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In una mattina di lavoro come tante altre nel mio studio dentistico mi ritrovo sulla poltroncina una ragazza sui 20 anni, alla prima vissuta da me, per un normale controllo.
La mia assistente la ha già fatta accomodare, quando poso gli occhi sul viso della paziente sento un sobbalzo al cuore.
Mi ritrovo bloccato, la mia assistente mi guarda scettica, ha capito che vedendo la paziente, ho avuto una reazione nei suoi confronti.
Il motivo? La sua somiglianza incredibile con Sara, una ragazza indimenticabile per me, conosciuta nel periodo universitario.
Non pensavo a lei da un po’, la ragazza che ho davanti mi ha svegliato ricordi che ora mi si affollano nella testa.

In quegli anni studiavo a Bologna, ero al secondo anno, dividevo appartamento con Claudio e con un’altro ragazzo fuoricorso, che dopo diverse discussioni con me è Claudio e per il bene comune ce lo siamo levati dai coglioni dicendogli di andarsene.
Visto il costo dell’affitto io e Claudio, nel mese di settembre di quell’anno mettemmo un annuncio per cercare inquilino e recuperare parte delle spese.
All’annuncio rispose Sara, telefonandoci pochi giorni dopo che avevamo messo l’annuncio.
Claudio fu il primo a parlare con lei al telefono, lei percependo un po’ di disagio nella telefonata chiese se era un problema visto che lei era una ragazza.
Claudio disse che non era un problema, visto che camere erano separate e diede indirizzo a Sara, affinché valutasse appartamento.
Ci accordammo per farle vedere l’appartamento il pomeriggio seguente.
Claudio riaggancio’ il telefono, poi mi guardo’ aggiungendo “Mah…per essere strana è strana. Ha una bella voce e mi sembra sveglia.”
Mettemmo subito un po’ in ordine l’appartamento forse inconsciamente colpiti da una strana forma di ansia da prestazione e di paura di fare una figuraccia con il disordine. Piu’ sistemavamo, più c’era da fare, ma facemmo un ottimo lavoro.
Di ragazze in quell’appartamento ne erano entrate ben poche, anche perché ristabilivamo un po’ d’ordine quasi solo in caso di visite. Insomma non era impossibile trovare calzini in giro, magliette appese e qualche angolo o mensola mai toccato da uno straccio in quei 18 mesi in cui risiedevano li.
Sara si presento’ alla porta, la facemmo accomodare.
Piuttosto piccola di statura, tonica e atletica, si presento’ con jeans strappati e una t-shirt cortissima da cui spuntava una morbida pancina con l’ombelico bello in mostra.
Mora con caschetto e frangetta, occhi chiari, qualche piercing e numerosi tatuaggi, trasmetteva energia solo a guardarla, la sua bocca e i suoi denti..bellissimi.
Le facemmo fare un giro nel nostro piccolo appartamento, modesto, ma decente dopo le pulizie.
La sua camera e l’appartamento le piacevano, la cucina e il bagno erano in comune, la sala aveva tre tavoli, qualche sedia, un divano e una TV.
Il suo budget le consentiva soluzioni abitative di quel tipo, diede i soldi del mese, senza chiedere ricevute e visto che si era fatta ora di cena, chiese se poteva cucinare lei per tutti.
Chiaramente accettammo, diede una occhiata al frigo e alla dispensa e scese dicendo “Ragazzi torno tra un minuto magari apparecchiate.”
Torno’ poco dopo con due bottiglie di vino e un sacchetto di carta pieno di cose da mangiare.
Si mise a cucinare, canticchiando, parlando di se’ e facendo domande su Bologna, lei non la conosceva e ne era rimasta ammaliata per quel poco che aveva visto.
Fu una serata piacevolissima, lei studiava psicologia, e a suo dire aveva il dono di capire spesso cosa pensava la gente davanti a lei o che tipo di persone erano.
Io ingenuamente per metterla alla prova dopo aver bevuto qualche bicchiere uscii’ con questa frase “Quindi Sara a cosa sto’ pensando …?Che tipo sono….?”
Lei mi si avvicina con la faccia fissandomi gli occhi per diversi secondi. “Che viso meraviglioso”pensai.
Lei rispose riflessiva “Per l’imbarazzo che ti creerei qui e anche davanti a Claudio non posso dire cosa stavi pensando, ti dico solo grazie tante…sei un bravo ragazzo, cosi’ come lo è Claudio, non sarei qui da sola, lontana da casa, con due ragazzi mai visti, non mi farete mai del male, al massimo vi stancherete di me.”
Metabolizzammo quella frase, poi scoppiammo a ridere.
Comunicammo per correttezza ed educazione alla padrona di casa il cambio inquilino, dicendo che era una ragazza. Lei disse che non c’era problema, ma che voleva conoscerla.
La padrona di casa, la signora Veronica era una donna borghese, elegante e a volte un po’ snob, ma sempre cordiale e gentile, ci faceva per così dire visita ogni tanto, e di comune accordo, probabilmente pensava che avremmo potuto incendiare la cucina nel prepararci i pasti, ma alla fine si era rasserenata e a parte soffermare lo sguardo su alcuni dettagli, alla fine era tranquilla sul come vivevamo l’appartamento.
Noi alcune volte pagavamo affitto un ritardo di una settimana, ma eravamo bravi ragazzi e anche se non spendavamo tanti soldi in giro, era fatica stare dentro le spese.
Avevamo vent’anni, lei una quarantina buona, colta e smaliziata, capiva quando piaceva e ovviamente a me e Claudio piaceva.
A lei era chiaro, troppe occhiate ai dettagli del suo corpo le avevamo rivolto. Lasciava il suo profumo
nell’appartamento, anche dopo diversi minuti che se ne era andata, vestiva bene, fisicamente in forma, capelli sempre perfetti, un culo un po’ pieno e un seno prosperoso, la camminata da femmina sexy e di chi ama farsi guardare.
Credo che a tutte le donne piaccia essere desiderate poi a maggior ragione se gli sguardi sono quelli di due baldi giovani che hanno la metà dei tuoi anni.
Confesso di essermi segato tante volte pensando a lei, pensavo a slinguarle la bocca,la figa e il culo, assaporare il gusto di quella sua bocca aristocratica, che doveva essere sicuramente esperta nel fare pompini.
La immaginavo spesso alla pecora con la figa che colava mentre mi incitava con la sua “R” moscia a dirle che era una troia, Immaginavo la mia cappella inghiottita dal suo culo, spalancato dalle sue mani, curate e con unghie lunghe fresche di manicure.
Li, perso in quel pensiero, spesso sborravo copiosamente.

La signora Veronica venne nel pomeriggio seguente, Sara preparo’ un piccolo aperitivo e si presento’ alla padrona di casa.
Veronica ci ringraziò e disse che l’appartamento era più carino e che il tocco femminile gia’ si vedeva.
Ci salutammo in un contesto gioviale e la padrona di casa ringraziando, fece per andare via.
Sara insisti’ per accompagnarla all’auto, torno’ dopo almeno mezz’ora mentre io e Claudio nel frattempo, ci chiedevamo dove fosse finita. Entro’ con aria soddisfatta e sorridente senza dire una parola. Dopo diversi minuti Claudio chiese a Sara con aria interrogativa.
“Cosa ne pensi della signora Veronica? Anzi visto che sei un po’ maga, cosa pensa la signora Veronica?”
Lei ci guardo’ e disse con aria divertita “Ma davvero, siete single e non ci siete andati ancora a letto con la padrona di casa?” Io e Claudio ci guardammo basiti e con gli occhi sgranati “Cosa pensate che venga qua perché le interessa come è messo l’appartamento? Ne avrà altri dieci. Viene qua perché le piacete…tutti e due, anzi tutti e tre le piaciamo, non nel senso vago del termine, ma in quello sessuale”
Io e Claudio le ridemmo in faccia. Lei non la prese benissimo.
“Ah davvero mi credete pazza? Mi ha dato il suo numero, adesso le scrivo e voi state a guardare”
Sara Scrisse un SMS “NON SONO RIUSCITA A NON BACIARLA, NON HO RESISTITO, SENTIVO CHE DOVEVO FARLO”
Poi lasciò il cellulare sul tavolo con schermata aperta affinché lo potessimo
Dopo meno di un minuto il suono di una notifica di un SMS.
“HO IL PENSIERO FISSO AL TUO BACIO, NON VORREI AVERLO INTERROTTO, MA MI HA SPAVENTATO.NON VADO CON LE DONNE, MA ORA SO’ SOLO CHE VORREI LA TUA BOCCA NELLA MIA ADESSO, COME POCHI MINUTI FA.NON DIRMI CHE NON MI BACERAI PIÙ”
Io e Claudio leggemmo e rileggemmo il messaggio increduli, confrontammo anche che il numero fosse proprio quello della signora Veronica…era proprio quello.
Io dissi scombussolato da quanto letto “Ma quindi tu…”
Sara lo interruppe”Io che cosa…? Mi piace vivere il mio corpo, mi piacciono le sensazioni che riceve e quelle che da, non mi precludo nulla…che dite rispondiamo alla signora?”
Noi due restammo imbambolati e accennammo di si’ con la testa.
Sara Scrisse “CREDO CHE POTREMMO BACIARCI E GIOCARE MA AD UNA CONDIZIONE, NON DA SOLE…CONDIZIONE È CHE A GIOCARE CI SAREMO IO, I RAGAZZI E LEI TUTTI INSIEME QUI DA NOI”
La risposta “NON SONO GIOVANE COME VOI, HO PAURA DI UNO SCANDALO MA SOGNO DA TEMPO DI FARE SESSO, E VOI MI AVETE ECCITATO ”
Mentre leggevamo curiosi ed eccitati cosa si scrivevano, eravamo sul divano e avevamo abbracciato Sara, le accarezzavamo le spalle, i fianchi e le cosce, prima timidamente poi con fare più morboso, lei ci sorrise mentre continuava a scriversi con la signora Veronica.
“FACCIO FATICA A TENERE A BADA I RAGAZZI, SONO BELLI, DOLCI E MOLTO ECCITATI E HO BISOGNO DI LEI, NON SO PER QUANTO RIESCO A TENERLI A BADA. LA VOGLIAMO QUI DA NOI PRESTO, MI STANNO INIZIANDO A PALPARE E HANNO DELLE BELLE EREZIONI E IO MI SENTO PASSERINA UMIDA”
Arrivo’ l’SMS di risposta, che Sarà ci fece leggere.
“NON TOCCARLI, NON FARLI GODERE, NON FARTI TOCCARE,NON SCOPATE, FACCIAMOLO INSIEME TUTTI E QUATTRO. VERRO’ DA VOI, MASTURBIAMOCI IN QUESTI MINUTI, TU METTITI NUDA SUL DIVANO, TOCCATI E FATTI SBORRARE ADDOSSO”
Sara in un batter d’occhio si spoglio’ si mise in piedi e con movenze sensuali si mostrò completamente nuda davanti a noi disinibita e vogliosa.
Noi ancora seduti ed increduli, lei a passare ad un palmo dalle nostre teste nuda, con la sua fighetta, il suo culo il suo cespuglietto fitto e curato, noi a cercare di annusare quella meraviglia.
Scrisse SMS e ce lo fece leggere “SONO NUDA, ADESSO MI METTO SUL DIVANO E MI MASTURBO , ASPETTO CHE I RAGAZZI SBORRINO SU DI ME, OGGI LE REGOLE DEL GIOCO LE DECIDE LEI, QUI DA NOI SAREMO NOI A GUIDARE IL GIOCO, LA PENSIAMO MENTRE SI MASTURBA ANCHE LEI”
Sara iniziò a muoversi con ancora più arte seduttiva, si mise alla pecora davanti a noi, ci fece vedere il buchetto, cominciò a toccarsi, ci chiese di avvicinarci di più.
Spalancava la bocca e muoveva la lingua e guardando i cazzi mimava leccate lussuriose, ruotando e picchiettando la sua lunga lingua, mentre un suo dito era dentro di lei e altri le stimolavano il clitoride.
Cercammo di venire tutti e tre insieme e così fu’.
Io le spruzzai diversi schizzi sulla pelosina, mentre lei stava godendo.
Fu una cosa indimenticabile, rilassati e goduti restammo vicini senza dire nulla, come previsto da “copione”, poi iniziammo a pensare come godere sul serio con la signora Veronica.
Ci assopimmo nudi e con quei pensieri, proiettati a come godere con la signora Veronica.

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