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Racconti EroticiTrioVoyeur

L’estate al mare con mamma

By 26 Febbraio 2022One Comment

Mi riempirono le tasche di gettoni e accesero tutti i videogiochi possibili, non pensavo ad una mossa strana ma per farmi sentire a mio agio in una situazione di gente più grande. Tornai nella stanza e vidi mia madre con un bicchiere pieno di ghiaccio e semivuoto, sorrideva, era con le gambe completamente distese su una sedia bianca di quelle che si usano a bordo piscina. Si vedevano le gambe completamente abbronzate e si intravedevano le mutandine di un blu scuro quasi nero. Ritornai al bancone e mi misi a passeggiare abbastanza annoiato, stavo per andarmene. All’ improvviso vidi uno dei due tizi che mi disse: “ti faccio bere una cosa anche se sei piccolo, però è meglio inizi adesso”. Mi fece questo bicchiere pieno di ghiaccio e di un qualcosa fruttato arancione che sembrava una aranciata. Annoiato lo bevvi in pochi minuti e tornai a giocare. La partita durò più del solito, non ero capacissimo, ed iniziai a sentire l’effetto dell’alcol, avevo caldo mi girava la testa ma non era una brutta sensazione. Era quasi l’ora di cena e stavo lì da 2 orette, mi chiedevo quanto altro tempo dovevo aspettare, tornai di nuovo nella saletta. Appena mi videro uno dei due disse a mia madre che mi aveva preparato lo stesso cocktail mia madre rise, ridendo avevo notato che una bretellina era quasi parallela lasciava intravedere un po’ del segno del costume e parte del seno di mia madre. Rise e disse che io non ero abituato a bere alcolici e mi ricordò “Pensa se lo sa tuo padre”. Quello che mi aveva preparato il cocktail disse “Beh è ora inizia a fare come la mamma”. L’altro era seduto sulla sedia vicino a mia madre ma non disteso era quasi alla fine delle gambe, e disse guardandomi “hai visto che mamma che hai?”, mentre lo diceva le toccava tra la coscia e la mini gonnellina che aveva scoprendola ancora di più.
Chiesi a mia madre quanto ancora saremmo dovuti stare lì, e mi rispose che a breve saremmo andati. Mentre imboccavo il corridoio sentivo uno dei due tizi che le diceva, “ma dove vai? Poi non ti vediamo più”. Poi una interruzione, e poi continuare “ah vedo hai capito”. Poi iniziai a sentire commenti in dialetto napoletano, capivo però il senso di alcune cose. Sentivo “Alfredo e guarda a questa come ci piace, tiene la fessa depilata. Che tua moglie c’ha la fessa depilata?”. I due ridevano, nel frattempo sentivo ancora “No fai fare a lei non fa lo scemo lasciala sta…”. Sempre interruzioni… e sentivo mia madre interromperli dicendogli “chiudete la porta che sennò entra qualcuno”. Uno dei due le rispose che stavamo al piano di sopra e che non arrivava gente lì su e scherzando, che nessuno doveva rompergli le palle.

Sentii chiudere la porta, a quel punto intuivo ma volevo capire cosa stesse per succedere. Preso dalla curiosità risalii le scale senza fare casino e mi abbassai, nonostante la porta chiusa il tono di voce era alto e si capiva quello dicevano, meno sentivo la voce di mia madre. Ad un certo punto mi sembrava di aver capito male e che in realtà non era qualcosa di così strano. Pensavo solo che non volessero essere disturbati da possibili arrivi o da me. Sentivo di nuovo parlare di cose da bere.
Era tutta una situazione di risate, silenzi ed interruzioni. Sentivo anche mia madre scherzare, non vedevo ma capivo era vicina alla porta e non più sulla sedia, ad un certo punto sento lei dire “eh tua moglie c’ha il culo cosìì? E i due tizi ridere “e dire macchè mia moglie manco a 20 anni aveva un culo così”. E risate… Dopo momenti di risate, uno dei due disse: “ma mo fai la timida, quando entravi nel bar facevi tutta a puttan, pure col vecchio della roulotte e qua ancora stai vestuta che ti fai problemi con noi romà?”
Era diventata una situazione in cui non capivo cosa stesse succedendo e come stavano le cose ma non potevo avvicinarmi mi avrebbero visto arrivare nei blocchi di vetro. Ma iniziavo ad incuriosirmi, preoccupato ma curioso, vedevo la cosa molto losca ma volevo capire. A quel punto sento lei scherzare sulla cosa: “ma quello è un vecchio gli prende un infarto, l’altro giorno mi ha offerto il caffè e ad un certo punto mi sono sentito una mano rugosa sul culo”. Mi ha detto “brava brava… tieni nu bell culo, ma e zizz so vere so bell e grosse si vede pure o capetell”. “ma che significa?” e loro risposero insieme “che si vedeva il capezzolo…”. E lei? “Ah io non capivo nulla di che diceva, però quel vecchio tocca sempre, mette le mani ovunque, che porco peggio di voi?”

Ad un certo punto penso che la cosa iniziava a prendere la piega della chiacchierata tra loro, quasi tentato di andarmene mentre mi dirigo per uscire vedo che passando per l’esterno c’è una finestra al buio con che dava verso la sala. Non si vedeva bene all’interno ma si sentiva tutto perfettamente e si intraveda dentro. Mi metto lì vicino e mi posiziono nel modo dove si vedeva bene all’interno.
Butto l’occhio e vedo lei in piedi, poggiata sul bancone con i gomiti spallina sempre scesa. Un tizio sulla sedia con le gambe incrociate che fumava e il tipo del cocktail dietro il bancone. Continuano a fare riferimenti ai suoi costumi e quel vecchio. Ad un certo punto il più sfacciato dei due (quello che fumava) dice “oh ma vuoi vedeere che ti piace più il vecchio di merda invece che noi?”. Risate…. “E quello dice, ma entravi in costume mo non c’hai fatto vede niente, e che maronn…”. A quel punto si alza e cerca di toglierle il vestito. Mia madre si stranisce, il tizio del bancone lo ferma quasi incazzato. “Afrè ti devi stare fermo con le mani”. Si rivolge a mia madre scusandosi.
Mia madre che pensavo stranita inizia a ridere, e prenderlo in giro che era geloso di un vecchio. Ad un certo punto quello dei cocktail però si avvicina alla spallina e inizia ad abbassarla. Mia madre lascia fare. In nemmeno 20 secondi vedo lei completamente in intimo, ero abituata a vederla in costume che è la stessa cosa ma una sensazione completamente diversa.

Alfredo si rialza, si avvicina e le dice “ah mo però ti piace eh. Che zizz ca tieni e te piace pur a fa verè, romà te piace?”. Il tizio stavolta non dice nulla ad Alfredo anzi, è lui a toccare e tirar fuori le tette di mia madre. Alfredo cominicia a dire frasi in napoletano stretto che non capisco. La situazione è troppo strana vorrei andare via, però ero rimasto troppo a vedere e quasi volevo continuare. Mai visto un qualcosa del genere da vicino, sapevo mia madre faceva quell’effetto non sapevo mia madre avesse il coraggio o lasciasse fare.

Rimango a vedere sperando che il tutto rimanga lì da una parte, dall’altra capire cosa avrebbe fatto lei. In parte pensavo fermasse tutto e che quella cosa si arrestasse là. Dei due Alfredo è completamente fuori controllo. La toccava ovunque, e diceva frasi che non capivo. Un misto di insulti e complimenti. All’altro tipo squilla il telefono, smette di toccare ed esce fuori dalla porta e scende. Alfredo fa risedere mia madre sulla sedia. Non riesco a vedere benissimo cosa accade. Vedevo a tratti dopo di che mia madre da stesa si risiede sulla sedia, Alfredo abbassa i boxer se lo scappella e inizia ad avvicinarlo alla bocca di mia madre.
Rimango quasi shockato dall’evoluzione della cosa così inaspettata, forse anche lei, Alfredo ha un cazzo non completamente duro largo con una cappella bel delineata, continua a muoverlo verso la sua bocca, lei si avvicina quasi ad annusarlo poi in modo quasi timido lo assaggia con la punta della lingua prima sulla punta poi attorno. Silenzi interrotti dalla voce volgare del tipo, “succhià puttà che tieni paura” diceva… nel mentre indicava dove “vai qui dai”, era un continuo di parole che non avevo mai sentito…
La mano di mia madre passa sul suo cazzo ormai duro, lei lo guarda senza dire nulla con un sorriso accennato, alterna la sega e l’andare giù e slinguettare rapidamente la cappella. Alfredo non è contento, vuole andare più affondo nella bocca. Scende quasi a soffocarla, lei si stacca e giù una colata di saliva che le scende rapidamente sul seno in parte bagna il reggiseno altra cola verso le gambe. Ad Alfredo quella cosa piaceva e continuava, più continuava e più la saliva colava. Il seno di lei era lucido con la saliva che le era rimasta nello spacco tra i seni. Alfredo non perdeva occasione per commentare e le disse “che è mo ti piace?”. L’uomo si siede su una sedia libera ed invita lei a sedersi sulle sue gambe, lei sembra non gradire, ma poi lo accontenta. Lui le sposta i capelli da un lato e caccia la lingua verso di lei che cerca di sfuggire. Non ce la fa, all’inizio sembrava non gradire poi lo accontenta ed il tipo la colpisce a colpi di lingua e lingua. All’improvviso si alza e le chiede di spogliarsi? Lei quasi intimorita chiede: “Tutto?”. Lui dice chiaramente “Tutto”. Abbassa lentamente le mutandine sfoggiando una figa con una riga di pelo curata, sembrava esitare per quella che sembrava la parte più richiesta… Il seno. Lentamente inizia a slacciare il reggiseno e porta le mani quasi a coprirsi, nemmeno io ne capisco il motivo. Alfredo le ordina di tenere i capelli indietro, nel mentre la saliva rimasta sul seno scivola e cola via. Vedo il seno di lei, grosso, tondo areola rosea e capezzolo a bottoncino. Alfredo da vero maiale si butta e inizia leccare scompostamente, spostandosi tra braccia e ascelle. Si sofferma lì, mia madre iniziava a non trattenersi e quasi urlare, sembrava fuori controllo. Allunga la mano verso il cazzo di Alfredo, lui si risiede e lei in mezzo alle sue gambe in ginocchio a pompare. Vedo il suo culo, stavolta non i perizoma ma davanti ai miei occhi.
Il rumore della bocca e quel succhiare aggressivo, si interrompe dal ritorno dell’altro tipo. Non dice una parola, si abbassa il pantaloncino mostrando un cazzo moscio con ciuffi di pelo vistosi. Alfredo vedendo l’amico : “è puttana avevi ragione, a questa ci piace il cazzo. Dai fa vedere come lo prendi mocc’”. Lei si stacca dalle gambe di Alfredo e si avvicina timidamente al secondo cazzo, circonciso scuro e cappella rosa, la lecca fa una smorfia come a non piacerne l’odore, ma continua. Inizia a diventare duro è un cazzo non di grandi dimensioni e non così largo come quello di Alfredo. Per qualche minuto si alterna tra i 2 cazzi, Alfredo cammina verso la finestra pensavo mia avesse visto ma si mette davanti il culo di mia madre e l’amico al suo posto sulla sedia sdraiato. Alfredo si spoglia, pancia gonfia peli sul petto bianchi si inginocchia sul pavimento e con le due mani allarga il culo. Ci sputa ed inizia a leccare. Sputa e leccava, lei ansimava sempre più forte mentre l’altro le colpiva il viso la bocca le tette con il suo cazzo semimoscio.
Il cazzo dell’altro si faceva più duro, e quello di Alfredo era duro, grosso, si vedevano le nervature e la cappella rossa. Lei si alza ha un attimo di tregua, il suo seno è lucido pieno di saliva pensavo che fosse finita lì stupidamente. Alfredo si avvicina, ormai erano monosillabi, le tocca il culo e le dice “dai”. Lei ritorna nella posizione di prima, Alfredo si appoggia poi inizia a spingere… Inizia quasi piano, il viso di lei è quasi sofferente poi chiude gli occhi e lascia che il tipo prenda il suo ritmo mentre l’altro sparisce dalla mia visuale. Inizia a scoparla forte, lei apriva la bocca quasi a soffocare dolore e piacere, lui quasi di peso da dietro le tocca le tette. Alfredo sembrava quasi a corpo morto tanto, che lei fa gesti con la mano. A quel punto si siede con le gambe leggermente allargate e con due mani tiene il cazzo. La prende per un braccio ad avvicinarla e cerca di nuovo l’approccio lingua a lingua, lei non sembrava gradire ma lui aveva deciso così. Poche parole ancora, le dice “assettate” ritorna sulle sue gambe mentre lui succhia le tette in modo sguiato. Lei si siede su di lui torno a vederla di spalle, stavolta vedo il suo cazzo penetrarla, lei ci salta su mentre lui le afferra le tette e dice “vai vai, vai”… Inizio a vedere una cosa non mi era mai capitata, più saltava più un liquido bianco colava… I colpi rallentano lei rimane con la bocca aperta qualche secondo quasi senza fiato. Alfredo è un tipo fuori forma, contrario di mia madre, abbronzata con un segno evidente del costume sul culo, e un chiaro scuro sul seno dato che alternava la parte sopra del costume quando si abbronzava un bel corpo curato, rossetto occhi truccati un po’ sbavato smalto su piedi e mani. Alfredo non ha finito, ed è quasi divertito dal fatto avesse una sorta di carta bianca inaspettata le tira uno schiaffo sul culo e continua con la storia del vecchio. “vi ca cul ca tene… e come ci piaceva a chill vecch e merd”. Lei ride divertita da quella storia ambigua sul ruolo del vecchio, e da quello che intuivo questo vecchio allungava le mani su di lei, e lei quasi divertita dal comportamento sfacciato. Alfredo mette una mano sulla spalla quasi a spingere lei, di nuovo nella posizione di prima continuo a vedere il culo di lei lucido non capivo cosa fosse ero completamente immaturo. Lui rinizia di nuovo a scoparla, stavolta ansima. All’improvviso un urlo forte di lei, “che cazzo fai stronzo, smettila”. Solo qualche anno dopo capivo il motivo… Fine parte 1

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