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Ossessione (parte I: la ricerca del primo cazzo)

By 14 Luglio 2021No Comments

Nota: i nomi utilizzati sono di fantasia

L’eccitazione provata per quel video gay iniziò ad avere effetti sempre più strani sulla mia sessualità. L’immagine di quel cazzo nero (stupendo) che apriva in due un culo bianco mi fotteva il cervello di continuo. Mi capitava di pensarci all’università durante le lezioni e di immaginare le mie compagne di corso alle prese con maschi superdotati. Mi capitava di pensare di tutto e mi eccitavano diverse situazioni, situazioni nelle quali potevo essere protagonista passivo o spettatore ma al centro delle mie fantasie c’era sempre un enorme cazzo nero. Il dominatore di tutte le fantasie erotiche era lui. Alternavo momenti nei quali riuscivo a malapena a tenermi a freno nell’approcciare le ragazze, ad altri nei quali non mi sentivo all’altezza di un vero maschio e mi sarei sottomesso a lui volentieri. A tratti tutto questo mi preoccupava, ma per il resto della giornata mi eccitava come un pazzo.

Come già detto nel racconto precedente, iniziai a cercare su internet qualche informazione. Ero l’unico uomo con questa perversione? Ero l’unico (Etero convinto fino a poco prima) che si sarebbe fatto violentare da un superdotato nero? Ovviamente no, ma solo dopo aver cercato su internet mi resi conto di quanto la fantasia di sesso interrazziale fosse diffusa, in Italia e all’estero. Lessi di coppie cuckold, di coppie nelle quali la donna si accoppia con uno o più amanti davanti al marito consenziente (una cosa che mi sconvolse ma mi eccitò in maniera assurda); lessi di coppie cuckold che selezionavano solo amanti neri perché ritenuti più maschi anche per le dimensioni sopra la media dei peni; di coppie cuckold nelle quali il marito veniva a sua volta scopato dall’amante. Ma lessi anche di uomini bisessuali che (da soli e senza compagna) diventavano volentieri le troie di qualcuno: altri uomini o transessuali (altra categoria che iniziò ad attirare la mia curiosità… ma ci arriveremo in un altro racconto). Quel video mi aveva aperto un mondo e aveva scatenato una valanga inarrestabile.

Nel frattempo le mie attenzioni nei confronti dello studio e della mia ragazza andavano scemando, mentre cresceva la curiosità per queste forme di sesso a me sconosciute. Iniziai a scaricare film porno interraziali, etero, gay e bisessuali. Ero completamente in fissa per Lexinghton Steele e spesso, guardando i suoi video, non capivo se invidiassi di più lui o le sue splendide partner (quasi sempre rigorosamente bianche) che potevano prendere il suo cazzo davanti e dietro. Diverse sere, soprattutto quando i genitori non erano in casa, mi chiudevo in camera e, oltre a massacrarmi di seghe, provavo a giocare un po’ con il mio culetto. Iniziai con il gel lubrificante e le dita, ma ben presto mi venne voglia di provare anche qualche “giocattolino”. Un pomeriggio andai in un sexy shop e (fingendo di dover fare un regalo alla mia ragazza) mi feci impacchettare un bel fallo NERO, di grosse dimensioni ma non esagerato (sarà stato 3 cm di diametro e 23 di lunghezza).

Di lì in avanti i giochi di autoerotismo si fecero ancora più interessanti. A volte il vibratore finiva per infastidirmi oltremodo e allora continuavo con oggetti più piccoli o con la mano. A volte riuscivo a resistere alla smania e, dopo essermi lubrificato per bene, riuscivo ad accogliere buona parte di quel ben di Dio. Tutto questo non faceva altro che accrescere la mia pulsione per i big cocks e la voglia di provarne uno vero. L’estate è una stagione che già di per sè aumenta la libidine ma quella del 2006 per me fu bollente, soprattutto dopo il 9 luglio e la vittoria dei mondiali: dal momento che la competizione era finita e la voglia di studiare latitava, nulla poteva più distrarmi da questa voglia di esperienze omosex che si andavano a sommare alle scopate “classiche” con diverse ragazzine della mia età.

Provai a frequentare qualche locale “gay friendly”, sperando di trovare la situazione giusta senza che la mia “copertura” etero saltasse. Mi capitava di passare nei dintorni di un noto locale bolognese quando andavo a trovare la mia ragazza. Spesso e volentieri, inventavo una qualche cazzata per andare a casa relativamente presto e, una volta montato in macchina, mi dirigevo verso questo locale a tutta velocità. La realtà però era quasi sempre al di sotto delle aspettative: presto capii che la mia attrazione verso gli uomini effemminati e tendenzialmente passivi era pressoché nulla e che i veri maschi, quelli fisicamente possenti ed etero (almeno in apparenza) erano merce rara. In più, mi accorsi che spesso e volentieri mi bloccavo per l’imbarazzo (o perché, forse, il ragazzo individuato non mi convinceva al veramente al 100%) e non riuscivo ad agganciare chi mi poteva interessare. In sostanza, continuavo a recitare la parte di “quello che passa di qui per caso” e quasi tutti finivano per crederci.

Luglio sembrava destinato a finire senza particolari sussulti, quando l’occasione mi si presentò sotto gli occhi. E capitò quando meno me lo sarei aspettato…

(continua)

per commenti scrivete pure sotto o a bisexualfeeling99@gmail.com

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