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La mia famiglia,cui si riferisce il racconto, è così composta: io, Paola 44anni, i miei figli Claudia e Giulio rispettivamente 20 e 18, il padre… ops! meglio dire “i padri” : inesistenti! Due comparse nella mia vita utili solo a farmi riprodurre.

Direte voi : lesbica! NOOOO non solo direi eheheh!!! Bisex? Boh fate voi… amo il sesso in tutte le sue forme e con chiunque sappia emotivamente trascinarmi all’inferno. L’amore e gli affetti però sono

riservati esclusivamente ai i miei figli.

Nella vita di tutti i giorni siamo una famiglia “normale”: lavoro, scuola, gioie e dolori, fidanzatini/e che appaiono e scompaiono con relativo lutto a cui deve partecipare l’intera famiglia, anche nonni e zie, vere o promosse tali, le solite vacanze rovinate dalla solita febbre dei figli il giorno prima della partenza, insomma niente di nuovo sotto il sole.

La mia vita privata invece resta tale anche per i miei cuccioli e loro, devo ammetterlo,

l’hanno sempre rispettata e soprattutto mai ostacolata, casomai favorita.

Ma ogni tanto a tutti, credo, capitano dei piccoli grandi terremoti che fanno crollare mura, sicurezze, equilibri lasciandoci nudi di fronte a noi stessi ma…  ma poi tutto lentamente riprende vita, forma e “normalità”.

Uno di quei momenti, nella mia famiglia, si verificò quel Venerdì sera.

Giulio sarebbe rimasto fuori per festeggiare la fine dell’anno scolastico col suo gruppo di amicizie preannunciando che sarebbe rientrato tardi. Anche se di solito sono rigida sugli orari, a prescindere dall’età (18 anni), questa volta glielo concessi volentieri visto anche il modo esemplare con cui era stato promosso a scuola… è un ragazzo

meraviglioso! E poi la cosa mi permetteva di restare sola con Claudia e di poter parlare con lei da donna a donna per scoprire i motivi che negli ultimi tempi le avevano fatto cambiare il suo comportamento anche in famiglia: aveva perso la gioia negli occhi e la sua dolce spensieratezza di solo un mese prima si era appannata e appariva solo di facciata! Quella sera non avrebbe avuto scampo! La detective Paola, come mi chiamano i miei figli, sarebbe entrata in azione!

La cena trascorse molto silenziosa, lei immersa nei suoi pensieri ed io a logorarmi per lei. Lo so, lei è una donna fatta ma per me è sempre la mia bambina.

Dopo cena ci accomodammo sul divano ed io cominciai a scavare nel suo cuore incontrando una forte resistenza ma nessuna diga può reggere a l’amore di una mamma. Le prime crepe lasciarono intravvedere il peso che la stava opprimendo fino a quando fra le braccia della sua mamma, in un pianto a dirotto, avvenne il disfacimento delle sue difese. Non potevo fare molto se non stringerla a me invitandola a sfogarsi. E cosi abbracciate ascoltai la mia piccola, i suoi primi veri dolori, quella orribile sensazione di essere stata ingannata, usata umiliata da quel ragazzo in cui aveva riposto tutti i suoi sogni. Banale, direte voi, ma i dolori di una figlia non lo sono mai per una madre. 

Sappiamo come vanno certe cose.

La tenevo stretta a me… i silenzi seguivano nuovi particolari e anticipavano altre lacrime che dopo aver rigato il viso di Claudia cadevano sul mio seno. Ogni lacrima una lama che trafiggeva il mio cuore. Ed io baciandole delicatamente i capelli la stringevo ancora più forte a me.

Finito il film alla televisione, che entrambe abbiamo visto ma non guardato, Claudia, un po’ più serena e leggera, sorridendo si scostò da me dicendomi:

 “Grazie mamma, ora vado a farmi una doccia… tra lacrime e sudore sono un mostro. Quelle tette sono comodissime e tanto calde… ma stretta a loro in piena estate… eheheh”

Interrompendo la frase si chinò verso di me baciandomi castamente sulle labbra

“Prendimi pure in giro ma queste 4^ misura ti hanno nutrita, scaldata e protetta tesoro mio…” dissi ridendo

“Ok.. ok.. ho capito!” Aggiunse “devo ringraziarle!” Si chinò di nuovo e dopo aver scostato la camicetta liberando il mio decoltè mi baciò nel solco fra i seni. Rialzandosi scappò via quasi ridendo.

Mentre lei occupava la doccia rimuginavo sulle parole della mia bambina

“Cazzo!” pensai fra me “A quel pidocchio gli strappo i coglioni a morsi… il cazzo no perché anche solo per un attimo sentirebbe il calore delle mie labbra… quello glielo stacco con una sega da legno sdentata che gli strappi la pelle millimetro per millimetro… e poi, giuro, quello che cade lo regalo a Giuda, il cagnolino della zia Marta, se solo quella merda di maschio rinsecchito si riavvicina a mia figlia”…

Con questi dolci pensieri salii nella zona notte proprio mentre Claudia usciva nuda dalla doccia…

Dio come era bella! Un viso d’angelo incoronato da una pioggia di capelli biondissimi ancora umidi, due occhi azzurri come il cielo e quelle labbra così morbide e piene, corpo snello e tonico, un seno a coppa di champagne con due capezzoli importanti che farebbero sognare… uno stacco di gamba da favola e quei glutei da infarto!

“Mamma ma mi ascolti?” No, non avevo capito nulla di quanto mi stava dicendo. Mi ero incantata davanti a lei come fosse la prima volta che la vedevo…

“Scusa tesoro, dimmi…”

Rise… finalmente rise e il mio cuore si aprì.

“Mammaaaa… non hai mai visto tua figlia nuda???” Mi prese in giro sogghignando… poi tornando seria

“Posso restare con te questa sera? Anche solo un poco… sto male Mamma!”

Non l’avevo mai concesso a nessuno… ma quella sera era speciale!

“Certo Amore” dissi sorridendo “Mi faccio anch’io una doccia e ti raggiungo …”

Quando entrai in camera la vidi bocconi sul letto con il viso nascosto nel cuscino e il suo corpo ancora scosso da singulti di pianto vanamente repressi

“Cosa succede ora?” Chiesi dolcemente

“Non c’è la faccio Mamma… sto male… ho un mattone nel petto” mugolava la piccola.

Mi sedetti sul bordo del letto e cominciai a carezzarle i capelli… quegli splendidi capelli dorati!

“Shhhhh” la zittii  “Ora non ci pensare… rilassati… chiudi gli occhi e ascolta

con tutto il tuo corpo come quando eri bambina”

“Non lo sono più bambina, mamma..”

“Ahahah” rido dolcemente tornando ad ammirarla 

“Me ne sono accorta tesoro ma sei pur sempre la mia bambina e questa sera voglio sentirti ancora così”

Mi chinai e le baciai la nuca (glielo facevo sempre quando era piccolina e lei allora si

rilassava in attesa di altri baci e carezze)

Lei si voltò finalmente sorridendo. Fui felice di vedere che anche lei si fosse ricordata di quei momenti sereni.

Le carezzai i capelli, le spalle, fin giù ai fianchi per poi risalire dal bacino fino al collo,  senza fretta, solo con l’intento di farle sentire il mio calore. Un massaggio molto leggero che dalla nuca che continuavo a baciare avvolse tutta la schiena… il suo respiro d’incanto si calmò.

Le mie mani scesero lungo i suoi fianchi fino alle gambe… carezzai quelle cosce di marmo… mi domandai come avesse potuto uno stronzo di quella risma trattare così un angelo del genere…

Mi distesi sul letto accostandomi a lei, i nostri corpi aderirono in un abbraccio pieno di sentimento: un contatto mamma/figlia come subito dopo il parto… 

Decisi di giocare un po’ con lei… di coccolarmela tutta come una volta

L’abbracciai da dietro distendendomi sopra di lei ancora bocconi, i miei  baci scendevano dalla nuca fino al bacino lungo la spina dorsale… i miei seni le carezzano la

schiena ma non c’era nessuna intenzione erotica… cavolo! Era mia figlia! Come avrei potuto?

Lei dischiuse le sue gambe e le mie scivolarono fra di loro; lo ammetto, rimasi un attimo perplessa… si è vero!

Da piccola le baciavo il culetto ma davvero allora lei era un piccolo angioletto dorato… ma ora…

Mi sollevai sulle braccia e guardai quei glutei, quella fessura… e pensai:

“solo uno, piccolo piccolo, perché la sua mente non pensi che sua madre…”

Le mie mani dal basso afferrarono quei glutei così torniti e li offrii alle mie labbra per vedere la sua reazione mentre li mordevo delicatamente  e capire se avessi potuto continuare questo gioco innocente.

Come risposta lei si inarcò  ponendomi il suo fiorellino proprio davanti al viso… l’afferrai con maggior decisione, con i pollici dischiusi quel solco fra quelle bellezze e baciai quel fiore

che al semplice contatto delle mie labbra si contrasse dandomi una sferzata di libidine che non cercavo e che giammai avrei voluto ricevere…

Subito mi scostai per riprendere un contegno e tornare a massaggiarla per favorire il suo riposo ma…

“Continua Mamma…”

“Tesoro…” feci per obiettare

“Continua ti prego dopotutto sono carne della tua carne… parte di te… non è sesso

questo… continua a darmi il tuo calore… come facevi un tempo…”

Non nego che a questo punto fossi io quella eccitata.. i miei capezzoli non erano così erti da molto tempo, mi facevano male, e sotto sentivo già le prime contrazioni che presto mi avrebbero allagata  se avessi continuato cosi… ero imbarazzatissima!

“Un altro bacetto a quel culetto voglioso e poi basta mia dolce porcellina… ” dissi

ridacchiando falsamente

Mi chinai e un profumo di femmina in calore mi prese alla gola e mi avvolse travolgendo le mie resistenze… accostai le mie labbra a quel culo femminile e lo baciai prima dolcemente poi con maggior foga e desiderio, la mia lingua iniziò a giocarci roteando e distendendone ogni sua grinza e quando avvertii distintamente il suo rilassarsi il bacio si fece ancora più  intimo e profondo… la mia lingua spinse e si insinuò quel tanto da sentire e carezzare la mucosa di quel paradiso…

Il mugolio di Claudia che risuonò distintintamente compiaciuto nella stanza mi scosse e di colpo mi ripresi… Mi sollevai:

“Scusa tesoro… ora è meglio che tu vada in camera tua” dico tutta trafelata rossa in viso e incredibilmente imbarazzata

Lei si voltò seria… si girò su se stessa rimanendo sdraiata… nel farlo fece volteggiare le sue gambe sopra la mia testa mostrandomi tutto ciò che una donna può mostrare… mantenendomi fra di loro…ma quello che attirò la mia attenzione in quella manovra fu quella goccia di rugiada che apparve fra le labbra gonfie del suo sesso, una vista che fece bagnare me più di ogni altra cosa mettendomi ancor più in imbarazzo.

“Scusa di che?” Esordì. “Te l’ho chiesto io… se non ti andava me lo dicevi. Ma Grazie per lo sforzo!”

Falsamente imbronciata… “Comunque no! Non me ne vado!”

“Tesoro… non possiamo!” Ribattei tenendo un tono deciso ma dolce…

“Ascoltami mamma, se parli così allora sei tu a immaginare chi sa cosa… avevo bisogno di te… e tu sei qui con me! Voglio le tue carezze… voglio sentirmi la TUA bambina e lasciarmi coccolare… e dimenticare tutto il resto”

“Si rischia di andare oltre…” la interruppi sfiorando la sua vulva e raccogliendo quella lacrima del suo piacere sul dito per poi mostrargliela

“Dove andremo non lo so… ma dopo tanto tempo finalmente sto bene ed è merito tuo… continua a coccolarmi e se questo non è il modo giusto da usare con le bambine allora coccolarmi e trattami da adulta, non farmi più pensare,come una volta sapevi fare, fammi sognare!”

La guardai fissa negli occhi e portai il mio dito con quella perla alle mie labbra.

Che sapore scovolgente!!!

Si alzò seduta.. prese il mio viso fra le mani e mi baciò… provò a farlo con la lingua e ad accostare la sua mano al mio seno.

Fermai la sua lingua e delicatamente scostai la sua mano…

Dio solo sa come avrei voluto lasciarmi andare ma ancora qualcosa me lo impediva. Potevo essere io lì per lei ma non viceversa, non ero pronta a questo.

La spinsi e la feci cadere morbidamente sul letto… mi sdraiai su di lei. Avvertii i suoi seni sodi contro i miei, un contatto che tornò a turbarmi, i miei seni cosi normalmente sensibili pretendevano la loro dose di piacere…feci fatica a rimanere lucida. Baciai  la sua pelle, ne assaporai il gusto e mi feci avvolgere dal suo profumo e lentamente scivolai in basso fino a poggiare il mio viso sui suoi seni di pietra, caldi sodi e così invitanti.

Li presi afferrandoli dal basso e offrendoli alla mia bocca… leccai i capezzoli, li baciai con tutta la passione e il desiderio di cui ero preda, li succhiai, li schiaffeggiai con la punta della lingua. .. mentre con ferma dolcezza munsi quelle mammelle facendole scivolare fra le dita spingendole dentro la mia bocca così vogliosa. .

Sentii gemere mia figlia… stavo impazzendo; ogni remora, ogni tabù stava cedendo dentro di me e sentirla godere mi spingeva oltre ogni mio limite.

“Non è così che mi baciavi le tettine quando ero piccola ma…”ansimò ” ora è più bello mamma” mi prendeva in giro ridendo e mugolando come una gattina in amore quando morsi con dolcezza i suoi capezzoli così esuberanti.

“Prendi in giro la tua mamma??” Falsamente indispettita mi allontanai dai suoi seni e scesi a prendere fra le mani i suoi piedini lasciandola interdetta…

Li baciai ad uno ad uno e massaggiandoli li leccai accuratamente come le facevo una volta… Un tempo ne rideva di questa pratica … ora vi si abbandonò lasciva offrendo alla mia bocca e alla mia lingua quelle ditina che mi procurai di succhiare e leccare ad una ad una non togliendo mai il mio sguardo dal suo regalandomi lo spettacolo delle sue emozioni.

Poi il piede tutto e infine la sua pianta che leccai con decisione procurandole un ultimo spasmo per poi salire alle sue gambe, sfiorai le sue cosce con il viso e le mie labbra fino al pube mentre le mie mani non si stancavano di correre sulle sue gambe senza mai arrivare al suo paradiso che volutamente ignoravo.

“MAMMA TI PREGO!!!” mi urlò in preda a l’eccitazione e al desiderio.

Mi accorsi di godere da matti a sentirla in quello stato e i suoi gemiti, i suoi mugolii mi riempirono di un sano furore dentro e fuori di me; il suo profumo di femmina tornò ad avvolgermi e a farmi prigioniera  tanto da farmi perdere la testa… il mio sesso grondava di umori… il mio ventre sussultava di contrazioni come se stessi per esplodere in un orgasmo senza nemmeno toccarmi e la mia mente navigava nei sentieri della libidine. ..

Misi la mia mano sul suo sesso… quattro dita serrate a massaggiare le labbra gonfie di mia figlia… un massaggio esterno non rude ma forte e deciso… sotto di loro avvertii il rigonfiamento della sua clito, quel sentire mi eccitò ancor più se mai ce ne fosse stato bisogno, e il mio massaggio divenne più forte, deciso e veloce…

Voleva di più la piccola! Mise la sua mano sulla mia e spinse le mie dita centrali con l’intento di indirizzarle dentro di sé… avvertii distintamente le sue labbra dischiudersi e il lago che ancora trattenevano. Aprii le sue labbra più intime e tenendo il pollice sulla clito facendolo roteare e picchiettando quel magico bottoncino cominciai a

masturbarla furiosamente con due dita ripiegate dentro di lei. Il suo mugolare si trasformò presto in un susseguirsi di urletti sempre più intensi fino a l’urlo liberatorio prodotto dal suo orgasmo che coinvolge anche me… inondandomi mano e polso di gustoso miele che non mancai di assaporare.

Ma ora, impazzita di desiderio,volevo darle di più : sempre carezzandola attesi che si calmasse, misi il mio viso fra le sue cosce fradice di piacere e comiciai a baciarla prima lentamente poi sempre con maggior foga; un susseguirsi di leccate,  baci, succhiamenti, penetrazioni con la lingua su tutto il suo sesso: labbra, clitoride, perineo, senza dimenticare il culetto che morbido si lascia penetrare dai miei baci più focosi. Quando ormai era chiaro che Claudia mi avrebbe regalato un altro dolcissimo orgasmo presi fra le labbra e fra i denti la sua clitoride spompinandola come un piccolo cazzetto mentre con un ditino masturbai sempre più internamente quel culetto così caldo, morbido e accogliente.

I movimenti di mia figlia si fecero convulsi, scosse la testa, si morse le labbra, urlò, gemette, strinse il materasso fra le mani, si inarcò sempre più per offrirsi alle mie attenzioni, alla mia bocca, alle mie dita…

E. … ecco il suo secondo meraviglioso orgasmo riempirmi il viso…

Tale fu il piacere di quel risultato che io stessa fui sconvolta da un orgasmo tanto dolce e profondo che non ricordavo di aver mai raggiunto in quel modo.

Felice e distesa appoggiai il viso bagnato sul ventre della mia bambina.

Lei dopo un minuto in cui si abbandonò a quelle dolci ondate di piacere si mise seduta, prese il mio viso fra le mani sollevandolo dal suo grembo e iniziò a leccarlo come una gattina ripulendomi del suo nettare che si stava asciugando su di me…

“Ora tocca a te, mamma!”

“Tocca a me cosa?”

“Godere…”

“Ma io ho goduto cucciola! Ho goduto del tuo piacere”

“No! Così non mi basta!”

Voleva mettermi una mano fra le cosce che respinsi

“Smettila tesoro! Smettila davvero!”

Mi guardò risentita!

“Ehhh no cara mamma!! Cosi non va! Io ho goduto delle tue attenzioni e voglio ricambiare coinvolgendo anche te. Io voglio di più, se ti fermi ora mi fai del male… mi sembrerebbe di averti usata

o peggio di essere stata trattata come una stupida cagna in calore da accontentare… “

“Smetti di dire stronzate. .. cosa vuoi allora?, cosa vuoi di più? non pensi che siamo andate anche fin troppo oltre?”

“Io voglio solo condividere con te questo momento, mamma! Come ho detto prima sono parte di te, carne della tua carne e quello che voglio, anzi pretendo, è vivere questo istante in piena sinergia con te!”

“Tesoro io ho goduto con te…”

“NO! Tu hai partecipato ma non goduto… non quanto me, almeno, e se ora mi impedisci di renderti ciò che mi hai dato.. vuol dire che non mi volevi, che anche tu mi hai finto…”

“Ferma! Zitta! Non dire stupidaggini! Vuoi condividere? Vuoi godere con me? Vuoi scopare con tua madre?”

Chiedo realmente indispettita

Un attimo di pausa

“Si! Un’ora fa nemmeno ci avrei pensato ma ora SI!”

La mia eccitazione mai sopita e quel pizzico di rabbia e disappunto per tanta sfacciataggine mi fece prendere una decisione…

Mi alzai dal letto risoluta, aprii l’armadio da cui tirai fuori una scatola, un regalo di zia Pamela di cui vi parlerò. La aprii di proposito davanti alla saputella che se ne stava a gambe incrociate seduta

sul letto e ne tirai fuori uno Strap-on doppio con vibrazione.

Sotto gli occhi attenti di Claudia lo indosso molto lentanente penetrandomi col cazzo interno attenta che tutta l’intera operazione le fosse ben visibile, cosa che eccitò  visibilmente entrambe, poi stavo per sistemare le cinghie per indossare il tutto 

allacciandole in modo che il cazzo che avrei dovuto usare su di lei fosse ben saldo… quando Claudia mi fermò, afferrò lo strap-on e me lo sfilò dalle mani… tolse delicatamente dal mio corpo il finto cazzo che mi stava penetrando…

La lasciai fare, non capivo le sue intenzioni. La osservavo stupita, non voleva che continuassi? Si illudeva di voler prendere lei l’iniziativa? Se lo poteva scordare… ma cosa intendeva fare ora? Davvero la situazione mi stava oltremodo indisponendo… meglio se tutto finiva li!

Claudia portò alla sua bocca il cazzo che avevo poco prima indossato e cominciò a leccarlo ripulendolo dei miei umori… succhiandolo mimando un pompino infilandoselo a momenti tutto fino in gola… lasciva mi guardava sorridendo mentre si esibiva.

Claudia tornò con la mano a carezzare le sue labbra più intime mentre osservava la mia reazione che fu proprio quella che lei si era prefissa… La mia eccitazione esplose violenta; le strappai di mano lo strap-on che indossai di nuovo rapidamente.

Presi mia figlia e la feci girare bocconi… senza una parola e in modo brusco  la presi di peso per la vita e la misi “a pecora”…

“Sai bene piccola troietta che ogni spinta che darò sarà una spinta anche dentro di me” dissi rapita da una furia incontrollata

“SI” disse convinta

“E che ogni spinta sarà fonte di piacere per me… anche se non lo fosse per te!”

Dicendo così cominciai a massaggiarle il culo spingendo prima un dito, poi con due…; mi accorsi di quanto la cura di prima lo avesse reso morbido

“Sì… ” bisbigliò affannata

il suo petto riprese a muoversi denotando un respiro nuovamente corto… stava anch’essa cedendo nuovamente alla sua giovanile ingorda libidine. 

Accostai lo strap fra i suoi glutei.. mi soffermai su quel culetto tanto accogliente (doveva averlo già usato ben bene la troietta), lo massaggiai  con la punta ma poi lasciai che scivolasse  fra le grandi labbra che gonfie come quelle di una bambina facevano bella mostra di sé fra quelle cosce bagnate grondanti e ancora non sazie… Beata Gioventù!

Strofinai a lungo lo strap tra i suoi splendidi glutei, fra le sue labbra, sulla sua clito; lei si muoveva vogliosa incitandomi a prenderla esasperata da quella dolce tortura e così feci! L’afferrai per i fianchi e da dietro la penetrai con forza rabbiosa sapendo che ad ogni spinta la parte più sensibile della sua vagina sarebbe stata “sbattuta”… Ogni spinta un’ondata di piacere dentro di me! Variavo la velocità, l’intensità e a momenti mi fermavo profondamente immersa dentro di lei per poi riprendere con ardore animale!

Quando i gemiti, gli urli, le richieste di Claudia mi indicavano che il suo orgasmo stava per sopraffarla uscivo da lei… le imponevo di cambiare posizione per poi ricominciare a scopare senza riguardo con sempre maggiore intensità.

Lo feci tre o quattro volte fino a che decisi di lasciarla in sospeso  rimandando il piu possibile le sue aspettative andando ad occuparmi di altro…

Urlava… mi voleva… chiedeva… pretendeva… una vera troia, in quel momento, da godere senza limiti!

Senza darle ascolto accostai lo strap-on fradicio dei suoi giovani e profumati umori a quel culo così bello e lentamente spinsi … avvertii una resistenza mentre

la penetravo e lei sembrò trattenere un urlo… rimase a bocca spalancata senza fiato.

“Sei vergine qui?” Dissi fermandomi.

“No mamma… continua ti prego” bisbigliò  con un filo do voce.

“Ohh si, certo, che non mi fermo…”

Con un poderoso colpo di reni spinsi  infoiata come non mai… Vidi lei mordere il cuscino…e avvertii lo strap affondare in quel corpo dolcissimo come una lama rovente nel burro e il cazzo che avevo in corpo mi sbattè cosi violentemente dentro che mi sentii letteralmente sfondare dandomi un piacere così intenso che non potei evitare di urlare io stessa in  modo animalesco. Una volta tutta dentro di lei mi fermai e dopo una breve pausa cominciai a scopare quel culo sempre più violentemente incurante di chi appartenesse.

Lo spettacolo di quel culo che sembrava inghiottire quel fallo ad ogni mia spinta, i gemiti sempre più alti di mia figlia.. e quel finto cazzo che mi possedeva e sembrava prendere vita propria in me ben presto mi fecero raggiungere un lungo travolgente orgasmo.

Più spingevo con forza e più lei mi spronava a continuare; stavo scopando il culo di mia figlia in modo quasi rabbioso… spingevo come se lo volessi sfondare fino ad entrare tutta in lei

“SIIIIII MAMMA,, così! !!! Brava! Godi di me!!!” Mia figlia continuava ad incitarmi mentre io cieca e sorda, solo immersa nel mio piacere, le sfondavo il culo e godevo di un lungo interminabile e profondo orgasmo.

“Godo! Godooo! Sto impazzendo…” Urlavo mentre il mio corpo si disfaceva della mia mente… il cuore correva a

mille… il mio respiro diventava inesistente mentre il mio ventre esplodeva riversando ondate di piacere… in me e fuori di me…

Uscii da lei… ormai impazzita di piacere e immersa in una torbida realtà di libidine senza limiti tornai a possederla alla missionaria, intenzionata a trascinarla in paradiso e a l’inferno, spingendo quel finto cazzo in profondità nella sua vagina, attivando il vibro,  sicura che il tutto avrebbe eccitato in modo profondo anche la zona vicina alla sua cervice che sapevo le avrebbe regalato di li a breve un orgasmo che avrebbe ricordato a lungo! E così fu!

Sentii le urla di mia figlia!… la vidi agitarsi come una indemoniata, afferrare di nuovo  il cuscino, morderlo, scuotere la testa come se volesse scacciare il mondo intero mentre sobbalzava col ventre e con le gambe si aggrappava a me stringendo la mia vita.

Stavo possedendo, trombando, chiavando, scopando mia figlia!!!

Eccitata, sconvolta, distrutta accompagnai le sue emozioni fino a l’ultimo spasmo…

I nostri corpi dopo il suo orgasmo si acquietarono e si distesero vicini riempiendo di parole mute e di battiti ancora concitati dei nostri cuori quel dolce silenzio chiassoso che accompagnò il nostro risveglio alla realtà.

Mi accasciai su di lei non appena mi liberai dallo strap… respirammo il medesimo respiro, i nostri cuori batterono a l’unisono e quando i suoi occhi si riaprirono mi regalò il più radioso dei sorrisi che ricambiai felice accostando le mie labbra alle sue in un casto dolce bacio.

“Grazie mamma…”

“Claudia…” la interruppi seria 

“Si si mamma, tranquilla, lo so, non si ripeterà ma… grazie, sei stata meravigliosa” e nel dirlo tornò a baciarmi come faceva la mia piccola quando voleva farmi tacere…

Dopo qualche minuto mi alzai per andare in bagno, arrivai alla porta quando la sua bocca bisbigliò

“… non si ripeterà… forse!”

Rimasi per un attimo pietrificata e lei scoppiò nella sua classica contagiosa allegra risata.

Appena varcata la porta…

“CAZZO!”

“Cosa c’è mamma?” Mi chiede Claudia alzandosi sui gomiti incuriosita ma per niente preoccupata “scherzavo dai” Tornò a ridere continuando ad aggiungere “forse!”

“Giulio!”

“Giulio? Cosa c’entra Giulio?”

“E’ rientrato e ci ha viste!”

“Oh! Oh!” Disse fra il divertito e il sorpresa

“Ma… sei sicura mamma? ” Disse alzandosi e avvicinandosi a me. Mi abbracciò da dietro e visto quello che

stavo guardando io scoppiò di nuovo in una fragorosa risata che risuonò in tutta la casa: 

“Hahahaha “

In terra i segni di una copiosa sborrata!

“Ma cosa ridi? scemina! è una cosa seria!!!” Ribattei confusa e preoccupata per le conseguenze che ci sarebbero state.

“sarà invidioso ora… ahahah” Continua lei in una risata che apparve incontenbile

“Invidioso?” Di nuovo la sua allegria mi coinvolse e sorridendo :

“Beh sì! Sicuramente avrebbe voluto essere al posto mio… quale maschio non

avrebbe voluto esserci?”

“Ahahahah” altra risata piena di allegria e divertimento

“Fidati mamma… sono certa che lui sarebbe voluto essere al  mio di posto! “

Restai perplessa e prima che io potessi dire solo una parola lei  ridendo si infilò di corsa in camera sua salutandomi maliziosa… :

“Notte mamma!” 

P.S. per un commento o un suggerimento, entrambi graditi, : pl631801@gmail.com

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