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La vera natura di Anna – Capitolo 3 – Fragoline

By 26 Agosto 2020Agosto 28th, 2020No Comments

Capitolo 3 – Fragoline

 

 

Quella casa era ormai diventata il covo delle perversioni.

 

Isabella aveva imbandito la tavola di tante prelibatezze.

Niente pesce alla fine. 

Solo antipasti, tanti finger foods.

 

In quel momento arriva anche Marcello.

 

I tre sono tutti seduti a tavola. 

Il buon umore impera in quella cucina. Tutti sorridono, sanno benissimo cosa accadrà di lì a poco.

C’è molta fame nei loro volti, nei loro occhi, ma non è lo stomaco che vorrebbero saziare.

 

Anna, l’ospite, la più schiva, è proprio lei a rompere il silenzio. A rompere gli indugi.

 

“Isa, ho ancora fame. Tutto quello che hai preparato è ottimo, ma ho voglia di altro, ho voglia di figa. Della tua figa.”

 

Anna era ormai irriconoscibile. Si era trasformata in un demone del sesso. I suoi occhi erano spiritati, era affamata più che mai.

 

Come una leonessa a caccia, guarda dritta negli occhi la malcapitata preda, avvicinandosi piano piano. Sale a gattoni sulla tavola, con movimenti sinuosi, con la sua indomita eleganza. 

 

Isabella, col suo solito sorriso compiaciuto, si eccita solo a guardare le movenze dell’animale erotico che ha davanti.

 

Faccia a faccia, Anna avvicina la bocca all’orecchio destro dell’amica, sussurrandole con voce flebile ma graffiante “Tocca a te venire ora”, per poi infilarle la lingua in bocca mentre con una mano le accarezza i ricci.

 

Marcello in tutto questo ridacchia compiaciuto, slacciandosi i pantaloni in procinto di masturbarsi per onorare la scena amena davanti a lui.

 

Isabella, donna dal forte temperamento, cerca di riprendere le redini del gioco. 

Mordendo il labbro inferiore di Anna, ferma il bacio, e sfidandola, ribatte con una frase banale ma lapidaria “Dai novellina, vediamo di cosa sei capace”, tenendo sempre il labbro dell’amica stretto tra i suoi denti.

 

Anna ride di gusto, e leccandole la punta del naso accetta la sfida.


Isabella lascia la presa, e con una maliziosa lentezza si adagia lungo tutta tavola, in mezzo ai vari stuzzichini, come a voler indicare che era lei la portata principale con cui saziarsi.

 

Marcello e con il suo ghigno malefico fanno da sottofondo a questa scena che trasuda sesso. 

Tiene la sua asta con la mano destra, impugnando per bene la cappella e stimolando con l’indice la parte posteriore della punta. A ogni movimento che sferra la sua minchia s’ingrossa smisuratamente, come una creatura demoniaca risvegliata dall’oltretomba che riacquista piano piano vita. 

 

Isabella, come suo solito, continua a punzecchiare chi le sta accanto.

 

“Scema, ti muovi o no? Se no faccio da sola, basta dirlo..”

 

“Arrivo, prima stappo lo champagne che ho sete.”

 

Anna, con una sicurezza che non aveva mai mostrato, afferra la bottiglia scartandola solamente con l’ausilio della bocca.

 

Quella ragazza schiva si era data da fare negli anni. Franco lo sapeva, per quello che aveva così paura di perderla.

Una bocca del genere non l’avrebbe più ritrovata.

 

Afferra il tappo di sughero di lato e con un colpo deciso stappa la bottiglia. 

Lo champagne fuoriesce dal collo come lava da un vulcano, inondando totalmente Anna.

 

Si avvicina a Marcello e solo per il gusto di farlo eccitare di più, gli sussurra all’orecchio “Leccami tutta bastardo”, mordendogli il lobo.

 

Marcello, aumentando il ritmo della sua sega, non si fa certo pregare, affondando la faccia in mezzo al petto di Anna. 

Si dimena con un ossesso, spennellando la sua lingua qua e là. Ciuccia i suoi seni eleganti con una fame incredibile, gustandosi il prelibato vino al gusto di Anna. 

I capezzoli di lei sono così turgidi da sembrare marmo.

 

“Voglio bere un po’ anch’io”. 

 

Anna è la regina incontrastata della scena.

 

Si allontana da Marcello per saziare anche la fame di sesso della sua dolce metà.

Sale anche lei a gattoni sul tavolo, posizionandosi davanti all’amica che nel mentre si era già data da fare, in preda all’eccitazione.

 

Anna prende un bicchiere, lo riempie fino all’orlo di bollicine, ed esclama “Fammi vedere se le tue poppe stanno in una coppa di champagne.”

 

Isabella ridacchia.

 

Anna versa volutamente tutto il liquido nel bicchiere in mezzo ai seni abbondanti di Isa. Le sue giunoniche mammelle non sarebbero entrate neanche in un boccale di birra.

 

Anna si fionda lì in mezzo, lesta ad abbeverarsi, quasi fosse una fonte d’acqua cristallina in mezzo a quelle che parevano dune  dorate nel deserto.

 

Isabella gode, sognava una scena del genere da decenni: i suoi due affetti più cari riuniti nella stessa stanza che traggono godimento da lei.

 

Poco dopo Anna alza il capo dicendo “Voglio berlo dalla tua figa.”

 

Isabella è un fremito unico.

Anna riempie un altro bicchiere ma a versarlo stavolta è la sua amica. Anna si abbassa ad altezza vulva.

 

“Aspetta a versartelo, voglio metterci dentro anche le fragoline.”

 

Anna prende quindi 3 fragoline e le infila nella vagina di Isabella, provocando una particolare sensazione di piacere, data dal fruttato solletico.

 

Isa quindi si versa addosso l’altra coppa di champagne, stavolta giù dalla pancia. 

 

Il liquido scende tempestivamente giù pervadendo il corpo della formosa donna. Attraversa il cespuglioso monte di venere, mischiandosi con altri suoi liquidi, così da insaporirlo maggiormente.

 

Anna è pronta a ricevere la sua cascata di piacere, situatasi sagacemente sotto di lei, con la lingua appoggiata sul perineo.

Il liquido inonda tutta la vulva, per poi finire nella gola dell’avida assetata, bagnandole tutta la faccia.

 

Anna è ingrifata come non mai.

 

“E’ ora di assaggiare le fragoline.”

 

Prende uno stuzzicadenti da una tartina e lo infila nella vagina di Isabella, così da infilzare e mangiare tutte le fragoline, una ad una, non distogliendo mai lo sguardo dagli occhi dell’amica.

 

Leccando avidamente lo stuzzicadenti dopo l’ultimo frutto recuperato, Anna è visibilmente soddisfatta da quanto assaporato.

 

“Mmmh proprio buoni questi finger food.. sapevano proprio di te!

Ah ma che sbadata, non mi sono neanche pulita la bocca..”

 

Con questo pretesto, Anna struscia il viso su tutta la fica di Isabella, così da impregnarsi del suo odore e continuare a sentirlo anche lontano dalla vulva dell’amica.

 

L’altra, sfiorato l’orgasmo con la scena appena accaduta, non vuole essere da meno e decide di sorprendere a sua volta l’altra.

 

“Ora ci penso io a te, scema. Mi hai fatta quasi venire, ma io a differenza tua non lascio le cose a metà.”

 

Spinta dalla perversione, Isabella si alza, dirigendosi al piano cottura. Apre uno dei cassetti e tira fuori un mattarello.

 

“Con questo ora ci divertiamo, mia cara.”

 

Marcello, che non ha mai smesso di segarsi, ride di gusto, avendo bene in mente cosa accadrà.

 

Isabella intanto risale sul tavolo. 

Si passa quindi l’arnese tra le grandi labbra, come a prepararsi per il grande atto.

 

“Aspetta, forse dovremmo prima disinfettarlo”, esclama maliziosamente Anna. 

 

Nel mentre afferra la bottiglia di champagne e versa ciò che è rimasto su tutto il manganello, umidificandolo per bene.

 

Le due amiche avvicinano tra loro le loro fiche bollenti, impazienti di accogliere quel gran bel pezzo di legno.

 

Isabella infila prima un’estremità dentro di lei e successivamente l’altra dentro Anna.

 

Entrambe sono sorprese dall’effetto che stanno provando.

L’alcol presente sul manganello causa del bruciore a contatto con le loro vagine. 

E’ doloroso ma comunque meraviglioso.

 

Anna non smette di avere idee geniali, quanto perverse.

 

E’ Isabella a prendere volutamente l’iniziativa. 

Inizia a creare una serie di movimenti ondulatori che mandano già in estasi l’amica, per nulla intenzionata a subire il gioco.

 

Anna contrattacca con una serie di colpi di bacino poderosi. 

Ha fame. Quelle fragoline erano solo l’antipasto.

E ora le si era aperto lo stomaco.

Le due sforbiciano come ossesse. 

 

Il manganello è magicamente sparito, inghiottito dalle bocche affamate delle due donne, che se lo contendono.

Non hanno più forze, stremate dall’impeto sessuale.

I gemiti vengono intervallati dai colpi provocati dal contatto tra loro.

Le loro gambe si aggrovigliano. Dopo anni finalmente possono condividere anche il piacere più estremo.

Iniziano a tremare. Sono entrambe vicine all’orgasmo.

 

Anche Marcello è in dirittura di arrivo. 

Si alza dalla sedia ma non stacca la mano dalla presa.

Sale anche lui sul tavolo, ma in piedi rispetto alle due amazzoni, poste sotto di lui.

 

All’improvviso tutti e tre raggiungono il culmine all’unisono.

 

Anna e Isabella urlano, dimenandosi. Tremano come foglie al vento. 

 

Marcello esplode di piacere inondando tutte e due le porche col suo seme. 

La sua sborra bollente invade i loro corpi, onorandole, e risvegliandole dal viaggio erotico che aveva inghiottito le loro menti. 

Prontamente entrambe si accingono a leccarsi, cercando di non sprecare nemmeno una goccia di quel liquido sacro. Se lo gustano con piacere, a tal punto di indirizzarsi verso la fonte.

 

Tutte e due si attaccano al cazzo di Marcello, ancora pulsante di sperma, leccandolo, succhiandolo, mordendolo, annusandolo. Lo vogliono tutto. Bramano tutta la sua sborra.

 

Terminato il coito, le due, faccia a faccia, divise solo dalla nerchia di Marcello, iniziano a baciarsi, cercandosi con la lingua.

 

Le loro bocche riescono a raggiungersi, producendo un bacio altamente passionale. Tra le loro due lingue c’è anche la cappellona violacea del vampiro. 

 

Questa effusione a tre provoca una seconda venuta di Marcello che evidentemente aveva ancora tanta sborra da offrire.

 

Le due donne compiaciute ridono a singhiozzo, con la sborra che riempie le loro gole.

 

Terminata la sborrata, le due si staccano perdurando nel baciarsi, scambiandosi il seme di Marcello tra di loro.

 

Dopo aver inghiottito tutto le due si staccano e ricominciano a ridere.

Tutti ridono.

 

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