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163 – Marika e la famiglia sequestrata dagli evasi

By 15 Maggio 2014Febbraio 9th, 2020No Comments

Da una e-mail di Marika ‘ Fatti realmente avvenuti negli anni ’90 in una città del nord Italia

PREFAZIONE

Fra le pagine del suo diario, Marika, trova tracce indelebili dei suoi tormenti di gioventù: La sua prima sigaretta fumata tossendo fin quasi a vomitare, un bacio dato sotto il portone di casa con un suo inesperto coetaneo, le sue prime carezze solitarie, i regali di Natale spacchettati con il febbrile desiderio di scoprire; il primo giovane amore e la conoscenza di quell’oggetto misterioso e meraviglioso che lui teneva duro e rigido dentro alle mutande, la vita rischiata con quell’altro ragazzo ai centocinquanta all’ora sulla sua scintillante moto e.. mille altre cose importanti che lei teneva racchiuse su quel diario con la copertina di finta pelle rossa.

Alcuni anni prima era mancato il papà e dopo un paio d’anni anche la mamma aveva raggiunto suo marito all’aldilà. Alla lettura del testamento Marika scoprì che i suoi genitori, le avevano lasciato la casa e ai suoi due fratelli maschi, Alberto ed Enrico, avevano destinato i soldi che erano depositati sul conto corrente. Così Marika, assieme alla sua famiglia, si era trasferita lì, in quella splendida villa, abbarbicata su un cucuzzolo della collina e immersa nel verde con sottostante il magnifico panorama delle assolate campagne.

Forse questo diario ritrovato nel solaio della casa che fu dei suoi genitori, poteva essere un importante segnale per fare un bilancio della propria vita.

Alla mente, oltre che i ricordi belli e piacevoli scritti su quelle pagine ingiallite, tornarono prepotenti anche quelli meno belli e in particolar modo le sovvennero quei momenti terribili, quando, durante la grande festa che i suoi genitori avevano organizzato in casa loro, per il suo fidanzamento con Massimo, irruppero in quella stessa casa cinque energumeni con il volto mascherato, le armi in pugno e obbligarono tutti a sdraiarsi proni a terra, minacciandoli con le loro pistole.
Quello certamente fu il peggior momento della sua vita, almeno lo fu durante la prima ora di quel sequestro con relative minacce e susseguenti percosse gratuite.

Oggi la vita le sorrideva, lei era felice con il suo Massimo, che nel frattempo era diventato suo marito. Il lavoro di lui era uno di quegli impieghi importanti, si era fatto strada ed era diventato un prestigioso dirigente d’azienda ed era gratificato oltre che dalla invidiabile posizione anche dalla prosperosa retribuzione mensile. Tutto ciò consentiva a Marika una vita comoda e assolutamente senza pensieri.

Marika approfittando della splendida giornata di sole, si era messa il bikini e si era adagiata sulla comoda sdraio, posta sul grande terrazzo della villa che era stata la casa dei suoi genitori. Il suo diario in mano ed una bibita fresca sul tavolino adiacente. Pagina dopo pagina giunse appunto a leggere ciò che lei stessa aveva scritto subito dopo la fine di quella festa. Erano fogli scritti con calligrafia minuta dalla quale si riusciva quasi a comprendere lo stato d’animo che lei aveva provato in quegli indimenticabili momenti.

Le prime righe recitavano: La mia vita a soli diciotto anni è stata sconvolta e cambiata irrimediabilmente da cinque ragazzi che hanno voluto violare la mia intimità e modificare i miei intendimenti futuri…….

Dopo questa breve prefazione, Marika inizia a raccontare per filo e per segno tutti gli avvenimenti successi il giorno prima.

CAPITOLO PRIMO

La madre di Marika, la settimana precedente al fidanzamento ufficiale di sua figlia con Massimo, si era adoperata ad invitare i parenti e gli amici per onorare la sua graziosa bambina. Patrizia, questo era il suo nome, era davvero una bella donna e nonostante i suoi cinquant’anni si vestiva sempre alla moda, scegliendo gli abiti firmati in una di quelle boutique del centro, dove solo per entrare si pagano cento euro. A parte l’esteriorità era comunque una madre e una moglie esemplare, molto religiosa e rispettosa delle regole che i genitori, la chiesa e il buon Dio le avevano trasmesso.

Patrizia, come dicevamo, si era messa in moto e per prima, aveva telefonato a sua sorella Caterina che aveva poi confermato che sarebbe venuta assieme al marito Matteo e ai due figli, un maschio di nome Carlo e una femmina alla quale avevano dato il nome di Angela. Zia Caterina, due anni più vecchia della sorella, era uno donna speciale, dolcissima e molto riservata, lei si vestiva in modo molto sobrio, mai un capello fuori posto, le gonne sempre del tipo ‘longuette’ , possibilmente svasate, a piegoline e di colore blu scuro; sopra erano immancabili le camicette bianche e i bottoncini di madreperla quadrati. Marika l’aveva potuta osservare in spiaggia solo l’anno prima ed era rimasta sorpresa che sotto a quei vestiti casti si nascondesse un fisico così armonico e pieno di giuste forme. Lo zio Matteo era un uomo insignificante, viso tondo, occhiali con delle spesse lenti da miope, alto circa un metro e sessantacinque con una bella pancetta prominente, calvo quasi completamente con le mani sempre sudaticce e grassottelle. Inspiegabilmente i figli erano entrambi dei bei ragazzi. Carlo alto uno e ottanta, carino di viso occhi chiari e capelli biondi sembrava un attore di soap-opera, mentre Angela era una bambolina del tutto somigliante a sua madre. Viso angelico, anche lei con gli occhi chiari, capelli lunghi scuri che facevano da splendida cornice al perfetto ovale del viso. Lei e Marika erano nate nello stesso anno e nello stesso mese a distanza una dall’altra di soli due giorni. In effetti Marika era poco più formata di Angela, che possedeva invece un corpicino sicuramente delizioso, ma ancora adolescenziale e parecchio acerbo.

Patrizia si assicurò che venissero anche gli zii Maurizio e Lucio, due fratelli scapoli di Giovanni, il padre di Marika. Gli zii erano due personaggi strani, erano soci di Giovanni in una azienda di Tessuti e si erano sempre rifiutati di sposarsi. Marika aveva avuto la netta impressione che i due fossero gay, ma non ne aveva mai avuto la certezza assoluta.

Fino all’ultimo era stato incerto l’invito alla sorella di papà. Tra di loro c’erano stati dei dissidi risalenti a diversi anni prima e Giovanni, da allora, non aveva più voluto sentir parlare di sua sorella e dell’intera di lei famiglia. In quella occasione importante papà Giovanni si era lasciato convincere da sua moglie ad invitare alla festa Teresa e tutta la sua famiglia.
Marika si era annotata sul diario tutti gli inviti e vicino ad ogni nome aveva scritto un voto. Dieci per quelli a lei graditi, otto per quelli che comunque le piacevano, sei per gli indifferenti, quattro per chi anche se non veniva non gliene importava niente e poi un bel due per quelli che le stavano proprio antipatici. Vicino a Teresa c’era un bel quattro e lo stesso voto per il marito, lo zio Michele, che non era il massimo della simpatia. Loro avevano ben tre figli, due femminucce e un maschietto. Le ragazze, Pamela e Monica, erano gemelle ed avevano diciannove anni, Marika se le ricordava quattordicenni, non troppo belle ma nemmeno brutte, entrambe identicamente cicciottelle con le tettone giganti, il sedere bello largo e prominente, gli occhi chiari slavati e i polpacci tipo grossi salsicciotti. Dall’ultima volta che si erano viste erano passati cinque anni e magari adesso erano migliorate, chissà? Il maschio di nome faceva Francesco ed aveva ventitré anni, un bel ragazzo che lei si ricordava anche simpatico, esuberante ed anche molto disinibito. La loro madre, Teresa, era un tipino magro, ma con le forme al loro posto, una bella donna certamente con una particolarità importante, il seno. Marika si ricordava prosperoso come una specie di enorme davanzale che sporgeva dal suo fisico magro. La zia portava sempre vestiti lunghi e larghi nascondendo le sue eventuali forme a tutti gli uomini del mondo. Michele era infatti molto geloso di sua moglie e fin dal primo giorno di matrimonio aveva imposto alla sposa di indossare solo abiti tipo burqa. Lui era un omone grande e grosso e incuteva un certo timore reverenziale, aveva una voce piuttosto roca e profonda e sembrava all’attore Bud Spencer.

Per quella occasione furono chiamati a partecipare alcuni amici di Massimo e alcuni di Marika. Così si aggiunsero al folto gruppo, Alessandro, Gioele, Ciro, poi le amiche di Marika che lei chiamava le tre ‘V’, ovvero Viola, Veronica e Valentina. Tutte e tre le ragazze erano state accompagnate in loco da Luigi, l’immancabile e gelosissimo padre di Valentina.

In fondo all’elenco degli invitati Marika aveva tirato una riga e aveva scritto il numero ventitré.
In effetti un bel numero di persone. Sarebbe stata una grande festa di fidanzamento.

Poco per volta, all’ora prestabilita, arrivarono tutti gli invitati creando un’atmosfera di allegria contagiosa. La zia Teresa fu la prima e quando vide suo fratello gli buttò le braccia al collo stringendolo forte e iniziando a piangere a dirotto. Mentre i due fratelli si scambiavano complimenti e affettuosi baci, Marika vide entrare le sue cuginette, le gemelle Pamela e Monica. Fisicamente erano cambiate da non poterle più riconoscere.
Molto magre, alte attorno al metro e settanta, le tettone, per fortuna, erano rimaste grosse uguali, ma i fianchi, le gambe e il sedere avevano preso forma ed ora erano divenuti, per le due fanciulle, dei veri punti di forza. Erano naturalmente vestite in modo identico con un vestito azzurro carta da zucchero, lungo fino a metà coscia. Sopra l’abitino era sostenuto da due spalline che formavano una scollatura quadrata abbastanza profonda, che a sua volta, faceva risaltare il loro bellissimo ed esuberante seno. Il fratello Francesco non era cambiato, sempre un gran bel gnocco, sembrava solo un pochino più maturo ed aveva un filo di barba incolta che gli copriva appena appena il viso.
Arrivarono poi gli amici di Massimo, Alessandro Gioele e Ciro, carini tutti e tre e vestiti in modo sportivo con t-shirt, jeans e scarpe da tennis.
Poi giunsero la zia Caterina con suo marito Matteo e i loro figli Carlo e Angela. La zia con l’immancabile mise; gonna longuette blu, camicetta bianca, insomma nella sua classica divisa da giorni di festa. Angela, di nome e di fatto, era come sempre bellissima, con quella gonnellina corta corta e la maglietta attillata sotto la quale forse s’era ‘dimenticata’ di mettere il reggiseno.
Gli zii Maurizio e Lucio arrivarono vestiti in modo elegante, camicia e cravatta, ma diedero a Marika sempre la stessa impressione; che fossero perdutamente gay.
Per ultime, in ritardo come al solito, le tre ‘V’, Valentina, Veronica E Viola. Loro erano tre fighette della madonna, la prima indossava jeans attillati e una maglia con lo scollo a barchetta abbastanza profondo, la seconda un vestito a fiorellini molto corto e l’ultima un abitino rosso anch’esso inguinale.

La mano incerta ed emozionata di Marika aveva vergato sul suo diario:

Dopo che sono arrivati gli invitati e dopo i primi brindisi, mentre stavo per aprire i regali……….

Suonano alla porta e senza guardare dallo spioncino, Patrizia apre l’uscio di casa, sulla soglia un ragazzo con i capelli lunghi, dall’aria sporca, con indosso dei jeans strappati qua e là e una canottiera azzurra, con una mano tiene una pistola, mentre con l’altra sorregge un ragazzo che si regge in piedi a fatica, indossa una maglietta bianca che sotto la scapola è intrisa di sangue. Il primo spinge con la canna dell’arma la mamma di Marika facendola indietreggiare. I due entrano e il capellone adagia sul divano di pelle il compagno ferito. Appresso a loro altri tre ragazzi con in testa un casco da moto e in mano una pistola. ‘………..

‘Tutti a terra, pancia in giù, il primo che si muove lo faccio secco!!!’

Impauriti, ospiti e non, si sdraiano sul freddo pavimento di marmo, mentre da uno zainetto, gli energumeni, estraggono un paio di rotoli di nastro adesivo color avana e iniziano a legare le mani dietro la schiena a tutti. Quelli che indossano i caschi se li tolgono buttandoli su una poltrona. Lo sporco, quello che poi si capirà essere il capo………..

‘Dove cazzo troviamo delle garze, cotone, disinfettante in questa minchia di casa???? ‘

Patrizia, disse………

‘Se mi liberate le mani vi aiuto a medicare il vostro amico…….’

‘Red, libera la troia!!!’

Marika guarda spaventata sua madre che viene strattonata e condotta in bagno. Poi, quello che si chiamava Red, forse per i capelli rossi, torna assieme a Patrizia, con in mano una valigetta con tutto l’occorrente per la medicazione.
Come solo una madre sa fare, Patrizia, si adopera a pulire la ferita del ragazzo e a disinfettarla coprendola poi con della garza e sovrapponendo infine un bel po’ di cerotto. Poi il capo lascia libera la donna e si siede su una sedia, quindi con voce stentorea dice:

‘Gente, a noi serve restare qui finché fuori non si calmano le acque e finisce il casino, chiaro?’

Nessuno parla, tutti sono intimoriti da loro e dalle loro pistole…..

‘Vedo che qui si stava festeggiando, chi è il festeggiato?’

La domanda cade nel silenzio assoluto, poi ancora il capo con voce un poco alterata….

‘Cazzo, mi volete rispondere, chi è il padrone di casa qui???’

Giovanni a questo punto risponde:

‘Sono io, ho capito, che avete bisogno di ospitalità, va bene, la casa è a vostra disposizione, purché non ci facciate del male!’

‘Se non rompete le palle, male non ve ne facciamo, ma con tutte queste belle e giovani ragazzine… uummmhhhh, io un ideuzza ce l’avrei!!! Che ne pensate ragazzi ??? ‘

Dice quest’ultima frase facendo seguire una risata volgare e sarcastica.
Il suo sguardo scorre le terga delle persone sdraiate a terra e non può non notare i culetti semi scoperti delle giovani ragazze.
Si avvicina ad Angela, la gonna corta le lascia scoperte la parte bassa delle natiche, il delinquente le passa la canna della pistola fra le gambe e gliela strofina sulle microscopiche mutandine…..

‘Un po’ freddina la canna della pistola vero???’

Angela non risponde e si lamenta a voce alta…….

‘La smetta per favore…..!!!!!’

‘Ti piacerebbe un altro tipo di canna eh??? ‘

Uno di loro, quello alto e magro, si rivolge al capo…..

‘Tommy, c’è un sacco di figa giovane in questa casa!!!!’

‘Smilzo, hai ragione!!! In carcere non ce la passavano la figa!!! Dopo anni di astinenza finalmente ci possiamo divertire!!!!’

Il biondo, con i capelli pettinati alla Paul Newman…………

‘Niente seghe e niente pompini fra di noi!!! Ah,Ah,Ah………’

Tommy, il capo………..

‘Si Biondo, oggi per il tuo cazzone sarà una grande festa!!!! Eh, eh, eh……… ‘

Quello cicciottello, l’unico che fino ad allora non ha mai parlato…….

‘Biondo, oggi sapremo se alle fighette piace di più il cazzo largo come il mio o quello lungo come il tuo!!!!’

‘Si Ciccio, vedremo, la prova del nove!!! Ah,ah,ah,ah……… ‘

Il capo si abbassa e infila il dito indice sotto il filo interdentale che passa fra le chiappe di Angela e tira con forza. L’esile stoffa si lacera immediatamente lasciandole la fighetta depilata, completamente scoperta.

‘Che bel culetto che ha la bambina!!! Troietta quanti anni hai??? ‘

Angela non risponde, si limita a chiudere il più possibile i glutei. Un forte schiaffo sulla natica destra la raggiunge……..

‘Baldracca!!! Parlo con te, hai capito??? Ti ho fatto una domanda, se non vuoi che questo bel culo diventi viola, vedi di rispondere chiaro????’

‘Diciotto, ho diciotto anni…..’

‘Woww, una diciottenne, magari anche vergine!!! Zoccoletta, sei vergine???’

Ancora silenzio da parte di Angela e nuovamente una sberla raggiunge, questa volta, la sua chiappa sinistra. Singhiozzando la fanciulla risponde……

‘Si, so..no ver….gi…ne………..’

‘Ummhhh, bene, bene… Beh, vediamo anche le altre zoccole allora…. Dunque…. tu, come ti chiami con queste grosse poppe…..’

Tommy si avvicina a Teresa che nonostante la posizione prona, non riesce a nascondere la sesta misura delle sue enormi tette…….

‘Teresa, mi chiamo Teresa……’

‘Ehi Ciccio, questa un po’ matura con le mammelle come piacciono a te, mi sa che fa al caso tuo!!!!’

Ciccio si avvicina a Teresa e………

‘Bella Teresa, girati un po’ da sta parte!!!!’

Lui la prende per un braccio e l’aiuta a girarsi…..

‘Ehi Teresa, ti vesti come una suora, ma mi sa che ti piace un casino il cazzo vero????’

Lo zio Michele in quel momento, ottenebrato dalla irrefrenabile gelosia…….

‘Lascia stare mia moglie bastardo delinquente!!!!!’

Tommy gli si avvicina e gli mette una mano fra le gambe, gli attanaglia i coglioni e glieli stringe con forza…….

‘Devi stare zitto sai??? Se no te li riduco come una marmellata capito????’

‘Aggghhhhhhhh……..’

Intanto Ciccio solleva la gonna a Teresa e le scopre il sedere, vede il bel culo coperto da delle mutande nere, traforate e trasparenti, di pizzo, nota le cosce e le chiappe bianchissime, gliele accarezza risalendo con la mano fra le gambe, tenta di aprirgliele un po’, lei le tiene serrate il più possibile, poi smette di combattere e rassegnata lo lascia fare………..

‘Che gran gnocca che sei signora Teresa!!!! Ehi marito, ma te la scopi sta figa di femmina????’

Michele, ancora con i testicolo doloranti che gli sembra siano finiti nella pancia, tace e forse acconsente.
Ora anche il Biondo, lo Smilzo e Red si aggirano attorno alle loro prede…….

Red si ferma vicino alle gemelle Pamela e Monica……..

‘Woww, due gemelle!! Giratevi forza, mettetevi sedute, voglio vedere la facciata!!!’

A fatica le due ragazze, ubbidienti, si voltano. Il vestito, data la posizione è appena sufficiente a coprire l’inguine e l’uomo, di fronte a quella paradisiaca visione rimane per un attimo interdetto, poi………

‘Tommy, visto le due gemelle che fighe che sono???’

‘Già, mi piacerebbe vederle mentre se la leccano!!!’

‘Ummhhh, che bella idea capo!!!’

Red gira dietro alle due ragazze, estrae un temperino dalla tasca destra e taglia il nastro che blocca loro le mani dietro la schiena ……

‘Venite qui tutt’e due, qui dove c’è un po’ di spazio, spogliatevi voglio vedervi mentre vi leccate la figa!!!’

Le due ragazze quasi all’unisono……..

‘Non lo faccio, non voglio farlo!!!’

Sul viso di Pamela, quella più vicina a Red, arrivò un sonoro ceffone……..

‘Ehi, puttana, non hai ancora capito chi comanda qui!!! Fate quello che vi ho detto se no vi do tante di quelle botte che faticherete a riconoscervi fra di voi!!!!’

Papà Michele infuriato……….

‘Lasciale stare figlio di puttana!!!!!’

Red si avvicina a Michele e mettendogli una mano sulla spalla lo fa girare, poi con il temperino affilato in mano glielo mette sotto le palle……..

‘La prossima volta che parli ti taglio le palle qui davanti a tutti!!! Ricordatelo pezzo di merda ciccione del cazzo!!!!’

Red torna nei pressi delle due gemelle e…….

‘Forza fate quello che vi ho detto!!!!!’

In quel momento interviene il capo……..

‘Ragazze, sapete perché l’amico Red era in carcere??? Ve lo dico io…. Condannato a trent’anni per avere violentato, torturato, seviziato e ucciso due belle ragazze come voi che facevano le schizzinose!!! Sappiatevi regolare, non si sa mai, se gli prende il raptus……’

Pamela e Monica, tremanti e terrorizzate, iniziano a spogliarsi scoprendo gradatamente il loro giovane corpo. Sotto hanno indossato solo un perizoma bianco e sono senza reggiseno. Red toccandosi il cazzo da sopra i pantaloni……………

‘Due puttanelle, faccia d’angelo e sotto sotto il corpo da zoccole!!! Senza reggiseno eh??? Perché non ve lo siete messo??? Già le giovani baldracche non lo mettono vero??? Così ve lo fate toccare con più facilità!!’

Red allunga la mano armata di coltello e sfiora con la punta aguzza i capezzoli di Monica, poi fa scivolare l’estremità dell’arma sull’addome e quindi sul ventre, poi gira la lama tagliente verso il basso e le trancia l’elastico delle mutandine. Ripete la stessa cosa con Pamela ed ora le due gemelle sono completamente nude di fronte all’uomo. Lui si sbottona la patta dei calzoni ed estrae il cazzo duro come il marmo. E’ un pene nella media, dritto a quarantacinque gradi rispetto al corpo, scappellato con il glande rosso paonazzo. Le ragazze arrossiscono e abbassano gli occhi guardandosi le punte dei piedi. ‘

‘Sdraiatevi sul tappeto e leccatevi la figa!!!!’

Le gemelle, inorridite e spaventate dal curriculum di Red, si sdraiano a terra e impacciate si mettono in posizione di sessantanove iniziando a leccarsi la figa. Ce l’hanno entrambe pelosa e devono usare le dita per districare il folto boschetto scuro. Il rosso vedendole all’opera si masturba il cazzo, poi prende dal candelabro sul camino una grossa candela profumata e………

‘Bambine, mi sa che sta cosa l’avete già fatta vero??? Voglio la verità, se capisco che mi mentite mi spacco il culo con questa bella candela!!!’

Monica alza il viso umido, dalla figa delle sorella e con un filo di voce parla per tutte e due……..

‘Si è vero, lo abbiamo già fatto……..’

‘Sentito papà delle gemelle??? Le tue figliole sono lesbiche e incestuose!!! Se la leccano e magari si ficcano chissà cosa nella figa e mi sa, pure nel culo!!!!’

Monica si rimette a leccare e poco alla volta, in sordina, si iniziano a sentire i primi gemiti di godimento………

‘Ehi troie del cazzo, avete un fratello???’

Ancora Monica che indicando Francesco risponde……

‘Si è lui…..’

Red gli va vicino, gli libera le mani e lo fa alzare………

‘Spogliati giovanotto, voglio che ti fotti le tue sorelle…..’

Francesco si spoglia completamente, il suo cazzo è lungo ma molle, Red lo vede e………

‘Ragazzo, ma non ti eccita sta cosa?? Sei mica per caso frocio!!!!’

Lui non risponde e Red ancora con il coltello in mano gli si avvicina…….

‘Ti ho fatto una domanda!!! Rispondi cazzo!!!!!’

‘Sono bisessuale…….’

‘Ah, hai capito paparino?? Di tre figli due lesbiche e un mezzo frocio!!! Che bella famiglia che siete!!!’

A parte i gemiti soffocati di Pamela e Monica non si sente volare nemmeno una mosca
gli altri quattro evasi, stanno seduti sul divano e assistono divertiti alle performance delle due gemelle. Red si avvicina a Michele e gli libera le mani, quindi, trascinandolo per un braccio…

‘Vieni con me padre di sta famiglia di merda, voglio che mi fai vedere se sei un maschio virile e ti ordino di scopare le tue figlie!!!’

Michele, non si osa ribattere, ha paura delle ripercussioni su di lui e sulla sua famiglia, così si tira fuori il cazzo dai pantaloni e………

‘Ah!!! Che bravo papà che sei!!! Cazzo duro!!! Ti eccitano le tue baldracche vero???’

Michele in silenzio si avvicina a Monica che sta con il culo in aria, le si inginocchia dietro e impacciatissimo le appoggia il cazzo sulla figa. La penetra poi con un sol colpo mentre sente la lingua di Pamela vellicargli i coglioni……..

‘Visto ragazzi che bel quadretto? Ehi frocetto, vedo che ti è venuto duro. Scommetto che ti piace il culo di tuo padre!!!!’

‘Emmhhh, beh, si, insomma si mi piace……’

‘Vieni qui succhiamelo un po’ poi glielo ficchi in culo al tuo bravo paparino!!!’

Francesco, abbastanza tranquillo, si accuccia davanti al ‘Rosso’ e inizia a ciucciargli il membro……

‘Ummhhh, bravo il mio bel ricchione!!!! Succhia, succhia, pompamelo bene!!!!’

Red se lo lascia spompinare per qualche minuto, poi lo spinge via e………

‘Dai incula tuo padre!!!!’

Francesco si inginocchia dietro al suo genitore e tenta di infilarglielo.
Il ‘Rosso’ si accorge delle difficoltà del giovane e………

‘Leccagli prima il buco del culo, sputaci un po’ di saliva, poi vedrai che entra…..’

Il giovane ubbidisce e poi ritenta, alcune volte così poi finalmente il cazzo si fa strada e penetra nello sfintere di papà Michele.
Le ragazze gemono in modo molto più evidente specie Monica che si sta prendendo il cazzo di suo padre nella figa. Anche Francesco si muove avanti e indietro e ansima rumorosamente. Michele per la prima volta in vita sua violato analmente inizia a provare uno strano piacere, misto anche al dolore per la innaturale dilatazione che sta subendo, ma pure lui comincia a godere. Francesco, per primo, sborra nel culo di suo padre e poco dopo la figa di Monica viene riempita dal seme di papà Michele. Le femmine vengono quasi simultaneamente, con gridolini acuti e prolungati mentre Red riempie la schiena di Monica di tanta buona e densa sborra calda.

‘Wowww, che goduta ragazzi………’

Il capo seduto comodo sul divano risponde lapidariamente……..

‘Già…… E siamo solo all’inizio!!!!’

In effetti era veramente solo l’inizio, ma gli avvenimenti prossimi li racconterò in un prossimo intrigante ed eccitante secondo capitolo…..

Buon sesso a tutti da parte di ombrachecammina
E-mail: alexlaura@libero.it

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