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Ero al bar, a prendermi un caffè per rilassarmi un attimo dopo aver finito la caterva di commissioni che quel giorno mi ero imposto di sbrigare, quando la vedo: piccolina, minuta, biondina, sulla quarantina, che sbircia verso di me; cosa mi costa farle un sorriso ed un cortese cenno di saluto?
E lei che sorride e si gira dall’altra parte, come se si vergognasse.
La tipa ha voglia di giocare! E allora giochiamo.
Dopo mezz’ora siamo nell’ascensore del palazzo dove lei (Alessandra), abita col marito (Roberto, ma che è via per lavoro!)
Lui, racconta lei, è un ometto tranquillo… anche troppo (e ridacchia sommessamente), non alto e ben piantato come me, aggiunge con un luccichio goloso nello sguardo.
Ha voluto sapere se abito anche io in città e che sono separato da anni, anche io senza figli come loro due; ha azzeccato la mia età, 42 anni, appena tre sotto la sua e dieci meno di Roberto.
Mentre la cabina sale lentamente, la stringo e la bacio e la sento morbida e rilassata come un gatto.
Entriamo in casa, mi pilota subito in camera da letto, senza menate formali e tempo dieci minuti stiamo già facendo “conoscenza”, nudi e ad Ale brillano golosamente gli occhi, notando che non sono grande-e-grosso solo sopra la cintura.
Dopo carezze, baci sulla bocca e poi ovunque, glie lo metto e mi accoglie con una fica bollente e bagnatissima. Sento i suoi muscoli pelvici che mi “masticano” il cazzo e la sensazione è davvero piacevole.
Poi li sfilo e lei lo succhia appassionatamente e le dico di mettersi alla pecorina e lei si mette in posizione e io glie lo spingo nuovamente dentro, ma intanto con due dita inumidite le sondo il buchetto del culo che, dopo pochissimo, si rilassa e le accoglie.
Le premo con la mano sulle reni e lei fa scendere il culo di quanto volevo; allora lo sfilo, glie lo appoggio al culo e poi, tenendola per i fianchi, provo a spingere.
Lei appoggia le spalle sul letto e insinua le mani tra le su chiappe e il mio pube: temo che mi voglia allontanare, ma la donna vuole solo tenersi allargate le chiappine ed il buchetto per favorire la mia penetrazione.
Lentamente, ma senza esitazioni, glie lo metto tutto dentro, fino ad appoggiarle lo scroto alle labbrine sporgenti della fica.
Sento la sborrata che sta montando dentro di me, come un’onda di piena, ma sono indeciso se farle un clistere di sborra calda o se, invece, riempirle la fica.
Sfilo il membro e cambio bersaglio; me lo sento strtto anche dalla vagina, come prima dallo sfintere anale e capisco che ci sono quasi: «Vengo… vengo» mormoro, ma lei non si sfila e non mi dice «No, dentro no…», ma anzi aumenta ancora il ritmo per farmi proprio sborrare dentro la sua vagina.
E io, la riempio!
Poi restiamo allungati sul letto, quasi abbracciati, a rifiatare; allungo la mano verso il suo rorido sesso e senti il mio seme che sta colando lentamente sulla sua coscia.
In quella sento un rumore venire dall’altra stanza e un “ciao” detto con tono annoiato.
La guardo, con un sopracciglio alzato interrogativamente.
«Ah niente: è Roberto… -mi mormora e poi, con un tono normale- … Ciao Cuoricino! Vieni qui, che ti faccio conoscere Dario!»
E Roberto, dopo aver risposto con un «Ciao Principessa» arriva e io che non so che pesci prendere (questa stronza mi ha fatto uno scherzo del cazzo! Che troia!) e lui, occhi bassi «Piacere, Roberto…» con voce piatta, come a voler sparire: mi dà l’idea del ragioniere più sfigato di tutto l’ufficio, uno quegli uomini che non devono chiedere mai… se no le buscano, anche dai bambini! Mi rinfranco: «Dario!»
Meglio affermare la mia presenza, in attesa di capire come si sarebbe sviluppata la cosa.
«Dario ha appena finito di chiavarmi proprio bene, sai?»
«Davvero? Ne sono contento…» E lo vedo con un timido sorriso, come se ne fosse realmente contento, ma se ne vergognasse un pochino.
«E poi ha un gran cazzo! Guarda!» e mi scosta il lenzuolo; il “gran cazzo” nel frattempo si era un po’ rilassato, perdendo di consistenza, ma poco di… colpod’occhio, diciamo.
«Eh sì, davvero bello…»
«Ha ancora i nostri sapori, succhiaglielo!» Gli ordina, l’angelo del focolare…
Non ho pregiudizi, per carità ed anzi mi è capitato già di godere anche di bocche e culi maschili ma, checcazzo!, almeno chiedimi se non mi fa schifo, pezzo di stronza! Cazzo ne sai, di me?
Però nel frattempo il devoto maritino (Cuoricino!!! Chetteneri!!!) si è inginocchiato sul tappetino ed ha cominciato a toccarmelo e baciarmelo e lapparmelo un pochino e… e “lui” rispondeva e si rialzava, nonostante la recente sborrata.
Poi, quando il cazzo mi si è abbasanottato un po’ di più, Cuoricino me lo imbocca e comincia a farmi un pompino assolutamente fantastico! Vedo che Principessa e tutta contenta del lavoretto che Cuoricino mi sta facendo e decido… far salire il livello: «Ci sai davvero fare, con la bocca, Cuoricino! Sei ancora più bravo di quella troia che hai sposato… Adesso, però, voglio che le lecchi tutta la fica per bene, per ripulirgliela alla perfezione, avanti!»
Come immaginavo, insinua la testa tra le cosce della moglie e comincia a lapparla ed io lo osservo per un po’, masturbandomi lentamente.
«Dai, adesso: mettiti bene alla pecorina, mentre la lecchi, così lo sbatto dentro anche a te!»
Lui smette e si gira a mezzo verso di me: «Ma… ma io…»
Questo è il punto di rottura: può respingermi e scacciarmi o accettarmi e…
«Dai, Cuoricino! E’ bravo a metterlo e lo ha anche bello grosso: lasciati possedere anche anche tu dal mio nuovo… -Alessandra cerca un attimo la parola, ma poi…- dal mio, dal nostro toro!»
E Cuoricino, buonobuono, si mette in posizione; siccome non sono un bastardo, gli faccio colare un po’ di saliva sulle crespelle del culo e poi glie lo allargo con un dito… due… tre, alla fine e questa puttanella agita il culetto strizzandomi ritmicamente le dita, tutta contenta, mentre tiene la faccia piantata sulla fica di Principessa, leccandola come se non ci fosse un domani e mentre la moglie si stringe i capezzoli, guardandoci, gustandosi il tutto e stringendo il labbro inferiore tra i denti.
Levo le dita e gli guardo il culo: è rimasto socchiuso, palpitante: un’altra passata di dita insalivata, per non sentire male io e poi lo afferro per i fianchi ed entro dentro di lui, con un movimento lento ma implacabile.
«No! Aspetta! Fai piano! Mi fai male, aspetta!», ma sento che la puttanella si sta rilassando e sta accogliendo la mia nerchia al meglio, dentro di sé.
Arrivo col cazzo tutto dentro, aspetto un momento e poi comincio a tornare indietro…
Son quasi uscito, adesso: piccola pausa e poi… colpo secco, tutto dentro!
Squittisce, più per la sorpresa che per il male (la puttanella: non è il primo cazzo che gli esplora le budella, a questo qui!), ma poi comincio a fotterlo di buon ritmo e lui, conquistato da questo sviluppo, si disinteressa della fica della troia che ha sposato e si impegna a gustarselo al meglio.
Principessa è contrariata, sta per protestare, ma ho capito che mi devo imporre: «Non stare lì a fare un cazzo! Infilati sotto a tuo marito a sessantanove, così potrai leccarmi le palle, mentre ti godi lo spettacolo del mio cazzo che allarga il culo di Cuoricino, sprofondandoci tutto dentro!!!»
E lei, buonabuona, obbedisce ed io mi trovo a chiavare il marito, mentre la moglie mi lecca le palle e il culo (Intraprendente la mia nuova troietta!).
Ogni tanto lo levo e lo metto in bocca di lei: non mi chiedo se è pulito o sporco: è un problema che proprio non mi sfiora; però, siccome non voglio fare preferenze, dopo che me lo ha succhiato un pochino, le ordino di baciare il marito e vederli fare linguainbocca mentre inculo lui è impagabile.
Alla fine li ho fatti sdraiare con i visi accostati ed io, menandomelo, ho sborrato sulla faccia di entrambi, ordinandogli poi di leccarsela via a vicenda, prontamente fatto!

Alla fine ho preteso che mi preparassero la cena (loro nudi, io vestito) e in tutto il tempo li ho interrogati, per sapere delle loro vite, amicizie.
Alla fine li ho fatti dichiarare che mi volevano come bull della loro famiglia, che avrei potuto andare e tornare liberamente da casa loro (mi son fatto dare anche un mazzo di chiavi), che avrei potuto disporre dei loro corpi come meglio volevo, anche facendoli usare da altri.

Ora son passati quattro mesi ed abbiamo un menage consolidato: adoro usare Roberto come autista, mentre sul sedile posteriore Alessandra si fa fare qualunque cosa io voglia, mentre andiamo nei locali di scambisti.
Però non credete: anche piacevoli serate casalinghe con Principessa che mi incita a usare Cuoricino, sapendo che dopo aver dominato il maritino scoperò in ogni buco anche lei, non ha prezzo.
Sto pensando di far mettere una gabbietta al cazzetto di Cuoricino: sarebbe una perfetta umiliazione che consoliderebbe il mio ruolo di bull della famiglia e anzi… Alessandra mi ha proposto di presentarmi Antonella, la sorellina trentaquattrenne di suo marito… Sia io che lei, senza essercelo ancora detto esplicitamente, immaginiamo loro tre affiancati alla pecorina, culo in alto e spalle sul letto, mentre io decido quale culo o fica penetrare…
Idea suggestiva!

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