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SOLO PER AMICIZIA capitolo 3 Milly

By 27 Luglio 2019Aprile 22nd, 2020No Comments

Mezz’ora dopo arrivò Milly. L’amica si mostrò sorpresa nel trovarla a letto.
– Sono stanca, non ho neanche mangiato! Spiegò Franca
– Cosa hai fatto? Le chiese l’amica.
– Sono uscita con Tommy, siamo andati a ballare!
– Ah. . . e Andrea? Chiese ancora.
– Ci siamo lasciati, e tu?
– Sono uscita con Gianni, mi ha portata a cena, poi . . . é stato come le altre volte.
– Non avete fatto niente?
– Lo sai, non riesco! Spiegò con voce rotta.
Mentre si spogliava grossi lacrimoni scendevano dalle sue guance, quando fece per indossare il pigiama, Franca la fermò:
– Lascia stare, vieni a letto!
Milly si infilò nuda fra le lenzuola, subito si accoccolò contro l’amica passando le mani sotto la camicia da notte. Franca la fermò.
– Te l’ho detto, sono stanca. . . Disse ma lasciò che le mani sollevassero del tutto il leggero indumento e percorressero il suo corpo. Era sazia ma le piaceva come l’accarezzava Milly, come la mano prendeva i suoi seni, come vagava leggera insinuandosi lungo il suo ventre. Chiuse le gambe imprigionandola fra le cosce. . .
– Non ho voglia, ma posso farlo a te.
Si tirò su e cercò la bocca dell’amica. Mentre la baciava accarezzò i piccoli seni, poi fece scivolare la mano lungo il corpo minuto fino al ventre lievemente bombato, più giu. . . Milly sospirò e si apri alle dita che giocavano fra i suoi peli, gemette sentendole premere il clitoride, accarezzarlo. . .
Franca si girò per spegnere l’abat jour sul tavolino poi riportò la mano fra le cosce dell’amica e questa volta accarezzò l’intera sua fichina. Sentì che sollevava il bacino offrendosi. In altri momenti l’avrebbe baciata fra le cosce ma quella sera non se la sentiva, baciò invece i piccoli seni passando dall’uno all’altro per lambire i capezzolini fino a farli tendere mentre con le dita separava le labbra della piccola vulva cercando l’apertura della vagina.
– Oh si Franca. . . si. . .
Affondò il medio, lo ritirò pregno dei succhi dell’eccitazione che aveva provocato, col dito bagnato massaggiò dolcemente il clitoride che sentiva teso; i gemiti che salivano dalla gola dell’amica accompagnarono la masturbazione che fu lenta e lunghissima poi quando senti la compagna agli stremi affondò il dito nella vagina scivolosa muovendolo come un piccolo fallo mentre col pollice riprese il massaggio della crestolina.
– Ah. . . adesso amore. . . adesso. . . haaa. . . ahhh. . . ahhh. . .
Soffocò con la bocca i lamenti dell’amica in orgasmo bevendo i suoi sospiri poi quando questa serrò le gambe ritirò la mano e depose baci leggeri per tutto il suo viso finché la ragazza si rilassò del tutto. Nel buio della camera Milly si strinse contro di lei poggiando il capo sulla sua spalla, dopo un po chiese:
– Franca, perché non hai voluto?
– Te l’ho detto. . .
– Lo so ma. . . hai fatto all’amore oggi?
Franca esitò, era sempre sincera con Milly, le aveva sempre confidato i suoi segreti, le sue delusioni, decise di non nasconderle nulla neanche questa volta.
– Si. . . Le sembrò di vedere i suoi occhi scrutarla nel buio.
– Si? Non con Tommy vero?
– Con Tommy. . .
– Oh. . . L’esclamazione esprimeva tutta la sua incredulità.
– Sei la sua ragazza adesso? Chiese dubbiosa.
– No, siamo solo amici. . .
– E hai scopato con lui?
– Lo so che sembra incredibile ma é successo!
– Oh. . . e . . . com’é stato?
– Ero molto giù, lui ha capito la situazione. . . siamo venuti a casa e abbiamo fatto all’amore. E’ stato bellissimo!
– Non riesco a immaginarvi insieme, siete così. . . diversi! E adesso?
– Niente, rimaniamo amici ma. . . lo rifaremo se ci va ancora di farlo!
Quella notte Franca tardò ad addormentarsi, non per la stanchezza ma perché sentiva che la sua amica era ancora sveglia, l’udì singhiozzare silenziosamente, infine percepì i movimenti che Milly faceva masturbandosi poi i suoi gemiti soffocati.

Milly ovvero: tutto in un giorno
L’indomani rimasero a letto fino a tardi. Franca fu la prima ad alzarsi, preparò la colazione e col vassoio in mano ritornò svegliando l’amica. Milly riemerse dal sonno e cercò di sorridere, poi si mise a sedere senza neanche tentare di coprire la sua nudità.
– Cosa manca a Milly? Si chiee guardando la ragazza addentare la brioche. E’ giovane e sarebbe anche bella non fosse per le occhiaie profonde e scure in fondo alle quali gli occhi brillavano belli e neri. Potrebbe fare la felicità di qualsiasi ragazzo, si disse ammirando le deliziose tettine dai capezzolini rosa, delicati in mezzo alle aureole leggermente più pallide, i capelli biondi, lunghi. . .
Dai tempi del liceo erano diventate amiche benché Milly fosse di qualche anno più giovane, poi quando si era impiegata avevano condiviso l’appartamento. Ben presto avevano imparato che potevano affrontare meglio le loro delusioni facendo insieme all’amore, fu allora che scoprì il vello che ombreggiava il suo pube e decorava le sue ascelle, delicato e soffice come una piuma.
– Lo hai fatto anche stanotte, ti ho sentita. . . Lo sai che non devi!
Le faceva pena, sovente veniva svegliata dai sospiri dell’amica; Milly non riusciva a non masturbarsi, lo faceva tutte le notti, anche se aveva fatto all’amore con lei qualche ora prima. La vide arrossire:
– Non riesco a farne a meno, é più forte di me!
– Ti fa male, lo sai? Milly si voltò verso lo specchio.
– Uh sono un disastro. . . cosa devo fare?
– Non ci devi pensare o . . . trovati un ragazzo.
– L’avevo trovato e . . . andava bene ma quando siamo sul punto di fare all’amore, non provo più nulla! Anche con gli altri é la stessa cosa, finché mi toccano va tutto bene, no, non ho paura dei loro membri! Quando mi accarezzo penso che ho in mano un bel cazzo, che il ragazzo mi bacia. . . ma se appena immagino che lui me lo mette. . . Più niente, mi inaridisco. Oh Franca cosa posso fare?
Si, era un bel problema, il primo ragazzo al quale si Milly si era concessa non si era fatto scrupoli di eiaculare dentro di lei. Per più di un mese era stato l’inferno per la ragazza: temeva di essere incinta, anche se era stato un falso allarme non riusciva più a fare all’amore con un uomo neanche nei giorni non fecondi. Anche per Franca non era stato facile fino a ieri! Con Tommy era sicura che le cose sarebbero cambiate! Guardò l’amica:
– Dovresti trovare qualcuno come Tommy. . . Oggi esce con noi, ricordi?
Non era inconsueto che la domenica uscisse con entrambe le ragazze, a loro piaceva moltissimo perché con la sua allegria riusciva a far dimenticare i loro problemi amorosi che poi erano sempre problemi di sesso. Franca non riusciva a trovare un partner soddisfacente, Milly aveva le sue paure. . .
Quel pomeriggio andarono al cinema, poi fecero una lunga passeggiata chiacchierando allegramente. Milly si divertì moltissimo, nulla nel comportamento dell’amico e di Franca lasciava sospettare che fra i due vi fosse altro che una schietta amicizia. Neanche nel buio della sala vi fu un gesto, un contatto diverso dal consueto, Tommy fu brillante e un po fatuo come al solito. Nel riaccompagnarle a casa si accomiatò come sempre con un bacio sulle guance e una stretta di mano.
Per tutta la settimana Milly dubitò persino della sincerità dell’amica, fino a quando il sabato successivo questa le chiese se poteva rimanere sola in casa, acconsentì volentieri, anzi, disse che aveva delle commissioni da fare.
– Devi incontrarti con Tommy? Chiese.
– Si, mi ha telefonato in ufficio ma non per uscire. . . Milly sorrise comprensiva:
– Mi racconterai tutto?
– Certo però non devi tornare prima delle nove.
Quel pomeriggio fu molto lungo per Milly, guardava le vetrine senza vederle; ora si che era veramente sola! Al suo rientro Franca era sotto la doccia, sul tavolo il coperto per due con i resti di un pasto frugale, il disordine del letto diceva che era stato usato sicuramente, ma non per dormire, nell’aria il profumo delle sigarette che fumava Tommy. . .
Quando l’amica tornò con addosso l’asciugamano di spugna, a Milly venne un tuffo al cuore vedendola così raggiante, allora era vero! Franca senza rivestirsi preparò da mangiare e la fece sedere a tavola, sedendosi di fronte. Le prese la mano attraverso il tavolo e disse con un sorriso:
– Grazie! Milly si imburrò una fetta di pane e chiese:
– Racconta! Vide l’amica arrossire.
– Cosa vuoi sapere. . . Fissò gli occhi ridenti.
– Quante volte? L’amica aggrottò la fronte.
– Io o . . . lui?
– Cosa?
– Io cinque volte, lui tre.
Milly sgranò gli occhi incredula, precisò la domanda:
– Sei venuta cinque volte? Cos’é, un toro o . . . l’ha fatto con le dita e con la bocca? L’amica scosse il capo:
– No, sempre dentro. . . Non disse che una volta lei lo aveva voluto nell’ano.
– Ohhh. . . Di fronte allo stupore dell’amica precisò:
– Non é superdotato, solo che sa amministrare le sue forze.
Quella sera Franca si coricò nuda e per ricompensare l’amica fecero un sessantanove come non avevano fatto da tempo e mentre Milly si contorceva sotto la bocca sapiente che lentamente la svuotava, lei seppe risvegliare il desiderio della vulva dell’altra leccandola voracemente, eccitata dal pensiero che poco prima lì era entrato il pene di Tommy.
Vennero nello stesso tempo poi abbracciate respirando i loro aliti profumati del piacere che avevano bevuto, Milly pose la domanda che da tempo frullava nel suo capo:
– E. . . com’é il suo. . . coso? Nel buio echeggiò la risata dell’altra.
– Oh é bello . . . grosso!
– Ah, ed è anche. . . lungo e . . . Terminarono insieme ridendo:
– . . . duro che dura!
Risero ancora allegramente. Milly sognò quel membro, il sogno fu tanto realistico da svegliarla, portò la mano fra le gambe e cominciò a masturbarsi, subito una mano scostò la sua e ne completò l’opera.
– Lo vedi non posso farne a meno, ho sognato Tommy sai?
Franca accese la luce e guardò seria l’amica, finalmente disse:
– Senti, perché non provi con lui, sono sicura che. . . no, stammi a sentire, domani gli telefono e gli parlo di te. . . Milly sussultò:
– Sei pazza, Tommy é tuo. . .
– Ti ho detto che é un amico! Non é di nessuno, sono sicura che da qualche parte ha una ragazza. . . Senti, hai la settimana per pensarci, se decidi gli telefono venerdì per sabato e se anche lui é d’accordo. . .
Vide gli occhioni spalancati dell’amica, spense la luce dicendo ancora:
– Pensaci!
Per tutta la settimana Milly non pensò ad altro, la notte si masturbava silenziosamente per non svegliare l’amica, con davanti agli occhi il viso sorridente del ragazzo, si sforzava tuttavia di non pensare che lui la penetrava ma al suo membro ci pensava immaginandolo secondo la descrizione che ne aveva fatto la compagna.
Durante il giorno vi erano dei momenti che voleva dire che accettava ma subito dopo scacciava il pensiero.
– No, non posso. . . non posso. . . Si diceva immaginando il suo diniego.
Il venerdì sera dopo cena l’amica la fissò intensamente e chiese come se non avessero parlato d’altro:
– Allora? Milly capi e arrossendo chiese:
– Pensi che accetterà?
– Sono sicura di si. . .
– D’accordo, telefona!
Si allontanò, non voleva udire la telefonata. Quando ritornò, Franca le sorrise.
– E’ per domani!
Quella notte non si masturbò ma riuscì a prendere sonno solo quando cominciava a albeggiare. L’amica la lasciò dormire fino a tardi, quando si svegliò trovò la tavola apparecchiata per il pranzo. Mangiarono in silenzio, Milly in veste da camera toccò appena il cibo, quando ebbero terminato Franca le disse che doveva prepararsi.
Fece la doccia come un automa, non pensando a niente, Franca entrò nel bagno mentre si stava asciugando. Solo allora Milly chiese timorosa:
– Pensi che gli piacerò?
Franca la guardò, Milly era minuta e il fatto di essere a piedi nudi la faceva sembrare ancora più piccola, dimostrava meno dei suoi diciannove anni per i seni piccoli, simili a mele, il vitino sottile che si allargava nelle anche strette come le hanno le adolescenti, anche le gambe erano sottili ma non magre e benché in quel momento lei le tenesse pudicamente serrate, mostravano sotto la macchia bionda dei peli pubici, una luce deliziosa come si vede in certe bambine.
Anche il culetto era piccolo e faceva un’adorabile curva con le reni arcuate. L’espressione del visino era timoroso come in certi quadri dove una vergine si appresta al martirio, contrastando singolarmente con le occhiaie scure come le hanno le donne dedite agli stravizi. L’insieme era decisamente ambiguo, Franca scacciò il desiderio di serrare fra le braccia il corpicino nudo e rispose.
– Sei un bocconcino veramente delizioso, Tommy ne sarà incantato!
Vedendo che stava per indossare l’accappatoio, la fermò e tirò fuori l’irrigatore vaginale col tubicino lungo e sottile, Franca si chinò al suo orecchio e come se confidasse un segreto, spiegò cosa doveva fare.
– No. . . non voglio, non voglio fare quello! L’amica spiegò pazientemente:
– Adesso non vuoi, ma potrebbe succedere come é successo a me, in certi momenti é difficile dire di no. Si, l’ho fatto e non sono affatto pentita. In amore tutto ò permesso ed é meglio che tu sia preparata e . . . un’altra cosa!
Milly la guardò sorpresa ma poi quando vide l’amica preparare il rasoio e la schiuma capi.
– Lo vuole lui questo? Chiese quasi spaventata.
– No, lui non ti ha ancora vista e poi . . . la passerina nuda piace anche a me, lo sai! Rassicurati, il rasoio è per me, per te userò, la ceretta, hai i peletti così fini. . .
La ragazza si rassegnò e di buon grado lasciò che l’amica applicasse la ceretta sopra il suo pube e dopo aver aspettato il tempo prescritto dal foglietto delle istruzioni, che l’asportasse insieme alla lieve peluria. Il leggero imbarazzo che ebbe quando la ceretta venne applicata fra le sue natiche fu presto superato. Poi lei stessa spalmò di schiuma il pube dell’altra e fra le cosce, le natiche facendovi poi scorrere il rasoio. Le altre volte quelle operazioni erano invariabilmente seguite da folli amplessi e cunni linguae forsennati ma il tempo stringeva, il tempo di massaggiare le parti con una crema ammorbidente ed era già ora di vestirsi.
Su consiglio dell’amica, Milly indossò un vestitino civettuolo facile da togliere, si truccò molto sobriamente e mentre aspettavano accesero il televisore. Milly piena di timori, già si era pentita. Guardò senza capire il programma, le orecchie tese al rumore dell’ascensore e quando finalmente lo sentì fermarsi al piano le venne un tuffo al cuore.
Pregò che non fosse lui, invece il campanello suonò e Franca corse ad aprire, udì la voce allegra del ragazzo poi l’amica entro seguita da Tom con in mano due mazzi di rose che porse loro con un inchino. Franca ridendo osservò ironicamente:
– Ci voleva Milly perché tu facessi finalmente un gesto carino.
Il ragazzo arrossì e anche Milly. Franca spense il televisore.
– Preparo il caffé. . . Disse scomparendo in cucina.
Tom si sedette sul divano accanto alla ragazza. Vedendola impacciata prese le sue mani e la guardò negli occhi.
– Franca dice che forse posso aiutarti. . .
Si interruppe vedendo gli occhioni azzurri riempirsi di lacrime. Un singhiozzo sali dal petto di Milly che nascose il viso sulla sua spalla.
– Tommy. . . cosa penserai di me?
Lui la costrinse a guardarla, tirò fuori un fazzoletto immacolato e delicatamente le deterse gli occhi.
– Penso che sei una sciocchina! Una graziosa sciocchina! Sono venuto perché mi piaci, mi sei sempre piaciuta e se posso far qualcosa. . . ma se non vuoi possiamo uscire oppure rimanere e parlare, solo parlare!
A poco a poco la ragazza si riprese, non si aspettava che Tom fosse così delicato, la sua paura scomparve di colpo, guardò il viso preoccupato del ragazzo e scosse la testolina bionda.
– No, rimaniamo e. . . se riesci. . .
Arrivò Franca con il caffè, pose il vassoio sul tavolino, lo avvicinò al divano e si sedette su una sedia di fronte a loro, Tom porse loro le tazzine, e si servì. Per lunghi momenti non si udì altro che il tintinnio dei cucchiaini e il rumore delle tazzine nei piattini, nessuno parlò, Franca scrutava i visi assorti dei due di fronte a lei, quando ebbero terminato prese il vassoio scambiando con il ragazzo uno sguardo. Si alzò dicendo:
– Vado a lavare le tazzine, poi me ne starò qui a guardarmi la televisione. Non vi voglio fra i piedi quindi andate e. . . auguri!
Ora Milly proprio non ce la faceva a guardare l’amico, lui dolcemente la fece alzare e prendendola per mano la condusse lungo il corridoio. Arrivati in camera videro che il letto era già aperto, le coperte inutili visto il calore che regnava nella stanza erano ripiegate in fondo, solo allora la ragazza si rese pienamente conto che erano lì per fare all’amore.
– Tommy. . . non so se. . .
Lui non la lasciò terminare e prendendola fra le braccia si chinò sul suo viso. Milly chiuse gli occhi e lasciò che la bocca di Tom si posasse sulla sua, Il suo cuore batteva, batteva. . . Si stupì della delicatezza del ragazzo, sentiva le sue mani lievi sulla sua schiena muoversi adagio e lentamente stringerla a se. Con un sospiro dischiuse le labbra e lasciò che la lingua si insinuasse fra i suoi denti.
Dopo un tempo che a Tom parve lunghissimo si sentì aspirato e dolcemente risucchiato nella calda bocca che sapeva di caffè. Mentre assaporava quel bacio dolcissimo, sentì arrivare l’erezione, si scosto dal ventre dell’amica per non spaventarla, la ragazza sospirò nel porgergli la lingua, lui la catturò fra le sue labbra aspirandola languidamente.
Quando i loro visi si allontanarono vide gli occhi di lei brillare, lentamente portò le dita sul primo bottone della camicetta candida, lei spaventata fece un passo indietro.
– Non oso davanti a te, per piacere esci. . . faccio da sola!
Tom uscì dalla camera e nel corridoio udì il rumore della televisione; trovò Franca seduta in salotto, appena lo vide balzò in piedi. Lui la rassicurò:
– Tutto bene, é molto timida ma si sta spogliando.
Lei gli si fece appresso e l’abbracciò. Sentì subito contro il ventre il turgore della sua erezione.
– Ohh di già? Ci sarà qualcosa anche per me? Chiese ironica.
Lui la baciò accarezzando la sua schiena molto più rudemente di quanto avesse fatto con la sua amica, le sue mani scesero ad accarezzare il sedere compatto stringendo la ragazza contro la verga dura.
– Era con te che volevo fare all’amore. Non metti più le mutandine? Chiese meravigliato.
– Oggi no e neanche il reggiseno e le calze, guarda!
Disfece il bottone del vestito e slacciò la cintura aprendolo, era nuda!
– Vedi, sono pronta, chiamami, ho voglia anch’io sai?
Tom si rammaricò che Franca non fosse sola, strinse il corpo nudo ma lei subito si sottrasse dall’abbraccio.
– Va, é Milly che ha bisogno di te; mi raccomando, sai com’é sensibile!
Respinse il ragazzo che a malincuore rifece il corridoio. Milly era a letto coperta dal lenzuolo fino al mento, aveva gli occhi pudicamente chiusi, capì che era nuda, allora si spogliò rapidamente e sollevando un lembo del lenzuolo si allungò accanto a lei.
Alla ragazza batté forte il cuore quando senti contro il suo il corpo del ragazzo. Non era mai stata a letto con un uomo e nessun uomo l’aveva mai vista nuda. Tom passò il braccio sotto il suo capo e stringendola alla spalla la baciò sulla guancia aspettando finché lei non ebbe girato il viso per baciarla delicatamente sulla bocca.
A poco a poco Milly si chetò ma l’emozione era ancora forte per il petto che premeva contro la sua schiena e il ventre di lui contro il suo sedere. Si girò lievemente quando lui cominciò a passare le mani sui suoi seni, sospirò nella bocca del ragazzo aspirando una lingua che sapeva di tabacco, non si spaventò sentendo le mani spostarsi lungo il suo addome, attardarsi sulla plaga del suo ventre. . .
Era piacevole come quando l’accarezzava Franca con la differenza che ora le mani dimostravano una certa impazienza; una di essa scese seguendo la piega dell’inguine, spostandosi sulla coscia, sollevandola. . .
Sentì il ventre di lui premere contro il suo sedere e qualcosa di caldo posarsi contro la sua passera. Con un fremito vi portò la mano.
– Oh Tommy. . . Tommy. . . Esclamò cercando di scostarsi.
Lui la strinse muovendo adagio le reni per strisciare il membro fra le cosce della ragazza, sul taglio morbido della sua vulva. La sentì irrigidirsi, la mano spasmodicamente serrata sulla verga che cercava di allontanare dal suo sesso.
Tom imprecò dentro di se scivolando in basso per sottrarre la fanciulla da un contatto che sembrava aborrire.
– No Milly no. . . no. . . Disse al suo orecchio per rassicurarla.
Aspettò che si calmasse poi riprese le carezze, non si stupì dell’assenza di peluria del pube, le sue dita si insinuarono nella morbidezza calda di una fica che si meravigliò di trovare così piccola, la esplorò alla cieca riconoscendo la sporgenza delle labbra sottili, subito capì che qualcosa non andava e quando introdusse il dito nell’apertura della vagina, ne fu certo.
– Lo vedi Tommy. . . non riesco!
Il sesso della ragazza non mostrava la minima traccia di eccitazione, era asciutto, arido, senza l’umidore che predispone al coito, provò a massaggiare il clitoride, gli rispose un singhiozzo:
– Non posso Tommy, non posso. . .
Il ragazzo allontanò le mani e le accarezzò dolcemente i seni.
– Non importa cara. . . per me é bello anche così, non ti dispiace vero?
– No, no. . . solo che. . .
– Lo so cara, lo so. . .
– Oh é così caro Tommy! pensò la ragazza. Non le dispiaceva affatto essere accarezzata, chiuse gli occhi lasciando che le mani la percorressero tutta, che chiuse a coppa sposassero la forma delle sue tettine, che le sue palme titillassero i capezzolini fino a farli ereggere, scendessero lungo i suoi fianchi. . .
Senti che la sollevava ponendola sopra di se per accarezzarla meglio, la schiena sul suo petto, sentì sotto il sedere la durezza del suo membro, chissà perché ora non le faceva paura? Sollevò le ginocchia posando i piedi ai lati delle gambe del ragazzo, aprendole quando sentì le dita di lui sul gonfiore del pube, lasciò che le accarezzasse la fichina provando solo un leggero fastidio quando il dito cercò ancora l’umidore della vagina.
– Tommy, é inutile. . . Disse scoraggiata.
– Non importa, a me piace toccarti. . . sei così bella!
Sentì che muoveva il ventre timidamente, Milly ondulò adagio il sedere finché il membro trovò posto fra le sue chiappette socchiuse.
– Va bene così? Milly cominciò a strusciare languidamente il culetto su e giù lungo il membro. Capi che il movimento faceva piacere al ragazzo perché sospirò al suo orecchio:
– Oh si . . . così Milly. . . cosi. . .
Continuò mentre lui le toccava dolcemente le tettine. Le carezze del ragazzo cominciavano a piacerle . . . anche il calore del pene sotto il suo sedere cominciava a piacerle. Insensibilmente si spostò in su ondulando finché sentì il glande nella depressione del suo ano, allora si fermò incredula per la sua audacia.
– Cosa sto facendo? Si chiese sorpresa.
Ma subito trovò una giustificazione al suo comportamento dicendosi che stava solo gratificando l’amico per la sua disponibilità e i sospiri che emetteva al suo orecchio dicevano che ci riusciva. Riprese a muovere il bacino facendo oscillare la verga che sentiva rigida. Sembrò a Milly che anche lui ondulasse e puntando i piedi spingesse contro il suo buchino la cappella calda mentre ora le sue mani percorrevano il suo corpo tutto, dai seni, giù giù congiungendosi alla biforcazione delle sue cosce.
Sospirò, ora le dita che seguivano le labbra della fichina non le davano più fastidio e quando le sentì premere sulla sua crestolina, provò il bisogno di allargare maggiormente le cosce Lo fece puntellando i piedi e spingendo il culetto contro la verga dura.
– Oh Milly. . . Milly. . . si . . . Lo sentì sospirare
Anche Milly sospirava, le dita erano scese fino all’apertura della sua vagina, quando le sentì tuffarsi nel suo grembo gemette spingendo più forte:
– Mhhh! ! !
Spinse ancora e ancora sollevando il ventre, strisciando la schiena sul petto del ragazzo, picchiando l’ano contro il suo glande nel tentativo ancora inconscio di introdurselo in corpo.
– Aspetta! Disse infine.
Tom si fermò col fiato sospeso, sentì la pressione del culetto diminuire mentre lei con la mano spostava la sua verga, vide il gesto che fece nel portare le dita dell’altra mano alla bocca per prelevare un po di saliva e bagnare con questa la punta del glande, lo rifece ancora e questa volta bagnò il solco delle chiappette e la rosellina dell’ano poi con un lungo sospiro puntò il membro contro il buchino bagnato.
A Tom non sembrava vero eppure la ragazza riprese i suoi movimenti ma questa volta lo fece sollevando alto il ventre puntando la schiena contro il suo petto e spingendo con tutte le forze, lamentandosi nel sentirsi allargare ad ogni suo sforzo.
Il ragazzo esultò, un fiotto caldo aveva bagnato il dito che lentamente muoveva nella vagina dell’amica, lo spostò lungo tutta la vulva rendendo le carni scivolose, attardandosi a massaggiare la crestolina dura. Ora Milly si lamentava dolcemente continuando a spingersi contro il membro finché emise un gridolino di sorpresa.
Tom sentì un calore particolare su parte del glande, la ragazza respirava forte ma continuava a muoversi con gridolini eccitati sentendo l’orifizio del suo culetto allargarsi attorno all’asta sulla quale lentamente si infilzava.
– Oh Milly, Milly. . . si, cosi. . . cosi. . .
Per il ragazzo era una situazione nuova, sconvolgente; le sue dita si muovevano in una fica fremente, bagnata dalle secrezioni che continuava a spalmare sull’intero sesso rendendo le carni scivolose. Ora la ragazza sussultava appena sfiorava il suo clitoride, Tom incurante dei suoi fremiti massaggiava il caro grilletto provocando nell’amica un’eccitazione tale che con scatti repentini si spingeva contro il membro facendolo entrare lentamente.
– Mhhh. . . lo sto prendendo nel sedere! Pensò la ragazza sorpresa.
Solo qualche tempo prima sarebbe inorridita al pensiero, ma ora si sentiva singolarmente eccitata, le dita che si muovevano nella sua passerina le procuravano un piacere che aumentava con l’allargarsi dello sfintere attorno al membro. Non smise di spingersi ondulando, gemendo, strisciando le chiappette sul ventre del ragazzo finché non riuscendo più ad avanzare ecapi che il membro era tutto dentro di lei.
Si fermò ansimando. Tom accarezzò dolcemente la fichina bagnata gustando il calore nel quale il suo membro era immerso. Non disse nulla, era questo uno dei pregi che piaceva alle ragazze, sapeva capirle nei momenti delicati rendendo accettabili gli atti per i quali altrimenti si sarebbero vergognate, e poi, non vi era nulla da dire se non assaporare insieme la torbida intimità che si era creata fra di loro.
Milly si calmò lentamente, le mani di Tom risalirono il corpo liscio fermandosi sulle tettine, sentì le mani della ragazza che dolcemente prendevano le sue spostandole nuovamente fra le sue cosce sospirando non appena lui riprese a massaggiare la sua crestolina.
– Mhhh! ! ! Il sollevarsi del bacino accompagnò il lamento della fanciulla, Tom mosse adagio le reni. . .
– Mhhh. . . mhhh. . . Milly non riusciva a trattenere i lamenti, era osceno come il cazzo si muoveva dentro di lei! Capiva che il ragazzo cercava di essere delicato ma il membro che sentiva scorrere la eccitava enormemente e poi, le dita nella sua fica. . .
– Ahaaaahhh. . . Non potè impedirsi di ondulare nuovamente come se il movimento che il ragazzo imprimeva alle reni non fosse sufficiente a placare la sua voglia di lussuria.
– Ahaaahhh. . . ahaaaahhh. . . ahaaahhh. . .
Ora sì che lo sentiva tutto il suo cazzo! Ben presto trovarono la giusta sintonia, il ragazzo spingeva sulle reni mentre lei scivolava ondulando, fremendo per le sensazioni che le davano la carezza della nerchia che l’allargava immergendosi fino in fondo al suo culetto; anche i testicoli picchiando contro le sue chiappette contribuivano al suo piacere, e quando si ritirava. . . Anche allora le asperità delle venuzze dilatate sollecitavano le pareti del suo ano titillandolo in modo talmente sconvolgente che. . .
– Oh Tommy, Tommy. . . Sospirò.
– Cara, cara. . . oh amore. . .
Erano le prime parole che pronunciavano da quando era iniziato l’atto. Milly si sentì sollevata, anche lui provava piacere, poteva lasciarsi andare senza vergognarsi, sembrò che i movimenti di lei si facessero più rapidi, si, più violenti, ma era così bello sentire come scorreva nelle sue interiora!
– Mhhh. . . si amore sì. . . mhhh. . .
Aveva passato le mani sotto il suo culetto e mantenendola sollevata la penetrava con scatti repentini delle reni mentre il suo cazzo affondava, si ritirava, affondava ancora. . .
– Oh Tommy. . . che bello. . . oh si. . . si. . .
Per la prima volta Milly si sentiva veramente posseduta, dominata, era quello che aveva sempre desiderato solo che non era lì che nei suoi sogni riceveva il membro.
Come se lui avesse letto nei suoi pensieri, estrasse il pene dalle sue natiche. . . Milly ebbe un attimo di smarrimento quando senti il glande sull’ingresso del suo grembo, gridò spaventata:
– No Tommy no. . . nooo. . .
Ma gia stava entrando! Milly sentì le pareti della sua vagina allargarsi al passaggio del cazzo e il piacere che provò quando l’asta di carne accarezzò le labbra eccitate della sua fica in calore le fece dimenticare tutto il resto.
– Tommy no. . . no. . . Supplicò ancora.
Tom mosse le reni, prima molto lentamente scivolando nel ventre della ragazza come in una guaina, era talmente bagnata dentro che Milly gustò sin dall’inizio il massaggio che faceva alla sua vagina. Anche per Tom era molto piacevole, aveva passato anche l’altra mano sotto il suo sedere e la manteneva sollevata stringendo le chiappette ancora separate spingendo un dito nell’ano rimasto aperto.
Milly dimenticò subito i suoi timori e cominciò a gemere per il piacere che le dava il turgore che la riempiva, per le sensazioni che provava nel sentire il glande urtare contro il suo utero, il dito che scorrendo nel suo ano le toglieva ogni residuo di resistenza. . . Prese ad incoraggiare il ragazzo con parole che non poteva controllare.
– Ohhh il tuo cazzo. . . dammelo, dammelo! Ahhh. . . mi piace. . . si così. . . cosi. . . Oh amore. . . che bello. . . Ahhh. . . Ahhhh . . .
Tom accelerò i suoi movimenti felice di udire il gradimento dell’amica e quando questa prese ad ondulare abbandonò il culetto e facendo risalire le mani lungo il corpicino percorso da fremiti imprigionò i capezzolini fra le dita torturandoli dolcemente.
– Mhhh. . . si amore. . . si. . . si. . .
Alla ragazza non sembrava vero, era il suo cazzo quello che si muoveva nel suo grembo, era il suo cazzo che lei cercava spingendosi contro la verga, ondulando con movimenti che all’aumentare del piacere si facevano sempre più scomposti.
– Milly amore. . . riesci. . . dimmi, riesci? Si sentì sussurrare all’orecchio.
Certo che ci riusciva, non resistette al desiderio di portare le mani fra le cosce. Cielo com’era bagnata la sua fichina e come si allargava al passaggio del membro! Le sue dita accarezzarono l’asta dura prima che scomparisse nella sua passerina: oh come le piaceva! Era questo il piacere che aveva sempre sognato e ora che lo stava provando si accorse con rammarico che presto sarebbe finito.
– Oh amore ancora. . . ancora. . . Supplicava.
Ma già le contrazioni del suo orgasmo stringevano il membro come a trattenerlo, una fitta, una fitta ancora e. . .
– Ahhh amore. . . adesso. . . adesso. . . cosi. . . cosi. . . ahhhhh! ! !
Il godimento la sorprese all’improvviso, si immobilizzò col bacino sollevato, le dita a sentir scivolare la verga che lui ora cacciava nel suo ventre con movimenti che alla ragazza parvero dolcissimi e che la portarono alle più alte vette del piacere. Si lamentò lungamente con voce da bambina poi lentamente si adagiò sul ragazzo, esausta ma felice.
Tom sentì le contrazioni serrare il suo membro ancora a lungo, anche se non aveva goduto era pago di essere riuscito a dar piacere alla ragazza. Baciò le orecchie piccole, la sua nuca mentre Milly lentamente si riprendeva.
– Tommy. . . oh Tommy, ce l’ai fatta! Disse cercando di tirarsi su.
Il sentirsi dilatata dal membro che ancora aveva in lei fece capire alla ragazza che la voglia del suo partner era rimasta inappagata; la soddisfazione di non avere da temere conseguenze per l’atto che aveva appena compiuto fece posto al rammarico. Rotolò di fianco, ebbe un fremito sentendo il pene uscire dal suo corpo, abbracciò l’amico guardando per la prima volta il membro col quale aveva goduto e. . . fu contenta di non averlo visto prima.
Solo una donna navigata poteva guardare quel cazzo senza provare timore, Milly ricordando il piacere che aveva saputo darle riuscì a non distogliere gli occhi dal membro che poggiava sul ventre del ragazzo. Lo trovò osceno ma anche terribilmente bello, più grosso di quanto aveva immaginato dalla descrizione che ne aveva fatto l’amica e certamente più lungo. Ma Franca non aveva detto quanto fosse gonfio il glande, dell’arco che descriveva l’asta, delle asperità che la facevano somigliare ad un bastone nodoso. . .
Non udì neppure il bussare alla porta, quando l’amica fece capolino dall’uscio socchiuso sobbalzò e allontanandosi dal ragazzo si mise a sedere.
– Potevate rispondere, ho bussato sapete?
– Entra Franca, entra. . . La confusione di Milly era completa.
– Allora? Chiese guardandola con attenzione.
Milly riuscì a sostenere lo sguardo dell’amica, una strana contentezza entrò in lei: aveva fatto all’amore, era capace di suscitare il desiderio di un uomo! Se l’aveva fatto una volta poteva farlo ancora, era come tutte le altre! Guardò l’amica e sorrise.
– Franca, sono riuscita, ho goduto con. . . lui dentro! Solo che. . .
Lo sguardo dell’amica si spostò sul ragazzo poi sul suo pene, si chinò su di lei e baciandola sulla guancia disse al suo orecchio:
– Lo so Milly, lo so. . .
Fece il giro del letto e avvicinatosi al ragazzo si piegò sorridente sul suo viso:
– Ero sicura che saresti riuscito, per questo te l’avevo chiesto.
………………….jadisanatole@hotmail.com

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