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Situazioni erotiche – cap. 19

By 18 Febbraio 2020No Comments

Continuo a lavorare come avvocato e sto in famiglia ma ormai con mio marito non abbiamo più rapporti.

Lui vedo comunque che vorrebbe scoparmi ancora ma io non lo faccio solo perché ho necessità di emozioni nel momento in cui mi allargano ed anche mi dà un forte senso della sessualità fare ciò che di solito è proibito e scandaloso inoltre non vorrei che mi impedisse di continuare ad avere le avventure che fin ora ho avuto. Non posso certo fargli capire che ho un altro uomo quindi chiamo Luca nei momenti in cui non è presente a casa oppure al cellulare quando esco sia per andare a chiavare sia quando vado a fare spese.

Oggi è un giorno diverso: Silvana, la mia amica, l’unica che mia complice in questa mia nuova vita, mi ha appena comunicato che ci sarebbe una persona che avrebbe voluto scoparmi ma il problema è che non potrà raggiungermi in tempi brevi.

Mi propone di uscire da sola con lui e forse supponeva che non avrei accettato. Invece k0ho fatto con entusiasmo senza che mi mettessi il dilemma non più ricorrente di chiedermi se fosse giusto o sbagliato accoppiarmi con altri soprattutto se sconosciuti. Non mi era mai venuto in mente nella mia prima vita sessuale di sognare di fare la puttana con uno sconosciuto ma ora, con la voglia incessante di fare sesso ed avere culo e figa pieni, il desiderio si sarebbe potuto avverare con un solo sì e lo dissi senza esitare.

Appena finita la telefonata mi sono precipitata in bagno a masturbarmi ed in mente si creavano immagini di me stesa con un maschio che mi scopava e Silvana che si sgrillettava davanti a noi fino a piegare le gambe.

Per distrarmi e per calmare la mia agitazione ho telefonato a Luca e le ho detto candidamente senza pormi remore “Questa sera farò la puttana con un uomo che non conosco e che vedrò nel momento in cui salirò sulla sua auto”

Lui mi ha incoraggiata e mi ha lasciata dicendomi “Domani voglio che mi racconti tutto così ti penserò e mi farò una sega pensando a cosa hai fatto ed a quanto sei bella”. Luca mi ha anche detto di stare tranquilla e che se non me la fossi sentita sicuramente l’uomo era a modo, comprensivo e non mi avrebbe forzato nel farlo.

Le ore di attesa pavano lentamente; guardavo l’orologio in continuazione finché finalmente il momento è arrivato e sono uscita. Mio marito mi ha chiesto dove andassi e gli ho risposto “Da Silvana” e lui si è tranquillizzato.

Per me era il primo appuntamento e l’incontro sarebbe avvenuto in un parcheggio che poi in seguito sarebbe diventato familiare: quello all’entrata della città.

Ero d’accordo con Silvana che l’avrei chiamata se ci fossero state difficoltà. Non ce ne sono state.

Arrivata al parcheggio ho individuato l’auto e sono salita sopra.

Ho detto all’uomo di partire subito perché ero troppo conosciuta e nel dirlo l’ho guardato in viso e lo trovai molto carino

Aveva più giovane di me, era imbarazzato e questo nonostante fosse esperto di questi giochi. Sicuramente pensava che una donna della mia classe e del mio livello sociale non ce la avrei fatta, forse non credeva fossi così troia. Dalle sue parole e dal modo di comportarsi pensava che fossi una novizia e che mi avessi portato in borsa i profilatici del mio uomo.

In pochi minuti arriviamo in una camera di un motel. Io sono seduta sul bordo del letto e gli ho abbassato i pantaloni e ad anche gli slip.

Mi appare un cazzo splendido già eretto ed un attimo dopo lo divoro.

E’ talmente eccitato che mi viene subito in bocca con tanta sborra calda e buona. Lo pulisco per bene e mi accorgo che gli torna subito duro; è evidente che desidera scoparmi.

Per accontentarlo mi sdraio faccia in su e lui mi viene sopra iniziando una monta feroce.

Ora mi sento puttana e me lui lo dice chiaramente “Prendi troia! Puttana ti piace il cazzo! Vacca, sei proprio una vacca!”

Venti minuti dopo Con una mano impugno il telefono e chiamo Luca che, ricevendo la telefonata e dal poco tempo passato, ha pensato che qualcosa fosse andato storto, invece ha sentito le mie urla di goduria.

Quando Luca ha risposto sono io a tenere in mano il telefono a pochi centimetri dal viso del maschio che mi stava montando senza profilattico e gli faccio sentire che è la seconda volta mi sborrava e stavolta in figa.

La sera è passata in un lampo.

Dopo due ore sono rientrata a casa e sempre sotto gli occhi di mio marito sono andata in bagno e sottovoce e sempre masturbandomi ho spiegato per filo e per segno il tutto a Silvana che si masturbava a sua volta.

Quella notte ho fatto fatica ad addormentarmi per l’eccitazione mi lasciava.

La mattina successiva avevo ancora in bocca il sapore del cazzo e della sborra e pensavo a quanto è stato bello scopare clandestinamente in un motel. Non avevo ancora finito di pensare a cosa era successo che mi chiama Luca; è strano che lo faccia lui spontaneamente salpando dei miei problemi a gestire le telefonate causa presenza delle mie figlie sempre in giro per casa.

Chiamo anche Silvana ma le dico che non era possibile essendo impegnata “Appena posso ti richiamo io”

Quando la chiamo mi dice che per la sera stessa avrei potuto fare ancora la puttana ed io le dico che ne avrei preso volentieri un altro ma lei per risposta aggiunge che si sono proposti in quattro.

Conclude la conversazione dicendo che anche in quel caso pensava che avrei rifiutato.

Invece accettai e non solo; ho posto delle condizioni.

Orami trattavo le mie prestazioni come fossi una troia professionista usando termini che ancora oggi mi chiedo come hanno potuto uscire dalla mia bocca, proprio parole da troia. Mi veniva così naturale come se un qualcosa di innato mi spingesse a dirle.

Silvana mi ha detto che sarei dovuta andare in auto a casa di uno di questi quattro uomini che abitavano non lontano e lì sarebbe venuto a prendermi uno dei quattro.

Ho detto anche a Silvana che passare così tanto tempo con uno sconosciuto con cui da lì a poco avrei assaggiato il suo cazzo mi imbarazzava. Se volevo fare la puttana, ed era mia intenzione farla, tanto valeva che la facessi fino in fondo ed allora ho chiesto alla mia amica se fosse possibile che venissero in due al primo appuntamento.

La cosa è stata possibile e quando si presentarono uno dei maschi, Marco, era alla guida e l’altro, Mauro, seduto sui sedili posteriori con già con il cazzo già pronto per essere succhiato senza preamboli o presentazioni, mi aspettava già con il cazzo fuori già bello duro.

Si eccitarono solo nel vedermi arrivare. Marco era alla guida e appena salita in auto partì. Non mi sono presentata ma in compenso ho cominciato a succhiare il cazzo avidamente facendo impazzire Mauro dal piacere. Aveva un bel cazzo con un buon sapore mentre Marco con voce eccitata chiedeva particolari su cosa stessi facendo girandosi di tanto in tanto e allungando inutilmente la mano; infatti la allontanavo per eccitarlo ancora più.

A pochi chilometri dall’arrivo Mauro non ha resistito e mi ha sborrato in bocca. Marco allora ha bloccato l’auto e si sono dati il cambio.

Mauro era la punta di diamante del gruppo, il più giovane e il più dotato. Aveva un cazzo enorme, grosso e turgido. Non vedevo l’ora di prendere pure il suo in bocca.

Tra i miei sogni da troia ricorreva quello di essere presa e sbattuta in auto da dei porci con l’uccello già fuori per poi essere portata alla monta. Ecco ora si stava per verificare con la differenza che ero consapevole e non era un sogno ad occhi aperti.

Ai due uomini appena entrati in confidenza, ho chiesto anche altre due cose: la prima di trattarmi da vera puttana, perché mi sentivo tale, la seconda che mi sarebbe piaciuto, una volta entrata in casa, di messa in ginocchio con quattro cazzi a cerchio per poterli leccare a turno.

Non abbiamo tardato ad arrivare nella casa dove ci aspettavano altri amici ed ero impaziente.

Appena entrata in casa, proprio appena chiusa la porta, sono stata messa in ginocchio.

A Marco e Mauro si erano aggiunti Alfonso e Giovanni e si realizzò il sogno facendo il pieno di tutti e quattro con la bocca. Poi mi portarono sollevandomi da terra nella camera da letto dove c’era un letto matrimoniale.

In quel periodo disponevo di lingerie sexy che nascondevo agli occhi di mio marito andando in bagno appena rientrata e cambiandomi. Per andare a quegli appuntamenti non vestivo sportivo e non non mi conveniva cambiare genere all’improvviso.

Sospesa tra le braccia di Giovanni e Marco entrai in camera. Io mi sono spogliata velocemente ed anche i maschi. In un lampo ero nuda avendo solo gonna corta, calze, reggicalze e camicetta sotto una giacchina.

Ora ero davanti a loro quattro completamente nuda.

Marco si era già messo sul letto e batteva una mano sul materasso dicendomi “Dai vieni qui puttana che ti facciamo godere!”

Io gli sorrisi e dissi “Voglio la prima sborrata in bocca. Voglio assaggiare la sborra di tutti!”

Tutti avevano voglia di scoparsi una troia come me ed io ero felice di essere troia per loro.

Mi hanno messo subito alla pecorina e a turno mi hanno scopato. Mentre uno mi scopava la figa almeno un altro mi scopava in bocca. Si davano il cambio ed io urlavo e godevo.

Ricordo che Alfonso mi sborrava mentre urlava dalla goduria, Giovanni che pareva avesse un litro di sborra nelle palle e Marco era una bestia, una vera furia. Anche Mauro ci dava dentro con impeto.

Cambiarono posizione e l’ho fatto anche io mettendosi loro alla pecorina e di fianco con me sotto e per ogni posizione avevo sempre un cazzo in figa e almeno uno in bocca, qualche volta due in bocca.

Quando si stancarono ero già venuta tante volte e avevo assaggiato la sborra di tutti.

Siamo ritornati in sala dove gentilmente avevano preparato dei pasticcini e del vino. Mi hanno dato anche un accappatoio.

Mentre si parlava e si discuteva molto cordialmente come se ognuno fosse il mio solo ed unico amante mi sono ricordata che avrei dovuto chiamare Silvana e lei stranamente, non ricevendo da me nessuna telefonata, non si era fatta sentire.

Allora ho chiesto scusa un attimo e mi sono defilata per telefonare a Silvana “Ciao amore, tutto ok!”

Lei al sentire la mia voce sembrava sorpresa nel non sentirmi godere ma mentre parlavo con lei una voce decisa e imperiosa mi ha detto “Dai puttana! Vieni qui che ricomincia la monta!”. La voce era di Marco.

La voce era talmente forte che Silvana non poteva non aver sentito.

In quel preciso momento ho capito come l’idea di scoparsi la donna di un altro può eccitare ulteriormente altri maschi. Mi sono resa conto che non ero solo una puttana, ma ero anche la donna di un altro uomo.

Cominciai a vedere mio marito anche nelle vesti di un cornuto e subito dopo realizzai che i cornuti erano due: Lui e Luca, il mio amante estivo. Solo allora mi sono resa conto di quanto fossi puttana e quello stato proibito mi piaceva tantissimo eccitandomi ancora e continuamente.

Al che ancora mentre ero al telefono le dissi “Amore, adesso devo andare. Ti chiamo più tardi per dirti com’è andata. Devo andare!”

Ho detto quelle parole come se per me fosse un obbligo fare la troia, come se fossi nella mani esclusive di quei maschietti che mi piacevano tanto.

Nel rientrare nel gruppo ho visto che Mauro parlava ancora con Giovanni ed io ho fatto cenno a Mauro di sedersi sul divano.

Lo scopo era di andare a mettermi a cavallo del suo cazzo con alla mia destra Alfonso e alla mia sinistra Giovanni mi offrivano i rispettivi cazzi.

Messa così, con il viso rivolto verso Mauro che osservava la scena, che proprio Mauro ha fatto la prima foto con il mio telefonino. Stando con il cazzo nella figa la foto l’ho inviata a Silvana. Poi mi sono sfilata quel cazzo e siamo tornati in camera.

Appena inviata la foto mi sono ricordata che Silvana mi ha chiesto di poter avere qualche foto con la mia faccia sborrata. Infatti Silvana desiderava vedermi in qualche posa particolare ed ha chiesto di vedermi in qualche foto con il viso imbrattato di sperma.

Ero scopata ed anche ricoperta di sborra. Senza dire che Silvana me lo aveva chiesto, chiesi in generale ai ragazzi di scoparmi finché, uno alla volta, mi riempisse il viso di sborra spiegando che volevo delle foto in cui si vede chiaramente la mia bocca aperta pronta a ricevere altra sborra mentre un altro mi sta scopando ed io che senza dubbio me la sto godendo alla grande.

Quando scattano la prima foto Giovanni e Mauro mi stanno montando ed in particolare sto spompinando Mauro. Entrambe non tardano a venire e si svuotano completamente. Ma Marco e Alfonso ne hanno ancora ed allora per fare un’altra foto vado a cavallo di Marco e vengo invitata ad abbassarmi. Sento armeggiare alle mie spalle ed in un attimo mi sento con due cazzi in figa. Che sballo! E’ la prima volta che ho due cazzi in figa. E’ fantastico!

Urlo e godo tra i vari “Prendi puttana goditi i nostri cazzi, Troia!”

Mi aprono bene ed è una sensazione unica indescrivibile tanto è splendida. I due ragazzi sborrano dentro la figa a pochi istanti uno dall’altro.

Mi pongo il problema di una eventuale gravidanza. Di chi sarà il figlio?

Ora è una domanda superflua; voglio godere e della gravidanza non mi interessa.

Se diventerò gravida troverò una scusa per dirlo a mio marito con cui dovremo, prima o poi, prendere una decisione.

Torno a casa che è oramai notte. Mio marito mi aspetta sul divano con la tv accesa e lui che segue trasmissioni politiche e d’opinione.

Prima che mi ritirassi in bagno mi chiede “Com’è andata?”

Rispondo che è andata senza niente di particolare; chiacchierate, spettegolate, e discorsi di moda. Niente di particolare”

Era una scusa di copertura perché quella sera come altre precedenti ero ufficialmente da un’amica. Quella sera ero da Silvana.

Mi levo il soprabito e vado in bagno come sempre e da lì chiamo Silvana per raccontare la serata appena trascorsa con grande soddisfazione.

Fu quella sera la sera chiave. Tutto è avvenuto come in un sogno.

Ormai la mia vita era cadenzata senza dubbio dalle voglie sessuali e per me non c’era altro che il sesso senza nessuna ragionevolezza.

Ciò che mi sorprendeva era l’eccitazione a cui seguiva l’incredulità.

Mi rendevo conto che i miei sogni si stavano realizzando e che stavo vivendo una nuova vita che mai avevo neanche sognato prima della sera in quel cinema.

In bagno mentre riferivo a Silvana mi rendevo conto che ero diventata una puttana, una vera troia ninfomane così come forse avevo sognato da ragazza nei primi sgrillettamenti di adolescente.

Le mie giornate ormai mi vedevano madre di giorno e la sera troia.

Le esperienze non terminarono quel giorno in cui mi scoparono in quattro. Infatti il giovedì ero uscita con uno e il venerdì con quattro.

La domenica pomeriggio mentre mio marito stava ancora armeggiando sulla griglia per cucinare qualcosa che non ricorso, sono uscita per andare al consueto parcheggio.

Questa volta l’appuntamento procuratomi da Silvana era con un tale che si faceva chiamare con il nick “Attrazione”

In pochi giorni si era sparsa la voce che una puttana in quel parcheggio era facile incontrarla ed era una specialista nello scopare senza la presenza del suo uomo ma c’era una cosa che lei non dava ed era il culo ma per il resto si faceva infilare le mani in figa, faceva pompini con ingoio, leccava i maschi e succhiava da far paura.

Quella puttana ero io.

Chiesi a Silvana come facesse a trovarmi quei maschi. Mi rispose che aveva trovato su internet un sito di incontri con persone speciali. Nel sito c’erano migliaia di iscritti e i tori più titolati erano tre: “Attrazione”, “Mrdick” e “Nimei”. Erano tutti esperti e con cazzi da paura, veri superdotati.

La domenica pomeriggio sono stata ospitata a casa di “Attrazione”.

Lui era un vero porco molto ricercato e poteva dettare le sue condizioni; una di quelle era che non desiderava che ricevessi telefonate mentre faceva sesso e la seconda condizione era l’assenza di foto per riservatezza.

Quel pomeriggio Silvana andò al cinema senza di me che mi dirigevo verso una monta.

Le invai un sms con scritto “Monta iniziata e una volta venuto. Ti faccio sapere quando finisco”

Per coprirmi con mio marito lei restò al cinema per tanto tempo al punto che quando la sessione di sesso finì lei era incredula dal tempo passato. non potendo farmi sentire I contatti li tenevo con semplici sms degni di una pornostar!

Quella sera è stata veramente speciale tanto che ancora oggi, dopo centinaia di cazzi presi, non ricordo di aver incontrato un toro così resistente e dotato. Attrazione mi ha scopato per ore e ricordo benissimo le interminabili pecorine.

Nonostante le sue condizioni, alla fine ha scattato qualche foto dal mio cellulare mentre sto succhiando e mi sto gustando la sua sborra.

La settimana finì così ma era solo inizio di un periodo nuovo in cui inizio un percorso per diventare una troia speciale.

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