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L’educazione di Stefania

By 6 Agosto 2013Dicembre 16th, 2019One Comment

L’educazione di Stefania

Il tutto ebbe il suo vero inizio il giorno in cui Stefania compì i suoi 18 anni. Stefania era all’epoca una ragazza molto ben considerata dalla sua famiglia i suoi parenti e dagli insegnanti. Una deliziosa adolescente dai modi aggraziati e senza grilli per la testa. Probabilmente le regole imposte dai suoi genitori e il collegio privato di altissimo rango l’hanno forgiata e cresciuta in quella maniera, mai nessuna ribellione, sempre a studiare, ottimi voti, insomma la ragazza che ogni genitore sognerebbe. Ma certamente molto è dovuto al suo carattere di natura docile. E a dire il vero sia la madre che il padre in effetti la sognavano sempre ma in modi che Stefania non poteva certo immaginare anche perchè, a parte delle semplici sculacciate, metodo utilizzato per imporre la disciplina da sempre in casa, mai nessun motivo c’è mai stato che facesse immaginare qualcosa di strano alla ragazza. Il giorno del suo 18esimo compleanno Stefania si alzò allegra e contenta. Non doveva andare a scuola perchè le ferie erano iniziate e la sera la madre aveva organizzato una festa per lei. Non sapeva quale regalo avrebbe avuto e questo la rendeva impaziente e curiosa. Si alzò in quella giornata di giugno inoltrato molto calda ed andò nel bagno che condivideva con la madre per lavarsi il viso. Indossava una semplice ma lunga maglietta che le copriva il corpo atletico ma morbido. Era alta poco meno della madre, 1.68, con i capelli rossi che portava lunghi fino alle spalle, occhi verdi, un viso dolce quasi acqua e sapone ed una pelle bianca che faceva girare la testa a tutti i ragazzi che incontrava. Lei però i ragazzi non li aveva mai considerati, lo studio innanzitutto, questo era il suo pensiero. Le sue amiche la prendevano parecchio in giro perchè era l’unica ancora vergine alla sua età ma lei non se ne curava. Ciò che desiderava era accontentare sempre i suoi genitori per cui nutriva un’adorazione totale e quasi maniacalmente dipendente. Erà lì che si lavava il viso china sul lavandino, la porta del bagno solo accostata, quando entrò la madre. Stefania non se ne accorse subito né si accorse di come la madre, una bella donna di 40 anni alta 1.74 dai capelli nerissimi lunghi occhi scuri molto intensi e un fisico statuario e formoso, la stava guardando. Antonia, la madre, rimase per qualche istante sulla porta a guardarla china sul lavandino e da quella posizione poteva chiaramente vederne le piccole ma sode natiche nascoste da uno slip bianco quasi monacale, per quanto era semplice e senza fronzoli. Si umettò le labbra mordendosi un labbro. Era da molto tempo che sia lei che il marito si eccitavano a vicenda sulla figlia e senza alcun senso di colpa. Adoravano la ragazza in tutti i sensi e quel trasporto anche fisico era qualcosa di viscerale e incontrollabile ma che erano stati bravissimi a dissimulare fino ad ora.
“Stefania vedo che ti sei già alzata” disse Antonia entrando alla fine in bagno e sorridendole ora con tutta la dolcezza che le era possibile, un sorriso sincero comunque. Stefania sobbalzò solo per la sorpresa.
“buongiorno mami, si sarà l’abitudine mi sono comunque svegliata presto…o magari il caldo non so” si asciugò la faccia con un telo sollevandosi dal lavandino e sorridendo alla madre per la quale senza rendersene conto sentiva un totale trasporto anche lei. La madre indossava una camicia da notte molto elegante, corta nera con pizzi e piuttosto trasparente e gli occhi incontrollati si fissarono sui seni di lei, così monumentali quasi. Antonia si rese conto di quello sguardo. Dopo tanto tempo finalmente un segnale che la incoraggiò ma fece finta di nulla.
“su tesoro fatti una doccia cambiati e vai a fare colazione. Oggi arrivano le pagelle, sono certa che saranno perfette e così festeggeremo nel migliore dei modi la tua maggiore età…a proposito…mille auguri cara…che tu possa da oggi essere una magnifica donna” le disse allargando le braccia ed invitando la figlia ad abbracciarla, cosa che Stefania non si fece dire due volte e con piacere, un piacere un po’ particolare anche, si strinse al corpo della madre che dopo averle baciato le guance la strinse forte a se carezzandole la schiena. Sentiva ora i seni della madre premere contro i suoi, aspirò il suo profumo contenta, ringraziò la madre, quindi senza preoccuparsi della sua presenza, come da sempre abituata, si tolse la maglietta e gli slip e si infilò nella doccia. Antonia seguì ogni movimento della figlia dallo specchio e non potè non notare i piccoli capezzoli della figlia un pò più gonfi del solito. Probabilmente la ragazza neanche se ne era accorta e questo fu il secondo segnale che la spinse a decidere che da quel giorno le cose potevano cambiare. Lasciò la figlia a farsi la doccia, andò dal marito a raccontare tutto quindi prepararono un piano nei dettagli e questo li eccitò entrambi ma si controllarono, non volevano rovinare tutto e ogni cosa ha i suoi tempi. Antonia andò in cucina ancora in vestaglia e Luigi, il padre di Stefania, la seguì in vestaglia anche lui. Luigi era un uomo di 48 anni molto affascinante. Fisico aitante e palestrato curato nei minimi dettagli, capelli scuri che iniziavano a divenire brizzolati solo ora, occhi azzurri, l’idolo di molte amiche di Stefania che ne andava fieramente orgogliosa. Antonia preparò il caffè il latte e il tavolo per la colazione con brioche pane burro e marmellata mentre Luigi apriva la busta ricevuta dal collegio con la pagella della figlia. La lesse facendola vedere ad Antonia, quindi la richiuse ed attesero la figlia. Stefania arrivò dopo non molto.
“Buongiorno papi” si chinò come sempre a baciare il padre sulla guancia e sorridendo si sedette al suo posto. Aveva indossato ora dei pantaloncini e una maglietta.
“Buongiorno a te cara” il padre le sorrise anche se il suo sguardo era abbastanza serio “e auguri per i tuoi 18 anni”
“grazie mille papi, oggi sono una persona adulta…o almeno dovrei esserlo” disse la ragazza scherzando ma si accorse che nessuno dei due stava scherzando con lei “è successo qualcosa?” domandò alla fine iniziando a preoccuparsi.
Il padre indicò la busta del collegio “è arrivata la pagella” disse con tono serio “ma Stefania…non era come ci aspettavamo” lasciò la frase in sospeso e attese la reazione della figlia. In realtà la pagella era perfetta, ottimi voti anche se in alcune materie non il massimo dei voti e chiunque ne sarebbe stato contento. Ma entrambi loro sapevano che Stefania non avrebbe guardato la pagella né chiesto di vederla. Non l’aveva mai fatto fidandosi sempre di ciò che i genitori le riferivano
“non capisco…papà…io…ho studiato molto…davvero tanto” la ragazza era sorpresa confusa e stupita ed ora lo sguardo vagava dalla madre al padre cercando di capire come poteva essere che non avesse preso buoni voti.
“tesoro…veramente non ce l’aspettavamo” intervenne Antonia “forse siamo stati troppo….liberali con te” guardò il marito che le fece cenno di continuare lei “e abbiamo preso una decisione. Da oggi sei maggiorenne e non vogliamo che tu prenda una cattiva strada, sai quanto ti adoriamo e quanto vogliamo solo il meglio per te….dovranno cambiare alcune cose” parlando si accostò alla figlia carezzandole i capelli. Il torno era serio, duro ma lo sguardo dolce e questo mandò ancor più in confusione la ragazza che ne subiva senza rendersene conto il fascino
“io…si…si lo so mamma che ogni cosa che fate è per il mio bene e vi sono immensamente grata per tutto…io…vi prometto che studierò ancor di più e non vi darò più delusioni”
“bene piccola…ma vedrai che con queste nuove regole otterrai grandi risultati…ne siamo certi” le prese il mento tra le mani “ed iniziamo subito…fino ad oggi hai ricevuto delle semplici sculacciate…ma forse siamo stati troppo indulgenti….le punizioni in caso di voti non buoni saranno diverse….su bambina mia….ora fa la brava…alzati e vieni sulle mie ginocchia” parlando la madre si sedette su una sedia in modo che il marito avesse la migliore visuale e attese che la figlia obbediente si chinasse sulle sue ginocchia. Stefania era confusa ma la sculacciata l’aveva sempre ricevuta in questo modo, anche se in genere la madre era sempre completamente vestita e non con una vestaglietta corta e trasparente come ora. Si distese sulla madre che la sistemò bene. Puntellò i piedi e le mani per terra ed attese.
“Allora tesoro…questo sarà il primo cambiamento da oggi in poi…le punizioni dovranno essere più severe e tu dovrai sentirle per bene quindi da oggi saranno sempre a sedere scoperto” e appena dette queste parole con le due mani abbassò i pantaloncini della figlia che scesero fino alle caviglie poi prese i bordi degli slip con le mani “ti è chiaro questo concetto tesoro?” domandò come se volesse vedere che reazione avrebbe avuto la figlia prima di procedere. Stefania rimase sorpresa e inebetita prima dalle parole della madre e poi dalla sensazione di improvviso languore che sentì nel suo corpo. Il respiro le si fermò in gola. Mai aveva sentito sensazioni del genere e solo dopo qualche istante annuì “si…si mamma mi è chiaro” sussurrò appena con un filo di voce. Antonia ora sorrideva maliziosa e Luigi non era da meno. Il segnale era chiaro e gli occhi di entrambi ora erano puntati sulle mani di Antonia che con lentezza estenuante fecero scendere gli slip della ragazza fino a metà coscia. Luigi era la prima volta che poteva vedere seminuda la figlia e la sua eccitazione fu immediata e visibile da sotto la vestaglia. Il culetto era piccolo bianco e sodo, molto invitante e da quella posizione poteva vedere anche il sesso della figlia completamente glabro, come Antonia aveva sempre invitato Stefania a mantenere, inducendo la scusa che era certamente più igienico. Ed era appena appena aperto e umido. La ragazza si stava eccitando e i due se ne accorsero perfettamente ma mantennero ancora il controllo facendo finta di nulla.
“bene tesoro…ora riceverai venti sculacciate da me a mano nuda…venti con un mestolo di legno…quindi toccherà a tuo padre che ripeterà anche lui la punizione….quando avremo finito ti farà certamente molto male ma ti farà bene all’animo….e dopo sarà meglio che per il resto della giornata tu stia in casa indossando solo questa corta maglietta….non vorrei ti prendessi un’irritazione in seguito alla punizione con pantalonicini e mutandine”. Stefani ascoltò sbarrando gli occhi. La sensazione di essere seminuda sulle ginocchia della madre la cui pelle delle gambe poteva sentire sotto pube le aveva fatto accellare i battiti del cuore, per non parlare di quel misto di vergogna umiliazione ed eccitazione al pensiero che suo padre era lì ad assistere e che avrebbe per la prima volta anche lui partecipato alla punizione e in quel modo poi. La mamma non aveva mai usato strumenti solo le mani e al di sopra dei vestiti. Questa era tutt’altra cosa.
“ho…ho capito mamma…..e…sono certa tutto ciò mi serva” la ragazza era in preda a tantissime emozioni e non fece in tempo a finire di dirlo che sentì il primo ceffone sulla natica destra. Le scappò un urletto tra il sorpreso e il confuso mentre il suo fisico rispondeva illanguidendosi ancora di più. Antonua iniziò con i primi ceffoni con misurata forza godendo del piacere di sentire finalmente sotto la pelle della mano quelle morbide natiche e del magnifico spettacolo di quel giovane sesso che si schiudeva dinanzi ai suoi occhi ad ogni colpo. Si morse un labbro per contenersi, non volevano sciupare nulla tutto doveva essere perfetto e se agivano nella giusta maniera sarebbe stata la loro docile servizievole adorata figlia con cui prendere il massimo del godimento……………..

l’educazione è appena iniziata e proseguirà in maniera più erotica nei prossimi capitoli. Se vi è piaciuta e avete consigli o richieste scrivetemi a senef@iol.it La punizione che subì Stefania, la prima a sedere scoperto, fu qualcosa che non dimenticò mai. Forse perchè era la prima e tutto era così confuso in quel momento. L’unica certezza che aveva in quel momento era che stare sulle ginocchia della madre, indossando solo una corta maglietta, era una cosa che mai avrebbe immaginato né tanto meno che la cosa accadesse di fronte al padre. Sentiva che le natiche divenivano sempre più rosse ad ogni colpo ed erano solo i primi dieci, ancora ne sarebbero dovuti seguire altri dieci con le mani e altri venti con il mestolo di legno per poi ripetersi il tutto quando sarebbe stato il turno di suo padre di punirla. A 18 anni era decisamente umiliante eppure non poteva fare a meno di notare come il dolore si mescolasse ad un subdolo piacere. Le piccole natiche oramai iniziavano a bruciare e non potè trattenere più i primi lamenti
‘tesoro basta lamentarsi!’ il tono della voce della madre era duro e dolce allo stesso tempo ‘questo è solo l’inizio e non è possibile che tu ti lamenti in questo modo, i vicini potrebbero sentirci. Cosa penserebbero se si accorgessero che sei qui a prenderle sul culo nudo? I tuoi voti non sono affatto buoni ma non certo tali da doverti punire pubblicamente!’ Antonia, la madre, parlava tranquillamente tra un ceffone ed un altro come se parlasse di una normalissima cosa ed il bello è che Stefania se ne stava anche convincendo
‘scusa…scusa mamma…ma non sono abituata….prometto che cercherò di trattenermi’ disse tra un sobbalzo e un altro inevitabile ad ogni colpo. Luigi, il padre, assisteva con evidentissima eccitazione oramai che cercava di dissimulare sistemandosi la vestaglia in modo che l’erezione fosse più nascosta, almeno agli occhi della figlia che comunque ora non poteva vederlo. La figlia si stava dimostrando docile e remissiva come immaginava e come era la sua naturale indole, preoccupata solo d’aver deluso i genitori con dei voti non all’altezza e si rimetteva quindi totalmente nelle loro mani. Ma era anche lei chiaramente eccitata e il sesso giovane ed umido lo dimostrava. Antonia continuò la sua punizione passando dalle mani al mestolo di legno che colpì per venti volte le natiche ma anche le cosce e di striscio il sesso della ragazza la quale fece di tutto per trattenere i lamenti. Alla fine dei colpi Antonia era stanca ma eccitatissima. Passò la mano delicata sulla pelle arrossata della figlia coccolandola amorevolmente
‘su tesoro ecco…questa parte è finita….ora ti riposi un attimo mentre cerco di far passare un po’ di dolore e poi toccherà a papà. Quando avrà finito anche lui potrai andare di sopra a farti una bella doccia e ritornerai giù che dobbiamo stabilire per bene le nuove regole’ parlava con tono dolce e caldo mentre carezzava il sedere facendo in modo che le dita passassero in mezzo al solco e sfiorassero il sesso. Sorrise annuendo maliziosa al marito come a confermargli che la ragazza era eccitata e quindi potevano proseguire. Stefania non avrebbe ora voluto più alzarsi e fu quasi con dispiacere che lo fece quando la madre le impose di farlo
‘su va da papà ora da brava’

Stefania aveva il viso rosso per l’imbarazzo la vergogna e quel languore che la pervadeva, annuì senza dir nulla e accostatosi al padre si distese sulle sue ginocchia. Sentì da subito qualcosa di duro ma vivo sotto il suo pube e per quanto la sua esperienza fosse pari a zero sapeva di cosa si trattava. Ma invece che ripudio se ne sentì lusingata. Suo padre come sua madre la amavano e questo ne era la dimostrazione, anche le punizioni date per il suo bene. Subì con coraggio le sculacciate del padre la cui mano era ancora più forte e ruvida di quella della madre e alla fine si ritrovò con il viso in lacrime

‘andiamo piccola…ce l’hai fatta….ora basta piangere…lo sai che è per il tuo bene vero?’
‘si papà….si lo so…ma il dolore è stato tanto…ma lo so che serviva lo so…prometto che studierò il doppio’ rispose singhiozzando ancora distesa sulle ginocchia del padre che le carezzava le natiche rosse
‘esatto piccola….è quello lo scopo…vedrai che dopo questo trattamento intensivo otterrai la prossima pagella al massimo dei voti….ora però devi capire che se fino ad ora ci siamo fidate di te, con questa pagella di oggi, dobbiamo essere certi di alcune cose’ disse il padre facendo alzare Stefania la quale si trovò ora al suo fianco indossando solo quella corta maglietta. La madre si avvicinò e le carezzò prima la nuca poi la schiena quindi il culetto arrossato.
‘guarda Luigi…si è bagnata….non ti preoccupare piccola questa è una normale reazione fisica e accadrà spesso nei prossimi tempi…ecco sistema le mani dietro la schiena…incrociale in modo che possa pulirti..da ora sarà meglio tu stia sempre in questa posizione….non è il caso che lo faccia tu quindi da oggi ogni volta che hai questo effetto verrai da me o da tuo padre e provvederemo noi a rimediare’ detto questo prese un tovagliolo e lo passò sulla giovane fighetta della figlia asciugandola e accarezzandola allo stesso tempo con gli occhi del padre incantati ad osservare la scena
‘allora Stefania…ti dicevo che dobbiamo verificare alcune cose che sulla fiducia abbiamo date per vere. Sai quanto abbiamo sempre detto che una ragazza deve rimanere vergine fino al momento giusto. Ci hai sempre detto che lo sei ma oggi dovremo verificarlo. Ora va su in bagno, fatti una bella doccia e lavati accuratamente anche internamente. Noi ti aspettiamo in salotto, faremo un’ispezione per dovere e dopo ti diremo il programma di studio e disciplina che da oggi iniziamo…e ovviamente ci sarà la seconda parte della tua punizione…non penserai mica che una pagella non ottimale si possa perdonare con un paio di sculaccioni vero?’ la voce del padre era perentoria autoritaria e non ammetteva repliche. Stefania era stordita e la madre che passava sulla sua fighetta quel fazzoletto sembrava farla bagnare ancor di più e renderla ancora più confusa

‘papà su questo posso garantirti che non avrai brutte sorprese…sono vergine e potrete verificarlo’ neanche metteva in dubbio il sistema ma solo il fatto che non avesse mentito ai suoi e che su questo non poteva deluderli. Quando la madre si scostò da lei andò di corsa al piano superiore infilandosi in bagno ‘tesoro quando scendi ripresentati solo con la magliettina e scalza’ le disse la madre prima che lei si chiudesse in bagno. Mentre Stefania cercava di rinfrescare la pelle arrossata e il corpo accaldato con una doccia lunga e fredda, Antonia e Luigi si sistemarono in salone. Antonia era eccitatissima e anche Luigi
‘cara prima che la piccola ritorni vieni qui a spompinarmelo perchè sto impazzendo e devo sfogarmi…puoi toccarti mentre me lo succhi così ci rilassiamo un attimo tutti e due…se non lo facciamo rischiamo di farcela oggi e non è il caso’ la voce di Luigi era sempre dura e non ammetteva repliche e Antonia, determinata e severa con la figlia, divenne una cagnolina con il marito. Non se lo fece ripetere due volte e fece al marito un pompino di tutto rispetto facendo sparire il suo grosso uccello completamente nella sua bocca. Il marito ci mise poco ad eiacularle in gola eccitato com’era e lei dal suo canto si sdilatinò come una forsennata fino all’orgasmo. Appena finito si sentirono meglio entrambi, si diedero una sistemata e attesero che tornasse la figlia.
Stefania scese di lì a non molto. Vederla camminare per casa indossando solo quella corta magliettina non fece che eccitarli subito nuovamente entrambi
‘vieni piccola….appoggiati al tavolo che ora papà ti ispeziona’ disse Antonia aiutando la figlia a sistemarsi con il busto sul tavolo. Le allargò per bene le gambe e le fece inarcare la schiena. Quindi sistemò una sedia in modo che Luigi potesse sedersi tra le gambe della ragazza
‘bene…ora iniziamo….potrebbe essere che senti un po’ di dolore ma sarà poco non ti preoccupare…utilizzerò solo un dito in modo da non allargarti troppo. Antonia per favore aprile un po’ le natiche in modo che si apra anche il sesso’ cercava di essere formale quasi fosse un medico ma di fronte a quel sesso giovane e aperto e quel sederino accogliente avrebbe solo voluto leccare e fare ben altro. Diede il dito medio alla moglie per farglielo bagnare con la sua saliva, quindi con lentezza esasperante lo passò lungo tutta la fighetta stimolando anche il piccolo clito prima di iniziare ad entrare ‘ecco brava così…per non farti male devi rilassarti e bagnarti….ecco lo senti…sta entrando…caspita come sei stretta ancora figlia mia’ il dito entrò del tutto fino a fermarsi contro l’imene intatto ‘è vergine…la nostra ragazza in questo non ci ha deluso’ disse Luigi parlando con la moglie la quale era a labbra schiuse umettandosele continuamente ‘credo sia vergine anche l’ano ma meglio verificare’ estrasse quindi il dito quasi a malincuore dalla sua passerina ed iniziò a bagnare il buchetto dietro. In tutto questo Stefania stava impazzendo. Mai avrebbe pensato che un’ispezione potesse essere così piacevole e se questa era la seconda parte della punizione ne era più che lieta e soprattutto contortamente contenta di non deludere i suoi riguardo la sua verginità. Sentì il dito del padre ora premere contro l’entrata del suo retto e si morse un labbro ‘rilassati bambina…rilassati ecco…brava…così’ Stefania si rilassò e il dito entrò tutto ‘decisamente vergine anche qui…strettissima mia cara…benissimo’ Luigi decise di fermarsi altrimenti sarebbe stato impossibile non continuare e tolse il dito che diede poi ad Antonia da leccare e pulire. ‘bene ragazza….ora ti diremo quale è il programma di quest’estate e del prossimo inverno e poi passeremo alla seconda parte della punizione ‘Stefania era stremata dalle sensazioni ma non fece altro che sollevarsi e guardare ora i suoi genitori seduti. In piedi li ascoltò attentamente con sguardo appannato dal languore ma con amorevole dedizione

‘allora piccola’ iniziò la madre ‘per quest’estate niente campeggio o altro con gli amici o parenti. Il programma che dobbiamo seguire per aiutarti sarà molto serrato e dovremo rinunciare alle ferie tutti. Non ti è più permesso di uscire a meno che non siamo noi a dirtelo e sempre in nostra compagnia. Ma non possiamo stare tutti segregati in casa quindi domani ci trasferiamo nella nostra villa in campagna. E’ isolata da tutto e tutti e nei giardini che circondano la casa potrai anche uscire senza timore che qualcuno possa vederti’ Stefania ascoltava attentamente mortificata e sentendosi in colpa che i suoi genitori rinunciassero alle loro ferie per lei ‘si mamma…mi spiace del disturbo che vi arreco’ disse tenendo sempre le mani dietro la schiena
‘ci ripagherai ottenendo il massimo dei voti negli studi’ rispose il padre ‘ma anche in qualche altra maniera. Nella villa ci saremo solo noi, niente domestici che hanno diritto alle loro ferie. Quindi tu passerai la giornata a studiare tutti i compiti che ti assegneremo e ti occuperai della casa. Cucinerai e la terrai pulita. Studio e lavoro ti tempreranno vedrai e ti servirà molto. Sarai ovviamente punita per ogni mancanza e non saremo affatto buoni. Le punizioni le riceverai sempre direttamente sulla pelle. Dovrai spesso girare seminuda o quasi, questo ti servirà per ricordare sempre che in ogni momento puoi essere punita’ Stefania annuiva silenziosa mordicchiandosi un labbro tra la confusione il timore il languore e l’adorazione. Quanto le dovevano volere bene per applicarsi così tanto con lei ‘certo papà capisco…farò del mio meglio e vedrete che non sarete più delusi da me’

‘lo speriamo bene’ disse allora la madre ‘per aiutarti comunque ti daremo delle vitamine specifiche. Non sono assumibili per bocca quindi mattina e sera dovremo farti delle punture. Temo che se il tuo sedere sarà nello stato come è ora dovremo cercare anche altri punti ma ce ne preoccuperemo in un altro momento. Ci occuperemo della tua pulizia interna quindi tutte le sere da stasera ti faremo un clistere disinfettante. Non lo hai mai fatto ma è ora che si inizi. Insomma ci occuperemo della tua crescita come donna in tutto da ora in poi…ti è chiaro cara?’ la madre ora la guardava con trepidazione quasi. Questo era il momento cruciale, un no sarebbe stata la fine, un si sarebbe stato il vero inizio di tutto. E Stefania non li deluse. Per quanto spaventata all’idea delle punture del clistere e delle eventuali punizioni era talmente illanguidita e convinta che fosse tutto per il suo bene che non ebbe dubbi ‘si mamma…si….mi è tutto chiaro’
Antonia e Luigi ebbero la risposta definitiva che volevano e da ora non si tornava più indietro. Si guardarono soddisfatti quindi Luigi si alzò andando a prendere da un armadietto un frustino da cavallerizzo. Antonia si alzò e carezzando nuovamente con dolcezza le natiche della figlia le sorrise ‘bene tesoro…sono lieta che tu capisca quanto teniamo a te e alla tua istruzione. Affidati a noi e vedrai che otterremo grandi risultati….ora la seconda parte della punizione di oggi. Il culetto è troppo arrossato quindi i prossimi colpi li prenderai sui seni e i capezzoli….andiamo piccola allarga le gambe per mantenere l’equilibrio e sollevati la maglietta. Le mani mettile dietro la testa così la posizione sarà migliore’ con occhi severi e dolci e senza smettere di carezzarle il sedere attese che la ragazza docilmente obbedisse e solo grazie alla sua volontà non si mise subito a succhiarle quelle favolose tettine. Ma alzò l’altra mano per carezzarle e premerle come se ne volesse verificare la consistenza ‘non dovrebbero esserci problemi Luigi…sono piccole ma sode….i capezzoli invece sono un po’ troppo piccoli ancora….dovremo sicuramente lavorarci molto altrimenti le punizioni non verranno bene….e poi ora si sta facendo donna non esiste che abbia ancora delle tettine da adolescente’ il padre si era avvicinato e con la mano libera dal frustino assaporò i seni di sua figlia tirandole un po’ i capezzoli ‘si hai ragione dovremo lavorarci….oltre le vitamine porta anche i sieri per la montata lattea’ non disse altro lasciando nella più totale confusione Stefania che tra le parole e quelle carezze arrivò quasi ad avere un orgasmo. La madre se ne accorse e fece un cenno al padre il quale attese solo che Antonia allontanasse la sua mano e con estrema maestria iniziò a colpire i seni prima da sotto poi sopra quindi al centro esatto. Antonia teneva la figlia con una mano sul culetto come se volesse impedirle di cadere mentre Stefania iniziò nuovamente a lacrimare ma si bagnò sempre di più. Dodici i colpi, sei per seno, ma sembrarono cento. Alla fine la ragazza era stremata e fu abbracciata amorevolmente dalla madre ‘su piccola su ora passa…vedrai che ti sarà utilissimo questo dolore’ nel frattempo le passava le mani sulla schiena e sul sedere mentre il padre posato il frustino si abbassò dietro di lei toccandole il sesso bagnatissimo ‘Antonia l’effetto è stato quasi devastante….è bagnatissima e bisogna far qualcosa altrimenti le verrà voglia di masturbarsi e sai che non è un bene questo’. Detto questo Luigi iniziò a passare le dita sulla fighetta bagnata della figlia carezzandola con mano esperta, stuzzicando il clitoride con un dito mentre un altro entrava dentro ora come il burro. Stefania ora non sapeva più cosa succedeva. Le facevano male sedere e i seni ma le carezze della mamma su culetto e tettine le rilassavano la pelle e quello che faceva il padre la faceva impazzire. Non ci volle molto ed ebbe il primo orgasmo della sua vita ed era mille volte meglio di quelle impacciate carezze che una volta da sola aveva provato a fare. Il corpo fu preso dagli spasmi e gli umori colarono abbondantemente quasi sentì che le gambe le cedevano. Luigi attese che il corpo della ragazza si rilassasse. Avrebbe voluto leccarla e continuare ma non era quello il momento. La prese tra le braccia e la accompagnò di sopra in camera sua seguito dalla moglie. La distese sul letto. Le diede un bacio sulla fronte e uno su ogni seno arrossato e lo stesso fece la madre ‘riposati ora cara’ disse Luigi ‘quando ti sarai ripresa ti farai un bel bagno e poi chiamerai mamma che verrà a farti il tuo primi clistere e poi a vestirti per la tua festa di compleanno di stasera’

‘Mi raccomando non toccarti’ intervenne la madre ‘ora installiamo una cam qui dentro e controlleremo ogni tuo movimento è bene che tu lo sappia’ la madre come sempre fu nel tono dura e dolce allo stesso tempo. Lasciarono quindi la ragazza in camera con la porta aperta nuda sul letto a riprendersi ed andarono nella loro stanza intenzionati a sfogare tutta l’eccitazione accumulata. Da quel momento iniziava un periodo davvero divertente per loro e non vedevano l’ora di trasferirsi nella villa dove avrebbero portato la loro figlia a divenire una perfetta e compiacente servetta ed una donna adulta e sottomessa con il piacere di esserlo. la festa del suo 18esimo compleanno si svolse tranquillamente con i parenti che si complimentavano con Antonia e Luigi per come Stefania fosse cresciuta divenendo sempre più bella e aggraziata. Di amici Stefania non ne aveva molti, qualche compagna del collegio e con cui non si confidava realmente mai. Del resto a nessuno aveva il coraggio di dire che sotto quel quasi castigato vestito, elegante e leggero ma di certo nulla di sfacciato, la madre le avesse impedito di indossare slip
‘hai il culetto ancora troppo arrossato tesoro’ le aveva detto Antonia quando era andata in camera sua per aiutarla a lavarsi per bene e vestirsi ‘non è il caso, tanto lo sapremo solo io e papà che non indossi nulla sotto il vestito..tu comportati normalmente’. E così fece, si comportò come se nulla fosse e quando l’imbarazzo le cresceva andava vicino ai suoi genitori che con i loro sguardi amorevoli sembravano renderle il tutto facile. La notte passò in fretta, stremata com’era dalla giornata si addormentò subito, nuda come Luigi le aveva chiesto
‘piccola togliti il vestito da brava’ le aveva detto il padre aspettando che lei obbediente si svestisse. Le si era avvicinato come per controllare i segni sui seni e il rossore ancora evidente sul sedere, sfiorandola e carezzandola in maniera quasi indifferente ‘è meglio che non indossi nulla per stanotte piccola…domani dobbiamo partire e non vorrei ti si irritasse la pelle…tanto fa anche caldo quindi starai benissimo nuda….e non coprirti con le lenzuola…ricorda che ti controlliamo dalla cam e che tutto quello che stiamo facendo è per il tuo bene’. Stefania annuì sentendosi coccolata amata e con quel languore crescente al tocco del padre
‘si papà non preoccuparti non ho intenzione di disobbedirvi…voglio seguire questo programma con dedizione…il mio unico obiettivo è rendervi nuovamente fieri di me’ e così dicendo si distese sul letto posizionandosi su un fianco per evitare di premere con i seni o con le natiche e si addormentò di colpo.
La mattina dopo partirono di buonora. Antonia venne a svegliare la figlia all’alba portando con se un kit medico con dentro tutto l’occorrente per farle la sua prima puntura
‘su Stefania distenditi per bene a pancia sotto…metti un cuscino sotto il pube così sei più comoda’ mentre parlava preparava la siringa facendo in modo che la ragazza potesse vederla e controllando di sottecchi le sue reazioni ‘oggi iniziamo con la prima iniezione di vitamine. Queste ti rilasseranno e al tempo stesso ti renderanno più attenta e concentrata’ più che vitamine la siringa conteneva una serie di integratori specifici ed un medicinale che induceva al rilassamento. Non che la figlia sembrasse averne bisogno ma sarebbe comunque stato un valido aiuto per renderla ancora più malleabile. Stefania dal canto suo era leggermente spaventata, aveva sempre odiato le punture e rimase ferma a guardare la preparazione
‘allora cosa stai aspettando? Dobbiamo partire su non farmi perdere tempo!’ il tono di Antonia fu volutamente ora duro ed autoritario e con piacere constatò come la figlia reagì positivamente mettendosi nella posizione richiesta
‘scusa mamma…scusa…sai che mi fanno paura le punture’ si morse un labbro tendendo il corpo in attesa
‘sarà meglio che ti abitui mia cara perchè ne riceverai una ogni mattina come ti abbiamo detto ieri e poi ci saranno quelle per la montata lattea che sono ben peggiori….ora rilassati…sei troppo tesa’ Antonia parlando si sedette sul letto di fianco quel magnifico corpicino che non vedeva l’ora di utilizzare per il suo piacere ma ogni cosa ha il suo tempo. Nella mano destra teneva siringa e batuffolo imbevuto di alcool ma parlando con la sinistra carezzò a lungo il sederino ora solo appena arrossato per la punizione del giorno precedente. La mano si insinuava spesso tra le natiche sfiorando il sesso della ragazza che si andò bagnando in poco tempo ‘ecco brava piccola…così…rilassati e vedrai che neanche te ne accorgerai’ continuò ancora finquando dovette lei fermarsi per non esagerare. Passò l’ovatta sulla natica destra quindi inserì il dito medio della sinistra di nuovo tra le sue natiche premendo poi sull’ano e con un movimento dolce e deciso entrò fino in fondo ‘rilassati di più cara….questo serve all’uopo…per ora userò un dito ma più in là per migliorare le iniezioni vedremo di utilizzare qualcos’altro’ quindi non aspettò che la figlia avesse il tempo di pensare e con mano ferma fece entrare l’ago nella natica destra iniettando molto lentamente tutto il siero. Stefania era confusa e illanguidita dalle carezze, spaventata dalle parole della madre non sapendo bene cosa aspettarsi, ma non ebbe il tempo di rispondere, né la forza. Quando sentì l’ago le scappò un lieve lamento che aumentò quando il siero si fece sentire. Ma sapeva che era per il suo bene e per distrarsi si concentrò su quel dito che sentiva nel suo culetto scoprendo che la sensazione era più piacevole del dolore della siringa.

‘ecco qui…brava la mia piccola….brava ancora un po’ ed è finita’ Antonia guardava estasiata la scena sentendosi eccitatissima. Il dito nel culetto della figlia era una sensazione fantastica ed iniziò a muoverlo un po’ avanti e indietro sentendosi stretta tra quelle giovani ed inviolate carni. La siringa finì e con dispiacere levò l’ago e poi il dito. Carezzò a lungo ed energicamente la natica destra della figlia quindi le diede un buffetto leggero e affettuoso sull’altra natica
‘forza tesoro…ora vatti a fare una doccia…indossa quella maglietta e la gonna che ti ho preparato. Oggi puoi indossare gli slip. Fai presto che dobbiamo partire’ non disse altro quindi si alzò ed andò in tutta fretta nella sua camera dove Luigi aveva assistito alla scena attraverso la cam. Lo trovò che si segava sul letto e quando la vide le fece immediato cenno di spogliarsi e montare sul letto a 4 zampe. Antonia obbedì all’istante, non vedeva l’ora di essere scopata perchè stava impazzendo e quando sentì l’uccello di Luigi premere direttamente sul buco del suo magnifico culo chiuse gli occhi e attese
‘stai ferma e non provare ad urlare’ il tono di lui era duro come la pietra e senza alcuna gentilezza le entrò dietro con un unico colpo fino in fondo per poi scoparla con rabbia quasi.
Arrivarano dopo pranzo alla villa. Era una villa su due piani molto grande, una villa padronale con una cancellata ed un muro alto di cinta che circondava il viale e i giardini al centro dei quali si trovava l’edificio. Nessuno dall’esterno poteva vedere la villa, la zona della piscina e i giardini attorno quindi avevano il massimo della libertà. Era stato un viaggio sereno ed anche allegro. Avevano mangiato in un delizioso ristorante lungo la strada e Stefania si sentiva quasi esaltata ora di passare così tanto tempo con i suoi. Sapeva che sarebbe stata dura ma lo studio e il lavoro non la spaventavano affatto. Forse un po’ le nuove regole ma era oramai convinta che sarebbero state utilissime ed avevano anche dei risvolti piacevoli. Entrarono in casa ed aprirono tutte le finestre
‘Stefania vai a prendere le valigie e sistema gli abiti negli armadi. Quando hai finito ci trovi in giardino’ disse Luigi prendendo la moglie per mano ‘e quando scendi mettiti degli abiti più adatti cara…ci sono dei lavori da svolgere prima che ti metti a studiare e non vorrei ti rovinassi questa bella gonna…andrà benissimo anche la sola magliettina e le mutandine…per il resto leva via tutto’
‘hai ragione papà questa gonna non vorrei proprio rovinarla…. va bene allora….cerco di fare presto’ Stefania li lasciò andare verso il portico e la piscina quindi con fatica portò una ad una le grosse valigie su per le scale e con cura sistemò ogni abito dei due genitori. Con la sua fece presto, erano ben pochi abiti che le avevano concesso di portare. Si cambiò quindi dandosi una veloce risciacquata ed indossò una magliettina semplice, aderente e corta, di colore bianco, sulle mutandine altrettanto bianche e semplici. Scalza scese le scale con una certa sensazione di trepidazione che non sapeva spiegarsi ma anche il piacere di sentirsi libera nel vestire come mai era abituata a fare. Arrivò fino alla piscina dove i suoi genitori chiacchieravano seduti su comode sdraio sotto un grande ombrellone. Si avvicinò ad entrambi rimanendo in piedi vicino loro ‘ho fatto tutto’ disse sorridendo. Il padre la squadrò da capo a piedi ‘bene…mi auguro per te che sia tutto in ordine…ora prendi stracci secchio e spugna dal gazebo e dai una pulita ai lettini e ai tavoli….su sbrigati….io controllerò che tu faccia un buon lavoro’
Antonia si alzò per andare di sopra a cambiarsi e mettere un costumino che a stento copriva le sue formose forme lasciando la figlia con il padre. Stefania iniziò da subito con le pulizie. I movimenti non facevano che eccitare il padre che la vedeva chinarsi continuamente ed offrirle lo spettacolo delle sue natiche anche se ancora coperte dalle mutandine. Si alzò dopo un po’ passando un dito su uno dei lettini che lei aveva appena pulito ‘e questo secondo te sarebbe pulito? Se studi come pulisci i risultati saranno pessimi!’ il dito era in realtà pulito ma non si preoccupò di farglielo vedere. Bastava la sua voce perentoria a far apparire sul viso di Stefania la mortificazione più assoluta ‘scusa…scusa papà…ora pulisco meglio’ sussurrò chinandosi nuovamente a ripassare lo straccio sul lettino
‘non credo bastino le tue scuse…tu continua a pulire e rimani china’ le disse con voce calda e dura. Le abbassò quindi le mutandine lasciandole a metà coscia e godendosi finalmente lo spettacolo del suo culetto nudo e del giovane sesso perfettamente visibile. Si sfilò la cinta e senza dir nulla iniziò a colpire con decisione il culo di sua figlia. Stefania che già tremava da quando le mutandine erano scese lanciò un urlo di sorpresa. La cinta era ancora peggio delle mani e del mestolo ma non osò spostarsi da quella posizione. Si sentiva in colpa, una stupidella che neanche sapeva pulire bene un lettino e quel pensiero la convinceva che la punizione era meritata. Cercò per quanto poteva di trattenere le lacrime e gli urli ma suo padre era deciso a colpire con forza e continuò per almeno una ventina di colpi finquando non arrivò la madre
‘caro vedo che la nostra Stefania inizia subito a distrarsi’ Antonia si avvicina ai due carezzando il culetto ora rosso e segnato della figlia ‘tesoro devi stare più attenta…altrimenti finirai per non poterti più sedere…e poi costringere tuo padre a punirti dopo aver guidato per ore…davvero poco amorevole da parte tua’ la mano di Antonia passava sul culetto della figlia sentendo il calore della pelle arrossata
‘mi spiace tanto…scusa papà scusa tanto…sono una stupida ma prometto che starò più attenta…te le prometto’ Stefania era mortificata e questa sensazione era più forte del dolore delle cinghiate.
Antonia guardò ora l’evidente eccitazione di Luigi ‘caro…vai pure su a cambiarti…resto io con la piccola a controllare che lavori bene’ attese che Luigi si allontanasse quindi prese le mutandine della figlia e gliele sfilò totalmente ‘sollevati cara….ora togliamo anche la maglietta…secondo me se non indossi nulla ora lavori meglio e non ci costringerai a punirti ancora’ Stefania obbediente si sollevo con il viso rigato dalle lacrime e docilmente si lasciò sfilare la maglietta. Antonia le carezzò il viso e poi fece scendere le mani su entrambe le sue tettine stuzzicando e tirando i piccoli capezzoli ‘andiamo piccola non piangere…è passato…ecco vedi? Oggi non ti fanno neanche male le tettine….il dolore passa e ti resta solo l’insegnamento…a questo serve’. Stefania tirò ancora su con il naso un paio di volte quindi si concentrò sulle carezze della madre che da subito le fecero accellerare il battito cardiaco. Antonia se ne accorse e decise di fare qualche passo in più ‘facciamo così tesoro…ora finisci di pulire e se tutto è a posto prima di fare i compiti ti vieni a stendere vicino a mamma sul lettino. Un po’ di carezze e passa tutto’. Stefania non avrebbe voluto che la madre si fermasse ora ma annuì ‘faccio subito mamma…e sarò bravissima ora vedrai!’ esclamò decisa. Antonia si allontanò da lei a malincuore e si distese poi su un lettino doppio godendosi lo spettacolo di quel corpicino nudo che si muoveva in giro. Stefania pulì tutto come meglio non si sarebbe potuto fare quindi contenta andò dalla madre
‘brava piccola…..hai visto che con le giuste punizioni e il metodo adeguato si ottengono ottimi risultati? Vedi? Risplende tutto ora!’.
Stefania era felice e quando la madre la invitò a distendersi di fianco a lei non se lo fece ripetere due volte. Luigi nel frattempo era sceso indossando un costume e nonostante avesse calmato la sua eccitazione vedere la figlia distesa nuda di fianco alla madre lo mandò in visibilio nuovamente.
‘cara vedo che vi state rilassando ora….le cinghiate sono servite mi pare che ora sia tutto pulito bene’ disse Luigi guardandole e prendendo una sedia si sistemò dinanzi al lettino per avere la migliore visuale
‘si caro credo proprio siano servite…ora però vorrei farle passare un po’ di dolore’ parlavano tra loro di lei come se fosse un animaletto di compagnia. Antonia si mise su un fianco ed iniziò a massaggiare il culetto esposto della figlia ‘apri le gambine tesoro…così prendi meglio il sole’ le disse passando la mano su tutto il corpo per poi di nuovo insinuarsi tra le natiche e scendere fino al sesso che trovò bagnato ‘ci risiamo…ecco l’effetto delle punizioni….è bagnatissima caro….bisogna prendere provvedimenti’
Luigi si avvicinò e mise anche le sue dita sul sesso della ragazza ‘hai ragione cara bisogna provvedere…pensaci tu oggi dai’ disse alla donna mentre prendeva per i fianchi Stefania invitandola a girarsi. Stefania si sentiva imbambolata. Una bambola in effetti, senza propria volontà e questa sensazione non capiva il perchè ma la rendeva languida ed eccitata. Quando si girò i capezzolini erano ritti e vibravano. Sentì la madre scendere dal lettino e sistemarsi tra le sue gambe ora ripiegate ed aperte e quando la sua lingua iniziò a leccarla cacciò un lamento di piacere che mai si sarebbe immaginata. Luigi dal canto suo iniziò a tirarle i capezzolini ‘questi pure vanno trattati…sono troppo tesi ora’ disse poco prima di chinarsi ed iniziare a leccare e succhiare i seni alternandosi tra uno e l’altro. Le sembrava di impazzire. Il sedere le bruciava ma anche tutto il corpo e tra le gambe sua madre si applicava a leccare e succhiare il clito. Sentiva la sua lingua che la penetrava e in quel momento non riuscì più a resistere raggiungendo un orgasmo che la sconquassò del tutto facendole colare umori che la madre asciugò amorevolmente.
Aspettarono che la ragazza si calmasse anche se loro oramai erano più che in tiro. Luigi lentamente smise di succhiare quelle magnifiche tettine che tanto aveva sognato e si rivolse ad Antonia ‘accompagnala su e lasciala riposare. Poi torna qui subito’ disse con tono perentorio alla moglie ‘e tu piccola riposati…quando ti sarai svegliata fai una bella doccia, indossa solo una maglietta e scendi in salone. Lì troverai i tuoi libri e i compiti da fare che ti ho preparato. Poi dopo cena li controlleremo’ si chinò nuovamente a baciare i seni di sua figlia quindi si scostò guardando Antonia accompagnare la figlia in camera. Quando Antonia tornò la fece spogliare ‘ti è piaciuto leccare la figa di tua figlia e farla venire vero troia? Ora succhia bene…la prossima volta mentre gliela lecchi ti inculerò alla grande’. Antonia era eccitatissima da prima ma anche da quello che ancora le si prospettava e con ardore succhiò l’uccello del marito fin quando non fu messa a 90 sul tavolo e sentì lo sperma che le riempiva la figa calda e colante

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