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Situazioni erotiche – cap. 24

By 18 Febbraio 2020No Comments

In Lidia c’era il desiderio di essere posseduta da veri uomini che la facessero sentire quella femmina che avevo scoperto di essere.

Non era facile ma con l’aiuto della sua amica Silvana in cuor suo pensava di riuscirci.

La vita trascorreva con il solito andazzo, casa, lavoro, figli, incontri occasionali con i suoi amanti ed infine il marito che ogni tanto si ricordava che esisteva e lei sempre disponibile a farsi fare una veloce scopata che la lasciava delusa, insoddisfatta ed anche amareggiata.

Erano i momenti di intimità in cui si sentiva felice di averlo cornifigato e lo avrebbe voluto fare davanti a lui per vedere la sua gelosia.

Le immagini delle sere e notti di trasgressione passate con e senza Silvana le erano rimaste impresse nella mente e spesso, sola in casa, le riviveva toccandomi la figa che si bagnava per l’eccitazione. Dentro di lei ardeva sempre il desiderio di essere ancora scopata da veri uomini che la facessero sentire quella femmina che aveva scoperto di essere. Con gli sconosciuti e con Luca suo mante estivo aveva provato il vero orgasmo e ne sentiva sempre il desiderio prepotente.

Dentro di sé aveva una grandissima voglia di tornare su quel viale dove le erano andate con Silvana ed anche con Luca ma non sapeva come fare visto che suo marito da alcune settimane non andava via per congressi e conferenze. Pensò che se gli avesse chiesto di fare un giretto, così per curiosità, in quel viale, palcoscenico della mia avventura forse mi ci avrebbe portato; era come ritornare dove le era successo di provare forti sensazioni e pulsioni sessuali.

Non doveva certo provocarlo per riuscire a convincerlo, ma come riuscirci?

Lasciai passare alcuni giorni durante i quali più di una volta al giorno si era chiusa in bagno a sditalinarsi fino a sfinirsi proprio come una ninfomane.

L’estate era al termine e l’aria era più fresca e le uscite erano un refrigerio ed il passeggiare per le vie del centro era un piacere. La sera di un sabato intorno alle 20 stavamo cenando e le ragazze erano fuori con gli amici per una pizza. Dandosi un’aria naturale e spontanea il più possibile si è fatta coraggio e si è fatta avanti proponendo “Oggi Silvana mi ha confidato di essere passata per caso in quella strada dove c’è quel grande parcheggio di autotreni dove soprattutto si fermano per passare la notte. Mi ha raccontato di aver visto là delle coppie che abitano nella nostra stessa città. Mariti che portano la moglie in quel posto per esibirle ai camionisti e non solo. Addirittura che lei stessa è stata oggetto di avances spinte da parte di quegli uomini. Ciò che mi ha detto mi ha messo una grande curiosità. Mi piacerebbe vedere se davvero è come lei dice“

“Ma dai Lidia! Non vorrai mica credere a ciò che ti ha raccontato. Lo sanno tutti che lei fantastica molto sul sesso. Non mi di dirai che vuoi andarci davvero?” le ha risposto Corrado suo marito ne rimanere sbalordito per quelle frasi inaspettate uscite dalla bocca della moglie.

“Nooo che dici!” ha replicato leidia evitando di guardarlo negli occhi

“Poi conoscendoti, geloso come sei, non saresti mai capace di portarmi in un posto simile sapendo che mi guarderebbero come una di ‘quelle’ e forse mi farebbero anche qualche proposta indecente. Non credi?”.

Quest’ultima frase ha scosso Corrado nelle sue basi caratteriali smuovendo il suo narcisismo e la sua supponenza.

“Perché io ti sembro geloso? Evidentemente ancora non mi conosci bene. Mi sa che stai facendo un grosso errore di valutazione: io non sono per niente geloso”

Ma Lidia è stata pronta nel rispondergli “Ah si? Ogni volta che qualcuno mi fa un complimento o mi dicono qualche parola gentile, tu schiatti di rabbia e mi fai un casino che la metà basta!”

 “Beh! Se la pensi così non mi conosci. Ora per dimostrartelo vai a cambiarti ed andiamo a fare un giro in quel parcheggio” ha detto Corrado in tono di sfida ma con un sottofondo di incertezza.

“Sei sicuro quel che dici? Guarda che mi preparo. Parlo seriamente!“ ha detto mettendo alle strette il marito sfidandolo platealmente.

Corrado per mantenere la promessa ed accettare la sfida “Vai pure che io sono già pronto”

Corrado aveva parlato stando vicino alla porta d’ingresso di casa indossando jeans, camicia celeste e giacca blu.

Lidia in questa occasione ha forzato la mano ed ha vinto la prima manche.

“Siediti un attimo che devo andare in bagno” ha detto al marito da dentro il bagno mentre si preparava.

Chiusa in bagno si ha sistemato i peli della figa che stavano ricrescendo, poi è uscita coperta da un accappatoio e si è chiusa nella loro camera matrimoniale.

Da un cassetto dell’armadio ha tirato fuori tutta la lingerie che aveva comprato da quando si era data a fare sesso con estranei e con i suoi amanti. C’erano anche dei pacchetti mai usati che in questa occasione ha aperto valutando se indossare quei capi.

Si è anche pettinata acconciando i capelli a chignon sopra la nuca, un trucco leggero al viso, labbra rosse, ritocco dello smalto alle mani ed ai piedi di colore rosso, ha indossato reggiseno e brasiliana di pizzo nero. Ha anche rivestito le gambe con un bellissimo paio di calze autoreggenti nere che però ha agganciato al reggicalze. Il mio vestitino scelto era cortissimo nero bordato di rosso di gran classe nella sua semplicità. Ai piedi ha calzato sandali con tacco 14. Al collo collana di finte perle, un bracciale, un foulard tipo seta al collo di colore rosso intonato al bordo del vestito ed alle unghie, orecchini con perla. Completavano il suo look la borsetta con strass rossa in cui ha messo fazzolettini, rossetto e scatola dei trucchi.

Quando è ricomparsa uscendo dalla sua camera, Corrado stava guardando la TV ma era attento ai rumori. Infatti appena ha sentito il ticchettio dei tacchi si è voltato verso di lei e Lidia ha visto la sua faccia stupita. Lei ha visto Corrado con gli occhi spalancati, inebetito e poi riprendersi e cercando di darsi untono naturale ed indifferente “Ah, finalmente sei pronta? Allora ti sei sbrigata? Sei ancora convinta? Andiamo?”

La gonna e le calze nere che evidenziavano le sue belle cosce, Lidia era uno schianto di figa, il vestitino attillato metteva in risalto le forme ed il suo modo di ciondolare sui tacchi alti ancheggiando davanti a lui a bella posta la rendevano più arrapante che mai. In queste condizioni si è avviata alla porta ed è uscita sul pianerottolo delle scale dove si ferma l’ascensore.

Corrado prima di chiudere l porta le suggerisce “Lidia, non ti sembra il caso di metterti qualcosa addosso? Magari i vicini vedendoti così….”

“Ci siamo. Iniziano già da ora le gelosie. Speriamo bene”

Lidia ha anche pensato che quando lui esce o va in giro per lavoro con le sue amanti segretarie non sembra essere così geloso “Chissà perché lo è con me! Boh!”

Per accontentare Corrado, Lidia ha indossato un leggero spolverino nero che aveva lì a portata di mano.

Durante il tragitto lui la guardava furtivamente mentre lei era attenta alla strada incurante di ciò che lui pensasse e guardasse; lei aveva voglia di fare qualcosa di trasgressivo. Fino all’arrivo è rimasta zitta.

Il parcheggio non era lontano dalla loro abitazione e dopo un quarto d’ora circa erano in quel viale. Appena lei ha riconosciuto il luogo ha guardato l’orologio per darsi un’idea della eventuale presenza di clienti per le puttane che frequentavano la zona.

Erano le 22, faceva ancora abbastanza caldo ed a quell’ora si era già fatto buio.

Corrado ha portato l’auto mettendola nel parcheggio vicino alla rete di recinzione proprio sotto un lampione dalla luce fioca.

Da quella posizione si potevano vedere molti camion e Lidia ha fatto notare che non c’era neanche un’automobile.

Al marito venne da dire “Vedi che non viene nessuno!”. Il tono era quello di una persona che supponeva quella situazione e che aveva constatato che in effetti era così come pensava.

Intanto erano passati poco più di venti di minuti e lui sembrava sereno mentre lei era nervosa ed emozionata.

“Che dici Corrado? vuoi che faccia un po’ di scena? Non mi dirai che sei ancora geloso!“ ha detto Lidia con aria di presa in giro.

Con grande sorpresa di lei, Corrado ha sbottato “Che aspetti! Siamo venuti apposta no?“ con tono indispettito.

Era ciò che Lidia voleva. Finalmente poteva togliersi qualche soddisfazione. È scesa dall’automobile, si è quindi levata lo spolverino, stando seduta sul sedile ha appoggiato piedi sul piazzale tenendo le gambe fuori fino a scoprirle fino alla coscia sopra le autoreggenti nere nella speranza che qualcuno le notasse.

La delusione è stata grande: nessuno l’ha notata e lei ha pensato che forse non era la serata giusta.

Dall’altro lato del parcheggio non molto lontano da dove si erano fermati, un venditore ambulante con il suo mezzo offriva bibite e panini farciti che potevano anche essere consumati seduti intorno a dei tavolini che l’ambulante aveva predisposto davanti alla rivendita mobile.

La tensione fra marito e moglie era alta e la gola si era asciugata. A Lidia ha suggerito “Corrado perché non andiamo a bere qualcosa?”.

“Forse hai ragione. Così ci togliamo da questa situazione imbarazzante in cui mi hai voluto cacciare. Guarda tu cosa mi tocca fare per amore! Se ci becca qualcuno che conosco sono guai seri!”

Ma Lidia pur sentendo quelle parole non ha replicato.

Si è sollevata aggiustandosi il vestitino, mettendo la borsetta a tracolla ed ancheggiando come una matura e bella puttana, seguita da Corrado, andando a sedersi ad un tavolo di fronte ad alcuni camionisti che stavano bevendo e parlando tra di loro. Questi colpiti dall’abbigliamento di Lidia e da tutto il look che la rendeva così particolare, l’hanno salutata con un bel sorriso ed hanno proseguito a parlare tra loro. Dalle loro occhiate nella sua direzione ha pensato che stessero parlando di lei; quelle occhiate la stavano spogliando.

Lidia guardava quel gruppetto con insistenza e le è venuto spontaneo, da vera femmina qual era, accavallare le gambe e di conseguenza la mini gonna si è sollevata scoprendo le cosce fin sopra le autoreggenti ed ha anche assunto una posizione sulla sedia per far sì che quelli vedessero il chiarore della nuda pelle esposta lasciando ben poco all’immaginazione.

I quattro uomini erano giovani con un’età intorno alla quarantina. Sorridevano e le hanno sorriso facendole un cenno di saluto con la testa ed anche sollevando i bicchieri verso di me.

Lidia ha risposto al loro saluto con un sorriso e per darsi un contegno ha scambiato delle parole con Corrado mentre quelli con gli sguardi insistenti la stavano letteralmente spogliando con gli occhi.

È stato inevitabile che uno di loro si alzasse e andasse verso Lidia e Corrado.

Con accento dei paesi dell’Est si è rivolto ad entrambe “Buona sera signori, scusate l’intrusione. Vedo che siete da soli anche voi ed avremmo molto piacere se veniste a bere qualcosa con noi al nostro tavolo”

“Grazie. Anche per noi sarebbe un piacere ma non vorremmo disturbare la vostra compagnia” ha risposto all’invito Corrado molto imbarazzato.

Ma Lidia non si è fatta scappare l’occasione “Dai Corrado non mi sembra il caso di essere scortesi! Ci hanno invitato gentilmente e non mi sembra che ci sia niente di male a rifiutare” e voltandosi verso il camionista “Grazie accettiamo volentieri” ed appena finita la frase si è levata dalla sedia tirando giù il bordo del vestito in modo da tenderlo e far riprendere le giuste forme al corpo ed è andata all’altro tavolo.

Quei camionisti visti da vicino avevano dei fisici possenti ed uno di loro aveva la pelle scura, alto e braccia grosse. Il suo nome era Balan ed a guardarlo il suo aspetto intimidiva. Lui spesso guardava Lidia negli occhi fissandola e lei non abituata a queste situazioni abbassava i suoi occhi.

A Corrado hanno offerto una sedia non accanto alla moglie. Invece lei è stata fatta sedere tra l’uomo di pelle scura e colui che l’aveva invitata.

I camionisti si chiamavano Walter, il più anziano, Vadim, Ivan. Venivano tutti dalla Bulgaria ma non erano nati lì.

In breve la conversazione cadde su Lidia, su Corrado che aveva la fortuna di avere una moglie così bella. Hanno detto anche che nei loro paesi di origine non c’erano belle donne così. Si sono complimentati per le belle gambe che lei maliziosamente intimorita, ma sempre eccitata, cercava di coprire. Il più anziano ordinò uno sconosciuto cocktail al barista per Lidia.

Ovviamente tutti hanno brindato alla nuova conoscenza.

Lidia ha apprezzato il suo cocktail che ha definito molto buono e di uno strano sapore. Corrado, non abituato agli alcolici, ne ha sorseggiato solo una parte.

I quattro hanno raccontato le loro vite vissute sui camion, le avventure sulle strade, i pericoli che certe volte avevano dovuto affrontare per arrivare a destinazione e che quell’automezzo era diventato la loro la casa, visto che buona parte dell’anno lo trascorrevano lì. Mentre parlavano con un italiano spedito ma non certo forbito, indicavano il loro camion. Un bestione bianco con strisce nere di non so quanti metri e ci invitarono a vedere l’interno.

Walter ha invitato Lidia a visitare il suo mezzo “È un piccolo appartamento” ma Corrado si è affrettato a rispondere “Grazie. Non vorremmo disturbare. Mi sa che è ora che noi torniamo a casa”

“Ma è molto presto” ha ribattuto Walter “Venite! Vi mostriamo volentieri la nostra casa. É attrezzata come un piccolo appartamento” ed ha proseguito con delle parole in slavo a cui gli altri hanno risposto levandosi in piedi ed invitando Lidia e Corrado a seguirli in una situazione non prevista che sembrava diventare pericolosa.

Arrivati al camion hanno Walter ha aperto lo sportello di destra.

Prima hanno fatto salire Corrado poi hanno aiutato Lidia che era impedita dall’abitino aderente. Walter l’ha sollevata letteralmente da terra prendendola per la vita e dall’interno Vladimir le ha preso la mano aiutandola ad entrare in cabina.

L’effetto di quella manovra ha portato la gonna a salire fin sopra le autoreggenti ed ora le cosce erano completamente offerte dalla loro vista fino ai glutei.

Sia Lidia che Corrado si sono meravigliati di quanto fosse spaziosa la cabina che era davvero confortevole

Lidia è stata fatta sedere sul grande letto-divano tra Vladimir ed Walter mentre gli altri due si sono seduti sulle due comode poltrone girandole verso gli altri.

Mio marito fu fatto accomodare a fianco di Walter.

Ivan ha provveduto alla musica che si è diffusa molto bene nell’abitacolo a volume non alto.

Anche lì hanno offerto da bere alla coppia e l’atmosfera è diventata cordiale e distesa.

Corrado sorrideva alle loro battute su di me e Lidia vedeva i loro occhi sbirciare ogni tanto tra le sue gambe ormai completamente scoperte ed avvolte in quelle autoreggenti con ai piedi quei sandali rossi così attraenti

Walter con un fare disinvolto, complimentandosi ancora con Corrado per la bellezza della moglie, ha appoggiato una mano sulla coscia di Lidia che io prontamente ha scostato in modo garbato pur piacendole quel contatto.

Davanti a lei Balan la continuava a mangiarla con gli occhi fissandola in modo più che imbarazzante tenendo una mano appoggiata sulla sua gamba e Lidia girandosi intorno imbarazzata ancora di più da quello sguardo intenso e fisso ha notato che stava toccando qualcosa di molto gonfio sotto la mano e sotto il tessuto del pantalone.

Walter ha posato la mano sull’altra coscia di Lidia facendo sì che lei non potesse spostarla.

Corrado assisteva a tutto ciò senza dire una parola, facendo finta di essere interessato ai loro discorsi. Lidia parlava in tono scherzoso ma in cuor suo gradiva quei palpeggiamenti.

Anche Vladimir ad un tratto le ha messo una mano tra le cosce obbligandola ad aprirle.

“Ma non vi sembra di essere esagerati?” ha detto Lidia con aria divertita.

“Penso che piacerebbe anche a te, Lidia” se n’è uscito Walter palpandole ancora spudoratamente la coscia ed andando ad accarezzarla nell’interno vicino alla brasiliana.

Lidia ha fatto per liberarsi da quella stretta perché aveva paura della situazione e le è venuto da pensare “Dove mi sono cacciata!” guardando suo marito che assisteva impotente a quella situazione.

“Ehi! Ma che fate? Questo non era previsto!” scostando ancora le mani di Walter e Vadim.

Walter ha fatto finta di non sentire ed ha mantenuto la mano tra le cosce mentre Vadim le ha sollevato ancora di più il minuscolo abitino.

Di lì a poco si è ritrovata sul lettino in ginocchio con solo le mutandine, le autoreggenti ed il reggiseno che Ivan, da dietro, provvedeva a togliere e buttare sulla poltrona di guida lasciandola con le tette esposte.

Se non ci fosse stato Corrado lei si sarebbe già lasciata andare ma con lui presente manteneva un altro atteggiamento coprendosi le mammelle con le mani e tenendo le cosce chiuse facendo finta di essere impaurita.

Ed ecco che la situazione diventa chiara.

Walter si rivolge a Corrado mettendogli una mano sulla spalla “Se vuoi puoi stare qui a guardare ma non devi intervenire. Vogliamo scopare tua moglie e tu non puoi fare nulla per impedirlo” mentre gli dava una pacca sulla spalla per fargli capire che non aveva scelta, doveva solo ubbidire e stare buono in disparte ad assistere alla monta di sua moglie.

Intanto gli altri avevano abbassato la brasiliana e slacciato anche i sandali di Lidia rendendola completamente nuda tra le loro mani.

Poi l’hanno lasciata un attimo libera affinché avessero il tempo di spogliarsi completamente anche loro.

Lidia è rimasta sbigottita: tutti e tre avevano dei cazzi davvero grossi, non lunghi ma molto larghi e già in tiro.

Finché i quattro erano vestiti lei era ancora arrapata e vogliosa ma una volta nudi tre dei quattro mostravano dei cazzi di tutto rispetto ed in breve, non essendo abituata a fare la puttana e non avendo la figa molto larga si è spaventata ed ha pensato che scopare con quelli non era come farsi scopare da Luca, il suo amante estivo. Il desiderio di avventura le era diminuito, pur mantenendo la figa calda e umida, e le è venuta paura per quello che le avrebbero potuto provocare quelli che a lei sembravano enormi cazzi.

Lidia si è anche accorta che Balan stava fissando le sue cosce accarezzandosi quel grosso rigonfiamento sotto i pantaloncini. Il senso di paura ma anche di repulsione l’ha portata a stringere di più le gambe bloccando la mano di Vadim sulla figa. Era quello che Vadim desiderava per poterle titillare il bel bottoncino rosa su cui lui stava già lavorando con le dita.

Walter ha notato il quel movimento repentino delle gambe e le ha sussurrato sottovoce “Lui sarà la sorpresa finale per te Lidia, ti porterà in paradiso” e l’ha baciata sul collo e facendole provare un brivido.

La cabina pur essendo ampia non poteva, se con difficoltà, contenere tante persone ed allora era un incastro di corpi che si spostavano ogni volta che se ne muoveva uno. L’unico inutile e quasi un intruso era Corrado che da osservatore è stato fatto accomodare sul sedile di guida.

Lidia è stata fatta inginocchiare sul lettino e, ad uno ad uno, si sono fatti succhiare il cazzo fino a sborrare in bocca mentre gli altri se la sono spassata succhiandole i capezzoli, mettendole le dita in culo ed nella figa. Ogni volta che sborravano le facevano leccare ed ingoiare tutta la loro sborra.

Poi Walter l’ha fatta sdraiare, le ha allargato le cosce e la figa è stata risucchiata dalla sua bocca, la lingua è penetrata dentro, sembrava arrivare fino alla bocca dell’utero tanto era il piacere che Lidia ne aveva. Gli altri due si sono dati da fare ancora mettendo i loro cazzi alternativamente in bocca, titillando e strngendo i capezzoli, torturandoli, tirandoli e succhiandoli avidamente.

Lidia era molto eccitata e finalmente ora rilassata perché ha visto che le loro attenzioni ed i loro sessi erano adatti ad essere presi da lei. Lidia era di nuovo eccitata e si sentiva troia come nelle occasioni con l’amica del cuore Silvana ed anche con Luca che le avevano fatto afre molte esperienze di scopate con sconosciuti.

Il cazzo duro di Ivan in gola l’ha distolta da questi pensieri.

Sopraffatta dai sensi si è accorta che iniziava a sentire dei brividi di desiderio e le gambe tremavano leggermente andando a poggiarsi sulle spalle di Walter.

Vinta dalla libidine e dalla lussuria di essere vista mentre chiavava da Corrado, si è lasciata andare sul lettino, ha aperto ulteriormente le cosce e in tre si sono alternati su di lei baciandole la figa e le tette per molti minuti.

Ad un tratto Walter si è staccato dalla figa ed Ivan gli ha dato subito il cambio divaricando le gambe piegate con le mani in modo che potesse appoggiare la grossa cappella sulla figa ed iniziando a spingere. Al momento dell’ingresso nell’intimità di Lidia, il glande ha provocato un rumore sordo di qualcosa che entrava in un buco bagnato ed a lei è sfuggito un gemito seguito da “Oh no! Nooo!!” ma dopo alcune spinte tutto quel grosso cazzo fu dentro e le grosse palle di Ivan hanno battuto sulla figa rumorosamente.

A Lidia tenerlo dentro piaceva ed ha messo le gambe incrociate sulla schiena di Ivan e le mani sul collo mentre lui iniziava a pomparla schiaffeggiandole il culo con le palle.

Nella cabina nessuno parlava. Erano tutti intenti ad osservare e godere. Si udiva solo l’ansimare dei tre uomini che scopavano a turno.

Lidia sottovoce pronunciava frasi sconnesse in preda alla eccitazione “Mmmmh! Cosa mi fate! Che belloo!! Ohh sììì! Lasciatemi! Aaaahhh!” e le sue parole pronunciate sottovoce venivano soffocate dai baci di uno dei quattro oppure dai loro cazzi che le riempivano la bocca fino a soffocare.

Quei maschi erano eccitati ed avere una troia di lusso a loro disposizione era un’occasione unica.

 A turno tutti e tre gridando parole oscene le sono venuti dentro.

Ivan, stando sdraiato, l’ha fatta salire sul suo cazzo e lei si è penetrata a fondo all’utero mentre da dietro Walter ha sputato sul culo tentando un inizio di penetrazione.

Lidia aveva già fatto sesso anale con Luca e desiderava tanto farlo anche con quelle persone.

Ora era presa a sandwich da Ivan e Walter.

“Troia ora ti faccio sentire come ti sfondo il culo” le diceva Walter strapazzandole il seno con le grosse mani mentre le riempiva il culo del suo cazzo.

Corrado assisteva alla monta eccitato anche lui contrariamente a tutti i suoi buoni propositi.

Lidia la ha guardato per un attimo ed i loro sguardi si sono incrociati poi si è concentrata a gustarsi il piacere della doppia penetrazione.

Non molti minuti dopo si sono sentiti i due urlare a momento della sborrata che hanno depositato nella figa e nel culo

Ora Lidia era completamente in loro potere.

Dopo la prima sborrata si sono levati da lei e per riposarsi Lidia si sdraiata esausta.

La stanno facendo rilassare ed anche loro approfittavano della sosta per ripulire i cazzi dalla sborra e dalle mie secrezioni vaginali.

Walter una volta ripulito si è accostato a Lidia e le ha detto sottovoce “Rilassati ancora un po’. Poi verrà Balan e ti porterà in paradiso con il suo cazzo” ed avvicinandosi a Corrado le ha succintamente detto cosa sarebbe accaduto “Guarda Corrado che ora tua moglie prenderà un cazzo davvero enorme e non vorrei la scena ti disturbasse. Se vuoi puoi scendere dal camion ed aspettare fuori. Ti ho avvertito perché ora tua moglie farà una cosa che ti turberà molto”

Lidia nel sentire quelle parole si è impaurita ma allo stesso tempo eccitata; voleva fare sesso e se possibile provare sesso estremo. L’espressione del viso indicava che era fortemente curiosa e da donna vogliosa ha chiesto “Cosa è che devo fare? cosa volete che faccia? Per favore non fatemi del male, vi prego!“ e si è messa seduta sul lettino a gambe piegate ed ha aspettato. Balan le è andato vicino, le ha sfiorato il viso per poterle mettere i capelli ormai sciolti dietro le spalle. Con lei quell’uomo dalla pelle scura è stato gentile, l’ha guardata negli occhi e stando in ginocchio davanti a me sul lettino si ha abbassato i pantaloncini.

Effettivamente c’era da meravigliarsi e Lidia non è stata da meno; ha avuto una esclamazione di sorpresa mista a paura “Oddio! Noooo! Quello noooo! Non voglio assolutamente” e si è rannicchiata in un angolo del lettino come a volermi nascondere e proteggere rifiutando quel sesso.

Balan aveva un cazzo incredibile. Le dimensioni erano da primato; lui aveva liberato e pendeva davanti a Lidia un cazzo di circa trenta di centimetri e grosso come una lattina. Lei continuava a ripetere spaventata per le conseguenze che temeva “Noooo, per favore! Non voglio!”.

Balan si è accostata a e lei, le ha preso le mani che lei teneva sul petto a nascondere le mammelle, stringendole “Non aver paura non sono un mostro. Vedrai farò piano, alla fine ti piacerà e per te sarà una soddisfazione totale” e le ha anche dato un bacio sul collo per poi succhiarle il lobo dell’orecchio ed infine donandole un lungo bacio in bocca in cui i due hanno incrociato le lingue.

Lidia era nuovamente persa nel mare della libidine e la voglia di scopare le era tornata prepotentemente. Si sentiva troia e voleva esserselo fino in fondo.

A quel punto le sue difese sono cadute in un istante e si è sdraiata sul letto e Balan ha iniziato i preparativi alla monta baciandola e leccandola dappertutto, succhiando succhiò a lungo i capezzoli ed il collo. I suoi baci in bocca sono stati veramente unici perché battagliavano con la lingua come mai lei aveva fatto ed erano ben diversi da qualunque altro bacio fatto prima. Subito dopo Balan le ha offerto il suo grosso glande che a fatica è entrato in bocca e lui ha si è messo con la testa tra le cosce di Lidia, le ha fatto piegare le gambe ed allargandole si abbassato sulla figa iniziando una lunga estasiante ed estremamente piacevole leccata. Al termine Lidia era già tutta inzuppata di umori vaginali che mi uscivano abbondanti.

Balan si è inginocchiato tra le sue cosce ed ha impugnò quel sesso maschile turgido e scura e l’ha puntato sulle grandi labbra scostandole arrivando sulle piccole che si sono aperte facilmente facendo sì che lui assaporasse le splendide sensazioni dell’apertura della figa.

In quella posizione Lidia sentiva il calore di quella enorme cappella premere nella sua intimità offerta a quel fenomeno di cazzo. Un brivido le è corso per la schiena nel momento in cui le ha messo le mani sotto il sedere. Guardando Lidia negli occhi ha iniziato la penetrazione facilitata dal fatto che lei era ben bagnata di umori ed inoltre era piena della sborra degli altri che l’aveva chiavata poco prima.

Appena Lidia ha sentito dilatarsi il suo bacino ha avuto uno scatto involontario verso l’alto andando a migliorare e favorire l’introduzione di quel cazzo infuocato e così il glande è andato a sparire dentro la vagina strappandole un grido, soffocato gutturale “Mmmmmmmhhh …. Mmmmhhh“. Era un suono simile ad un lamento che a lei usci di bocca perché impedita da quella di Balan che le succhiava la lingua.

Quel cazzo ormai era tutto dentro e la vagina si stava abituando a quella presenza decisamente gigantesca.

Balan ha sollevato con le sue grandi mani il bacino di Lidia per poter mettere un cuscino sotto di lei.

Lidia era proprio totalmente nelle sue mani e facevo tutto quello che lui voleva senza rendersene conto. Ogni tanto guardava tra le gambe e si compiaceva di vedere che qualcosa l’aveva aperta e la stava occupando internamente aspettando felicemente il seguito.

Il piacere che lei ne aveva era grande. Ancora una volta si felice di essere femmina e l’essere piena nella figa le piaceva veramente tanto che stringeva il lenzuolo steso sul letto.

Per un istante si è distratta andando a cercare Corrado ma lui era sceso insieme ad Ivan e Vadim lasciandola lì con colui che la stava chiavando quel cazzo mostruoso e Walter che assisteva segandosi.

Balan ha cambiato posizione e le mani con cui si era appoggiato al letto per sostenersi al momento della penetrazione le ha portate all’interno delle cosce della donna aprendole maggiormente fino a farle male. Poi la mia figa ha sentito quel palo di carne pulsante ed infuocata entrare lentamente fino in fondo dentro la vagina con piccole spinte. Balan ha messo le mani su quelle di lei per impedirle di muoversi.

In quel momento Lidia si è sentita come lacerare il suo apparato genitale ed ha emesso un urlo disumano, il mio corpo ha avuto un guizzo verso l’alto ed il ventre ha iniziato a tremare per lo spasmo. Lei si dibatteva lamentandosi ed urlando cercando di liberarsi dalla stretta di quell’uomo ma i suoi movimenti non facevano altro che favorire la penetrazione.

Lui si è fermato un istante arretrando un poco per godersi la femmina che aveva infilzato.

La figa era un lago di secrezioni che uscivano macchiando il lenzuolo del letto.

Nel silenzio di quella cabina i due stettero alcuni minuti con il cazzo dentro per metà aspettando che la vagina si adattasse a quelle dimensioni. Lidia ansimava per lo stress ed il piacere di avere qualcosa di straordinario dentro. Gli altri tre uomini guardavano l’accoppiamento e si segavano guardando Balan penetrarla.

In quei momenti Corrado non era più nella sua mente. Ormai lui non era più suo marito ed ha pensato che avendola vista fare la puttana non c’era più motivo di stare insieme e fare coppia; Lidia avrebbe divorziato.

La tregua dell’accoppiamento è durata poco. Lidia era lì immobile a cosce larghe con il cazzo di Balan a metà nella figa ed iniziava a sentire solo un po’ di fastidio.

Lui si è abbassato ancora con il busto su di lei andando a toccarle con il petto i capezzoli diventati duri e lunghi, baciandola sulla bocca, succhiando le labbra e il suo cazzo ha ripreso a premere affondando ancora di più in lei.

Lidia non ha potuto fare a meno di guardarsi giù tra le cosce ed ha visto solo un piccolo spazio tra la figa ed il pube di lui; quel cazzo molto lungo era tutto dentro di lei. Un istante dopo lei ha lasciato ricadere la testa sul letto ed ha chiuso gli occhi.

Le sensazioni che avvertiva erano uniche. Sentii Balan arretrare, uscire quasi dalla figa bagnata e subito lentamente rientrare dentro in lei. Infine una spinta decisa e violenta ha messo fine alla sua attesa ed un altro urlo forte le è uscito dalla bocca contemporaneamente si è sentito il suono di uno strano di schiaffo; era il segnale che le palle di Balan erano andate a sbattere contro il culo.

Ora Lidia era completamente sua, l’aveva riempita fino all’utero.

Lidia aveva dentro di sé un palo di circa 30 cm nella figa. Ora si sentiva piena e realizzata.

I due sono rimasti così accoppiati per qualche minuto così con lui che ogni tanto si ritirava per darle qualche piccola spinta.

Lidia lo sentiva dentro di sé e quella presenza così possente, enorme cominciava a darle delle sensazioni di pienezza mai provate. Le pareti della figa erano tese, stimolate come mai prima, un calore intenso le stava pervadendo tutto il corpo.

Balan cominciò lentamente a pomparla, prima lentamente, dolcemente, baciandole la bocca ed i capezzoli, poi il ritmo è aumentato e lei ha perduto il senso del tempo e di ciò che stava facendo sentendosi solo trasportare per aria in un paradiso di sensazioni mai provate in cui ha avuto un orgasmo dietro l’altro che le squassava la figa e tutto il corpo.

Lei devastata da tutte quelle sensazioni uniche le ha messo le mani al collo per attiralo a sé e e si è ritrovata seduta sulle sue palle con il cazzo inghiottito completamente nella sua vagina.

Lidia si era aperta felicemente a lui come un’ostrica.

La sua figa emetteva, colando fuori, umori biancastri che bagnavano il suo cazzo.

Attaccata a lui con le braccia e con le gambe incrociate dietro la sua schiena lei godeva e si sentiva davvero come in paradiso, proprio come le aveva detto Walter prima di iniziare quella monta selvaggia.

Balan l’ha chiavata in tutti i modi. La vagina è stata riempita fino a non poter contenere altro, poi alla fine Lidia lo ha sentito irrigidirsi ed ha avvertito nella vagina una quantità interminabile di sborra caldissima che le inondava le parti più intime e segrete. Lei si è resa conto di quanta sborra lui le avesse dato solo quando ha estratto il cazzo dalla figa; è uscita una quantità davvero impressionante di sborra calda, bianca e densa. Per lei è stato istintivo portare una mano a toccarsi imbrattandosi le mani nel tentativo di contenerla. Le è stato anche istintivo portare le mani alla bocca per leccarsi le dita ingoiando quella bianca sborra.

Balan e Walter la guardavano e lei per ricompensare l’uomo che l’aveva appena chiavata gli ha ripulito con la bocca il cazzo baciandolo e succhiandolo ancora.

Ora lei era diventata una puttana in calore.

Prima che Lidia potesse riprendersi da quelle intense sollecitazioni ha impiegato un’ora buona.

Poi come se fosse un’altra donna ha pensato a ciò che aveva fatto ed un leggero pentimento le è passato in mente. Ha chiesto a Walter dove fosse Corrado e lui le ha risposto “Tuo marito ha preferito scendere quando ti ha sentita gridare mentre Balan ti scopava, credo sia nella sua auto ad aspettarti”

Per poter tornare da lui era necessario darsi una ripulita e mettersi un po’ in ordine. Perciò si è rimessa un po’ a posto i capelli, ha ripulito la figa ed il viso, si è rivestita in modo approssimativo.

Vadim l’ha aiutata a scendere la quella cabina dove era diventata un’altra agli occhi del marito che l’aveva vista scopare come una puttana

Corrado era seduto in auto e stava fumando una sigaretta nervosamente.

Era molto tardi, quasi mattina.

Lidia è salita silenziosamente in auto e lui ha messo in moto dirigendosi verso casa senza parlare. Anche in casa nessuna parola e così nei giorni successivi.

Intanto Lidia all’indomani dopo le scopate con quei camionisti, ha chiamato Silvana chiedendole di andare a casa sua dovendole raccontare qualcosa di speciale. Silvana intuendo che Lidia avesse avuto un’avventura con qualcuno si è precipitata dall’amica non senza essersi truccata e vestita molto elegantemente indossando anche della lingerie di lusso.

Appena entrata Lidia ha raccontato alla sua amica complice tutto ciò che era successo la notte prima.

Ciò che è successo durante e dopo il racconto di Lidia sarà oggetto di un nuovo capitolo di questa serie.

Sono passati così giorni e giorni e tra Corrado e Lidia non c’era più dialogo, non si parlavano quasi più. In pratica erano come separati in casa.

Al giorno in cui lei aspettava le mestruazioni ebbe la delusione di non averle e lì ha avuto inizio la sua preoccupazione.

Ha subito chiamato Silvana che l’ha rincuorata consigliandole di chiedere il divorzio e di lasciare quella casa tornando a vivere nell’appartamento dove viveva pima di sposarsi.

Dopo tre mesi Lidia era sicura di essere incinta e non ha esitato ad abortire non volendo un figlio che non fosse dell’uomo che ama.

Passato il periodo post aborto ha pian piano ripreso a frequentare con Silvana i cinema cercando sempre nuove avventure e nuove sensazioni ma in lei sono rimaste indelebili le sensazioni di quella sera che la fanno sognare ancora.

Di quell’avventura ha tratto molti insegnamenti: ha potuto constatare che la sua figa è molto elastica e che poteva prendere con molto piacere cazzi di grandi dimensioni da cui poteva trarne enorme goduria, inoltre si è convinta ancora di più che una donna ha bisogno ogni tanto di fare una scorpacciata di sesso così come fanno gli uomini.

A tutt’oggi lei si chiede ancora se tornerà in quel parcheggio di camion e se avrà il coraggio di ripetere quegli accoppiamenti.

In ogni caso spesso il suo pensiero va spesso a quella sera.

 

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