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Stoccarda, Diario segreto

By 29 Luglio 2012Febbraio 9th, 2020No Comments

Come qualità delle ragazze, il P’ di Stoccarda è uno dei club tedeschi più forniti, assieme all’A’ di Berlino. Club metropolitani, frequentati prevalentemente da businessman di passaggio, indaffarati e stressati, che stretti tra una riunione e l’altra, però, non hanno neppure il tempo di assaporare pienamente quello che passa loro sotto l’uccello. E questo contribuisce a rovinare la piazza.

Le belle gnocche, mentre negli altri club sono indaffarate a conquistarsi la clientela manifestando bravura e dedizione, qui al P’, dato il veloce turnover di uomini, si possono permette di essere sbrigative e talvolta strafottenti. Comunque devo dire che se avete un po’ di esperienza riuscirete a volgere a favore del vostro piacere anche qualche disavventura.

E anche stamattina di belle gnocche ce ne sono. Vanno e vengono, ammiccano, ti salutano, ti sorridono. Ma cerco di essere guardingo. Oltretutto vedo un andirivieni dal cinema e dalle camere a una velocità preoccupante. Una supergnocca entra con un cliente in camera, esce dopo neanche un quarto d’ora e se ne rientra dopo cinque minuti con un altro. Stesso discorso con un’altra che entra ed esce dal cinema con uomini diversi e riesce alle velocità della luce. La seguo mentre entra con un uomo. Si mettono sul divano e lei senza dire né beh né bah apre l’accappatoio, spompina per 5 minuti,l’uomo le viene in bocca e così è finito il gioco, contento lui e contenta lei.
I due si sorridono, l’uomo sembra scendere dal paradiso tanto è soddisfatto e sgancia 150 euro. Beh ma allora la colpa non è solo delle gnocche, qui c’è una complicità inquietante tra missili e ricevitori di missili.

Se l’ambiente è questo cerco di adattarmi ed escogito di volta in volta strategie difensive. Vedo passare un bel fisico esotico, egiziana, bel seno,bel culo,bel viso, bel sorriso. Non chiedo niente, la prendo per mano e la trascino in una camera. La palpeggio un po’ da dietro mentre lei prepara l’alcova con il lenzuolo. Le lecco subito la figa da dietro. E mentre è in ginocchio tento di ficcarle un dito dentro: è un extra. E lascio perdere.
Prendo il preservativo, lo indosso e la infilzo da dietro, non da segni di vita, ma a me, metterglielo dentro, piace lo stesso e così stantuffo. Le accarezzo le tette. Lei un po’ si concede e io continuo a stantuffare e palpeggiarla.
Le prendo il viso glielo giro per ficcarle la lingua in bocca: è un extra. E lascio perdere.
La bacio sul collo e continuo a stantuffarla a pecorina. Beh non c’è molto più da raccontare. L’ho stantuffata a pecorina fino allo scadere dell’ultimo secondo, ma, siccome non mi soddisfaceva il tutto, ho rimandato l’orgasmo alla scopata successiva.

A questo punto mi prendo la figona pazzesca, il supermissile che entra ed esce dalla camera ogni 10 minuti. Missile per missile tanto vale scegliere i più belli. La bracco, e lei, senza fermarsi, mentre ci dirigiamo in camera, mi dice che si chiama Assa, metà tedesca e metà spagnola. Tette rifatte ma perfette e morbide come naturali, culo superperfetto e superbello, viso da fotomodella da copertina, fisico da supergnocca, non da modella anoressica. Vale la pene anche rimanere con lei solo 10 minuti, come pare facciano tutti.

In camera non le lascio il tempo di fare niente. L’agguanto in un abbraccio, le succhio subito le tette e mi ci frugo dentro tutto. La palpeggio a più non posso per non perdere un secondo. Lei si china e me lo prende in bocca. Bella è bella. Brave è brava, e se lo ingoia bene in fondo. La velocità del pompaggio è abbastanza sostenuta, ma io sono allenato anche agli sbocchinamenti rapidi. E la lascio sbocchinare per i dieci minuti che è abituata lei per farsi venire i clienti in bocca. Dopo un po’ non succede niente e inizia a smanovellare veloce. Ma sono allenato anche in quello.
Prendo un preservativo e glielo do. Lei se lo mette in bocca e me lo calza da esperta. Viene sopra e pompa alla velocità della luce, ma sono allenato a resistere anche in quello. Me la rovescio a cucchiaio e me la godo sul fianco mentre la guardo allo specchio. Scopare una gnocca così anche se non ti fa da amante è proprio soddisfacente lo stesso. La rivolto da sotto, adesso si fa fare di tutto purché venga in fretta. Si capisce che non è tanto dell’idea di farsi fottere così maledettamente a lungo, ma non osa dire nulla, almeno finora. Senza uscire dal suo buchetto stretto faccio il giro del kamasutra. E mi lascio, per concludere in bellezza, una pecorina più a fondo che posso. Che meraviglia!

Vedo al ristorante una bella gnocca esotica. Le rivolgo la parola per conoscerla ma mi dice che sta mangiando, di non disturbarla. Quando ha finito viene lei da me’ Capito come funziona qui?
Sono fuori sul divano a sorseggiarmi il the e la bella gnocca esotica si degna di presentarsi. Metà catalana e metà colombiana. Alta, bella ed elegante. Parla volentieri e mi racconta un po’ della sua vita, del suo vero lavoro dove non si guadagna molto e del suo secondo lavoro dove si guadagna di più. Un po’ troppo loquace per uno che è lì solo per trombare, ma rimango al gioco e racconto un po’ di me.

Andiamo in camera e continua a chiacchierare dicendo che le piace stare con i clienti in camera a lungo a parlare e magari anche a bere champagne. Faccio la battuta di Alberto Sordi ‘no grazie la sciampagna me gonfia’, che capisco solo io, ovviamente, ma lei capisce invece che lo champagne con me non attacca.

Attacca invece il pompino che tra una parola e l’altra quasi la costringo a praticarmi. All’opera non è male, ma che pigrizia a iniziare! Me la rigiro per prenderla a sessantanove e in effetti ne vale veramente la pena a metterla a gambe aperte: fighetta piccola, ben fatta e di sapore dolce. E devo dire che se la fa leccare bene fino in fondo. All’inizio rifiuta il dito dentro, ma poi sul più bello se ne fa infilare addirittura due di dita, e sbacinando di brutto mi sbrodola di succhi di orgasmo senza neanche mollare il mio cazzo che tiene in bocca. Soddisfatta, mi chiede perché non sono ancora venuto. Beh mi hai fatto un quarto d’ora di pompino, mica due ore. Mi chiede se voglio rimanere con lei ancora un’altra mezzora perché il tempo sarebbe scaduto’ Mica vero, mancano dieci minuti, ma non voglio sindacare.
Nella mezzora che mi rimane faccio anche con lei il giro del kamasutra senza mai uscire dal suo buchetto stretto. Non ho fatto l’amore ma almeno una bella soddisfacente chiavata.

Il club nel tardo pomeriggio è proprio affollato di gnocche, gnocchissime e meno gnocche. Cessi pochi: faranno una selezione all’ingresso.
Le ragazze verso sera iniziano a offrire lo spettacolino tipico del P’ che va avanti tutta notte. Si mettono in ginocchio sui divani rivolti alla pedana da ballo mostrandoti il culo nudo a pecorina, alcune lo ondeggiano anche, a simulare un ritmico amplesso. Alcuni culi è decisamente bello guardarli.

Mi avvicino a un culo ben fatto a mandolino su un corpo longilineo di bionda dell’est. Le cingo la vita con un braccio, si gira e mi sorride. Il corpo è bellissimo, anche le tette sono entusiasmanti, il viso non bellissimo ma particolare, il sorriso è invitante.
E’ decisamente una femmina da montare. Vivian, ceca, studentessa in missione per migliorare la lingua tedesca. L’avverto che con me può parlare solo inglese, e in camera pure poco anche di quello’ le va bene lo stesso e ci dirigiamo nell’alcova. Finalmente un bacio appassionato! E senza neanche chiederlo. Non ci speravo neanche più lì dentro. In crisi di astinenza, me la limono proprio a lungo, come una fidanzata che non vedi da due mesi. E lei mica si tira indietro. Anzi con la bocca spalancata vuole che le entri dentro con la testa. Mi piace talmente baciarla che non perdo tempo in preamboli. Preservativo, leccata di figa per inumidirgliela e penetrazione a missionario solo per poterla baciare come un’amante in amore. Sessione bella lunga di sesso amoroso e bacioso. Non si lamenta che la scopo. Non si lamenta che me la giro e rigiro senza quasi uscire dalla figa e senza quasi uscire dalla bocca. Nei due orgasmi che ha lei, io le soffoco le sue urla nella mia bocca. Nell’orgasmo che ho io, lei mi soffoca il mio urlo nella sua bocca. Magnifico. Un’ora precisa di penetrazione che mi ha veramente appagato. La mia Vivian, me la voglio vedere ancora prima di andare via. Ci diamo appuntamento più tardi per un’altra ora di passione sfrenata.

Mi abborda una bella bambolina bionda, tedesca. Si propone in duetto con una sua amica bruna, un po’ in sovrappeso e non certo bella. Il gioco è chiaro a tutti: la bella ti accalappia, tu pivello ci stai all’arrapante proposta del duetto, poi in camera tu ti trombi la brutta e la bella sta tutto il tempo al telefonino senza neanche degnarti di uno sguardo.

Declino l’invito, dicendo che in due per me è troppo azzardato. Già fatico a farmene una alla volta. E mi trascino in camera la tedesca bella che mi segue un po’ malvolentieri. Né cerco di baciarla né cerco di slecchinarmela. La metto in ginocchio di fronte a me, e davanti allo specchio mi faccio spompinare per bene. Lei è brava e interrompe solo per dirmi che le piace ingoiare lo sperma per 100 euro extra, le dico che mi pare una proposta entusiasmante ma dopo averla scopata un po’. E dopo che me lo ha tirato bello lucido come un marmo levigato mi calza il preservativo con un colpo di bocca e dentro a pecorina.
Io in piedi di fianco allo specchio riesco a godermi tutto il dinamismo ellenistico, di me, discobolo greco nella tensione muscolare della penetrazione atletica, ingroppato sul corpo di lei, efebica vestale a pecorina in ginocchio sul letto. E così mentre lei attende fiduciosa la scolata di sborra per 100 euro, io me la sgroppo per più di 40 minuti facendola venire nel bel mezzo e facendomi venire alla fine. ‘Scusa ero troppo eccitato non sono riuscito a controllarmi, la scolata te la faccio fare la prossima volta’.
Non è per taccagneria ma: primo, questa storia degli extra mi indispone non poco; secondo, e lo dico sinceramente, a me interrompere un bell’amplesso per venire in bocca a tutti i costi mica lo trovo una così grande figata!

Ora, con sto pienone di figa, non c’è che l’imbarazzo della scelta. Anzi, chiudi gli occhi, la prima che scontri te la porti a letto e hai buone probabilità che sia gnocca, magari non supergnocca, ma gnocca sì. Tanto le belle un po’ missili, lo sono tutte, quindi’ regolati tu.

‘Ciao, sono Brenda, dalla Lituania’, mi dice un fisichetto minuto, ben proporzionato e bambolinesco. Sembra minorenne ma sappiamo tutti che non può esserlo. Ma il fascino di una teen, su un maturo libidinoso come me, prende sempre. In camera la bambolina si rivela una bella porcellina assatanata.
Mi meraviglio sempre di come la natura doti certe fanciulle di capacità innate. Come Mozart con la musica, alcune bamboline la sporcellenteria ce l’anno nel sangue e nella testa. E con tutta la naturalezza possibile e immaginabile dispiegano un repertorio da film porno, che forse non hanno mai visto, ma che sentono dentro. E bisogna anche dire che a quell’età gli ormoni contano non poco’

Pompini a gola profonda piuttosto soddisfacenti, penetrazioni di dita ben guidate nei punti del piacere, lecchini pilotati per giungere a orgasmi certi e ansimanti, penetrazioni in tutte le posizioni, e data la taglia minuta la bambolina gradiva pure le arrampicate corporee e gli equilibrismi sessuali praticati in piedi. Un oretta di vera pornografia, non quella recitata da film di cassetta, pornografia vissuta con una partecipazione e una predisposizione al piacere che ho trovato in poche altre ragazze pay. Da non perdere di vista, la Brenda. Considerato che anche domani sono qui al Palace.

Sono oramai le due di notte. lo spettacolino dei culi a pecorina continua, e anche il via vai di gnocche e libidinosi al seguito. Molti uomini mi par d’aver capito si dilettino nello scolare bottiglie di moet, il più acido degli champagne sul mercato, intrattenendosi ore al tavolo con quelle ritenute da loro le più fighe. Bevono e fumano, fumano e bevono, ridono tra loro e ridono con le gnocche.
Un bel modo per lasciare lì 6 o 700 euro. Per fortuna sono astemio e non fumo, così devo trovare altri modi per spendere gli stessi soldi.

Ecco ancora la biondina lituana bambolinesca che ora si esibisce in una lap dance contorcendosi attorno a un palo con un’altra bambolina di pari taglia e di pari libidine. Tra un virtuosismo e un altro non rinunciano a darsi qualche slinguazzata e allungarsi le manine nella parti più intime.
Da libidinoso mi avvicino un po’ allo spettacolo. E mi faccio sotto per guardarle bene. Brenda mi fa l’occhiolino e mi lancia un bacio. E poi si gira verso di me, e inizia quello che mi pare di capire essere il loro pezzo forte. Una davanti e l’altra dietro, gambe aperte e braccia aperte tenendosi con le mani ai due pali. I corpi sudati e nudi scivolano l’uno sull’altro muovendosi sensualmente, roteando il bacino a destra e a sinistra, avanti e indietro.
La rappresentazione di un amplesso, che le due porcelline mimano con inusuale partecipazione emotiva.

Me le porto in camera così, belle sudate di danza e di sensualità. E inizio a spupazzarle incollandomele alla parete. Prima da dietro le slinguazzo per un po’ passandomi da un culetto a un altro. Poi me le rigiro e mettendomi in ginocchio slecchino le loro topoline alternando l’una all’altra.
Bello sentire i sapori diversi. E penetrandole contestualmente con le dita senti le differenze anatomiche. Brenda bella stretta e profonda Vilte un po’ più larga ma con l’utero appena dentro. Sono belle bagnate entrambe. Già calde di loro, e le limonate che si danno aiutano il crescendo eccitativo.
Passo a perlustrare le diversità dei seni. Piccoli ma ben presenti sul palmo della mano. Proviamo a limonare in tre. Ci slinguazziamo titillandoci le lingue a vicenda. Ma per il bacio profondo dobbiamo per forza alternarci.

Così come per il pompino. Un po’ per l’una e un po’ per l’altra. Solo Brenda è gola profonda. Ma Vilte ha la sua specialità: a lingua a penzoloni, bella morbida, se lo sbatacchia con ritmo lento facendoti piacevolmente sentire la sua lingua ruvida sul glande scappellato. Le due specialità si compensano a vicenda in un crescendo sinfonico di piaceri. Se non fossi così spassionatamente amante dell’amplesso sarebbe la volta buona che le grondassi ben bene di sperma tutte e due. Ma l’aspettativa di una perforazione elevata al quadrato, doppia fica e doppio culo, mi appassiona troppo.

E inizio proprio dal culo. Mentre le limono tenendomele contro in piedi, raggiungo da dietro i rispettivi culetti e manovro con l’indice inumidito coi succhi vaginali per tentare una prima penetrazione. Ecco che la prima falange è dentro e le sento miagolare all’unisono. La fase pre-inculaggio le eccita parecchio e slinguazzano mentre si inclinano per trovare la posizione consona.
Ed ecco la seconda falange che entra. Ed ecco che il miagolio diviene un lamento smorzato che lascia intendere di proseguire. Le mucose di Brenda mi respingono un po’. Quelle di Vilte mi accolgono il dito tutto. E inizio a rigirarglielo dentro bene. Miagola, e mi succhia riconoscente la lingua, la bambina.

Brenda capisce che la prima non sarà lei e allora si abbassa a leccare l’amichetta, e non disdegna neppure di dare qualche colpetto al mio cazzo che prefigurandosi l’imminente inculaggio è ritto come un palo conficcato.
Mi sento calzare il preservativo con la bocca. Qualche slinguazzata di Brenda e sono pronto. Giro Vilte le ruoto un po’ ancora il dito e poi oriento il mio cazzo verso il buchetto ben dilatato. Con una mano Brenda le apre una chaippa, con l’altra le strofina il clitoride. Stringo la cappella tra due dita. Prendo la mira e zam! il glande è dentro, con Vilte che esala rumorosamente con un rantolo. Ma l’anello dell’ano non si ribella, e alloro lo spingo ancora. E ancora. E ancora. Ormai è in fondo e io mi fermo per consentire alle sue viscere di rilassarsi.
Allora sì che inizio a stantuffarla, mentre Brenda la slecchina sul clitoride. Mi piace tenerla per la vita stretta. Mi piace vederle il culo da bambina con le chiappe belle dilatate. Mi piace vedere come il mio cazzo riaffiora e scompare in un culetto così piccino. Mi piace immaginare quanto va profondo, fino al suo intestino, fino alla sua pancia che tengo da sotto. Se la schiaccio riesco a percepire la sagoma della mia canna sotto la sua carne e godo nel sentirla così trafitta.
Poi intrufolo anche un dito nella fica e sento da lì la mia canna cha va su e giù. Rimango così per un po’ per sentirmela bene. Modulo il piacere solo variando la velocità e la profondità dei colpi. Sento adesso che il suo utero sta fremendo, la conficco più in profondità e rimango fermo. Lascio che sia lei, impalata sul cazzo, a gestire i movimenti che la portano con l’aiuto di Brenda a un orgasmo che la scuote tutta dentro.
Devo faticare per non venirle dentro, per l’eccitazione sua che mi contagia. Avrei voluto liberarmi dalla tensione sessuale concentrata sulla punta del cazzo, ma voglio anche incularmi Brenda.

Esco. Brenda sa che è il suo turno e si mette in ginocchio sul letto. Vilte le pratica un rimming bello salivato e mi lascia il buchetto con una schiuma viscida. Le dico di penetrarla con un dito. Maldestramente lo fa subito con due facendo ululare Brenda che con una mano si scosta la chiappa. Mi prende il cazzo e se lo orienta lei con mano esperta.
Se lo punta all’orifizio e arretrandosi se lo va a prendere conficcandoselo come fosse un dildo. Fa tutto lei, Brenda, e noi la stiamo a guardare. Sto fermo rigido e lascio che sia lei a scoparmi col culo. Le lascio decidere tutto. L’assecondo anche quando arretra con tutto il corpo e mi fa ruotare sulla schiena. Così me la trovo sopra all’amazzone. Con le braccia sul mio petto si sostiene e con le sue gambe aperte fa spazio a Vilte che le lecca la fica dal davanti. Io l’accarezzo da sopra, le sento bene le tettine gonfie, il pancino piatto, il vitino stretto.
Mi piace come si rotea dolcemente massaggiandomi il cazzo ben in profondità, e poi stringendosi i glutei quasi se lo porta fuori e poi ancora dentro fino in fondo.
E così mi lascio scopare a lungo fino quando sento che anche lei freme e inizia a muoversi, non più per me ma per rispondere ai colpi di lingua di Vilte. Allora divento io parte attiva. Le imprigiono i fianchi con le mie mani e inizio a pompare da sotto, prima lentamente con arcate lunghe, poi sempre più veloce cercando di ritrovarmi con il ritmo delle sue ondulazioni che rispondono alle leccate di Vilte.
Rimango vigile anche se diventa sempre più difficile resistere all’eccitazione. Sento che lei è giunta alla soglia dell’orgasmo più volte. L’aspetto stringendomi i muscoli. Sento che rantola con affanno. Sento che Vilte miagola. E il mio cazzo non ce la fa più. Non posso alleviare la pressione sul cazzo: il suo bacino ondeggia sempre di più perché vuole venire.
E io voglio aspettarla, ma non ce la faccio più, e sento sgorgare le ultime gocce di sperma rimastemi in corpo. E lancio un urlo soffocato come di animale sentendo il mio sperma che sgorga dalla punta per pochi spruzzi seguito da interminabili spasmi.
Ecco che sento anche l’urlo di Brenda che ora copre il mio già affievolitosi. Sento che si stringe tutta dentro e mi stritola quel poco di erezione che è rimasta del mio cazzo, e sento la sua pancia e le sue tette fremere come in una convulsione.
Siamo tutti e tre bagnati fradici si sudore. Ci accasciamo sul letto e ci copriamo con un lenzuolo. Rimaniamo così avvinghiati per un quarto d’ora o più. E poi tutti e tre ci dirigiamo barcollanti verso la sauna senza dire una parola. Sarà l’ora, sarà lo svuotamento dei ripetuti orgasmi, sarà la pressione bassa per i litri di sudore persi, ma congedandoci riusciamo a malapena a sorriderci con dolcezza e reciproca gratitudine. Ci ripromettiamo di rivederci l’indomani.

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