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Racconti di DominazioneRacconti Erotici Lesbo

Vanessa Capitolo 7

By 12 Agosto 2012Dicembre 16th, 2019No Comments

Avrebbe voluto trascorrere tutta la notte abbracciata a lei e tutto il giorno ancora ma non era possibile. Le convenzioni sociali non sono per l’amore -si andava convincendo-. Ma non riusciva a cogliere la ratio, il motivo.
Aveva scoperto con dolore, sulla sua pelle, le ipocrite limitazioni di un ambiente piccolo borghese, benpensante e bacchettone, che alzava steccati e barriere a protezione delle paure, delle insicurezze del grigiore che lo dominava incontrastato.
Avrebbe voluto gridare al mondo intero, con tutta sua voce, la sua felicità ma non poteva, non ci riusciva. E per questo si odiava.
Non vedeva nulla di sbagliato in quella storia ma non riusciva a raccontare alle sue amiche che finalmente si era fidanzata anche lei e che ‘. era felice.
Men che meno aveva pensato di parlarne in famiglia. La madre era così distratta dalle ore di telefonate con le amiche che a volte la guardava ma nmmeno la vedeva.
Solo questo poteva spiegare che neppure una menzognera giustificazione era stato necessario abbozzare per giustificare il suo nuovo look, le creme, i vestiti e le sue assenze sempre più prolungate.
La scoperta di quella indifferenza però l’aveva ferita, ma poi ripensandoci meglio aveva concluso che forse era meglio così.
Aveva scoperto il suo ruolo di arredamento organico nella sua casa, nella sua famiglia e certo non poteva aspettarsi che ci fosse posto anche per i suoi sentimenti per la sua vita sessuale per la sua evoluzione.
La dolcezza ‘ riempiva i suoi pensieri e faceva slittare in posizioni di retroguardia ogni altro aspetto.
Il porto in cui aveva gettato l’ancora ora lo sentiva sicuro, accogliente.
Se si lasciava andare al ricordo anche solo per più di un minuto vibrava ancora ed arrossiva, sfregava le gambe nervosamente una contro l’altra a cercare di fermare il fluido piacere che dal cervello le scorreva dentro.
A complicare quella sua estrema vulnerabilità arrivavano i messaggini di quella che per lei continuava ad essere la signora Tina che scolpivano con prepotente sapienza nella sua mente desideri ed ingenue richieste, banalità in fondo: se non fosse per il terremoto emotivo che innescavano in lei.
Un SMS attivava un controllo dominante sulle sue azioni inspiegabile.
– voglio vedere come sei vestita ora, scatta una foto e condividila con me-
– fammi vedere come sei truccata –
– Mi tocco pensando a te ‘ fallo anche tu –
Ed ogni volta, il beep di un messaggio in arrivo corrispondeva ad una scarica di puro piacere che la faceva bagnare ancor prima di aver letto il contenuto.
Quella fitta corrispondenza era micidiale.
Un’esperienza piacevole ed intensa quel dare e ricevere pur essendo fisicamente lontane la faceva sentire intimamente connessa.
Le foto scattate davanti allo specchio nello squallido antibagno di un autogrill o in camera prima di uscire per accontentare le richieste sempre più spinte del suo amore lontano.
In slip e reggiseno o nuda con le gambe larghe, due dita sprofondate nella sua natura fresca e bagnatissima, o a succhiare le dita per scoprire se trovava ancora una piccola parte dell’odore del suo amore.
La gita di Vanessa continuava anche se lei, ormai prigioniera della sua ossessione d’amore spesso era distratta, lontana, isolata dal resto della compagnia.
Quando arrivano ad Amburgo &egrave quasi sera….

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