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Racconti Trans

MARTA (par. 2) La cuginetta del mio trans

By 16 Febbraio 2020One Comment

Ecco che ancora una volta lascio l’ufficio per la pausa pranzo. Anche oggi niente mensa, ma parcheggio del centro commerciale, eccola lì che esce dalla metro e sorridendo si avvicina in compagnia di una fanciulla alla mia auto. Lei, il mio trans conosciuto quest’estate (vedi “finalmente un trans”) e che ormai aveva sconvolto la mia vita sessuale (anche con mia moglie le cose andavo meglio), nel suo splendore si affaccia dal finestrino, un casto bacio sulla guancia e mi dice che ha da fare e se per favore potevo accompagnare Lucia (la cuginetta appena 18-enne) a casa sua. Poi mi avrebbe telefonato e spiegato.

Lucia era una ragazza timida, per niente appariscente, una scarsa seconda, con occhiali spessi e capelli per nulla curati, neppure un’accenno di trucco in faccia. Mi chiama la mia Marta e mi spiega che Lucia è una giovane verginella, mai avuto ragazzo, neppure un bacio, lei la voleva “svezzare”, ma non se la sentiva data la sua bi-sessualità non voleva confonderle le idee, così aveva pensato a me che con lei ero sempre stato dolce, anche nel prendermi il suo culetto d’oro, a differenza di molti altri uomini che aveva conosciuto e glielo avevano letteralmente rotto.

Arrivati a casa di Marta, trovo la luce soffusa, una dolce musica che viene dal bagno dove la vasca idromassaggio è bella e pronta, candele profumate accese e un bottiglia di spumante con due calici di cristallo, scena che spesso io e Marta avevamo vissuto.

Lucia tremava come una foglia, così le accarezzai le spalle per rassicurarla, con delicatezza le calai le bretelle del vestitino e la lascia solo con l’intimo indosso, per nulla sensuale, ma avevo molto da ricambiare a Marta e andai avanti continuando a spogliarla. Una volta sfilatele tutto le feci segno di voltarsi, lo fece ma si copriva con le mani la sua passerina (si intravedeva un folto cespuglio nero uscire da sotto) la presi per le spalle, le accarezzai tutte le braccia fino ad arrivare alle mani, gliele allargai per vederla nella sua naturalezza: fece come per voltarsi e scappare, ma la ferma e la strinsi a me. La feci entrare nel’idromassaggio e mi spogliai entrando nella vasca dietro di lei. Le versai un bicchiere ma non aveva neppure mai bevuto, quindi le dissi che non c’era bisogno, ma lei volle brindare lo stesso, ma non la feci esagerare, volevo che la sua prima volta fosse dolce e se lo ricordasse. Cominciai a baciarla sulla spalla, poi dietro l’orecchio, quindi la feci voltare verso di me e provai a baciarla, ma non apriva la bocca, quindi comincia a leccarle le labbra, spingendo con la lingua dentro, riuscii a penetrare nella sua bocca, era secca, quindi per non farla bere ancora gliela inumidii con la mia saliva, lei la ingoio con piacere. Muovevo la mia lingua nella sua bocca, ma lei tirava dietro la sua, proprio non voleva provarci, mi stavo rassegnando, smisi e mi poggiai con la schiena sul bordo della vasca. Allora lei si volto verso di me, mi chiese scusa e cominciò a provare a baciarmi come avevo fatto io poco prima… aveva imparato e ci baciammo per circa mezz’ora, tanto che mi sentivo le palle e il cazzo scoppiare, era talmente ingrossato che non me la sentivo di sverginarla, l’avrei fatta male, quindi la feci voltare da dietro le cinsi i fianchi con le mani e poi giù le feci un ditalino che godè come non mai dati gli urli di piacere che dovetti bloccare con un bacio per non farli sentire a tutto il vicinato.

Ci rilassammo per un’altra mezz’oretta, poi lei mi chiese se potevo insegnarle a fare un pompino e se io l’avessi mai fatto a Marta e che gusto avesse… Allora le dissi: “hai imparato a baciare come una vera troia, ora così come muovevi la tua lingua nella mia bocca  fallo intorno alla mia cappella, il sapore lo proverai subito perchè sto lì lì per venire”, si volto, avvicinò al mio cazzo duro come un bastone e cominciò a leccarlo. Non so dire se fu brava, dato che ero talmente eccitato le venni subito in bocca, rimase turbata, poi ingoio tutto e mi bacio… “hai davvero un buon sapore… cosa mi sono persa fino ad ora. Grazie, anche se non mi hai penetrata completamente mi hai fatto sentire una vera donna, ma so di avere ancora molto da imparare, maestro. A quando la prossima lezione?”.

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