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Racconto di una Schiava

By 13 Agosto 2011Dicembre 16th, 2019No Comments

Mi chiamo Elisa, ho 22 anni e questa e’ la storia della mia schiavitù. Sono una bella donna, capelli neri, occhi marroni, una quarta di seno e un culo sodo da far invidia alle migliori modelle. Niente perdite di denaro, ricatti o altre richieste di sesso, il mio rapimento e’ stato semplice: ero in spiaggia( abitavo in Sicilia) e stavo camminando, era sera, anzi notte, saranno state le tre di notte e stavo tornando da una festa. Vestivo una minigonna jeans e camicetta bianca con una bella scollatura sul davanti sperando di poter far colpo sul ragazzo che tanto mi piaceva ma con scarsi risultati. Stavo camminando quando sento un rumore alla mia destra, dove si trovavano alcuni cespugli e piu avanti la strada. Alla mia sinistra il mare. Non smetto di camminare pensando sia qualche coppia o qualche animale. Sento di nuovo un rumore e una figura compare chinandosi come per prendere qualcosa a pochi centimetri da me. Si alza e fa
“Ciao, ho visto che ti sono cadute queste chiavi”
Me le porge e le osservo
“non credo siano mie”
Le dico, lei era una bella ragazza, anzi bellissima, capelli biondi, occhi azzurri labbra carnose e un corpo da favola, un seno una terza abbondante e un culo perfetto.’
Vado a cercare nella mia borsa per vedere se siano mie quelle chiavi. Una botta sulla testa, niente piu rumori, caddi svenuta.’
Mi svegliai lentamente, ero stordita e non riuscivo a capire dove mi trovavo, ne perché non riuscissi a muovermi. Quando misi a fuoco vidi dove mi trovavo, una stanza da letto,io ero sul letto legata per mani e piedi ai quattro angoli con corde. Un paio di armadietti ed un armadio davanti al letto, la porta vicina all’armadio. Provavi nuovamente a muovermi, niente, le corde facevano il loro dovere
“e’ inutile che ti muovi”
Solo alle sue parole notai la giovane ragazza della spiaggia seduta su una sedia accanto a me.’
“dove mi trovo?Perché sono legata?Chi sei?Che ci faccio qui”
“ssh, zitta, tanto non avrai nessuna risposta”
Mi rispose lei allungando una mano per carezzarmi un seno. Ero nuda. Non me ne ero accorta ma ero completamente nuda sul letto, la mia fighetta in bella vista con le gambe spalancate.’
“Se farai la brava ti lascerò andare… Altrimenti rimarrai qui a vita, e per qui non intendo sul mio letto ma in cantina”
non vidi traccia di scherzo sul suo viso. Avevo paura, capivo che stava facendo sul serio ed avevo paura. Solo una cosa non capivo, lei era una donna, perché rapire un’altra donna?Forse lesbica?No, e’ bellissima, può avere tutte le donne che vuole. Trovai risposta a questa domanda solo piu tardi.’
“vuoi soldi?Non ne ho molti ma quelli che ho Mmh Mmh”
Mi mise un pezzo di stoffa in bocca mentre continuava a carezzarmi le tette, una quarta che attiravano attenzioni ovunque
“adesso devi riposarti, domani incomincerai, ma adesso devi riposare… Naturalmente ora devo testarti un po”
Quindi mi prese i capezzoli e li tiro’, sembrava li volesse staccare. Urlai, o almeno ci provai, dal dolore, bruciavano dal dolore e scuotevo il capo mentre inizia a piangere dal dolore e dalla paura. Mollo’ i capezzoli e le sue mani si diressero alla mia figa e una prese il clitoride anche questo tirandolo all’inverosimile. Altre urla soffocate dal panno mentre lei tirava.’
“bene, vedo che non ti ecciti, mi fa piacere… Ci divertiremo molto noi
Quindi mi lecco’ le guance mentre si sbottonava i pantaloni e solo quando lo vidi capii. Una trans, era una trans.’
“visto che sei nuova non te lo faccio eccitare ma da domani provvederai anche a questo”
Quindi lo indirizzo’, una bestia di 25 centimetri di lunghezza e 9 di larghezza il mio seno iniziando a scoparsi le mie tette stringendole sul suo cazzo
“oh si cazzo… Hai due belle pere… Dai che oggi vengo in fretta, succede sempre così con le nuove”
Non ero la prima quindi, lei si soddisfaceva rapendo e violentando ragazze evidentemente. Non potevo far nulla per fermarla e venne poco dopo spruzzando il suo sperma sul mio viso
“bene troia, ora vado a riposarmi anche io, tu vedi di dormire”
Mi inizio’ a spalmare la sua sbora sul mio viso come fosse una crema
“sei bellissima”
Mi sussurro’ andando poi a aiutarmi in volto
“resterai molto… A domani”
E se ne andò tirandomi un forte schiaffo sulla figa rasata. Dormii male legata com’ero e piansi molto pensando a cosa sarei stata sottoposta, a tutto ciò che mi avrebbe fatto. Avevo paura perché avevo fatto sesso soltanto una volta e nel culo ero vergine, temevo mi potesse fare male.’
La mattina seguente mi svegliai e la vidi seduta accanto a me come il giorno precedente
“ben svegliata”disse”sei pronta ad iniziare?”
“ti prego, liberami, non ti ho fatto niente”inizia subito a pregarla.’
Evidentemente non gravida queste lamentele e mi ficco’ il suo pugno in gola e per poco non vomitai
“non ti libererò, te lo dico chiaro e tondo, sarai liberata solo quando lo vorrò io, e cioè quando sarai larga come una grotta e non avrai piu niente da darmi”
Mi disse e inizia a piangere, si chino’ su di me e mi lecco’ le lacrime
“piangi, tanto sono l’unica al mondo a sapere che sei qui…”
Piansi ancora mentre lei tolse la mano dalla mia bocca e ci infilo’ delle mutande sporche di piscio, lo riconobbi dall’odore. Non erano solamente sporche, e’ come se ci avesse pisciato sopra. Si mise cavalcioni sopra di me ed inizio a tirarmi i capezzoli carezzandomi la pancia con la sua asta ancora moscia
“bene troia, ho voglia di scoparti… Che ne dici di farmeli alzare un po?”
Domando’, era nuda e si mise cavalcioni sul mio viso, il cazzo sulle mie guance. Mi tolse le mutande e ricominciai a pregarla. Ottenni soltanto un forte violento pugno in pancia che mi mozzo’ il respiro
“devi stare zitta, CAPITO?”
Quindi mi mise il suo uccello in bocca e attese
“su leccamelo, fammelo alzare”
Per non rischiare altri pugni iniziai a muovere la lingua carezzandole la cappella, il cazzo dava segni di eccitazione e inizia a ciucciarlo con le labbra come fosse un lecca lecca
“brava… Comportati così per qualche annetto e sarai libera su”
Mi disse mentre ora il cazzo era in tiro e sbatteva contro il mio palato spalancandomi la bocca vista la circonferenza di 9 centimetri
“avrei tanta voglia di scoparti ma ho promesso la prima scopata nella fighetta ad un mio amico… Vuol dire che rimedierò nel culo”
Quindi prese un cellulare e chiamo’ qualcuno, un “si” e riattacco’
“stanno arrivando… Non preoccuparti, ti tratteranno come meriti, cioè come una puttana in calore vogliosa di cazzo… Dillo!”
“sono… Sono una… Puttana”
“NO!non va bene, convinta”
“sono una puttana vogliosa di cazzo”
“brava… E allora eccolo il tuo cazzo”
E inizio’ a scoparmi la bocca quasi slogandomi una mascella, scopava con forza e per poco non vomitai, venne con un getto incredibile di sperma nella bocca
“oh si… Che succhiacazzi mi hai fatto venire subito… Mi piace”
Poco dopo si apri la porta ed entrarono due uomini ed un cane che si avvicinarono a lei. Li guardai allarmata mentre lei massaggiandomi la gola mi faceva ingoiare lo sperma.’
Si avvicinarono a me e lasciando il cane a scodinzolare sul pavimento si denudarono mettendo a nudo i loro grossi cazzi eccitati, entrambi una ventina di centimetri e 5/6 di circonferenza. Lei scese e inizio’ a coccolare il cane come se niente fosse mentre uno si metteva sopra di lei facendosi una spagnola con le sue tette mentre l’altro si faceva fare un bocchino. Ci misero molto a venire e fu una tortura per lei. Quando vennero le misero i cazzi davanti alla bocca e le spararono lo sperma nella gola. Si rivestirono e se me andarono veloci come erano entrati. Non capivo, chi mi avrebbe scopato?Sarebbe venuto qualcun altro?
“ti e’ piaciuto?Allora puttanella?pronta per farti scopare?”
Quindi prese il cane e me lo mise sopra lascia dolo libero di leccarmi. Capii che sarebbe stato lui a scoparmi e mi iniziai a dimenare per liberarmi. I miei tentativi cessarono solo quando lei mi prese il clitoride e lo tiro’ con ogni sua forza disponibile, il dolore era troppo e smisi di ribellarmi. Il cane ritorno’ a leccarmi mentre il suo cazzo, da un cossetto moscio, si iniziava a ingrossare fino a diventare grande quasi quanto quello della sua padrona. Lei gli prese il cazzo in mano e lo indirizzo’ contro la mia figa. Il cane inizio’ a scoparmi con foga, senza pietà alcuna. Faceva male e inizio’ ad uscirmi del sangue dalla figa. Continuava a scoparmi, sembrava non dovesse finire mai tanto che quando venne nella mia figa mi sembrarono passate delle ore. Lui fece per scendere dal letto ma si ritrovo’ improvvisamente il suo uccello incastrato nella mia figa
“ahahah, che troia, non vuoi lasciarlo andare via tanto ti e’ piaciuta?”
Disse deridendomi vista la pozza di sangue che si era formata. Prese il cane sotto le gambe e lo tiro’ via con un gesto secco. Non capii bene quale parte della mia figa inizio’ a dolermi a morte, faceva un male cane per colpa di quel cazzo canino
“bene… Per essere il tuo secondo giorno e’ andata bene… Domani stesso programma… ”
Quindi inizio’ a pisciarmi sul corpo inzozzandomi tutta. Poi se ne andò, e mi misi a piangere disperata. La sera dormii, sempre male ma sprofondai in un sonno profondo che non mi fece sognare o fare incubi. Meglio così. Mi svegliai la mattina dopo, lei non c’era. Forse era presto, forse tardi, forse ci aveva ripensato… Appena pensai a quella possibilità entro’ da quella porta, sempre nuda con il cazzone moscio tra le gambe e si sedette di fianco a me prendendo a giocare con il mio clitoride ma senza farmi male
“dormito bene?Bene, oggi avrei un sacco di impegni ma voglio dedicarmi completamente a te… Diventerai una bravissima schiava”
E inizio a leccarmi il seno mordendo piano i capezzoli, sembrava tentasse di farmi eccitare. Poi d’un tratto ne morse uno con forza e lanciai un urlo
“prima regola, MAI parlare o urlare se non sono io a darti il permesso… MAI”
Mi zittii e sorrise
“brava”
Mi disse soltanto e riprese a tirarmi i capezzoli, nonostante il dolore non fiatai mugolando di dolore e sorrise nuovamente
“vedo che impari in fretta… ti sei meritata l’onore di farmi un pompino”
Mi si mise in piedi accanto a me e aspetto’ un mio da fare. Allungai la lingua e iniziai a leccarglielo, sapeva di piscio ma non lo allontanai temendo qualche punizione. Dopo qualche secondo mi ritrovai a farle un pompino di gran classe facendomelo entrare tutto in gola. La cosa strana e’ che lei non si muoveva, ero io a farle quel maestoso pompino che mi toglieva il respiro ogni volta che entrava tutto. Mi piaceva farle i pompini!! Rimasi stranita da quel pompino soprattutto perché quando mi venne dentro ingoiai subito
“brava.. Incominciamo a ragionare. Vediamo se ti slego”
Subito pensai di tirarle un pugno e poi scappare, magari tirarle un calcio ma quando mi slego’ non riuscii a muovere niente tanto mi si erano indolenziti gli arti nello stare ferma in quella posizione per due giorni.’
“bravissima… Potrei usarti come bambolina”
E inizio’ a muovermi le braccia inerti a suo piacimento
“ma non e’ molto divertente… Sai invece cosa lo e’?”
Scossi il capo, mi aveva lasciato andare le braccia ma non riuscivo a muoverle
“torturarti”
Una botta in testa, buio.’
Mi svegliai sempre sdraiata solo che non sul letto. Mi aveva legato le braccia dietro la schiena con corde spesse e le gambe me le aveva spalancate con altre corde. Mi aveva messo a pancia in sotto, con il culo alzato da qualcosa di duro, non riuscii bene a vedere cosa fosse, la faccia posata a terra.’
“Mmh”
Mugolai, mi aveva chiuso la bocca con dello scotch e non riuscivo a parlare
“ti sei svegliata finalmente, ma quanto dormi?”mi domando’, non riuscivo a vederla, probabilmente era dietro di me
“ti avevo promesso tortura e tortura avrai, non ti preoccupare non voglio ucciderti, solo… Divertirmi”
Fini’ la frase e si mosse solo dopo capii cosa stesse facendo. Aveva acceso una candela e la poggio’ contro il mio ano spingendo per entrare. La candela era troppo grande e non riusciva ad entrare
“ma sei vergine?” annuii “oh puttana…”
Si limito’ a sussurrare quelle parole per poi andarmi a sputare sull’ano ma indirizzare la candela contro la figa sporca di sangue. All’inizio non successe niente ma poco dopo sentii qualcosa di bollente raggiungere la mia figa e mugolai di dolore. Lei mi guardo’ e sorrise, il cazzo che dava segni di eccitazione al mio dolore. Mi prese lo scotch e lo strappo’ via con un gesto unico liberandomi la bocca
“niente urli…”mi disse e mi ficco’ il suo uccello in bocca, inizia a leccarglielo e succhiarglielo, stranamente mi piaceva, adoravo sentirlo crescere fino quasi a slogarmi la mascella mentre glielo leccavo e lo succhiavo. Lei inizio’ a scoparmi la bocca facendomi male e quando allungo’ una mano per vedere quanta cera mi fosse scesa sulla fighetta la trovo’ umida
“sei eccitata, puttana”disse togliendomi il cazzo dal viso e strofinandomelo in faccia
“ho fatto un bell’acquisto… Penso che ti terro’ com me per sempre… Puttana”
E mi sputo’ in faccia. Non mi lamentavo mentre gocce incandescenti mi colavano sulla passera facendomi una male cane
Torno’ a scoparmi la bocca con piu violenza e mi eccitai ancora di piu, tanto che iniziai a sentire il dolore della candela come un altro motivo di eccitazione. Mi venne in bocca e mi fece ingoiare tutto
“brava… Ora vado a riposare, ci vediamo domani, che dopo ho un impegno… Tu non te ne andare eh”
E si allontano’ deridendomi Tornò quella stessa sera sempre nuda ma in compagnia di altre due trans, entrambe bellissima. Una capelli rossi, una seconda di seno e un cazzo di modeste dimensioni, l’altra una mora con una quinta abbondante di seno e un cazzo di 30 centimetri e 5 di circonferenza. La roscia la guardava con voglia mentre il suo cazzo si eccitava. Le guardai avvicinarsi a me, la candela era finita e la mia figa era cosparsa di cera. Me la levarono di dosso le due mentre la mia padrona mi strusciava il suo cazzo in faccia ancora moscio
“Stasera faremo una bella accoppiata… Ti piace l’idea?”
“si padrona” sentii uscire quelle parole dalla mia bocce e me ne meravigliai
Lei mi carezzò i capelli com’e si fa ad un cane fedele.’
“bene, perché oggi te lo metteremo tutte nel culo”
Sorrise e mi andò dietro, la tettona si inginocchio’ andando a ciucciarle il cazzo mentre si masturbava e la roscia mi veniva davanti
“su troia, succhiami il cazzo che non vedo l’ora di aprirti”
Aprii la bocca e iniziai a succhiarglielo, arrivai fino in fondo trovandolo piu piccolo di quello della mia padrona e continuai a leccarlo succhiarlo gustandomelo
“cazzo che troia che hai…”
Sussurrò la trans che si stava facendo spompinare da me. Sentii qualcosa che iniziava a premere contro il mio ano e capii che la mia padrona voleva entrare. L’ano era troppo piccolo per quell’enorme cazzo ma lei ci mise tutta la forza a sua disposizione e la sentii entrare dentro di me lacerandomi il sedere, iniziai a sanguinare e il cazzo in gola mi impediva di urlare mentre lei mi montava selvaggiamente, sembrava che volesse farmi arrivare il suo cazzo in bocca, lo sentii fino al retto, le sue palle che mi sbattevano sulla Figa bagnata mentre io ciucciavo quel cazzo che mi entrava in gola. Poco dopo lei lo tolse e mi ficcò le sue mutande sporche di piscio in bocca, mi venne dietro e prese a scoparmi la figa
“cazzo quanto e’ fradicia, sembra un lago”
Mugolai di dolore e piacere mentre entrambe mi scopavano e sembrava che il loro unico obbiettivo fosse quello di distruggermi il bacino. Entrambe vennero contemporaneamente dentro di me, uscirono e la roscia prese a smanettarsi da sola mentre la mia padrona mi veniva davanti e se lo faceva succhiare e la tettona mi inculava. Mi scopava con ancora piu foga per svariate decine di minuti, sembrava non dovesse venire mai. Si fermò ad un certo punto e disse>ehi ragazze… Non trovate che questa puttana abbia l’ano troppo piccolo?”
La mia padrona capii cosa voleva dire e si sistemo’ sotto di me, punto il suo cazzo al mio ano e io iniziai ad urlare di no, che mi faceva troppo male. Era vero, stavo sanguinando a dirotto sporcando i loro cazzi che poi indirizzavano alla mia bocca. Niente da fare, la seconda cappella iniziò a premere, non riusciva ad entrare così diede una forte spinta e in un colpo solo l’ano mi divenne oscenamente spalancato, una divaricazione di oltre 15 centimetri. Iniziai a piangere dal dolore mentre mi stantuffavano senza pietà, altro sangue colava. Il cazzo della roscia riprese forma e divenne nuovamente eretto. La tettona si spostò un po piu a sinistra con l’intento di invitare la roscia a incularla insieme a loro. Accettò e infilo’ con qualche difficoltà anche il suo, 20 centimetri che allargavano il mio ano in una posa splendidamente oscena. Mi misero poco a venire riempiendomi il culo del loro sperma. Uscirono senza tanta gentilezza e la padrona prese una bottiglia di champagne, me la indirizzò al culo e la infilo’ per buona parte, l’alcool che scorreva dentro la mia pancia riempiendola. ‘Svenni dal dolore, ero un lago di sangue. Mi svegliarono due schiaffi molto forti sul viso.’
“come ti permetti di svenire puttana! Non abbiamo ancora finito”
Quindi tutte e tre iniziarono a pisciare in una ciotola per cani e poi cagarono in un’altra. Me le porsero e la padrona disse
“questa e’ la tua cena. Vedi di mangiare e bere tutto, altrimenti domani ti faccio inculare da un cavallo”
Non sembrava voler scherzare. Se ne andarono e svenni nuovamente.’

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