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Gavina è una amica di mia madre ed anche vicina di casa. È coetanea di mia madre, ha 45 anni, una corporatura che non passa indifferente alla vista, con rotondità ben marcate che fanno venire voglie di tutti i generi ed un’aria da donna dedita la sesso in continuazione come se nella sua vita ogni gesto fosse sempre pieno di erotismo. A me fa arrapare ogni volta che la vedo, l’ho sempre trovata così e tutte le volte che viene a trovarci, nello stare seduta in salotto con mia madre, ha mostrato delle belle gambe che mostra sempre sollevando la gonna al di sopra della mezza coscia a volte accavallandole, a volte tenendole leggermente aperte, a volte tenendole proprio aperte. Tutte e tre le posizioni mi eccitano ma l’ultima in particolare mi permette di vedere cosa c’è nella parte nascosta tra le sue cosce. Anche le sue scollature non sono da poco, sono sempre molto generose mostrando sempre il petto e spesso il solco del seno fra le tette che sembrano voler uscire dalle magliette che qualche volta mostrano capezzoli duri e sporgenti.

Non ho bisogno di precisare che non si contano le seghe che mi sono tirato pensando a lei. Come si fa a non pensare all’erotismo che emana?

Sono abituato alle belle ragazze ed anche a riconoscere le belle donne che attirano il mio sguardo. Vivo in una città di mare e vado spesso in una delle spiagge, ci vado in tutte le stagioni. Il freddo non mi impensierisce, ovviamente il caldo lo stempero tuffandomi in acqua. Ho anche la fortuna di vivere dove l’acqua è molto pulita, trasparente e di colore da far invidia a note isole dell’Oceano Indiano.

Era una giornata un po’ strana di maggio quindi di tarda primavera, tirava un po’ di vento e il sole non si decideva a riscaldare la sabbia.

Dicevo a me stesso che forse quello era il motivo per cui in spiaggia c’era pochissima gente.

La situazione mi stava annoiando anche perché, giovane come sono, ho necessità almeno di vedere qualche fighetta che rallegri i miei occhi ma di ragazze o di belle donne mature neanche l’ombra, non se ne vedono proprio.

Tornavo a casa deluso e mi sto incamminando verso casa, quando, proprio nella stradina che porta alla spiaggia, vedo lei: signora Gavina. Lei andava in spiaggia portando una ampia borsa dove sicuramente ci dovevano essere tutte le attrezzature che donne si portano al mare e sottobraccio un telo da mare.

Mi sono detto in una frazione di secondo che quella poteva essere un’occasione per stare con lei e solo noi due. Perciò appena la vedo mi offro di portare la borsa, lei mi sorride “Come sei caro, Gigi!”

Arrivati in spiaggia le apro l’ombrellone e ci accomodiamo su due sdraio che la ditta che gestisce la spiaggia ha lasciato lì per mancanza di clienti. Apro anche l’ombrellone e sistemo le sdraio per stare vicini. Intorno non c’è nessuno perché la giornata non è delle migliori.

Dopo essersi accomodata la donna mi fa “Visto che non c’è nessuno, mi metto in libertà. Non ti scandalizzi se mi tolgo il reggiseno, vero?”

Quelle parole mi hanno fulminato ma allo stesso tempo è ciò che desideravo da tempo.

“Ma si figuri! Però, se vuole restare da sola per essere ancora più libera, me ne vado” ma lei prontamente “No, no! Resta, resta! Così se arriva qualcuno mi avvisi e mi copro. Sai non è sempre che denudo il seno. Mi dà disagio mostrarlo a coloro con cui non ho confidenza”

Mentre pronunciava quella frase ha sganciato dalle spalle i gancetti ed assisto alla tanto desiderata esibizione delle tette di Gavina.

Penso che si possa ben capire che avevo il cuore che andava a mille ed il cazzo che ha cominciato a muoversi sotto il costume da bagno.

Mi è apparso un seno ben tornito e sodo che sfidava l’età avendo una buona turgidità, non era cadente, con due bei capezzoli scuri e irti puntati in avanti.

Sul momento non mi sono chiesto se le tette fossero rifatte.

La donna non poteva non notare il mio stato di inquietudine, anzi se ne è accorta e fissa con insistenza il rilievo dei miei pantaloncini mettendomi in difficoltà e non so che fare.

“Vedo che non ti dispiace guardarmi, Gigi” mi dice all’improvviso aumentando il mio stato di disagio davanti a lei.

“Beh, è un bel vedere! Certo che lei non ha niente che possa sfigurare con le belle ragazze anche ben dotate” rispondo con una battuta sorridendo e facendole capire che ciò che vedo mi piace.

Gavina va oltre alla battuta e replica ancora “Oltre al vedere, che suppongo sia un piacere per gli occhi, puoi anche toccare, se vuoi…” dice sorridendo e parlando in tono malizioso.

Lei ha fatto inaspettatamente un’avance molto esplicita, non me l’aspettavo.

Intanto si volta verso di me mostrandomi quelle belle tette da MILF.

Quel suo comportamento per qualche secondo mi lascia tramortito ed imbambolato.

Mi chiedo che fare, come comportarmi. Dicevo a me che se non agisco faccio la figura dello scemo ma se non agisco l’occasione è perduta e chissà se mai la riavrò.

È sempre Gavina a togliermi dall’imbarazzo perché è lei che sta comandando il gioco della seduzione continuando a sorridermi maliziosamente.

Infatti mentre lei continua a sorridere si accarezza voluttuosamente quelle belle mammelle come ad offrirle. Di sicuro a lei quel massaggio piace e sa che è molto erotico. Mi sta seducendo ed io la lascio fare come ipnotizzato.

Mi dico che ci provo, al più riceverò un rifiuto ed uno schiaffo insieme alla sua offesa.

Allora mi avvicino a quel corpo e lascio andare le mie mani che prima sfiorano le tette e poi le palpeggiano con una certa disinvoltura.

È bello toccarle, accarezzarle ma all’improvviso Gavina interrompe tutto ed io mi spavento. Pensavo che dopo il piacere iniziale lei andasse via pentendosi, invece cambia repentinamente discorso “Senti, non ti dispiace se mi accompagni a casa? Mi sa che qui non c’è l’atmosfera adatta per stare in topless e poi con questo sole che compare a tratti c’è anche freddo. Vorrei tornare a casa. Ho paura di prendermi un raffreddore che in questa stagione non è proprio il caso!”

Quella variazione di programma in atto mi lascia basito e un po’ contrariato. Mi dico “Cazzo! Vuoi vedere che questa se le fa toccare appena, mi arrapa e poi mi costringe a delle seghe furiose?”. Non mi resta che fare buon viso a cattivo gioco. La aiuto a raccogliere le sue cose, chiudo l’ombrellone, piego le sdraio mentre nella mente pronuncio le peggiori male prole verso Gavina che in pratica si era divertita a farmi arrapare, la accompagno a casa e stavo per salutarla quando mi ha detto “perché non entri? Ti voglio offrire qualcosa. Sei stato così gentile”

Non posso rifiutare l’invito e mi fermo a casa sua per prendere una bibita fresca ed appena chiusa la porta “Scusa un attimo, vado di là!” e meno di un secondo dopo ricompare davanti a me senza reggiseno dicendo a bassa voce avvicinandosi a me “Ora possiamo riprendere da dove eravamo rimasti! Qui nessuno potrà infastidirci”

Ora diventa chiaro il motivo della sua fuga dalla spiaggia e la sua fretta di rientrare a casa.

Mi prende le mani e le poggia su quelle splendide tette ed io non impiego molto a succhiare i suoi capezzoli turgidi ed appuntiti dando loro dei piccoli morsi così come fanno i bambini.

Le mie mani non restano ferme e scendono sui suoi fianchi e poi ricongiungendosi nell’inguine, infilo due dita dentro la sua mutandina e scopro che la figa è già tutta bagnata.

Lei con una mossa rapida si inchina ed abbassa i miei pantaloncini poi si abbassa e mi prende, senza indugi, il cazzo in bocca per spompinarmi alla grande per qualche minuto, mi conduce nell’ampio soggiorno dove si spoglia della mutandina e, distendendosi sul divano, apre le sue cosce burrose, mi fa avvicinare a lei e si infila da sola il cazzo già bello inalberato.

In men che non si dica ho visto realizzare il sogno di tante seghe che le avevo dedicato.

Se ci penso la donna era una maialina che sapeva da molto tempo cosa stava progettando.

Le visite a casa, le gambe scoperte e messe ben in vista, l’avermi incontrato sulla stradina della spiaggia e la fuga quasi precipitosa non erano casuali ma ben progettate con buona tempistica che denota nella donna il saper giocare con la seduzione ed anche la consapevolezza che sapesse di essere troia.

Facendomi le seghe me la immaginavo porca ma non pensavo che arrivasse a quel punto.

Scopandola le ansima, si dimena, dice parole incomprensibili ed anche ben chiare, poi comincia a gridare più forte fino a venire con spasmi di tutto il corpo, contorcendosi, spingendo il suo bacino contro il mio affinché potessi entrare più a fondo possibile, sgrillettandosi, chiudendo gli occhi e succhiandosi il braccio sinistro. I suoi sussulti e la vista di quella MILF così speciale mi portano ad avere in pochi istanti un orgasmo che mi fa depositare nella sua figa almeno tre spruzzi di sborra prima che trovi la forza per metterle sul triangolo pubico molto poco peloso il resto che producono i miei testicoli.

Quell’orgasmo la ha stordita ed anche io lo sono. Restiamo abbracciati a sbaciucchiarci, a guardarci negli occhi in cui vedo chiaramente il piacere torbido della libidine che non è certo sparita.

L’inesperienza mi dice che Gavina ha qualcosa in mente.

Appena si riprende un po’ mi chiede “Come stai?”

“Sto bene e tu?”

“Meravigliosamente! Sai che ti dico? Ne ho ancora voglia. Che ne dici se proseguiamo?”

Dovevo essere impazzito.

Ho risposto “Perché no!” e lei dalla sua borsa da spiaggia, che era lì vicino, estrae un tubetto di crema e mi dice “Sai che devi fare, ora?”

Lì per lì non capisco ma poi senza capire bene annuisco.

Lei come al solito non mi dà tempo, si gira a pancia in giù e mi offre il suo bellissimo culo tra bellissimi glutei ben sodi.

Chissà cosa mi è passato in mente in quel momento. È stato un tutt’uno piegarmi in avanti, infilare la lingua tra le grinze dello sfintere, leccare ed insalivarlo, lubrifigarlo con la crema e indirizzare il cazzo verso quel muscolo.

Gavina proprio mentre sto per introdurmi in lei, prende il telefonino e fa una chiamata.

Ciò mi stava per bloccare la chiavata e mi sono fermato perplesso e stavolta incazzato, ma lei si volta appena e mi fa segno di non interrompere e con il dito sulla punta del naso di stare in silenzio.

L’incazzatura mi è passata all’istante e l’arrapamento è salito di nuovo al massimo.

“Pronto amore, come stai? Ah sapessi quanto mi manchi! Mi sento sola. Ho tanta voglia. Non so se ce la faccio a resistere. Tarderai a tornare? Sai, non vedo l’ora che ritorni. La mia figa è in ebollizione. Deve avere una febbre terribile. Se la bagno l’acqua bolle, la temperatura deve essere 100 gradi, aaahhh!”

Non sento l’interlocutore ma lei riprende il dialogo con “Ma guarda! Lo voglio anche nel culo. Non credere che mi accontenti di così poco!”

Ma la conversazione non ha termine.

Da come rispondeva all’interlocutore capisco che Gavina stava parlando col marito. Io pensavo fosse un amante.

Io arrapato come mai prima ho cominciato a chiavarla in culo avendo quella conversazione moltiplicato di molto la mia eccitazione.

“Oh, amore, sììhh, sono tutta eccitata! Mi sono messa qui sul divano, ho le cosce ben spalancate ed ho due dita dentro nella figa. Tu che stai facendo? Perché non ti metti comodo anche tu che mi fai compagnia?”

Dall’altra parte della comunicazione qualcuno penso si stia masturbando.

E Gavina continua “Sì, dai, apriti i pantaloni e tiralo fuori! E’ duro, vero? Dai, spingi, infilamelo tutto! La figa è già tutta bagnata. Sì è molto bagnata e tu ti stai segando?

Ed io continuo a montarla come una vacca in calore.

“Te l’ho detto! Oggi ho voglia di prenderti in culo. Sì, me lo devi ficcare in culo, hai capito bene, ho voglia di essere inculata!”

Che troia!

Gavina l’amica di mamma ora è con me a far sesso e la sto inculando mentre parla al telefono col marito e gli fa fare una sega.

Sono dentro di lei e mi sembra di stare in paradiso.

La sto montando così bene che resistere alla sborrata è difficile anche perché lei si muove per favorire le sue sensazioni e così le fa nascere anche a me muovendo il sedere in modo sensuale come se fosse presa da chissà quale voglia irrefrenabile risucchiando tutto il mio cazzo nell’intestino.

Ciò che mi eccita e mi tiene arrapato facendomi gonfiare il cazzo come mai me lo sono visto è il parlare con il marito ed allo stesso tempo fare ciò che lei dice.

“Ancora!, sìììhhhh! Di più dai! Spingi, spingi più forte, più in fondo! Ohh sìì, così, sì così! Dai, che è bello! Dai, dai, mi devi sfondare con il tuo cazzo! Sì spaccami tutta! Inculami, inculami, sììhhh inculamiiii!! Che bello essere inculata, tesoro! Amore, ti prego non smettere di segarti. Chiavami, riempimi di sborra. Ti voglio sentire tutto dentro quando vieni. Vienimi nel culo, lo sai che mi piace molto ohhh uhhh sìhhh, che bello, spingi ancora. Così, co…sì, bravo! Ecco cosììììì”

La libidine di Gavina penso ci abbia fatto venire nello stesso momento o comunque quasi insieme. Forse anche il marito è venuto insieme a noi o comunque durante le fasi finali della telefonata.

Anche io le ho sborrato in culo e non molto dopo essere venuta chiude la telefonata con “Aaaah! Ora sì che sono soddisfatta! Ero al massimo della troiaggine e non ce la facevo. Amore, sei stato grande! L’ho sentito nel culo come se tu fossi qui. Di la verità che sono una gran troia! Guarda che stasera si replica da non al telefono, lo voglio ‘live’!”

Chi mai avrebbe immaginato un’esperienza di questo genere così erotica, anzi direi porno? Mi sembrava di vivere in un film di quel genere ma senza un regista. Forse sono un bravo attore. Comunque resta il fatto una chiavata così è davvero indimenticabile.

Facevo queste riflessioni durante il periodo di stanca dell’amplesso.

Ma lei non era stanca come me, si era ripresa abbastanza velocemente e non faccio a tempo a rendermene conto che a quel punto Gavina si rigira, si mette la mano tra le cosce, raccoglie con le dita un po’ dello sperma che cola dalle chiappe e se le lecca, poi mi dice con quegli occhi da maialina “Sapessi quanto mi è piaciuto mettergli le corna in diretta a mio marito! Non crederai che lui si scopi solo me? A voglia che se ne è scopato di puttanelle da quattro soldi! Non immagini nemmeno quante ma qualcuna me la sono fatta anche io ed ho saputo come le chiava. Forse lui non lo sa, non me ho ha mai detto, che almeno cinque di quelle ragazzine sono mie amanti fisse. Non immagina nemmeno che la moglie gli rende pan per focaccia ripassandosi le bambinelle e non solo! Talvolta mi piacciono anche i maschietti! Tu che ne dici!”

Ed ha proseguito “A proposito di puttane, tu pagheresti per una scopata come questa?”

Le rispondo sorridendo “Credo che una chiavata così non abbia prezzo. Comunque vorrei conoscere almeno una delle ragazzine. Se ci sta la potrei anche inculare oppure farle vedere come è bello farlo in culo guardando noi. Dico bene?”

Gavina sorride divertita, mi abbraccia e mi bacia lascivamente mettendomi la lingua in bocca per alcuni minuti, poi conclude “Va bene, oggi per te è una giornata fortunata. Una troia come me non la trovi di sicuro tutti i giorni. Rivestiti va’!“

Mi sono reso conto che recitando perfettamente le veci del marito le ho sborrato in culo e lei la sento pienamente soddisfatta.

Mi alzo, mi rivesto e, prima di uscire di casa, le chiedo “Dimmi una cosa, ma parla sinceramente, stasera, davvero continuerete con tuo marito la chiavata iniziata la telefono?”

Non mi risponde ma maliziosamente sorride contenta con un filo di orgoglio “Ora va, ne riparliamo uno di questi giorni. Verrò a trovare tua madre e troverò modo di parlarti da solo così vedremo quando incontrarci e dove”

Gavina è venuta a trovare mia madre ed i nostri incontri sono proseguiti con le dovute cautele per non insospettire nessuno.

Ero diventato l’amante segreto di Gavina.

I mesi estivi erano passati e la confidenza di Gavina con la mia famiglia era aumentata tanto che mia madre sentivo che le faceva sempre maggiori confidenze.

In inverno poco prima di Natale ho visto gavina particolarmente pensierosa e alle mie domande sfuggente, reticente ma non ho insistito più di tanto, un po’ per discrezione, un po’ per la convinzione che prima o poi si sarebbe aperta ed anche per paura che mi dicesse di terminare la nostra relazione clandestina.

Un pomeriggio, mentre stavamo eravamo a letto, mi ha confessato il motivo delle sue preoccupazioni.

“Mi fa piacere che ti sia accorto che è da un po’ sono preoccupata. Ho un problema che mi preoccupa, o meglio, è tua madre Lilly che ne ha uno”

“Cioè? Ora sono curioso. Mi devi dire tutto. Ma è grave?”

Gavina mi ha risposto “Non c’è nulla da scherzare. Tuo padre la sta pressando da alcuni mesi rendendola molto nervosa. Lui vuole darti un fratello o una sorella. Insomma quello che sarà, ma non riesce a restare incinta eppure scopano anche molto”

Ero a letto con Gavina e a dir la verità pensavo a come l’avrei scopata e le risposi un po’ svogliatamente “Umm. Non credo che sia il caso di drammatizzare. Potrebbero adottare un bambino oppure tentare il concepimento in provetta. In fin dei conti lo fanno in tanti. Non ti pare?”

“Eh, fosse così semplice! Tuo padre, lo sai, non la pensa così, di certe pratiche non vuole neanche sentirne parlare. Lilly mi ha detto che quando ne hanno parlato, lui si arrabbiato moltissimo come mai lei lo aveva visto. Lui non sa che è sterile ed è qui il problema. Tua madre lo ama e non vuole deludere le sue attese”

“Mi è venuto un dubbio quando ho sentito che mio padre è sterile “Chi è il mio padre genetico?”

Le rivelazioni di Gavina mi hanno reso più attento a ciò che mi stava dicendo. Mai avrei immaginato quella situazione e con aria seria ho detto “È un bel casino! Però, che ci possiamo fare noi?”

Gavina ha sospirato profondamente e poi facendosi coraggio “Ecco, io ci ho pensato a lungo, ne ho parlato a lungo con Lilly e forse una soluzione ci sarebbe. È una cosa delicata, ma al momento non vedo soluzioni”

“E sarebbe?” ho chiesto con curiosità guardandola in viso toccandole le tette per tenerla arrapata.

“Tu sai quanto voglio bene a Lilly, sai che per lei mi butterei nel fuoco. Conosco tua madre da molti anni anche se per un lungo periodo non ci siamo più viste abitando in città diverse. Ebbene, ho pensato, o meglio abbiamo pensato, che mio marito è il solo che può aiutarla“

“Lui!? E come farebbe?”

“Non riesci ad immaginarlo?” ha esclamato Gavina.

“Ti giuro che non so come può essere utile anche perché è tuo marito e mia madre sa che è un uomo fedele e senza grilli per la testa!”

Gavina prosegue il dialogo “E invece sì, tesoro! Dato che conosco tua madre da tempo e sono sua intima amica, si farebbe mettere incinta solo da lui

“Cosa? … e lui dovrebbe fare il donatore? Ma ti rendi conto? Siete diventate matte tu e mia madre?”

“Ma no, pensaci bene. Non credere che sia stato facile arrivare a convincerla ma per lei posso anche rischiare di palesarmi come una troia e lui un grande stallone”

Della scopata con Gavina mi era passata l’idea e ciò che ha sentito mi ha veramente reso confuso ed incredulo. Per ragionarci ho impiegato un minuto ma poi ho dato a dare libero sfogo all’immaginazione e francamente l’idea mi ha un po’ intrigato perché già pensavo a gavina che aiutava mia madre ad essere scopata da suo marito. Sognavo già di vedere un incontro a tre.

Per convincermi ulteriormente ho chiesto “Ma tu dici veramente? Sei convinta che la cosa si può fare senza problemi?”

“Penso di sì. Con Lilly e Franco lo abbiamo fatto tante volte. Tra di noi c’è stata grande intimità”

“E poi che ne penserà mio padre?”

“Non preoccuparti né per Franco, che non sa di essere sterile e che saprà mai niente, né per me che questo sacrificio lo faccio solo per il bene della mia grande amica …. e poi non è detto che sarà un sacrificio. Non pensare che anche io non mi prenda la mia parte!”

“Quando pensi che il ‘toro’ la monti?”

La fantasia cominciava a produrre i suoi effetti, il cazzo mi si stava drizzando nuovamente in maniera vistosa.

“Ehi! Vedo che qualcosa si muove là in mezzo alle tue gambe!”

“Già! Con i tuoi discorsi mi lo hai fatto addrizzare per bene”

“Comunque, il periodo fertile di Lilly è la prossima settimana, proprio quando tuo padre sarà fuori per lavoro per non meno di tre giorni e lei sarà mia ospite”

Poi abbiamo smesso di parlare di Lilly che non sapevo essere anche lei una scambista con la complicità di Gavina. Ciò che non sapevo e mi metteva dei dubbi era la infertilità di colui che pensavo fosse mio padre.

Dopo due giorni Lilly è stata ospitata da Gavina e suo marito.

Ora però mi godo il corpo di Gavina; mi piace il seno ed il ventre ed anche la bella figa rosea che appariva molto ben depilata.

Le dico “Ecco come fa a far drizzare il cazzo!”

Gavina con uno sguardo rapido, ma da femmina esperta, mi ha fissato negli occhi ed ha capito che ero affamato di lei. In effetti ero da circa cinque giorni che non scopavo con lei.

“sai che sei fortunato a vedere una figa così eccitante come la mia” ed io “Chissà come te la lecca tuo marito!“

Gavina mi risponde “A lui piace leccarmela e a me piace tanto sentirmi dentro una bella lingua calda che mi strapazza il grilletto. A lui non basta mai. È un vero toro”

Poi Gavina mi dà un bacio sulla guancia tenendo il volto con entrambe le mani. Era la prima volta che lei mi baciava e si leva dal letto “Vado a fare una doccia, mi raccomando non venire a spiarmi. Non fare il guardone! Non credo che ce sia più bisogno“ e si è allontanata sculettando.

Avevo davanti agli occhi uno spettacolo di MILF.

In quel momento non so cosa avrei dato per poter anche solo leccarle il culo e la figa.

Il cazzo si era gonfiato a dismisura. Me lo guardavo e pensavo cosa fare. Una doccia che avrebbe potuto calmare l’eccitazione.

Preso coraggio sono andato in bagno ed ho sentito l’acqua scrosciare. Vedevo attraverso i vetri la sagoma del corpo di Gavina.

Aperti i vetri della doccia le ho mostrato il cazzo dicendo “Guarda come è duro. Dovrei fare la doccia per allentare la tensione, però se la facessimo insieme potrei lavarti la schiena“

Lei da femmina scaltra qual era mi ha fatto un grande sorriso di complicità ed in tono malizioso e provocatorio “Me la puoi lavare ma attento; puoi lavarmi solo la schiena. Lo so cosa vuoi da me!”

Ero arrapato e sono entrato nel box doccia prendendo il bagno schiuma per farle il massaggio alla schiena. Questa era la mia intenzione iniziale ma la realtà è stata un’altra. infatti le ho, sì, massaggiato la schiena ma con le mani sono andato anche a massaggiarle il corpo scendendo lungo la sua schiena sui glutei e le cosce con movimenti lenti e circolari che mi tenevano gonfio il cazzo.

I massaggi si sono sviluppati lentamente fino ad arrivare al suo culo.

Non potevo trascurare il solco tra i glutei e sono andato a toccare lo sfintere anale.

Appena l’ho toccata lì, Gavina ha inarcato il corpo aprendo le natiche e prontamente le ho infilato un dito nel culo massaggiando il buchetto.

Non ho tardato a capire che stava scoppiando di piacere ma una frase mi ha fatto trasalire “Sei un porco! Lo sai che il mio buchetto è così sensibile?“

”Se la cosa ti dà fastidio lo tolgo“

“Nooo, dai, continua! Sono eccitatissima“

Non potevo aspettarmi miglior invito.

Ho infilato un secondo dito ruotandoli dentro entrambe poi, non contento, mi sono inginocchiai davanti a lei, le ho sollevato una gamba e tenendo le due dita nel culo ho esaudito il suo desiderio leccandole la figa bollente.

Per aiutarmi lei ha aperto con due dita le grandi labbra spingendomi la testa con una mano contro il suo sesso.

Non aspettavo altro.

Stavo anche io realizzando il sogno di potermela godere.

La mia lingua titillava il clito che rapidamente si è inturgidito diventando grosso e sensibile.

Mi immaginavo Gavina fremere tra le mie mani, ora l’avevo e lei si muoveva come se la stessi chiavando.

Era un piacere particolare succhiare il suo clito gonfio.

Lei si muoveva sempre più velocemente ed infine con movimenti scomposti “Vengo, sì, vengoo!! Porco mi hai fatto venire! Dai leccala, leccala tutta e fammi venire ancora!!“

Gavina tremava e si contorceva sentivo il suo corpo fremere abbandonato al piacere di una leccata di figa.

Ho allontanato la bocca dalla figa, mi ha fatto andar su dille e, dopo avermi infilato tutta la lingua in bocca, guardandomi in faccia con uno sguardo da pura MILF in calore mi ha detto “Torniamo in camera! Fai quello che vuoi ma scopami e fammi godere!“

Gavina non era ancora soddisfatta e probabilmente era arrapata dal pensiero che avrebbe portato mia madre, sua amica, a restare incinta con tutte le conseguenze del caso. Di sicuro a lei piaceva rischiare e nascondere all’amica del cuore che le piacevo nonostante fosse sposata.

La voglia di accoppiarci ci ha fatto asciugare velocemente e, una volta in camera, l’ho spinta sul letto mettendosi a pancia in giù. In un secondo ero su di lei per leccarle, come impazzito, il culo per poi dedicarmi alla figa. Il clito era in evidenza fuori dalla figa; sembrava un piccolo cazzo tanto spuntava dalle grandi labbra di piccola dimensione. L’ho stretto tra le mie labbra e con un urlo strozzato Gavina ha urlato “Sììì, sei un porco! Mi stai facendo impazzire! Succhialo, dai succhialo!!” e spingeva sollevandosi leggermente per offrirmi la figa da leccare e non solo quella.

Quando le ho infilato due dita nella vagina, con la lingua e con le dita l’ho fatta venire non so quante volte.

“Basta, basta, non ce la faccio più! Sei assatanato! Era anni che non godevo così“

L’ho lasciata stesa sul letto, le massaggiavo il ventre baciandolo e si è rilassata.

Poi mi ha fatto stendere sulle lenzuola ed ha cominciato a baciarmi il petto scivolando piano sul ventre stringendo delicatamente i testicoli con una mano e con l’altra mi ha scappellato il cazzo menandolo delicatamente su e giù iniziando una sega ma non l’ha completata. Si è messa a baciarlo avvolgendolo con la lingua e poi ingoiarlo fino alla gola.

La sua lingua scivolava sul glande mentre le sue mani accarezzavano le palle e, staccandosi leggermente da me, le è venuto da dire “Chissà quanta bella sborra calda farebbe bene a tua madre!“

Il perverso pensiero che le era venuto in mente mi ha fatto capire che se ci fossimo messi a 69 avrebbe potuto bere lei la mia sborra e non Lilly ed inoltre avrei potuto leccarle ancora la figa fino a farla venire di nuovo.

L’idea le è piaciuta e subito si sdraiata sul letto aprendo il più possibile le gambe titillandosi la figa e mentre mi guardava ha sussurrato “Adesso non ho sete, voglio sentire il tuo cazzo dentro. Dai chiavami!”

Mettendomi su di lei ho appoggiato il cazzo tra le grandi labbra ed ho spinto leggermente, il cazzo è entrato senza la minima difficoltà essendo lei bagnata e vogliosa. Era chiaro che mi aspettava dentro di lei.

Finalmente ci siamo accoppiati ed il sogno di scopare una MILF si concretizzava.

Muovendomi dentro di lei ho preso in bocca un capezzolo turgido, gonfio, lo stringevo dolcemente con le labbra.

Anche io ero prossimo all’orgasmo ed allora per esaudire il suo desiderio e per far vedere quanto fossi maschio con lei ho fatto un salto uscendo dalla figa ed immediatamente ho messo il cazzo nella sua bocca in cui ho riversato tutto lo sperma che potevo darle.

Ho proseguito a succhiarla e ben presto, in preda al piacere, l’ho portata ancora una volta a godere. Tutto il suo corpo vibrava mugolando finché è esplosa a voce alta in un “Vengo, ahhhh, vengo ancora, sìììhhhh, ancora! Vengo ancora, ahhhhhhh!” ed i suoi umori, caldi e leggermente salati, sono finiti nella mia bocca.

Sfiniti ci siamo stesi fianco a fianco tenendoci per mano.

Gavina si è risvegliata dal torpore e mettendosi di fianco mi ha accarezzato il petto e baciandomi il viso “Mi hai fatto godere come una troia e mi è piaciuto tantissimo. Sei proprio un bel maschio da monta“

Anche io mi sono ripreso e l’ho fatta sedere sulle gambe proseguire a limonare. Il cazzo sembrava non avesse mai lavorato e si è nuovamente drizzato la mia voglia non si era esaurita con la sborrata, ne avevo ancora da darle e non volevo certo tenerla per me e produrre la sborra in una eventuale sega.

Gavina lo ha guardato e l’ha stretto in una mano dicendo “poverino come soffre! É troppo gonfio, ti scoppieranno i coglioni, se vuoi te li svuoto. Vedrai che dopo come starai meglio!“ e senza aspettare la mia risposta si è inginocchiata ammirandolo ad occhi aperti “è troppo bello e grosso per non gustarlo “e si è tuffata con la bocca sul cazzo facendomi venire. Il primo fiotto di sborra, non abbondante come il primo, le è andato dritto in gola e dopo aver bevuto le altre poche gocce, me lo ha pulito accuratamente con la lingua.

Abbracciati per mezz’ora abbiamo continuato a baciarci.

“Quando io marito monterà tua madre ti aspetto nel mio letto. Hai un bel cazzo e lo voglio anche nel culo. Che ne dici?”

Il giorno fatidico dell’inseminazione di Lilly è arrivato.

In quei due giorni Gavina impose al marito di astenersi dallo scopare e dall’eiaculare per non diminuire la quantità di sborra.

Franco, colui che aveva sposato Lilly, era al lavoro lontano e le due donne si erano assicurate che da quel luogo non si spostasse per tornare improvvisamente a casa.

Le due donne precedentemente avevano discusso i dettagli della faccenda.

Roberto, marito di Gavina, era di casa e nonostante ciò è stato accolto con un imbarazzo.

Lui si è avvicinato a Lilly per baciarla sulle guance e salutarla facendole notare che era molto migliorata dall’ultima volta. Lilly aveva 43 anni, 2 anni meno di Gavina ed a differenza dell’amica era più longilinea, anche se le sue tette erano abbondanti come quelle dell’amica.

Roberto per rompere il ghiaccio l’ha abbracciata e l’ha sentita irrigidirsi ma subito dopo rilassarsi con un sorriso fatto abbassando la testa.

Le donne avevano preparato la cena e l’atmosfera non ha tardato a sciogliersi.

Roberto, da esperto scambista, faceva il brillante e a volte, sotto lo sguardo compiaciuto di Gavina, dava inizio alle avances appoggiando svogliatamente la mano sulle cosce di Lilly.

Terminato di cenare, dopo un ultimo sorso di vino si è messo a ballare con entrambe.

Io ero con loro come figlio di Lilly facendo finta di ignorare il motivo della cena e della presenza di Gavina e Roberto.

Il pensiero di ciò che sarebbe seguito mi eccitava facendomi inturgidire sempre di più il cazzo.

Durante il ballo Roberto sfregava il suo cazzo, che era ancora dentro i pantaloni, sul ventre di Gavina ma anche su quello di Lilly la quale, sentendolo grosso e sporgente nonostante gli indumenti, ha avuto un brivido e dopo qualche esitazione si è stretta ancora di più a lui andando ad incollarsi a quel cazzo gonfio. Lui avendo chiaramente capito che lei ci stava, con le due mani sollevando la stoffa leggera della gonna le ha accarezzato il culo e mentre faceva ciò Gavina si avvicinata per baciarlo.

Roberto oltre che baciare la moglie baciava e toccava e baciava anche Lilly.

Le mani dell’uomo mentre accarezzavano il sedere di Lilly erano anche andate ad esplorare le mutandine fra le natiche di Lilly.

Lui si è sorpreso compiacendosi che Gavina gli aveva fatto una sorpresa nel avere le intimità nude senza slip o mutandine.

Roberto però era arrapato ed attirato da Lilly. Lui conosceva bene Gavina ed era attratto dalla novità della sua amica che ora preferiva alla moglie. Per conoscerla meglio le ha infilato le dita fra le cosce ed ha sentito la figa tutta bagnata.

“Lilly! Hai la figa tutta umida e gonfia! Non vedo l’ora di assaggiarla! Mi stai facendo arrapare tantissimo!” ha esclamato.

Lilly non era abituata a sentire certi fraseggi un po’ volgari ed ha assunto un’espressione del volto come sorpresa ma si è anche resa conto che il linguaggio forte le piacesse perché ha spinto il culo verso la mano che la frugava.

Esperta com’era, Gavina le ha sfilato le mutandine e Roberto l’ha accarezzata senza trovare ostacoli.

Dopo qualche secondo ha chiesto alle donne di sedersi sul divano e Gavina, sorprendendo mia madre si è denudata e poi ha denudato a sua volta l’amica, l’ha stese sulla schiena, le ha allargato le cosce e ha preso a leccarle la figa.

Io che ero stato ignorato volontariamente dal trio, sono rimasto lì un po’ interdetto dalle varie iniziative ma di fronte alla irresistibile scena di mia madre che veniva leccata dalla mia amante mi sono eccitato come un matto e, dopo essermi rapidamente spogliato, mi sono aggiunto a Gavina per baciarla e leccare assieme a lei.

Lilly sotto l’azione combinata di due lingue che le leccavano voracemente la vulva, si è messa a gemere sempre più forte.

Era l’occasione buona per chiavare Gavina davanti a mia madre e così ufficializzare che lei era la mia amante e così lo avrebbe saputo anche il marito Roberto.

Ho visto che Gavina dava delle incredibili ripassate alla figa di mamma e poi le ho chiesto di stendersi sul divano, le sono andato vicino accostando il cazzo alla bocca che velocemente ha ingoiato iniziando a succhiarlo e insalivarlo con sommo piacere.

Le mani di Gavina avevano preso di mira il buchetto dell’ano di Lilly affondando il dito medio lentamente, poi sempre di più a fondo, nello sfintere di mia madre muovendolo ritmicamente come fosse un cazzo in monta. Io intanto mi divertivo con la figa di Gavina e Roberto si segava per non perdere l’erezione.

Ciò che ha meravigliato è stato il comportamento di mia madre che denudata sembrava somigliare a Gavina nelle forme corporee.

Certo è che entrambe erano pronte e mi apparivano pienamente inserite per il sesso di gruppo, tanto che entrambe guaivano come cagne.

Dopo un quarto d’ora di leccamenti e pompini, mi sono staccato, ho preso Gavina per le cosce e mi sono preparato a chiavarla mentre lei diceva al marito “Aspetta Roberto, anche Lilly vuole un po’ di cazzo così la accontenterai con una bella sborrata in figa”

Quando sono entrato nella figa di Gavina si è ripetuta la magia. Sentivo la voglia di godere e di sborrare velocemente ma ho cercato qualche cosa che mi distraesse per prolungare maggiormente la monta.

Ora chi parlava era Roberto che si era già accoppiato a Lilly

Me ne sono reso conto quado con Gavina abbiamo sentito “Dai Lilly, allarga le gambe che comincio a sfondarti la figa!” ed a quell’invito lei ha allargato le gambe per permettere che Roberto le potesse mettere tutto il suo fantastico cazzo nel fondo della figa bagnata.

“Cazzo, che bello, godo! Dai, pompami! Ora ti stringo i coglioni così ritardo la sborrata! Ohhh come è grosso!” diceva mia madre a voce alta e Gavina chiedeva “Dimmi sorellina, quello stronzo di tuo marito ce l’ha così grosso? Vedrai, vedrai quanta sborra ti schizzerà Roberto nella figa! Tuo figlio mi sta facendo godere! Ohh cazzo, godo! Godooo! Dio, che montone che sei! Roberto dai, vieni nella figa di Lilly!”

Roberto “Dai Lilly, succhiami il cazzo! Senti com’è buono il sapore della sborra di tua sorella! Dai, succhia che poi ti monto come un toro e poi ti scarico un litro di sperma nella figa così finalmente ti metterò incinta”

Lilly si è allargata bene la figa con le mani e Roberto, montandola alla pecorina, l’ha penetrata violentemente. La figa di Lilly era poco più stretta di quella di Gavina ma, bagnata com’era, a lui sembrava di affondare il cazzo in paradiso. Tenendola ferma per le chiappe l’ha scopata furiosamente facendola urlare di piacere.

Gavina, sazia per il godimento che il ragazzo le dava, assisteva ora alla monta dell’amica accarezzandosi dolcemente la figa arrossata e stringendo i coglioni del giovane che la scopava. Inoltre le due donne si sono avvicinate e con la lingua Gavina partecipava alla chiavata leccando l’asta del marito che stantuffava e la figa sbrodolante dell’amica Lilly.

Con quei colpi di cazzo e di lingua Lilly era impossibile resistere e non impazzire di piacere. Il livello di erotismo e libidine e lussuria era elevato.

“Piano, piano! No, no, ora forte, più forte! Cazzo, godo! Uhhh ohhh, che bello! Non ho mai chiavato così, nessuno mi è entrato e fatto sentire il cazzo così. Gavina scusami ma tuo marito me lo devi prestare più spesso. Come faccio a rinunciare ad un cazzo così? Mmhhh che montone! Dai Roberto, sìì riempimi di sborra, riempimi la pancia, mettimi incinta, voglio essere ingravidata, voglio fare tanti figli con la tua sborra, sììì!”

Roberto preso anche lui dalla libidine le ha chiesto “Poi mi darai anche il culo? Lo voglio. Ti voglio entrare tutto dentro”

E Lilly “Oh sìì, dai, ti darò anche il culo. Dai godi. Ti voglio sentire sborrare dentro di me. Godi stallone mio! Aaahhh! Ecco perché non ero mai gravida! Così non mi ha fatto mai godere quel cornuto di mio marito! Mmhhh sento che stai per venire. Non ce la faccio più! Sì, Roberto, godi, godi! Sììì, dai, sborra! Oh dio, sto venendo, mi sento svenire!”

Roberto era sudato pompando come un ossesso. Non avevo mai fatto una chiavata come quella ed alla fine ha goduto sborrando dentro quella figa vorace.

Per inerzia ha proseguito a montare Lilly e poi è uscito dalla figa per mettere il cazzo in gola alla moglie che me lo ha ripulito di tutto l’umore di cui era impregnato.

Gavina mentre continuavo la monta ha afferrato le gambe di Lilly per e, le ha appoggiate alla spalliera del divano in modo che la sborra non uscisse fuori dalla figa.

Lilly, con le gambe in alto e con gli occhi ancora stravolti dall’orgasmo avuto, si rivolta all’amica con voce resa rauca dalla goduria “Gavina, non ti ringrazierò mai abbastanza per la chiavata di oggi. Scusami se mi sono lasciata andare, ma tuo marito è uno stallone di razza! Beata te! Mi chiedo come potrò sdebitarmi per il piacere che mi hai fatto”

Gavina contentissima che a Lilly il cazzo di Roberto sia piaciuto, si è chinata verso di lei e, baciandola sulla bocca, le ha sussurrato “Tesoro, ora stai ferma un po’, in questa posizione più facilmente lo sperma che Roberto ti ha regalato va nell’utero. Domani per essere più sicuri facciamo la replica tanto tuo marito torna dopodomani ma poi basta, non prenderci gusto! Quanto a me il regalo per ricambiare il favore me lo hai già fatto. Tuo figlio mi ha chiavato divinamente bene e penso che anche lui abbia bisogno di lezioni supplementari, vero tesoro?”

Gavina aveva pronunciato quelle parole con tono ironico e malizioso.

Ero il più inesperto e non sapevo che dire se non fare un cenno di intesa e poi loro due erano palesemente d’accorda ed anche da molti anni.

Certo che vedendo due donne fare le troie ho pensato che non avrei facilmente rinunciato all’idea di potermele scopare entrambe nonostante una sia mia madre anche durante e dopo la probabile gravidanza. Quanto a Gavina non c’era nessun pericolo. Se l’avessi messa incinta si poteva fare il test del DNA per sapere se era mio o di qualche altro visto che la pratica di farsi chiavare da altri era prassi comune.

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