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LAURETTA cap.1 L.inizio

By 4 Ottobre 2019Aprile 22nd, 2020No Comments

 

Tutto è cominciato una Domenica, per la verità trascorsa in modo abbastanza convenzionale: Svegliata da Gianni il quale come capita sovente nei giorni festivi apre gli occhi con in testa un solo pensiero, fare all’amore. A dire il vero non lo facciamo sovente come una volta, ma la Domenica mattina per un tacito accordo la dedichiamo all’amore o meglio al sesso mentre gli altri giorni della settimana lo facciamo saltuariamente quando al mio uomo viene voglia, cioè una o due volte se tutto va bene da un anno a questa parte, ma questo non mi basta e per placare la mia voglia, sempre più sovente ricorro alla masturbazione.                                          
   
Ma quella mattina mi ha accontenta e sopratutto mi ha soddisfatta in tutti i modi, anche in quelli non convenzionali (che sono facili da intuire). Ieri è stato molto particolare perchè mentre lo facevamo, alimentavo il mio desiderio pensando di ricevere piacere da E. . . il mio nuovo amante insaziabile come me, tanto che Gianni si è meravigliato della mia eccitazione alla quale non era più abituato.

Dopo pranzo siamo scesi in cortile e abbiamo spalato la prima neve della stagione ma mi ha preso ancora voglia e nel vestirmi per fare quel lavoro ho indossato le mie palline vaginali come faccio talvolta all’insaputa del mio compagno, rendendo così quella che doveva essere una fatica una cosa per me molto piacevole. 

Quelle palline sono un regalo di Tilde la mia amica di Torino la quale mi ha insegnato ad usarle. Me le ha mostrate poi mi ha fatto mettere sul letto con le ginocchia sollevate e le gambe divaricate e dopo aver spinto una dopo l’altra le palline a fondo nella mia fichetta mi ha fatto alzare e camminare mentre mi osservava (naturalmente eravamo nude come sempre a casa sua).

All’inizio non è stato agevole in quanto avevano la tendenza ad uscire e a volte uscivano facendo ridere la mia amica, poi anche lei le se le è infilate facendomi vedere come faceva  ed è stato un spettacolo vederla camminare, muovere il suo stupendo fondoschiena. . . Dicono che io abbia un bel culetto ma vi assicuro che sfigurerebbe in confronto con quello di Tilde, anche se il suo è un pochino più grosso e lei ha qualche annetto più di me.

 Le palline a lei non uscivano, l’unica cosa che usciva dalla sua bella fica era la cordicella che pendeva e che poi ho tirato con i denti per far uscire quei corpi estranei come poi lei ha fatto con me in un delirante sessantanove, ma questo al nostro rientro dopo che rivestite  siamo uscite a passeggio per via Roma.

Una eccitazione continua amiche mie, l’unico modo per trattenere le palline e respingerle indietro era contrarre i muscoli vaginali e dopo non molto questo divenne per me un riflesso condizionato, una masturbazione continua come da ragazzina praticavo in classe insieme a diverse mie compagne mentre ascoltavamo i prof spiegare le lezioni, solo che allora stringevamo fortemente le cosce nude una contro l’altra poi le allargavamo di colpo (quindi niente jeans e sovente neanche le mutandine), e venivo stringendo la mano della mia compagna di banco e lei faceva altrettanto con me, poi discretamente detergevo il piacere che era colato bagnando il sedile sotto il mio culetto. 

Per il plug è diverso, intanto mi abituo ad avere il buchino allargato e poi mi piace muovermi, camminare e a volte anche dormire, quando sono sola, con la sensazione quasi reale di avere dentro invece del plug, un membro maschile e adesso sogno che quel membro sia quello di E . . .

Per la verità anche quel pomeriggio ho goduto mentre camminavo per il paese; per evitare i mucchietti di neve dovevo fare dei passi disuguali aprendo e chiudendo maggiormente le gambe,  questo ha sottoposto la mia fichetta a contrazioni continue per respingere le palline. Aggiunto all’effetto del cazzo di E. . . che avevo nel culetto (veramente era il butt plug ma per me era il suo cazzo), sono venuta in maniera indecente e devastante, ho dovuto appoggiarmi ad un muro per non cadere suscitando la preoccupazione di un signore  che ha avanzato l’ipotesi che fossi incinta.

Ieri sera non avevo il plug ma mi sono sbrodolata come una porcella bagnando la tovaglietta che metto sotto il sedere mentre pressoché nuda rispondevo alla mail piccante di un lettore con il quale corrispondo da tempo e che mi vorrebbe incontrare, anche solo per prendere un caffè (dice lui, mah vedremo!). In quel momento ho sentito ll cancello automatico aprirsi e ho dovuto in fretta e furia rimettere tutto a posto mentre le fitte del mio orgasmo stavano terminando.

Ma veniamo ad oggi; da più di un mese una ragazza molto giovane viene a trovarmi; non voglio dire la sua età per non essere giudicata male, sono riuscita a tacitare i miei scrupoli perché mi sono vista nelle mie giovanili esperienze.

Laura è una cara porcellina; già alle mie prime timide avances ha capito quello che intendevo, che era poi, come mi disse in seguito, quello che lei desiderava da tempo e ha accettato la mia puerile scusa di farle provare un vestito di quando ero giovane e che volevo regalarle.

L’ho spogliata io stessa, una vera meraviglia! Non si è mostrata stupita quando per farle indossare il vestitino mi sono spogliata io stessa; chi mi conosce sa che mi piace essere nuda per fare all’amore, si é lasciata accompagnare fino al letto e lei stessa si è allungata.

Seni piccoli appena evidenti, una lieve peluria sul pube . . . Mi tremavano le mani mentre ho cominciato ad accarezzarla, mi ci è voluto del tempo per acquistare sicurezza ma poi. . . Mi ha detto che è vergine ma ha confessato che ha già conosciuto i membri di alcuni ragazzi in vacanza al mare dove era con i suoi genitori e quando mi sono chinata sul suo ventre. . .

Da allora Lauretta (tutti la chiamano così) riempie con i suoi giovanili slanci le mie giornate di solitudine e soddisfa le sue voglie che sono davvero grandi e l’avvicinarsi delle vacanze natalizie fa sperare per entrambe momenti da ricordare.

A volte mi vergogno, sopratutto quando incontrando sua madre questa mi ringrazia e mi chiede se non mi dia fastidio che sua figlia mi importuni, ma dice che preferisce, quando é al lavoro al dolcificio (è il periodo dei panettoni come sapete) Lauretta stia con me piuttosto che vada in giro. Mi raccomanda che prima di accenderle la televisione mi accerti che abbia fatto i compiti.

La televisione non l’accendiamo per niente ma la ragazza mi assicura che le volte che viene da me prima fa tutti i compiti a casa. Non viene tutti i giorni, solo quando passando davanti al cancello di casa mia le faccio segno dalla finestra che sono sola.

Come ho detto non ha ancora conosciuto uomo (biblicamente parlando) ma non vede l’ora che questo avvenga e temo che non tarderà vista la sua voglia. La cosa che le ho raccomandato è che se deve avvenire, questo avvenga lontano dal nostro paesello e che non si affidi al primo bellimbusto.

E intanto approfitto della sua disponibilità ma credo piuttosto che sia lei ad approfittare di me, perchè mi ha letteralmente stregata con la sua totale mancanza di pudore, il suo esporsi totalmente, sopratutto quando sale con le mani e le ginocchia sul letto e dandomi il culetto volge a me la testolina bionda, i suoi occhioni esprimono una ingenuità disarmante che contrasta con quelle chiappette aperte come se fossero delle mani a mantenerle e quella fichetta . . .

E un taglio, una ferita dalle labbra arrotondate e accostate, non ho mai visto nessuna fica come la sua, la mia anche quando ero giovinetta come lei, e vergine come lo è Lauretta non era così e quando immergo la lingua in quella fica e la percorro, faccio fatica a riconoscere il clitoride che in lei è di una consistenza appena percettibile che non riesco a succhiare ne a stringere fra le labbra, riesco appena a premervi la punta della lingua

Inoltre bagna pochissimo, la devo ricoprire di saliva quando la lecco e la accarezzo con le dita, ma quando gode, perchè non è mai sazia la porcella, si contorce tutta e si lamenta con voce da bambina. E sa farmi godere la cara porcellina, ci baciamo e ci lecchiamo interamente, anche il suo buchetto lecco ed è un vero piacere perchè neanche lei si vergogna a leccare il mio, ma privilegiamo praticare il sessantanove, lei sopra di me e il più delle volte riusciamo ad avere insieme l’orgasmo.

Oggi verso le 11 Gianni è partito per Bra e so che non tornera se non alle 8 o le 9 di sera; cerco senza riuscirvi di scacciare dalla mia mente quella ragazzina che mi ha stregato. . . E invece eccomi qui, dopo aver mangiato qualcosa, con la mia voglia e con le palline vaginali nella fica a guardare fuori dalla finestra. Sono da poco passate le due e ecco il  passaggio delle ragazze, quasi tutte accompagnate da un’amichetto, ma non la mia porcellina. Nel momento che sta per sorpassare il cancello di casa guarda verso la mia finestra e io premo il pulsante, lei sente il ronzio e lo scatto dell’automatismo che lo apre ed entra senza esiitare.

La porta d’ingresso della casa l’ho tenuta accostata per lei ed è subito nelle mie braccia. La bacio in bocca, resisto alla tentazione di spogliarla ma la libero dello zainetto dei libri poi con una pacca nel sedere la spingo nel bagno quindi salgo di sopra subendo nella fica ad ogni gradino, gli spasimi del mio desiderio e siccome non ho messo le mutandine, sento che mi bagno fra le cosce che stringo cercando di trattenere quello stillicididio.

Al piano superiore vi è la camera da letto, lo studio da dove sto scrivendo questa sorta di diario, uno sgabuzzino e un bagno che contiene soltanto un lavandino con un water e il bidé ed è li che mi lavo la passera senza neanche estrarre la palline tanto grande è la mia fretta e la mia voglia, naturalmente mi lavo anche fra le natiche.

Appena uscita vedo che lei mi ha preceduta in camera, anch’essa impaziente si è lavata sommariamente come me, ha la parte inferiore del corpicino nuda ad eccezione dei calzini colorati a righe rosse e blu ed è uno spettacolo vederla con il maglioncino che la copre fino al gonfiore del pube decorato da una rara lanuggine bionda e poi quel sederino…. da mangiare amiche mie! Mi mostra i jeans e le mutandine prima di porli sulla sedia vicina; non vedo gli stivaletti che porta abitualmente, evidentemente lasciati di sotto, ecco perchè non l’ho udita salire.

Finisco di spogliarla con mani tremanti poi spoglio me stessa mentre lei si rimira riflessa nello specchio dell’armadio, girandosi e rigirandosi fiera del proprio corpo ancora acerbo ma già perfetto, guardando nello specchio anche il mio denudarmi poi si volge verso di me.

“Perchè non mi hai detto che ti sono arrivate, e adesso?”
Sta indicando la cordicella che esce dalla mia fica, scoppio a ridere alla sua espressione sorpresa e un po inorridita, evidentemente ha pensato trattarsi dell’stremità di un tampone del tipo Tampax che metto quando arriva il mio ciclo.

Ridendo ancora, spiego di che si tratta poi davanti alla sua espressione stupita mi siedo sul letto, mi allungo all’indietro e allargo le gambe che ho sollevato poi invito la piccola porcella a tirare adagio quella cordicella. Lei avanza fra le mie cosce ed esegue sorprendendosi della resistenza che questa offre; all’apparire della prima pallina lo spasimo della mia fica la ricaccia indietro, lei tira con più decisione e la pallina esce, mi mordo le labbra sforzandomi di rimanere rilassata e con un piccolo lamento rilascio anche l’altra.

Lei rigira fra le mani quegli strani oggetti, ode il leggero tintinnare del contenuto di quelle palline, probabilmente delle sfere piccole e pesanti, le annusa poi guarda il mio sesso aperto e umido e senza esitare la copre con la sua boccuccia, poi….

Inutile che dica altro amiche mie, sappiamo come possiamo amarci noi donne, anche se la fanciulla è ancora inesperta e non si può ancora dire completamente donna, l’entusiasmo che mette nel baciarmi e nel leccarmi mi fanno salire al settimo cielo e vengo, si, mentre me la bacia e me la lecca, ma quello che scatena veramente il mio orgasmo è la mano che spinge fra le mie natiche e il suo dito, poi due che entrano e si muovono avanti e indietro nel mio ano.
In quel momento ho immaginato di sentire il membro di E. . . mio amante, ho sussultato e indecentemente sono venuta con mia grande vergogna e con immensa gioia della giovane porcella che ha continuato a leccarmi malgrado le mie cosce stringessero spasmodicamente il suo viso.

Mi sono alzata e l’ho gettata letteralmente sopra il letto ed è stato il mio turno di assaporare la sua fichetta meravigliandomi come sempre di non trovarle il clitoride se non sotto forma di quella specie di nervetto che premendo la punta della lingua percepisco e lecco come lecco per intero il delizioso suo sesso mentre lei si contorce felice torturandosi le tettine.
Non è ancora viziosa come lo sono io, per questo ho dovuto leccarla e baciarla a lungo arrivando ad un certo punto a voltarla e immergere il viso fra le sue chiappette per leccarle il buchino e mentre lo facevo ho cominciato a masturbarmi.

La porcellina ha finalmente dato i primi segni di vero godimento arrivando a sollevare il culetto e incavare le reni per darmi ancora la fichina da leccare. Amiche mie, confesso che ho sbavato in modo indecente riempiendole il culetto e quella fichina della mia saliva. Finalmente è venuta con piccoli lamenti cercando anche di sottrarsi ma io non l’ho mollata premendola contro il mio viso, il naso sul suo buchino e la bocca a mangiarle la fica e…. sono venuta nuovamente.

Siamo andate insieme in bagno senza scendere di sotto, le ho lavato il musetto poi l’ho fatta sedere sul bide quindi le ho lavato la fichina e il culetto poi mentre si asciugava, io stessa mi sono lavata e ho lavato le palline spiegandole che no, lei non poteva metterle per non compromettere la sua illibatezza.

Nuovamente in camera, mentre le riponevo nel cassetto inferiore del mio comodino, la ragazza ha visto quello che conteneva e cioè il dildo che ha alleviato molte mie serate di solitudine, il fallo doppio in plastica flessibile (che ho usato una sola volta con Nora una mia amica) e i tre butt plug adagiati nella loro confezione.

Mentre per gli altri “giocattoli” sono bastate poche parole di spiegazione dicendo anche che non facevano per lei per la ragione che le avevo già detto, per i plug è stato diverso, ho dovuto dire come si usavano, e qual’era il loro scopo… si, le ho detto anche quello (dovevate vedere i suoi occhi!) Prima che facesse altre domande imbarazzanti ma sopratutto perchè non volevo che mi chiedesse di mostrarle l’oggetto avvolto nel panno grigio (un regalo di Tania quando sono andata insieme al mio compagno in quel Club).

Poi ci siamo ancora amate. Rimanendo in piedi ho percorso con le mie mani il suo corpicino, e ancora una volta ho pensato a voi amiche mie, come vi sarebbe piaciuta la sua pelle liscia, di come avreste amato baciarla tutta, la sua boccuccia, le sue tettine con i loro capezzolini così sensibili, il suo piccolo culo, le sue cosce, avreste sentito come me esplorando con la lingua la sua fichina che il suo clito è ancora in embrione. Ho persino vagheggiato di regalare al mio amante la meraviglia che stavo accarezzando e di guardare mentre faceva con lei all’amore. Lo avrebbe gradito?

Ad un certo punto é sfuggita dalle mie mani ed è salita sul letto esibendo ancora una volta il culetto aperto come se fossero le sue mani ad aprirlo. Che tesori amiche mie, sicuramente vi sarebbe piaciuta, sicuramente come me l’avreste trascinata sopra di voi e baciata, leccata accarezzata in un delirante sessantanove e sono anche sicura che avrebbe accettato in bocca un cazzo, come mi ha confessato di aver fatto con due suoi compagni durante le ultime vacanze estive. 

Venerdi 13 Dicembre
Sono quasi le 5 del mattino quindi devo dire Sabato 14 Dicembre Il mio uomo è nuovamente partito, io mi sono alzata perchè una volta sveglia difficilmente riesco a prendere sonno e poi penso che oggi la porcellina che sapete verrà nuovamente e io ne sono letteralmente stregata; ho dovuto aspettare fino al primo pomeriggio, finalmente eccola.
Appena nude ci siamo rotolate sul letto, ognuno con la bocca a coprire il sesso dell’altra, io sospiravo baciando e leccando perdutamente la fica e l’ano della maialina i cui sospiri e lamenti erano musica per le mie orecchie, lei non era da meno con me.

Amiche care, la mia bisessualità mi fa desiderare di essere anche penetrata, desideravo come non mai un cazzo e in quel momento avrei voluto riceverlo in ogni anfratto del mio corpo, per quanto io possa sforzarmi non riuscirei mai a trasmetterte le sensazioni che ho provato quel venerdi, dirò soltanto che il nostro pomeriggio di piacere è giunto al culmine quando lei ha incastrato le sue gambe incrociate con le mie gambe e abbiamo strofinato i nostri sessi, fica contro fica, con l’interno delle nostre cosce che si accarezzavano e abbiamo goduto del nostro appartenerci non vergognandoci di dirci parole dolci e indecenti, e abbiamo avuto insieme l’orgasmo guardandoci negli occhi.

Siamo andate nel bagno di sotto e abbiamo fatto la doccia insieme; quando ci siamo salutate mi ha fatto promettere che la prossima volta le avrei fatto provare uno dei plug, il più piccolo ha aggiunto.
Al suo ritorno Gianni ha voluto fare all’amore, anche se non ne avevo più voglia l’ho fatto e ho fatto bene perché ho goduto nuovamente.
Continua                                                                                                                                                                

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