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Mi chiamo Corrado, ho 36 anni, e sono nativo di una cittadina della Sardegna, ho una bella casa, una villetta piccola ma ben fatta, con un bel giardino e tanto verde tutt’attorno, sono sposato da 12 anni con Irina che ora ha 27 anni ed è l’unica donna con cui ho avuto un rapporto sentimentale serio. Tralascio quindi alcuni flirt giovanili ed un paio di avventure senza significato.
Alcuni mesi fa, nella villetta vicino alla nostra, è venuta ad abitare una giovane coppia; lui da poco quarantenne, lei appena 31 anni, Giuliano e Concita. Lei parlava con cadenza spagnola essendo di famiglia messicana. In paese è quasi un avvenimento e tutti ne parlano, soprattutto di Lei giovane e appariscente. In una grande città queste cose probabilmente non si notano nemmeno, ma se ne parla solo a livello condominiale e nei negozi di quartiere.
Lui è un bell’uomo alto 1.78, capelli castani fluenti, occhi castani, non peloso perché è evidente la depilazione su tutto il corpo, mani curate e così anche i piedi. Si vede che fa palestra ed ha il torace ben tonico e sagomato dai muscoli. Le mammelle sono ben accennate ed i suoi capezzoli sono piccoli ma sembrano turgidi. Le braccia sono robuste. Ha un buon carattere, non mi sembra presuntuoso ed è loquace al punto giusto, quindi è piacevole dialogare con lui. Penso che sia una bella figura che ha molti interessi nella vita ed anche alcuni hobby interessanti tra cui la fotografia e la pittura.
In poche settimane siamo diventati amici ed Irina, mia moglie, ha subito legato con Concita offrendosi di aiutarla a sistemare tutte le cose che restavano accumulate negli scatoloni dopo il trasloco e di conseguenza passando molte ore con lei. Anche io ho dato una mano aiutando Giuliano nei lavori più pesanti di sistemazione della casa.
Mia moglie Irina è di origine moldava. La considero una bella donna, bionda naturale, alta 1.70, snella ed aggraziata con un bel seno terza misura, capezzoli appuntiti e con l’aureola non grande e lunghe gambe affusolate. Il suo carattere è calmo e riflessivo e ciò ha fatto si che la mia irruenza fosse smorzata ed anche spesso annullata. Nonostante la sua dolcezza e caparbietà nel dialogare con me è riuscita ad essere allo stesso tempo un’amante disponibile e comprensiva. Anche i nostri rapporti sessuali erano in tono con la nostra vita che si svolgeva in modo appagante ma non sfrenata sulla base di principi che provengono dal mondo contadino e direi anche provinciale.
Giuliano e Concita circa un mese dopo il loro arrivo per ringraziarci dell’aiuto che gli avevamo dato ci invitarono a cena. Alle 20 suonammo alla porta e ci venne ad aprire Concita. Che fosse carina lo avevo notato e ne avevo parlato con Irina che mi aveva confermato che le piaceva la sua figura ed il portamento. Si era ben truccata e appariva una piccola bambolina sexy. Non avevo fatto caso alla sua statura; era più piccola di Irina ma decisamente più carina con il suo caschetto di capelli nerissimi tagliati corti. Indossava un mini abito aderentissimo bianco che lasciava ben poco all’immaginazione. Dovetti sforzarmi per non mostrare troppo ciò che provavo in quel momento. Concita ci fece accomodare e poco dopo arrivò Giuliano con del vino bianco per brindare alla nuova casa ed alla nostra amicizia accompagnando il brindisi con dei salatini.
Irina indossava per l’occasione una minigonna molto striminzita che lasciava intravvedere il suo tanga azzurro nel sedersi. Una canottiera aderente di tessuto elastico evidenziava il suo bel seno e lasciva libero il suo petto ed anche le spalle. Non indossava reggiseno. Il suo fisico era valorizzato dal tacco alto da 12 centimetri delle scarpe color tortora.
La cena fu squisita; ottimo cibo ed ottimo vino e dopo cena andammo in salotto per continuare i nostri discorsi e sorseggiare qualcosa di dolce.
Parlando di vacanze Giuliano volle mostrarci alcuni film con le immagini delle loro vacanze.
Eravamo tutti allegri e, quando sullo schermo comparve la splendida figura di Concita in topless, io feci un fischio di apprezzamento che causò le scherzose proteste di Irina e di conseguenza tutti ridemmo. Giuliano si fece promettere che alla prima occasione gli avrei mostrato i filmini di Irina in topless.
In effetti anche io avevo film e foto di Irina in topless ma erano nostre foto privatissime ed avevo giurato che mai le avrei fatte vedere a qualcuno dovendo restare nella nostra più profonda intimità.
Quella notte tornai a casa molto e scopai Irina, anche lei eccitata, in modo particolarmente violento. Lei se ne accorse e quando finimmo, prima di addormentarsi, abbracciandomi e baciandomi mi disse “Se questi incontri hanno questo effetto chiederò a Concita di invitarci spesso”
La nostra amicizia si consolidò nei mesi successivi e loro erano diventati la coppia da noi preferita perciò spesso trascorrevamo insieme le calde serate d’estate; io aiutavo Giuliano a fare piccoli lavoretti per la casa o a chiacchierare tranquillamente e lo stesso facevano Concita e Irina. Giuliano era un appassionato di cinema e fotografia. Una sera mi condusse nel suo studio e mi mostrò la sua collezione di fotografie. Era molto bravo e potei ammirare foto di tutti i generi, sia persone che paesaggi, monumenti, oggetti. Pur non essendo un esperto le apprezzai.
“Bellissime foto. A me piacciono molto. Se fosse per me ti direi che hai del talento. Come mai Concita non compare mai nelle tue foto? Eppure lei è una bella donna!” gli domandai
“Concita l’ho fotografata, mio caro Corrado, eccome! A lei ho dedicato una sezione molto privata della mia collezione con varie raccolte che dimostrano la bellezza del corpo di mia moglie negli anni da quando stiamo insieme. Ora te ne farò vedere qualcuna, ti andrebbe o ti disturba l’idea?” mi domandò
Nell’annuire pensavo di vedere Concita nuda.
“Mi devi promettere di non dirlo a Concita. Sai, lei non vuole che le mostri” mi disse ed io giurai solennemente sollevando la mano.
Giuliano prese un grosso raccoglitore di foto dagli scaffali e lo aprì. Rimasi subito folgorato dalla prima foto che i miei occhi videro che era una grande fotografia di Concita completamente nuda e sdraiata sul letto in una posa molto Sexy.
“Capisci perché non vuole che le mostri?” disse Giuliano.
Deglutii e ripresi a sfogliare.
Concita compariva quasi sempre nuda o poco vestita, provocante, eccitante, a volte oscena in pose invitanti ed inequivocabili e via via sempre più orientate al porno.
Fu l’ultima foto che mi sconvolse più di tutte restandomi impressa nella mente. Ritraeva Concita in ginocchio, inginocchiata ai piedi di un maschio negro molto più alto di lei, intenta a succhiare con foga il suo grosso cazzo nero.
Non riuscivo a staccare gli occhi dalla foto
Notando la mia ammirazione insistente di quella foto “Vedo che ti interessa molto questa foto, oppure ti sta solo scandalizzando?” ruppe il silenzio Giuliano.
Mi feci forza e staccai lo sguardo dalla foto, voltandomi verso di lui che mi sorrideva.
“No, non scandalizzato, solo sorpreso:” replicai
“Sorpreso? davvero ?” disse lui
“Tu e Irina, come fate per mantenere vivo il vostro rapporto ?” mi incalzò
“Ma sai, le solite cose, niente di particolare. In pratica facciamo come tutte le coppie. la mia vita sessuale con Irina non è sicuramente fantasmagorica e tantomeno trasgressiva”
 Lui mi rispose dicendo “Si, anche noi i primi tempi abbiamo provato ad avere un rapporto sessuale soft ma non ha avuto un grande successo” rispose lui, sedendosi tranquillamente su di una poltroncina “poi un giorno le ho confessato le mie fantasie, lei mi ha capito e da allora è incominciato da oltre tre anni un meraviglioso gioco in cui cerchiamo di coinvolgere anche i nostri amici ” continuò mentre io lo ascoltavo e guardavo nuovamente le foto di Concita “anche lei si diverte un sacco sai, anzi molte volte, è lei ad inventare i nostri giochi”.
Non sapevo che dire e lo guardavo imbarazzatissimo. Sembravo un pesce fuor d’acqua.
Giuliano mi incalzò “Hai mai provato con Irina ?” mi domandò ed io risposi come un automa “No, certo che no, lei non è il tipo” dissi.
“Pensi che lei non abbia idee che possano essere considerate trasgressive?” disse lui con un tono di voce che mi lasciò sorpreso
 “Cosa intendi ?” gli dissi allarmato “Niente, niente, solo che spesso i mariti non conoscono a fondo le proprie mogli.
Giuliano proseguì “caro Corrado, molte delle persone che ci circondano hanno una falsa moralità e fanno credere di avere una vita sessuale di cui, a sentirle, si vergognerebbero anche ad accennare qualcosa. Nel privato poi fanno sesso selvaggio ma spesso solo in due. Spiano i loro figli e la curiosità maggiore la rivolgono alle figlie. Ti sei mai chiesto perché un uomo va a cercare le prostitute per accoppiarsi? A parere mio quelle persone non scopano per niente o hanno accoppiamenti insoddisfacenti. Pe la donna è la stessa cosa. Solo che loro non vanno a prostitute ma hanno gli amanti con cui scopano in casa su un bel grande letto oppure in hotel. Tieni conto che le donne, così come noi maschi,  hanno anche i loro sogni omosessuali. In tal caso noi cerchiamo un rapporto con i gay, loro invece con centomila scuse si isolano e lesbicano quanto tu non creda. Ad esempio, se io ti chiedessi se a tua moglie piacciono le donne tu che cosa risponderesti?” disse infine lui con un sorriso.
M’irrigidii e risposi con veemenza “Sono certo che Irina non è lesbica. Non credi che me ne sarei accorto?”
“Attento! Giuliano, non voglio offendere il tuo pudore, la tua intimità e tanto meno la tua grande educazione. Non ti ho chiesto se è lesbica, ma con la domanda intendevo dire solamente se a tua moglie possono piacere le donne. Penso tu sappia che molte donne sono fondamentalmente bisessuali senza saperlo e lo nascondono anche a se stesse a causa di stupidi tabu e remore che ne frenano i loro istinti” rispose lui con calma sorridente e sereno.
Io scossi la testa negando “No. Ne sono sicuro. Lei non ha mai frequentato assiduamente donne da cui poi sia stata sedotta”
“Quindi se ti dicessi, per ipotesi, visto che le nostre mogli si frequentano, non mi crederesti se ti dicessi che l’altro giorno Irina e Concita si sono divertite tantissimo?” mi domandò.
“Che intendi con ‘divertite’?”
“Niente! Che si è fatta sedurre da mia moglie”
“Vedi! Se non ci fosse confidenza fra di noi quel che mi dici sarebbe una chiacchiera da bar”
Mi stavo innervosendo per questa insistenza nell’affrontare questo argomento su Irina che riconoscevo essere una bella figa piacente a molti maschi ma questi discorsi così incalzanti ed intimi su di lei da parte di Giuliano non me li sarei aspettati.
“Tu devi essere matto!” dissi e mi alzai per andar via.
Lui si accorse che forse aveva forzato l’argomento e mi pose una domanda bloccandomi “Se sei così sicuro mi faresti un piccolo favore?”
In quel momento pensai che lui fosse un gay latente o clandestino.
“Che cosa vorresti ?” gli domandai in modo lievemente brusco
“Niente. Vorrei che tu venga con me ora camminando silenziosamente senza parlare e che dopo quel che vedrai non accadrà niente e resterai tranquillo”
Gli feci un cenno di assenso e subito dopo Giuliano aprì lentamente la porta e camminò con io dietro di lui a passi felpati verso la cucina, si sporse leggermente dallo stipite, poi indietreggio e mi fece cenno di guardare facendomi un gesto con un dito per mantenere il silenzio.
Sentivo ansimare e mugolare. Non sapevo che cosa pensare. Mi dicevo che Irina non poteva essere e neanche Concita; le avevamo la sciate insieme in salotto. Quindi il mio pensiero andò alla proiezione di un film o alla presenza di qualcun’altra persona.
Lentamente, mi avvicinai alla porta, il cuore batteva impazzito per l’emozione della sorpresa, sporsi leggermente la testa, e rimasi paralizzato: mia moglie, Irina, era appoggiata al lavello, con la gonna totalmente sollevata, il tanga di lato ed il sesso esposto davanti agli occhi di Concita, le mani sui seni. Concita era accosciata davanti a lei, il volto immerso nella figa dell’amica, intenta a leccarla molto piacevolmente, ed anche lei con la gonna sollevata ed una mano sul suo sesso intenta a masturbarsi altrettanto furiosamente.
Per alcuni istanti, rimasi paralizzato dalla curiosità a guardarle mentre il mio sesso s’inturgidiva velocemente poi mi ritrassi bruscamente.
Osservai Concita che guardava Irina intensamente, le avvicinò il viso, la vidi chiudere gli occhi e appena le labbra si sfiorarono, Irina socchiuse la bocca e Concita la sua si scambiarono un bacio che divenne subito sensuale, perdendosi una nella bocca dell’altra, le mani a percorrevano una la schiena dell’altra, poi i culi, poi le cosce.
La mano di Concita dopo aver accarezzato le natiche di Irina spostò la gonna che era diventata una fascia che cingeva i lombi sollevandola sopra il sedere. Irina, che aveva passato la mano sotto il costume cercò di far superare il rilievo del culo di Concita. A quel punto si sollevarono e ridendo, ognuna di loro si sbarazzò dell’unico indumento che ancora le copriva e furono nude una di fronte all’altra.
Stranamente subentrò in loro una sorta di timidezza guardando con desiderio non dissimulato una il corpo dell’altra. Le tette di Concita benché voluminose erano compatte, il suo ventre era ornato da una peluria verticale che finiva sul clitoride ed era rada e molto meno scura dei capelli. Lei stava guardando il vertice del monticello dove l’assenza di peli lasciava vedere la sommità della figa di Irina che in quel momento aprì maggiormente le ginocchia per una richiesta implicita di sesso.
Lo sguardo di Concita risalì carezzevole alle tette della mia donna poi fissandola negli occhi e pose entrambe le mani al di sopra di esse, adagio le fece scendere con una lieve carezza sfiorandole appena con i polpastrelli delle dita ma con l’effetto immediato di far inturgidire i capezzoli, così che quando quelle dita si soffermarono su di essi, ad Irina le sfuggì un sospiro simile ad un lamento di piacere.
Irina ha sempre sognato di avere dei seni come quelli di Concita che stava  accarezzando, e Concita desiderava averli come quelli che possono contenere fra di essi un membro maschile e lasciarlo scorrere fino a ricevere contro la gola il getto caldo del godimento dell’uomo.
Irina per la verità qualche volta ha provato a farlo ma con risultati poco entusiasmanti.
Irina si allungò con un sorriso invitante e Concita l’abbracciò premendo le sue mammelle sopra le tette generose mentre le loro lingue si accarezzavano inseguendosi nelle bocche.
Non si poteva certo dire le due donne fossero delle ragazzine ossute.
I gesti di Concita erano più audaci e decisamente stava prendendo l’iniziativa, osando, portandosi sopra di lei e baciandola in continuazione  insinuò una gamba fra le sue, spingendola fino ad accarezzare con la coscia la figa della sua amica.
Irina facilitò i movimenti raccogliendo i piedi contro il sedere di Concita, sollevando le ginocchia che spalancò e adagio si volse di fianco attenta a non cadere. Si spostarono un po’ all’indietro allungando le gambe in modo da incunearle incastrando le cosce una in quelle dell’altra così che i loro sessi entrarono in contatto.
Sia io che Giuliano sentimmo Concita dire “ L’altra volta non pungevi “facendo una piccola smorfia.
Mi ricordai che dovevano essere più di quindici giorni che Irina non andava a depilarsi con cura. Mi ricordai anche che si depilava in modo quasi maniacale prima di fare all’amore.
Irina spinse premendo la figa contro quella di Concita in un bacio umido. Entrambe si sollevarono sulle braccia per guardarsi, accarezzandosi i seni senza smettere di strofinare i sessi cercando ognuna il clitoride dell’altra.
Tutto questo lo fecero occhi negli occhi per non perdere nulla delle sensazioni che si procuravano, non vergognandosi di dirsi parole dolci e sconce perché tutto veniva dal piacere che provavano. Si districarono poi lentamente portando le dita ognuna di loro ad accarezzarci la figa in una lenta masturbazione senza smettere di fissarsi.
Con Giuliano vedemmo la mano di Concita scendere lungo la schiena, sulle reni, accarezzare i glutei, insinuarsi all’interno delle cosce socchiuse di Irina ed afferrata una di queste cercare di attirarla sopra di lei. Mia moglie non mi fece pregare e salì cavalcioni sopra il busto di Concita rivolta verso la minuscola macchia di peli che impreziosiva il suo pube vezzosamente. Con un solo movimento offrì la sua fighetta alla bocca dell’amica che appena sentii la sua lingua separare le labbra si abbatté in avanti mettendo il viso nella morbidezza delle cosce spalancate in un appassionato sessantanove.
Concita avviò quel meraviglioso 69 con il coprire con la labbra la figa della mia compagna assaporandola come fosse una bocca, spingendo la lingua e muovendola come a cercare un’altra lingua che ovviamente non c’era ma trovò e assaporò il nettare che secerne la vagina che aveva saputo eccitare e constatò la dura consistenza del clitoride. Con Concita, Irina ebbe così modo di odorare desiderio sessuale di un’altra femina ed il sapore particolare della sua figa ed anche la turgidità di un clito che era cresciuto un po’ più del solito.
Si leccarono senza risparmiarsi, succhiando una il clito dell’altra, accarezzandosi fra le cosce, fra le natiche, stuzzicandoci l’ano, bagnandolo con i succhi provenienti dalle vagine per poi penetrarlo con un dito, continuando a leccarsi e a succhiarsi.
Stando sempre dietro la porta le vedemmo le due donne avere l’orgasmo sobbalzando, scosse da fremiti, le bocche incollate una al sesso dell’altra soffocando in essi i gemiti e infine separarsi spossate ma appagate. Fu quella l’occasione per accarezzasi, esplorando ancora i corpi che le avevano rese felici.
Le sentimmo parlare di sesso liberamente come se ne parla fra amiche intime, ridendo degli uomini, di come è facile illuderli e ingannarli e di com’è bello goderseli, parlarono sopra tutto di noi mariti, delle nostre capacità amatorie, dei nostri cazzi e di altre cose ancora.
Giuliano mi toccò lievemente e silenziosamente mi ricondusse nello studio.
 “Siamo due uomini fortunati Corrado. Abbiamo due splendide mogli. Credo che stasera entrambe saranno caldissime e vogliose in pieno arrapamento” mi disse mentre io mi accasciavo sulla poltrona tra eccitazione e rabbia. Ero sconvolto dalle mille idee che mi venivano in testa ed eccitato dalla situazione e combattuto dall’aver visto mia moglie fare sesso con una donna.
Mentre mi domandavo se mi avesse tradito Giuliano proseguì “Ciò che Concita ama in modo particolare delle altre donne, è sentire la coscia che nei suoi movimenti accarezza il culetto dell’altra quasi a volerne aprire le natiche mentre ognuna afferrata la caviglia dell’altra ne tira la gamba in modo da stringere fra i seni i polpacci per poi prendere in bocca, e leccare, e succhiare ad una ad una le dita dei piedi; una raffinatezza che solo le donne sanno praticare”
Io ero squassato da un dilemma interno ed ero indeciso se mi amasse comunque.
L’erezione e la voglia di scopare erano alle stelle.
D’accordo con Giuliano uscimmo dallo studio come se non avessimo visto niente.
Ci ritrovammo in soggiorno e sia io che mia moglie non tardammo a salutare e tornare a casa.
Non feci cenno alla scena vista ma nel tornare a casa non parlammo.
Come aveva previsto Giuliano Irina quella sera era caldissima. Prese lei l’iniziativa, succhiandomi a lungo con una passione che non le conoscevo. Io mi eccitai tremendamente in pochi istanti perché nella mente ricordavo quelle poche immagini rubate di lei e Concita in cucina.
I preliminari furono pochi. La misi sotto di me e la penetrai, facemmo all’amore selvaggiamente ed alla fine ci stendemmo l’uno al fianco dell’altro esausti.
“Ti piacciono Giuliano e Concita” le domandai
“Certo sono simpatici” rispose lei strofinandosi su di me
“Non intendevo in quel senso, intendevo sessualmente” le dissi io
A quella risposta lei ebbe un soprassalto, accese l’abatjour e mi domandò senza guardarmi “Sei impazzito?”
“No, semplicemente ti ho visto con Concita questa sera” le dissi.
Ebbe in quel momento una crisi di pianto trovando scuse insensate.
Non sopportavo vedere le donne piangere e per calmarla le accarezzai i capelli tranquillizzandola.
“Tranquilla amore, non è successo nulla, o meglio, non sono arrabbiato. Ora sono solo eccitato. La scena che ho visto a cui tu partecipavi mi ha arrapato moltissimo”
Irina trovò la forza di guardarmi ed io la attirai a me baciandola, poi le raccontai tutto di Giuliano e Concita. Le dissi anche che trovavo Concita eccitante, che mi spinsi anche a dirle che mi eccitava l’idea che noi quattro potessimo farlo tutti assieme senza approfondire l’idea dando libero sfogo alle mie fantasie.
Lei mi fissava senza parlare e quando ebbi finito rimase in silenzio pensierosa.
“Ora sono io ad averti scandalizzato?” le domandai e lei scosse la testa.
Non passò un secondo e si chinò per prendere in bocca il mio sesso che nel frattempo si era nuovamente eretto; lo succhiò e masturbò con grande foga continuando anche dopo che la avvisai dell”orgasmo imminente. Per la prima volta in vita sua mi fece venire nella sua bocca e bevette senza difficoltà il mio sperma apprezzandone il sapore e dicendomi che quel momento lo aveva sognato tante volte. Aggiunse che mi avrebbe fatto venire altre volte per avere in bocca il mio seme ed ingoiarlo.
Circa la sua lesbicata con Concita non ne parlammo ma era implicito che avevo gradito vedere la sua prestazione con l’amica e che la avrei voluta vedere all’opera altre volte.
Nei giorni successivi vedemmo ancora Giuliano e Concita non certo per complottare tutti insieme la nostra prima esperienza trasgressiva.
Li invitammo a cena da noi per una serata apparentemente normale. Dopo cena ci radunammo in salotto e Irina con una scusa si allontanò.
“Giuliano, mi avevi chiesto tempo fa di mostrarti i filmini di Irina in topless, ti ricordi?” chiesi con noncuranza, “Veramente no, ma non mi meraviglierebbe vederli” rispose lui ridacchiando stringendo affettuosamente Concita.
Continuai “Purtroppo, io non sono come te. Non faccio molte foto e non ho mai fatto un filmino per cui ti dovrai accontentare dell’originale” e appena ebbi concluso le parole Irina comparve nella stanza, indossando solamente un ultra microscopico perizoma e sfoggiando il suo meraviglioso Topless.
Un sorriso compiaciuto e malizioso comparve sul volto di Giuliano.
“I miei complimenti Corrado! Tua moglie ha un meraviglioso paio di tette” commentò applaudendo.
“Tesoro, non vorrai sfigurare di fronte alla tua amica” disse poi rivolto alla moglie.
Concita sorrise, si levò dalla poltrona dove era seduta e sfilò rapidamente il vestito rimanendo in perizoma e reggiseno ma pochi istanti dopo anche quello volava via. A mia volta io applaudii.
Concita si chinò su Giuliano e gli sussurrò qualche cosa in un orecchio “Per me va bene, ma prima chiedilo anche a Irina”.
La brunetta corse eccitata da Irina e la scena si ripeté ma questa volta anche Irina le disse qualche cosa in un orecchio.
Concita mi raggiunse e si chinò su di me. Le sue tette erano di giovane donna erano sode e ben formate e quando si chinò su di me sembravano ancor più grandi.
“Corrado, tesoro! Ho veramente grande voglia di succhiartelo ma Irina non mi da il permesso se tu non le concedi di fare lo stesso a Giuliano. Ti prego acconsenti!” mi disse implorante ed accarezzandomi le guance. Io annuii voltandomi e sorridendo a Irina.
Con un urletto Concita si gettò ai mie piedi aprendo i miei pantaloni, me li sfilò e mi strappò letteralmente i boxer, prese in mano il mio cazzo semi eretto. Lo guardò e commentò con soddisfazione che era depilato. Dopo averlo masturbato un poco se lo affondò in bocca con un gemito di soddisfazione. Quando fu ben turgido lavorò abilmente sul glande e sull’asta.
Voltai lo sguardo verso Giuliano.
Irina aveva lo sguardo fisso su di me mentre il cazzo di Giuliano affondava nella sua bocca e lui le palpava il bel culo.
Concita mi succhiava avidamente le palle facendomi gemere di piacere. Con gli occhi tornai a guardarla e lei continuò a succhiare fissandomi per accertarsi che mi piacesse quel che faceva e dirmi con lo sguardo che anche lei gradiva il sesso nella sua bocca, poi risalì con la lingua e riaccolse il cazzo in bocca affondandolo fino alla gola.
Voltai nuovamente lo sguardo verso Giuliano e Irina.
Lui si stava spogliando ed anch’io allo stesso tempo feci altrettanto.
“Irina tesoro, posso scoparmi la tua amica?” domandai
“Certo Corrado! Io intanto proverò il delizioso cazzo di Giuliano” rispose lei interrompendo per un attimo il pompino.
Presi Concita per le spalle e la feci sollevare. Lei mi salì in grembo ed io presi a strusciarle il glande tra le grandi e le piccole labbra madide d’umori. Lei ormai in preda alla libidine ed alla voglia di avere un cazzo nella figa con un gemito si abbassò facendoselo affondare nella vagina. Si inchinò leggermente per affondare il mio sesso fino al suo utero e nel fare questa mossa mi sommerse il volto con le belle tettine che presi a palparle e baciarle succhiandole i rosei e duri capezzoli mentre le mie mani si posavano sul suo splendido culetto godendomi le marmoree natiche. A quel punto Concita si sollevò prendendo a danzare con foga sul mio cazzo.
Voltai lo sguardo e vidi Irina carponi sul divano con Giuliano alle sue spalle che la scopava alla pecorina chino su di lei intento a palparle le stupende tette. Lui si voltò e vide che li guardavo.
“Vieni Corrado! lascia per un attimo Concita. A lei penseremo più tardi. Credo che in questo momento Irina ti succhierebbe molto volentieri il cazzo” mi disse.
Ebbi un attimo d’esitazione ma Concita si staccò da me e mi spinse a raggiungere i due.
Mi portai davanti a Irina porgendole il cazzo eccitatissimo e lei sollevò la testa per accoglierlo in bocca, succhiandolo con foga.
Ammiravo la scena quasi fossi distante ma vedere la mia donna scopata da un altro, percepire dalla voracità della sua bocca sul mio cazzo  e quanto le piacesse, ben presto scatenò anche me. Poco dopo io la afferravo per i capelli chiavandola letteralmente in bocca gustandomi la sua lingua ed il massaggio vellutato delle sue labbra, mentre Giuliano la scopava facendole risuonare oscenamente le chiappe ad ogni affondo. Irina gemette sempre più forte scuotendo e facendo vibrare il corpo preda di poderoso orgasmo che parve non terminare mai.
Giuliano , si rivolse a Concita “Vieni tesoro! ora penseremo a te” disse.
Concita mi prese per mano e mi fece sedere calandosi nuovamente sul mio cazzo affondandolo nel ventre.
Giuliano si staccò da Irina che si abbandonò esausta sul divano raggiungendo la moglie che danzava sul mio cazzo e la baciò palpandole voluttuosamente le tette.
“Vuoi anche me amore?” le domandò e lei annuì.
Vidi Giuliano portarsi alle spalle di Concita ma confuso dall’eccitazione non capii cosa stesse facendo sino a che non la sentii gemere e poco dopo percepii il cazzo di Giuliano che affondato nel culo passava a pochi millimetri dal mio diviso solamente da una sottile membrana.
Iniziammo a chiavarla con tutte le nostre forze mentre gemeva e ci incitava. Poi Giuliano si rialzò un poco e si voltò verso Irina chiedendole “L’hai mai fatto così Irina?”
Volsi lo sguardo verso di lei. Ci guardava con occhi sorpresi ma allo stesso tempo eccitati.
“Senti come gode la tua amica, guarda come le piace” continuò Giuliano.
Entrambe la chiavavamo con foga.
Concita si era abbandonata su di me gemendo in continuazione scossa da grandi orgasmi.
“Riempitemi, riempitemi tutta” gemeva “Voglio sentirvi godere dentro di me, voglio sentire la vostra sborra colami nella figa e nel culo” urlò in preda all’esaltazione.
Per me era troppo e sentii l’orgasmo arrivare. Lo dissi agli altri che mi osservarono per vedere cosa avrei eruttato.
Venni fissando mia moglie che si masturbava.
Il mio cazzo prese a contrarsi incontrollato ed a scaricare spruzzi di sperma nella vagina di Concita.
Poco dopo anche Giuliano veniva a sua volta riempendole il culo e l’intestino di caldo sperma.
Io e Giuliano ci accasciammo esausti ma Concita ancora insoddisfatta si spostò andando ad offrire la vagina alla bocca di Irina “Leccamela Irina! Leccamela e bevi lo sperma di tuo marito” disse prendendo il volto di Irina ed affondandolo tra le sue cosce.
Mia moglie lanciò un gemito e la vidi leccare avidamente mentre con la mano si accarezzava.
Esterrefatto la vidi godere nuovamente.
“Corrado è stata una serata fantastica. Ora dovrai darti da fare con il culetto di tua moglie perché la prossima volta riserveremo a lei lo stesso trattamento ed è bene che tu prima la prepari adeguatamente” mi disse Giuliano scoppiando poi in una grande risata.
Sono passati pochi mesi da tutto questo e ripensandoci mi pare ancora impossibile che tutto possa essere accaduto tanto in fretta.
Riguardo le foto dell’ultima festa a casa di Giuliano e Concita, rivedo mia moglie riempita in ogni buco, il volto stravolto dal piacere e stento a riconoscerla
Nonostante tutto mi piace oggi più di ieri. L’adoro cosi terribilmente puttana ma anche così unicamente mia. Non tornerei mai più indietro e lei pure.
Entrambi siamo incredibilmente grati a Giuliano e Concita per la nuova vita che ci hanno donato.

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