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Racconti Erotici Etero

Mark

By 11 Novembre 2007Dicembre 16th, 2019No Comments

Erano ormai tre mesi che lavoravo con Valeria.
Un lavoro fatto principalmente di ricerche,ma che stava dando i suoi primi frutti.
Un giorno lei mi chiama in ufficio per parlarmi.
“Allora Laura la settimana prossima mi assisterai in una trattativa,viene un sudafricano e ci tengo che l’acquisiamo come cliente. E’ di passaggio quindi faremo tutto nel suo hotel e vedi di non fare casini.”
“Certo Valeria stai tranquilla e grazie per la fiducia.”
Però più si avvicina quel giorno e più sono irrequieta.
Non so quello che mi avrebbe chiesto,ne se cercare di fare bella figura o tenere un basso profilo,come comportarmi se si fosse avanti con delle avance,insomma non sono tranquilla per niente.
Comunque il fatidico giorno arriva.
Mi preparo mettendo un bel vestito nuovo,molto elegante e metto nella borsa il ricambio per una notte. Dove devo andare &egrave molto lontano da dove abito e non vorrei tornare a casa troppo tardi con i tipi che girano dalle mie parti.
Prima di entrare nella sua suite faccio un bel respiro,Valeria mi stringe la mano e mi fa l’occhiolino e alla fine siamo dentro.
Ci viene incontro con un sorriso.
E’ un bell’uomo,sui 45,un po’ brizzolato,ma con un fare giovanile.
Si dimostra subito gentile facendoci dei complimenti,si complimenta con me per la mia giovane età e per la relazione che ho portato.
Però quando le cose si fanno serie si dimostra subito un osso duro.
Discute anche dei minimi particolari,vuole limare oltre la logica le spese,insomma un inferno.
Sono arrivate le 8 e lui decide di rimandare a domani e di andare a cenare insieme.
Siccome anche Valeria &egrave stanca accettiamo volentieri,vuoi vedere che un buon piatto italiano funzioni più di mille parole.
Invece la cena si svolge in maniera informale,si parla di tutto tranne che di lavoro,parlo spesso anche di me e ci fermiamo al tavolo anche dopo aver finito.
Però ormai &egrave mezzanotte e non me la sento di tornare a casa.
Valeria si offre di pagarmi la camera e lui subito cambia il suo atteggiamento verso di me lanciandomi sguardi maliziosi.
Vado nella mia camera a darmi una rinfrescata e appena finito mi chiama Valeria.
“Senti come stai ?”
“Bene un po’ stanca,ma pensavo peggio.”
“Ti piace Mark ?”
“Beh &egrave un bell’uomo,ma non saprei.”
“Allora la stanza dove sta la sai,se vuoi farci un giretto non sarebbe male.”
“Ok dammi il tempo di pensarci su,poi domani ti faccio sapere.”
Tiro giù il telefono e bussano alla porta,accidenti neanche un attimo di pausa.
“Chi &egrave ?”
“Servizio ho un pacco per lei..”
Apro e un commesso dell’hotel mi da una scatola piuttosto grande,ma leggera.
Chiudo subito e apro,dentro c’&egrave una vestaglia in seta e un baby-doll molto trasparente,il tutto accompagnato dal biglietto da visita di Valeria.
Non so che fare,non lo conosco più di tanto,magari &egrave un sadico pervertito,o uno fedele alla moglie che mi sbatte la porta in faccia dandomi della troia.
Però decido di andare da lui,metto il baby-doll e allaccio stretta la vestaglia.
Quando mi apre &egrave ancora del tutto vestito tranne che per giacca e cravatta.
“Buonasera Mr. Robinson,sa mi chiedevo se domani terrà lo stesso atteggiamento di oggi o se sarà più morbido.”
Non so perch&egrave,ma mi sembra di parlare come Jessica Rabbit,mentre lui mi guarda da capo a piedi.
“Entri signorina,anzi diamoci del tu e chiamiamoci per nome.”
Mi siedo sul divano con le gambe accavallate,ben chiuse,lui mi porta un whisky e cominciamo a parlare.
Però mi accorgo che guarda spesso i miei piedi,ne &egrave quasi affascinato e non da retta a quello che dico.
Alla fine mi scoccio,la vestaglia mi fascia il seno facendo capire come sono fatta e lui fissa i miei piedi ?
“Mark ti vedo distratto,qualcosa non va ?”
“Lo sai che hai dei piedi bellissimi.”
“Non c’avevo mai fatto caso,ti piacciono tanto ?”
Lui non mi risponde,si inginocchia davanti a me,ne prende uno dopo aver tolto la ciabattina e comincia a massaggiarlo.
La cosa mi coglie impreparata,però apprezzo ben presto il tocco delle sue mani così’ morbido e delicato. Quando prende l’altro piede la vestaglia si apre un po’,mettendo in mostra parte delle gambe.
Ma lui sembra non farci caso,continua a toccarmi i piedi,poi prende a baciarli e la cosa inizia a mandarmi in estasi.
Sento le sue labbra sulla pianta e sul collo delle mie estremità,quando lecca le dita mi esce un gemito di piacere,che non riesco a trattenere.
“Vedo che la cosa ti piace,vero Laura ?”
“Si,&egrave una sensazione nuova,continua ti prego.”
Mark non aspettava altro che il mio assenso per farsi più audace.
Mette in bocca un dito alla volta passandoci la lingua intorno,sembra una donna alle prese con un rapporto orale. Ogni volta che cambia piede la vestaglia si schiude sempre più,fino a che non non l’apro completamente mostrandogli il mio corpo.
La cosa sembra non toccarlo minimamente,neanche quando sempre più eccitata inizio a toccarmi il seno e il sesso. Mi sento bagnata,gli slip già velati di loro,devono essere diventati trasparenti e lui può vedere le mie dita mentre mi masturbo.
Lui non parla sempre impegnato ad usare la bocca sui piedi,io ormai sono tutta un fremito e gemo senza sosta.
Scivolo sempre più giù dalla poltrona,mi sento il fuoco dentro e non resisto a mettermi un dito dentro la fica per avere un minimo sollievo,poi le dita passano a due e infine a tre.
Quando apro gli occhi lo vedo che con una mano si sta segando.
“Mark prendimi,fammi quello che vuoi,ti prego,non resisto più.”
Spero che mi scopi,non importa se con dolcezza o violentemente,ma voglio il suo cazzo.
Mark prende i piedi e li mette vicino,poi inizia a masturbarsi con quelli.
Mi fa quasi il solletico,ma non provo sensazioni particolari se non quelle che mi do da sola.
Vedo in lui salire il piacere mentre io ormai mi masturbo più che posso.
Non ci mette molto a venire sborrandomi abbondantemente sui piedi,poi inizia a leccare il suo seme fino a che non sono perfettamente puliti.
A quel punto si ricompone come se non fosse successo niente e mi chiede se voglio ancora da bere.
Accetto per educazione anche se avrei voglia di mandarlo pesantemente a quel paese.
Dopo una breve discussione torno alla mia camera non sapendo che pensare di quello che mi &egrave successo. Certo ho sempre saputo di uomini feticisti,ma mai avrei pensato fino a quel punto.
Solo che tutto quello che ho bevuto inizia fare effetto e prendo sonno lasciandomi i pensieri alle spalle.
Il giorno dopo torna Valeria e riprendiamo le discussioni non Mark.
Solo che oggi &egrave più disponibile e dopo un paio d’ore &egrave tutto messo nero su bianco.
Quando lui se ne va,Valeria mi chiede cosa ho combinato,e le racconto tutta la storia.
Lei trattiene a stento le risate,anzi spesso non ci riesce,e appena finito mi offre da bere.
“Certo come debutto &egrave stato un po’ strano,ma perlomeno non l’hai mandato a cagare,usare solo i piedi con una come te &egrave da ergastolo.”
Ci mettiamo a ridere tutte e due come una coppia di sceme,poi torniamo in ufficio,ma ogni tanto si sente qualche risata per tutto il giorno uscire dalle nostre stanze.

Chiunque voglia scrivermi &egrave libero di farlo purché con educazione.
Cerco di rispondere a tutti.

La mia e-mail &egrave
laura.barca@yahho.it

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