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Servizio Footjob in Business Class

By 6 Ottobre 2016Aprile 2nd, 2020One Comment

Altra giornata infinta, altro giro di treno, altre mail da mandare. Anche oggi avanti e indietro Roma ‘ Milano come spesso accade almeno una volta a settimana. Il treno delle 19.00 a scendere poi &egrave sempre un delirio però oggi una buona notizia c’&egrave. Il capo mi ha preso il biglietto business class del treno, almeno quello &egrave quasi sempre deserto, posso passare queste tre ore in santa pace a mandare mail e magari perché no guardarmi un film.

Tre minuti alla partenza, siamo io e un signore messo esattamente sulla stessa fila, quindi ognuno per i fatti suoi divisi dai rispettivi salottini. Ai nostri lati invece nessuno, salottini vuoti. Come se me la fossi tirata da solo, ecco aprirsi le porte della carrozza. Innervosito alzo lo sguardo e vedo entrare una bella ragazza, minuta, un bel viso così come la sua vita che lascia pensare a un fondoschiena niente, ma niente male. Jeans, camicetta non attillata aperta di due bottoni che lascia intravedere le forme dei suoi seni non piccoli ma nemmeno grandi. Proporzionata e graziosa, così come le sue belle gambe, formose nonostante le loro piccole e magre dimensioni, che culminano in due caviglie fine e dei bellissimi piedini in dei sandali aperti con cavigliera e divisorio. Le unghie smaltate dello stesso colore della camicetta fanno presagire a una sua dedizione alla cura, sia di se stessa che in particolare dei suoi piedini.

Si siede al salottino affianco al mio dal lato opposto, qualsiasi altra persone mi avrebbe infastidito per quella scelta, invece lei no ne ero felice. La guardo mettere in ordine i bagagli, ne apprezzo i glutei, l’armonia dei movimenti, i piedini alzarsi e poggiarsi..la guardo interrottamente mi ha rapito nella sua particolare e graziosa bellezza. Si siede e io continuo a guardarle i piedini che da sempre mi hanno attratto figuriamoci se così belli. Di colpo alzo lo sguardo, fermo e impassibile che però incrocia il suo. Chissà forse mi ha visto mentre la guardavo, mentre li guardavo. Torno sul mio Iphone cerco di riprendere il filo della mail che stavo scrivendo, ma sono preso da lei. Dentro di me mi continuo a chiedere mentre scrivo se mi ha visto mentre la guardavo. Bah chissenefrega se si fa problemi, problemi suoi che non si può nemmeno guardare? Invia..bene.

Mi sistemo e controllo che si dice in giro, la vedo che guarda fuori dal finestrino le strade di milano che piano piano stiamo abbandonando. Non posso fare a meno di cogliere come si sia messa con le gambe accavallate, esattamente con la gamba interna sopra, in maniera tale che messa in obliquo il piede venga in mezzo al corridoio, e con il dita della mano si accarezza il dorso del piede, ben fatto dalle venature non troppo sporgenti, esattament quanto basta. Fa avanti indietro con una cadenza non causale, non può esserlo e lo capisco così guardo il finestrino per vedere se dal riflesso’.si, mi sta guardando la provocatrice. La incrocio dal vetro, e ridistolgo lo sguardo e le vedo sfuggire un sorriso. Comincio a essere tra il preso e l’eccitato, così sto al gioco. D’altro canto so di non essere un tipo che passa inosservato, così mi alzo levo la giacca e rimango in pantaloni in camicia, levo la cravatta e mi apro il bottone del collo. Ho bisogno di aria e metto i vestiti levati sopra al posto dei bagagli, dando mostra del mio corpo, con movimenti lenti, sicuri. L’ultima cosa che voglio &egrave farmi vedere agitato da chi mi provoca.

Comincio a capire che &egrave una donna che ama i suoi piedi e ama sapere quando sono frutto di attenzioni e di eccitazione. Tutte le donne di questo calibro, amano farseli baciare e amano le labbra carnose che lo sappiano fare come le mie, così comincio a giocare con le cuffiette tra le labbra, umettando il giusto. Sono ormai minuti che passiamo il tempo a scambiarci veloci sguardi e lievi provocazioni. Mi chiedo fino a che punto vorrà arrivare, spero il più avanti possibile perché oramai &egrave visibile quanto io sia eccitato, i pantaloni da vestito non ti danno scampo in materia e io non faccio niente per nasconderlo.

Il sole sta tramontando, dal lato suo e un paio di volte la vedo portarsi la mano davanti agli occhi. Mi guarda e mi dice ‘ le da fastidio se mi sposto, purtroppo questo sole ‘ sorridendo..poteva spostarsi su tutti gli altri salotti, ma guarda caso doveva per forza dirlo a me, sorridendo la guardo e le rispondo ‘ma si figuri, prego’. Mi fingo sicuro ma ho il cuore che comincia a pompare, e adesso ? che vorrà fare ? Riprendo il cellulare faccio finta di leggere qualcosa, apro facebook a caso, poi lo chiudo poi le mail, poi whatsapp. Tutto in fila in ordine casuale, mentre con lo sguardo seguo lei che si siede davanti a me, un tavolino a dividerci io le gambe aperte lei le accavalla di nuovo e dondola il piede che vedo con la coda dell’occhio. Sono sempre più eccitato e alzo lo sguardo sorridendo, lei &egrave alle prese con il cellulare e sembra concentrata, ma proprio ora sento arrivare un dondolio a contatto con il mio polpaccio. ‘Oh scusi, non volevo ‘ non riesco a stare ferma ‘ continuo a sorridere ‘ Non preoccuparti e non mi dare del lei che mi sento vecchio’.

Ha fatto la sua mossa, non credevo lo facesse davvero, sarà il più scontato dei gesti ? si forse nei libri, nei film ma &egrave sicuramente quello che ognuno vorrebbe succedesse in questo caso. Lo rivoglio, voglio quel contatto, lo voglio adesso perché sono completamente perso e preda delle sue voglie e dei suoi piedi. Così muovo la gamba per cercare ancora il contatto, il suo dondolio. ‘Oh scusami anc..’ ‘No sono stato io stavolta’ e forse anche la prossima’ mi espongo. Lei rimane un attimo interdetta, poi mi guarda sorride ‘Ah si ? ‘ e con il dorso del piede comincia a strusciare sopra e sotto sul mio polpaccio ‘Si, credo che oramai non posso farne a meno’ continuiamo a bassa voce, per non farci sentire.

Lei sorride e io non sono da meno e alterno i suoi occhi bellissimi, maliziosi e graziosi allo stesso momento, al suo piede che vorrei altrove. Nel mio cervello si accavallano pensieri erotici, a modi per convincerla a scendere con me a Roma e andare da qualche parte’ Ma non sono questi i suoi piani, i suoi sono meglio. ‘Ti piacciono ? ‘ ”Non credo di averne mai visti così belli, e una donna che sappia farli essere così sensuali ed eleganti senza far nulla di diverso che mostrarli’. Sorride, sinceramente stavolta, ma la malizia oramai ha preso il suo controllo e si porge in avanti sulla poltrona sempre guardandomi e il piede cominci ad arrivare fino alla coscia, poi lo riporta a se, la vedo armeggiare con le mani e slacciare la cavigliera, in un attimo il suo piede &egrave libero..libero di tornare e passare con le dita premere sulle cosce, strusciare con la pianta e risalire con il dorso fino ad arrivare a premere sulla mia patta in forte evidenza, tastare con le dita e con la pianta, strusciarci sopra quasi a volerlo far aprire negli slip. Sono completamente incredulo ed eccitato, dalla situazione di rischio, dalle sue movenze e dai suoi intenti.

‘Oh che peccato ‘ dice lei..sento aprire la porta e passa quello del carrello ‘ Le porto qualcosa signori ? ‘ Mi riprendo e con un colpo solo ordino per due ‘ Si magari due prosecchi grazie ‘ Lei mi guarda sorride, poi guarda le bollicine nei bicchieri mentre viene versata la bevanda. Guardiamo i bicchieri, io eccitato a morte almeno quanto lei, sicura e orgogliosa di avere tra i suoi piedi e le sue mire il mio godere. Beve quasi tutto di un colpo, e la seguo finendo il bicchiere. Lo porto giù e vedo lei alzare il tavolino, decisa più che mai, nessun ostacolo oramai tra la mia eccitazione e i suoi piedi. Prende il prosecco rimasto e lo versa sulle sue dita del piede libero. ‘Oh ma sbadata’ dice a bassavoce’ Rido le prendo il piede e in completo silenzio comincio a leccargli le dita, le succhio piano e con passione, guardandola lecco tutto il prosecco e la a sua pianta a lato. La vedo mordersi le labbra dal piacere e continuo così anche sull’altro piede che oramai ha liberato. Li lecco, li bacio senza mai spostare i suoi occhi sulle sue mimiche di piacere, la vedo mentre con le dita entra nei Jeans, senza nessuna forma di pudore comincia a masturbarsi roteando le dita dentro la patta, mentre mi guarda e si gode la mia lingua suoi piedi. Cerchiamo di fare meno rumore possibile, mentre lei si tocca e si lecca le dita, che riportano il sapore forte del suo piacere che &egrave amplificato da quella situazione irreale oramai creata. In pochi minuti le vedo chiudere gli occhi e aprire la bocca. Si ferma scatta un paio di volte’e capisco che sta godendo così le tengo le dita in bocca e le lecco forte da dentro.

Riapre gli occhi, pieni di fuoco e di goduria. Mi sorride’.’Ora quello che stai sognando da un po”’.Si guarda attorno e io con lei, cerchiamo di capire se siamo soli a parte il signore più avanti impossibilitato a vederci ‘Non rischiare se non vuoi’ le dico. Ma lei in un attimo &egrave in ginocchio davanti a me ‘ Controlla’ mi sbottona e guardandomi me lo tira fuori, forte, retto, bagnato e dal sapore di chi vuole godere comincia un lento pompino, con un arte di lingua che poche mi hanno mai fatto vedere, rotea, lecca, tintilla, per poi tornare a prenderlo tutto in gola, alternando sguardi maliziosi. Non emette un rumore ma in pochi minuti il mio pene &egrave completamente bagnato della sua saliva e non solo. Si risiede sorridendo e comincia a toccarmi l’asta con i piedi, uno a massaggiare i testicoli non completamente liberi l’altro a toccare il glande bagnato. Così comincia aprendo le gambe a segarmi con la pianta interna, gambe a rombo e dita ben ferme sull’asta. Sto vivendo la più bella sega con i piedi della mia vita, riesce a dare forza e ritmo a quel massaggio fantastico. Poi unisce le gambe e lo sega con le piante, alterna le modalità fino a portarmi allo sfinimento. Mi vede ansimare mentre aumenta il ritmo, rotea la pianta sul glande, alterna anche a strusciate di dita dirette sul glande a salire e scendere. E’ arte la sua e me la godo tutta ‘Dai schizzami sui piedi’ dice quasi senza emettere voce, e riunendo le gambe aumenta il ritmo e tenendoli con le mani, muovendoli con lei vengo due tre , quattro copiosi fiotti sui suoi bellissimi piedi che rallentando il ritmo accompagnano il mio godere’Rimaniamo a guardarci così, sorridendo ‘Forse &egrave il caso che mi fai pulire ‘ mi dice, così glie li lascio e richiudendomi le do una mano a pulirsi’E’ chiaro che dopo una presentazione così, scenderemo assieme a Roma per andare da qualche parte.

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