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Sesso in libreria

By 31 Gennaio 2021Aprile 10th, 2021One Comment

La ragazza che lavorava nella mia libreria preferita era veramente provocante, il suo aspetto era l’unione dei suoi vestiti scelti ad arte con il suo corpo.

Lei aveva gambe lunghe e tornite, capelli biondi fino alla vita, una bella scollatura anteriore ed anche posteriore mostrando le sue tette ed anche le spalle.

Non potevo non pensarci e molte notti, a letto, avevo fantasticato su di lei masturbandomi al pensiero di come lei sarebbe stata nuda e di come avrebbe potuto fare sesso con me.

Non pensavo di avere alcuna possibilità di mettermi con lei e poterla scopare, mi accontentavo di godere le sue delizie quando si sedeva dietro la scrivania con indosso i suoi occhiali neri del tipo segretaria indossando una mini gonna in tessuto colorato come quello delle gonne scozzesi, calze nere che per tutta la primavera ed in autunno non erano collant bensì calze con balza e reggicalze. Forse per accontentarmi faceva intravvedere il pizzo oppure le stringhe del reggiseno.

Che in lei ci fosse qualche vena di sadismo? Forse!

Facendomi coraggio le ho chiesto in quale scaffale potessi trovare un libro sulle posizioni sessuali per i più coloro che volessero sperimentare qualcosa di nuovo oppure per principianti.

Senza nemmeno alzare lo sguardo da quello che stava facendo, ha detto che se le avessi concesso un minuto sarebbe andata a vedere dove poter trovare quel libro.

La richiesta l’ho fatta con enorme emozione ed anche vergogna ma sono riuscito a sopprimere la seconda sensazione e la mia bocca è riuscita ad articolare la domanda. In quel momento avrei voluto concederle più di un minuto, questo è certo, perché lo spettacolo offerto era già qualcosa di straordinario.

Finito il suo compito lei si è levata dalla sedia e mi ha detto “Vieni con me!” facendomi anche un occhiolino che mi è parso malizioso e confermativo dei miei pensieri come se li avesse letti nella mia mente.

Lei si è avviata ed io l’ho seguita in fondo alla vasta biblioteca osservando da dietro affascinato il suo sedere che si muoveva oscillando sotto la minigonna che ne seguiva l’andamento.

“Penso che quello che stai veramente cercando può essere qui” mi ha detto con un sorriso mostrando il suo abbagliante sorriso con denti bianchi perfetti ed ha aperto laporta di una stanza che per le dimensioni poteva essere un ripostiglio per le scope. Mi ha fatto cenno di entrare ed una volta dentrol’ha chiusa a chiave dietro di noi dicendo “Vuoi che ti faccia un pompino, vero?”

È stato un shock. Mai mi sarei aspettato una proposta simile da una bella ragazza come lei in un luogo simile!

Ho avuto degli istanti di forte imbarazzo e dopo essermi ripreso, sono riuscito ad essere il più diplomatico possibile riuscendo a dire, in tono sarcastico a voce bassa, “Sarebbe molto scortese da parte mia rifiutare un tale servizio se fosse tra quelli offerti dalla biblioteca”

“Lo pensavo!” mi ha risposto ancora una volta con un grande sorriso ed avvicinatasi tanto da appoggiare le sue tette sul mio petto, mi ha ficcato la lingua in gola mentre con le mani mi slacciava rapidamente con frenesia la cintura dei jeans ed abbassava la cerniera.

L’ho lasciata fare anche perché capivo poco essendo stati gli avvenimenti molto rapidi tanto da non darmi tempo di pensare.

Tirando giù i pantaloni alle caviglie, lei ha emesso un piccolo urletto soffocato di eccitazione ed ha osservato la mia biancheria intima che aveva assunto la forma di una tenda sostenuta da un palo eretto su un lato con il mio cazzo che si sforzava disperatamente di liberarsi dalle restrizioni del tessuto.

La ragazza si è inginocchiata, ha fatto scivolare delicatamente sulle cosce la mia biancheria intima ed a sua volta ha liberato il mio cazzo in erezione che schizzato in aria come fosse una molla, era così rigido che in quel momento l’ha colta alla sprovvista e l’ha colpita sotto il mento facendola reagire, sorprendendola.

Senza guardarlo ha fatto scivolare indietro il prepuzio e lei ci ha appoggiato lentamente le sue labbra per poi inghiottire il mio cazzo un millimetro alla volta fermandosi solo quando le mie palle non si sono appoggiate al suo mento. come abbia fatto a non avere dei conati non so, però in seguito, mi sono convinto che per averle messe così in profondità fino ad occupare la gola, quella ragazza dove aessere parecchio esperta.

Avevo già avuto altre esperienze simili ma nessuna delle ragazze mi aveva fatto un pompino del tipo gola profonda come me lo ha fatto lei.

La sua bocca calda e umida ha succhiato delicatamente il mio cazzo che ho estratto un po’ affinché la sua lingua allo stesso tempo potesse esplorare sotto l’orlo di esso e girarci intorno.

A quel punto stavamo entrambi gemendo di piacere.

Per chi sa di cosa sto parlando, ho potuto sopportare solo una piccola quantità di quell’intenso piacere prima di schizzare la mia sborra in gola proprio nell’attimo della maggior penetrazione andando a depositarla sulle sue tonsille.

L’orgasmo è stato talmente intenso che ho dovuto aggrapparmi alle sue spalle per mantenere l’equilibrio.

Subito dopo la ragazza si è sollevata velocemente mettendosi in piedi e, come se niente fosse accaduto, ha detto “Devo tornare di là prima che mi si accorgano che non sono sparita. Mi sei piaciuto. Sbrigati a vestirti, torna domani più o meno alla stessa ora e cerca di essere pronto a farmi una bella scopata” e mi ha fatto un piacevole sorriso con le labbra ancora coperte di sperma mentre entrambi uscivamo dalla stanza minuscola.

Lei ha atteso che mi riassettassi ed ha approfittato di quel tempo per pulirsi le labbra ed il mento dalla sborra rimettendola con le dita in bocca ed ingoiandola per raggiungere il resto già dentro di lei.

L’invito che lei aveva fatto non era entrato da un orecchio ed uscito dall’altro, quelle parole mi ronzavano per la testa ed ho stentato a credere alla fortuna avuta, già immaginavo mentalmente cosa le avrei fatto il giorno dopo.

Il giorno seguente ho fatto di tutto pur di essere puntuale e non essere in ritardo neanche di un minuto al momento in cui sono entrato nuovamente in quella libraria.

L’ho trovata attenta al monitor del computer. Vicino a lei c’era una scrivania su cui lavorava un uomo maturo che scriveva qualcosa e guardava anche lui il suo computer; lui non ha fatto caso a me avendo sentito già la ragazza rivolgermi la parola.

Infatti lei vedendomi ha detto “Il libro che lei stava cercando è appena arrivato questa mattina. Non ho ancora avuto il tempo di registrarlo, quindi, per favore venga con me” e si è sollevata dalla sedia allontanandosi seguita da me lasciando il suo collega maschio alla scrivania.

Ancora una volta ci siamo incamminati verso la piccola stanza angusta che lei ha aperto lentamente guardandosi intorno con fare sospetto e poi l’ha richiusa dietro di noi.

Girata verso di me e ha detto a voce bassissima “Dovrà essere una sveltina oggi. Ho paura che mi scopra”

“Per me va bene” ho risposto.

La ragazza con gli occhi pieni di lussuria mi ha fatto segno di spogliarmi completamente ed altrettanto ha fatto lei.

Quando eravamo entrambi completamente nudi, si è stesa sul pavimento con le gambe leggermente divaricate e ha iniziato a giocare con la sua figa umida passando intono al clitoride con l’indice inumidito di saliva.

“Dai, svelto! Fammi fammi una bella scopata prima che qualcuno arrivi e ci scopra!”

Ad una ragazza che ti invita in quel modo puoi resistere e farla aspettare?

Non avevo più bisogno di altri inviti e mi sono sdraiato su di lei tra le sue gambe e sono scivolato dentro sua figa ben succosa.

Lei ha sospirato dolcemente e gettato indietro la testa con gli occhi chiusi arcuando verso l’alto il busto..

“Adesso fottimi; Chiavami forte senza pietà!” mi ha supplicato.

Mi sono steso su di lei e le sue tette si sono schiacciate contro il mio petto mentre il mio cazzo era già allineato per andare a fondo dentro la sua figa arrivando fino all’utero.

Come prevedevo il cazzo è scivolato dentro di lei molto facilmente perché era ben lubrificata ma dopo la prima penetrazione mi sono tirato indietro verso l’ingresso del suo nido d’amore in modo che solo il glande fosse dentro di lei, poi l’ho infilato di nuovo dentro finché le palle hanno sbattuto sul suo culo.

Lei gemeva e mugolava mentre si dimenava sotto di me. Forse lo avrebbe voluto fare a voce alta liberando così il piacere represso ma lì in quella libreria non si poteva.

In quei momenti le sue unghie affondavano nella mia schiena mentre spingeva il suo corpo sudato verso l’alto per essere penetrata maggiormente e favorendo l’accoppiamento completo nella sua intimità.

L’orgasmo suo è arrivato quasi subito ed è stato violento lanciando un urlo gelido. Il suo corpo ha vibrato contorto in modo scomposto ed incontrollabile sotto di me mentre io resistevo a quei movimenti tenendo il cazzo duro nella sua profondità assecondando le onde del suo orgasmo estremamente intenso.

Anche io ho sborrato e mi ha voluto vedere quando lo spruzzo le ha coperto il pube. Anche questa volta si ha portato lo sperma alla bocca per ingoiarlo, il resto lo ha fatto asciugare sotto la gonna senza indossare le mutandine striminzite che indossava prima della scopata.

Prima di lasciare la stanza mi ha guardato in un modo molto sexy e ha detto “Vieni qui alla stessa ora domani se hai voglia di fare sesso anale”

Nella mia mente si è accesa una luce con scritto a caratteri cubitali “Wow! Ci sarò”

una volta rivestiti, come il giorno prima, ha aperto la porta con circospezione e l’ha richiusa. Le cerniere erano ben lubrificate e non cigolavano, per nostra fortuna.

Io non sono ripassato davanti all’uomo alla scrivania ma ho seguito un altro percorso verso l’uscita. Lei mi ha guidato e in quei pochi metri tra gli scaffali di libri ho iniziato a preoccuparmi che qualcuno l’avesse sentita gridare, ma siamo stati davvero molto fortunati, poiché sembrava che nessuno ci avesse sentito o se l’avevano fatto, non hanno dato peso, ignorandolo.

Il terzo giorno mi sono presentato alla stessa ora, stesso posto, stessa stanza.

Spogliarsi con lei in quello sgabuzzino è stato un divertimento. Lei si era già lubrificata per farmi penetrare più facilmente il culetto. Si è anche posizionata bene come se avesse già studiato tutto.

Mi sono calato dolcemente in di lei facendola sussultare quando il glande ha oltrepassato lo sfintere. Ho guardato tutto con la massima attenzione ed ho osservato affascinato, con una carica notevole di libidine, la mia asta scomparire gradualmente nel suo fondoschiena finché lo sfintere si è richiuso leggermente avvolgendo la corona del glande.

“Dammi un momento per abituarmi alla tua ‘invasione’, per favore” mi ha pregato ansimando.

Dopo un po’ mi ha detto che le piaceva ed ho fatto entrare ancora un po’ il mio sesso per poi farlo scivolare lentamente fuori da lei solo per farlo scorrere indietro e poi rientrare stabilendo gradualmente un ritmo delicato e non violento. Lei per sostenere le penetrazioni che la scuotevano si è aggrappata a un armadietto.

Eravamo nel bel mezzo di una seria scopata anale quando la porta si è aperta. Quel giorno lei si era dimenticata di chiudere a chiave la porta.

Alla porta c’era il suo amico maschio.

“Ti ho beccato!” ha detto sorridendo e si aperto i pantaloni estraendo il suo cazzo e rivolgendosi alla giovane ha aggiunto “Faresti meglio a succhiare questo mentre ti fai inculare, a meno che tu non voglia che segnali il tuo comportamento poco consono ai tuoi genitori”

Lei si è trovata a non aver scelta.

Quindi piegata in avanti si è trovata ad essere scopata da davanti e da dietro. Con due cazzi sistemati in lei da parti opposte sembrava messa allo spiedo.

Ho pensato che lei fosse una ragazza fortunata.

Non ci è voluto molto perché il collega di lavoro le sia venuto in bocca “Ora ingoia tutta la sborra, troietta, e poi leccami per ripulirmi” ha imposto ansimando mentre io ho continuato a chiavarla nel suo piccolo buco stretto.

Poi è stato il mio turno ad avere l’orgasmo. Ho sentito la sborra prepararsi a salire nell’uretra ed infine uscire mentre lei mi guardava avendo ruotato la testa all’indietro.

Con un’ultima spinta, aggrappandomi alle sue natiche per tenermi, sono poi esploso dentro di lei nelle sue profondità intestinali.

Lasciandola e dandoci un nuovo appuntamento mi ha detto “Non puoi dire che visitare una libreria sia così noioso, vero?”

Con lei ci si vede ancora e talvolta partecipa anche il suo amico maturo. Essere in tre ci piace.

Stiamo pensando di farlo a casa sua anche in tre così potremmo esser più tranquilli e non c’è la paura che ci scoprano i lettori di libri e non ci siano altri a distrarci.

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