Giunti sotto casa la salutai sorpreso e le chiesi se stava cercando me… anche se la risposta era ovvia….
« Ciao X. , si l’altra sera ho dimenticato qui la giacchetta e già che passavo da queste parti volevo recuperarla »
Poi vidi C. che la osservava attentamente come se stesse cercando di capire come mai le sembrava di conoscerla. E. la guardò e disse:
« tu devi essere C. giusto? se non sbaglio X. mi ha parlato di te » le avevo infatti raccontato della mia collega e della mia fissa per il suo culo
lei un pò stupita annuì, mi guardò e disse
« lei invece deve essere … » intendendo la ragazza di cui le avevo parlato poco prima.
Aveva sicuramente notato una somiglianza nell’aspetto fisico ed aveva fatto due più due.
Le risposi « sì, lei si chiama E. »
Le due ragazze si presentarono stringendosi la mano e io invitai entrambe a salire.
Spiegai ad E. che stavamo tornando da un compleanno e volevamo bere ancora una birra per concludere la serata.
Entrati in casa cercai la giacchetta di E. e gliela porsi.
A quel punto, tra l’imbarazzo generale, E. chiese se poteva unirsi a noi per una birretta o se volessimo rimanere soli.
Io guardai C. e con un cenno di intesa capii che era d’accordo. Ci sedemmo così in soggiorno e portai le birre fresche.
E. chiese se aveva interrotto qualcosa tra me e C., prontamente C. , leggermente imbarazzata, rispose di no e che abitando vicini, spesso capitava di fare la strada insieme. Poi mi guardò come per cercare un complice.
A quel punto un po divertito e un pò eccitato dalla situazione che si era creata risposi che in effetti abitavamo più o meno nella stessa zona ma che l’avevo invitata a bere una birra anche per finire i discorsi iniziati alla fermata del tram dato che stavo aspettando una risposta.
E. incuriosita chiese subito che discorsi avevamo iniziato e che risposta aspettassi.
Guardai C. come per farle intendere che uno dei due doveva rispondere così quasi messa all’angolo rispose:
« beh nulla di che, diciamo che avendo confidenza ogni tanto parliamo di discorsi un pò più intimi e mi ha chiesto se ho mai provato determinate cose…»
E. subito chiese qual’era la domanda rimasta senza risposta e C. fece finta di non ricordare quale fosse come a non voler dare peso alla cosa.
Io sempre più eccitato dissi che aspettavo di sapere da C. se avesse accettato di farsi fare sesso orale al buchetto del culo dal suo ragazzo nel caso in cui glielo avesse chiesto.
E. visibilmente eccitata e compiaciuta rispose:
« davvero non lo avete mai provato? guarda, se vuoi un parere, a me è capitato e la trovo una cosa fantastica, finchè non la provi non capisci quanto può essere piacevole, soprattutto se chi lo pratica è bravo!» e in quel momento si girò verso di me sorridendo.
Che troia, pensai tutto soddisfatto… Probabilmente non era venuta solo per la giacchetta, voleva replicare una serata di perversioni. Se non ci fosse stata C. quasi sicuramente sarebbe stata già in qualche posizione acrobatica per farselo leccare.
C. visibilmente imbarazzata rispose che preferiva non parlare di queste cose e di cambiare discorso! Poi mi chiese di andare in bagno.
Durante la sua assenza E., sorridendo per l’imbarazzo che aveva suscitato in C., mi disse che ero proprio un porco e che non avevo perso tempo nel trovare un altro culone da far godere e farmi sfregare in faccia! Disse che poteva essere la mia serata fortunata.
Poco prima che tornasse C. , aggiunse:
« chissà se riusciresti a soddisfare due bei culoni come i nostri! Devo ammettere che anche il suo non è male» e finita la frase si tolse le mutandine da sotto il vestito e le mise nella borsetta.
In quel momento arrivò C. , chiese di che stavamo parlando e senza aspettare risposta chiese se poteva prendere un’altra birra.
Andai a prendergliela e quando tornai la vidi un pò stranita.
E. aveva appositamente assunto una posizione sulla poltrona per far intravedere sotto il vestito e C. aveva notato che era senza mutandine….
Ormai avevo il cazzo della consistenza del marmo, non capivo se volevo spingermi oltre oppure no per paura di fare una figura da pervertito con C.
In quel momento E. tutta divertita disse:
« Beh C. hai pensato una risposta alla domanda di X. ? »
« Veramente no, non so mi sentirei imbarazzata probabilmente » rispose lei
« Se ti va posso fare io da esempio così puoi guardare mentre X me lo lecca e capisci se può essere una cosa che ti aggrada » disse E. con un tono provocante
« mah veramente…» mentre C. stava parlando però, E. si alzò, si tirò su il vestito, si sedette sul tavolo e alzò le gambe allargandole portandole verso la sua testa e mi disse:
« dai falle vedere cosa le aspetterebbe!! »
Io super eccitato guardai C. un pò imbarazzato ma lei aveva lo sguardo fisso sulla posizione di E. .
Mi inginocchiai per terra e cominciai lentamente a bagnare con la lingua il buchetto di quel culone che in quella posizione sembrava ancora più immenso.
E. cominciò a godere e ansimare e nel mentre iniziò a masturbarsi la fighetta che ormai grondava come una cascata. La guardai negli occhi e vidi che stava fissando C. per capire se le stava piacendo lo spettacolino.
Ad un certo punto mi fermai e mi girai incuriosito verso C. che ormai senza parola stava fissando quel culone aperto e bagnato, un pò imbarazzata ammirando il modo in cui stava godendo E. .
Notai che si era portata una mano in mezzo alle gambe sopra ai pantaloni come se volesse toccarsi mentre si godeva la scena.
Tornai al culo di E. e ripresi a leccarlo muovendo la lingua in modo circolare attorno al buchetto oppure allargando la lingua e muovendo la testa su e giù per leccarglielo per bene.
Ovviamente tra una leccata e l’altra, assaporai anche gli umori della sua fighetta.
Dopo svariati minuti, E. ormai completamente persa urlò che stava per venire così le infilai prontamente un dito nel culo e cominciai a masturbarlo andando avanti e indietro con foga.
Ad un certo punto scoppiò in un orgasmo bestiale e cominciò a tremare e avere convulsioni in tutto il corpo. Più la sentivo godere, più muovevo il dito vigorosamente in quel culone!!!
Purtroppo questa volta non squirtò, peccato perchè sarebbe stato un bel biglietto da visita per C. .
Terminato l’orgasmo dopo qualche minuto mi girai verso C. per capire a cosa stava pensando.
Mi chiese se poteva assentarsi un attimo per andare in bagno.
Ovviamente le dissi di sì, di fare come se fosse a casa sua.
Non appena la porta del bagno si chiuse, E. mi si avvicinò e mi mise una mano nelle mutande compiaciuta del fatto che avevo il cazzo in tiro, cercò di sbottonarmi i pantaloni ma la bloccai dicendole che non volevo tirarlo fuori con C. lì. Avevo paura di una sua reazione dato che non avevo ancora capito cosa le passava per la testa.
In fondo aveva appena assistito a duna scena con una ragazza che si faceva leccare il culo da un suo collega! Lo stesso collega con cui C. scherzava maliziosamente tutti i giorni!
Con un tono da vera troietta, E. disse
« chissà se stasera riusciamo a battere il tuo record di sborrata dell’altra volta! Mi avevi letteralmente ricoperto »
In quel momento tornò C. si affacciò dal corridoio prima con la testa come se volesse vedere che stavamo facendo e poi entrò nella stanza con i pantaloni in mano un pò imbarazzata. Indossava una brasiliana che le evidenziava in modo pazzesco quelle belle chiappone. Rimasi allibito e senza parole!
Appoggiando i pantaloni sul divano disse:
« So che può sembrare strano ma… beh se non è un problema vorrei provare anche io quella sensazione, mi sono incuriosita troppo ». Anche E. era un pochino allibita, non se lo aspettava. Però si sedette sulla poltrona e guardandomi sorridendo disse:
« Dai X. prova anche con lei, vuoi mica lasciare asciutto quel bel culone! »
C. era in piedi in mezzo alla stanza, io ancora incredulo guardando C. mi avvicinai e le andai dietro inginocchiato e le sfilai la brasiliana. Non ci credevo che stava succedendo.
Lei era immobile in piedi, non diceva più nulla come se fosse in attesa di una mia mossa.
Le misi allora le mani sulle chiappe, la guardai ancora un attimo per capire se era ancora convinta o aveva cambiato idea.
C. chiuse gli occhi come per prepararsi alla sensazione che stava per provare e trattenne leggermente il fiato.
Le allargai leggermente le chiappe e feci scivolare in mezzo , nel modo più sensuale ed erotico che riuscivo, la lingua prima dall’alto verso il basso evitando di poco il buchetto per farla soffrire un pò e poi dal basso verso l’alto. Quando arrivai con la lingua sul buchetto del culo, cominciai a farla roteare leggermente.
C. sussultò di piacere e si fece scappare un mugolio.
Avevo un buchetto bellissimo, ancora più eccitante di quello di E., molto chiaro e liscio. Si sentiva che se lo era appena rinfrescato, probabilmente quando era andata in bagno poco prima.
Cominciai allora a prenderci gusto e leccarlo sempre più avidamente. Ad un certo punto sentii la sua mano dietro la nuca che me la premeva in mezzo alle sue chiappone. Per un attimo mi mancò il respiro ma mi eccitai tantissimo a quella sensazione di sottomissione.
Continuai come un forsennato finchè mi accorsi che davanti a lei si era posizionata E. inginocchiata e le stava leccando la figa.
Non riuscivo a credere ai miei occhi, ero nella stanza con le due culone che desideravo da tanto, stavo leccando il buco del culo della mia collega mentre la mia amica le soddisfava la figa.
Mi staccai per godermi meglio la scena ma C. mi spinse di nuovo la testa in mezzo alle sue chiappe e cominciò un movimento di culo quasi come se volesse sfregarmelo in faccia per godere di più.
Allargai bene la lingua in modo da fargliela sentire tutta mentre lei continuava a muoversi su e giù.
Ad un certo punto alzo una gamba e la appoggiò sul divano, questo le permetteva di allargare sia il culo che la figa. Mise una mano sulla mia testa e una su quella di E. e le premette rispettivamente sul culo e sulla figa. Stava per raggiungere l’orgasmo!
Dopo neanche un minuto in quella posizione esclamò:
« sto godendo come una porca ragazzi! Per favore non smettete!»
Capendo la situazione cominciai a puntellarle il buco del culo con la lingua rigida come se volessi penetrarla. Capendo che le stava piacendo, mi inumidii un dito e lo infilai lentamente nel culo. Lei ansimò come se le mancasse l’aria ma capivo che stava godendo sempre di più.
Esplose così anche lei in un orgasmo così forte che le tremarono le gambe per qualche minuto.
Non appena si riprese, guardai E. e vidi che aveva tutta la faccia bagnata, anche lei ci aveva dato dentro come una troia. Pensai che sicuramente quella non era stata la prima volta che leccava una ragazza.
Chiesi a C. come si sentiva, mi rispose:
« A dire il vero ora sono imbarazzatissima, scusa se ti ho schiacciato la testa in mezzo alle mie… » era talmente imbarazzata che non riuscì a dire la parola chiappe! Poi arrossendo riprese:
« comunque mi è piaciuto tantissimo! »
Sommersa dall’imbarazzo cercò velocemente di rimettersi i pantaloni per andarsene ma le presi la mano cercando di tranquillizzarla.
Si calmò e si sedette sul divano guardandomi imbarazzata.
A quel punto E. mi si avvicinò, cominciò a slacciarmi i pantaloni e guardando C. negli occhi le disse:
« Dai non vorrai mica lasciare X. senza ricompensa per quello che ci ha fatto!»
Mi sfilo così i pantaloni, rimasi in mutande e si vedeva chiaramente il cazzo in tiro sotto.
E. mi infilò una mano nelle mutande , fece spuntare leggermente la cappella dal fianco e iniziò a leccarmela delicatamente. Cominciai a godere come un matto e chiusi gli occhi per godere ancora di più.
Ad un certo punto sentii le mutande che si sfilavano e non aprii gli occhi, la sensazione era bellissima!
Cominciò così una sega lenta, delicata e nel mentre mi leccava la cappella dolcemente.
Quando aprii gli occhi, rimasi estasiato nel vedere che la mano era quella di C.!!!
E. gliel’aveva presa per convincerla a farmi godere insieme.
Poi guardandomi negli occhi si avvicinò anche lei e cominciarono a leccarmelo insieme! Non avevo mai provato una sensazione simile, due lingue sul mio cazzo e la mano della mia collega che mi segava, quanto avevo aspettato quel momento!
Mentre me lo leccavano, vedevo le loro lingue intrecciarsi, sembravano due professioniste anche se poco prima C. sembrava insospettabile.
Lentamente sentii la mano di E. appoggiarsi sul mio culo senza smettere di leccare, dolcemente cominciò a passarmi un dito tra le chiappe fino a raggiungere le palle per poi tornare indietro.
Non mi era mai capitato di farmi toccare il buco del culo e non ci avevo nemmeno mai pensato. Devo dire però che era una sensazione bellissima sommata a tutto quello che mi stavano facendo.
Ora potevo capire forse cosa provavano loro quando gli leccavo il buchetto, ci credo che andavano in estasi, già solo sfiorandomelo godevo come un matto!
A quel punto successe la seconda cosa inaspettata della serata, E. e C. (fino a quel momento timida e quasi impacciata), forse a causa anche delle birre bevute, si “allearono” diventando complici.
E. raccontò a C. della nostra serata passata, di quanto aveva goduto a farsi leccare il culo in più posizioni e di quanto mi aveva fatto sborrare.
A quel punto quello in imbarazzo ero io, C. mi guardava e sorrideva come se fosse contenta che finalmente non fosse più lei al centro della bufera.
E. disse che voleva spingersi oltre, provare anche cose nuove così racconto a C. della sua perversione riguardante la “mungitura” e le chiese quale fosse la sua.
Ormai anche C. aveva lasciato da parte i freni e riusciva a parlare più liberamente, così rispose:
« Non ho mai avuto perversioni così particolari, devo dire che voi siete più spinti visto quello che abbiamo fatto fin’ora! Forse mi piacerebbe avere due cazzi in mano da poter segare e succhiare per farmi poi riempire la faccia di sperma »
Colsi la palla al balzo e dissi un pò malizioso:
« come ti piacerebbero? grossi?»
« beh, a chi non piacciono grossi! Spesso ho sognato di prendere in giro il mio ragazzo che non è molto dotato tradendolo davanti ai suoi occhi con un bel cazzone »
E. intervenne dicendo:
« mi sa che stasera dobbiamo accontentarci solo del suo cazzetto! No dai scherzo, hai un bel cazzo! Soprattutto quando diventa un idrante. Adesso però comandiamo io e C. »
Mi ordinò di coricarmi sul divano e disse a C di salirmi sopra per cavalcarmi un pò. Ubbidimmo e in un istante avevo il cazzo piantato dentro a C. come un palo.
Cominciai a baciarla mentre me la scopavo con le mani appoggiate su quel culo paradisicaco! Sentivo quelle chiappone che si aprivano e si chiudevano mentre C. si muoveva sopra di me.
Nel mentre E. si mise dietro C. tra le mie gambe e iniziò a leccarle il culo.
C. non stava più capendo letteralmente nulla e io rimasi stupito quando E. cominciò a leccare anche il mio di culo!!!! Era veramente un porca, non le bastava leccare il culo di una ragazza, voleva anche il mio!
Ad un certo punto capii che stavo per venire, così mi fermai e dissi ad E. che era giunto il momento.
Salii sui tavoli come durante lo scorso incontro, E. disse a C. di posizionarsi sotto di me e cominiciare a mungermi.
C. ubbidì e subito si mise sotto a succhiarmelo. E. era in piedi vicino a me, alzò una gamba e la mise sul tavolo ordinandomi di metterle un dito nel culo. Cominciai così a sfondarle il culo con l’indice mentre lei si masturbava e da in piedi guardava C. che me lo stava mungendo.
Giunto praticamente all’orgasmo dissi a C. di non fermarsi per nessun motivo e non appena finito sentii il primo getto di sborra uscire prepotentemente e C. mugolare di piacere per il primo carico ricevuto.
A quel punto successe la terza cosa inaspettata della serata, E. esplose in un orgasmo e cominciò ad uscirle una piccola fontanella.
Pensavo stesse squirtando come la scorsa volta ma mi sbagliavo. La fontanella cominciò a crescere pian piano, stava letteralmente facendo la pipì da in piedi su C.
Vedendo quella scena io continuai a sborrare come un cavallo.
C. era sotto il tavolo che si godeva la mia sborrata e la pisciata di E.. Non riuscivo a crederci!!!!
Persi il conto degli schizzi di sborra che mi uscirono ma sono sicuro di aver superato il record del precedente incontro.
Non appena ebbi finito, E. prontamente si coricò vicino a C. e cominciò a leccarla dappertutto per poi baciarla!
Mi ordinò di non muovermi e provare a pisciare.
Non mi faceva impazzire l’idea però non riuscii a dire di no. Cercai così a concentrarmi per fare la pipì e dopo poco cominciò ad uscire un bel getto che innaffiò entrambe le ragazze!
Non potevo credere che stavo pisciando su una mia collega e sua una mia amica.
Bevvero tutto avide come troie.
Scesi dal tavolo e dissi che era giunto il momento delle docce, andai per primo.
Una volta nella doccia, aprirono la porta del bagno ed entrarono. E. mi ordinò di spegnere l’acqua dicendo che mi avrebbero “docciato” loro. Aprirono la doccia, E. mi ordinò di accovacciarmi.
Lo feci senza dire una parola, ormai ero sottomesso al loro volere! Potevano dirmi di fare qualsiasi cosa….. Cominciarono entrambe a pisciarmi addosso. Sembravano due idranti
E. disse:
«Davvero pensavi di poterci pisciare addosso senza ricevere la tua parte?»
Cominciai a segarmi nuovamente mentre ricevevo tutto quel liquido caldo addosso!
Sborrai una seconda e una terza volta nel giro di due minuti!
Finito di pisciare anche C. ormai aveva perso qualsiasi freno inibitorio e mi disse:
« cavolo X. non ti pensavo così! sei veramente un porco e ti piace fare anche lo schiavetto. D’ora in poi saprò come comportarmi in ufficio!»

Iniziammo così a fare le docce, ci asciugammo e ordinammo il salotto che era un campo da battaglia. Passai il mocio per pulire tutto.
Erano ormai le 2 di notte, così le ragazze mi salutarono e ci promettemmo che non sarebbe stata l’ultima volta. Ed in effetti non lo fu…..

Continua….

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MrX

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