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Tradire con il collega vergine

By 15 Aprile 2022No Comments

Mi chiamo Alessia e fin da quando ero molto giovane ho scoperto che mi piace fare sesso in vari modi. Dopo essermi diplomata al liceo ed aver lavoricchiato d’estate in un bar, conoscendo qualche ragazzo che mi sono fatta con sessioni di succhia e scopa, mi sono divertita con il mio datore di lavoro, il ragazzo e anche suo fratello. Finita l’estate, con loro è finito tutto.
Poco dopo quell’estate ho trovato lavoro lontano da casa e mi sono dovuta trasferire andando a vivere da sola.
Poi sono rimasta incinta e per forza maggiore sono tornata nella città in cui sono cresciuta ed in cui ho trovato il mio attuale compagno che ho sposato, ho avuto un secondo figlio. Lui fa l’agente immobiliare e non è il padre del primo figlio.
La vita che facevo era generalmente buona anche se un po’ noiosa. Il fatto di vivere nella stessa città ha consentito, con mia grande fortuna, che mia madre mi aiutasse prendendosi cura dei miei due figli, cosa che mi ha permesso di trovare un lavoro ben pagato ed avere un po’ di autonomia economica.
Il lavoro era il fare la cassiera in un fast food molto simile al molto conosciuto McDonald’s. Al tempo avevo 28 anni, ero ancora una bionda attraente con un corpo da sballo con grandi tette taglia 3D, vita stretta e fianchi ben modellati che molte donne mi invidiavano. Ho sfruttato il mio aspetto fisico per far girare la testa ovunque andassi ed in particolare quando ho fatto il colloquio con Carola, responsabile del personale di un’azienda. Per l’occasione ho indossato un top scollato, una gonna corta, gambe curate e lucide, scarpe a tacco non molto alto. Ero stata dalla parrucchiera che mi ha consigliato di accorciare i capelli biondi dandomi un look da ragazzina monella.
Da quando mi ha visto Carola non riusciva a smettere di fissarmi le tette durante il colloquio di lavoro al termine del quale mi ha assunta immediatamente.
Il mostrare l’aspetto era un comportamento comune per i ragazzi che finivano la scuola superiore, lo facevano per ottenere il loro primo lavoro ed ogni anno c’erano distinte sessioni di reclutamento per giovani e adulti.
Ero uno delle poche dipendenti adulte a tempo pieno, oltre al direttore, Marino, il quale aveva solo un anno più di me.
Circa sei settimane dopo aver iniziato a lavorare, quattro ragazzi con poco meno di trent’anni che avevano frequentato l’istituto alberghiero, sono stati assunti per l’estate per lavorare alla friggitrice, cucinare hamburger e lavorare al bancone. Uno di loro, in particolare, ha attirato la mia attenzione, il suo nome era Matteo. Era un bel ragazzo, con una bella corporatura e dei bei muscoli ma era anche un po’ timido il che mi ha fatto pensare che non avesse molta esperienza con le ragazze. Ciò mi ha incuriosito e mi sono ritrovata a flirtare con lui ogni giorno godendomi il suo sguardo ogni volta che trovavo dei motivi per sfiorarlo con le tette o dargli una pacca sul sedere. Chiaramente a lui piaceva l’attenzione che gli davo e diventavo sempre un po’ più audace quando lavoravamo insieme tanto che alla fine mi permettevo di pizzicargli il sedere oppure, sfacciatamente proprio da ragazzina monella, tentare afferrargli il cazzo ogni nell’incrociarci durante il lavoro. Da timidone qual era si piegava negandomi il tocco e ci ridevamo sopra ma era mia intenzione arraparlo ed al momento opportuno farmi scopare.
La moglie del nostro direttore, nel luglio di ogni anno, organizzava sempre una festa a casa loro per tutti i dipendenti della sede e partecipavano anche alcuni loro amici. Per me sarebbe stata la prima volta andare a quell’evento e non vedevo l’ora di esserci poiché da tanti ne sentivo parlare.
A mio marito non piaceva molto andare a questo tipo di feste quindi ho organizzato tutto affinché non ci fossero ostacoli e potessi partecipare almeno nella prima parte della serata e poi mi venisse a prendere più tardi a festa finita.
Per quella serata che ritenevo importante, ho indossato un top scollato senza reggiseno, una gonna corta di lino, scarpe a tacco alto allacciate alla caviglia. Alle orecchie orecchini pendenti un po’ vistosi, labbra lucide e trucco che rendeva chiara la pelle del viso facendo risaltare le sopracciglia annerite e scolpite.
Con la mia capigliatura corta e bionda, mi sentivo sexy da morire messa così. Nel camminare le mie tette sembravano rimbalzare ed ondeggiare dentro quel vestito mostrando che ero fiera di loro.
Nel scendere dall’auto ho detto a mio marito di venirmi a prendere all’una di notte pur sapendo che la festa si sarebbe protratta fino alla mattina seguente.
Fin dall’inizio è stata una festa divertente. Guardare i colleghi più giovani bere e flirtare mi ha ricordato come ero io circa dieci anni prima.
Non appena arrivata ho visto subito Matteo che barcollava ed era alticcio, ho capito che non era abituato a bere pur avendo bevuto solamente qualche piccola quantità di rum e coca cola.
L’atmosfera della festa era particolare esattamente come già anticipatomi da qualche collega, l’avevo anche capito anche dal modo con cui le colleghe ed i colleghi discutevano sugli indumenti e di chi sarebbe stato presente.
Con Matteo ho flirtato e chiacchierato e ad un certo punto durante la serata lui ha confessato di essere vergine. Ciò non mi ha sorpreso ed ho deciso che quella sera era la mia missione sarebbe stata presentarmi al suo cazzo. Che lui fosse disposto non c’era dubbio e lo ero anche io che l’avevo provocato durante il lavoro. Finalmente Matteo ha preso l’iniziativa che desideravo e non ha tardato ad afferrare e strizzare le mie tette facendo anche scivolare le mani dentro la parte superiore del mio vestito per pizzicarmi i capezzoli.
Ovviamente poiché ero nuova alle abitudini della casa e non ero mai stata a quella festa estiva, mi sono guardata intorno per vedere se qualcuno si stesse accorgendo dei nostri movimenti ed ho notato che praticamente tutti erano in uno stato simile al mio, ballavano, bevevano, ridevano ed afferravano apertamente con nonchalance tette e culi ed accarezzavano inguini da sopra e sotto le gonne. Anche Marino era in un angolo a baciare una delle cassiere e massaggiarle le tette, mentre sua moglie Carola se ne stava seduta in grembo ad una delle mie colleghe e si accarezzava le tette davanti ai suoi occhi. Non mi sarei mai immaginata che fosse bisessuale.
Io e Matteo eravamo in piedi appoggiati ad un muretto un po’ defilati ed ascoltavamo la musica, bevevamo guardando le azioni in corso da parte dei colleghi ed amici dei padroni di casa nel fare festa. Mi ero messa piedi dando le spalle a Matteo, appoggiata al suo petto, e le sue mani erano già scivolate all’interno ai lati del top di lino ed avevano afferrato e soppesato le mie tette non coperte dal reggiseno e, di tanto in tanto, mi pizzicava i capezzoli.
In una mano avevo un bicchiere con un drink, l’altra l’avevo messa dietro di me dedicandomi a stimolare ed accarezzare, da sopra i suoi pantaloni, il cazzo gonfio di Matteo che mi ha lasciata sorpresa perché mai avrei immaginato che in erezione avesse quelle dimensioni. Sembrava che fosse lungo circa venti centimetri e lo ritenevo proporzionato al suo corpo la cui altezza era di circa 1.80.
Mentre lui mi toccava, mi guardavo intorno e sono rimasta sbalordita da tutte le tette nude e dai cazzi che senza il minimo pudore venivano mostrati ed accarezzati dalle donne presenti alla festa.
Non ero mai stata ad una festa come quella ed era forse solo nella mia immaginazione che si svolgesse così dove a nessuno sembrava importare che qualcun altro fosse lì a guardare, toccare e sparire, anzi mi è venuto il dubbio che ci fosse un sottile piacere nel mostrarsi.
Nell’osservare i movimenti delle persone e della loro allegria ho scoperto che al momento in cui si sarebbe dovuto succhiare e scopare, le persone sembravano occultarsi in una delle stanze libere per poi in seguito riapparire e reintegrarsi nella festa e cambiare anche più partner.
Vedendo quel traffico di corpi e di gesti sfacciatamente erotici, mi sono eccitata tantissimo e la mia figa a quel punto si è decisamente inzuppata, inoltre dallo stringere con la mano, ho capito che Matteo aveva il cazzo duro come una roccia.
Ero sicura che sarebbe stato necessario mettere un tappo sul cazzo perché ho pensato che segandolo da sopra i pantaloni, Matteo sarebbe venuto sborrando parecchio, allora ho deciso, ed ho fatto bene, a levargli la mano di dosso e levarglieli abbastanza rapidamente. Infatti ho tirato giù con la mano la cerniera, ho tirato fuori la sua asta rigida ed ho iniziato ad accarezzarla delicatamente dietro la mia schiena dove gli altri non potevano facilmente vedere. Nel frattempo ho tenuto d’occhio le porte delle stanze degli ospiti che si aprivano e chiudevano e da cui entravano ed uscivano donne ed uomini. Anche io mi sarei voluta ritirare con Matteo in una di quelle camere ed aspettavo che ce ne fosse una disponibile e così con lui avremmo potuto fare sesso e l’avrei sverginato.
Finalmente una delle porte di una camera degli ospiti si è aperta e ne sono usciti due miei colleghi, uno era un ragazzo che in quel momento si infilava la maglietta e si chiudeva la cerniera lampo, l’altra era una delle ragazze che spingeva le tette all’interno della parte superiore del vestito sistemandole affinché non uscissero oppure fossero sbilenche.
Con la mia mano ancora stretta sul cazzo, ho letteralmente tirato Matteo fino alla porta aperta, siamo entrati nella stanza ed ho chiuso la porta dietro di noi.
All’interno la luce era debole poiché la finestra dava all’esterno dove le luci dopo il tramonto erano state abbassate ma era sufficiente per vedere bene e toglierci i vestiti e poi afferrare tette e cazzo.
Con le mie tette pendenti che pendevano in avanti, mi sono inginocchiata su un tappeto con di fronte Matteo che era rimasto in piedi accanto al letto ed ho iniziato a succhiare la sua verga rigida accarezzando l’asta con una mano e le palle con l’altra.
Lui è venuto quasi immediatamente eruttando enormi getti di sperma nella mia gola.
Fin dalle mie prime esperienze mi ero abituata ad ingoiare la sborra e così ho fatto anche con lui.
La sborrata che lui mi ha fatto in bocca è stata enorme ma ho proseguito a succhiargli il cazzo nella speranza di tenerlo duro per un po’ di tempo affinché me lo potessi godere ancora. Purtroppo, come previsto, ha perso una parte della rigidità ma, per mia fortuna, poi ha iniziato a diventare di nuovo duro in breve tempo così l’ho succhiato ed accarezzato per qualche altro minuto fino a quando non è diventato completamente eretto, poi mi sono sdraiata sul tappeto ed ho allargato le gambe.
Matteo istintivamente si è posizionato tra le mie gambe e ho preso la cappella del cazzo nel palmo della mia mano per allinearla con l’ingresso della mia figa bagnata e colante spingendola dentro. È stato tutto abbastanza rapido e Matteo ha iniziato a spingere andando dentro e fuori di me facendomi urlare, mugolare, sospirare ad ogni spinta del suo cazzo.
Mentre continuava a martellarmi la figa, ho notato dei movimenti sul letto alla mia sinistra. Guardando più da vicino e mi sono resa conto che Marino, il nostro direttore, e la ragazza che lui stava palpeggiando prima che entrassimo nella stanza a scopare, erano entrambi sdraiati sul letto a guardare me e Matteo a scopare a terra sul tappeto. Entrambi avevano dei grandi sorrisi sui loro volti e la ragazza stava accarezzando il cazzo dell’uomo mentre entrambi si godevano con gli occhi la nostra azione.
Sono stata sorpresa di scoprire l’essere osservati ha effettivamente aggiunto qualcosa in più alla mia eccitazione ed all’improvviso ho avuto un orgasmo esplosivo, emettendo strilla e frasi di incitamento tra i grugniti di Matteo che mi martellava.
Poiché ormai non c’erano più remore all’essere visti accoppiati e poiché in molti scopavano ed alla festa erano tutti più nudi di che vestiti, ho chiuso gli occhi e mi sono goduta il mio orgasmo per qualche minuto, poi ho sentito Matteo aumentare il ritmo ed ho capito che si stava avvicinando all’orgasmo. Infatti improvvisamente si è irrigidito, ha sbattuto il suo cazzo più in fondo che potesse nella mia figa e ha sparato una sborrata incredibile in profondità. Lui per un po’ha continuato a far scivolare il cazzo dentro e fuori dalla mia vagina ma a un ritmo più lento mentre si godeva il suo orgasmo, poi si è fermato e si è riposato su di me con il suo cazzo ancora in profondità nella mia figa.
Proprio in quel momento ho sentito un grugnito e una risatina, ho aperto gli occhi ed ho visto il cazzo di MArino esplodere sparando uno spruzzo di sborra dritto in aria mentre la ragazza che masturbava il suo cazzo ridacchiava nel vederlo. Parte di quello sperma è arrivato sul viso della ragazza e sulle sue tette sode che per la loro rigidità sembravano rifatte, gocciolando da entrambi i capezzoli il che sembrava farla ridere ancora di più. L’uomo è poi balzato in piedi per prendere degli asciugamani lanciandone uno sul tappeto verso di me ed usandone uno su sé stesso e sulla ragazza che lo aveva masturbato, poi i due si sono vestiti e hanno lasciato la stanza lasciando soli me e Matteo sdraiati sul pavimento a riprendere fiato.
Dopo un po’ Matteo è rotolato via da me e siamo rimasti sdraiati lì per qualche minuto accarezzandomi le tette e io che gli accarezzavo delicatamente il cazzo ancora semi duro.
Alla fine mi sono seduta ed ho pulito con l’asciugamano quel pasticcio che era formato tra le gambe, mi sono chinata ed ho succhiato il cazzo di Matteo e l’ho pulito con la lingua, non molto dopo ci siamo vestiti e siamo tornati alla festa.
Nel riapparire tra gli altri sono rimasta stupita che tutto stesse andando avanti come prima che andassimo nella stanza degli ospiti con la musica, il ballare, il bere, il flirtare, baciare, afferrare cazzi e tette, tutto era ancora in pieno svolgimento.
Io e Matteo ci siamo nuovamente avvicinati ai nostri colleghi ed abbiamo continuato a bere, ballare e flirtare con Matteo che teneva le mani dentro il mio top quasi continuamente finché non ha lasciato la festa verso mezzanotte, io sono rimasta lì e sarei andata via più tardi dato che a mio marito avevo detto di venirmi a prendere all’una di notte. Ne ho approfittato a bere un po’ di più ed ho ballato e chiacchierato con alcuni dei miei altri colleghi.
Anche Marino era già stato segato da una delle colleghe quando mi ha visto scopata da Matteo, la ragazza che l’aveva masturbato era già andata via e lui stava si stava sbronzando.
Sua moglie Carola era andata in un’altra stanza con una ragazza con cui si è fatta vedere baciarsi a lungo, sicuramente le due in quel momento stavano lesbicando.
La festa è proseguita e lui ballava un po’ con tutte le ragazze rimaste cercando un’altra opportunità per scopare o farsi segare.
Mentre ballava con me, le mani di Marino sono andate dappertutto sul mio corpo, spremendomi le tette mentre loro si muovevano sotto il top a causa del ballo, e mi toccava anche il sedere arrivando persino a mettere la sua mano tra le mie gambe e afferrandomi la figa. All’inizio ho allontanato le sue mani, ma alla fine l’ho lasciato fare poiché era ostinato ed anche ho lasciato che mi convincesse ad andare con lui in una delle stanze libere. Una volta entrati, ha iniziato a togliermi i vestiti ma l’ho fermato. Sono rimasta vicino al letto, mi sono chinata mettendomi carponi e gli ho detto che poteva abbassarmi il perizoma se voleva fare con me una scopata veloce.
Ed è stato ciò che ha fatto.
Mi ha fatto scivolare le mutandine fino alle ginocchia, ha allineato il suo cazzo con la mia figa, lo ha spinto dentro di me e ha iniziato a far dondolare i fianchi avanti e indietro, spingendo il cazzo dentro e fuori la mia figa come un martello pneumatico. Si è anche piegato stando dietro ed ha tirato fuori entrambe le tette dalla mia parte superiore del top, dandole degli schiaffi non molto forti e stringendole mentre continuava a martellare la figa.
Anche lui aveva un cazzo di buone dimensioni, e tra il suo palo rigido che sbatteva contro di me e il suo sacco delle palle, che per quanto erano dure sembravano delle noci, che batteva contro il mio clitoride ad ogni colpo, ho avuto rapidamente un orgasmo abbastanza decente.
Casualmente ho controllato l’orologio e ho notato che era quasi l’una di notte, orario in cui mio marito doveva venirmi a prendere.
Quindi mi sono voltata guardandolo alle mie spalle e gli ho pregato di sbrigarsi poiché non avevamo molto tempo spigandogli che stava per arrivare mio marito a prendermi.
Lui ha lasciato andare le mie tette lasciandole oscillare e sbattere l’una contro l’altra sotto di me ed ha afferrato i fianchi ed ha aumentato il ritmo. Non ha tardato ad emettere un gemito e spruzzare sborra diverse volte nella mia figa.
Appena è uscito dalla figa, ho afferrato l’asciugamano che era sul letto e mi sono pulita le labbra della figa per non lasciarle bagnate di umori e sborra, poi l’ho dato a lui in modo che potesse pulirsi mentre mi tiravo su sculettando il perizoma ed infilavo le mie tette sotto il top.
Proprio mentre uscivamo dalla stanza degli ospiti ho sentito mio marito suonare il clacson davanti alla casa, quindi ho salutato tutti coloro che erano ancora lì, sono uscita trotterellando sui tacchi alti e sono salita in macchina per ritornare a casa.
“Com’era la festa?” mi ha chiesto mio marito.
“È stata una bella festa. Molto meglio di quanto mi aspettassi” ho risposto allegra e felice nascondendo che ero stata sborrata nella figa due volte da due maschi diversi.
Sia quella notte che la successiva ho sognato il cazzo di Matteo di cui mi era rimasta la voglia ed ho escogitato un modo per godermelo ancora.
Mio marito quella notte avrebbe voluto scoparmi ma ero veramente stanca. Mi sono fatta scopare l’indomani mattina al risveglio quando i due piccoli ancora dormivano.
“Se le feste di quel genere ti fanno bagnare così come sei stamane, sarebbe bene che ci andassi sempre!” mi fa mio marito. Lui ignorava che era l’effetto della sborra che avevo levato dalla vagina.
La settimana seguente ho convinto Matteo ad accompagnarmi a casa dopo il lavoro quando entrambi avremmo lavorato negli stessi turni e persino venirmi a prendere quando avrei ritirato miei figli da scuola per portarli subito da mia madre in questo modo saremmo potuti andare in qualche posto fuori mano e scopare prima di ritornare a casa dal lavoro.
Lui si è fatto convincere facilmente ed abbiamo realizzato il mio piano fino a quando non è partito andare a fare gli esami all’università.
Nel frattempo durante il lavoro, anche sotto gli occhi di Matteo, mi prendeva le tette e mi dava pacche sul sedere cercando di tirarmi nel magazzino o fuori sulla banchina di carico per fare una scopata veloce o un pompino. L’ho lasciato fare e non ho abboccato, alla fine ha smesso ed ha rivolto le sue attenzioni sulle stagiste delle scuole superiori che lavoravano lì d’estate.
Lui e sua moglie hanno continuato a tenere le loro feste annuali in luglio e sono state sempre epiche ed io mi sono concessa un’orgia all’anno.
Dopo la prima scopata con Matteo mi sono ritrovata ad essere incinta per la terza volta e mio marito è stato contento che lo fossi lasciandogli credere che fosse suo figlio. In realtà poteva anche esserlo ma, tra le sborrate nella figa di Matteo e quelle di Marino, solo un esame del DNA avrebbe stabilito chi potesse essere il padre. Se quell’esame lo avessi fatto sicuramente avrei distrutto la famiglia e mio marito mi avrebbe lasciato ed additato a troia. Perciò non ho detto niente e quando è nato Luigi, terzo figlio, lui si è sciolto per la felicità.
La mia vita è proseguita nel migliore dei modi.
Negli anni successivi ho partecipato sempre alla festa di luglio nella villa di Marino e Carola però mi sono portata sempre dei preservativi.
Oltre a quell’evento nella mia città vivere è un po’ noioso ma lavorare nel fast food è decisamente interessante per tanti motivi.

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