Skip to main content
Racconti 69Racconti Erotici EteroRacconti erotici sull'IncestoTrio

220 . Le giovani ragazze, gli incesti e le orge

By 4 Ottobre 2015Febbraio 9th, 2020No Comments

I nostri genitori, in pratica non ci lasciarono più soli, e mio fratello Loris non ebbe più modo di appartarsi con me. Ci furono baci fugaci, carezze intime e audaci rubate, la visione del suo cazzo turgido esposto fuori dal costume da bagno per pochi attimi, giusto il tempo di mostrarmi la sua bella cappella turgida, lucida e grande, far capolino ed affacciarsi prepotentemente fuori dal prepuzio abbassato.
Tanto desiderio represso, lui di me e io di lui, ma null’altro. Ripartimmo per tornare a casa il sabato seguente e l’aereo atterrò puntuale alle ventitré e dieci a Milano Malpensa. Ad attenderci mio fratello Federico felice di riabbracciarci dopo quindici giorni di lontananza. Lui con i suoi ventotto anni era il fratello più vecchio e sia io sia Loris gli eravamo molto, molto affezionati. Gli volevamo bene perché lui era il più saggio, era colui che, fin da quando eravamo bambini, spesso ci aveva protetti dalle ire dei nostri genitori quando ne combinavamo qualcuna di veramente troppo grossa. Era un ragazzone bruno di capelli, alto un metro e novanta, che faceva della palestra la sua casa e la sua costante passione. Insomma era uno a posto di fisico e soprattutto di cervello. Indossava spesso in casa delle canottiere attillate per evidenziare i suoi pettorali e la ‘tartaruga’ degli addominali. Al contrario, dalla vita in giù, vestiva sempre calzoncini o calzoni piuttosto larghi e comodi. Fede, come in famiglia lo chiamiamo tutti, è un uomo riservato, non come Loris che al contrario è sempre molto aperto e piuttosto scanzonato. Con il mio fratello più piccolo, lasciando per il momento da parte le ultime vicissitudini, forse per la vicinanza di età, c’era un rapporto più confidenziale e comunque anche prima del nostro incestuoso rapporto, io l’avevo già visto nudo, magari in bagno, oppure mentre girava tranquillamente per casa. Anche se c’ero io lui si spogliava senza remora alcuna e mi parlava di qualsiasi argomento mostrandosi come l’aveva fatto mamma. Io avevo si una certa confidenza con lui ma, prima del fattaccio, non mi ero mai mostrata a lui completamente senza vestiti. Con Fede invece succedeva che sotto quel punto di vista eravamo entrambi molto bloccati e schivi, riluttanti a mostrare vicendevolmente i nostri corpi.

Quella sera, una volta a casa, mi feci una doccia e me ne andai subito a letto, così fecero anche Loris e i miei genitori. Il mattino seguente verso le dieci, mi rimboccai le maniche per svuotare la mia valigia e sistemare il contenuto nell’armadio e nella cassettiera. Feci colazione assieme a Loris e ci scambiammo qualche sguardo distratto; mi parve di non sentire più il pizzicore ed il desiderio che mi attirava verso di lui e pensai che forse nemmeno più lui provasse attrazione nei miei confronti. Forse la magia delle vacanze in quei meravigliosi posti era finita o forse proprio quei luoghi e quell’atmosfera ci aveva spinti uno fra le braccia dell’altra, fatto sta che la vita riprese nella più assoluta normalità. Lui con i suoi amici e io con le mie amiche, tutto insomma era tornato come prima di quella affascinante villeggiatura, due fratelli che a malapena si salutavano prima di uscire di casa e quando ne ritirnavano.. Poi, un paio di mesi dopo, a pochi giorni dal Natale, ci fu un ritorno di fiamma, successe quando i miei partirono per andare qualche giorno a Modena a salutare la nonna e farle gli auguri per le feste. Restammo soli e subito il primo giorno, Loris, un bel mattino entrò in camera mia, ero ancora a poltrire nel letto e lo vidi con il solo accappatoio indosso, aveva i capelli ancora bagnati dalla recente doccia e nei suoi occhi rividi quello sguardo inequivocabile che mi concupiva ardentemente. Si avvicinò a me, separò i lembi dell’accappatoio e lo lasciò cadere a terra. Il suo bel pene duro puntava il suo occhio verticale verso di me, con la mano destra lui mi scoprì completamente liberando il mio bel fisico dall’inutile lenzuolo, mi carezzò la pelle del ventre e poi risalì sul mio seno, i capezzoli mi si inturgidirono e una voglia irrefrenabile di lui e del suo cazzo pervase la mia mente ed il mio corpo. Aprii spudoratamente le cosce e glielo presi in mano, poi, colta da un barlume di lucidità, sentendo Federico ciabattare in corridoio, fui presa dal panico ‘

‘Loris hai chiuso la porta a chiave? ‘

‘Eeemm ‘ non so non mi ricordo, vado a chiudere ‘.’

Federico aprì la porta proprio mentre Loris tendeva la mano per afferrare la chiave. I due fratelli quasi si scontrarono e Fede vide Loris completamente nudo con il cazzo duro e purtroppo vide pure me oscenamente con le gambe aperte e la figa ben esposta in primo piano ‘.

‘Ragazzi ma che cazzo state facendo???’

Mi sembrò puerile e banale dirgli che alla nostra età stavamo giocando al dottore e quindi richiusi le gambe, tirai su il lenzuolo e rimasi passivamente in silenzio. Loris raccolse l’accappatoio da terra e se lo infilò per coprire il suo membro ormai moscio ed inoffensivo e, anche lui imbarazzatissimo, scelse la via del silenzio assoluto.

‘Mi volete dire cosa sta succedendo???’

‘Fede ecco, è una storia lunga, magari io e Monica te la raccontiamo un’altra volta ”

Loris fece per uscire dalla camera ma Fede gli sbarrò il passo ‘

‘Tu non esci di qui se non mi dai delle spiegazioni !!!’

Di colpo le lacrime mi scesero giù sulle gote arrossate per la vergogna, singhiozzando, senza muovermi dal letto cominciai a raccontare per filo e per segno ciò che era successo durante le vacanze.

‘Ecco Fede, questo è ciò che è successo, non so spiegartelo ma io e Loris ci siamo sentiti attratti allora e allo stesso modo ci siamo sentiti attratti anche oggi. Non è naturale, lo sappiamo entrambi ma quando siamo vicini non riusciamo a resistere e succede quello che deve succedere ‘.’

Alla fine, sbigottito e rosso dalla collera Fede se ne uscì dalla stanza sbattendo l’uscio così forte da far tremare le pareti della casa. Loris mi guardò e con il solito tono scanzonato mi disse ‘

‘A quanto pare si è incazzato un po’ il nostro vecchio fratello ‘.’

‘Ha ragione Loris, siamo fratello e sorella, non è ne giusto ne normale quello che ci sta succedendo ‘ ‘

‘Si lo so, è giusto, è tutto giusto, moralmente ineccepibile, però quando ti guardo, anche se sei vestita io mi eccito in modo pazzesco ”

‘Anche a me succede la stessa cosa, dobbiamo andare da uno psicologo ‘.’

‘Io non vado da nessuno psicologo, non lo so ecco vedi ‘.’

Nel dire queste parole chiuse la porta a chiave e coprì il buco della serratura con una maglietta, poi mi si avvicinò, si aprì l’accappatoio e mi mostrò ancora una volta il suo cazzo nuovamente rigido ‘

‘Guarda cosa mi succede, guarda te stessa, che ci posso fare ??? ”

Quel membro così bello duro e grosso e lungo e liscio mi attraeva come una calamita attira il ferro. Glielo presi in mano, lui mi scoprì buttando in fondo al letto le lenzuola, la sua mano fra le mie gambe e nella mia il suo cazzo pulsante. Mi distesi sul letto e feci scivolare il capo oltre il cuscino, poi imboccai la sua virilità gustandone il maschio sapore. Lo leccai, lo succhiai incavando le guance, lo strinsi fra le dita, accarezzai le sue palle scorrendo sotto ad esse ed andando a vellicare con un sol dito il suo forellino anale. Mi spinse il cazzo in fondo alla gola, mentre un lago di umori allagava la mia figa. Mi spostai lasciandogli il pene bagnato di saliva e mi misi con la vagina sul bordo del letto, lui appoggiò lentamente la cappella dura e vermiglia al mio antro voglioso, poi me lo spinse tutto dentro fino in fondo, fino a cozzare con il suo pube contro il mio. Sobbalzai e assieme a me sobbalzarono anche le tette, mi tenne per i fianchi e mi trapanò la figa a colpi rapidi e profondi. Io credetti di morire dal piacere ‘

‘Lorisss siiiii’ ooohhh siiiiii ‘ con ‘ tiii’ nuaaaaaa ‘. continuaaaa ‘. ancoraaaaa .. ancoraa ‘ non smettereeee ‘ non smettereeee ‘. daiiii sbattimiiiii ‘. oooohhh sbattimi cosììììììì ‘ siiiiiii ‘ siiiiii ‘ daiiii ‘ daiiii ‘ oooohhhh mi fai ve ‘. nireeeee ‘ oooohhhh venireeeee ‘ ti amooooo ‘ siiiii ‘..’

Venni e subito appresso lui lo tirò indietro repentinamente e quasi in silenzio schizzò lunghi abbondanti getti di sperma che macularono un po’ ovunque la mia pelle abbronzata.
Ci calmammo e ansanti ci baciammo a lungo come due teneri e perduti innamorati.
Quando uscimmo dalla camera ci accorgemmo che Federico era uscito, sul tavolo della cucina un biglietto con su scritto: ‘Siete due maiali mi fate schifo!!’
Pensai di telefonargli e tentare di spiegare le cose, cercando di promettere che non l’avremo fatto mai più e che avevamo compreso entrambi d’aver sbagliato tutto e che c’eravamo realmente pentiti ‘ Composi il suo numero ma subito la voce della segreteria mi disse che il telefono poteva essere spento o non raggiungibile. Verso sera, ormai presi dalla disperazione, decidemmo di andare dai Carabinieri a denunciarne la scomparsa. Io e Loris ci vestimmo e mentre stavamo per uscire di casa la porta magicamente si aprì e comparve Federico. Si infilò in camera sua e dopo alcuni minuti andò in sala e si sedette in poltrona; senza tanti preamboli esordì dicendo ‘

‘Ho parlato con due miei amici e mi hanno detto che anche loro con le sorelle qualche piccola esperienza l’avevano fatta ”

Incalzai ‘

‘Quindi ? ‘

‘Quindi, anche se resto convinto che ciò che avete fatto non è una cosa normale, ho capito che comunque può anche capitare ”

‘Io la sapevo ‘sta cosa, anche dei miei amici hanno fatto sesso con le sorelle; ad esempio, Diego ha preso in mezzo sua sorella assieme a due suoi amici e si sono divertiti un sacco ‘ ‘

‘Addirittura le orge hanno fatto???’

‘Io penso che non mi piacerebbe fare la zoccola in mezzo a tutti, penserei che mi stanno solo usando ”

Loris con il suo solito sorriso malizioso ‘

‘Dai Monica non fare la santerellina, io penso che invece ti piacerebbe assai ”

‘Piantala Loris, non facciamo incazzare di nuovo Fede ”

Lui insistette ancora e impugnandosi il pene da sopra i pantaloni ‘

‘Basta che vedi questo bello duro e non capisci più niente ”

‘Quindi per te io sarei una puttana !!!!’

‘No, ma quale puttana e puttana, sei una donna, una femmina assatanata di cazzo ‘.’

Fede alzò la voce ma nel farlo sembrava meno convinto di ciò che stava dicendo ‘

‘Loris non è bello che tu dica ‘ste cose ”

‘Fede, io la conosco bene, è veramente affamata di cazzo la nostra sorellina ‘ Sai che voglia che ho di romperle il culo???’

‘Quello non l’avrai mai caro fratellino !!!’

‘Però ti piacerebbe avere il cazzo mio e quello di Fede a tua disposizione, o no??’

‘Lasciamo Fede fuori da questa nostra situazione per favore ”

‘Sorellina tu non sai che il tuo fratellone Federico ha un cazzone che è il doppio del mio ??’

‘Dai smettila Loris, ha ragione Monica, lasciatemi fuori dalle vostre brutte storie ”

Forse era vero ciò che poco prima aveva affermato Loris ed il sentire che Federico aveva un cazzone gigantesco mi fece venire l’acquolina in bocca ”

‘Sul serio Fede hai il ‘ coso ‘ così grande? ‘
Loris subito ‘

‘Dai Fede faglielo vedere ”

‘Dai lasciatemi stare, non voglio partecipare ai vostri turpi giochi ”

Gli chiesi a bruciapelo ‘

‘Ma tu con la tua ragazza ‘ come si chiama? Ah si, Raffaella ‘ voglio dire, con Raffaella non ‘. scopi???’

‘Si certo che si ma che c’entra lei è lei e tu sei tu, sei mia sorella cavoli!!!’

Ancora Loris a pressare Federico ‘

‘Lascia stare per un attimo che Monica è nostra sorella, maaa ‘ secondo te ‘ non è un gran bel bocconcino??? ‘

‘Beh si, ma sempre mia sorella è ‘ ‘

‘Dai Fede, solo un attimo, glielo fai vedere e poi lo rimetti nelle mutande ”

‘Noooo, ho detto di no, chiaro???’

‘Certo che quella volta che ho beccato te e il tuo amico Romolo a farvi le seghe a vicenda eri un po’ meno puritano !!!’

‘Fede maaaa è vero che tu eee ‘ Romolo ‘..!’

‘E’ stato un errore di gioventù ”

‘Beh, uno, direi alcuni, anzi parecchi errori di gioventù. Potrei anche raccontare di quella volta cheee c’era oltre a Romolo anche Ludo e il suo amicooo ”

‘Ok, ok, lo faccio vedere a Monica, va bene, va bene ”

‘Già, con le buone maniere si ottiene sempre tutto ”

Federico guardando Loris con occhi cattivi sibilò ‘.

‘Sei un gran bastardo Loris ”

Si aprì la patta dei calzoni e slacciò la cintura, quindi calò giù le mutande ‘ Lo vidi, era molle ma incredibilmente lungo e grosso. La base larghissima che si stringeva leggermente fin sotto il glande. Esso era completamente coperto dal prepuzio ma largo un poco di più della base. Un serpentone che gli arrivava fin oltre metà coscia ‘

‘Ora l’hai visto?? Sei soddisfatta? ‘

‘Dai Fede menatelo un po’ faglielo vedere bello duro ”

Ormai rassegnato se lo prese in mano e lo sollevò scrollandoselo vigorosamente, lo scappucciò e lo incappucciò alcune volte, glielo vidi crescere in mano e diventare gradatamente duro. Non era un cazzo dritto come quello di Loris, ma era lievemente incurvato verso il basso; sotto due pesanti palle, pelose ma non troppo, parevano gonfie e piene di sperma. Sentii la figa allagarsi e persi la lucidità quando Loris con il cazzo fuori si mise di fronte a suo fratello affiancando a quello di Fede il suo. Loris ce l’aveva sia in lunghezza sia in circonferenza appena la metà di quello di suo fratello. Sembravano Davide e Golia, il gigante ed il bambino. Loris sorrise ancora con malizia e mi disse ‘

‘Vieni qui, dai non stare lì a bocca aperta ‘ ‘

Mi avvicinai come un automa e Loris mi prese la mano e me la guidò fino a farmi impugnare il randello di Fede. Lui tentò di rifiutarsi, diceva di no ma non si sapeva sottrarre al rapido svolgersi delle cose. Parlò in un modo ma agì in modo diametralmente opposto ‘

‘Smettiamola forse è meglio , forse siamo ancora in tempo ”

Cominciai a segarlo, lentamente scoprii il glande e mi chinai in avanti prendendoglielo in bocca ‘

‘No, ti pre ‘ goo , fermati Monica, oddiooo ferma .. tiii, per fa ‘ vo ‘ reee fermatiii ‘..’

La sua mano sulla mia nuca mi spinse verso il suo pube, il bacino si arcuò in avanti infilandomelo in bocca e tentando di farmelo entrare direttamente nello stomaco. Lo percepii cozzare contro le pareti della gola e provare ad entrarmi ancora di più in profondità. Superai un paio di conati di vomito e poi mi liberai della sua mano e mi tirai rapidamente indietro. Respirai ansante cercando di recuperare fiato mentre il membro gigante, in possesso di vita propria si contraeva continuamente ‘

‘Prendimelo ancora in bocca ‘ ‘

Loris, sempre più bastardo ‘

‘Dai puttanella ciucciagli la nerchia !!’

Mentre me ne stavo piegata in avanti succhiando il cazzo di Fede sentii le mani di Loris carezzarmi i fianchi poi il suo pene si infilò fra le mie gambe e mi penetrò in figa con estrema facilità. Ad ogni colpo da dietro il pitone di Federico mi si piantava un poco di più in gola. Però mi piaceva troppo, era un intenso piacere psicofisico, era tutto altamente erotico. Aprii gli occhi e li voltai verso destra; nel grande specchio contro la parete vidi me stessa piegata in mezzo a due maschi che mi stantuffavano con i loro cazzi duri dentro la bocca e nella figa. Una frustata di sperma bollente mi colpì in gola, deglutii velocemente mentre altri getti, uno dopo l’altro a distanza ravvicinata si spiaccicavano al fondo del mio cavo orale scivolando come un denso sciroppo giù nel mio stomaco. Ingoiai tutto lo sperma che Fede mi aveva donato e poi venni con Loris che instancabile mi scopava in figa. Prudentemente lo tirò fuori all’ultimo secondo utile e mi asperse la schiena con il suo caldo e corposo seme gridandomi che ero una troia e una puttana succhiacazzi. Mi buttai esausta su di una poltrona mentre di fronte a me i due maschi a cosce larghe con i cazzi ormai pendenti ancora gocciolanti, ad occhi chiusi si beavano del godimento che avevano appena raggiunto.

‘Wow ragazzi, mi avete fatta godere un casino veramente, fantastico due cazzi contemporaneamente. ‘

Loris aprì gli occhi e mi guardò sorridente ‘

‘Adesso che abbiamo rotto il ghiaccio, la prossima volta ti faremo provare uno nella figa e uno nel culo ‘ Peccato che non siamo tre fratelli maschi e una femmina, sarebbe stato magnifico, anche meglio di prima, pensa Monica, ti avremmo riempito tutti i buchi disponibili ”

‘Loris, scordati il culo, specie adesso che ho visto il cazzo di Fede ”

Fede si risvegliò anche lui dal coma e rise dicendomi ‘

‘Monica, mai dire mai nella vita ”

‘Bravo Fede, finalmente ti sei svegliato!! Hai visto quanto è troia la nostra sorellina???’

‘Avevi ragione tu Loris, Monica muore per il cazzo !!!’

‘Dai non esagerate su !! Mi piace questo è vero, ma a tutte le femmine, a parte le lesbiche, piace il cazzo!!!’

‘Sai Monica che anche a Fede qualche volta gli piace il cazzo?’

‘Ma che dici?? Di sicuro non è gay !!’

‘Non sono gay, questo è sicuro, diciamo che sono bisessuale ”

‘Cioè spiegati meglio, tu lo fai con le donne e anche con i ragazzi?’

‘Non sempre, ma qualche volta quando capita che c’è qualcuno che mi piace alloraaa ‘.’

‘Ma scusa hai fatto tanto il difficile per me e Loris e tu poi fai sesso anche con i maschietti?’

‘Si non sono stato corretto, di sicuro sono stato un ipocrita, ma nelle vesti del fratello più grande non potevo far finta di niente ”

‘Va beh, vado a farmi la doccia, ho la precedenza visto che sono una femmina ”

‘Vai, vai noi ce la facciamo dopo ”

Mentre l’acqua tiepida scorreva sul mio corpo, pensai a quanto successo e nella mente passarono come dei flash le eccitanti immagini di quel rapporto a tre nel quale io ero stata l’unica appartenente al gentil sesso. Fratelli o no, mi ero divertita un casino, era stato bello stare in mezzo a loro, sentirmi desiderata da entrambi nello stesso momento ed essere riuscita a venire e in special modo a far godere anche loro.
Dopo quella volta per un certo periodo, forse perché ci sentivamo tutti e tre in colpa, evitammo di trovarci da soli in casa e così trascorsero più di venti giorni senza colpo ferire. Poi un sabato mi telefonò mia cugina Azzurra e mi chiese se la potevo accompagnare ad una festa di amici perché i suoi volevano che ci andasse accompagnata da qualcuno un po’ più grande. Lei appena diciottenne un poco pazzariella e io poco più che diciannovenne. Gli zii dicevano che io ero molto più matura della loro figlia e che avevo la testa ben salda sul collo. Loro non sapevano certe cose e si lasciavano influenzare dai miei genitori che raccontavano della mia bravura a scuola e del mio comportamento retto, casto e puro. Quando entrai in casa sua, Azzurra mi salutò abbracciandomi stretta dimostrandomi la sua grande felicità di rivedermi dopo tanto tempo. La ricordavo poco più che bambina con i capelli biondi ed i boccoli che le scendevano giù sulle spalle. In effetti non era cambiata moltissimo, il visetto era sempre quello di una ragazzina discola ed i lunghi capelli biondi formavano ancora dei fulgidi boccoli lucenti e morbidi. Possedeva degli occhi azzurrissimi che fin dalla nascita avevano condizionato i suoi genitori nella scelta del nome, essi erano incastonati nell’ovale del suo affascinante viso da bambola. Il nasino all’insù, la bocca ben disegnata e le orecchie piccole parzialmente nascoste dai capelli completavano il volto da donna adolescente della mia cuginetta. Era vestita con un pantacollant grigio con sopra una cortissima gonna nera che le copriva a malapena il sedere. Completava il suo abbigliamento un maglioncino azzurro in lana merino scollato a ‘V’ che lasciava timidamente intravedere l’inizio del solco del seno. All’incirca portava una seconda misura di reggiseno e nel complesso aveva un bel corpicino, forse ancora un po’ acerbo, ma le forme mi parvero essere sufficientemente definite e, tra me e me, in quel momento la considerai un appetibile bocconcino. Così, io e lei, dopo esserci sorbite le mille raccomandazioni dei suoi uscimmo di casa e raggiungemmo la fermata dell’autobus che arrivò dopo pochi minuti. Non distava molto la casa di Alberto, e nel giro di una decina di minuti scendemmo dal bus e dopo aver percorso a piedi un breve tratto di strada arrivammo davanti la villetta di colui che Azzurra mi confessò essere il suo boyfriend . Era biondo scuro, carino, con i capelli a caschetto lunghi e come Azzurra aveva gli occhi azzurri incredibilmente profondi. Magrissimo, dinoccolato, vestito in jeans strappati e t-shirt bianca e blu a righe orizzontali. La festa fu di una noia mortale, poca musica di qualità e pochi altri ragazzi e ragazze. Alle diciotto Alberto fece capire ai pochi rimasti che se ne dovevano andare e una volta che tutti furono fuori ci propose di accompagnarci a casa in auto. Salimmo così sulla sua ‘Cinquecento’ ed in breve fummo davanti a casa mia. Visto che era stato così gentile gli proposi di salire un attimo che gli avrei presentato i miei fratelli ed i miei genitori. Il biondino accondiscese e in un attimo fummo in casa mia. Aprii la porta della camera dei miei fratelli, dalla quale usciva una musica che pareva essere più frastuono che altro, feci ampi gesti finché si accorsero della nostra presenza. Loris notò dapprima il mio sventolare le mani in alto e subito appresso vide Azzurra, scavallò allora i piedi dalla scrivania, si alzò di scatto e spense lo stereo ‘

‘Ehi, cuginettaa!!! Quanto tempo che non ti vedo!! Woww che figa che sei diventata !!!’

‘Eemmm ‘ ciao Loris .. ti presento il mio ragazzo, lui è Alberto ”

Loris gli diede una pacca sulle spalle e vidi il povero Alberto barcollare un po’ ‘

‘Piacere Alberto ”

Federico semisdraiato sul letto si girò, mise i piedi a terra e si apprestò a salutare i nuovi venuti . Poi invitai tutti in cucina a berci qualcosa di fresco. Erano le venti ed eravamo ancora lì, seduti attorno al tavolo della cucina a chiacchierare ed a ridere come dei matti. Come spesso succede tra giovani, stava inconsapevolmente nascendo un gruppo di parenti/amici . Alberto al primo impatto mi era parso timido ed introverso ed invece, alla luce dei suoi comportamenti piuttosto aperti e a volte persino boccacceschi, dimostrava essere estroverso e molto simpatico.
Fui l’unica a preoccuparmi di non vedere arrivare papà e mamma e verso le ventuno mi isolai in salotto e chiamai la mamma al cellulare.

‘Ciao Monica che c’è? Qualcosa che non va? ‘

‘No mami, solo che non vi vedevamo arrivare e ci siamo preoccupati ”

‘Monica, ieri sera a cena io e papà vi abbiamo detto che stasera eravamo a cena fuori con Mariella ed Edoardo. Possibile che quando vi parliamo non prestate mai attenzione!!!!’

‘Va beh, mami, non t’incazzare, tranquilla, noi ci aggiustiamo, buona serata, ciao ‘ ‘

‘Ok dai, ciao, ciao ‘.’

Tornai in cucina e ‘

‘Azzurra e Alberto, visto che stiamo familiarizzando, volete rimanere a cena qui da noi? I nostri genitori sono fuori a cena, magari preparo un piatto di pasta e mangiamo tutti assieme ‘ ‘

Azzurra fu la prima ad accettare l’invito ‘

‘Per me va bene, telefono ai miei e li avverto ”

Alberto interrogò con lo sguardo Azzurra e poi ‘

‘Ma scusa Azzurra io e te non dovevamo ”

Lei gli sorrise e gli rispose ‘

‘E va beh dai, domani pomeriggio io sono sola a casa e ”

Intervenne Loris che con il suo solito modo di fare piuttosto sfacciato disse loro ‘

‘Si, abbiamo capito Alberto, abbiamo capito, dovevate scopare eh????’

I due fidanzatini si guardarono e poi si misero a ridere, Azzurra poi guardò noi tre fratelli e ‘

‘Era così evidente ?’

Federico sempre con il suo aplomb ‘

‘Si, evidentissimo, Alberto poi era quasi pronto, già in erezione ”

Mentre tutti ridevano a crepapelle invitai i maschietti a sedersi in salotto e chiesi ad Azzurra se mi poteva dare una mano ad apparecchiare la tavola. Misi l’acqua sul fuoco, la salai ed attesi il bollore. Nel mentre domandai sottovoce ad Azzurra ‘

‘E’ bravo ‘ il biondino? A letto intendo ”

‘Si è bravissimo, sembra uno impacciato ma invece se la cava alla grande. Poi con quel cosone che si ritrova ‘ ‘

‘E’ tutto una sorpresa ‘sto ragazzo ‘ Sembra timido e invece non lo è, sembra tutto fuorché uno stallone e invece è pure superdotato. Hai avuto fortuna a trovare lui tra tanti ragazzi !!!’

‘Si, poi è bravo di carattere, sempre solare, mi fa divertire in tutti i sensi insomma ‘ E tu come sei messa a maschietti?’

‘Sono messa benissimo ma al contempo anche malissimo ”

‘Non ho capito niente ”

‘E’ una storia lunga da raccontare ‘ E poi ci va un po’ di coraggio a parlare con altri di certe cose ”

‘Dai siamo cugine!! Va beh che è parecchio tempo che non ci vedevamo, ma quando eravamo più giovani ci raccontavamo tutto, ma proprio tutto . Ti ricordi quando a casa mia ci siamo fatte il primo ditalino??’

‘E come potrei dimenticarlo, per poco tua madre non ci beccava con le mani fra le gambe ”
Buttai la pasta e lei mi si avvicinò e sottovoce mi disse ‘

‘E di quella volta che hai dormito a casa mia e verso mezzanotte abbiamo spiato dal buco della serratura mio padre e mia madre che facevano sesso? ‘

‘Si, certo che lo ricordo, anche il dopo mi ricordo ”

‘Già, ce la siamo leccata. A me faceva schifo, poi mi è piaciuto invece tanto ”

Posai una mano sul suo seno e le dissi ‘

‘Hai sempre delle belle tettine dure ”

Si sollevò il maglioncino e mi mostrò il seno nudo ‘

‘Mi è cresciuto ma non tanto vero ?

‘Beh cresciuto è cresciuto, sarà una seconda ‘ E poi ce l’hai sempre bello sodo, immagino che il tuo Alberto te lo succhi volentieri ”

Si abbassò il maglioncino e ridacchiando mi rispose ‘

‘Anche io glielo succhio volentieri ”

‘Porcellina !!! Pompini a non finire eh???’

‘Ma adesso raccontami la storia che non mi puoi raccontare ‘ ‘

‘E’ difficile difficilissimo a raccontarla ”

‘Dai, io non mi scandalizzo di niente ”

‘Prometti che non lo dirai a nessuno??’

‘Prometto, sarò muta come una tomba ”

Tutto d’un fiato buttai fuori l’inconfessabile verità ‘

‘Io ho due amanti ‘ E questi amanti sono Loris e Federico ”

‘I tuoi fratelli??? Tu scopi con i tuoi fratelli??? Ma sei matta??? Tutto pensavo ma che tu facessi incesto con loro no !!! Madonna che mazzata che mi hai dato !!!’

‘Ecco vedi, lo immaginavo che ti saresti scandalizzata ”

‘E va beh, ma questa è grossa, è gigantesca, enorme, una vera bomba !!!’

‘Adesso calmati Azzurra, calmati per favore ‘ Vuoi un bicchiere d’acqua ??’

‘Si meglio, meglio, mi hai fatto venire la gola secca ”

‘Adesso sei a conoscenza del nostro piccolo segreto ”

‘Piccolo segreto?? Un segreto grande come una montagna !!!’

Scolai la pasta e la versai in un grosso grilletto, rovesciai sulla pasta il vasetto di ragù di carne già pronto, mescolai per bene ed invitai Azzurra ad andarsi a sedere in salotto. Lei mi diede il cinque e mi disse ‘

‘Sarà comunque un nostro segreto ‘ Stai tranquilla Monica ‘ Ma almeno scopano bene? ‘

‘Si, scopano benissimo, ma adesso prendi il parmigiano e le birre in frigorifero e poi vieni a tavola ”

I maschi divorarono la pasta e chiesero il bis, noi ragazze invece ci accontentammo di una sola piccola porzione. Per fortuna che ne avevo fatta per un reggimento e così riuscii ad accontentare tutti. Mentre si mangiava avevo di fronte a me Azzurra, che ogni tanto sollevava il viso dal piatto, si puliva la bocca con il tovagliolo e ne approfittava per fissarmi con degli sguardi di complice intesa. Anche le bottiglie di birra di mio padre ebbero un notevole successo e come per incanto si svuotarono rapidamente. Con l’aiuto di Azzurra sparecchiai la tavola, e servii il caffè, quindi, pescando dal mobiletto dei liquori di mio padre, servii della grappa, del whisky e della sambuca presa gelata in frigorifero. Eravamo tutti abbastanza allegri e le barriere morali e di comportamento caddero poco alla volta. I discorsi si fecero più audaci e i ragazzi cominciarono a raccontare le loro boccaccesche avventure con alcune disponibili e allegre puttanelle incontrate qua e là.
Ad un certo punto trillò il telefono di casa e ancora una volta fui io a rispondere ‘

‘Monica sono mamma, scusami, magari stavi già dormendo ”

Finsi una voce assonnata e le dissi ‘

‘No, no, dimmi pure mamma ”

‘Ti volevo dire che Mariella ed Edoardo ci hanno invitati a rimanere da loro a dormire, hanno insistito tanto e allora ”

‘Ok, mami, capito, allora buona notte e salutami papi ”

‘Ci vediamo domani verso mezzogiorno ”

‘D’accordo, va bene, ‘notte mami ”

”Notte Monica ee ‘ dillo anche ai tuoi fratelli ”

‘Si va bene, ok, ciao ‘notte ”

‘Buonanotte anche a te ”

Tornai in salotto comunicando la notizia agli altri e nel mentre chiesi ad Alberto e Azzurra se rimanevano a dormire da noi. Entrambi contenti si affrettarono a prendere in mano i cellulari ed a telefonare ai genitori per avvertirli. Parlai con mia zia confermando che Azzurra era realmente a casa nostra e riattaccai. Loris subito, ad alta voce esclamò ‘

‘E vaiii, che figata !!!’

Applausi e risate accolsero le parole di Loris.
Verso la mezzanotte Loris lasciò la compagnia per andare in bagno e dopo poco tornò con in mano una custodia anonima di un DVD ‘

‘Ragazzi ci divertiamo un po’? ‘

Ingenuamente chiesi ‘

‘Cos’è? Un film di guerra scommetto !!!’

‘Si, Monica, guerra, e che guerra !!!’

Infilò il DVD nel riproduttore e accese la TV a quarantadue pollici ‘
Scorsero i titoli e sullo sfondo notturno si vedevano dei grattacieli illuminati ed i fari di molte auto che passavano veloci. Una inquadratura ravvicinata di una giovane ragazza con gli occhiali, vestita con un tailleur lungo di colore grigio accollatissimo niente affatto sexy che camminava veloce. All’angolo di una via, nei pressi di un fioco lampione, seminascosti dalle ombre buie e sinistre della notte, un gruppo di ragazzi vestiti con dei giubbotti in pelle scura e pantaloni ugualmente di pelle nera. I visi di questi uomini erano veramente poco raccomandabili. La musica di introduzione dei titoli cessò di colpo e si udì lo sghignazzare volgare di questi brutti ceffi. La ragazza, incrociò il gruppo di maschi e proseguì veloce superandoli, uno di loro fece alcuni grossolani ed irripetibili commenti subito seguiti dagli altri che calcarono ancor di più la mano. Poi la seguirono e la raggiunsero, le si fecero attorno allungando le mani sul suo corpo, poi la sospinsero verso un furgone parcheggiato poco distante e la caricarono di forza sghignazzando sguaiatamente. Contai gli uomini erano in sei, tutti grossi e muscolosi e sovrastavano la giovane con la loro esuberanza fisica. La scena si spostò in una via di periferia e si vide il furgone fermarsi di fronte ad una casa. Sullo schermo, mentre in casa nostra era calato il silenzio assoluto, si vedono i sei uomini spingere in malo modo la ragazza verso il portoncino della abitazione. Una volta dentro, con le luci accese i maschi si sedettero su due divani ed ordinarono alla ragazza di spogliarsi. Lei, consapevole che nulla poteva fare per opporsi a ciò che le chiedevano, si spogliò lentamente rimanendo in mutandine e reggiseno. A questo punto uno dei brutti ceffi si alzò e avvicinandosi alla donna le strappò prima il reggiseno e poi le mutande. Lei si coprì con le mani il pube ed il seno e rimase lì in piedi, rigida e sconvolta da quanto le stava succedendo. In breve gli uomini si spogliarono e si avvicinarono a lei la obbligandola ad inginocchiarsi sul pavimento, il più vicino le ficcava il cazzo in bocca. Gli altri in cerchio tutt’attorno guardavano la scena ed eccitati si masturbavano lentamente.
Stavo seduta sul bracciolo della poltrona sulla quale c’era la mia cuginetta Azzurra, la guardai in viso e la vidi rossa fuoco, lei ricambiò il mio sguardo torbido posando i suoi occhi azzurri dentro alle mie pupille, abbassò lo sguardo sulle mie cosce lasciate scoperte dal vestitino risalito ormai a livello inguinale e mi posò distrattamente una mano sulla coscia sinistra. Guardai il film mentre sentivo la sua mano scorrere sulla mia pelle e le dita lambire la parte interna della coscia risalendo verso la parte più nascosta ed intima di me. La ragazza del film era alle prese con due cazzi contemporaneamente ficcati nella sua bocca spalancata, poi uno dei due sfilò il pene e si masturbò velocemente innaffiandole il viso di lunghi lacci di sperma colante. L’uomo infine glielo rimise in bocca e lei lo succhiò leccandogli il meato e suggendo le ultime gocce di sborra. Fu la volta del secondo uomo a macularle il volto di crema biancastra ed anche a lui fu riservata la pulizia totale del cazzo. Tutti e sei riversarono il loro balsamo caldo sul viso e nella bocca della giovane donna. Alla fine il suo viso era coperto completamente di sborra che le colava ai lati della bocca fin sul mento e lì rimaneva qualche attimo, tremula ed allungata come una stalattite per poi cadere a grumi sulle tette.
Le dita di Azzurra fra le mie cosce spalancate erano ormai penetrate sotto le mutandine e mi stavano titillando il clitoride. Prima di chiudere gli occhi vidi il primo dei maschi che ripresosi dalla prima eiaculazione ce l’aveva nuovamente duro e si stava apprestando ad infilarlo nel culo della ragazza inginocchiata a quattro zampe sul pavimento. Allungai a mia volta la mano sinistra ed iniziai ad accarezzare la pelle delle cosce di Azzurra. Lei le aprì senza indugio e scivolando sulla poltrona portò il bacino in avanti arrotolando la gonna ormai oltre il pube. Trovai la sua figa bagnatissima ed in quel momento vidi Alberto alzarsi dal divano e slacciarsi la cintura dei jeans. Li calò alle caviglie e fece fare la stessa fine ai boxer elasticizzati. Si sfilò poi la maglietta e restò nudo. Rimasi di stucco nel vedere quel cazzo mostruoso attaccato ad un fisico così esile. Il suo corpo era liscio, senza un pelo, depilato totalmente compreso il pube. Ormai presa dalla lussuria esclamai ‘

‘Madonna Alberto!!! Ma che cazzo hai????’

Azzurra, che continuava a toccarmi la figa infilandomi alcune dita dentro, emerse dall’estasi ed aprì per un attimo gli occhi, mi guardò con gli occhi velati dalla passione e mi disse ‘

‘Succhiaglielo, è fichissimo succhiare il cazzone del mio amore ”

Alberto era in piedi davanti a me con quella nerchia incredibile che pareva osservarmi con quel suo occhio verticale dal quale fuoriusciva una goccia di liquido trasparente. Con la mano libera gli carezzai il petto e poi scesi giù a stringere fra le dita quel gigantesco cilindro di carne durissima. Aveva la pelle del prepuzio che gli ricopriva quasi interamente il glande, la spinsi verso il suo ventre e la cappella gonfia e turgida si mostrò in tutto il suo splendore. Sotto le dita sentivo il pene vibrare e percepivo alcune venuzze gonfie che come fiumiciattoli percorrevano a zig-zag il grosso cilindro rigido. Gli leccai via la goccia di quel liquido asprigno che gli colava dal meato, poi arrotondai il più possibile le labbra attorno alla pelle vellutata della sua cappella e gliela ingoiai. Un fresco e saporito gusto di buon cazzo invase le mie papille gustative, la mia lingua si mosse rapida sotto il frenulo e sentii il ragazzo gemere dall’intenso piacere. Me lo spinse dentro un po’ di più, poi ancora e ancora e ancora. Quel dardo memorabile non finiva mai, la cappella contro la gola e la mia mano ad impugnarne ancora una decina di centimetri almeno. Gli strinsi le palle, mentre sentii alzarsi Azzurra dalla poltrona. Lui mi sfilò il cazzo dalla bocca e mi chiese di sedermi sulla poltrona al posto della sua ragazza. Lo feci e nel mentre vidi Loris e Federico nudi con quest’ultimo che succhiava il cazzo a suo fratello. Ancora il cazzone di Alberto scivolò nella mia bocca, nuovamente a fondo, quasi a soffocarmi, poi fra le mie cosce la bocca di Azzurra infilatasi tra le gambe divaricate di Alberto, la piccola fanciulla leccava benissimo e io lo sapevo già da parecchio tempo. Le mani di Alberto e tirarmi giù le spalline del vestito e la maglietta che c’era sotto mi si sfilò miracolosamente dal capo. Indossavo un reggiseno con l’aggancio fra le due coppe. Fu facile per il ragazzo aprirmelo e sfilarlo prima da un braccio e poi dall’altro. Mi spinse il cazzone ancora più a fondo, io ebbi l’impressione di sentirlo dentro lo stomaco, poi le dita malandrine del giovanotto mi strinsero dolorosamente i capezzoli, me li rotolò fra le dita, non capii più niente rovesciai il capo all’indietro spinsi il bacino in avanti con una mano presi il capo di Azzurra e lo premetti contro la mia figa allagata. Lui, con il cazzo praticamente tutto piantato nella mia bocca e stringendomi fortemente i capezzoli, si immobilizzò per alcuni interminabili lunghissimi secondi, durante i quali credetti realmente di morire soffocata, poi quel cazzone immane eruttò sperma che mi scese copioso, come un gustoso sciroppo caldo, giù lungo la laringe raggiungendo e saziando il mio stomaco vorace. Me lo sfilò dalla bocca ancora colante e io memore dell’esempio della donna nel video lo ripulii coscienziosamente nettandolo di tutta la sborra che ancora fuoriusciva dal piccolo taglietto. La lingua di Azzurra continuava il suo lavoro e stringendo il suo capo contro la mia intimità venni urlando al mondo il mio piacere acuto. Quando aprii gli occhi vidi Loris in piedi che sborrava sul viso di Federico che attendeva i getti di suo fratello con la bocca vogliosa e spalancata per non perdersi nemmeno una goccia del prezioso nettare. Azzurra, con il viso fradicio dei miei umori mi chiese di ricambiare il favore e io mi inginocchiai davanti a lei e cominciai a leccarle la figa. Due mani mi presero per i fianchi e mi fecero sollevare le chiappe, poi sentii un cazzo farsi strada nella figa. Tralasciai per un attimo di lambire la patata di Azzurra e mi voltai; dietro di me c’era Federico che mi stava scopando, sul suo viso ancora lo sperma di Loris. Pensai che i gran cazzi erano tutti per me. Mi sbatteva forte mentre io leccavo Azzurra, lei era bagnata fradicia e sulla poltrona s’era formata una chiazza di suoi umori e anche della mia saliva ‘ Sentii la voce di Loris che sfinito se ne stava seduto sul divano ‘

‘Fede spaccale il culo, dai ficcaglielo in culo alla nostra troietta ‘.’

Mi divincolai e Azzurra intervenne ‘

‘Noooo, nooo , non smettereee , non smettereee , leccami la figaaaa ‘ leccamelaaaaa ‘. sto per venireee, sto per venireeee ‘.’

Continuai a leccare mentre la bocca di Federico si posava sul mio foro anale ‘ Il bastardo mi stava lubrificando il culo!! Sperai che Azzurra venisse in fretta ed infatti così fu, la leccai fin quando lei esalò l’ultimo rantolo di piacere e poi tentai di alzarmi ‘ Loris mi si sedette a cavalcioni sul collo e lo prese in mezzo alla morsa delle sue cosce.

‘Stai ferma puttanella, stai ferma, ti farà un po’ male ma poi ti piacerà vedrai ‘.’

Federico intanto smise di leccarmi il culo e guidando il grosso dardo contro il mio sfintere cominciò a spingere ‘ Urlai con tutto il fiato che avevo in gola ‘.

‘Nooooo non voglioooo bastardoooo, bastardoooo, non vogliooo, maledettoooo, siete figli di puttanaaaa. mi spacchiiii, mi fai maleeeee ‘ mi fai maleeeeee ‘.’

Loris rivolgendosi ad Alberto ‘.

‘Alby, ma nel culetto di Azzurra ce l’hai già messa quella mazza che hai??’

‘No, non vuole dice che le faccio male ”

‘Capito ”

Urlai ancora tutti gli epiteti che mi venivano in mente, i più turpi, i più volgari ed offensivi che conoscevo ma mio fratello mi spinse la sua inimmaginabile nerchia nel culo, fino in fondo, spaccandomelo di sicuro, causandomi dolore forte, fortissimo. Tentai inutilmente di liberarmi dalla morsa di Loris che per tutta risposta si voltò all’indietro e mi diede quattro o cinque forti sberle sulle chiappe ‘

‘Ferma troiaaa ‘ stai fermaaa ‘ se no te lo faccio diventare livido il tuo bel culoo !!!’

Non lo ascoltai e gli pizzicai un polpaccio ‘ Lui si incazzò forte e mi prese per i capelli tirandomeli verso l’alto ‘

‘Così ti piace??? Ti uso come un cavallo, ti tiro le briglie, ti piace o no puttana!!!! ‘

‘Basta, bastaaaaa, ti prego bastaaaa ‘..’

Federico a questo punto fermò il suo movimento, smise di andare su e giù, me lo lasciò piantato a fondo per un po’ dandomi il tempo di adattarmi al gigantesco intruso. Quindi si mosse nuovamente, lentamente, sentii che lo tirava indietro, quasi fuori del tutto e compresi che si stava sputando della saliva sul cazzo per lubrificarlo. Poi ancora dentro, pianissimo, millimetro dopo millimetro, il dolore c’era ancora ma molto meno di poco prima. Mi parve di percepire il palo ben oltre l’ombelico, quasi nello stomaco, mi sembrava d’essere impalata, poi contro la figa sentii sbattere le sue grosse palle ed intesi che era arrivato a fine corsa. Lo fece scivolare fuori quasi del tutto poi affondò nuovamente, mi sfuggì un gemito, non di dolore, era un gemito di piacere. Pensai a quanto ero zoccola solo per il fatto d’essere capace di godere nel farmi inculare. Anche gli altri tre se ne accorsero e come al solito il più maiale ed esplicito fu Loris ‘

‘Fede hai sentito che la troia gode mentre gli rompi il culo???’

‘L’ho sentita, l’ho sentita ‘ Godi puttanella??? Ti piace il cazzone nel culo vero???’

‘Alberto vieni qui, siediti sulla poltrona e fatti succhiare il cazzo, dai che la puttanella te lo fa diventare di nuovo bello duro ”

Il biondino dal grande cazzo incappucciato non se lo fece dire due volte e si venne a piazzare sulla poltrona davanti a me, si sollevò il pene che gli pendeva fra le cosce toccando quasi il tappeto e me lo porse da succhiare ‘

‘Dai maialina, succhiami il cazzo, dai che ti sborro in bocca ‘.’

Nel momento in cui ingoiavo il pitone di Alberto sentii che Loris mi sbatteva il suo sulla nuca ‘

‘Fra un po’ ti metto un po’ di balsamo sui capelli ”
Mi sfilai per un attimo il cazzo del biondino dalla bocca ed urlai ‘

‘Siete dei bastardi dei luridi bastardi tutti quantiiii !!!! Ooohhh .. bas ‘ tar ‘ diiiiii’

Loris ancora ‘.

‘Che troiaaaa che seiiii .. godi!!!! Godi come una maialaaaa!!!!

‘Brava succhiamelo così, che artista del pompino che sei !!!’

Loris incitò quindi suo fratello ‘

‘Fede dai fottila di brutto!!! Dentro e fuori, dentro e fuori!!! Vai veloce, sbattila bene la maiala!!!!’

‘Siii la sbatto!!! La sbatto forte .. Le sfondo il culooo ‘ porcaaaa ‘. porcaaaa ‘ godiii ‘ dai godiiii con il culo, godi troiaaaaa!!!!’

Masturbai a mano il membro di Alberto ed incitai Federico ‘

‘Spingilo dentroooo, fammi venireeeee .. fratello bastardoooo ‘.’

Ripresi in bocca il pene di Alberto e mi ficcai una mano fra le cosce iniziando a sditalinarmi, poi nel culo una spinta più profonda delle altre mi fece andare in estasi e venni come una grande zoccola ‘ Ancora urlai forte, insultando Federico schizzai umori dalla figa, come mai mi era successo in vita mia, ebbi veramente una specie di eiaculazione maschile mentre contemporaneamente l’intestino mi si riempiva di sborra bollente. Sul viso altro sperma mi colò fra i capelli e Loris che ancora mi trattava da puttana ‘

“Piena di sborra sei, mi sa che ti dovrai lavare i capelli, oppure la puoi usare come gel ‘ eh,eh,eh,eh ‘.’

Divenuto ormai inutile il suo compito, Loris mi lasciò i capelli, mi liberò il collo dalla stretta morsa delle sue cosce e si sedette nuovamente sul divano
Fede, dopo la sborrata nel mio culo stette appoggiato con entrambe le mani alla mia schiena rimanendo immobile per qualche minuto poi estrasse il suo cazzone dal mio sfintere. Un ‘plop’ come una bottiglia stappata mi fece capire che era fuoriuscito del tutto. Si sollevò in piedi e si lasciò cadere sulla poltrona dietro di lui.
Alberto intanto tenendomi a sua volta per i capelli spingeva il bacino verso l’alto con movimenti rapidi scopandomi praticamente in bocca, poi improvvisamente mi sborrò nuovamente in gola. Ancora prendendomi per i capelli mi allontanò il capo e prendendosi la mazza in mano me la sbatté con forza sul viso liberandolo dalle poche rimanenze di sperma che aveva nel canale uretrale. Esausta con la testa che mi girava, sostenendomi allo schienale della poltrona dissi ad Alberto di spostarsi e mi lasciai cadere seduta al posto suo.
Federico si alzò in piedi e ‘

‘Ragazzi, andiamo a darci una lavata? Una bella doccia ci vuole proprio ”

Loris e Alberto acconsentirono e se ne andarono lasciando sole me e mia cugina. Fu allora che Azzurra mi si avvicinò sedendosi sul bracciolo della poltrona, poi sottovoce ‘

‘Come va? Sul serio sei venuta con il cazzo nel culo???’

‘Non ci credevo nemmeno io ma poi devo dire che è stato bello e molto intenso, specie alla fine ‘ ‘

‘Maaaa ‘ ti fa male il culetto adesso ??’

‘Si lo sento indolenzito, mi sa che ce l’ho bello largo adesso ”

‘Fa vedere ‘.’

‘Com’è? Largo vero?’

‘Si, cavoli, si, è molto largo, almeno tre o quattro centimetri ‘ ‘

‘Spero che con il tempo si restringa e che torni normale ‘ ‘

‘Non sono pratica, io lì non l’ho mai preso e nemmeno ho intenzione di prenderlo ”

‘Azzurrina mia, anche io non lo volevo prendere nel culo, però come avrai avuto modo di vedere ‘.’

‘Già .. te lo sei preso. Tu però avevi anche prima di oggi il buco del culo più largo del mio, io invece ce l’ho strettissimo, faccio una fatica tremenda persino a fare la cacca. Quando vado in bagno mi escono degli stronzini striminziti, credo che un cazzo come quello di Alberto o di Federico mi farebbe morire di sicuro ”

‘Non mi ricordo più com’è il tuo buchetto dietro ‘ ‘

Azzurra mi diede le spalle e poi si chinò in avanti allargandosi le chiappe con le mani ‘

‘Guarda se non ci credi ”

Mi infilai il dito medio in bocca insalivandolo per bene e provai ad infilarglielo nel buchetto. Era in effetti molto stretto, sembrava il culetto di un bambino, un forellino piccolissimo veramente ‘

‘Maria Vergine ‘ è vero ‘ ce l’hai proprio minuscolo ‘. Mi sa che tu non sei adatta alla penetrazione anale ”

‘Che ti avevo detto???’

In quel momento vidi i tre ragazzi tornare, nudi con i cazzi al vento, lunghi e grossi uguali quelli di Federico e Alberto, mentre un poco più corto e stretto quello di Loris. La differenza tra Fede e Alby era che quest’ultimo ce l’aveva incappucciato mentre quello di mio fratello era con più di mezza cappella fuori dal prepuzio. Mentre loro si risedevano ancora nudi in poltrona e si servivano di alcune birre rimaste io feci cenno ad Azzurra di seguirmi e ci infilammo a nostra volta in bagno ‘

‘Monica hai tutti i capelli impiastricciati di sperma ”

‘Ora ci mettiamo sotto la doccia e tu mi aiuti a lavarli per bene ‘ ‘

‘Ok dai ”

Ci lavammo aiutandoci a vicenda e poi ancora nude rientrammo in salotto. Loris ci guardò e sorridendo disse ‘

‘Ecco le nostre fighette lavate e pulite ”

Alberto a sua volta commentò ‘

‘Hai ragione Loris, ormai loro sono le nostre fighette ”

‘Ho sempre ragione io !! Eh,eh,eh ‘.’

Alberto poi domandò a Federico ‘

‘Fede, ma tu, il cazzo grosso da chi lo hai preso ???’

‘Mio padre ce l’ha più o meno come il mio, credo proprio d’averlo preso da lui ”

‘Anche io e Manuele, il mio fratello gemello, assomigliamo a nostro padre, ce l’abbiamo uguale al suo, solo che papà è stato circonciso quando era bambino, aveva una fimosi e non gli si scappellava ”

Incuriosita chiesi ‘

‘Ma tu hai un fratello gemello? Ma siete di quei gemelli identici in tutto?’

‘Si, si siamo gemelli monozigoti, quindi identici, uno la fotocopia dell’altro ”

‘Siete due in tutto, tu e il tuo gemello Manuele?’

‘No, abbiamo anche una sorella, Valentina, che deve fare vent’anni fra qualche giorno ”

Risposi ‘

‘Capito, siete in tre, okkeyyy ‘. maaa ti volevo chiederee ‘ anche tu sei stato operato di fimosi? No vero? Perché ho visto che a te ti si scappella bene ”

Alby se lo prese in mano e per dimostrare la cosa se lo scappellò ‘

‘Vedi, mi si scappella facile. Tutto merito di mia madre ”

‘Perché merito di tua madre? ‘

‘E’ merito suo perchè quando ero bambino me lo scappucciava sempre evitandomi così d’essere operato ”

Loris curioso come nessuno ‘

‘E ti piaceva quando la mamma te lo scappucciava??’

‘Daiii che ne so, è lei che mi ha detto questa cosa, non posso ricordarmene di certo, ero veramente troppo piccolo ”

Mentre parlava Alberto giochicchiava con il membro scappellandolo e incappucciandolo. Fede lo guardava attento e quindi ‘

‘Alby se fai così ti torna duro e poi devi sborrare ancora ”

‘Abbiamo le nostre fighette no???’

Fede lo guardò e gli disse ‘

‘Volendoo ‘ ‘

‘Volendo cosa? Non capisco ”

‘No, dico, volendo oltre alle fighette ci sarei anch’io. Sono bravo a succhiare il cazzo sai, chiedi a Loris ”

‘Non l’ho mai fatto con un maschio, non so se mi piacerebbe ”

‘Se vuoi provare io sono qui ”

Senza attendere risposta Fede si alzò in piedi e notai che aveva il cazzo nuovamente duro. Lo vidi inginocchiarsi davanti ad Alberto e prenderglielo in bocca. Quest’ultimo chiuse gli occhi e si sdraiò meglio sulla poltrona. Il serpente si drizzò e la bocca di Federico tentò di ammansirlo. ‘

‘Bravo uuuummmhhhh come ciucci beneeee !!!!’

Federico mugugnava e ingoiava quanto più cazzo possibile ‘.

‘Uuuummmmm ‘. uuummmmm ‘. uuuuummmmm ”

‘Sei un maestro del pompinoooo ‘ Ingoialo tuttooooo ‘. tuttoooo ‘ mmmmmm’ tuttoooo ‘..’

Loris semidisteso si masturbava il membro divenutogli ormai duro come il marmo. Azzurra seduta di fianco a me allungò una mano fra le mie cosce aperte e mi aprì la figa con due dita ed infilandomele dentro, incrociai il mio braccio con il suo e ricambiai il favore. Le pizzicai con le dita il clitoride sporgente, si voltò guardandomi con una smorfia di dolore stampata sul volto mentre nel contempo i suoi occhi esprimevano una profonda passione. La tenera ragazzina spalancò ancor di più le gambe poi mi prese la mano guidandomi le dita sul clitoride e tenendo la mia mano sotto la sua sfarfallò alcune volte sul suo rigido bottoncino, abbandonò la mia mano lasciandomi agire autonomamente e riprese poi a giocare con la mia fighetta ormai allagata. Loris si mise in piedi davanti ad Azzurra con il cazzo duro e la cappella paonazza, umida e lucida ‘

‘Prendimelo in bocca bella bambina, succhiami il cazzo troietta, succhialo ‘.’

Azzurra si piegò in avanti lasciando la mia figa, imprigionando la mia mano fra le sue gambe prese il cazzo vibrante di Loris fra le labbra, poi lo leccò con la punta aguzza della lingua, velocemente, proprio sul taglietto della cappella, la mano sua a stringergli le palle, a tirargliele verso il basso. Eccitata mi alzai in piedi e mi inginocchiai dietro a mio fratello, gli aprii le chiappe del culo e cominciai a leccargli il buchetto grinzoso, passai poi una mano fra le sue cosce e sostituii la mano di Azzurra con la mia. Presi i coglioni di Loris e li tirai verso di me, li leccai, ne presi uno in bocca, lo succhiai, poi l’altro alla stessa maniera, gli infilai un dito in culo e sentii in quel momento che a pochi centimetri da me, Alberto stava sborrando in bocca a Federico. Urlò il biondino mentre mio fratello ingoiava tutto la sborra che fuoriusciva dal pene inalberato del suo amante. Toccai la spalla di Federico che con la bocca sporca di sperma si voltò e mi guardò sconvolto, gli sussurrai all’orecchio con voce sensuale ‘

‘Incula Loris dai spaccagli il culo ‘.’

Il mio fratellone si alzò in piedi e il suo albero maestro si mostrò in tutto il suo splendore, lui ci sputò sopra, spalmò con la mano la saliva sul glande, ripeté la stessa operazione alcune volte, poi si piazzò dietro a Loris appoggiò allo sfintere di suo fratello la grossa cappella e tentò di spingerglielo dentro. Lui cadde in avanti sprofondando con violenza il membronella bocca ad Azzurra. Lei ingoiò il pene e lo sospinse via con entrambe le mani poi respirando a fatica ‘

‘Che cazzo fai Loris per poco mi soffochi !!!’

”Sto stronzo di mio fratello mi voleva inculare ”

‘Se non vuoi prenderlo nel culo tu aiutami almeno ad inchiappettarmi Azzurra ‘.’

‘Ti vorresti sodomizzare la piccola Azzurra?’

Azzurra si precipitò a rispondere ‘

‘No, no, io non sono conformata per farmi prendere dietro ”

Federico la prese per un braccio e Loris per l’altro, la sollevarono di peso e la piazzarono a pecorina sulla poltrona, Loris passò dietro lo schienale e la tenne per i polsi, Fede da dietro le sollevò il culo e glielo appoggiò, spinse alcune volte ma sempre il cazzo scivolava via ‘

‘Minchia, sta stronzetta ha il sederino stretto !!!’
Loris guardando me disse ‘

‘Dai Monica dacci una mano ‘ leccale il culo ‘ lubrificaglielo per bene ”

Mi sollevai e presi il posto di Federico, sputai sul buchetto e ci infilai a forza un dito ‘

‘Bastardaaa ‘ smettilaaa ‘ non voglioooo ‘ non vogliooo ‘ Albertooo amore miooo ‘ aiutamiii ti pregooo ”

La scopai con il dito lubrificandole l’ano con la saliva, dentro e fuori, infine tolsi un dito e a forza gliene infilai due ‘

‘Troiaaaa ‘ troiaaa ‘ mi fai maleeee ‘. cugina di merdaaaa ‘. sei una puttanaaaa ‘..’

‘Ti ho allargato il buchetto amore, così sentirai meno dolore dopo ‘.’

‘Albertoooo aiutamii ti pregooo ‘ aiutamiiii ‘.’

‘Vuoi che te lo rompo io il culetto amore ???’

‘Sei un figlio di puttanaaaaa !!!

Loris stringendole i polsi per non farla muovere ‘

‘Stai ferma zoccola!!! Stai fermaaa ”

‘Loris bastardoo .. lasciamiii ‘ lasciamiiii ‘ mi fai male ai polsiiii ‘.’

‘Stai ferma cuginetta, stai ferma, che il mio fratellone ti sbatte la sua nerchia nel culooo ‘. te lo spacca in due quel bel sederino!! Fottila in culo Fede, sbattiglielo dentro a sta puttanella !!!’

Federico con il cazzone che gli stava scoppiando tenendoselo in mano lo puntò contro il culo di lei, che però agitava le natiche come una forsennata rendendogli difficile il compito ‘

‘Alberto, vieni a darmi una mano, la tua fidanzatina si agita troppo ”

Il biondino si mise da una parte e le circondò i fianchi con le braccia ‘

‘Dai stupragli il culo, spaccaglielo per bene, le piacerà vedrai ‘.’

Ancora Federico appoggiò il suo grosso dardo sul tenero buchetto e lo spinse deciso, vidi la cappella che si insinuava lentamente all’interno dilatando a dismisura lo strettissimo buchetto di Azzurra ‘

‘Non resistooo ‘ mi fa malissimoooo ‘ malissimooo ‘ per favoreee ‘. non voglioooo ‘. non voglioooo ‘.’

Strillava e piangeva la poveretta ma il cazzone di Federico inesorabilmente si faceva strada nelle sue viscere ‘

‘Smettila di urlare, tanto ti spacco il culo lo stesso ‘ Togliti Alberto, adesso l’ho impalata la tua fidanzatina e non mi scappa più ”

Alberto si avvicinò a Loris e gli si mise dietro ‘

‘Bel maschietto lo vuoi nel culo???’

‘Non l’ho mai preso, ma vorrei provarci ”

‘Tieni la puttanella per le mani e piegati in avanti ”

‘Fai piano con quel randello !!!’

Ero affascinata da tutta quella scena, il cazzone di Federico nel culo di Azzurra e dalla parte opposta della poltrona mio fratello Loris che tentava di farsi inculare da Alberto. Ero in piedi e con la mano destra mi masturbavo a gambe divaricate, mentre con la sinistra mi pizzicavo tra le dita i capezzoli sporgenti ed eretti.
Federico godeva e Azzurra aveva smesso di lamentarsi e dava l’impressione d’essersi abituata al grosso intruso. ‘

‘Ti piace vero zoccoletta ???’

‘Fai piano, piano ‘. Noo non cosìì, vai più dentro, tutto dentro come primaaa ‘ Lentamente cosììì siiii cosììììì ”’

‘Godi con il culo troiaaa ‘ godiiii ‘. voglio che vieniii .. voglio che mi bagni il cazzooooo ‘.’

La voce strozzata di Loris poco distante incoraggiava Alberto a proseguire ‘

‘Dai spingilo dentro, spaccami il culooo ‘ voglio che mi rompi il culooo ‘..’

‘Tooohhhh, prendilooo ‘ prendiloooo ‘. toohhhh ‘. tooohhh ‘. tohhhhh ‘. uuummmhhhh che culo strettoooo ‘ sei meglio di una donnaaa ‘..’

Ormai Azzurra sfacciatamente, dopo mille urla e mille lamenti cominciava decisamente a gradire ‘.

‘Lasciami i polsi Loris, lasciameli ‘ non sca ‘ ppoooo piùùùù ‘ uuuummmhhhh ‘. uuummmhhh ‘.. continuaaa Fede continuaaaa ‘..’

Loris lasciò i polsi di Azzurra e si appoggiò con il busto alla spalliera della poltrona poi si artigliò le chiappe allargandole al massimo per favorire la penetrazione di Alberto ..

‘Bravooo ‘ bravoooo allargati il culooo ‘ ancora un po’, ancora .. tira verso fuori, siii cosìììì, uuummmhhh ti si è aperto anche il buco del culo adesso ‘ mmmmhhh come ti entra bene adesso ‘ lo sentiiii??? Fra un po’ lo sentirai nello stomaco ricchione di merda!!!!

Azzurra ormai al traguardo incitò ancora Federico ‘

‘Vai veloce, veloce adesso, tuttoooo ‘ tutto nel culooooo ‘ tuttooooooo ‘.. dai che vengooo oh siiii ‘. dai che vengooo ‘. ooooddioooo vengo ‘ siiii vengooo ‘ godoooo godoooooo ‘ conti ‘ nuaaaa ‘ continuaaaaa ‘.. aaaahhh aaaahhhh aaaahhhhh ummmmmmm ‘ mmmmm ”’ ‘

‘Azzurraaaa ti sborro in culoooo ti sborro in culoooo sii sborrooooo ‘ sborrooooo ‘ uaaaauuuuu ‘ sbo ‘.. rroooooo ‘. sborroooooo ‘. aaaahhhhh ‘ uuuuaaaauuuuu ””

Esausti si lasciarono cadere seduti in poltrona con le braccia abbandonate e gli occhi chiusi, la bocca spalancata respirando affannosamente. Azzurra in un sol fiato disse ‘.

‘Mi fa male il culo ‘.’

Le risposi ‘

‘A me fa male la figa a forza di farmi ditalini ”

Mentre i due maschi continuavano a scopare Azzurra aprì gli occhi posò il suo sguardo su di me e mi sorrise, poi mi fece cenno di avvicinarmi ‘

‘Vieni qui cuginetta bella, fattela leccare ‘.’

In piedi davanti alla poltrona aprii le gambe il più possibile e con le dita mi allargai la figa scoprendo il clitoride, lei avvicinò il viso e allungò la lingua appuntita cominciando a lambirmi il grilletto ‘.

‘Uuummm leccaaa ‘ leccami il clito ‘ leccalo bene ‘ Dai che godo subito, dai continuaaaa ‘.’

Lei mi prese entrambi i capezzoli fra le dita e me li tirò stringendoli ora piano ed ora più forte ‘.

‘Mi fai venireee ‘ mi fai venireeee ‘ siiiii ‘. siiii ‘. daiii ‘ che vengooo ‘ vengooo ‘ vengoooooo ”’

‘Wowww cuginetta hai fatto in fretta a godere !!’
Recuperai fiato e le risposi ‘

‘E’ mezz’ora che mi sditalino a guardare voi che scopate !!!’

‘Difatti avevi la figa allagata ‘.’

Poi mi venne un’idea, girai attorno alla poltrona mi sedetti per terra e mi infilai fra le gambe aperte dei due ragazzi. Scivolai all’indietro fino a trovarmi con la schiena contro la parte bassa della spalliera della poltrona. Davanti a me il cazzo mezzo molle di Loris,le sue palle e poco più indietro il cazzone di Alberto che entrava ed usciva dall’orifizio anale del suo amico. Presi i coglioni di Loris in mano glieli strinsi delicatamente, poi mi appropriai del cazzo facendomelo entrare in bocca, iniziai a succhiarglielo e ben presto lo sentii divenire duro come il marmo. Lo spompinai piano piano mentre il suo bacino per effetto dei colpi di cazzo che gli dava Alberto si muoveva verso di me facendomi sprofondare in gola il suo bel membro. ‘

‘Lorissss ti sborro in culooooo ‘ ti schizzo la sborra in culoooo ‘.. ‘

‘Daiii ‘ dai che schizzo la mia in bocca a mia sorellaaaa ‘.’

Il cazzo di Loris piantato a fondo nella mia gola e le urla di entrambi che simultaneamente sborravano, uno, nel culo dell’altro e uno in bocca a me ‘
Ci ritrovammo dieci minuti dopo tutti e cinque in bagno per metterci sotto la doccia e ripulirci dai sudori e dagli umori sparsi sui nostri corpi. Erano le quattro del mattino quando ci coricammo e finalmente riuscimmo a riposarci in tutta tranquillità .
Mi alzai dal letto verso le dieci del mattino seguente e dopo avere preparato una abbondante colazione con biscotti, caffè, latte, fette biscottate con burro e marmellate varie, svegliai Azzurra ed Alberto affinché ci liberassero la camera prima dell’arrivo dei miei genitori. Prima di andarsene i due fidanzati mi abbracciarono ed entrambi mi baciarono ficcandomi la lingua in bocca ‘

‘Ciao Monica, mi fa un po’ male il buco del culo ma devo dire che mi sono divertita ‘ Se vorrai magari un’altra volta ‘.’

‘E’stato bello per tutti credo e quindi sarà una esperienza da ripetere ‘ ‘

Ci salutammo con un altro bacio e qualche toccamento e quindi se ne andarono. Rientrai in casa e sparecchiai il tavolo sistemando tutto per bene e poi rifeci la camera dei miei eliminando qualsiasi traccia del passaggio dei due innamorati, quindi ritornai in camera mia e mi rimisi a letto.
Verso mezzogiorno, mi alzai e dopo pochi minuti i miei fecero rientro a casa. Mi colpì il viso sbattuto della mamma, pareva avesse appena finito di scalare una montagna; grandi occhiaie le incorniciavano gli occhi e i capelli scuri erano spettinati. Indossava ancora il vestito da sera con il quale era uscita la sera precedente. Lei di solito molto ciarliera mi salutò a malapena e assieme a papà si infilarono direttamente in camera. Bussai all’uscio e chiesi loro se dovevano ancora pranzare, mi risposero entrambi che non avevano dormito molto e che non vedevano l’ora di dormire e di riposarsi. Curiosa di natura, dopo circa mezzora mi avvicinai alla borsetta di mamma che come al solito aveva lasciata sul mobiletto dell’ingresso. Aprii la zip e ficcai la mano dentro alla ricerca di qualcosa di particolare. Infine, come la ‘Signora in giallo’ trovai un indizio importante: un biglietto da visita con su scritto ‘Naturist Club ‘ Club Privè Scambisti ‘ Milano’
Mio padre e mia madre assieme ai loro amici erano andati in un club dove si fa lo scambio di coppie!!! Rimasi allibita e folgorata da questa inaspettata rivelazione. I miei genitori, così virtuosi e retti, sempre pronti a confutare tutto ciò che era moralmente sconveniente e a consigliare a noi figli la retta via da seguire, frequentavano un club dove si scambiavano i partner e chissà quali altre porcherie si facevano. Ragionai sul fatto che se noi figli eravamo arrivati a realizzare turpi e abominevoli cose un motivo ci doveva ben essere; nel nostro DNA sicuramente c’era una grande dose di ‘maialaggine’, trasmessaci proprio dai nostri cari e probi papà e mamma. Naturalmente non esitai a svegliare Loris e Federico per comunicare loro la ‘lieta novella’ . Mostrai il biglietto da visita del ‘Naturist Club’ e loro, come me, rimasero fortemente sconcertati. Loris allora ‘.

‘Ma li vedete papà e mamma tutti nudi in un club mentre scopano come ricci con altra gente magari mai vista prima??’

Gli dissi ‘

‘Guarda il retro del biglietto, c’è la foto del
‘Confessionale’. Una parete con dei buchi a diverse altezze, che sembrano fatti apposta per infilarci il cazzo. Poi c’è un inginocchiatoio imbottito dove una donna si inginocchia e comincia a succhiare dei cazzi che spuntano fuori dalla parete ”

‘Si i buchi si chiamano Glory Hole ed è proprio come dici tu, una donna o anche un uomo, oppure una coppia, entrano nel confessionale e dall’altra parte dei maschi infilano i loro cazzi nei buchi e la donna o l’uomo o anche entrambi si mettono a ciucciare fin quando non ricevono la loro dose di sborra calda ”

‘Come lo sai Fede ?’

‘Sono andato in una Sauna per soli maschi una volta e ”

‘Hai succhiato cazzi di sconosciuti???’

‘No, no, stavo dall’altra parte della parete ”

‘Ah! Te lo sei fatto spompinare insomma ”

‘Già proprio così ed è fantastico ve lo garantisco ”

Ancor più scandalizzata esclamai ‘

‘Maria, ma che famiglia siamo???’

Loris con il suo solito umorismo da quattro soldi ‘
‘Una vera famiglia del ‘ cazzo!!!! ‘

‘Certo che è eccitante andare in uno di questi club ”

Fede ci ragguagliò ancora ‘

‘Ce n’è uno dove si deve entrare mascherati, se non hai la tua maschera puoi usare quella che ti danno loro. Una volta dentro, nei momenti di intimità, puoi decidere di tenerla oppure di toglierla. Possiamo seguire papà e mamma e presentarci come coppie ”

Ribattei ‘

‘Si va beh Fede, ma siamo eventualmente in cinque, manca una femmina ”

‘Io pensavo al fratello e alla sorella di Alberto e alla fidanzata di Manuele ”

‘Quindi per riepilogare dovremmo convincere a partecipare: Azzurra e Alberto, Manuele e la fidanzata e poi Valentina, la sorella di Alberto. Quindi saremmo: Io che faccio coppia con Loris, Fede che fa coppia con Valentina, Alberto con Azzurra e poi Manuele con Silvia la sua fidanzata. Quattro coppie, non male l’idea, ma come facciamo a portare papà e mamma in quel locale dove si entra mascherati?’

Fede che ne sapeva una più del diavolo ‘

‘Ci vado io, entro e mi faccio dare alcuni biglietti da visita o depliant pubblicitari, poi gliene infiliamo uno nella borsetta a mamma e poi speriamo in Dio ”

Loris propose invece ‘

‘Fede, tu vai a prendere i depliant ne infiliamo uno in una busta anonima e con la stampante scriviamo l’indirizzo dello studio di papà, specificando alla sua attenzione, poi gliela mettiamo nella buca delle lettere e di sicuro lui penserà che essendo cliente di un altro club qualcuno gli ha mandato della pubblicità in proposito ”

‘Questa è un’idea migliore. Si, questa mi piace di più ”

‘Domani vado a farmi dare i depliant e poi organizziamo la cosa ”

Così nel giro di un paio di giorni infilammo la fatidica busta nella buca dello studio di nostro padre. La sera, al suo rientro a casa, lo osservammo e tentammo di vedere se avrebbe comunicato a mamma questa originale novità. Io mi preoccupai di parlarne con Alberto e Azzurra che a loro volta si mossero in tal senso per indurre Manuele con la sua fidanzata e Valentina a portare avanti quella che falsamente avevamo definito una goliardata. A cena sentimmo papà dire a mamma ‘

‘Letizia, ricordami che devo farti vedere una cosa interessante ”

‘Gil non puoi farmela vedere adesso?’

‘No, no, dopo, ce l’ho di là in camera, nella borsa dei documenti del lavoro ”

‘Ok Gil va bene ”

Noi fratelli ci scambiammo un’occhiata d’intesa sogghignando sotto i baffi e continuammo a mangiare. Papà Gilberto aveva ricevuto la pubblicità e adesso l’amo era stato gettato e dovevamo solo più attendere che i pesci abboccassero. Verso la mezzanotte il babbo e la mamma si ritirarono in camera loro e noi subito ci avvicinammo alla porta della stanza. Poggiai l’orecchio all’uscio ma sentii solo bisbigliare, mi chinai spiando dal buco della serratura e vidi papà in pigiama seduto sul letto con il capo appoggiato alla testiera che spiegava il depliant e lo mostrava alla mamma seduta al suo fianco. Vidi mamma ridere e anche papà sorrise divertito. La mamma si sdraiò supina e lui, dopo avere posato il pieghevole sul comodino, fece altrettanto. Mamma Letizia allungò il braccio e da sopra il pigiama gli prese in mano il cazzo, poi la luce si spense e tutto divenne estremamente buio. ‘

Fede curioso subito mi chiese ‘

‘Cos’è successo?’

‘Il babbo ha mostrato la pubblicità alla mamma e li ho visti ridere, poi la mamma ha toccato il cazzo a papà e poi si è spenta la luce ”

Loris che già pensava a quando si sarebbe buttato in questa avventura ‘

‘Dobbiamo tenerci pronti per sabato, e soprattutto avvertire in tempo gli altri ”

Dissi anche io la mia ‘

‘Sono sicura che sabato vorranno provare questa nuova esperienza, se frequentano gli ambienti degli scambisti, certamente non potranno perdersi la ghiotta occasione, ma se c’è una cosa che dobbiamo fare in tempo è quella di andarci ad acquistare delle mascherine per coprirci il viso ”
Fede approvò ciò che avevo detto aggiungendo qualcosa di suo ‘

‘Si, è vero, dobbiamo comprare le maschere, bastano quelle nere un po’ larghe per coprire gli occhi, ma dobbiamo comprarle anche per gli altri ”

‘Si, siamo in otto quindi occorrono otto maschere. Io so dove le vendono; sapete quella cartoleria che c’è nei pressi della scuola un centinaio di metri più avanti?’

‘Si, certo, la conosco bene, ci vado sempre a prendere dei materiali per la scuola ”

‘Ok, bene, lì comunque vendono le mascherine di carnevale ”

‘Però non possiamo vestirci con i soliti abiti, papà e mamma li riconoscerebbero di certo ”

‘Tu Monica puoi farti prestare qualcosa da Azzurra, io e Loris vediamo se troviamo qualcosa da Alberto e Manuele ”

Chiesi a Loris e Fede ‘

‘Ma nel caso che ci fosse da metterci nudi, papà e mamma vi riconoscerebbero dalle vostre eemmmhhh ‘. dotazioni???’

Loris rispose immediatamente ‘

‘No è da quando ero bambino che non mi vedono nudo, no non mi potrebbero riconoscere ”

‘Credo che mi abbia visto nudo l’ultima volta la mamma quando avevo dodici anni, non mi identificano di certo ”

‘Il problema sono io allora. Sai quante volte la mamma mi ha vista nuda??? Migliaia di volte, quasi tutti i giorni stiamo in bagno assieme ‘

‘Va beh, ma voi donne siete tutte molto simili e tu puoi somigliare fisicamente ad un’altra. Poi lì dentro sarà magari un po’ buio, ci saranno le luci soffuse, di sicuro non ti beccano ”

Era ormai tutto organizzato, aspettavamo solo che il babbo e la mamma si muovessero al sabato sera.
A pranzo il sabato seguente la mamma ci disse che sarebbero usciti con Mariella ed Edoardo e di non aspettarli svegli che probabilmente avrebbero dormito dai loro amici.

Alle ventuno Fede scese salutando tutti e andò a prendere l’auto. Loris e io scendemmo per le scale mentre i nostri genitori erano in ascensore. Fuori, per la strada, li vedemmo allontanarsi verso il garage, salimmo in macchina e Fede si parcheggiò con il muso dell’auto nella giusta direzione, tra un auto e l’altra venti metri dopo l’ingresso dell’autorimessa. Li seguimmo tenendoci a debita distanza e ci accorgemmo che prendevano la direzione della casa dei loro amici. In effetti Edoardo e Mariella erano già sotto casa ad attenderli. Salirono in macchina e si riportarono nella giusta direzione per andare ‘Al Confessionale Club Privè’ . Ci arrivammo dopo circa venti minuti di strada; il locale era situato al fondo di un viale alberato illuminato da pochi lampioni dalla luce giallastra. Parcheggiammo poco lontano osservando attentamente cosa facevano i nostri genitori con i loro amici. Loro sembravano non avere fretta e, a pochi metri dalla porta del club illuminata con una lampada di colore rosso, parlavano fra di loro e forse stavano decidendo se entrare oppure no. Poi presero una decisione e suonarono il campanello esterno. Comparve un ragazzo grande e grosso che parlottò un attimo con le due coppie e poi scomparve chiudendo il portoncino; riapparve dopo un paio di minuti con delle maschere in mano. Vidi la mamma indossarne una che le copriva gli occhi ed aveva una specie di veletta sfrangiata che le nascondeva una parte del viso. Erano tutte maschere identiche e anche gli altri se le infilarono rapidamente. A questo punto l’uomo si fece da parte e li fece entrare chiudendosi rumorosamente il pesante portoncino alle spalle. A questo punto scendemmo dall’auto rapidamente e subito telefonammo ai nostri amici ‘

‘Dove siete?

‘Siamo in macchina, vi vediamo, arriviamo subito ”

Indossammo le nostre mascherine tipo ‘Zorro’ e a coppie ci avvicinammo all’ingresso del Privè, suonammo e dopo un’attesa abbastanza lunga il gorilla di poco prima ci aprì squadrandoci dalla testa ai piedi, ci chiese i documenti e poi constatato che eravamo tutti maggiorenni ci fece entrare.
Un corridoio con le pareti ricoperte da una tappezzeria in simil velluto rosso, poi di fronte un massiccio bancone in legno, dietro al quale si trovava una ragazza con il fantastico seno completamente scoperto e una culotte nera. Ci chiese se eravamo soci e alla nostra risposta negativa si fece consegnare i documenti, li fotocopiò ed iniziò a compilare delle tessere nominative. Ci disse che tutti dovevano pagare venticinque euro per l’iscrizione e che i soli uomini dovevano sborsare cento euro a testa per l’ingresso. Noi femminucce invece entravamo gratis.
Un’altra ragazza vestita come la prima, fece strada aprendo una porta spessa, insonorizzata, con un piccolo oblò al centro. All’interno una grossa sala dove si sentiva una dolce musica soffusa a basso volume, le luci fioche che proiettavano ombre dappertutto ed una seria difficoltà a riconoscersi a vicenda. Sulla destra dell’ingresso il lungo bancone del bar. Dietro ad esso,probabilmente sopra ad una pedana rialzata tre ragazzi piuttosto giovani che a parte le larghe bretelle rosse erano a torso nudo. Seduti su alti sgabelli alcuni uomini elegantemente vestiti ciarlavano con delle donne anch’esse vestite con abiti raffinati e sorbivano le loro consumazioni. Tutti erano mascherati e una coppia in fondo al bancone, anch’essa seduta sugli sgabelli, era completamente nuda ed i due si toccavano nelle parti intime spudoratamente davanti a tutti. La signorina intanto ci spiegò che potevamo usufruire di spogliatoi, di docce, di sauna e di bagno turco. In più eravamo autorizzati ad entrare oltre una porta rossa ed avvalerci di tutti i servizi che al di là di quell’uscio potevamo incontrare.
Non consumammo nulla e, molto curiosi, ci inoltrammo subitamente al di là della fatidica porta rossa. Entrando trovammo sulla destra un tendone di velluto che dava accesso ad una saletta cinematografica sullo schermo della quale passavano immagini molto hard. I sei o sette spettatori erano tutti uomini. Di fronte a questa sala gli spogliatoi. Decidemmo di restare vestiti ed uscimmo dal piccolo cinema per inoltrarci oltre; più avanti trovammo un corridoio che sfociava in un ampio locale di forma circolare al centro del quale si trovava una piscina con diverse persone immerse all’interno. Alla destra di questo locale una scaletta di pochi gradini e una fila infinita di docce. Proseguendo ad esaminare il locale trovammo la porta di una sauna illuminata all’interno con luce fioca e a fianco ancora il bagno turco con delle porte in cristallo trasparente offuscate dal vapore acqueo. A sinistra invece si accedeva ad un corridoio al fondo del quale c’era un’apertura illuminata da un’insegna semicircolare bluette con scritto ‘Labyrinth’ . Proseguimmo ancora lasciandoci il labirinto alla destra e lungo un altro andito incontrammo delle stanze solo chiuse con pesanti tende. Loris spostò la tenda della prima camera, guardò all’interno e come una molla subito si tirò indietro ‘

‘C’è papà e mamma e con loro ci sono Mariella ed Edoardo e quattro o cinque uomini. Sono tutti nudi e la mamma lo sta succhiando ad un paio di questi sconosciuti ”

Loris ci chiamò da una parte tutti e poi ci disse ‘

‘Ragazzi, se vogliamo stare qui e divertirci è meglio che torniamo indietro e andiamo nello spogliatoio a metterci un po’ più comodi ”

Silvia la fidanzata di Manuele sorrise divertita e per la prima volta udii la sua sottilissima voce ‘

‘Credo che in mezzo a tutta questa gente nuda noi così tutti vestiti siamo un po’ fuori luogo ”

La presi per mano e dissi agli altri di seguirci. Entrammo all’interno di uno spogliatoio illuminato a giorno da numerose forti luci al neon bianchissime, il locale era molto ampio e pulitissimo. Armadietti numerati con le chiavi dentro la serratura. Ci mettemmo uno a fianco dell’altro ed iniziammo a spogliarci sistemando i nostri indumenti ordinatamente dentro gli armadietti.
Di fianco a me c’era Silvia e finalmente in piena luce potei osservarla con attenzione. Apprezzai immediatamente la sua fanciullesca bellezza. Era alta circa un metro e settanta con tutte le curve al suo posto, bionda naturale con la fighetta depilata e liscia, delle bellissime gambe ed un seno di quarta misura che le stava su immobile sfidando la legge di gravità. Si voltò chinandosi per raccogliere il reggiseno che le era caduto e rimasi folgorata dalla perfezione del suo culetto. Capelli a caschetto le incorniciavano il bel visino da bambolina, gli occhi azzurrissimi, il nasino all’insù e la boccuccia morbida ed invitante. Pensai che quel bocconcino mi attirava parecchio e che se ne avessi avuta l’occasione ci avrei provato. Vidi in volto Manuele e subito lo scambiai per suo fratello Alberto, poi non potei fare a meno di guardargli il cazzo, una bestia immane, un pitone penzolante con due grosse palle sottostanti, il tutto identico al ‘pacco’ del fratello gemello. Valentina, la sorella di Alby era piuttosto in carne, con due bocce di quinta misura ed un bel culone, non grasso e nemmeno cellulitico, ma abbondante e burroso. Era bruna con i capelli cortissimi ed un bel viso mediterraneo e gli occhi verdi. Lei mi si avvicinò mentre stavamo per uscire dallo spogliatoio ed immergendoci nuovamente nella semi oscurità mi sussurrò all’orecchio ‘

‘Scusa, io non mi sono presentata, sono Valentina, la sorella di Alberto e Manuele”

‘Io sono Monica la sorella di Loris e Federico, piacere ”

‘Ho visto che mi osservavi poco fa ”

‘Sei una bella ragazza, non seiii ‘. come dire ‘. anoressica ‘ sei bella piena e a me questa tipologia di fisico femminile mi piace molto ”

‘Sei lesbica ??’

‘No tranquilla, però credo d’essere bisessuale ”

‘Lo sono anche io lo sai??’

‘Ah bene ”

Mi sorrise e mi sfiorò il sedere con il palmo della mano allontanandosi da me e avvicinandosi a Federico. Ritornammo verso la zona delle camere e questa volta fui io che aprii la tenda della prima stanza. La mamma e la sua amica sdraiate su un grande materasso posto sul pavimento facevano un sessantanove e un uomo piuttosto robusto lo stava ficcando nel culo a mia madre. Vidi per la prima volta nella mia vita il cazzone duro del babbo. Molto simile a quello di Federico però con le palle molto più voluminose. Lui se ne stava semisdraiato su una poltrona di pelle se lo stava facendo succhiare da uno dei maschi presenti mentre a sua volta impugnava e spompinava con gusto il membro, a dire il vero non troppo grande, del suo amico Edoardo. La mamma sbattuta con forza godeva mentre l’uomo che la sodomizzava la sculacciava sulle grandi chiappe bianche. Poi lui lo tirò fuori e le sborrò sulla schiena, se lo pulì strusciandoglielo fra le natiche e si ritirò. In quel momento la mamma si accorse della presenza dei due gemelli nostri amici Alberto e Manuele, il suo sguardo cadde inevitabilmente sui due cazzi giganteschi e piegando ripetutamente il dito indice della mano destra li invitò ad entrare. I due tentennarono, ma io rimanendo fuori e coperta dalla pesante tenda, li spinsi all’interno. Rimanemmo fuori dalla mischia io, Valentina, Loris, Federico, Silvia e Azzurra. Spiai ancora qualche istante e vidi la mamma sollevarsi da sopra la sua amica ed agguantare il pene di Alberto, poi inginocchiandosi sul materasso anche quello di Manuele. L’amica di mamma, Mariella, invece si stava dedicando a due uomini piuttosto grassottelli in possesso di due ridicoli cazzetti mezzi flosci, li spompinava con vigore ma senza ottenere risultato alcuno. Silvia e Azzurra, sconosciute ai miei entrarono nella grande stanza mentre noi altri decidemmo di proseguire la visita. Una decina di metri dopo una specie di sgabuzzino interamente in legno con al centro una porticina tipo saloon e un tendone di velluto porpora. Sulla parete anteriore di questo locale una grande croce intarsiata in legno scuro. Sotto alla croce una scritta illuminata recitava: Confessionale ‘ Glory-Hole Esterni a destra ed a sinistra di questo locale altri due piccoli camerini celati anch’essi da lunghi tendoni che scendevano fino al pavimento sempre nello stesso color porpora. Sbirciammo dentro questi stanzini e non vedemmo nessuno. Mentre Loris e Federico decisero di continuare la visita io e Valentina aprimmo la porticina della cameretta centrale dove constatammo non esserci alcuna persona. Il bugigattolo era di circa due metri per due, ben illuminato, con il pavimento in fredde mattonelle di ceramica chiara. Ci scambiammo un occhiata complice ed entrammo. Di fronte a noi a circa un paio di metri c’erano due inginocchiatoi affiancati con i cuscinetti imbottiti per l’appoggio delle ginocchia quasi a filo del pavimento. Sulle due pareti laterali ad altezza variabile tre fori di circa sette otto centimetri di diametro contornati da un bordo di gomma nera morbida. Sopra ai fori, vi era uno sportellino scorrevole, lo spostammo entrambe ed apparve una grata fitta-fitta. Mi voltai guardando la mia amica e attraverso la maschera che ancora ci copriva gli occhi indovinai il suo sguardo eccitato e torbido. Mi inginocchiai sull’inginocchiatoio di destra, mentre Valentina si piazzò su quello di sinistra. Ad un certo punto dal primo buco dalla mia parte, con mia grande sorpresa, vidi spuntare un cazzone nero come il carbone, lungo e circonciso.. Una voce profonda proveniente dalla grata ‘

‘Sorella prendi in mano lo scettro e confessati ”

Per avere più libertà di movimento buttai a terra la mascherina, presi in mano quel nodoso bastone nero e lo ‘assaggiai’ passandogli la lingua sull’umido taglietto ‘

‘Quante volte al giorno pensi ad un cazzo come quello che stai leccando sorella? ‘

Timidamente risposi ‘

‘Alcune volte al giorno ”

‘Figliola, quando ci pensi ti fai i ditalini ?’

Senza nemmeno sapere il perché gli risposi semplicemente ‘

‘Si padre, mi sditalino furiosamente ”

‘Tu sai che dovrai fare una penitenza per questi peccati? ‘

Mentre gli rispondevo ‘

‘Si padre lo so; quale sarà la mia penitenza ?’

In quel momento, dall’altro buco poco distante, vidi uscire un cazzo bianco con il prepuzio che ricopriva abbondantemente il glande. La cappella che si indovinava pareva essere molto larga e gonfia. Lo carezzai con la mano destra e ripresi in bocca il membro d’ebano ‘

‘Figliola ora, per penitenza succhia il mio cazzo e bevi il suo nettare ”

Lo succhiai e segai l’altro contemporaneamente, poi un fiume di sborra caldissima invase la mia gola e parzialmente mi scese giù nel mio stomaco. Alcuni rigurgiti mi colarono agli angoli della bocca e a questo punto lo munsi per far fuoriuscire tutto lo sperma che a goccioloni ancora usciva denso. Feci appena in tempo a togliermi di bocca il pene nero che l’altro mi schizzò in mano, avvicinai velocemente il mio viso e appoggiai il cazzo sulla mia bocca e avidamente lo leccai sul meato mentre grumi di nettare mi si posarono lenti sulla guancia e sulle mie labbra protese. Mi voltai con il viso chiazzato di lacci di sperma e vidi Valentina con tre cazzi infilati nei buchi che spompinava quello in centro mentre con le mani segava contemporaneamente gli altri due. Mi avvicinai a lei che vedendomi subito mi porse il membro mezzo flaccido che stava infilato nel foro alla sua sinistra. Lo scappellai e succhiai la cappella, la sentii ingrossarsi poco alla volta nella mia bocca, iniziai a spompinarlo avidamente mentre Valentina masturbava veloce il suo sconosciuto partner e ne riceveva in cambio molteplici schizzi di sborra sul viso. Mi voltai e poggiai il culo contro il muro poi con una mano fra le gambe guidai il cazzo ormai duro nel mio sfintere voglioso. Dall’altra parte della grata una voce maschile ”..

‘Che stretta che seiiii !!!!’

‘Inculami porco, inculamiii ‘.!

In verità ero io che mi muovevo spingendo il sedere all’indietro ed impalandomi nell’ano fino alla radice con quell’ anonimo cazzo. Lo feci venire nel culo e poi mi voltai e me lo strusciai sul volto cospargendo le mie guance di bava biancastra, poi, pulendoglielo per bene assaggiai anche il sapore amarognolo del mio intestino,quindi lo abbandonai ormai mezzo flaccido ed inoffensivo. Faceva molto caldo lì dentro e mi sentivo colma di sperma dappertutto, osservai Valentina, anche lei con il viso ridotto ad una maschera di sborra.
I fori erano vuoti e nessun altro ignoto e rigido membro si faceva avanti, così uscimmo dal confessionale e ritornammo in direzione delle docce. Incontrammo due donne mature piuttosto opulente con i seni enormi che ci guardarono e ci sorrisero con malizia, ricambiammo il saluto ed entrammo nella grande sala della piscina, seguiti dagli sguardi divertiti delle persone immerse in acqua, salimmo quindi i gradini che davano acceso alle docce.
Accaldate ed entrambe ad occhi chiusi, offrimmo il viso alla carezza dell’acqua fresca e purificatrice, brividi intensi attraversarono il mio corpo ma dopo pochi attimi di adattamento mi sentii meglio, mi parve di rinascere. Dopo le performance nel confessionale dove mi ero agitata moltissimo, dove mi ero accorta di desiderare quei cazzi fino al parossismo più estremo necessitavo di una pausa per riprendere la padronanza di me. Ero però ancora eccitata, non ero venuta e la figa si contraeva ed emetteva liquidi in quantità. Guardai Valentina ad un metro da me e le dissi ‘

‘Vale, ho una voglia da impazzire sai ‘.’

‘A chi lo dici Monica ‘ Tutti quei bei cazzoni duri me l’hanno fatta bagnare ”

‘Anche io sono fradicia sotto ”

‘Che ne pensi se entriamo di nuovo e andiamo a scoprire le novità ?’

‘Si, si potrebbe, ma non ho più visto nessuno della compagnia ‘ Chissà dove sono ??’

Al fondo delle docce un armadietto a vista conteneva degli accappatoi puliti e ripiegati. Un cartello diceva che essi erano disponibili per i clienti del club. Ne prendemmo uno a testa e ci asciugammo rapidamente, poi li buttammo in un apposito cestone e riscendemmo la scaletta. Superammo ancora la piscina e spiammo ancora una volta dentro la prima saletta. Un groviglio di corpi si agitava sul grande materasso ma tra questi corpi non ce n’erano di appartenenti al nostro gruppo. Superammo il confessionale e poco distante una porta con su scritto ‘gang bang’. Non conoscendo il termine chiesi a Valentina se ne conoscesse il significato ma anche lei non ne sapeva nulla. Decidemmo di entrare e fummo accolti da una zona di buio pesto. A tentoni proseguimmo tenendoci per mano, le braccia tese in avanti onde evitare di andare a sbattere da qualche parte percorremmo ancora un paio di metri poi le dita incontrarono il tessuto di un tendone oltre al quale trafilava un poco di luce. Separammo la tenda e capitammo dentro ad una sala che somigliava ad un anfiteatro. Seminascosti dalla penombra sulla destra e sulla sinistra vi erano dei gradini tipo stadio con sopra dei cuscini di colore rosso; molte persone completamente nude, sparse qua e là e comodamente sedute si godevano lo spettacolo. Spettacolo offerto da una donna nuda sdraiata supina sopra ad un uomo che guidandola per i fianchi le dava il giusto ritmo e glielo infilava nel culo. I due stavano in mezzo ad una decina di uomini anch’essi nudi che si masturbavano vicini al bel viso della fanciulla e che a turno la innaffiavano schizzando la loro sborra su ogni parte del corpo ma prediligendo il volto. Lei era una maschera di sperma, gli occhi chiusi e annegati dalla densa crema. Ci accomodammo anche noi restando un po’ in disparte mentre lei sbattuta nel culo stava prendendo in bocca un lunghissimo cazzone nero. Notammo che gli spettatori erano anche attori ed interpreti di questo magnifico film. Difatti ogni qual volta uno dei maschi presenti al centro dell’arena veniva eiaculando tutto il suo seme, uno o più di uno degli spettatori si avvicinavano masturbandosi alla dolce e maiala fanciulla. Mi guardai attorno oltre a noi due c’era solo un’altra donna, una sui cinquantacinque, tipo matrona con le tette di nona misura e molta ciccia distribuita un po’ dappertutto. Sussurrai all’orecchio di Valentina ‘

‘Andiamo a dare una mano alla donna? E’ tutta sola ”

Rise senza rispondere poi la vidi alzarsi e cominciare a scendere. La seguii rapidamente e in pochi attimi fummo dentro al cerchio umano di genere maschile ‘

‘Che belle pulzelle!!! Voglia di cazzo???’

Due mani, dieci mani, cento mani tutte su di noi, mi sentivo un oggetto usato, avrei voluto fuggire,ed invece rimasi lì alla mercé di tutti quei maschi infoiati. Mi ritrovai a pecorina con un cazzo nel culo e uno in bocca mentre Valentina era seduta sopra un uomo con il suo cazzo piantato nella figa e un altro da dietro che glielo stava ficcando in culo. Un tipo mi si avvicinò di fianco e si masturbò velocemente schizzandomi la sua sborra sui capelli. In gola mi finì invece lo sperma di colui che mi fotteva in bocca. Subito un altro maschio prese il suo posto, davanti a me una fila di ragazzi e uomini, tutti nudi e tutti con il pene in mano. Aspettavano il loro turno per svuotarsi le palle, mi usavano come se fossi una puttana professionista, io ne ero consapevole ma non riuscivo ad ascoltare la fievole vocina che mi diceva di andarmene; tutti quei cazzi che mi attorniavano, mi eccitavano a dismisura, rendendomi disponibile e vogliosa delle mani che mi toccavano dappertutto, che palpavano il mio seno, che lambivano e stringevano i capezzoli, a volte tirandoli o pizzicandoli dolorosamente fra le dita, che sfrontatamente frugavano e si insinuavano nei miei anfratti nascosti, e le dita infilate grossolanamente nella mia figa allagata, le loro parole scurrili, insultanti ed incitanti, e poi la sborra, che io amo particolarmente, quei getti densi e caldi che si depositavano lenti sul mio volto oppure schizzando con violenza, all’improvviso, cogliendomi di sorpresa e schiaffeggiando violenti la mia pelle. Mi faceva impazzire poi il maschile tenersi il cazzo in mano ed il prepotente gesto di sbattermelo sulla bocca e mungerselo per donarmi ogni preziosa goccia del loro seme vitale. Cazzi, uno uguale ed al tempo stesso diverso dall’altro, quelle cappelle gonfie, le arterie che come fiumiciattoli bluastri percorrevano zigzagando quei fusti duri come il marmo. Duri per me, duri ed eretti per merito mio, in mio onore, io da sola, contro tutti e per tutti. Una troia, un ricettacolo, un muro sul quale pisciare la loro sborra, un oggetto caldo e voglioso sul quale svuotarsi le palle gonfie, ecco questo ero io in quel momento, e lo sarei stata per tutta la vita, sempre sarei stata una bella puttana ammaliata da sua maestà il cazzo. Mi aprirono la bocca e mi venne infilato dentro un grande imbuto e poi sborra ed ancora sborra a scivolare nel mio esofago e come uno sciroppo dal gusto asprigno scendermi fin nello stomaco. Un cazzo mi sbatté sulla fronte e altro sperma sugli occhi e ancora schizzi sui capelli. In quel momento l’orgasmo mi sconvolse, fu un vero terremoto, come una bomba mi squassò il corpo, mi fece vibrare e tremare, mi agitai tutta, buttai lontano l’imbuto ed urlai il mio piacere all’infinito, poi tutto finì lasciandomi spossata, debole, gravemente affaticata con le braccia inerti ed abbandonate sui fianchi. Mi accorsi di non riuscire ad aprire gli occhi, mi parevano incollati, stentatamente me li pulii con il dorso della mano e, con le ginocchia dolenti ed anchilosate, faticosamente mi sollevai in piedi e poi, come un automa, camminai fra due ali di uomini nudi con i cazzi ormai molli ma ancora gocciolanti sperma, le loro mani, al mio passaggio, si allungarono sul mio corpo a rubare per qualche breve istante piacevoli sensazioni. Alfine raggiunsi un grande specchio fissato sulla parete di fronte, mi guardai, avevo il volto coperto da uno spesso strato di sperma e molte dense colature mi pendevano elasticamente sotto il mento, anche il seno era maculato di chiazze biancastre che erano anche distribuite addirittura sui piedi e un po’ dappertutto su tutto il mio corpo. Valentina con il volto sfigurato dal piacere, forse sofferente se lo stava prendendo nel culo da un grosso e grasso uomo di colore in possesso di un cazzone incredibile. Penetrata profondamente da quel palo d’ebano, la sentii urlare e la vidi godere agitandosi e fremendo come una vera zoccola in calore. L’ uomo estrasse il cazzo all’ultimo momento e, con un urlo roco e gutturale, le sborrò abbondantemente sulle chiappe, poi, finalmente appagato, tenendoselo in mano come se fosse una clava lo sbatté violentemente sulle natiche di Valentina. Lei, in estasi si voltò verso di lui, gli carezzò l’addome sporgente e quindi si mise in piedi. Sorridente e felice mi raggiunse e tacitamente d’accordo ci prendemmo per mano dirigendoci sotto le docce. Sotto l’acqua torrenziale una di fianco all’altra ci guardammo e quindi scoppiammo a ridere a crepapelle. Le sue prime parole furono …

‘Monica, ma quanta sborra hai bevuto???’

‘Non lo so Vale, ma credo di averne ingurgitata qualche litro ”

‘Sei pure tutta piena, ne hai praticamente su ogni centimetro della tua pelle, ma quanti erano ???’

‘Non li ho contati, credo una trentina, forse anche cinquanta ”

‘Li hai fatti sborrare tutti ??’

‘Si credo di si. Sono una gran puttana vero??’

‘Perché io non lo sono? Mi sono beccata una decina di cazzi e il negro alla fine mi ha spaccato definitivamente il culo, che tra l’altro adesso mi brucia da morire ”

‘Ma ti hanno inculata tutti??’

‘Qualcuno in bocca, qualcuno in figa, ma poi tutti alla fine me lo hanno sbattuto nel culo!!’

‘Beh Vale, hai un culo da favola e gli uomini sono buongustai !! Comunque oggi io e te siamo state nominate: le maiale dell’anno!!! ‘

‘Già, giovani giovani ma tanto, tanto maiale !!!’

Dopo la doccia mi rammentai che in quel luogo c’erano pure i miei genitori , i miei fratelli, e Alberto e Silvia e Azzurra. Chissà dov’erano finiti tutti quanti?

‘Vale, ma tutti gli altri dove saranno?’

‘Andiamo a cercarli?’

‘Dai, dopo questa abboffata di cazzi è la cosa migliore da fare ”

In fondo al corridoio centrale vi era una tenda spessa e sul muro sopra ad essa un’insegna al neon azzurra. ‘Dark Room’
Entrammo tenendoci per mano, era completamente tutto buio, si udivano gemiti e sospiri e movimenti. Tastai alla mia sinistra e trovai un muro, seguendo la parete con la mano sinistra e stringendo la mano di Valentina con la destra, proseguii ancora, incontrai un corpo maschile, me ne accorsi dai peli sul torace e dalla barba incolta sul viso, lui ricambiò le mie carezze accarezzandomi il culo. Continuammo ancora percependo molte altre presenze, maschili e femminili. Poi un groviglio di corpi ed di fronte un’altra tenda. La aprii e vidi un locale con pochissime luci fioche. Si riusciva appena ad intravedere delle ombre, ma già era meglio del locale precedente. Contro la parete di destra sollevato da terra di circa sessanta, settanta centimetri una specie di enorme letto, la cui superficie, al tatto, mi parve essere in finta pelle. Sussurrai a Vale ‘

‘Vedi qualcosa?’

‘Un letto gigantesco, con tanta gente sopra ”

‘Ci saliamo anche noi su quel letto??’

‘Dai andiamo ”

Salimmo sul letto e scivolammo all’interno. A quattro zampe, dopo aver incontrato una coppia che scopava nella posizione del missionario, e dopo aver percorso altri sette, otto metri, arrivammo al fondo contro una parete che constatai, sempre al tatto, essere ricoperta da listelli in legno. Ci fermammo e ci sedemmo appoggiando le spalle alla ‘boiserie’. Allungai una mano alla mia destra e incocciai in una tetta, piccolina, molto soda e sollevata, sfiorai le morbide fattezze femminili con le dita immaginando le sue sembianze. La mano delicata della ragazza si posò a sua volta sul mio viso e poi sul mio seno. Abbassai la mano per carezzarle le cosce ma un’altra mano, sicuramente maschile, aveva già occupato il punto nevralgico. Mi inginocchiai e spostandomi a gattoni mi misi di fronte alla coppia. Nella penombra mi parve di intravedere un viso maschile, toccai i suoi polpacci pelosi e risalii un poco più in su. Aveva due grosse palle e il cazzo non finiva mai. Mi incuneai fra le sue gambe e mi avvicinai per meglio vedere il suo volto. Lui mi sfiorò il seno e quindi subito si precipitò verso la figa. Aprii le cosce e lui insinuò le dita, era abile, esperto, delicato, dava l’impressione d’essere un uomo maturo. Certo che il cazzo era durissimo e veramente gigantesco. Lo volevo, assolutamente volevo quel magnifico cazzo. Mi sedetti sopra e con una mano me lo guidai in figa. Lo inghiottii tutto fino ad appoggiare le chiappe sulle sue cosce, cominciai a salire e scendere provocando una specie di sciabordio rumoroso. Lui scivolò in avanti con il sedere coricandosi completamente, mi abbracciò stretta stretta e mi ficcò la lingua in bocca. Lo baciai appassionatamente mentre lui muoveva il bacino a scatti conficcandomi la sua alabarda a fondo il più possibile, ebbi infatti l’impressione che volesse arrivare a scandagliare con il suo glande persino lo stomaco. Dietro di me delle mani mi palparono il culo, poi una bocca mi inumidì abbondantemente il forellino anale, quindi una cappella si appoggiò e spinse. Portai una mano dietro e lo afferrai saggiandone le dimensioni e la consistenza. Era forse il festival dei super cazzoni giganti. Mi parve in pratica identico a quello che mi trapanava la figa. Lo percepii mentre mi dilatava il culo e poi per circa dieci quindici minuti non compresi più nulla. Estasiata da quei cilindri di carne calda e dura che scivolavano dentro di me, che sicuramente, attraverso la membrana che divide i miei buchi affamati, si sfioravano e forse da ciò ne traevano un immenso piacere, cominciai a muovermi, cercando di assecondare e facilitare i loro movimenti. Una danza sensuale, con ruggiti rochi e gemiti cristallini, un godimento che mai avevo provato. Mai avevo preso dentro di me due cazzi così meravigliosamente grandi che simultaneamente entravano ed uscivano perfettamente coordinati. La ragazza che prima era li vicino non c’era più ma la sentivo godere non molto lontano. Colui che mi stava dietro mi sborrò nel culo proprio mentre io squassata dalle convulsioni venni allagando ancor più la mia figa ed il cazzo di colui che mi stava scopando. Lo percepii appena piantarsi più a fondo poi numerosi ed interminabili schizzi potenti si persero nella mia vagina colante. I due maschi si alzarono in piedi, lo feci anch’io e li seguii. Ripassammo nella zona buia e poi finalmente fuori. Mio padre e mio fratello Federico mi guardarono mentre io guardavo loro. Tutti e tre inebetiti, specie mio padre che era pallido come un cencio, passava dal guardare me a guardare Federico, poi lo sentimmo biascicare alcune incomprensibili parole articolando un indecifrabile discorso senza alcun senso ‘ ‘

‘Ma tu ‘ ecco .. io .. noi ‘ la mamma ‘ eravamo qui per caso eee ‘ ma tu come mai ‘ eee anche tu Fede ee ‘ io non sapevo che ‘ maaaa ‘. adesso come facciamo? E ma io ‘ prima ‘ oddiooo che casino, che casino !!!’

Fede mi guardò e di nascosto mi sorrise, poi con fare serio ‘

‘Pà, è successo, siamo tutti maggiorenni e poi non è stata una cosa voluta, eravamo al buio, mica sapevi che stavi scopando tua figlia!!!’

‘Maaaaa ‘ l’altrooo eriii tuu???’

Risposi io, lo feci appositamente in modo sfacciato e sfrontato ‘

‘Quello che me l’ha ficcato nel culo vuoi dire??? Si è stato Federico. Comunque papi complimenti!!! Hai un cazzo magnifico!!! La gioia di tutte le femmine del mondo!!!’

‘Ma Monica!! Ma cosa dici, oddiooo, Madonna che casino!!! ‘

‘Pà tranquillo mi hai solo scopata, io sono venuta, tu mi hai riempita la figa di sborra e Fede mi ha innaffiato il culo con la sua ”

‘Ma come ti esprimi Monica!!!’

Allungai la mano destra in basso e gli afferrai il cazzo ‘.

‘Dai pà, non fare l’ipocrita, fai le prediche dopo che mi hai appena ficcato ‘sto pezzo di cazzo in figa???’

Mi allontanò la mano ‘

‘Dai smettila, non sapevo che eri tu eeee ‘ ma che casino, che casinooo’

Federico, tanto per cambiar discorso ‘

‘Pà, ma la mamma dov’è?’

‘Non lo so era con i nostri amici eee non lo so. Qui dentro ci si perde ‘.’

‘Andiamo a cercarli?’

‘Va bene, ma ci andiamo così? Tutti nudi?’

‘Qui dentro veramente sono quasi tutti nudi, non si scandalizza nessuno ”

‘Ok andiamo, la mamma mi ha detto che voleva visitare il labirinto ”

Mi accorsi solo allora di aver abbandonato Valentina al suo destino, poi ragionai che forse in quel momento stava godendo come una pazza e non ci pensai più ‘

‘Andiamo , mi pare che si vada da questa parte vero?’

‘Si, è più avanti di là ”

Altra pesante tenda con su la scritta ‘Labyrinth’
Entrammo, era un corridoio largo circa due metri con diverse deviazioni a destra ed a sinistra. Le pareti erano coperte di specchi che costituivano una enorme difficoltà a proseguire. Molte volte sbattemmo le mani tese contro i muri. Poi incontrammo un ansa un poco più grande e ci fermammo sbigottiti. Appesa al soffitto tramite quattro spesse cinture in cuoio e vari anelli metallici, un’amaca in pelle nera e borchie metalliche. Sopra ad essa sdraiato supino c’era Manuele, stava con le gambe sollevate ed appoggiate alle cinture in cuoio mentre in piedi c’era suo fratello Alberto che gli conficcava profondamente il cazzo nel culo. Era come una specie di altalena e Alberto la guidava appoggiando le mani sotto le cosce sollevate di Manuele spingendolo in avanti di circa una ventina di centimetri per poi lasciarlo tornare libero verso se stesso in modo da penetrare il più a fondo possibile il sedere del suo gemello. Tutti e tre ci fermammo mentre Alberto ebbe un attimo di esitazione, poi sogghignò e continuò imperterrito a sodomizzare la carne della sua carne. Federico si soffermò dietro ad Alberto, il cazzo nuovamente duro, si infilò due dita in bocca e le insalivò per bene, quindi passò la mano fra le chiappe di Alby, rifece la stessa procedura alcune volte, poi si prese il membro in mano e lo guidò nello sfintere dell’amico. Mentre la figa mi si allagava guardai mio padre e lo vidi eccitato ed eretto, mi chinai davanti a lui e glielo presi in bocca. Mi lasciò fare per un po’ poi mi allontanò sfilandolo via, andò dietro a Federico e con il cazzone fradicio della mia saliva glielo ficcò nel culo. Un trenino fantastico, tre cazzoni, tutti veramente di notevoli dimensioni che scivolavano dentro al culo di un altro. Mi avvicinai a fianco dell’amaca e presi in bocca il cazzo di Manuele, faticai a spompinarlo ed a seguire allo stesso tempo il movimento della strana altalena, ma riuscii a farglielo diventare duro, quando lui mi sborrò in bocca, mio padre riempì il culo di suo figlio e dopo pochi secondi Alberto e Federico simultaneamente riempirono l’intestino di Manuele e di Alberto stesso.
Manuele scese dall’amaca e ci guardammo tutti in faccia, poi io scoppiai a ridere e uno alla volta anche gli altri mi seguirono a ruota. Persino papà si piegò in due dal ridere. Gli carezzai il pene mezzo molle e gli dissi semplicemente ‘

‘Non è poi tutta sta tragedia vero papi?’

‘Non farmici pensare, in un sol giorno, anzi in una sola ora mi sono scopato mia figlia e inculato mio figlio!!! E’ un record credo!!!’

‘Ti è piaciuto a quanto sembra, o no?’

‘Si certo che si, non lo posso negare, ma che ‘ste cose siano giuste e regolari no. Ho lasciato che fosse il mio cazzo a ragionare e non ho saputo usare il cervello ”

‘Papi, il cervello è sempre freddo e calcolatore, invece i sensi e nel tuo caso il cazzo ragionano seguendo gli solamente gli istinti ”

Sorrise e tutti insieme ripartimmo in esplorazione. Uscimmo a fatica dal labirinto incontrando qua e là coppie etero e trii bisex, poi finalmente in fondo al tunnel ci ritrovammo in pratica nella sala della piscina. Salimmo nella zona delle docce e in fila trovammo la mamma che si lavava e chiacchierava con Silvia, poco più in là c’era Azzurra che cianciava con Valentina e ultimo in fondo c’era Loris. A parte gli amici di papà e mamma c’eravamo tutti. Compresi che la mamma aveva fatto conoscenza con Silvia e con Azzurra e presentai a lei ed al babbo la sola Valentina. Chiesi che fine avesse fatto la coppia loro amica e la mamma sorrise dicendomi che avevano trovato un gruppo di ragazzi e ragazze con i quali passare il tempo.
Erano le cinque del mattino quando uscimmo tutti dal locale. Babbo disse che visti i trascorsi i nostri amici si sarebbero potuti fermare a dormire da noi e poi magari si potevano fermare a pranzo. Nessuno si tirò indietro e così ci avviammo tutti verso casa nostra. Dormimmo un po’ ammucchiati, in tre in un letto matrimoniale e in due in quelli singoli, un paio dormirono pure sul divano.
Verso le tredici qualcuno iniziò a svegliarsi e così iniziò una giornata che sarebbe poi stata memorabile negli anni a seguire. Silvietta durante la serata precedente nel club non aveva avuto rapporti completi e si era accontentata di qualche ditalino e di qualche leccata di figa. Quel giorno però. ‘
Ma questa è un’altra storia di cui vi parlerò nel prossimo eccitantissimo racconto ‘

Buone seghe e buoni ditalini a tutti da parte di ombrachecammina
e-mail: alexlaura@virgilio.it

Leave a Reply